"Un riepilogo degli applausi ricevuti da Tony Blair durante il discorso alla conferenza dei laburisti ('The clapometer', p. 6, 27 settembre) dava un totale di 58 minuti e nove secondi. Non si trattava del tempo totale degli applausi, ma della durata dell'intero discorso, compresi gli applausi e la standing ovation".
The Guardian, Corrections, ieri.
In un commento intitolato 'A storming send-off - but the silences show why he had to go', p. 29, 27 settembre, abbiamo detto che l'affermazione di Tony Blair che un ritiro dall'Iraq e dall'Afghanistan sarebbe stato 'un vile atto di resa' era stata accolta dal silenzio dei delegati presenti alla conferenza. Non era così. Come ha registrato il nostro 'applausometro' a pagina 6, la dichiarazione ha ricevuto 11,4 secondi di applausi".
The Guardian, Corrections, oggi.
Quite a popular guy.
sabato, settembre 30, 2006
L'applausometro, questo sconosciuto
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venerdì, settembre 29, 2006
Stop Worrying and Love the Bug
Tutti con gli occhi puntati sull'Iran, e invece guardate i soliti tedeschi che razza di arma biologica stanno testando:
Con tre di questi si ripigliano la Polonia.
Link: Google Maps.
Con tre di questi si ripigliano la Polonia.
Link: Google Maps.
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giovedì, settembre 28, 2006
AAA scienziato nucleare cercasi
Su, adesso estraiamo a sorte il nome di quello che deve dire al Tizio Nuovo di al Qaeda che lo schema sta diventando poco credibile e troppo ripetitivo: in breve, che l'abbiamo sgamato.
Primo, non funziona farsi chiamare con due nomi per far vedere che si è di più.
Secondo, capisco fidelizzare il pubblico; ma la sequenza "messaggio audio di Tizio Nuovo-vecchio video di bin Laden-video di repertorio di Tizio Nuovo-discorso del dottor Zawahiri-annuncio di un altro discorso di Zawahiri-messaggio audio del Tizio Nuovo" è un po' troppo prevedibile. Qui ci vorrebbe almeno un colpo di scena: una crisi di nervi, un figlio segreto, un pretzel di traverso, una moglie che diventa ospite fissa a Buona Domenica, un braccio destro fotografato a Milano Marittima in compagnia di una sosia di Elvis.
Insomma, Masri, non si può continuare così tutta la vita: spostiamo almeno un petalo della margherita.
E infatti lui ce la mette tutta, per spostare i petali.
Veniamo al messaggio audio di oggi, 28 settembre: "il capo di al Qaeda Iraq ha fatto appello ad esperti di esplosivi e a scienziati nucleari affinché si uniscano alla guerra santa contro l'Occidente." E qui lo capisco perché se non ci mette la parola nucleare accanto a guerra santa non se lo filerà mai nessuno. Però la parte interessante arriva adesso (notate che dopo aver letto i testi di al Qaeda con prefazione di Kepel ho cominciato a dire "il jihad", maschile):
"Il settore del jihad (guerra santa) può soddisfare le vostre ambizioni scientifiche, e le grandi basi americane (in Iraq) sono il posto giusto per testare le vostre armi non convenzionali, biologiche o sporche, come vengono chiamate".
Sì, abbiamo capito, ma offrite un contratto a tempo indeterminato? O a tempo determinato finalizzato all'assunzione? E il livello retributivo? Mettiamo che uno avesse la sua bella bomba sporca e volesse mettere in campo le proprie doti ma finora non fosse riuscito a trovare un gruppo dalle elevate potenzialità disposto a investire su di lui: dove dovrebbe mandare il curriculum? All'att.ne del dottor Masri, Da Qualche Parte in Iraq? Al centro direzionale in Waziristan? Alla sede di Tora Bora? Direttamente al Pentagono?
Intanto, sembra che nel suo prossimo discorso il dottor Zawahiri parlerà del Papa, di Bush e del Darfur. L'ha registrato la scorsa settimana in una zona tra il Pakistan e l'Afghanistan, preciso preciso e buona la prima. Lui è fatto così, quando decide una cosa è quella: puntuale e prevedibile come una puntata di Forum, ma un grande professionista.
-------------------
Make-up:
Sex Bomb Compact Foundation, Homemade Anthrax Pressed Powder, BioWeeo Eyeliner, Masrificent Ultrarich Mascara, Extremely Qualified Lipgloss alla Camelia, Poudre Jihadel iridescente nelle varianti ultraviolet, infrared e forgetmenot. Per un look spettinato e sbarazzino e per garantire fascino e tenuta anche in condizioni estreme, cera supermodellante Ultrasticky Wax ai polimeri cationici e alla menta piperita.
Primo, non funziona farsi chiamare con due nomi per far vedere che si è di più.
Secondo, capisco fidelizzare il pubblico; ma la sequenza "messaggio audio di Tizio Nuovo-vecchio video di bin Laden-video di repertorio di Tizio Nuovo-discorso del dottor Zawahiri-annuncio di un altro discorso di Zawahiri-messaggio audio del Tizio Nuovo" è un po' troppo prevedibile. Qui ci vorrebbe almeno un colpo di scena: una crisi di nervi, un figlio segreto, un pretzel di traverso, una moglie che diventa ospite fissa a Buona Domenica, un braccio destro fotografato a Milano Marittima in compagnia di una sosia di Elvis.
Insomma, Masri, non si può continuare così tutta la vita: spostiamo almeno un petalo della margherita.
E infatti lui ce la mette tutta, per spostare i petali.
Veniamo al messaggio audio di oggi, 28 settembre: "il capo di al Qaeda Iraq ha fatto appello ad esperti di esplosivi e a scienziati nucleari affinché si uniscano alla guerra santa contro l'Occidente." E qui lo capisco perché se non ci mette la parola nucleare accanto a guerra santa non se lo filerà mai nessuno. Però la parte interessante arriva adesso (notate che dopo aver letto i testi di al Qaeda con prefazione di Kepel ho cominciato a dire "il jihad", maschile):
"Il settore del jihad (guerra santa) può soddisfare le vostre ambizioni scientifiche, e le grandi basi americane (in Iraq) sono il posto giusto per testare le vostre armi non convenzionali, biologiche o sporche, come vengono chiamate".
Sì, abbiamo capito, ma offrite un contratto a tempo indeterminato? O a tempo determinato finalizzato all'assunzione? E il livello retributivo? Mettiamo che uno avesse la sua bella bomba sporca e volesse mettere in campo le proprie doti ma finora non fosse riuscito a trovare un gruppo dalle elevate potenzialità disposto a investire su di lui: dove dovrebbe mandare il curriculum? All'att.ne del dottor Masri, Da Qualche Parte in Iraq? Al centro direzionale in Waziristan? Alla sede di Tora Bora? Direttamente al Pentagono?
Intanto, sembra che nel suo prossimo discorso il dottor Zawahiri parlerà del Papa, di Bush e del Darfur. L'ha registrato la scorsa settimana in una zona tra il Pakistan e l'Afghanistan, preciso preciso e buona la prima. Lui è fatto così, quando decide una cosa è quella: puntuale e prevedibile come una puntata di Forum, ma un grande professionista.
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Sex Bomb Compact Foundation, Homemade Anthrax Pressed Powder, BioWeeo Eyeliner, Masrificent Ultrarich Mascara, Extremely Qualified Lipgloss alla Camelia, Poudre Jihadel iridescente nelle varianti ultraviolet, infrared e forgetmenot. Per un look spettinato e sbarazzino e per garantire fascino e tenuta anche in condizioni estreme, cera supermodellante Ultrasticky Wax ai polimeri cationici e alla menta piperita.
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L'hotelette
– Che taglia porti, tu?
– La 38, di solito, o l'xs.
– Come Patrizia. Maria Cristina invece no, ha messo su peso dopo il matrimonio. Glieli compra lei, i vestiti, in un posto fuori Milano. Un hotelette.
Hotelette è un'assurda parola da sogno, uno di quei sogni lunghissimi nei quali ci si imbarca di primo mattino per poi scoprire di aver dormito sì e no cinque minuti, nei quali può capitare di parlare alla perfezione lingue sconosciute e di comprendere l'essenza nascosta di vocaboli senza senso. Hotelette. Mi immagino la cugina Maria Cristina, completo elegante e capelli raccolti, che raggiunge una zona alla periferia di Milano e con la sua figura un po' appesantita da donna sposata entra in un piccolo albergo di gusto francese. Chiede un'informazione alla reception, ringrazia con un sorriso austero, sale al terzo, bussa a una porta. Le aprono due giovani donne orientali vestite di seta rosso cardinale. Nella stanza, luminosa e arredata con gusto, ci sono delle signore eleganti, in piedi o sedute, che ammirano gonne, pantaloni, giacche e vestiti taglia 38. La cugina Maria Cristina fa scivolare la mano sui tessuti, ne saggia la consistenza, e infine sospira: "Prendo questo, e questo, e questo. Per mia sorella".
Mi riscuoto, ho l'impressione di dover rispondere a una domanda. L'assenza sarà durata pochi secondi.
– Lo conosci?
– Beh.
– Quei posti dove vendono capi firmati con lo sconto. L'hotelette, lo chiama Maria Cristina.
