sabato, maggio 15, 2004

Immediatamente, con tutta calma

Rase al suolo 88 case a Rafah, secondo l'UNRWA. Tutto per allargare il famoso corridoio "di sicurezza" chiamato "Philadelphi route". Il messaggio della radio pubblica israeliana era stato chiaro: tireremo giù prima gli edifici vuoti, poi le case disabitate, e ci assumiamo la responsabilità di trovare un nuovo alloggio alle persone evacuate. Le case disabitate alla fine non dovevano esser poi tante, se sono rimaste senza tetto 206 famiglie, per un totale di 1064 persone.
Tanto per complicare un po' la vita alle ruspe, Ashraf Qatshah, 38 anni, sua moglie e sua cognata hanno deciso di non lasciare la loro casa. Secondo alcune fonti sono rimasti sotto le macerie, secondo altre se la sono cavata. Pare che il sepolto vivo, alla fine, ci sia stato. Resta il fatto che quello del demolitore è un duro lavoro, e qualcuno deve pur farlo.
Il segretario generale dell'ONU, Annan, ha condannato "con forza" le azioni israeliane, chiamando Israele "a conformarsi ai suoi obblighi di potenza occupante mettendo immediatamente fine a queste azioni, che costituiscono una punizione collettiva e una chiara violazione della legge internazionale".
Immediatamente, con tutta calma.

martedì, maggio 11, 2004

Se le cose possono andare peggio, lo faranno

I numeri aiutano a capire. Li riporto.
L'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell'assistenza ai profughi palestinesi (UNRWA) ha comunicato che in questi primi dieci giorni di maggio l'esercito israeliano a Gaza ha demolito o danneggiato irreparabilmente 131 edifici residenziali, privando 1100 persone della loro casa. Il numero dei senzatetto a Gaza sale così a 17.594. Questi dieci giorni sono stati uno dei periodi più intensi di distruzione e di "punizione collettiva" dall'inizio dell'intifada.
La stragrande maggioranza di quelle 17.594 persone ha la solita unica colpa che sappiamo: posto sbagliato, momento sbagliato.
Ma chi sa come la pensa il Segretario Generale dell'ONU, Annan, che in occasione delle incursioni del 21 e 22 aprile nella zona settentrionale di Gaza (che provocarono almeno dieci vittime civili tra i palestinesi, compresi cinque bambini sotto i quindici anni) si disse "allarmato dalle conseguenze mortali" dell'attacco?
E, visto che siamo in allegro clima di torture, è giusto sapere che attualmente 373 palestinesi sotto i 18 anni (ma almeno tre di loro di anni ne hanno meno di 14) sono sottoposti ad abusi fisici e psicologici nelle carceri dell'Autorità israeliana di occupazione. Qui la descrizione delle loro condizioni in un documento della sezione palestinese della Defence for Children International. Dallo stesso documento si apprende che secondo il codice civile israeliano, che si applica ai cittadini di Israele, la maggiore età si raggiunge a 18 anni; il codice militare israeliano applicabile nei territori occupati considera invece adulti i palestinesi che abbiano superato i 16 anni, e li tratta di conseguenza. Del resto, per un palestinese, 16 anni sono già un'età niente male.

I am a poet

I am not a painter, I am a poet.
Why? I think I would rather be
a painter, but I am not. Well,

for instance, Mike Goldberg
is starting a painting. I drop in
"Sit down and have a drink" he
says. I drink; we drink. I look
up. "You have SARDINES in it."
"Yes, it needed something there."
"Oh." I go and the days go by
and I drop in again. The painting
is going on, and I go, and the days
go by. I drop in. The painting is
finished. "Where's SARDINES?"
All that's left is just
letters, "It was too much," Mike says.

But me? One day I am thinking of
a color; orange. I write a line
about orange. Pretty soon it is a
whole page of words, not lines.
Then another page. There should be
so much more, not of orange, of
words, of how terrible orange is
and life. Days go by. It is even in
prose, I am a real poet. My poem
is finished and I haven't mentioned
orange yet. It's twelve poems, I call
it ORANGES. And one day in a gallery
I see Mike's painting, called SARDINES.

Frank O'Hara, "Why I am Not a Painter"

sabato, maggio 08, 2004

Uguale

Sabato sera, poco fa. Su Sky tg24 passano le solite storie sulle torture in Iraq, chi sapeva e chi non sapeva, lo sdegno del mondo e la rabbia degli iracheni. "In tutto il mondo arabo, ira e indignazione regnano incontrastati". Ah però.
A un tratto ho un sussulto da cortocircuito informativo: pacatamente, mentre scorrono immagini di anziani iracheni scamiciati e con il giornale in mano, una voce spigliata di giovane donna informa che gli iracheni condannano Rumsfeld, "e c'è già chi lo paragona a Milosevic".
Cosa, cosa, COSA? Scommetto che ve li immaginate come me li immagino io, i due vecchietti di Baghdad che così commentano:
"Uno schifo, uno schifo questa storia delle torture"
"Proprio, quel bastardo di Rumsfeld"
"Uguale uguale al Milosevic, ah?"
"Stavo pensando la stessa cosa".
Questo post finisce con tre puntini di sospensione, da riempire a piacimento.
...

venerdì, maggio 07, 2004

Liste

Sgarbi in accoppiamento funzionale con La Malfa ha presentato il Partito della Bellezza e della Ragione "perché la bellezza sia inevitabile e la sua difesa ineluttabile". Il patrimonio culturale in Italia va difeso (soprattutto contro Urbani), ma Sgarbi e La Malfa, accidenti! È troppo.
Mi riprendo con la notizia che alle Europee francesi correrà anche la lista Euro-Palestinese. Il motto, "la paix en Europe passe par la justice au proche-Orient", mi starebbe bene. Il programma, anche.
Tipico: escono le liste, che più varie non si può (esempio, tra i comunisti ci sono un comico, un vignettista, un astronauta e perfino due ex diessini; e rifondazione presenta lo stesso capolista ovunque, caspiterina), e io ho la faccia perplessa di quelli che in pizzeria sfogliano un menù di dieci pagine e poi chiedono "ma non ce l'avete quella con sopra le patatine?"

La ragazza con l'iracheno al guinzaglio

I"Entra nell'esercito, vedi il mondo, conosci gente interessante... e uccidila."
Woody Allen

Lynndie R. England, 21 anni, 372simo battaglione di polizia militare, è la ragazzina sorridente che trascina al guinzaglio un iracheno in uno scatto ormai famoso (e indica – simulando con le mani una pistola – i genitali di un prigioniero incappucciato, e ancora posa su sfondo di piramidi di prigionieri nudi). Leggiamo che "si era arruolata per pagarsi il college". E che fin da bambina ha avuto una propensione per le "emozioni forti": amava temporali e cicloni, e se c'era un tornado, hanno detto i genitori, non c'era verso di farla rientrare.
Secondo alcuni studiosi, la "trasformazione" in aguzzino non sarebbe nulla di straordinario: chiunque potrebbe superare il limite. Immagino. (Ma mettere in scena l'umiliazione e il dolore, fotografarli e far circolare le immagini – 1000, si dice, masterizzate su compact disc – è un'altra cosa ancora: è forse questa tortura in formato jpeg che rende il tutto ancora più ripugnante.)
Parenti e amici descrivono oggi il soldato England come una donna dura e indipendente, una che "non ha paura di spezzare con le mani un chiodo", come ha detto una compagna d'armi.

Ci sono cose che mi fanno rimpiangere le infermierine zombie di Silent Hill 1 e 3. Quelle armate di accetta, quelle che bisognava colpire tre volte perché sotto di loro si allargasse una definitiva, pacificante pozza di sangue.

giovedì, maggio 06, 2004

Il fanatico del gore+velocità

"Andiamo a vedere Dawn of the Dead?"
"Ma è solo un remake!"
"Sì, però qui gli zombi si muovono ve-lo-cis-si-mi!"

mercoledì, maggio 05, 2004

L'equivoco del torturatore

"Berlusconi: siamo addolorati per torture,
ma missione va avanti".

Dopo un momento di perplessità
(si riferiva forse all'esasperante
più che craxiana longevità?)
ho capito che parlava dell'Iraq.

lunedì, maggio 03, 2004

Getsemani

"E se sulla croce cambio idea e non mi riconosco più.
Nelle mie idee intendo. E se la Maddalena ritorna col Battista, ah no, è morto,
ma, insomma se cambiasse idea su di me? E se Giovanni si stufasse
della mia evidente predilezione nei suoi confronti e, per farmi un torto si unisse ai sadducei?
E se Maria, mia madre, mi ripudiasse come figlio, nel senso che, sai,
forse aveva delle idee su di me, cose che avrei dovuto realizzare... insomma,
sai cosa ti dico, la cosa di Giuda è ben fatta, ma lasciamo perdere tutto.
È troppo rischioso! A monte".

Da, La crocifissione incompiuta. La vera storia di Simon Mago,
di Calcide Muziato

domenica, maggio 02, 2004

Incantesimo balcanico

Il concerto di Goran Bregovic è stato bello. Lo è stato anche per un motivo speciale che ora dirò.

Senza farci caso (intenti a studiare la postazione migliore, e sempre lì a far foto) eravamo finiti nella zona slovena. Mi spiego: sulla piazza della Transalpina da ieri è possibile passeggiare liberamente; a ricordare il confine (il cippo 57/15 e la rete che non ci sono più) resta solo una linea simbolica tracciata sul mosaico e sull'asfalto. Prima del concerto, però, sloveni e italiani si sono spontaneamente disposti ciascuno sul proprio versante, con poche sbadate eccezioni. Gli uni provenivano dal valico di Salcano, gli altri dalla via Caprin. Sul lato italiano si poteva comprare una birra al bar Transalpina (dove c'era una coda lunghissima), sul lato sloveno c'era un chiosco accanto alla stazione (dove c'era una coda lunghissima). Tenere le distanze viene ancora naturale.
Così ci siamo ritrovati accanto all'edificio della Stazione, in piena "zona B" ("mi sembra di essere all'estero", ha commentato T.).

Immaginate l'edificio della stazione (lo vedete bene nella foto di Luca, qua sotto); pensate alla città di G., che non è una città come le altre; aggiungeteci una notte tiepida e asciutta; metteteci la luna tra poche nuvole veloci.

