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mercoledì, febbraio 07, 2024

Vsak patk disko!

Hum, Collio sloveno (Goriška Brda): Hum o Cum sotto l'Austria, faceva parte dell'enclave di Quisca (Kviško o Kojsko) nel comune catastale di San Martino (Sv. Martin o St. Martin) poi divenuto comune di San Martino-Quisca (St. Martin-Quisca, Sv. Martin-Kviško).
1920, Trattato di Rapallo, annessione al Regno d'Italia: nel 1923 Hum diventa Colmo.
1947, Trattato di Parigi, annessione alla Jugoslavia: Hum ridiventa Hum.

A partire dal dopoguerra nella casa della cooperativa di Hum si balla. Negli anni Ottanta è una discoteca e una sala da concerti. 
Aprile 1987: concerto Pankrti. Maggio 1988: concerto Firehose. Novembre 1988: concerto Savage Republic. Che bello vivere, che bella la vita, come cantava il pugile scemo di Vysockij prima di andare K.O.

Mio padre ha sei anni quando lo mandano con suo fratello Pepi in "colonia" in campagna. Mio nonno ha conoscenze nella comunità slava e forse una tessera di qualche tipo, tanto che certi colleghi hanno iniziato a chiamarlo "Vittorellič con la pipa" (la pipa sulla c). Così riesce a procurarsi due posti sulla corriera e ci mette su mio padre e il Pepi. Appena arrivati li mandano tutti nel campo a prendere ciascuno una balla di fieno, cioè il letto su cui dormiranno nella stalla del contadino. Il resto è una lunghissima giornata estiva: marce nei campi, canti patriottici, lavori utili e radici commestibili. Un giorno il Pepi, che ha tre anni più di mio padre, dice: scappo. E scappa. Mio padre, vedendolo correr via tagliando per i prati, già s'immagina suo fratello disperso tra le campagne di questo Paese lontanissimo e misterioso, forse l'Austria, forse il Montenegro, non ricorda quanto tempo ci ha messo la corriera, comunque tanto.

Alla fine della colonia mio padre torna a casa, un vecchietto di sei anni che ha fatto la guerra. Lì trova il Pepi, sazio, lavato e riposato. Solo allora gli spiegano che la colonia stava a Hum, vicino a Quisca. Distanza da Gorizia, Straccis: un'ora e mezzo a piedi, di corsa meno. Il Pepi correva.
Di quel periodo gli restano i canti patriottici, in una lingua a metà tra dialetto sloveno e insalata di consonanti.

A Hum puoi arrivare passando per San Floriano e il Collio goriziano oppure prendendo la strada internazionale del Monte Sabotino/Sabotinska Cesta, cioè la Strada di Osimo, costruita nella prima metà degli anni Ottanta per creare un collegamento diretto tra il collio sloveno e Nova Gorica: il corridoio di circa 1600 metri in cui corre in Italia è costruito in trincea e ha una recinzione alta due metri su entrambi i lati. Secondo il Regolamento sull'uso della Sabotinska cesta, pubblicato il 7 ottobre 1983 in appendice alla Gazzetta ufficiale slovena n. 8 - Trattati internazionali, questo tratto di strada è destinato esclusivamente al traffico di transito ed è vietato sostarvi; non è consentito circolare con veicoli militari; sono vietate le fotografie. 

Per prendere la Strada di Osimo venendo da Salcano svolti a sinistra e poi vai sempre dritto, costeggi il torrente Pevmica/Piumizza e sei a Hum. Subito dopo Quisca e prima di Šmartno/San Martino c'è il monumento di Gonjače ai caduti (315) con annessa torre panoramica che sale a spirale per 23 metri e 144 gradini. Abbastanza per provare una piccola vertigine, ma anche, nelle giornate serene, per vedere il Collio goriziano e sloveno, le Alpi Giulie e le Alpi Carniche, le Dolomiti, la Pianura Friulana, il Carso, la valle del Vipacco, la Selva di Tarnova, il mare.

In corrispondenza della rotonda che porta a Gonjače, sul muro che sta sulla destra, dagli anni Ottanta c'è una grande scritta, scomparsa più volte e più volte rinfrescata, "VSAK PATK DISKO!", "discoteca tutti i venerdì": perché a Hum si ballava, si ballava tutti i venerdì.