Un outlet.
Quando è stato progettato il mio modello a qualcuno è venuta un'idea. Forse si annoiava, o aveva finito le sigarette, o ascoltava alla radio una versione rovinata e gracchiante de "La vie en rose", fatto sta che ha deciso di installarmi l'estensione "viaggi strampalati nello spaziotempo", anche nota come "fervida immaginazione" e "predisposizione al lapsus creativo".
Tutto sommato, preferisco pensare che quella tuta blu in pausa pranzo abbia vissuto un istante di malinconica preveggenza.
... Un grand bonheur qui prend sa place
Les ennuis, des chagrins s'effacent...
Ragazza, con questo dovresti farcela.
E poi via, con una pacca sulla schiena, dentro il mondo.
– La 38, di solito, o l'xs.
– Come Patrizia. Maria Cristina invece no, ha messo su peso dopo il matrimonio. Glieli compra lei, i vestiti, in un posto fuori Milano. Un hotelette.
Hotelette è un'assurda parola da sogno, uno di quei sogni lunghissimi nei quali ci si imbarca di primo mattino per poi scoprire di aver dormito sì e no cinque minuti, nei quali può capitare di parlare alla perfezione lingue sconosciute e di comprendere l'essenza nascosta di vocaboli senza senso. Hotelette. Mi immagino la cugina Maria Cristina, completo elegante e capelli raccolti, che raggiunge una zona alla periferia di Milano e con la sua figura un po' appesantita da donna sposata entra in un piccolo albergo di gusto francese. Chiede un'informazione alla reception, ringrazia con un sorriso austero, sale al terzo, bussa a una porta. Le aprono due giovani donne orientali vestite di seta rosso cardinale. Nella stanza, luminosa e arredata con gusto, ci sono delle signore eleganti, in piedi o sedute, che ammirano gonne, pantaloni, giacche e vestiti taglia 38. La cugina Maria Cristina fa scivolare la mano sui tessuti, ne saggia la consistenza, e infine sospira: "Prendo questo, e questo, e questo. Per mia sorella".
Mi riscuoto, ho l'impressione di dover rispondere a una domanda. L'assenza sarà durata pochi secondi.
– Lo conosci?
– Beh.
– Quei posti dove vendono capi firmati con lo sconto. L'hotelette, lo chiama Maria Cristina.
Un outlet.
Quando è stato progettato il mio modello a qualcuno è venuta un'idea. Forse si annoiava, o aveva finito le sigarette, o ascoltava alla radio una versione rovinata e gracchiante de "La vie en rose", fatto sta che ha deciso di installarmi l'estensione "viaggi strampalati nello spaziotempo", anche nota come "fervida immaginazione" e "predisposizione al lapsus creativo".
Tutto sommato, preferisco pensare che quella tuta blu in pausa pranzo abbia vissuto un istante di malinconica preveggenza.
... Un grand bonheur qui prend sa place
Les ennuis, des chagrins s'effacent...
Ragazza, con questo dovresti farcela.
E poi via, con una pacca sulla schiena, dentro il mondo.
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mercoledì, settembre 27, 2006
Le Citazioni dalla Disgustosa Cineteca
E siamo al momento della citazione preferita (o anche più d'una).
La mia, da Io e Annie:
There's an old joke - um... two elderly women are at a Catskill mountain resort, and one of 'em says, "Boy, the food at this place is really terrible." The other one says, "Yeah, I know; and such small portions." Well, that's essentially how I feel about life - full of loneliness, and misery, and suffering, and unhappiness, and it's all over much too quickly.
La sapete quella... um... di quelle due vecchie signore in villeggiatura, sui monti Catskills, e una dice: "Mamma, come si mangia male in questo posto!" "Oh, sì, il vitto è uno schifo", dice l'altra, "e oltretutto ti danno porzioni così piccole!" Beh, questo è essenzialmente quello che provo nei riguardi della vita: piena di solitudine e squallore, di guai, di dolori, di infelicità... e oltretutto finisce così presto.
Scatenatevi, se vi va.
La mia, da Io e Annie:
There's an old joke - um... two elderly women are at a Catskill mountain resort, and one of 'em says, "Boy, the food at this place is really terrible." The other one says, "Yeah, I know; and such small portions." Well, that's essentially how I feel about life - full of loneliness, and misery, and suffering, and unhappiness, and it's all over much too quickly.
La sapete quella... um... di quelle due vecchie signore in villeggiatura, sui monti Catskills, e una dice: "Mamma, come si mangia male in questo posto!" "Oh, sì, il vitto è uno schifo", dice l'altra, "e oltretutto ti danno porzioni così piccole!" Beh, questo è essenzialmente quello che provo nei riguardi della vita: piena di solitudine e squallore, di guai, di dolori, di infelicità... e oltretutto finisce così presto.
Scatenatevi, se vi va.
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La disgustosa cineteca del dilettante
La stella che c'è: il blog di Liliana
"Arrivo a Pechino: quasi sette mesi fa.
- Tempo necessario per farsi un'idea fondata della situazione: minimo sette mesi, il che mi autorizza finalmente a raccontare qualcosa prima di tornare a casa.
- Attuale abitazione: quartiere universitario di Wudaokou a due passi da Zhongguancun, la Silicon valley di Pechino.
- Cielo: costantemente grigio (solo in inverno diventa blu).
- Livello di inquinamento atmosferico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo
- Inquinamento acustico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo.
- Livello di isteria nei confronti dell'evento Olimpiadi 2008: senza senso.
- Numero di coppie cinesi che hanno programmato di sposarsi l'8-08-2008, giorno di inaugurazione dei Giochi: tutte quelle che ho conosciuto finora.
- Livello raggiunto nello studio del putonghua (cinese standard): niente male, ma chi può smentirmi.
- Numero di ore trascorso a ricopiare i caratteri cinesi: incalcolabile.
- Numero di ore impiegato per far capire ai tassisti dove volevo andare: incalcolabile.
- Numero di bar, locali, negozi, librerie abbattuti nel giro di una notte da quando sono arrivata: incalcolabile, con conseguenti continue, grottesche difficoltà di orientamento".
Dopo sette mesi a Pechino per studiare il cinese e la Cina Lili ha finalmente aperto un blog. Bellissimo, segnatevi questo indirizzo:
http://internazionale.it/interblog/index.php?blogid=30
Oh, e guardate che in Cina non ci censurano più. Adesso non ci resta che farci accettare dalla rete del sistema bibliotecario italiano a colpi di morigeratezza. Su con quella schiena!
- Tempo necessario per farsi un'idea fondata della situazione: minimo sette mesi, il che mi autorizza finalmente a raccontare qualcosa prima di tornare a casa.
- Attuale abitazione: quartiere universitario di Wudaokou a due passi da Zhongguancun, la Silicon valley di Pechino.
- Cielo: costantemente grigio (solo in inverno diventa blu).
- Livello di inquinamento atmosferico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo
- Inquinamento acustico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo.
- Livello di isteria nei confronti dell'evento Olimpiadi 2008: senza senso.
- Numero di coppie cinesi che hanno programmato di sposarsi l'8-08-2008, giorno di inaugurazione dei Giochi: tutte quelle che ho conosciuto finora.
- Livello raggiunto nello studio del putonghua (cinese standard): niente male, ma chi può smentirmi.
- Numero di ore trascorso a ricopiare i caratteri cinesi: incalcolabile.
- Numero di ore impiegato per far capire ai tassisti dove volevo andare: incalcolabile.
- Numero di bar, locali, negozi, librerie abbattuti nel giro di una notte da quando sono arrivata: incalcolabile, con conseguenti continue, grottesche difficoltà di orientamento".
Dopo sette mesi a Pechino per studiare il cinese e la Cina Lili ha finalmente aperto un blog. Bellissimo, segnatevi questo indirizzo:
http://internazionale.it/interblog/index.php?blogid=30
Oh, e guardate che in Cina non ci censurano più. Adesso non ci resta che farci accettare dalla rete del sistema bibliotecario italiano a colpi di morigeratezza. Su con quella schiena!
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martedì, settembre 26, 2006
La disgustosa cineteca del dilettante/La Lista!
1°:
Frankenstein Junior
2°:
Blade Runner e Underground
3°:
Apocalypse Now
The Blues Brothers
2001 odissea nello spazio
Il Grande Lebowski
4°:
Arancia meccanica
Barry Lyndon
Brian di Nazareth
C'era una volta in America
Il cielo sopra Berlino
Colazione da Tiffany
Fight Club
Full Metal Jacket
Mediterraneo
I soliti ignoti
Strange Days
5°:
Akira, Katsuhiro Otomo
Americani, James Foley
Apocalypse Now Redux
La battaglia di Algeri
La città incantata
Clerks
Il grande freddo
La donna che visse due volte
L'Odio
Otto e mezzo
Paris, Texas
I sette samurai
I soliti sospetti
Il sorpasso
Salvate il soldato Ryan
Quei bravi ragazzi
Il Metodo: ho messo in classifica i film che si sono guadagnati almeno 3 preferenze.
Il Dibattito è: aperto!
Dimenticavo: ho noleggiato un pullman Gran Turismo De Luxe, e possiamo portarli TUTTI. Sono 380 e sono qui.
