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lunedì, settembre 20, 2004

Lezioni di stile a 1,20 euro

Nel magazine del Corriere della Sera mi imbatto nel pezzo di Lina Sotis su Generazione "Lav", che mi istruisce sul cambiamento dello stile "dai tempi di Marella".
Ed è così che al modico prezzo di euro 1,20 (quotidiano+supplemento) ricevo questa informazione: "Attorno a Lavinia Borromeo, la sposa di John Elkann, avanza una moltitudine di giovani ragazze decise e grintose, che vanno all'attacco della vita con i lunghi capelli sciolti". Segue una spedita descrizione dell'abbigliamento di circostanza delle ragazze confrontato con quello delle nonne, che ai loro tempi si sposavano tutte in visone e castorino, cioè "quelle stesse pellicce che adesso vengono considerate importabili da ogni signora elegante e che si vendono a prezzi bassi perché le possano acquistare le casalinghe".

E io mi rendo conto in un improvviso attimo di lucidità che:
– le signorine con i lunghi capelli sciolti di cui si parla con tale fervore non stanno tecnicamente andando all'attacco della vita (articolo già acquisito) ma al massimo si preparano a un cocktail; e con la grinta siamo a posto, direi.
– con tutto il male detto e pensato da sempre su Miss Italia, adesso quelle ragazzine dal lessico devastato e dall'immaginario impoverito mi inteneriscono; loro, e le loro madri così classe media da potersi finalmente permettere il castorino.

Tra queste due minime rivelazioni, poca cosa, trovo anche il tempo di pensare che come sempre la signora Sotis, al solito, impartisce lezioni di bel vivere con tono scettico e semiserio mentre di fatto incensa stili di vita accessibili ai meno, fabbricando e descrivendo un'"alta società" che di fatto già sconfina nel demi-monde.
Tutto questo cortigiano scomodarsi (che sembra dominare tutta la rivista, e non solo l'articolo sulla moltitudine di giovani donne grintose con i capelli sciolti) è offensivo e banale.
Di più: è "importabile".

martedì, settembre 14, 2004

Una ragazza all'antica

Ma parliamo di Tony Blair. Per i due fan di Shakespeare che circolano in questo blog, sarà interessante sapere che ieri il Primo Ministro inglese, parlando a Warwick davanti ai sindacati, ha esordito parafrasando il suo omonimo in Giulio Cesare:
"I come here to praise Warwick not bury it",
ricevendo una accoglienza tiepida e qualche sorriso a denti stretti.
Il Mirror di oggi gli dedica il titolo "From bard to worse". Sulla classe operaia piovono pietre sette giorni su sette, come dice Ken Loach, e questo è quello che si ottiene facendo i simpatici sul problema delle pensioni.
Oggi c'è di meglio: Blair si dichiara sconvolto dal cambiamento climatico.
Non se ne può più, in effetti. Per citare alla lontana Jane Austen, questo tempaccio ci mantiene in un permanente stato di ineleganza. Che è esattamente quello che stavano pensando i 47 morti e 114 feriti di oggi a Baghdad.
Solo oggi e solo a Baghdad.
Sono una ragazza all'antica, io ancora mi scandalizzo.

mercoledì, settembre 01, 2004

Dopo l'Istria, il Carso

Miss Trieste si chiama Sara Jug, ha diciannove anni, è alta un metro e ottanta. È anche slovena. Mamma di Vrtojba e papà di Solkan, intorno a Nova Gorica.
Il vostro agente sul confine si limita a riferire che Jug, Sara, certamente priva di passaporto italiano, ha gli occhi chiarissimi, i capelli neri, e uno stacco di gamba che ha il suo perché.
Ma, visto che stiamo parlando di una selezione di Miss Italia (cioè, roba serissima) e della leggendaria bellezza delle donne triestine (vera, e altrettanto seria), a Trieste si apre il rovente dibattito.
Ci sono i cosmopoliti ("farei lo stesso discorso se fosse di Helsinki"), i normativi ("poteva essere anche greca, cecoslovacca, ungherese, ma almeno residente a Trieste"), i sarcastici ("cambino il regolamento, o il prossimo anno potranno liberamente legalizzare Miss Ferragosto o Miss Sardon Day"), i patetici ("ora c'è anche il rimpianto di non festeggiare con una bellezza triestina i cinquant'anni del ritorno di Trieste all'Italia"), i dietrologi ("si vogliono fare le solite strumentalizzazioni"), i patriottardi ("se si voleva proprio essere rivoluzionari si poteva eleggere per una volta una cinquantenne, una triestina nata nel 1954, l'anno della seconda redenzione").
E infine, cari signori, c'è lui, il teorico dei vasi comunicanti: "la Slovenia, nazione giovane ed emergente, sta più in alto rispetto l'Italia, e ci sommergerà". E conclude amaramente: "dopo l'Istria, l'Italia ha perso anche il Carso".
Solo lui sa perché.

mercoledì, agosto 25, 2004

Contattismi

Dopotutto, che cos'è questo blog se non un deposito privato di vanità e di scontento, alternati a momenti di indignazione politica e/o sociale, con episodi da comare all'hard discount? E sto parlando di quando sono in vena.
Questo post contiene tutti questi elementi, più un velato j'accuse contro la spregiudicata lobby farmaceutica. Mettiamoci il cuore in pace.