 

mercoledì, gennaio 09, 2019

Adult content


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E questo era (modestamente) il post:




“Com’è il mare? Come spiegare?
Il mare è il mare.
Non c’è niente di più bello, va visto di persona.
E quando c’è la tempesta?
Anche la tempesta è bella.
Tutto è bello, in mare.”

Serëža (1960)

Regia: Georgij Nikolaevič Danelija, Igor’ Vasil’evič Talankin
Direttore della fotografia: Anatolij Dmitrievič Nitočkin

martedì, ottobre 29, 2013

Il deserto

"C'era un deserto da attraversare, ti mostravano un bel punto di partenza, grazie a loro da qualche parte arrivavi di sicuro. Era un bel punto d'arrivo? Fatti tuoi. Sempre meglio del deserto.

Oggi il deserto c'è ancora. Si è esteso. È naturale, che si sia esteso. Nulla può fermare il deserto. Internet collega fortini fantasma, come in Undead Nightmare (grande film). (Non è un film.) 'Tutto merito della ferrovia. Ma il deserto è sempre lo stesso.'"

Stenelo, Face/Off

sabato, gennaio 26, 2013

Per uomini coraggiosi eccetera


Canzone del pugile sentimentale (1966)

di Vladimir Vysockij

Un colpo, un colpo, un altro colpo
Ancora un colpo ed ecco che
Boris Butkeev (Krasnodar)
Tira un montante.

Mi stringe nell’angolo,
Io quasi gli sfuggo
Ma il suo pugno mi stende
E non mi sento tanto bene.

E Butkeev pensa, mentre mi spacca la mascella:
"Che bello vivere, che bella la vita!"

"Dieci, nove, otto" e al sette sono ancora steso,
Piangono a dirotto le mie compaesane.
Mi rialzo, mi tuffo, schivo
Guadagno qualche punto.

Non è vero che risparmio
Le forze per la fine,
È che fin da piccolo non mi riesce
Di colpire un uomo in faccia.

E Butkeev pensa, mentre mi spacca le costole:
"Che bello vivere, che bella la vita!"

Dalle tribune, fischi e urla:
"Attaccalo, quel vigliacco!"
Butkeev cerca il corpo a corpo
E io mi aggrappo alle corde.

Ma lui mi si butta addosso, è un siberiano
Testone come tutti i siberiani,
E io gli dico "Piantala, scemo,
Non vedi che sei stanco, riposati un po’".

Ma lui non ascolta e pensa, col fiato corto,
"Che bello vivere, che bella la vita!"

E continua a picchiare, porco diavolo,
Questo dovrebbe stare nella polizia.
Che poi la boxe non è solo menarsi, è uno sport
Per gente coraggiosa eccetera.

Ma quello non si ferma: uno, due, tre pugni.
Fa tutto da solo e perde le forze.
L’arbitro mi alza il braccio
Che non ha tirato neanche un colpo.

Se ne sta al tappeto, Butkeev, e pensa che la vita è bella.
Sarà bella per qualcuno; per altri, neanche un po'.

lunedì, novembre 19, 2012

Ritorno

"Se n'è andato. È partito per una vita ignota e fondamentalmente estranea, sotto un cielo immenso, nel verde di immensi giardini. In un mondo dove autostrade di vetro si lanciano forse come frecce oltre l'orizzonte, dove edifici flessuosi gettano sulle piazze un ricamo d'ombre. Dove saettano macchine senza persone a bordo e con persone a bordo vestite d'abiti stravaganti: gente quieta, intelligente, cordiale, sempre molto indaffarata e molto contenta d'esserlo. Se n'è andato, e continuerà a vagare per un pianeta simile e dissimile alla Terra che abbiamo lasciato tanto tempo fa, che abbiamo lasciato così di recente."

Arkadij e Boris Strugackij, Polden'. Dvadcat' vtoroj vek: Vozvraščenije (1962).

lunedì, ottobre 25, 2010

I gatti stanno bene

AGOSTO 2004

CARI FANS,

È STATO UN ANNO PRIMA INTENSO E POI NO. BENE IN ENTRAMBI I CASI. FINO ALL'ULTIMO DELL'ANNO (10:30 PM) HO GIRATO DIETRO L'ANGOLO (ESCE OTT-NOV) NEL NUOVO MESSICO. POI, DURANTE L'INVERNO, ROMANCE AND CIGARETTES DI JOHN TURTURRO CON LA GRANDE SUSAN SARANDON E JAMES GANDOLFINI. POI IN PRIMAVERA UN SIMPATICO FILM CON OWEN WILSON E VINCE VAUGHN SU DUE IMBUCATI AI MATRIMONI, 2 SINGLE A NOZZE. A LA E IN ALCUNI BEI POSTI NEL MARYLAND.