Il Problema: ne andrà, di popcorn.
Filed in: sondaggi
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La disgustosa cineteca del dilettante
Agli americani non far sapere...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'Europa...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'Asia...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'America Latina...
E l'edizione di Newsweek per gli Stati Uniti: Anne Leibowitz, "My Life in Pictures".
Link
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'Asia...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'America Latina...
E l'edizione di Newsweek per gli Stati Uniti: Anne Leibowitz, "My Life in Pictures".
Link
La disgustosa cineteca del dilettante/Lo spoglio
[Processing...]
Il dubbio: che si fa di Blade Runner/Blade Runner Director's Cut e di Apocalypse Now e Redux? Andrebbero presi separatamente, ma causando un'immeritata dispersione dei voti. Chiedo alla Giuria e al Bambino Bendato e Cresimato di Ceppaloni se possiamo considerare le due versioni come un unico film.
Il dubbio: che si fa di Blade Runner/Blade Runner Director's Cut e di Apocalypse Now e Redux? Andrebbero presi separatamente, ma causando un'immeritata dispersione dei voti. Chiedo alla Giuria e al Bambino Bendato e Cresimato di Ceppaloni se possiamo considerare le due versioni come un unico film.
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La disgustosa cineteca del dilettante
lunedì, settembre 25, 2006
Braccio destro numero 5 paraponziponzipò
Nome: Omar Faruq.
Nazionalità: kuwaitiana.
Esistenza in vita: no.
Momento dell'uccisione: prima dell'alba.
Luogo: Bassora.
Circostanze: incursione di 200 soldati britannici.
Occupazione ufficiale: braccio destro.
Di chi: Osama bin Laden.
Numero braccio destro: 5, secondo i nostri calcoli che prevedono anche l'estrazione a sorte di un numero da 1 a 90.
È stato definito: "maggior collegamento tra i seguaci di al Qaeda e il gruppo militante islamico Jemaah Islamiyah", "persona molto molto importante", "top global lieutenant", "principale agente di al Qaeda nel Sudest asiatico".
Era fuggito dal: carcere di Bagram, Afghanistan.
Quando: nel 2005.
La sua fuga era stata tenuta: nascosta.
Segni particolari: collaborava con la CIA, che aveva anche inscenato il suo arresto.
Occupazione ufficiosa: infiltrato.
Le ultime due informazioni non ve le aspettavate, eh? Eppure bastava chiedere al signor A.C. Manulang. Sta anche su Wikipedia.
Con bracci destri così chi ha bisogno di calci negli stinchi?
----------------------------------
Make-up!
Senior Beauty Foundation per pelli mature, Captur'ides pressed powder per mascherare le piccole rughe, eyeliner Double Agent, mascara Mystifying Ultralashes, lipgloss Jemaaramaglama, Jakarta Nights Luscious Cream (abbondare).
Nazionalità: kuwaitiana.
Esistenza in vita: no.
Momento dell'uccisione: prima dell'alba.
Luogo: Bassora.
Circostanze: incursione di 200 soldati britannici.
Occupazione ufficiale: braccio destro.
Di chi: Osama bin Laden.
Numero braccio destro: 5, secondo i nostri calcoli che prevedono anche l'estrazione a sorte di un numero da 1 a 90.
È stato definito: "maggior collegamento tra i seguaci di al Qaeda e il gruppo militante islamico Jemaah Islamiyah", "persona molto molto importante", "top global lieutenant", "principale agente di al Qaeda nel Sudest asiatico".
Era fuggito dal: carcere di Bagram, Afghanistan.
Quando: nel 2005.
La sua fuga era stata tenuta: nascosta.
Segni particolari: collaborava con la CIA, che aveva anche inscenato il suo arresto.
Occupazione ufficiosa: infiltrato.
Le ultime due informazioni non ve le aspettavate, eh? Eppure bastava chiedere al signor A.C. Manulang. Sta anche su Wikipedia.
Con bracci destri così chi ha bisogno di calci negli stinchi?
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Make-up!
Senior Beauty Foundation per pelli mature, Captur'ides pressed powder per mascherare le piccole rughe, eyeliner Double Agent, mascara Mystifying Ultralashes, lipgloss Jemaaramaglama, Jakarta Nights Luscious Cream (abbondare).
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domenica, settembre 24, 2006
Osama bin Laden, la morte per acqua e le sorprese d'ottobre
Com'è ormai noto, su questo blog convivono due principali, disincantate e rispettabili linee di pensiero sull'esistenza in vita di Osama bin Laden: la mia (lo sceicco è sceso da uno a zero almeno 4 anni fa, ed è l'uomo morto più utile del mondo) e quella sintetizzata dalla mamma di LG ("cul-lì 'l pija ancura la pensiùn prima da mi": finisce che quello lì prende la pensione prima di me).
Ora la Reuters dice che i francesi dicono che i sauditi dicono che una loro fonte affidabile dice che bin Laden o è morto un mese fa o non sta tanto bene. Poi la notizia viene smentita (ma non trovate meravigliosa l'allusione a una malattia "legata all'acqua"? Cos'è, una lettura di tarocchi di Madame Sosostris?). Questo significa che c'è un bel po' di materiale per fare una piccola e divertente esercitazione di dietrologia+visagismo. Mi concentrerei non tanto sui contenuti della notizia quanto sulla scelta dei tempi.
Di recente, una fonte ufficiale pakistana frettolosamente smentita ha detto: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Allora gli USA hanno fatto sapere che se il tizio si trovasse lì loro non potrebbero mandarci delle truppe perché si tratta di una nazione sovrana (uhm); poi però hanno cambiato idea (qualcuno deve aver spiegato a Bush che deve mostrare un po' di entusiasmo per la cattura del Grande Nemico).
Negli Stati Uniti esce il discusso docudrama della ABC/Disney Path to 9/11; pochi giorni prima appare un filmato di repertorio che mostra bin Laden in compagnia di alcuni attentatori (ma un paio di loro sarebbero ancora vivi e vegeti, contravvenendo alla Regola Numero Uno del Suicidio).
I Democratici americani si risentono un bel po' per il trattamento riservato a Bill Clinton nel docudrama della ABC, e si decidono finalmente a chiedere come mai questo Osama non sia ancora stato preso e a usare l'argomento contro i loro avversari politici.
Sembra che Karl Rove abbia recentemente fatto circolare all'interno del Partito Repubblicano la voce che ci sarà una "Sorpresa d'ottobre" che risolleverà le sorti del Grand Old Party.
Intanto si prepara un bel Falso Allarme per la mia nuova collezione: il giornalista pakistano Hamid Mir (non un mio parente), dice che a giorni c'è da aspettarsi un'esplosione nucleare sul suolo statunitense. Sa anche da dove viene il materiale radioattivo (ma dal Messico, dài!) e chi è l'uomo incaricato da bin Laden di occuparsi dell'attentato: il saudita Adnan Jumaa (varianti: Juma, Jumah, vero nome Adnan G. El Shukrijumah, noi lo chiameremo Jumy), detto il "genietto nucleare di al Qaeda" e il "nuovo Mohammed Atta". Il faccino da furbetto di Jumy è qua. È stato visto di recente in Honduras, ma adesso si troverebbe negli Stati Uniti in attesa dell'ordine fatale.
L'affidabilissimo Mir dice anche che qualche settimana fa ci sarebbe stato un incontro tra bin Laden e il Mullah Omar, nella zona di Zabul, e che lì i due avrebbero programmato altri attacchi. Dice che gliel'ha raccontato un talebano che era presente all'incontro; secondo costui Osama stava bene, aveva pure un robusto appetito.
Ve lo dico per completezza: Mir dice che un talebano chiamato "Khaibar" gli ha raccontato che 300 kamikaze talebani sono entrati di soppiatto a Kabul e a Jalalabad per colpire le truppe della coalizione durante il Ramadan.
A questo punto voglio avere anch'io un amico immaginario con la barba e il turbante nero che mi dice le cose, uffa. E invece ho solo un coniglione rosa gigante, delle piastrelle parlanti e un amico morto che non scrive neanche tanto.
Per finire, mi limito a due osservazioni: questa volta i media italiani si erano entusiasmati parecchio a proposito della morte o grave malattia di bin Laden. Perfino il Televideo dedicava una pagina alle "Tante morti dello sceicco del terrore", dimostrando che l'argomento è diventato davvero mainstream. E poi: ancora una volta il Tizio Nuovo di al Qaeda Iraq viene messo in ombra: appare un suo video e nessuno se lo fila, a conferma del fatto che avrebbe bisogno di un buon visagista. E poi, quale significato ha uno striscione con la scritta "Non Dio ma Allah" sul set dell'uccisione di un ostaggio turco? E manca pure l'audio. Quell'uomo è una frana in fatto di pubbliche relazioni.
Vada come vada, in caso di Sorpresone, di Attacchi all'Iran, di Ramadan Infuocati, di Bombe Sporche o di Terzi Risvegli, noi almeno avremo un po' di dvd da portarci nel bunker (facciamo che il voto si chiude alla mezzanotte di lunedì).
-------------
Make-up:
Surprise Me Foundation, October Smash Compact Powder, Jalalarama Mascara, French Fantasy Eyeliner, Red Herring Lipgloss. Per finire, qualche goccia di Jihad'Or dietro le orecchie e sui polsi.