Insomma, è possibile che un flacone da 360 ml di soluzione salina per lenti a contatto comprato in farmacia e prodotto neanche tanto lontano, e cioè nella zona industriale di Trieste, costi la bellezza di 9,92 euro?
Che cosa deve fare una soluzione sterile per lenti a contatto? Sciacquarle, disinfettarle, idratarle. Togliere le proteine, via.
Per 9,92 euro al flaconcino io pretendo almeno che mi restituisca due diottrie (mio dio! ci vedo! miracolo!) o che faccia sparire le occhiaie (miracolo! mio signore, io credo!) o che ridoni all'iride quel "tono veneto" e quella "partitura toscana" dei tempi migliori (dicono).
E invece questa salina, che con i suoi 27,56 euro a litro mi sta più su del Brent, semplicemente, squallidamente sciacqua.

Fine del post qualunquista.
Ciò significa che: no, oggi non parlerò delle mezze stagioni.

mercoledì, maggio 19, 2004

Quel che si dice

14:18 Palestinians say Israeli tanks and helicopters open fire on demonstration in Rafah; injuries reported
15:41 23 bodies counted, most belonging to school students, after IDF missile strike on crowd of protestors in Rafah
15:50 Hospital officials say the majority of Palestinians injured in Rafah missile strike were children and youths
15:46 IDF says investigating missile strike on crowd in Rafah, says premature to know exactly what happened
17:14 IDF confirms it fired four tank shells near crowd of Palestinian protesters in Rafah refugee camp
18:05 IDF expresses deep sorrow at hitting innocent people during Rafah strike
18:08 IDF offers Palestinians to transfer people wounded in Rafah strike for treatment in hospitals in Israel

Scusate, ma, mentre era in corso la manifestazione di protesta contro i precedenti bombardamenti è successo che abbiamo lanciato un missile, beh, più missili e qualche razzo, o forse c'è stata una cannonata, o quel che è.
Però andrebbe verificato, perché in quella zona ci sono tante mine e molti ordigni inesplosi.
Risultato, sono morti dei manifestanti (pessima idea, manifestare contro un bombardamento quando il bombardamento è ancora in corso), e tra questi diversi bambini e ragazzi, ma – ne siamo certi – anche molti adulti armati e pronti a colpire.
Però potrebbe anche non essere colpa nostra. Comunque, se c'è bisogno, potete portare i vostri feriti nei nostri ospedali.
Pensandoci bene, forse non era neanche un missile. Al massimo era un missile di avvertimento sparato in uno spazio aperto. I nostri elicotteri comunque sono provvisti di telecamere che seguono le traiettorie dei missili, se ci fossero stati dei bambini li avremmo visti.
Potrebbero esserci stati bambini armati. Questo ovviamente cambia le cose.

18:13 Two people killed in two separate traffic accidents in south of country

Quando si dice una giornata del cazzo.

sabato, maggio 08, 2004

Uguale

Sabato sera, poco fa. Su Sky tg24 passano le solite storie sulle torture in Iraq, chi sapeva e chi non sapeva, lo sdegno del mondo e la rabbia degli iracheni. "In tutto il mondo arabo, ira e indignazione regnano incontrastati". Ah però.
A un tratto ho un sussulto da cortocircuito informativo: pacatamente, mentre scorrono immagini di anziani iracheni scamiciati e con il giornale in mano, una voce spigliata di giovane donna informa che gli iracheni condannano Rumsfeld, "e c'è già chi lo paragona a Milosevic".
Cosa, cosa, COSA? Scommetto che ve li immaginate come me li immagino io, i due vecchietti di Baghdad che così commentano:
"Uno schifo, uno schifo questa storia delle torture"
"Proprio, quel bastardo di Rumsfeld"
"Uguale uguale al Milosevic, ah?"
"Stavo pensando la stessa cosa".
Questo post finisce con tre puntini di sospensione, da riempire a piacimento.
...

lunedì, maggio 26, 2003

Aggiunta su The Matrix Reloaded

E dimenticavo il "fisting resuscitante" (copyright di U.) nel sottofinale del film.

No dobraroba

(E io che pensavo che Keanu Reeves potesse tornare nella lista dei miei fidanzabili.)
Matrix Realoaded
è brutto. Morpheus panzocchio, sesso giudiziosamente estasiante e hollywood-style, trivialità startrekkiane, combattimenti sfibranti, dialoghi pretenziosi, gemelli rasta albini, un Merovingio definitivo e una Persephone, una Persephone che si doppia.
L'Architetto, dice U., sembra il San Pietro dello spot Lavazza.
Di sicuro ho visto di peggio, ma adesso non me lo ricordo.

Frase del giorno:
"There are levels of survival we are prepared to accept".
The Matrix Reloaded