Abbiamo capito subito che gli sloveni non sarebbero stati un pubblico facile. A concerto iniziato molti (giovani e meno giovani) continuavano a chiacchierare a voce alta, a fischiare, a commentare i vestiti delle cantanti bulgare: in breve, sfoggiavano emancipato distacco in quel modo brusco con cui a volte trattano gli italiani. Tutto Troppo Balcanico? Troppo zum-zum? Chi lo sa. Questi altissimi giovani sloveni sembravano proprio un po' scocciati.

Poi si sono scatenati. Hanno cantato, saltato, applaudito.

Alla fine ci siamo incamminati, due folle divise, su via Caprin e verso Salcano. In testa due cose: "bum bum bum bum" e "dove cazzo ho lasciato la macchina?".

La Slovenia è entrata in Europa emancipandosi con destrezza dal suo passato, eppure Gorizia non è mai stata così slava come in questi giorni.

Oggi pomeriggio siamo tornati alla Transalpina. Alla gente non è ancora passata la voglia di attraversare e riattraversare quella linea simbolica sulla piazza. C'era molta gente, sul palco tutti i cori di Gorizia e Nova Gorica uniti.
Si era detto che sulla piazza si può "passeggiare, ma non passare": qui non c'è un valico. Però oggi era possibile entrare nella stazione: l'ho fatto per la prima volta, ho sostato accanto al binario, gironzolato nell'atrio che sapeva di vernice fresca. Dalle vetrate dell'ingresso ho osservato a lungo la piazza dall'altra parte.
Io ho un carattere un po' sognatore, a volte, e mi piace la musica corale. Così per un attimo la città di G. - insolitamente aperta, stranamente bella - mi è sembrata un luogo in cui vivere volentieri, e non senza serenità. Un quarto d'ora a mezzanotte. Domani torno cattiva.

sabato, maggio 01, 2004

Cronache delle città di G e di N.G./This is the end




Ecco fatto. Siamo arrivati sotto una pioggia sottile giusto in tempo per sentire il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione pronunciare nel suo discorso il nome di Silvio Berlusconi ed essere sommerso da fischi e da proteste ("buffone!", o anche semplicemente "buuu" e "a casa!").
Il goriziano-base, in faccende di dissenso, ha due atteggiamenti tipici:
– si sente un trasgressivo, un rivoluzionario. In pratica, un bolscevico; si aspetta di essere messo su una lista nera, e che domani mattina due agenti in divisa (due giustizieri) passeranno a prelevarlo a casa (lo getteranno in una fossa);
– si stupisce che altri condividano il suo legittimo malumore (ancora mezz'ora dopo un signore, in chiaro aftermath adrenalinico, commentava incredulo alla moglie: "ma te ga sentì aha come che lo gavemo fis'cià").

Continuava a venir giù una pioggia sottile. A un certo punto, da una gru sono scesi anche due angeli biancovestiti, agitandosi un po'. Lontana citazione del Cielo sopra Berlino? Saperlo.
Poi gli inni (riusciremo mai a ricordarci quello sloveno?), il conto alla rovescia (che fa tanto capodanno in piazza), l'Inno alla gioia. Presentava l'Alessandro Cecchi Paone (con espressioni universali come "All together now!": il tipo accanto a me si è messo a canticchiare la musica di "Giochi senza frontiere").

Alla fine - nonostante tra i goriziani, per stile di vita e per costituzione, serpeggiasse un certo scetticismo ("i sarà bagnadi!") – i fuochi artificiali, molto belli.
Ho sentito di persone che ieri hanno attraversato il confine solo per usare l'ultima volta il lasciapassare; ho visto la bandiera slovena sulla scritta Nas Tito; ho visto moltissimi tricolori fuori luogo, tra i quali anche alcuni listati a lutto, e poche bandiere europee; qualcuno ha avuto l'idea di mettere in vendita a dieci euro una maglietta con la scritta Gorizia nelle diverse lingue e il simbolo dell'Europa.
Però i fuochi erano belli; poi, tra tanta pioggia, una lacrima cosa volete che sia.

L'immagine di apertura è di Luca d'Agostino, il miglior fotografo in circolazione (grazie!).

venerdì, aprile 30, 2004

Esco, piove

Domani 1° maggio tutto confermato: Goran Bregovic con la W&F Band, ore 21.00, piazza Transalpina a Gorizia e Nova Gorica.
Se non vi secca, il matrimonio e il funerale noi li celebriamo stasera a mezzanotte. Na zdravje!

Fortunoso all'eccesso

"Detto di colui che svolge attività fissa per lo Stato, routine che non lo impiega nel corpo e non lo impegna nello Spirito.
Stanco e sovraccarico per chissà quali attività salariali, lascia il posto a 55 primavere con pensione-baby, non facendosi più vedere da nessuna parte, se non, per i meno discreti, a Grado, o al Lido del Carabiniere".

Alla voce "fortuna" da Dizionario delle virtù, anche se solo sognate, dei goriziani, Gorian Ediz., Loqua 1949.

Raccontino amazzonico

"Si dice che due famiglie slovene si trovassero
a vivere in piena foresta pluviale, in Amazzonia,
agli inizi del '900.
Dopo un furioso e irrimediabile litigio che ebbe luogo
a seguito di un semplice bisticcio di parole, i due gruppi famigliari non vollero più vedersi, né comunicare.
Così, si separarono, vivendo molti anni ancora dopo quel doloroso fatto. Due chilometri di fogliame e perigliosi acquitrini li separavano stabilmente.
Finché, trent'anni dopo, quando i testimoni del fatto erano molto, molto anziani, e continuavano a non salutarsi, i parenti e gli amici più prossimi, nella dolce Patria, seppero della comune e indipendente decisione di voler essere seppelliti tutti quanti, e separatamente, nella dolce terra degli avi".

Da esploratori a litiganti. Storie slovene e slovacche nel Nuovo Mondo

L'ora è giunta

Draga: "Finalmente, lo desideravano così tanto!"
Mirko: "Sì, perchè chiudersi quando il mondo vuole qualcosa da te".
Draga: "Tutta la città è in festa, mio caro".
Mirko: "E il mondo dopo di loro".

Da Per un Grande Isonzo, di Gigi Molinar e Blanco Kusterle

mercoledì, aprile 28, 2004

Sogno prima felice, poi dolentissimo e funesto

È l'estate del 1989. Sono nella città di G., in piazza del Municipio, all'uscita di via Garibaldi. Nel sole di giugno osservo i tavolini all'aperto del bar che nel 1989 è ancora il bar gelateria Boni, diretto concorrente del bar gelateria De Rocco. A uno di questi tavoli sono seduti Achille Occhetto e Bettino Craxi. Mi avvicino, chiedo permesso e mi siedo accanto a loro (evidentemente ci conosciamo). Ordino due palline di gelato con la panna e l'amarena (anzi, una "berlina all'amarena", perché è il 1989 e siamo nella città di G.). Poi, con molta calma ("permette, compagno Occhetto?"), espongo freddamente a Bettino Craxi quello che penso di lui e che da anni vorrei dirgli. Il discorso mi riesce bene come solo nei sogni può accadere (quante volte ho socializzato in lingue sconosciute, in fase rem?). Tanto che lui rimane senza parole, si alza e si allontana a capo chino, forse per furbizia. Il compagno Occhetto ed io ci scambiamo uno sguardo stralunato.
Poi lui si alza - solo adesso mi accorgo che indossa un cappotto pesante, nonostante la bella stagione - e dice: "Devo assentarmi per qualche minuto. Sarebbe così gentile da tenermi il colbacco?". "Ma certo", rispondo.
Rimango seduta al tavolino del bar Boni, con il colbacco in grembo, a guardare l'orologio del Municipio. La berlina si sta squagliando, mi sudano le mani. Il tempo passa così, fino al risveglio.

Il racconto di questo sogno suscitò grandi risate tra gli amici di allora, alcuni dei quali odiosamente socialisti, e anche qualche pacca sulla spalla; del resto, poco tempo prima avevo sognato di volare di notte su Porto Marghera come una specie di Superman proletario, e questo non giocava a mio favore.
Qualche volta ci ripenso.
Ho smesso con i voli notturni su Marghera: era una cosa che non poteva durare.
Ma liberarsi del colbacco, capite, è tutta un'altra storia.

martedì, aprile 27, 2004

Razza burlona

Proteste alla Fiat di Melfi, con carica della polizia: "Sono giorni tristi, all'interno della Fiat si è cercato di fare di tutto per dare una risposta positiva in un momento difficile. Malgrado un tavolo aperto, si stanno regalando vetture alla concorrenza".

Umberto Agnelli, a margine della consegna della laurea honoris causa a sua moglie Allegra.

venerdì, aprile 23, 2004

Adagio del frettoloso

"Chi va piano va sano e va lontano; però probabilmente arriverà in ritardo".

Peter Rippit, I'm gonna walk all over you. Ovvero: come infliggere dolore in modo non ripetitivo

giovedì, aprile 22, 2004

Adagio del quadrupede

"Can che abbaia non morde, finché abbaia".

Peter Repeat, L'arte del sollievo. Ovvero: come liberarsi della soglia del dolore
Visto che oggi Google festeggia l'Earth Day, io propongo la mia versione del 22 aprile, socialisticamente corretta.

buon compleanno, compagno lenin

Niente commentacci: tanto non mi pento.

mercoledì, aprile 21, 2004

Noia e sangue

Su gentile richiesta del compagno L., che oggi mi informata sull'esplicita e prevedibile cattolicoromanità del signor Jim Caveziel, dichiaratamente diventato ancora più cristiano dopo un viaggio a Medjugorie e scrupolosamente dedito a discipline religioso-penitenziali e digiunistiche durante la lavorazione del film (oltre che molto cattolicoromanamente coniugato con una pari-fede), confermo che il mio apprezzamento delle soavi membra del suddetto signore (effetto che persistette anche dopo la visione cinematografica) fu prodotto da "noia e troppo sangue".

lunedì, aprile 19, 2004

Tu vuoi fare il nazareno

"Hai portato il dizionario friulano-aramaico?"
Frase colta al volo ieri sera, al cinema. Siamo gente semplice.