Ora la Reuters dice che i francesi dicono che i sauditi dicono che una loro fonte affidabile dice che bin Laden o è morto un mese fa o non sta tanto bene. Poi la notizia viene smentita (ma non trovate meravigliosa l'allusione a una malattia "legata all'acqua"? Cos'è, una lettura di tarocchi di Madame Sosostris?). Questo significa che c'è un bel po' di materiale per fare una piccola e divertente esercitazione di dietrologia+visagismo. Mi concentrerei non tanto sui contenuti della notizia quanto sulla scelta dei tempi.
Di recente, una fonte ufficiale pakistana frettolosamente smentita ha detto: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Allora gli USA hanno fatto sapere che se il tizio si trovasse lì loro non potrebbero mandarci delle truppe perché si tratta di una nazione sovrana (uhm); poi però hanno cambiato idea (qualcuno deve aver spiegato a Bush che deve mostrare un po' di entusiasmo per la cattura del Grande Nemico).
Negli Stati Uniti esce il discusso docudrama della ABC/Disney Path to 9/11; pochi giorni prima appare un filmato di repertorio che mostra bin Laden in compagnia di alcuni attentatori (ma un paio di loro sarebbero ancora vivi e vegeti, contravvenendo alla Regola Numero Uno del Suicidio).
I Democratici americani si risentono un bel po' per il trattamento riservato a Bill Clinton nel docudrama della ABC, e si decidono finalmente a chiedere come mai questo Osama non sia ancora stato preso e a usare l'argomento contro i loro avversari politici.
Sembra che Karl Rove abbia recentemente fatto circolare all'interno del Partito Repubblicano la voce che ci sarà una "Sorpresa d'ottobre" che risolleverà le sorti del Grand Old Party.
Intanto si prepara un bel Falso Allarme per la mia nuova collezione: il giornalista pakistano Hamid Mir (non un mio parente), dice che a giorni c'è da aspettarsi un'esplosione nucleare sul suolo statunitense. Sa anche da dove viene il materiale radioattivo (ma dal Messico, dài!) e chi è l'uomo incaricato da bin Laden di occuparsi dell'attentato: il saudita Adnan Jumaa (varianti: Juma, Jumah, vero nome Adnan G. El Shukrijumah, noi lo chiameremo Jumy), detto il "genietto nucleare di al Qaeda" e il "nuovo Mohammed Atta". Il faccino da furbetto di Jumy è qua. È stato visto di recente in Honduras, ma adesso si troverebbe negli Stati Uniti in attesa dell'ordine fatale.
L'affidabilissimo Mir dice anche che qualche settimana fa ci sarebbe stato un incontro tra bin Laden e il Mullah Omar, nella zona di Zabul, e che lì i due avrebbero programmato altri attacchi. Dice che gliel'ha raccontato un talebano che era presente all'incontro; secondo costui Osama stava bene, aveva pure un robusto appetito.
Ve lo dico per completezza: Mir dice che un talebano chiamato "Khaibar" gli ha raccontato che 300 kamikaze talebani sono entrati di soppiatto a Kabul e a Jalalabad per colpire le truppe della coalizione durante il Ramadan.
A questo punto voglio avere anch'io un amico immaginario con la barba e il turbante nero che mi dice le cose, uffa. E invece ho solo un coniglione rosa gigante, delle piastrelle parlanti e un amico morto che non scrive neanche tanto.
Per finire, mi limito a due osservazioni: questa volta i media italiani si erano entusiasmati parecchio a proposito della morte o grave malattia di bin Laden. Perfino il Televideo dedicava una pagina alle "Tante morti dello sceicco del terrore", dimostrando che l'argomento è diventato davvero mainstream. E poi: ancora una volta il Tizio Nuovo di al Qaeda Iraq viene messo in ombra: appare un suo video e nessuno se lo fila, a conferma del fatto che avrebbe bisogno di un buon visagista. E poi, quale significato ha uno striscione con la scritta "Non Dio ma Allah" sul set dell'uccisione di un ostaggio turco? E manca pure l'audio. Quell'uomo è una frana in fatto di pubbliche relazioni.
Vada come vada, in caso di Sorpresone, di Attacchi all'Iran, di Ramadan Infuocati, di Bombe Sporche o di Terzi Risvegli, noi almeno avremo un po' di dvd da portarci nel bunker (facciamo che il voto si chiude alla mezzanotte di lunedì).
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Surprise Me Foundation, October Smash Compact Powder, Jalalarama Mascara, French Fantasy Eyeliner, Red Herring Lipgloss. Per finire, qualche goccia di Jihad'Or dietro le orecchie e sui polsi.
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mercoledì, settembre 20, 2006
La Disgustosa Cineteca del Dilettante/Post aperto con dibattito
Quali sono i 10 film che salvereste in caso di [riempire con un evento a scelta, non voglio sapere quale]? Non quelli che vi farebbero necessariamente fare bella figura, non quelli che pensate di dover salvare: mi piacerebbe una cosa possibilmente svergognata, grazie. Potete anche dirne uno alla volta (numerateli), cambiare idea, farvi influenzare dal vicino di commento, spiegare perché (motivazioni come "mi piace Johnny Depp" sono ritenute perfettamente accettabili).
Niente regole, post aperto, dibattito, bagigi per tutti.
Update del 21 settembre
1. divertente, si continua;
2. delurkatevi :).
Il terzo giorno
1. ripensamenti, sensi di colpa, vi siete dimenticati - che so - di Altman? Non vi perdonate di aver trascurato Burton, Almodovar, Oliveira, Herzog e tutto il free cinema in blocco? Avete la sensazione che in fondo il cinema giapponese si meritasse qualcosa di più? C'è tutto il tempo per rimediare, qua non ci si stressa.
2. ai timidi e agli esitanti: potete sempre dire "passavo di qui per caso, e..."
3. certo che 10 sono pochi, stanotte io ho avuto gli incubi. Se aiuta, possiamo dire "i 10 di questa settimana".
4. alla fine, forse, da tutto questo riusciremo a distillare i 10 o i 5 "mai senza".
5. un consiglio per uscirne: il più buffo, insano e appassionato romanzo sul cinema che ho letto ultimamente, Colpi al cuore di Kari Hotakainen.
Sabato
Giornata dei riflessivi, degli indecisi e dei ritardatari.
Vivement Dimanche!
Sto cominciando a mettere insieme le liste, voi continuate a votare e a cambiare idea. Devo dire che in questo reality show dei miserabili, in questo mondo di adolescenti che odiano il proprio corpo e privilegiano le relazioni in rete, mi sarei aspettata almeno un Cronenberg :-).
I film del lunedì
Abbiamo tempo fino a mezzanotte. Poi questo blog si trasformerà in un portale dedicato alla cucina dietetica, alla cura degli animali domestici e alle photogallery di Colin Farrell in parigamba.
Va bene, tanto lo sapevate: avete tempo fino a domani mattina (diciamo ora del mio risveglio, me la prendo comoda). Non è vero che il blog si trasforma. Al limite dopo mezzanotte mi trasformo solo io: mi appare sulla fronte un display luminoso con la scritta "Deposito". Niente di grave, poi si spegne. Yawn, in tarda mattinata gli exit poll.
Niente regole, post aperto, dibattito, bagigi per tutti.
Update del 21 settembre
1. divertente, si continua;
2. delurkatevi :).
Il terzo giorno
1. ripensamenti, sensi di colpa, vi siete dimenticati - che so - di Altman? Non vi perdonate di aver trascurato Burton, Almodovar, Oliveira, Herzog e tutto il free cinema in blocco? Avete la sensazione che in fondo il cinema giapponese si meritasse qualcosa di più? C'è tutto il tempo per rimediare, qua non ci si stressa.
2. ai timidi e agli esitanti: potete sempre dire "passavo di qui per caso, e..."
3. certo che 10 sono pochi, stanotte io ho avuto gli incubi. Se aiuta, possiamo dire "i 10 di questa settimana".
4. alla fine, forse, da tutto questo riusciremo a distillare i 10 o i 5 "mai senza".
5. un consiglio per uscirne: il più buffo, insano e appassionato romanzo sul cinema che ho letto ultimamente, Colpi al cuore di Kari Hotakainen.
Sabato
Giornata dei riflessivi, degli indecisi e dei ritardatari.
Vivement Dimanche!
Sto cominciando a mettere insieme le liste, voi continuate a votare e a cambiare idea. Devo dire che in questo reality show dei miserabili, in questo mondo di adolescenti che odiano il proprio corpo e privilegiano le relazioni in rete, mi sarei aspettata almeno un Cronenberg :-).
I film del lunedì
Abbiamo tempo fino a mezzanotte. Poi questo blog si trasformerà in un portale dedicato alla cucina dietetica, alla cura degli animali domestici e alle photogallery di Colin Farrell in parigamba.
Va bene, tanto lo sapevate: avete tempo fino a domani mattina (diciamo ora del mio risveglio, me la prendo comoda). Non è vero che il blog si trasforma. Al limite dopo mezzanotte mi trasformo solo io: mi appare sulla fronte un display luminoso con la scritta "Deposito". Niente di grave, poi si spegne. Yawn, in tarda mattinata gli exit poll.