POI È ARRIVATA LA PARTE NON TANTO INTENSA. HO FINITO 2 SINGLE A NOZZE AGLI INIZI DI GIUGNO E ADESSO SIAMO A METÀ AGOSTO ED ECCOMI QUI DISOCCUPATO. MI BUTTEREI GIÙ DALLA FINESTRA DELLO SCANTINATO MA TEMO CHE MI ROMPEREI IL NASO. HA HA.

È STATA UNA BELLA ESTATE ANCHE SE MOLTO CALDA E PIOVOSA NEL NORD EST. HO LETTO DEI BUONI LIBRI E GUARDATO UN MUCCHIO DI CHARLIE ROSE.

GRAZIE, CANDY ROSENBAUM, PER IL PEZZO SU RUTGER HAUER. MI È STATO SUBITO SIMPATICO. È UN ATTORE FANTASTICO E UN MARINAIO PROVETTO. SPERO DI LAVORARE ANCORA CON LUI.

QUESTO AUTUNNO MI DICONO CHE CI SONO ALCUNE OPPORTUNITÀ DI LAVORO MA CI SARÀ ANCHE LA PROMOZIONE DI DIETRO L'ANGOLO E VARIE ALTRE COSE.

SPERO STIATE TUTTI BENE E GRAZIE, CANDY, PER AVER ORGANIZZATO TUTTO QUESTO.

I GATTI STANNO BENE, I MEI PIÙ CARI SALUTI A TUTTI.

CHRIS WALKEN

Lettera agli ammiratori dell'Online Christopher Walken Fan Club.


Link

mercoledì, dicembre 02, 2009

Na-na-na-na Neutra Face! Ode a un font

You'll read my,
You'll read my,
You can read my Neutra Face
(Even if it's bold italic).

Meravigliosi. Possono causare dipendenza.

mercoledì, novembre 25, 2009

martedì, novembre 24, 2009

venerdì, settembre 11, 2009

Spiking vords of visdom

Coro russo di marinaretti esegue peggiore cover dei Beatles di tutti i tempi:

lunedì, gennaio 14, 2008

Il busto con il ghiaccio intorno

Ricordate il busto di Lenin scoperto tempo fa dagli esploratori in una zona poco visitata dell'Antartide? I sovietici raggiunsero per la prima volta il Polo Sud dell'Inaccessibilità il 14 dicembre del 1958 e ci costruirono una piccola stazione di ricerca (chiamata appunto "Poljus Nedostupnosti"). Ripartirono due settimane dopo lasciando sul tetto il busto: l'edificio è stata sommerso dalla neve, ma ancora oggi Lenin è visibile da una distanza di molti chilometri.
Dunque con nostro rammarico cade l'ipotesi dell'origine extraterreste: Lenin non è caduto da un ufo né si è staccato da un meteorite.

Ma di cosa è fatto?
Marmo?
Cemento?

"Non ci crederete mai. È di plastica".

Link.

giovedì, dicembre 20, 2007

Because the night



Quando ero piccola io, per esempio, c'erano i telefilm della serie UFO: la SHADO, l'algido Straker, lo stregapupe Foster, il meditabondo Freeman, donne con fantastiche parrucche viola e le palpebre asfaltate di eyeliner, uomini con pantaloni attillati e maglie di rete, l'apoteosi del beige, e poi macchine sportive basse, guida a sinistra, moduli lunari, intercettori, skydiver e soprattutto alieni cattivissimi dediti alla sottrazione di organi umani.
Con UFO quando troppe cose cominciavano a non quadrare arrivavano subito le spiegazioni. Come mai, per esempio, poteva succedere che a una sequenza diurna seguisse un notturno? Errore di montaggio? No: "Gli UFO sono anche in grado di trasformare il giorno in notte", commentava impassibile uno dei protagonisti.
Li adoravo.

martedì, ottobre 23, 2007

Gitar Gitar Gitar

Vi avverto: tunnel pesante.

Peter Nalič, "Gitar Gitar Gitar":



Ritornello (scrittura fonetica Fjodor):
Gitar gitar gitar gitar
cam tu ma buduàr
beibe
iu ev a possabiliti
ple id uid mi.