Alcune osservazioni personali, in elenco puntato e numerato:
1. Vuoi fare un film filologico? Vuoi? Insisti? Lascia perdere la musica invadente e i rulli di tamburo. Altrimenti tutta quella fatica con l'aramaico e il latino è sprecata, e lo spettatore allibito potrebbe pensare di trovarsi ora in un'astronave Klingon, ora in un cartone di Asterix, con effetti catastrofici sulla capacità di concentrazione. L'effetto Brian di Nazareth, poi, è sempre dietro l'angolo.
2. Ero preparata alla macellazione del corpo di Cristo. Ma quel Gesù risorto e dalle soavi membra intatte (se si eccettuano i buchi dei chiodi) che si materializza nel sepolcro fa pensare più all'efficiente meccanica di un Terminator pronto a nuove avventure.
3. Mi è stato bonariamente fatto notare che un credente "sente" queste cose in modo diverso: è coinvolto e straziato malgrado le pecche del film. Vero, ma sul cartellone non c'era scritto "materialisti storici astenersi". E poi nell'altra sala davano Scooby-doo.
4. Infine: ho sentito dire che Mel Gibson ha scritto il film sotto l'influsso dello Spirito Santo. Vorrei tanto sapere chi glielo fornisce.

venerdì, aprile 16, 2004

E domani, cosa fai? Se no, ci sentiamo

"Ciao, senti, non è che per caso tu ricevi emittenti statunitensi?"
"Ne prendo due, di informazione: Fox e Cnn. Ti va bene?"
"Hmmm, no, è che avrei necessità di registrare due telegiornali continentali. Non so, tipo Francia e Inghilterra."
"... be', ma scusa, prima mi hai detto un'altra cosa. Comunque, le due americane ti vanno bene?"
"Ahh, eh, forse più le europee. Sai, non le nostre, perché i nostri notiziari..."
"Si potrebbe fare un mix delle principali. Più le due americane."
"Ok, ma sì, per le americane, mah, sì, ok!"
"Poi ci sono anche i notiziari economici. Se ti vanno bene."
"Perché no... anche perché, sai, una cosa troppo ufficiale. Non è che selezioniamo che so, un discorso presidenziale alla nazione!"
"Quando ti servirebbe?".
"Be', diciamo... stasera?"

giovedì, aprile 15, 2004

Ritornata, sono

Innanzitutto, ho risolto il problema dello zainetto con questa:



pesa 1 kg e una tavolettata potrebbe comunque tramortire un'hostess.

Riassumo alla rinfusa:

Tv e quotidiani britannici davano la notizia certa di quattro italiani ostaggi in Iraq, precisando che non si trattava di militari ma di dipendenti di una ditta di sorveglianza. Questo accadeva quattro giorni prima dell'"effettivo" rapimento, mentre la Farnesina nicchiava e la notizia non aveva lo stesso grado di certezza nel nostro amato Cinquantunesimo. Son cose strane. Intuisco che l'ora di Greenwich non basta a spiegare quattro giorni di anticipo. Paura, eh?

Dopo Al Bano e Romina e Barbie e Ken, ci si mettono anche Posh e Becks a guastarmi il mito delle unioni incrollabili. In una serie di sms piccanti, lui chiamava se stesso Peter Pan, assegnando all'amante il ruolo di Tinkerbell e alla moglie quello sororale di Wendy. Poi c'è una dichiarazione di intenti che non mi è chiarissima:
"Lie u on the front of the car, slide my hands up your ******* pull them down and kiss all the way up the inside of the legs and then make love to you on the car".
Sette lettere, è una parolaccia, plurale, è qualcosa su cui "slid[ing] [one's] hands up" e al tempo stesso "pull down", e sta dalle parti delle gambe. Compro una vocale e giro la ruota.
La morale nascosta in tutto questo è: i Peter Pan si portano a letto Campanellino, ma sposano Wendy. Paura, eh?

La terrorizzante stampa inglese riportava il solito possibile rischio attentati di dimensioni catastrofiche: sembra che questa volta l'obiettivo fosse il treno che trasporta scarti nucleari a Sellafield. Lanciamissili in spalla, qualcuno (pelle scuretta, Corano in tasca, il solito identikit che già sappiamo) avrebbe potuto trasformare ampie zone di Londra in "a nuclear wasteland". La wasteland experience al plutonio mi mancava proprio.

Gli israeliani, intanto, non smettono di fare ai palestinesi cose che disapprovo. Per citare alla lontana un dialogo dall'ultimo film di Woody Allen, questa volta, in un cinegiornale in bianco e nero con il sottofondo musicale di un violoncello smorzato ci finirà - temo - qualcun altro.

mercoledì, aprile 07, 2004

Allora io andrei



Però, se devo lasciare a casa anche la fionda, le freccette e la pistola giocattolo a cosa mi serve uno zainetto?

lunedì, aprile 05, 2004

Wet and windy

Mi trovavo casualmente a visitare questo sito (mi sono scoperta un po' weather freak, ultimamente: il fatto che sia diventata atea quando Dio non è riuscito a produrre un Bianco Natale all'altezza della situazione ha avuto il suo peso) e mi sono imbattuta nel seguente sondaggio:



Prima cosa: sondaggio molto strano. Ma andiamo avanti.
Conoscendo l'entusiasmo con cui i britannici sono pronti a scamiciarsi e ad affittare una sdraio al primo raggio di sole di febbraio, non mi stupisco di un certo gradimento per "freddo e sole" (un triestino avrebbe risposto "sol e bora", condizione perfetta per un frizzante pomeriggio a Barcola). Gli amanti di "freddo e neve" sono evidentemente quelli che hanno rimandato troppo la settimana bianca e sperano nel colpaccio. Ma il clamoroso 7% che opta per pioggia e vento dev'essere per forza di origine goriziana.

venerdì, aprile 02, 2004

28 giorni prima

"30 aprile: Ciampi non ci sarà, potrebbe spuntare Berlusconi". La visita a Gorizia non è nel calendario degli impegni del Presidente della Repubblica. Neanche in quello di Pier Ferdinando Casini. Palazzo Chigi è possibilista: "Berlusconi decide all'ultimo momento e all'ultimo momento cambia anche idea" (evviva).
Il sindaco della città di G. ha un problema: vuole organizzare una cena di gala, "Ma se da Roma non viene nessuno, con chi dovrei farla?" si chiede.
Le cose erano partite in un certo modo, sapete: scartato il troppo poco classico Peter Gabriel si accarezzò per un certo tempo l'idea della triade di cantautori alpeadrici De Gregori-Kreslin-Dragoevic, mentre a Nova Gorica la direzione dei locali Casinò portava avanti trattative segrete con gli U2 (dovrei verificare, ma credo che un cambio di vestiti di Bono costi più del restyling urbanistico di Piazza Vittoria). Per fortuna all'Hotel Casinò Park è riuscito un altro colpaccio: Toto Cutugno. "All'entrata della Slovenia nell'EU. Serata speciale animata dal popolare cantante, famoso non solo in Italia ma in tutto il mondo. Non si scordano i suoi successi come 'L’Italiano', 'Serenata', 'Voglio andare a vivere in campagna', 'Insieme'...": mica bagigi, e chi se li scorda. Cutugno in versione europeista è l'autore della fondamentale Insieme, United United Europe:

"L'Europa non è lontana, c'è una canzone italiana, per noi
Insieme, United United Europe, sempre più liberi noi, le nostre stelle e una bandiera sola.
Sempre più forti noi, dammi una mano e vedrai si vola.
L'Europa non è lontana, c'è una canzone Italiana, per voi
Insieme, United United Europe..."

Su a Kranjska Gora, invece, festeggeranno l'ingresso nella UE con Bobby Solo. Che serata.

martedì, marzo 30, 2004

L'amara verità sul muro di G.

Per quelli che cercano "muro+gorizia+pezzi+rete": il muro non esiste, il cippo è stato spostato, la misera rete è stata tolta e sarà tagliata in cento pezzi da inviare ai "grandi della terra" (credo in abbinamento con le solite bottiglie di vino della pace o di picolit). Ammesso che i "grandi della terra" siano così tanti.

lunedì, marzo 29, 2004

Guns and roses

Con qualche forzatura, sul Washington Times.

Lo and behold

Qualche giorno fa con U. discutevamo dell'uso circoscritto (a un luogo: Gorizia; e spesso a un'unica generazione: la nostra) di alcune espressioni.
Per esempio: l'infantile "che divo!" per riferirsi a qualcosa di fighissimo.
Oppure l'esclamazione "Illu!", che richiede occhi sbarrati, ostentazione di stupore e tono ascendente. "Guarda lì, mi stupisco": ricorda il Middle English "lo" ("used to call attention or to express wonder or surprise" spesso "in a literary or humorous way", secondo il Webster e il Collins), per strano che possa sembrare.
"Illu!" è quello che ho detto ieri pomeriggio, lo sguardo dapprima posato distrattamente sul panorama, poi messo a fuoco. Sul monte Sabotino è riapparsa la scritta "Naš Tito", tracciata con grandi sassi bianchi negli anni Settanta e poi lasciata a confondersi tra la sterpaglia. Susciterà malumori da una parte e dall'altra.

Io nei prossimi giorni fisserò quel mio orizzonte emotivo risistemato e sussurrerò tra me e me "illu!" più e più volte. Forse, ma senza farmi sentire e con più di un mezzo sorriso, anche "che divo".

sabato, marzo 27, 2004

Goodbye, Tito?

Lui di tanto in tanto si univa a qualche allegra comitiva e partiva per l'Est in uno di quei viaggi organizzati vecchia maniera che usavano allora. Ogni volta era come se avesse in tasca un biglietto di sola andata per il Sol dell'avvenire. Ritornava con i regali più prevedibili: matrioške, bamboline in costume tradizionale, copricapi, babbucce artigianali, banconote stropicciate.
Lei si spostava poco. I viaggi la turbavano: era come se si aspettasse che in sua assenza la casa potesse trasferirsi in un'altra dimensione con il suo carico di canarini, ortensie e vecchi libri di Delly - una specie di sfratto metafisico.
Come tanti, incollavano con pazienza francobolli in album di similpelle rossa, nei pomeriggi d'inverno. Ce ne sono pagine e pagine di ungheresi, di romeni, di cecoslovacchi, di jugoslavi, di sovietici. Qua e là il rigore della catalogazione conosce piccole eccezioni, che assecondano le infatuazioni disneyane di una bambina.