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La disgustosa cineteca del dilettante
23.30
23.30
– Buonasera, patente e libretto, per cortesia.
– Sì, ehn, sì, no, sì, eccoli.
– Deve ancora cenare?
– Scusi?
– Quella è una passata di pomodoro?
Indica il barattolo di vetro sul sedile del passeggero.
– No, questa purtroppo è la confettura di pesche di mia suocera.
– Ah!
Cinque minuti dopo.
– Ecco a lei, tutto a posto, buonasera.
– Grazie, buonasera.
– E... la confettura della suocera.
– Sì?
– Coraggio.
Fa la faccia seria; invece il tizio con il mitra, lo vedo nello specchietto, ride.
Con questo sistema - espressione smarrita, barattolino squallido, tag "suocera" - riuscirei a portarmi dietro anche dell'esplosivo liquido su un volo United Airlines.
– Buonasera, patente e libretto, per cortesia.
– Sì, ehn, sì, no, sì, eccoli.
– Deve ancora cenare?
– Scusi?
– Quella è una passata di pomodoro?
Indica il barattolo di vetro sul sedile del passeggero.
– No, questa purtroppo è la confettura di pesche di mia suocera.
– Ah!
Cinque minuti dopo.
– Ecco a lei, tutto a posto, buonasera.
– Grazie, buonasera.
– E... la confettura della suocera.
– Sì?
– Coraggio.
Fa la faccia seria; invece il tizio con il mitra, lo vedo nello specchietto, ride.
Con questo sistema - espressione smarrita, barattolino squallido, tag "suocera" - riuscirei a portarmi dietro anche dell'esplosivo liquido su un volo United Airlines.
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martedì, settembre 19, 2006
Mai dire mi dispiace
A casa non lo sapevano, ma a sei anni ero cresciuta abbastanza da arrampicarmi su una delle sedie imbottite del soggiorno e raggiungere l'Enciclopedia della Famiglia, una sintesi dello scibile domestico in otto volumi che spaziava dall'arredamento allo svezzamento con una disinvoltura e una predilezione per le immagini ammiccanti che ora definirei decisamente pop. Dopo una veloce occhiata a "Casa e Giardino" mi ero subito concentrata sulla sessuologia e sul controllo delle nascite (anche se per molto tempo, a causa di quel primo fatale errore di lettura, avrei detto Ogino-Kneipp). Tutte cose che mia madre avrebbe tentato di spiegarmi anni dopo, seguendo scrupolosamente le linee guida de "I Figli, volume 1: Dalla scuola elementare all'adolescenza". L'Enciclopedia della Famiglia era stata acquistata proprio per questo, trascurando però di sistemarla su uno scaffale più alto per non guastarmi la suspense al momento opportuno.
Comunque stavano cominciando gli emancipati anni Settanta, i cambiamenti erano nell'aria e io mi stavo inconsapevolmente mettendo al passo con i tempi, anche se ancora non mi era evidente il legame tra il malto Kneipp e le dinamiche delle ovaie.
Quando Antonia e la mamma si misero in testa di andare finalmente a vedere Love Story in seconda o in terza visione e dovettero scegliere se lasciarmi dalle zie o portarmi con loro, giudicarono che un po' di melassa non mi avrebbe fatto male e che comunque non ci avrei capito nulla. Si sbagliavano. La parte del sesso - quella che avrebbe dovuto risultarmi oscura - per quanto ingentilita era chiarissima (per lo meno non si parlava di malto). Trovai che l'attrice - che mia madre chiamava Ali Meggràv, non sapendo bene come comportarsi quando si trovava davanti una "a" e una "w" accostate - avesse le sopracciglia troppo folte, mentre lui mi piacque abbastanza. Il meccanismo emotivo a un certo punto mi sfuggì (mamma e Antonia apparentemente inconsolabili, io seduta in mezzo ad accarezzare compiaciuta il velluto rosso delle poltrone e a guardarmi attorno), e naturalmente non piansi. Imparai invece il nome di una grave malattia, leucemia, e mi venne in mente che dopo quell'Accidente di Sesso c'era il temibile Volume Medico.
Passai i giorni successivi a spiare illustrazioni spaventose, a sillabare termini oscuri e a covare una feroce ipocondria che avrebbe accompagnato tutti i momenti insopportabilmente felici della mia vita: ricordo ancora con un brivido d'orrore la sequenza che da una semplice appendice infiammata portava alla peritonite e a una coreografica esplosione finale, stile "Ultimi giorni di Pompei".
Fu dunque un sollievo chiudere "Il Corpo, volume 2: Guida medica" ed entrare nel rassicurante territorio dell'"Igiene", dove imparai le meraviglie della dieta macrobiotica (dunque il pollo alla sbirraglia di Antonia non era "in") e decisi che all'età minima consentita mi sarei depilata le sopracciglia.
La mamma e la nonna nel frattempo smisero il lutto per Ali Meggràv, concedendosi qualche romantica e tardiva lacrima solo quando si trattò di raccontare la trama a zia Graziella. Alla radio ogni tanto andava la versione cantata da Johnny Dorelli del tema musicale ("Grazie amore mio/di aver sfidato tutto il mondo insieme a me") e Antonia gestiva l'emergenza sentimentale commentando tempestivamente che quel Dorelli aveva proprio una gran faccia da smanfaro.
Presto ci dimenticammo di Love Story; io decisi che per il momento non avevo nessuna malattia mortale e archiviai l'Enciclopedia della Famiglia, transitando a più infantili letture nell'attesa di riuscire a tirar giù dallo scaffale I Peccati di Peyton Place, ancora inarrivabile. Poco tempo dopo al cinema uscì Il Padrino, che mi vietarono (versione italiana del tema musicale, "Parla più piano e vieni più vicino a me", cantata sempre dal Dorelli, l'asso pigliatutto delle melodie travagliate di natura medica o mafiosa).
In seguito vi fu un solo momento di imbarazzo, alla presenza di un ignaro ospite a pranzo. Accadde dopo il caffè, quando la mamma si avvicinò spingendo cerimoniosamente il carrello dei liquori, assortito secondo le regole de "La buona tavola, volume 1: cantina, bar e dispensa": dalla solennità dell'incedere avresti detto che seduto sul divano ci fosse Ugo Pagliai o anche quella faccia da smanfaro di Johnny Dorelli, e invece era solo un amico di papà.
– Qualcosa da bere, Tullio?
– Grazie, un amaro.
Antonia lo intese come il la per una battuta lungamente attesa:
– Amaro significa non dover mai dire mi dispiace.
Scosse il capo, si alzò dalla poltrona, si drappeggiò pensosamente un tovagliolo sul braccio sinistro e fece un'uscita di scena legnosa, lenta, memorabile.
Papà rimase a fissare la poltrona vuota, la mamma urtò con la bottiglia il bordo di un bicchiere, Tullio studiò l'orologio a muro con l'espressione stupefatta di uno che avesse appena scoperto la lancetta dei secondi. Sembravamo un gruppo di sospetti in un giallo del tenente Sheridan, tutti riuniti nel tinello prima della rivelazione finale: stessa studiata indifferenza, stessi sguardi sfuggenti, stessa aria vagamente colpevole. Poi dalla cucina arrivò il suono della radio a transistor di Antonia, accompagnato da un canticchiare soddisfatto in vivace arrampicata sulle note alte.
– Va' a chiedere alla signora Duse se per caso gradisce un Cynar, disse mio padre.
Comunque stavano cominciando gli emancipati anni Settanta, i cambiamenti erano nell'aria e io mi stavo inconsapevolmente mettendo al passo con i tempi, anche se ancora non mi era evidente il legame tra il malto Kneipp e le dinamiche delle ovaie.
Quando Antonia e la mamma si misero in testa di andare finalmente a vedere Love Story in seconda o in terza visione e dovettero scegliere se lasciarmi dalle zie o portarmi con loro, giudicarono che un po' di melassa non mi avrebbe fatto male e che comunque non ci avrei capito nulla. Si sbagliavano. La parte del sesso - quella che avrebbe dovuto risultarmi oscura - per quanto ingentilita era chiarissima (per lo meno non si parlava di malto). Trovai che l'attrice - che mia madre chiamava Ali Meggràv, non sapendo bene come comportarsi quando si trovava davanti una "a" e una "w" accostate - avesse le sopracciglia troppo folte, mentre lui mi piacque abbastanza. Il meccanismo emotivo a un certo punto mi sfuggì (mamma e Antonia apparentemente inconsolabili, io seduta in mezzo ad accarezzare compiaciuta il velluto rosso delle poltrone e a guardarmi attorno), e naturalmente non piansi. Imparai invece il nome di una grave malattia, leucemia, e mi venne in mente che dopo quell'Accidente di Sesso c'era il temibile Volume Medico.
Passai i giorni successivi a spiare illustrazioni spaventose, a sillabare termini oscuri e a covare una feroce ipocondria che avrebbe accompagnato tutti i momenti insopportabilmente felici della mia vita: ricordo ancora con un brivido d'orrore la sequenza che da una semplice appendice infiammata portava alla peritonite e a una coreografica esplosione finale, stile "Ultimi giorni di Pompei".