Gitar gitar gitar gitar
giamp tu ma yaguar
beibe
iu ev a possabiliti
plei id uid mi

[Il tutto, a bordo di una Žiguli ferma. Non pretendo neanche che mi ringraziate.]

sabato, marzo 03, 2007

Tutti pazzi per la Moldavia/Moldova

Ma uit in ochi la americani
Ma uit in ochi la englezi
Ma uit in ochi la frantuji si nemti
Ma uit si la japonezi.

Ma vad in suflet
Numai una vad
Ma vad in suflet
Numai una aud
Ma vad in suflet
Numai una sunt
Invidia ca nu-s moldoveni.

De-atata ma mandresc
De-atata ma mandresc
De-atata ma mandresc
Si va spun:

Ca cate ganduri am
Decat american
Mai bine ca mine moldovan.

---

Guardo negli occhi gli americani
Guardo negli occhi gli inglesi
Guardo negli occhi i francesi e i tedeschi
E guardo anche i giapponesi

Loro guardano nella mia anima
E vedono una cosa sola
Guardano nella mia anima
E sentono una sola cosa
Guardano nella mia anima
E c'è una sola cosa
Sono invidiosi perché non sono moldavi.

C'è una cosa di cui sono fiero
C'è una cosa di cui sono fiero
C'è una cosa di cui sono fiero
E ora ve la dico:

Con così tanti pensieri
Per me è meglio essere moldavo
che americano.


Umorismo moldavo: Invidia! (via Dacia Felix)


Poi mi ringraziate con calma.


[avvertimento per i più sensibili: crea dipendenza.]


giovedì, gennaio 25, 2007

Il Giorno del Bradipo

– Ehi, Mats? Giù, dai.
– Lo vedi cosa abbiamo qui?
– Spaghetti per te!
– E dai.
– I cetrioli che ti piacciono tanto.
– Scendi, fallo per noi.
– Fallo almeno per la scienza.
– Ti porteremmo una bradipa, se riuscissimo a farla scendere dall'altro palo.
– Bene, come vuoi. Magari domani, no?

A quanto pare gli scienziati dell'Università tedesca di Jena hanno passato tre anni a cercare di far scendere un bradipo da un palo (cosa non facile, come è ben noto a chi sa di bradipi).
Il tentativo di smuovere l'animaletto a metabolismo ridotto faceva parte di un "esperimento sul movimento umano". Esperimento fallito: dopo aver tentato tutte le lusinghe si sono arresi e l'hanno rispedito allo zoo.
"È evidente che Mats non voleva avere niente a che fare con il progresso scientifico", ha detto la portavoce dell'università.
Ora Mats e il suo palo vivono felici allo zoo di Duisburg.

Link, via collision detection.

lunedì, gennaio 08, 2007

Buràn

Buràn (Буран)
1. forte vento che soffia nelle steppe asiatiche;
2. tormenta, tempesta di neve;
3. programma spaziale sovietico nato nel 1975 come risposta allo statunitense Space Shuttle Program;
4. navicella spaziale, numero di serie 11F35 K1, l'unica completata dell'omonimo programma;
5. una linea di orologi prodotta dalla Polet (volo) nella storica fabbrica moscovita Pervyj Moskovskij Časovoj Zavod;
6. i mondi, là fuori.

Buon viaggio, Buràn.

mercoledì, settembre 27, 2006

La stella che c'è: il blog di Liliana

"Arrivo a Pechino: quasi sette mesi fa.
- Tempo necessario per farsi un'idea fondata della situazione: minimo sette mesi, il che mi autorizza finalmente a raccontare qualcosa prima di tornare a casa.
- Attuale abitazione: quartiere universitario di Wudaokou a due passi da Zhongguancun, la Silicon valley di Pechino.
- Cielo: costantemente grigio (solo in inverno diventa blu).
- Livello di inquinamento atmosferico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo
- Inquinamento acustico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo.
- Livello di isteria nei confronti dell'evento Olimpiadi 2008: senza senso.
- Numero di coppie cinesi che hanno programmato di sposarsi l'8-08-2008, giorno di inaugurazione dei Giochi: tutte quelle che ho conosciuto finora.
- Livello raggiunto nello studio del putonghua (cinese standard): niente male, ma chi può smentirmi.
- Numero di ore trascorso a ricopiare i caratteri cinesi: incalcolabile.
- Numero di ore impiegato per far capire ai tassisti dove volevo andare: incalcolabile.
- Numero di bar, locali, negozi, librerie abbattuti nel giro di una notte da quando sono arrivata: incalcolabile, con conseguenti continue, grottesche difficoltà di orientamento".