Questo è del 1965, con timbro postale di Belgrado.
Non è il più bello, eppure.

venerdì, marzo 26, 2004

Troppo poco classico

"Peter Gabriel? Troppo poco classico".
Il sindaco di Gorizia, in merito alla festa del 30 aprile e all'annesso concerto. Tanto per rendere l'idea.

mercoledì, marzo 24, 2004

Oggi, 24 marzo

Oggi, per portarvi qui, digiterò quello che piace ai più: soluzioni di Dark Chronicle, Final Fantasy X-2, Prince of Persia, Broken Sword, e la magica parola, gratis. Se non vi è bastato confesserò che sì, sono Belle de Jour anch'io, indosso lingerie provocante e sto scrivendo un libro.

Oggi è il quinto anniversario dei bombardamenti su Belgrado; in Kosovo continua il genocidio della popolazione serba.
Di quella pace che sventola dai balconi e marcia per le strade nel calduccio primaverile proprio non so che farmene.
Cinque anni fa per la prima volta mi vergognavo davvero, in prima persona e proprio con quel governo, di essere italiana ed europea. Non posso dire che le cose siano migliorate, nel frattempo.

Oggi questo blog, chiuso per lutto, tace.

martedì, marzo 23, 2004

SOS Kosovo

"Vi chiediamo di attivarvi in qualsiasi modo e forma per contribuire a cercare di fermare l’orrore e il bagno di sangue, causati da queste forze terroristiche che distruggono, incendiano, uccidono e lapidano uomini e donne che da sempre vivono qui. vi chiediamo di informare correttamente su quali sono le verità e la realtà di quanto sta accadendo, di chiedere a tutte le persone oneste e che credono nei diritti umani nel vostro paese di aiutare il nostro popolo a non subire un vero e proprio genocidio. distruggono anche gli ultimi cimiteri, monumenti e monasteri della cultura ortodossa che ancora non avevano distrutto in questi anni. siamo stanchi di vedere i nostri campi e le nostre case bruciate, di essere vessati, uccisi, perseguitati con la sola colpa di essere serbi e di voler continuare a vivere dove da centinaia di anni abbiamo sempre vissuto. in una terra per la cui difesa dalle aggressioni e dalle occupazioni degli stranieri invasori, nella storia, sempre abbiamo versato fiumi del nostro sangue. siamo stanchi ma non consegneremo ad assassini e terroristi estremisti, la nostra terra, le nostre vite, le nostre radici, la nostra dignità. dovranno ucciderci tutti, anche i nostri figli e le nostre mogli. è un nostro diritto. vi chiediamo di divulgare queste parole, di dare voce a noi, semplici cittadini, stranieri a casa propria, di un popolo senza voce, senza televisioni, senza neanche più la forza per urlare la nostra indignazione e le nostre ragioni. ma determinati a non cedere. nel nostro ospedale di kosovska mitrovica non ci sono più posti liberi, non ci sono sufficienti medicinali, non c’è sufficiente sangue per colmare quello versato dagli estremisti albanesi; da ogni angolo di questo kosovo crocefisso questo è l’ultimo lembo di terra dove confluiscono i nostri fratelli e sorelle scacciati dalle bande assassine, che dopo averli terrorizzati e incendiato le case, non sono riusciti ad assassinare. nelle nostre case scarseggia tutto, i nostri figli non hanno più nulla che non sia paura e angoscia. aiutateci a fermarli, che la gente onesta e buona si alzi per gridare basta, la nostra amicizia e fratellanza sarà eterna. noi siamo ancora in piedi e fermi nella volontà di fermarli, di resistere, ma siamo soli con i nostri fratelli della serbia. ci dicono gli internazionali di qui, perché siamo serbi. sappiamo che voi e le vostre associazioni non la pensate così, per questo confidiamo sulla vostra amicizia e impegno. ma fate presto. con rispetto e tanta amicizia."

venerdì, marzo 19, 2004

Statesboro, GA, USA

Coppia litiga furiosamente dopo aver visto The Passion e finisce la serata in prigione.
Sembra che si sia trattato di un vivace scambio di idee sulla natura divina o fisica del Padre nella Sacra Trinità.
“It was one of those stupid things. We were arguing over a point of religion.”
Fonte: Statesboro Herald.

mercoledì, marzo 17, 2004

Colpo alla goriziana

Non basta che a Gorizia si aggiri la "banda della cioccolata" (aspettano che qualche signora preferibilmente anziana esca circospetta da una banca o da un ufficio postale per versarle addosso della cioccolata e rapinarla - una specie di "Mani in altro, slurp!"). Non basta che poco più di un anno fa accadesse questo.
Nella notte tra domenica e lunedì c'è stato un "Maxi furto di caramelle su commissione". Riferisce Il Piccolo: "Scarne le notizie sul fatto che sono trapelate: si è comunque saputo che i malviventi sono riusciti a penetrare nell'area interna dello stabilimento dopo aver forzato il cancello elettrico e, una volta entrati, con un camion hanno raggiunto l'area esterna del magazzino per le spedizioni, dal quale hanno asportato alcuni bancali sui quali erano già sistemati i cartoni confezionati di caramelle. Ad agire, sarebbero state almeno quattro o cinque persone, vista la mole di lavoro che hanno dovuto sobbarcarsi, con a disposizione un mezzo sufficientemente capiente, probabilmente un camion o comunque un furgone di grandi dimensioni".
La conclusione del cronista non lascia speranze: "Certamente i malviventi hanno agito su commissione, a colpo sicuro, portando a termine il furto tra un passaggio e l'altro del servizio di vigilanza privata".
Siete avvertiti. Se vi offrono stecche di caramelle a un prezzo sospetto, sottobanco, diffidate: potrebbe essere roba che scotta. E, orrore, se il mandante fosse una banda di pedofili abituata a pensare in grande, che piazza i propri uomini agli ingressi delle scuole, armati fino ai denti di bonboni?
Ce la siamo cercata: bisogna capire che tante fabbriche di caramelle e cioccolata attirano i furfanti. È così che si diventa crocevia del traffico internazionale di gelatine alla frutta.

sabato, marzo 13, 2004

Novosti

La sezione nordorientale del babsi fan club saluta con entusiasmo il rinnovato blog.
Nell'immagine, una delegazione festante.



[nota del 18/12/2010: adesso quell'indirizzo c'è The Blog For Skin Scalp and Hair. Fa un effetto strano. Scriveva ieri Zu su friendfeed che non c'è bisogno di reincarnarsi "per vivere più vite e morire più morti". È così. Firmato: la Miru dal futuro.]

La parola per dirlo

Perché chiamarlo 11 settembre quando un calendario dai più condiviso ci ha messo a disposizione l'11 marzo?

Madrid

O si tratta di una malattia grave, o l'uomo in questa foto sta ridendo.

venerdì, marzo 12, 2004

Can't help that



"You can't help that. We're all mad here."
The Cheshire Cat, Alice in Wonderland

giovedì, marzo 11, 2004

Uova

I thought of that old joke, you know, this guy goes to a psychiatrist and says, "Doc, uh, my brother's crazy. He thinks he's a chicken." And, uh, the doctor says, "Well, why don't you turn him in?" And the guy says, "I would, but I need the eggs." Well, I guess that's pretty much how I feel about relationships. You know, they're totally irrational and crazy and absurd and ... but, uh, I guess we keep goin' through it because, uh, most of us need the eggs.
Woody Allen, Annie Hall

Un altro matrimonio in vista. Due mesi prima trovi un invito di carta ruvida color avorio nella cassetta della posta: "Ci sposiamo!", e sai che ti mancherà il coraggio di deludere quel punto esclamativo. Prima di accorgertene sei in prima fila dentro un paio di scarpe scomode davanti a una chiesa o a un municipio a sorridere agli sposi e a schivare raffiche di riso arborio. Seguono cene in ristoranti Michelin, in cascine fuori porta, in agriturismi chic.
Vien da citar loro Homer Simpson, "un tentativo è il primo passo verso il fallimento", ma in queste occasioni è bene mentire educatamente: ricordatevi il punto esclamativo.
Dopo tutto, "most of us need the eggs".

martedì, marzo 09, 2004

The bright side of life

In Europa un treno su dieci ha 24 ore di ritardo. Questo significa che per prendere quello che arriva a Roma stasera posso muovermi con calma domani pomeriggio.

28.622.000 italiani pagano meno tasse. Pur non conoscendoli personalmente, sono tanto contenta per loro.

Secondo la Standard & Poor's l'Italia rischia un deficit eccessivo nel 2004, ma Tremonti è tranquillo: "Siamo convinti di non prenderlo: abbiamo ottime ragioni per escludere di prenderlo" ha detto il ministro alla stampa. Il complemento oggetto qui è l'avvertimento preventivo della Commissione Europea.

Quattro parlamentari democratici della California hanno proposto ieri di abbassare a 14 anni la soglia d'età per avere diritto al voto. In certi posti vogliono farli votare, noi a quell'età preferiamo ancora mangiarli.

Secondo uno studio europeo le formiche sanno come evitare file e ingorghi. Che i loro treni non portino 24 ore di ritardo?

È andato in tilt il sito ufficiale italiano de La Passione di Cristo. 100.000 contatti in tre giorni. Allora quasi quasi lo riscrivo: La Passione di Cristo (utenti, venite a me...).

Alcune parrocchie della chiesa d'Inghilterra stanno cercando di aumentare il numero dei fedeli, offrendo biglietti del cinema gratis per assistere alla proiezione del film di Mel Gibson.

Finalmente domani arriva una nuova ondata di maltempo. Fango, neve e bora sono diventati una droga. Se vedo un lembo di cielo azzurro per più di tre minuti scompenso.

L'Oroscopo del magazine femminile della Repubblica dice che ho Venere in morbido sestile. Devo imparare a vedere le cose con dolcezza e ottimismo. E io vorrei.
È Marte in sestile robusto che mi rema contro.