Fu dunque un sollievo chiudere "Il Corpo, volume 2: Guida medica" ed entrare nel rassicurante territorio dell'"Igiene", dove imparai le meraviglie della dieta macrobiotica (dunque il pollo alla sbirraglia di Antonia non era "in") e decisi che all'età minima consentita mi sarei depilata le sopracciglia.
La mamma e la nonna nel frattempo smisero il lutto per Ali Meggràv, concedendosi qualche romantica e tardiva lacrima solo quando si trattò di raccontare la trama a zia Graziella. Alla radio ogni tanto andava la versione cantata da Johnny Dorelli del tema musicale ("Grazie amore mio/di aver sfidato tutto il mondo insieme a me") e Antonia gestiva l'emergenza sentimentale commentando tempestivamente che quel Dorelli aveva proprio una gran faccia da smanfaro.
Presto ci dimenticammo di Love Story; io decisi che per il momento non avevo nessuna malattia mortale e archiviai l'Enciclopedia della Famiglia, transitando a più infantili letture nell'attesa di riuscire a tirar giù dallo scaffale I Peccati di Peyton Place, ancora inarrivabile. Poco tempo dopo al cinema uscì Il Padrino, che mi vietarono (versione italiana del tema musicale, "Parla più piano e vieni più vicino a me", cantata sempre dal Dorelli, l'asso pigliatutto delle melodie travagliate di natura medica o mafiosa).
In seguito vi fu un solo momento di imbarazzo, alla presenza di un ignaro ospite a pranzo. Accadde dopo il caffè, quando la mamma si avvicinò spingendo cerimoniosamente il carrello dei liquori, assortito secondo le regole de "La buona tavola, volume 1: cantina, bar e dispensa": dalla solennità dell'incedere avresti detto che seduto sul divano ci fosse Ugo Pagliai o anche quella faccia da smanfaro di Johnny Dorelli, e invece era solo un amico di papà.
– Qualcosa da bere, Tullio?
– Grazie, un amaro.
Antonia lo intese come il la per una battuta lungamente attesa:
– Amaro significa non dover mai dire mi dispiace.
Scosse il capo, si alzò dalla poltrona, si drappeggiò pensosamente un tovagliolo sul braccio sinistro e fece un'uscita di scena legnosa, lenta, memorabile.
Papà rimase a fissare la poltrona vuota, la mamma urtò con la bottiglia il bordo di un bicchiere, Tullio studiò l'orologio a muro con l'espressione stupefatta di uno che avesse appena scoperto la lancetta dei secondi. Sembravamo un gruppo di sospetti in un giallo del tenente Sheridan, tutti riuniti nel tinello prima della rivelazione finale: stessa studiata indifferenza, stessi sguardi sfuggenti, stessa aria vagamente colpevole. Poi dalla cucina arrivò il suono della radio a transistor di Antonia, accompagnato da un canticchiare soddisfatto in vivace arrampicata sulle note alte.
– Va' a chiedere alla signora Duse se per caso gradisce un Cynar, disse mio padre.
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lunedì, settembre 18, 2006
Bomba o non bomba?
Mettete alla prova la vostra abilità nel riconoscere un Pericoloso Ordigno Esplosivo:
Government Training Course #SCN-867-53-09: Bomb or Not?
via J-Walk Blog
Government Training Course #SCN-867-53-09: Bomb or Not?
via J-Walk Blog
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falsiallarmi
Come maltrattare Google e vivere felici/21
Piccolo enigma del lunedì:
Ipotesi:
1. si cerca un nuovo metodo vagamente coercitivo per insegnare la storia dell'Antico Egitto;
2. ci si interroga se sia moralmente accettabile costringere giovani individui di sesso femminile a mangiare volatili, anch'essi di sesso femminile; e, se sì, come;
3. è una comunicazione in codice tra cellule dormienti di al Qaeda;
4. è una cosa sconcia;
5. è una cosa brutta, e allora spiegatemela con una certa delicatezza.
Ipotesi:
1. si cerca un nuovo metodo vagamente coercitivo per insegnare la storia dell'Antico Egitto;
2. ci si interroga se sia moralmente accettabile costringere giovani individui di sesso femminile a mangiare volatili, anch'essi di sesso femminile; e, se sì, come;
3. è una comunicazione in codice tra cellule dormienti di al Qaeda;
4. è una cosa sconcia;
5. è una cosa brutta, e allora spiegatemela con una certa delicatezza.
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metablog
C'è del nudo in Michelangelo
La previdente versione cartacea del News&Observer ha ritenuto prudente inserire questo avviso tra i richiami in prima pagina:
"La sezione Life, ecc. di oggi comprende la fotografia di un famoso affresco di Michelangelo che contiene nudità".
Qui c'è il .pdf della prima pagina, qui l'articolo e soprattutto l'immagine del "famoso affresco". Vi avverto che Adamo è nudo.
via Romenesko
"La sezione Life, ecc. di oggi comprende la fotografia di un famoso affresco di Michelangelo che contiene nudità".
Qui c'è il .pdf della prima pagina, qui l'articolo e soprattutto l'immagine del "famoso affresco". Vi avverto che Adamo è nudo.
via Romenesko
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sabato, settembre 16, 2006
10 fatti su Guantanamo
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha sentito la necessità di pubblicare questi 10 fatti su Guantanamo:
1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.
2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.
3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.
4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.
5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.
6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.
7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.
8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.
9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.
10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".
Dunque:
1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?
1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.
2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.
3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.
4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.
5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.
6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.
7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.
8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.
9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.
10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".
Dunque:
1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?
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venerdì, settembre 15, 2006
In che senso, inumano e degradante?
Tony Snow, capo ufficio stampa della Casa Bianca, a proposito dell'Articolo III comune delle Convenzioni di Ginevra:
– Nel caso dell'Articolo III comune, naturalmente, si ha la "proibizione della tortura e di altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante", ed è importante capire quello che significa. Come sa...
– È vago, secondo lei?
– Sì, certo.
– Vuole dire crudele, inumano, degradante?
– Sì, perché bisogna specificare esattamente quello che significa.
– Continui a sorridere.
– Nel caso dell'Articolo III comune, naturalmente, si ha la "proibizione della tortura e di altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante", ed è importante capire quello che significa. Come sa...
– È vago, secondo lei?
– Sì, certo.
– Vuole dire crudele, inumano, degradante?
– Sì, perché bisogna specificare esattamente quello che significa.
– Continui a sorridere.
giovedì, settembre 14, 2006
Bracci destri numero 2 e 3 di quello nuovo
Oh, là, finalmente un bel comunicato come ai tempi del tenebroso giordano: tre giorni fa a Baghdad è stato ucciso il numero due del Tizio Nuovo, di Coso, di al Masri.
Nome: Abu Jafar al-Liby.
Cosa faceva: dirigeva le "operazioni criminali di al Qaeda".
Dove lo faceva: nei quartieri di al Rasafa e al Karrada e nella provincia di Diyala, a nordest della capitale.
Aveva con sé: due lettere, una per Osama bin Laden e l'altra per al Masri.
Quelle lettere contenevano: dichiarazioni di lealtà e la promessa di altri attacchi.
Dopo l'incursione sono stati trovati: tanti esplosivi e vari giubbotti da kamikaze.
È stato inoltre arrestato: un altro pezzo grosso.
Che si occupava di: attacchi terroristici, contribuendo alle violenze settarie in città.
Vedo che ricominciamo a ragionare secondo le sei regole giornalistiche classiche: "chi", "come", "dove", "perché", "quando" e "si dice".
E ora, una consolante sessione visagistica.
-------------------
Make-up:
Cover-me-up Liquid Foundation, Hide-and-Seek superpowder, matita per le sopracciglia Low Brow ultrablack, mascara Forget about It, eyeliner Glam Guerrilla, lucidalabbra Libylicious aromatizzato all'alchechengi. L'allover questa volta è il fondamentale Love Letters in the Sand, tonalità bronzo fruttato.
Nome: Abu Jafar al-Liby.
Cosa faceva: dirigeva le "operazioni criminali di al Qaeda".
Dove lo faceva: nei quartieri di al Rasafa e al Karrada e nella provincia di Diyala, a nordest della capitale.
Aveva con sé: due lettere, una per Osama bin Laden e l'altra per al Masri.
Quelle lettere contenevano: dichiarazioni di lealtà e la promessa di altri attacchi.
Dopo l'incursione sono stati trovati: tanti esplosivi e vari giubbotti da kamikaze.
È stato inoltre arrestato: un altro pezzo grosso.
Che si occupava di: attacchi terroristici, contribuendo alle violenze settarie in città.
Vedo che ricominciamo a ragionare secondo le sei regole giornalistiche classiche: "chi", "come", "dove", "perché", "quando" e "si dice".
E ora, una consolante sessione visagistica.
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Make-up:
Cover-me-up Liquid Foundation, Hide-and-Seek superpowder, matita per le sopracciglia Low Brow ultrablack, mascara Forget about It, eyeliner Glam Guerrilla, lucidalabbra Libylicious aromatizzato all'alchechengi. L'allover questa volta è il fondamentale Love Letters in the Sand, tonalità bronzo fruttato.