Dopo sette mesi a Pechino per studiare il cinese e la Cina Lili ha finalmente aperto un blog. Bellissimo, segnatevi questo indirizzo:

http://internazionale.it/interblog/index.php?blogid=30

Oh, e guardate che in Cina non ci censurano più. Adesso non ci resta che farci accettare dalla rete del sistema bibliotecario italiano a colpi di morigeratezza. Su con quella schiena!

martedì, agosto 29, 2006

Il miagolante signor G.

La miagolante creatura e le sue graziose unghie su YouTube. È SFW, ma anche un po' WTF.

domenica, luglio 09, 2006

Sei punti facili facili



1. Melone, pesche, albicocche, uva nera, arancia, succo di limone, chiodi di garofano, vino rosso dal gusto fruttato, un po' di cognac. Io mi sento di metterci anche la gazzosa. Poi dico a voce alta perché sentano tutti che "con la gazzosa ho abbondato". Infine, a mano a mano che le caraffe si svuotano, rabbocco con altro vino. È la mia sangria da mondiali, fa perdere i sensi ma con stile, e non prima di aver intonato tutti insieme il mantra "Gattuso bellebravo".

2. La sera della semifinale, venti minuti prima dell'inno, mentre gli amici confluivano fiduciosi a casa mia mi è venuto in mente di andare a prendere i gelati. Sono uscita zampettando sulle zeppe da dieci centimetri (da qualche giorno ho perso di vista gli infradito-quota zero) limitandomi a mandare un sms: "esco a prendere i gelati, aspettatemi sotto casa". Ho trovato la fila. C'era anche un criminale che voleva tre banana split e due spaghetti eis. Ho mandato un sms: "ho otto persone davanti, ce la faccio".
Nervosismo. F. è venuto a cercarmi in macchina. Mi ha anche intravista, sulla traiettoria di rientro; dice però che a un certo punto gli sono scomparsa dal radar. Abbiamo giocato a pacman per un po' mentre io uscivo dallo schermo per rientrare dall'altra parte inanellando sensi unici.
Intanto andava l'inno. Quello se lo sono persi. Non io, che passando davanti a un bar con il maxischermo ho pensato bene di fermarmi quel mezzo minuto a studiare a bocca aperta l'espressione (convinta, meno convinta, aggressiva, meno aggressiva) dei nostri undici. Questo però a F. non l'ho detto.
Durante il primo tempo lo sentivo borbottare: "'sta pazza!" e "anche l'inseguimento!"
Ha portato bene; quasi quasi stasera lo rifaccio, il numero della lepre.

3. Le finali mi rendono vulnerabile. Nel Bar Da Teo sotto casa, quello frequentato da uno zoccolo duro di omenati baffuti con i capelli (grigi) lunghi e con il gilet di pelle sopra la t-shirt, hanno esagerato con gli anni Settanta: quando sono arrivati a "A Whiter Shade of Pale" sono crollata, a "Penny Lane" ero un mucchietto di ossa e lacrime. Tra oggi e domani comincerò a piangere e a dirvi quanto vi voglio bene: tutto normale, fa parte del decorso mondiali (se mi chiamano Piangina Boobie ci sarà un motivo).

4. Dal racconto di D., in agitazione da notte prima della partita e disturbata da un gruppo di trasfertisti polacchi:
– Alle due cantavano a squarciagola, e nessuno reagiva. Ho dovuto sistemarli io.
– Che hai fatto?
– Voce da prof: "Signori, la festa è finita! Avete 1 minuto per chiudere altrimenti chiamo la polizia e ve ne tornate a casa". E col dito segnavo 1 minuto.
– Ma sei un arbitro, sei.
– Uno ha anche detto "Scusa, buonanotte". E io, con il dito alzato: "Ricorda, 1 minuto".
– Non oso chiederti quale dito.

5. Vai, Gattusino, vai.

6. Intanto, su Google:



La mia ipotesi: slip bianchi con sobri disegnini raffiguranti tibie e peroni; sul retro, la scritta "campioni", in Palatino corpo 24.

[Credits: nella foto beneaugurante, il favoloso Mik]