Moglie sonnambula sapeva il fatto suo

Un uomo di Rüdersdorf, in Germania, ha chiamato la polizia all'alba perché pensava che sua moglie fosse uscita di casa durante un attacco di sonnambulismo (se la immaginava persa per le vie della città in camicia da notte, bigodini e pantofole, io credo). La signora è stata ritrovata perfettamente desta a casa di un'amica, nel pomeriggio. Dopo tutto, non si trattava di sonnambulismo: aveva semplicemente deciso di lasciare il marito.

lunedì, marzo 08, 2004

Ottomarzismi

"Let it not be said, whenever there is energy or creative genius, 'She has a masculine mind'."

Margaret Fuller

giovedì, marzo 04, 2004

Eroe del giorno

Il norvegese di Baerum condannato a pagare 700 dollari più le spese processuali per aver bombardato con palle di neve l'ambasciata americana di Oslo, dopo aver alzato un po' il gomito. Era recidivo.

martedì, febbraio 24, 2004

Dialogare da lontano

Ho scoperto i sondaggi di goriziaonline.it, nei quali riconosco l'inconfondibile cocktail di paranoia e umorismo involontario di noialtri.



36 persone su 844 preferirebbero "dialogare da lontano". Tipo, segnali di fumo sul monte Sabotino?

giovedì, febbraio 19, 2004

57 barrato 15

Il cippo 57 barrato 15 sul confine della Transalpina è ancora lì, parte in territorio italiano, parte in territorio sloveno. Ieri doveva essere rimosso dopo 57 anni – alla presenza di sindaci, troupe televisive e un discreto pubblico – ma la Commissione mista italo-slovena non aveva ancora preso una decisione sul suo destino. Spezzarlo in due? Escluso. Lasciarlo dov'è? No ("il mosaico della nuova piazza prevede la raffigurazione simbolica dell'esplosione del numero 57 barrato 15... non rimuoverlo farebbe fallire l'idea dell'artista"). Conta il fatto che fosse stato ricavato da un pezzo di pietra proveniente da una cava italiana? Insomma.
Il blocco di cemento piantato lì il 15 febbraio 1947, per il momento resta dov'è, protagonista di uno strascico di guerra fredda tra poveracci. Il consigliere comunale di Forza Italia fa sapere che "questa è la dimostrazione dell'espansionismo slavo, anche su 50 centimetri quadrati di un cippo", ed è già Görz Kabarett.
Ci si rivede per la tavolata con i prodotti tipici della gastronomia locale, che sarà allestita il 4 marzo sul piazzale della Transalpina in occasione della trasmissione Linea Verde. "Sarà una festa di popolo", annuncia il sindaco.
Speriamo per il consigliere di FI che sia anche genuinamente italica.

lunedì, febbraio 16, 2004

Qualcosa di sinistro

Da un paio di giorni si sentiva qualcosa di nuovo nell'aria. Ieri ho letto l'intervista a Oliviero Toscani su un quotidiano locale, e all'improvviso ho capito: non si trattava dei primi benefici effetti degli enzimi del Corno, era la nuova rinfrancante atmosfera di normalità. Gorizia è "finalmente normale".
"Siamo nel 2004 – precisa Toscani, cittadino del mondo – e poi pochi sapevano dell'esistenza del muro di Gorizia. Non è Berlino."
La cancellazione del confine dopo cinquant'anni non lo scompone: "È ora. È così giusto e normale. Non c'è niente di speciale in una cosa così. È come l'eliminazione della schiavitù e della pena di morte. Il grave è che stiamo ancora qui a discutere di queste cose".
Di Gorizia Toscani ha un cattivo ricordo, a causa di una sua campagna promozionale sui vini del Collio che non piacque agli "ignoranti" viticoltori (una ragazza nera con calice in mano, bottiglia tra i seni nudi e la scritta "l'unico Bianco che amo") e che non fu mai utilizzata. E forse è questo che gli fa riassumere la geografia umana della regione con tanta disinvolta sicurezza: "Con i goriziani che stanno sulle palle ai triestini e i friulani che stanno sulle palle ai triestini... è un vero disastro". Se lo dice colui che ha contribuito a vendere maglioncini colorati in tutto il mondo, bisognerà credergli. Come quando ribadisce: "Finalmente Gorizia è una città normale. Come Berlino. Normale".
Toscani, di' qualcosa di sinistro.

domenica, febbraio 15, 2004

Vi presento i miei

"Elio, chissà se oggi San Valentino suonerà alla nostra porta"
"Lina, se suona facciamo finta che siano i Testimoni di Geova".

sabato, febbraio 14, 2004

23.30

There is a wisdom that is woe; but there is a woe that is madness. And there is a Catskill eagle in some souls that can alike dive down into the blackest gorges, and soar out of them again and become invisible in the sunny spaces. And even if he for ever flies within the gorge, that gorge is in the mountains; so that even in his lowest swoop the mountain eagle is still higher than other birds upon the plain, even though they soar.

[c'è una saggezza che è dolore; ma c'è un dolore che è pazzia. E in certe anime c'è un'aquila dei Catskill che può sia tuffarsi nelle gole più oscure, sia risalirne fuori e librarsi invisibile negli spazi del sole. E anche se voli per sempre nella gola, quella gola è tra le montagne, sicché perfino nel suo tuffo più fondo l'aquila montana è sempre più alta degli altri uccelli della pianura, per quanto possano salire]
Herman Melville, Moby Dick

venerdì, febbraio 13, 2004

Hai forni

Sul muro di una scuola di Gorizia:
"immigrati, ebrei bastar(d)i ci portate via il lavoro hai forni hail hitler".

giovedì, febbraio 12, 2004

Scion-scion

Ricordate il sindaco di Stromboli, in Caro Diario, che sogna di rilanciare l'immagine dell'isola con una colonna sonora scritta da Morricone e la fotografia di Storaro? Quello che saluta Moretti alla banchina dell'aliscafo cantando "scion-scion, scion-scion"? Beh, a Gorizia aspettiamoci anche idee peggiori, per il prossimo primo maggio. La diretta televisiva, l'eurovisione, i sindacati, Prodi a picconare il nulla: non ne usciremo indenni, noi statici per definizione.
Per esempio: ci si è ricordati che il torrente Corno, beh, puzza. È una fogna a cielo aperto che tormenta da sempre gli abitanti di Straccis e di via San Gabriele. E via San Gabriele è proprio sul confine, vogliamo forse ammorbare Prodi, procurare uno svenimento alla signorina presentatrice di turno? Allora a breve partirà una cura anti-puzza a base di enzimi: due chili di prodotto al giorno nel Corno e saremo più presentabili. Una spruzzata di deodorante e via, potenza della kermesse.
Oggi cominciano i lavori di smantellamento della rete che divide il piazzale della Transalpina.
Io? Io non ho ancora elaborato la scomparsa della stella rossa sul tetto della stazione, sopra la scritta "Noi costruiamo il socialismo". Prima le è stata aggiunta una coda per trasformarla in cometa (era Natale), poi è caduta e non è stata più rimessa. Scion-scion.

L'uomo elettrico

"A parer mio, l'elettrificazione è il più importante di tutti i grandi compiti che ci stanno dinanzi", diceva Lenin. Ma aveva in mente il sistema industriale, no? Il potere dei Soviet più l'elettrificazione del paese.
Il croato Ivica Saric, che evidentemente la sa più lunga, si è invece inventato l'uomo elettrico (fonte: Vecernji List).
La sua invenzione consiste in un paio di scarpe che con il movimento producono energia per alimentare un abito climatizzato e provvisto di spine per vari impianti (o voi che avete riso delle "prese tedesche" sul corpo di Morpheus, pentitevi). L'uomo elettrico camminando potrà produrre elettricità che dalle scarpe passerà all'abito, mentre alle spine potranno essere connessi computer portatili, caricabatterie e lettori di musica.
L'invenzione è stata brevettata negli Stati Uniti e sembra che anche l'esercito americano abbia dimostrato interesse: l'abito climatizzato sarebbe fatto proprio apposta per il clima del deserto.
Gioisco all'idea.

martedì, febbraio 10, 2004

Noi che abbiamo l'anima

Nature -- sometimes sears a Sapling --
Sometimes -- scalps a Tree --
Her Green People recollect it
When they do not die --

Fainter Leaves -- to Further Seasons --
Dumbly testify --
We -- who have the Souls --
Die oftener -- Not so vitally --

Emily Dickinson, poesia 314

sabato, febbraio 07, 2004

The naming of cats

The naming of cats is a difficult matter,
It isn't just one of your holiday games;
You may think at first I'm mad as a hatter
When I tell you a cat must have three
different names.

First of all, there's the name
that the family use daily,
Such as Victor, or Jonathan,
George or Bill Bailey--
All of them sensible everyday names.
There are fancier names
if you think they sound sweeter,
Some for the gentlemen,
some for the dames;
Such as Plato, Admetus,
Electra, Demeter--
But all of them sensible everyday names.

But I tell you,
a cat needs a name that's particular,
A name that is peculiar, and more dignified,
Else how can he
keep up his tail perpendicular,
Or spread out his whiskers,
or cherish his pride?

Of names of this kind,
I can give you a quorum,
Such as Munkustrap, Quazo or Coripat,
Such as Bombalurina, or else Jellyrum--
Names that never belong
to more than one cat.

But above and beyond
there's still one name left over,
And that is the name that you will never guess;
The name
that no human research can discover--
But The Cat Himself Knows,
and will never confess.

When you notice a cat in profound meditation,
The reason, I tell you, is always the same:
His mind is engaged in rapt contemplation
Of the thought, of the thought,
of the thought of his name:
His ineffable effable
Effanineffable
Deep and inscrutable singular Name.

T.S. Eliot , The Naming of Cats

domenica, febbraio 01, 2004

M.