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Neolingua
Due giorni fa un alto ufficiale dell'Esercito americano in Iraq, il generale maggiore Zilmer, ha detto che le operazioni guidate dagli Stati Uniti stanno "soffocando" l'insorgenza nella provincia occidentale di Anbar ma non sono abbastanza forti per sconfiggerla.
A proposito dell'addestramento delle truppe irachene ha poi dichiarato: "Per quello che stiamo cercando di conseguire qui, credo che i livelli di forze siano appropriati".
Traduzione:
1. ci siamo persi la provincia di Anbar;
2. va tutto bene finché non si tratta di sconfiggere qualcuno.
A proposito dell'addestramento delle truppe irachene ha poi dichiarato: "Per quello che stiamo cercando di conseguire qui, credo che i livelli di forze siano appropriati".
Traduzione:
1. ci siamo persi la provincia di Anbar;
2. va tutto bene finché non si tratta di sconfiggere qualcuno.
mercoledì, settembre 13, 2006
Banksy va a Disneyland
Una decina di giorni fa aveva sostituito in varie città del Regno Unito l'ultimo disco di Paris Hilton con 500 copie del suo personale remix. Nel finesettimana Banksy ha sistemato una bambola gonfiabile a grandezza naturale vestita da prigioniero di Guantanamo accanto al trenino delle Montagne Rocciose di Disneyland-California. La figura ammanettata e incappucciata è stata rimossa un'ora e mezza dopo, quando il personale del parco a tema ha chiuso l'attrazione per motivi di sicurezza. Quindi questo è anche un Falso Allarme per Bambola Gonfiabile.
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Ma la cosa davvero interessante
– Insomma, prendevamo il sole al largo di Duino. Lo sai com'è fatto tuo padre: si è addormentato. Io mi annoiavo, faceva caldo. Poi ho notato che poco più in là si era ormeggiata un'altra barca. E sopra c'era un signore, che invece lui sì che pescava, si dava un sacco da fare, mica come tuo padre. Ma la cosa davvero interessante è che questo signore aveva un cane, nero e bianco, a pelo lungo. Vispo, sai, dovevi vedere come seguiva attento tutto quello che faceva il suo padrone.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
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Falso Allarme per Maglietta/2
Ragazzo si presenta all'Aeroporto Internazionale di Birmingham indossando una maglietta con la scritta Guns N Rollers e le guardie gli raccomandano di indossarla alla rovescia prima di imbarcarsi sul suo volo per il New Jersey, per non turbare i passeggeri: le due pistole incrociate raffigurate sul davanti rappresentano infatti un rischio per la sicurezza. Non per il buon senso estetico (ammirate il festoso intreccio di rose con teschio), ma per la sicurezza.
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).
(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).
(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)
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falsiallarmi
martedì, settembre 12, 2006
al Qaeda, honey?
La scorsa settimana la signora Gillian Davison, di professione attrice, ha scritto al blog di Craig Murray raccontando che all'aeroporto di Heathrow le avevano requisito il libro Murder in Samarkand, scritto dall'ex-ambasciatore britannico in Uzbekistan.
C'è un precedente sospetto, che risale a un mese fa. Ben Paarman partiva da Luton per Berlino; nel bagaglio a mano aveva due libri, un romanzo tedesco (fatto passare senza problemi) e il libro di Murray:
'Parla di terrorismo?', chiede l'addetta ai controlli di sicurezza. 'Humm, beh, fa riferimento a quello, ma parla del vostro ex-ambasciatore in Uzbekistan e tratta soprattutto di diplomazia'.
'C'è dentro al Qaeda?'
'Beh...'
A quel punto la donna chiama il suo superiore, che chiede a Paarman dove ha preso quel libro (alla Waterstone di Islington, risponde lui) e poi dice: 'Temo che non possa portarlo a bordo, signore'. E glielo confisca. It's the war on terror, baby.
Link
Anni fa a Gatwick mi perquisirono minuziosamente il bagaglio a mano, una vecchia borsa di cuoio dall'aria vissuta e dal peso sospetto: non conteneva plastico ma qualche chilo di libri usati comprati da Quinto. "Books, honey?", si intenerì il poliziotto. Adesso meglio se i libri li ordino su internette e mi barrico in casa ad aspettare il corriere (nella città di G. col cavolo che vige il costume della portineria). Se non posso portarmi il burrocacao, il fondotinta, la panna montata e i libri canaglia spiegatemi che gusto c'è a prendere un aereo.
C'è un precedente sospetto, che risale a un mese fa. Ben Paarman partiva da Luton per Berlino; nel bagaglio a mano aveva due libri, un romanzo tedesco (fatto passare senza problemi) e il libro di Murray:
'Parla di terrorismo?', chiede l'addetta ai controlli di sicurezza. 'Humm, beh, fa riferimento a quello, ma parla del vostro ex-ambasciatore in Uzbekistan e tratta soprattutto di diplomazia'.
'C'è dentro al Qaeda?'
'Beh...'
A quel punto la donna chiama il suo superiore, che chiede a Paarman dove ha preso quel libro (alla Waterstone di Islington, risponde lui) e poi dice: 'Temo che non possa portarlo a bordo, signore'. E glielo confisca. It's the war on terror, baby.
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Anni fa a Gatwick mi perquisirono minuziosamente il bagaglio a mano, una vecchia borsa di cuoio dall'aria vissuta e dal peso sospetto: non conteneva plastico ma qualche chilo di libri usati comprati da Quinto. "Books, honey?", si intenerì il poliziotto. Adesso meglio se i libri li ordino su internette e mi barrico in casa ad aspettare il corriere (nella città di G. col cavolo che vige il costume della portineria). Se non posso portarmi il burrocacao, il fondotinta, la panna montata e i libri canaglia spiegatemi che gusto c'è a prendere un aereo.
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Falso Allarme per Simulazione di Vietnam
Ieri la Mansfield Summit High School di Arlington è stata evacuata e circondata dalla polizia dopo la segnalazione di un passante che aveva notato alcuni giovani appostati all'esterno dell'edificio: si erano camuffati e apparentemente uno di loro aveva un'arma.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.
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lunedì, settembre 11, 2006
Costituitevi
Sì, a questo punto perfino io mi sono accorta (con molta calma) che il blog è stato nominato per il macchianera blog award 2006 nella sezione "miglior blog d'opinione".
Quattro cose:
1. ricordatevi che, come dice Poligraf, bisogna diffidare di una donna che mette il sale fino nell'acqua della pasta;
2. sono comunque tranquilla: lo so che non sapete compilare una scheda in formato excel;
3. vi amo anche per questo;
4. adesso però costituitevi.
Quattro cose:
1. ricordatevi che, come dice Poligraf, bisogna diffidare di una donna che mette il sale fino nell'acqua della pasta;
2. sono comunque tranquilla: lo so che non sapete compilare una scheda in formato excel;
3. vi amo anche per questo;
4. adesso però costituitevi.
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metablog
L'estremista malaccorto
"Il signor Zubaydah definì sbrigativamente il signor Padilla come un estremista malaccorto che sperava irrealisticamente di costruire una bomba sporca usando esplosivi convenzionali per disperdere materiali radioattivi. Durante gli interrogatori Zubaydah rivelò che il signor Padilla era ignorante in materia di fisica nucleare e credeva che si potesse separare il plutonio dal materiale nucleare semplicemente facendo vorticare sopra la testa un secchio pieno di materiale fissile".
Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.
Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.
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venerdì, settembre 08, 2006
Magical Mystery Tour nella Testa di Bush
Adesso ci facciamo un giro nella testa di Bush. Tenersi per mano è consigliabile, benché non obbligatorio.
Dall'intervista concessa ieri a Charles Gibson a bordo dell'Air Force One:
Armi di distruzione di massa!Charlie, come ho appena detto il compito di un presidente è affrontare una minaccia e... se mi consente di riportarla indietro nella storia, uh, Saddam Hussein era chiaramente una minaccia. Appoggiava il terrorismo, sparava ad aerei americani, aveva invaso un paese confinante, aveva ucciso migliaia di propri connazionali, aveva usato armi di distruzione di massa. Poi abbiamo saputo che non le aveva usate, ma aveva la capacità di usare armi di distruzione di massa.
Sciiti, sunniti... chiaroEd è molto importante che... che il mondo libero comprenda quello che c'è in gioco, e a me è risultato chiaro, mi è risultato chiaro - mi è risultato più chiaro - che mentre gli estremisti sciiti attaccavano la democrazia di Israele gli estremisti sunniti stanno attaccando la democrazia dell'Iraq.
Sì, beh, no
- Quell'accordo [tra Musharraf e i Talibani] la preoccupa?
- Be', non conosco tutti i particolari...
- Lo ha chiamato?
- Sì...
- Lo ha chiamato?
- Be', sto per farlo. Lo vedrò molto presto.
Link
Il giorno prima, dall'intervista a Kate Couric della CBS:
L'ha detto
Sa, una delle parti più difficili del mio lavoro è collegare l'Iraq alla guerra al terrore.
Scopriamo cellule
Khalid Sheikh Mohammad ha incaricato qualcuno di reclutare delle persone che pilotassero aerei, che li facessero schiantare su... credo sulla costa occidentale o da qualche parte in America. E queste persone sarebbero state del Sudest asiatico. In altre parole, abbiamo scoperto delle cellule.