Chi l'ha conosciuta – anche per le sue intemperanze e il suo carattere, per i morsi sulle mani o per le Nike nuove di zecca graffiate con soddisfazione – sa che sono stati dodici anni bellissimi di assoluta felicità.
In primavera, la sua stagione preferita, c'è a mezzogiorno un quadrato di pavimento, vicino alla libreria, illuminato dal sole nelle giornate serene. Questo - che ha l'equivalente in una zona del mio cuore dove è sempre primavera, e mezzogiorno, e c'è il sole - resterà sempre il suo posto.

martedì, gennaio 27, 2004

Mai sottovalutare la potenza di Xbox

Gli avvocati della Microsoft minacciavano di far causa al diciassettenne canadese Mike Rowe per il nome del dominio www.mikerowesoft.com. C'è da dire che gli avevano offerto ben dieci dollari per evitare il processo. Lui ne voleva diecimila.
Adesso lo hanno convinto con:
una console Xbox
una gita premio a Redmond
un corso di certificazione Microsoft.

In compenso, in questo momento, sul suo sito ci sono 37 utenti registrati e 1453 visitatori.
Compresa la pollastra che sta scrivendo.

lunedì, gennaio 26, 2004

To be a girl

"To be a girl, it goes a lot deeper than that. Yes, you are speaking to the person you thought I was - the keyboard player in Jethro Tull".

David/Dee Palmer, ex tastierista dei Jethro Tull.

sabato, gennaio 24, 2004

mercoledì, gennaio 21, 2004

Piacere, Vladilena

Il 21 gennaio 1924, alle 18 e 50 (ora di Mosca), moriva Lenin. 80 anni dopo, c'è chi vorrebbe toglierlo dal mausoleo e seppellirlo e chi vorrebbe tenercelo. Il 65% dei russi pensa che Lenin abbia avuto un influsso positivo sulla storia del paese, il 26% pensa di no e il 9 % non lo sa. Un sondaggio in profondità rivela però che solo il 9% degli intervistati crede che l'ideologia di Lenin condurrà a un futuro migliore.

In India giorni fa si è tenuto un incontro tra Lenin, Stalin, Puskin, Gagarin, Chruscev e una giovanissima Pravda: in una zona a sud del paese molti abitanti, figli o nipoti di persone che sono cresciute o hanno studiato in Russia portano nomi russi e sovietici. Lenin, come si conviene, ha tenuto il discorso inaugurale.

lunedì, gennaio 19, 2004

Astuzie

Il chihuahua Sandy (11 anni) è guarito dalla tristezza quando hanno incollato sulla finestra del suo piccolo chalet di legno una sagoma di cartone della sua amica cagnolina, Rosie, passata a miglior vita alla bella età di 15 anni.
Non vedo perché nel mio caso non potrebbe funzionare una sagoma di cartone a grandezza naturale del Compagno Lenin (ma anche il Maresciallo Tito farebbe al caso mio).
Forse perché il chihuahua è un po' meno intelligente e un po' più incline all'autoinganno?
Se così fosse, perché avrei votato Illy alle ultime regionali?

sabato, gennaio 17, 2004

Nanorama

Sul lifting di Berlusconi, Daniela Santanché ha pronunciato le parole definitive:

"In politica il corpo è un mezzo di lavoro, anche la remise en forme può essere strumento di comunicazione [...] Negli Usa, dove sono anni luce avanti a noi in queste cose, nessuno si scandalizza più. Reagan i lifting li faceva e tutti lo sapevano, questo lo rende forse un presidente meno grande?"

giovedì, gennaio 15, 2004

Cosa vuole quest'uomo da me

"... dobbiamo inventare nuove artificiosità concettuali per render conto di ciò che vediamo quando incontriamo qualcuno che appare e si comporta come un essere umano. Come facciamo a sapere che lo è?"
Niklas Luhmann, precedentemente noto come "cosa vuole quest'uomo da me?"

È ufficiale: qualunque cosa fosse, sembra averla misteriosamente ottenuta. Non si finisce di imparare.

martedì, gennaio 13, 2004

La 25ma ora

Bisogna essere stati a Gorizia per capire quanto sia comicamente incongrua l'apparizione - nella tarda serata - di un autobus con la scritta "servizio notturno - hotel cittadini" che si aggira illuminato e regolarmente vuoto (una specie di vascello fantasma) sui sampietrini del centro storico.

Ma qui le cose funzionano come ai tempi dell'Impero. Ah, se funzionano!
Per esempio, voi vi lamentate per gli scioperi selvaggi dei trasporti?
Ebbene, guardate l'orario del nostro autobus notturno. Inizio corsa alle 24.25, fine corsa alle 25.00.
Siamo la Nizza austriaca. Aperti 25 ore su 25.
Benvenuti - willkommen - dobrodosli - benvignus.

mercoledì, gennaio 07, 2004

Modest proposals

Ah, già, mi sono dimenticata di fare gli auguri al nostro tricolore.



Poteva andare peggio. Mi tornano in mente i progetti di qualche tempo fa per la nuova bandiera della Slovenia (l'attuale è troppo simile a quella della Russia e a quella della Slovacchia, credo).
Vedere per credere: queste sono alcune proposte, e questi i vincitori del concorso indetto nel luglio 2003 dal Parlamento sloveno. Con il Triglav sempre lì lì per trasfigurarsi in un elettrocardiogramma con esito tragico.
Poi, meno male, sono mancati i fondi.

Tit for tat

Da circa una settimana i visitatori provenienti da oltre 150 nazioni subiscono un controllo di sicurezza alle frontiere americane: fotografia, impronte digitali.
Il Brasile, con una misura speculare a quella messa in atto dagli Stati Uniti, decide che tutti gli americani che entrano nel paese siano sottoposti alla stessa procedura: fotografia, impronte digitali.
Ergo: gli Stati Uniti protestano. Perché loro applicano questa procedura nei confronti di molti paesi, mentre il Brasile la applica solo agli Stati Uniti.
La cosa rientrerà (quando gli Stati Uniti deprecano sono imbattibili), ma io mi segno il nome del giudice brasiliano: Julier Sebastiao da Silva.

martedì, gennaio 06, 2004

Che ne so

"... ma hai ragione, devi ritornare padrona del tuo tempo. Rallentare i ritmi del lavoro. Dedicarti alle cose che ti piacciono, riservare qualche ora alla settimana allo studio, allo sport, allo svago!"
"E già."
"Come un tempo, quando riuscivi a fare tutto in scioltezza, senza arrivare a fine giornata stravolta!"
"Appunto."
"Riprendere lo studio dell'ebraico, perché no!"
"Vero."
"Che ne so, fare la pasta in casa!"
"..."

lunedì, gennaio 05, 2004

The Nightmare after Christmas

Il film della Vigilia di Natale a casa dei suoceri è quasi pronto (sottotitolo: "te piace 'o alberello a fibre ottiche?").
Viola almeno tre regole del Dogma ma pensavo di più.
In compenso, noto con delizia che dopo anni di duro lavoro sul personaggio ho messo su una discreta odiosa faccia di culo.
Il prossimo anno propongo un ritorno al muto.

sabato, gennaio 03, 2004

Perma-tanned

"Italy’s unpredictable perma-tanned millionaire".
Silvio Berlusconi secondo l'EU Observer, che riassume la turbolenta presidenza italiana all'Unione Europea.

venerdì, gennaio 02, 2004

The reverse year

Per il 2004 ho solo cattivi propositi.
Deprogrammarmi, assentarmi, colonizzare i tempi morti, studiare vie di fuga, eludere, deludere.
Salvo poche cose: alcune passioni anacronistiche, il senso dell'ingiustizia, una certa imbarazzante propensione all'imbarazzo.
Direi che su questo si può lavorare.
Auguri a tutti, con affetto, dal Miro.

sabato, dicembre 27, 2003

Serenità e pienezza

"Avere riguardi per tutte le creature non
è soltanto un modo di dire,
ma significa molto più
di quanto si potrebbe supporre.

Per esempio, all'epoca della festa
dei ciliegi in fiore, così popolare,
nessuno stacca fiori dagli alberi,
anche se i rami bassi sembrano invitare
i passanti proprio a questo.
Anche nelle persone comuni si può osservare un
sentimento molto delicato nei confronti dei fiori,
e l'amore per la natura si esprime
in loro sinceramente e senza artificio.
E' raro che un passante colga
un fiore sul proprio cammino, egli preferisce
lasciarlo vivere dove è spuntato;
neppure i bambini strappano le piante
nei boschi; in tal modo si vuole
essere vicini all'essenza del Tutto".

Gusty Herrigel, Lo Zen e l'arte di disporre i fiori

martedì, dicembre 23, 2003

Enough is enough

Anche quest'anno le intenzioni erano buone. Ho perfino comprato e addobbato un albero ecologico alto 180cm modello "zar della steppa" (mettendo da parte per una volta le simpatie bolsceviche). Ho dedicato due giornate alla scelta di regali sensati se non fantasiosi.
Ma oggi ne manca uno alla vigilia, e non sopporto:
– le mail di lavoro con gli auguri di buon Natale;
– in particolare, quello che per fare l'originale mi ha mandato la ricetta del panettone (perché non poteva allegarlo);
– e quelli che sentono la necessità di scrivere BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO tutto maiuscolo;
– i pixel e pixel di babbi natale, renne, slitte, pupazzi di neve e abeti variamente addobbati, ovunque;
– gli uomini che anche quest'anno in ufficio o in redazione si sono fatti fotografare nudi dalla cintola in su, con il berretto di Babbo Natale e le pance pallide esibite sotto una luce al neon effetto-morgue;
– le donne che si fanno fare il calendario "per regalarlo al fidanzato";
– le donne che l'altr'anno si sono fatte fare il calendario, e quest'anno il puzzle. "Per regalarlo al fidanzato";
– il traffico di sms la sera della vigilia;
– le cene che cominciano con i gamberetti, continuano con il salmone, e da un momento all'altro ti aspetti che salti fuori il coniglio con le cozze;
– il concerto di Natale in Vaticano alla tv come tragico sottofondo.
Ne manca uno alla vigilia e darei volentieri fuoco allo zar della steppa. A giudicare dal raschiare asmatico delle luci intermittenti, credo che ci penserà da solo.

lunedì, dicembre 15, 2003

- 9 alla Vigilia

Nota bene
Oggi non parlerò del Bafometto estratto dalla cantina di Tikrit questo weekend. Ma, ma... sento sospiri di sollievo?

Das Unheimliche
Il ritorno del rimosso, la coazione a ripetere, il familiare che improvvisamente cambia senso e diviene spaventoso e angosciante. È il perturbante secondo Freud.
Ma metteteci un alberello a fibre ottiche e un eccesso di decorazioni ed è il Natale a casa di mia suocera.

La mia impassibile metà anche quest'anno per il suo compleanno ha ricevuto un maglione da perfetto catechista (girocollo, color cincillà suicida, più grande di due misure) con la solita compostezza tibetana.
Intanto per Natale ci è stato prospettato con una certa insistenza un regalo inquietante: una pentola a pressione per due persone ("è una di quelle cose che se non te le regalano non te le compri": chiediti se c'è un motivo valido). L'oggetto domestico ha cominciato a visitare la mia coscienza, portando con sé due rivelazioni di un certo impatto:
1. il concetto di sorpresa: forget about it.
2. Babbo Natale: è mia suocera.
- 9 alla Vigilia. Il gioco si fa duro.

giovedì, dicembre 11, 2003

La stoffa dei palestinesi

Pensandoci bene, perdere di vista tren-ta-quat-tro cinesi non è poi così grave.
Il 1° novembre scorso l'Aeroporto di Los Angeles ha preso in consegna un'intera mostra itinerante del Palestine Costume Archive per effettuare i controlli di sicurezza ai raggi x. Ecco come ti perdo mezzo secolo di storia palestinese al Terminal 4. La notizia è riportata da Electronic Intifada, la fonte è un comunicato stampa dello stesso Archivio. Si trattava di Symbolic defiance: Palestinian costume and embroidery since 1948: materiale mai esposto in precedenza, tra cui abiti tradizionali degli anni '50, '60, '70 e '80, rari vestiti dell'Intifada e ricami politici.
Dell'esposizione si sono definitivamente perse le tracce; dopo tre settimane sono state sospese le ricerche.

Ma l'Archivio ha deciso di curare nuovamente la mostra, questa volta dividendola in due parti: una con il materiale tessile (che sarà esposta in tutti i paesi, tranne gli Stati Uniti), l'altra con materiale esclusivamente grafico (che circolerà negli Stati Uniti), più facilmente rimpiazzabile se sarà nuovamente smarrita.

mercoledì, dicembre 10, 2003

For gamers only



[Vedo dagli accessi che c'è una certa domanda di soluzioni di Dark Chronicle, noto anche come Dark Cloud 2... chiedete e vi sarà detto. Sono a 70 ore di gioco, ho cominciato a tornare indietro per raccogliere le pietre preziose, i diorama sono un po' disordinati ma efficienti...]

Per tutti gli altri: roba seria, analisi dei contenuti, interpretazione marxista... è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

lunedì, dicembre 08, 2003

Due di picche

Considerazione né intelligente, né originale, ma è arrivato il mio momento di chiedermi ad alta voce, nel presente inutile blog: quanti sono i vice di Saddam? Non servirà un altro mazzo di carte? (Sono andata a vedere a che punto siamo con il due di picche - è ancora a piede libero. anche perché. con quei connotati.)
E sono sicura di aver contato più di un braccio destro di Osama. I demand a recount.

giovedì, dicembre 04, 2003

Missing in Croatia

Succede, con i turisti cinesi. Un momento sono lì tutti e 34 e un minuto dopo non ci sono più. Insomma, ve li siete persi.

Andiamo con ordine. 34 turisti cinesi arrivano a Zagabria il 24 novembre e prendono alloggio al Golden Tulip Holiday hotel della città. Visitano Dubrovnik, Spalato e i laghi di Plitvice. Dovrebbero ripartire martedì 2 dicembre, al Tulipano d'Oro hanno pagato il conto regolarmente, ma nessuno di loro si presenta sul bus per l'aeroporto. "Li stiamo cercando" ha annunciato la portavoce della polizia, che non commenta le ipotesi di fuga.
Il China Daily scrive che si trattava del primo gruppo di turisti cinesi in Croazia, che in Cina è diventata ufficialmente una destinazione turistica solo il 1° novembre scorso.
I primi 34. Non facile, perché dopo tutto Zagabria (con tutto il rispetto per Zagabria) non è Città del Messico (con tutto il rispetto per Città del Messico).

Fonte AFP, che si rifà a sua volta al quotidiano croato Jutarnji List. Ansa conferma.

Campi di tiro

I soldati israeliani uccidono incessantemente civili palestinesi. Non passa quasi giorno senza che vi siano vittime palestinesi innocenti - 30 in novembre, 57 in ottobre, 33 in settembre.
Tra queste vittime: un uomo di 32 anni (in motocicletta, sospettato di voler fuggire a un posto di blocco); un bambino di 10 anni (andava a caccia di uccelli con la fionda); un ragazzino (tirava pietre ai soldati); un giovane (al funerale di un amico a Jenin); un tassista, padre di un bambino di sei anni (sospettato di voler fuggire a un posto di blocco); un quindicenne (durante degli arresti); un bambino di nove anni (giocava davanti a casa); tre uomini (stavano andando a cena in una sera di festa).
La storia delle loro morti violente - e delle loro vite così a buon mercato - non raggiunge mai la coscienza e la consapevolezza degli israeliani. Sto lavorando di retorica e di indignazione, riassumendo dati palestinesi? No, di tutto questo ha scritto Gideon Levy su Ha'arez, quotidiano israeliano, il 30 novembre. The killing fields of Rafah, qui.

Intanto (c'è sempre un intanto). La versione israeliana del reality show "American Idol" è stata vinta da un arabo. Sorridete.

venerdì, novembre 28, 2003

Miscommunicator

Eccolo qua
Silvio Berlusconi è il peggior comunicatore del 2003, secondo la Foreign Press Association (non era facile battere Geoff Hoon dopo la catastrofe-Kelly).
Adesso dirà che è tutta pubblicità.

giovedì, novembre 27, 2003

Una persona che

"Direttive del Governo militare israeliano ai soldati dei Territori occupati:
Una persona che cammina con fare nervoso è un sospetto terrorista arabo.
Una persona che cammina tranquilla è un sospetto terrorista arabo dal sangue freddo.
Una persona che cammina con lo sguardo in alto è un sospetto terrorista arabo religioso.
Una persona che cammina con lo sguardo in basso è un sospetto terrorista arabo timido.
Una persona che cammina con gli occhi chiusi è un sospetto terrorista arabo che dorme.
Una persona che se ne sta a casa è un sospetto terrorista arabo malato.
I suddetti sospetti vanno arrestati e, dopo uno sparo di avvertimento, portati all'obitorio".

Hanoch Levine, drammaturgo israeliano.

mercoledì, novembre 26, 2003

Have Yourself a Merry Little Christmas

La polizia doganale israeliana ha sequestrato al porto di Haifa 450 bambole danzerine con le fattezze di Bin Laden e Saddam Hussein. L'idea del proprietario era di venderle ad arabi ed ebrei israeliani.
Sullo stesso cargo hanno trovato anche 450 pupazzi-Teletubby.

domenica, novembre 23, 2003

Cro Cop stendili

Si vota in Croazia. Il sito della BBC riferisce di un massiccio aumento nel consumo di DVD: e insinua che i croati cerchino rifugio alla disperata nel mondo parallelo di Matrix 1 e 2 per sfuggire ai confusi messaggi elettorali dei partiti politici.

C'è da dire che i destroidi dell'HDZ hanno dalla loro:
– Berlusconi, che sembra abbia detto al leader Sanader: "Voi siete il futuro dell'Europa. L'Europa ha bisogno di persone giovani, capaci e sicure di sé come lo siete voi". (yup.)
– i cattivissimi vescovi croati, dichiaratamente contrari ai "partiti e singoli che sono a favore della legalizzazione dell'aborto, dell'eutanasia e delle unioni coniugali innaturali tra persone dello stesso sesso" (e – noi lo sappiamo – anche alla pratica dello yoga, pericoloso induttore di induismo).

Sarà forse per questo che i socialdemocratici di Racan (SDP) hanno deciso di schierare tra i propri candidati Mirko "Cro Cop" Filipovic, campione di kickboxing, nella lotta contro il centro-destra del Tudjman-man Sanader?
Le arti marziali contro il "ritorno al potere dei briganti" di cui ha parlato la ministra Antunovic? Neo contro la Matrice?



Nella foto, impegnato in una convincente azione, il campione Filipovic (è quello con la bandiera croata stampata sulla mutandina, impossibile sbagliare).

Curiosità: il soprannome "Cro Cop" è un'abbreviazione di Croatian Cop, visto che si tratta di un ex agente di polizia.

Sono confusa. Mi è venuta voglia di noleggiarmi un DVD.

Domenica, mal che vada venerdì sera

Con un'amica, vestite a festa, aspettando il Che.

venerdì, novembre 21, 2003

Lavami

A grande richiesta, il sapone che lava i peccati:

Miro is back

Pensavi forse di stanarmi a colpi di Marx? Ci sei riuscito.

Liberazione

La “liberazione” è un atto storico,
non un atto ideale, ed è attuata
da condizioni storiche, dallo stato dell’industria,
del commercio, dell’agricoltura, delle relazioni. […].
[...] [Nella] fase superiore della società, quando
saranno scomparse la subordinazione servile
degli individui alla divisione del lavoro,
e quando il lavoro cesserà di essere
esclusivamente un mezzo per vivere
e si trasformerà nella prima necessità vitale;
quando tutte le forze produttive saranno
moltiplicate e tutte le fonti
di ricchezza produttive zampilleranno.

Allora, e soltanto allora, la società
potrà scrivere sulle proprie bandiere:
che ciascuno dia secondo le proprie capacità,
che a ciascuno sia dato secondo le sue necessità
.

Karl Marx, Opere scelte, 1969

mercoledì, novembre 19, 2003

L'ora di Mosca

"[Il momento propizio è quando] il sole
è già basso, al colmo della potenza.
Ma il momento di grazia non dura:
ancora qualche istante e la luce
diviene rossa.
Mosca diviene una macchia enorme che
fa vibrare tutto il vostro essere interiore [...].
Come il forte finale di un'immensa orchestra.
E soprattutto, scoppia la linea
bianca del campanile.
La testa d'oro della sua cupola
tende verso il cielo una nostalgia
acuta ed eterna [...].

Rendere quell'ora,
quell'impareggiabile punto
di partenza per nuove ispirazioni,
mi pareva la felicità più grande
che potesse toccare ad un artista.

Wassilj Kandinskij, Sguardi sul passato, 1913

sabato, novembre 15, 2003

Scambiato

Ungheria, il corpo di un impiccato scambiato per una scultura (Reuters)

Materia da sociologia dell'arte?

venerdì, novembre 14, 2003

La natura della missione

"Questa volta l'incendio rischia di bruciare l'incendiario, ma soprattutto noi che a quel Medio Oriente siamo più vicini, il Mediterraneo non è più Mare nostrum.

Di fronte a tutto questo che cosa accade nel nostro paese, che ieri esponeva le bandiere a mezza asta da palazzi fondamentalmente ipocriti e incapaci di emozioni? Sui media, e non solo, sembra prevalere un'ondata populistico-patriottica, che ripete ed enfatizza il vecchio motto mussoliniano: «noi tireremo diritto». Non solo non ci ritiriamo, ma manderemo altre truppe, per battere il mostro del terrorismo. E senza nemmeno chiedersi a quale esito può portare quell'intervento fatto solo per ingraziarsi l'amico Bush.

A sinistra sono in molti, partiti e movimenti e cittadini che rivendicano il ritiro delle truppe italiane e non per dire «scapuma» ma per rispetto della nostra ancora vigente Costituzione.

Un problema lo pongono i Ds, che pure sarebbero la maggiore forza della sinistra. Non se la sentono di dire restiamo a fianco di Bush, ma neppure di rivendicare il ritiro (sarebbe poco da partito di governo). E così, incerti tra l'una e l'altra scelta hanno deciso di chiedere, grosso modo, di «cambiare la natura della missione». Fanno pensare a quei vescovi che quando volevano mangiare carne di venerdì, la battezzavano pesce. E oggi siamo di venerdì".

Valentino Parlato, sul Manifesto di oggi

giovedì, novembre 13, 2003

Un cuore nuovo

Ho trovato alcune cose interessanti e non scontate sull'Iraq. Se le parole chiave e i bypass retorici di questi giorni - "lotta al terrorismo", "tributo di sangue", "come ground zero, uguale" - inspiegabilmente non vi fanno sentire meglio, se le meste fiction tappabuchi vi scompensano il senso civico, morale e storico in un colpo solo, se mai come ora vi siete sentiti "Cinquantunesimo Stato" senza possibilità di secessione, potete anche scegliere di fare un salto sul blog iracheno di Riverbend, o sui resoconti di electroniciraq (questo ha anche .pdf da stampare e diffondere, per i feticisti del genere come me).
Se non vi quadrano più alcune chiacchiere stile Porta a Porta sul "terrorismo" iracheno, infine, questa analisi di Milt Bearden potrebbe dimostrarsi non priva di interesse.

E poi.
Sempre dal diario di Riverbend, leggo una frase che sua madre dice in continuazione, un modo di dire con cui ci si prepara a sentire una storia triste - quel tipo di storie che cominciano con un sospiro e finiscono con "Allah kareem": "hai bisogno di un cuore nuovo per ogni persona che ascolti".

mercoledì, novembre 12, 2003

Pile non incluse

Ho un lontano e sempre più enigmatico ricordo del fascino ambiguo che esercitava su di me il Dolce Forno.
Ma perché una bambina dovrebbe volere questo, a Natale?

Come neve sulle spalle

"Così sopportiamo i secoli e così niente diminuisce né finisce mai, tutto si contagia, niente ci lascia andare. E questo tutto ci va scorrendo come neve sulle spalle, sdrucciolevole e placida, solo che è neve che viaggia nel tempo, e più in là di noi, e che forse mai si ferma".

Javier Marías, Il tuo volto domani

lunedì, novembre 10, 2003

Legatemi

Spero di non attirarmi le ire delle donne e degli uomini del Nord: ogni tanto, soprattutto il lunedì, mi concedo una gita-premio sulla Padania on-line.
Così oggi leggo che la Lega chiede all'Unesco di proclamare Bergamo Patrimonio dell'umanità. Titolo dichiarativo: "Bergamo Alta, la città del Colleoni, il condottiero delle tre palle". (Ma allora mi chiedo se non sarebbe meglio donarla alla scienza.)
Vengo a sapere che i Comuni del Nord sono i più virtuosi (per entrate fiscali), con Lombardia e Nord Est in testa. Sono rasserenata, è un bel lunedì.
Ma poi, il baratro. La moschea di Cremona è anche un centro militare, sapete. Meno male che la Lega ne chiederà la chiusura, sabato prossimo, con una fiaccolata. E che dire dei musulmani di Gallarate, che "sfidano la legge" continuando a frequentare il centro islamico (con un inarrestabile "via vai di extracomunitari fedeli ad Allah"), nonostante il sindaco abbia emesso un'ordinanza per farlo chiudere? Poco mi consola che sia scesa in campo anche un'onorevole leghista, qua ci vorrà di sicuro un'altra fiaccolata.
Ecco, lunedì rovinato.
Meno male che c'è la rubrica Nord Cultura.

domenica, novembre 09, 2003

Senza economia

"Ebbene, io credo che non saremmo granché come artisti (e, ovviamente, come uomini, come esseri umani, come individui) se, trovata per caso o a fatica la cosa tanto cercata, non continuassimo ad alzare il resto dei coperchi, a rimuovere le pietre, a fugare le nuvole, tutte, fino alla fine. Ricordiamoci che la prima cosa potrebbe essere stata messa lì per distrarci dalla seconda. Verificare, secondo me, è la vera regola d'oro.
Incomincio a preparare il primo colore sulla tavolozza. Non che abbia bisogno di un colore intermedio, da comporre e armonizzare, come le voci del Magnificat di Monteverdi che si diffondono nell'atelier. Mi limito a spremere il tubetto senza economia. Adesso per rivelare, non per nascondere. Lavorerò tutto il giorno."

José Saramago, Manuale di pittura e calligrafia

venerdì, novembre 07, 2003

Serp i molot

Mosca, 12.05 ora locale: Armen Veniaminov i drus'jà sul tetto della Duma. Poi: pioggia di bigliettini con la scritta "viva la grande rivoluzione socialista d'ottobre!". (Poi: intervento di soldati che rimettono al suo posto il tricolore russo).



A tutti i filosovietici, compresi quelli post litteram, con affetto.

martedì, novembre 04, 2003

Niente yoga, siamo (cattolici) croati

Lo yoga, dicono, rilassa. Aiuta a ricaricarsi, allevia il mal di schiena. Fa fitness, fa paese benestante. Questo deve aver pensato il ministro dell’istruzione croato quando ha deciso di assegnare un contributo annuo a un programma di corsi di yoga per insegnanti. I corsi sono cominciati a ottobre nelle principali città croate (Zagabria, Spalato, Fiume e Pola), ma sono al centro di una polemica infuocata. Sentitevi male: mentre noi assistevamo alle tragiche peripezie del crocifisso sui muri scolastici e del Signor Smith nel videowall di Porta a Porta, la Chiesa Cattolica Croata viveva ormai da mesi il suo dramma.
Già a luglio i vescovi avevano protestato contro l’introduzione dello yoga per insegnanti (non ci credete? La notizia era rimbalzata anche sull’Hindustan Times). “È evidente che gli insegnanti applicheranno la pratica dello yoga mentre lavorano con i bambini”, aveva concluso la Conferenza dei vescovi croati. Affermando che il programma avrebbe favorito “l’introduzione della pratica religiosa induista nelle scuole del paese”.
Ma anche se il ministro è stato costretto a fare marcia indietro, a quanto pare i corsi sono cominciati ugualmente. Centinaia di maestre elementari croate si concedono la posizione del loto, mentre le più smaliziate e flessibili tentano già la locusta. Di certo non vedono l’ora di raccontarlo ai loro pupilli nell’ora di dettato. Di qui a predicare aggressivamente i precetti induisti e a far proselitismo con metodi manciuriani il passo è breve.
Sono tempi duri per i vescovi, bisogna capirli. E se il prossimo anno si passa al più laico pilates? Conosco personalmente un paio di maestre senza scrupoli che venderebbero il crocifisso per un gluteo più sodo.

domenica, novembre 02, 2003

Le news definitive

Se avessi saputo che c'era già tutto lì non mi sarei iscritta a Newsinsider. Il codice biblico ha in serbo alcune fosche previsioni per noi, basta saperlo leggere (come il signor Joseph Noah, e nessuno meglio di lui).

Vi dico subito che il periodo della tribolazione avrà luogo tra il 2005 e il 2012, per cui vedete voi se vi conviene passare all'ADSL e buttar via quell'anno scarso di tranquillità a litigare con un call center.

Nel 2005 sarà firmato un falso trattato di pace tra Arabi e Israeliani (novità).

Nel 2006, Nuovo Tempio in Israele e alleanza Arabo-asiatica.

Nel 2008 Tempio sconsacrato e due profeti uccisi a Gerusalemme (ne deduco che a Gerusalemme stanno già circolando liberamente ben due profeti).

Gli appuntamenti del 2010: Terza guerra mondiale, bomba H, guerra biologica e conseguente pestilenza, asteroide che si spezza in tre e va a colpire con spietata giustizia balistica California, Utah e Nevada occidentale. Per la California non c'è storia: inondazione e sprofondamento. L'asse di rotazione terrestre si inclina di cinque gradi.

2011
: tre asteroidi sulla Russia (sfiga) e altri dieci gradi di inclinazione (la Terra ormai va per i cazzi suoi). E per quest'anno può bastare.

2012
: altri tre asteroidi sulla Cina (puttanaeva), e vai con altri dieci gradi (in tutto fanno 25, e addio mezze stagioni). Persi sott'acqua Giappone e Filippine. Ormai, quel vecchio Risiko! che tirate fuori ogni anno a Natale non vi serve più.

E non sto a dirvi come va a finire.

Però:
1. a quel punto dovremmo esserci già liberati di Berlusconi, Bossifini e con un po' di fortuna anche del centrosinistra;
2. abbiamo risolto il problema delle pensioni;
2. i Balcani tutto sommato dovrebbero farcela;
3. ci toccherà perfino rivalutare gli anni Ottanta.

Ma, a parte tutto, ci si può fidare di uno che fa Noè di cognome?