Link
Dall'intervista concessa ieri a Charles Gibson a bordo dell'Air Force One:
Armi di distruzione di massa!Charlie, come ho appena detto il compito di un presidente è affrontare una minaccia e... se mi consente di riportarla indietro nella storia, uh, Saddam Hussein era chiaramente una minaccia. Appoggiava il terrorismo, sparava ad aerei americani, aveva invaso un paese confinante, aveva ucciso migliaia di propri connazionali, aveva usato armi di distruzione di massa. Poi abbiamo saputo che non le aveva usate, ma aveva la capacità di usare armi di distruzione di massa.
Sciiti, sunniti... chiaroEd è molto importante che... che il mondo libero comprenda quello che c'è in gioco, e a me è risultato chiaro, mi è risultato chiaro - mi è risultato più chiaro - che mentre gli estremisti sciiti attaccavano la democrazia di Israele gli estremisti sunniti stanno attaccando la democrazia dell'Iraq.
Sì, beh, no
- Quell'accordo [tra Musharraf e i Talibani] la preoccupa?
- Be', non conosco tutti i particolari...
- Lo ha chiamato?
- Sì...
- Lo ha chiamato?
- Be', sto per farlo. Lo vedrò molto presto.
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Il giorno prima, dall'intervista a Kate Couric della CBS:
L'ha detto
Sa, una delle parti più difficili del mio lavoro è collegare l'Iraq alla guerra al terrore.
Scopriamo cellule
Khalid Sheikh Mohammad ha incaricato qualcuno di reclutare delle persone che pilotassero aerei, che li facessero schiantare su... credo sulla costa occidentale o da qualche parte in America. E queste persone sarebbero state del Sudest asiatico. In altre parole, abbiamo scoperto delle cellule.
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Lo Sceicco Molto Fermo e il Tizio Nuovo
Quattro scontate osservazioni (con annessa esercitazione visagistica) a proposito di questo filmato inedito featuring bin Laden di cui parla al Jazeera.
1. Mancano pochi giorni all'11 settembre, negli Stati Uniti sta per andare in onda il discusso e fazioso docudrama sugli attentati prodotto dalla ABC/Disney: ma allora non chiamiamolo filmato inedito, chiamiamolo trailer.
2. Come mai questo bin Laden almeno dalla seconda metà degli anni Novanta alla fine del 2001 è apparso in video e si è fatto intervistare a destra e a manca dai giornalisti e dai network televisivi occidentali, e adesso niente? Qualsiasi segnalazione a questo punto è drammaticamente importante. Avete visto Osama negli ultimi quattro anni? Vi sembra ma non siete sicuri? Ha tentato di arruolarvi via email? Vostro cugino lo ha sentito a telefono ma non ci giurerebbe? Siete quasi convinti di averlo conosciuto su Myspace dove fingeva di essere un quindicenne con la passione per l'emo più struggente ma nella sezione "Who I'd Like to Meet" aveva scritto "Sunni fighters"? Chi sa, parli.
3. Due giorni fa il generale pakistano Shaukat Sultan Khan si era lasciato sfuggire un'affermazione frettolosamente smentita: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Pacifico probabilmente lo è. Anche molto fermo.
4. Povero Tizio Nuovo di al Qaeda in Iraq. Mandano in onda un suo messaggio audio in cui promette di vendicare il tenebroso giordano e se lo filano in tre. Si tira ancora dietro quei due nomi, Abu Ayyub al-Masri e Abu Hamza al-Muhajir, che non aiutano a renderlo indimenticabile (per esempio Guido Olimpio del Corriere non ha mica ancora capito se si tratta della stessa persona). La signora al-Masri dice: eh, ma guardate che mio marito è in prigione. Secondo un avvocato egiziano al-Muhajir è in carcere anche lui.
E questo discorso. "Ponete la mano nella mano gli uni con gli altri... La vittoria è vicina" fa più medianico che mediatico. Abu avrebbe anche incitato i seguaci a uccidere "almeno un americano entro un periodo che non superi i quindici giorni". Un americano ciascuno ("è mio! l'ho visto prima io!") o in tutto? Mica bagigi.
È come se mi mettessero Stefano Accorsi in una parte pensata per Benicio Del Toro*. L'uomo non ci crede abbastanza, non è entrato nella parte, ma soprattutto non riesce a uscire da un carcere egiziano. Lo dico con l'amarezza della collezionista: se dovessi immaginare adesso una bambolina danzante del Tizio Nuovo perfino io sarei in difficoltà.
*Non so come mi sia venuto in mente. Giuro che volevo scrivere Ed Norton.
-----------------------------------------
Make-up:
Cinderella Fluid Foundation, Snow White Pressed Powder, mascara Double Identity per tenute estreme #1 black is black but maybe not, eyeliner di precisione Wazirirama, rossetto antitraccia Magicaboola. Come allover consiglio il Body Creator nella tonalità sabbia al tramonto. Osate.
Filed in: alcaida USA dietrologia visagismi
1. Mancano pochi giorni all'11 settembre, negli Stati Uniti sta per andare in onda il discusso e fazioso docudrama sugli attentati prodotto dalla ABC/Disney: ma allora non chiamiamolo filmato inedito, chiamiamolo trailer.
2. Come mai questo bin Laden almeno dalla seconda metà degli anni Novanta alla fine del 2001 è apparso in video e si è fatto intervistare a destra e a manca dai giornalisti e dai network televisivi occidentali, e adesso niente? Qualsiasi segnalazione a questo punto è drammaticamente importante. Avete visto Osama negli ultimi quattro anni? Vi sembra ma non siete sicuri? Ha tentato di arruolarvi via email? Vostro cugino lo ha sentito a telefono ma non ci giurerebbe? Siete quasi convinti di averlo conosciuto su Myspace dove fingeva di essere un quindicenne con la passione per l'emo più struggente ma nella sezione "Who I'd Like to Meet" aveva scritto "Sunni fighters"? Chi sa, parli.
3. Due giorni fa il generale pakistano Shaukat Sultan Khan si era lasciato sfuggire un'affermazione frettolosamente smentita: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Pacifico probabilmente lo è. Anche molto fermo.
4. Povero Tizio Nuovo di al Qaeda in Iraq. Mandano in onda un suo messaggio audio in cui promette di vendicare il tenebroso giordano e se lo filano in tre. Si tira ancora dietro quei due nomi, Abu Ayyub al-Masri e Abu Hamza al-Muhajir, che non aiutano a renderlo indimenticabile (per esempio Guido Olimpio del Corriere non ha mica ancora capito se si tratta della stessa persona). La signora al-Masri dice: eh, ma guardate che mio marito è in prigione. Secondo un avvocato egiziano al-Muhajir è in carcere anche lui.
E questo discorso. "Ponete la mano nella mano gli uni con gli altri... La vittoria è vicina" fa più medianico che mediatico. Abu avrebbe anche incitato i seguaci a uccidere "almeno un americano entro un periodo che non superi i quindici giorni". Un americano ciascuno ("è mio! l'ho visto prima io!") o in tutto? Mica bagigi.
È come se mi mettessero Stefano Accorsi in una parte pensata per Benicio Del Toro*. L'uomo non ci crede abbastanza, non è entrato nella parte, ma soprattutto non riesce a uscire da un carcere egiziano. Lo dico con l'amarezza della collezionista: se dovessi immaginare adesso una bambolina danzante del Tizio Nuovo perfino io sarei in difficoltà.
*Non so come mi sia venuto in mente. Giuro che volevo scrivere Ed Norton.
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Make-up:
Cinderella Fluid Foundation, Snow White Pressed Powder, mascara Double Identity per tenute estreme #1 black is black but maybe not, eyeliner di precisione Wazirirama, rossetto antitraccia Magicaboola. Come allover consiglio il Body Creator nella tonalità sabbia al tramonto. Osate.
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giovedì, settembre 07, 2006
Le prigioni...? Ah, quelle prigioni!
Il discorso di Bush, Miru's cut:
"11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.
Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".
"11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.
Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".
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mercoledì, settembre 06, 2006
Strane coppie
Che ci fanno in Sudafrica un sospetto operativo di Al Qaeda e un criminale israeliano? Contraffanno prodotti della Unilever (saponi, detersivi, detergenti) e li rifilano ai supermercati. Come collegamento tra Al Qaeda e Israele non è un granché, però fa ridere.
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Falso Allarme per Preghiera Chassidica
Mentre l'aereo dell'Air Canada da Montreal a New York si prepara a raggiungere la pista per il decollo un passeggero si mette a pregare: "Era chiaramente un ebreo chassidico", ha poi raccontato un testimone "Aveva una specie di copricapo. Leggeva da un libro. Non pregava proprio a voce alta, ma dondolava avanti e indietro".
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.
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lunedì, settembre 04, 2006
Il Baffo e la Bestia
– Antonia, se non stai un po' zitta finisce che ti ammazzo.
– Perfino!
– Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
– Ah, caro mio...
– Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
– E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
Le discussioni tra mio padre e la nonna finivano immancabilmente con un proposito di omicidio e si arenavano sulle piastrelle scompagnate. Io li fissavo con un'espressione di bovino stupore, la mamma lasciava la stanza in lacrime e le zie seguivano tutto con il binocolo dalla casa vicina.
– Mamma, ma papà non ammazza davvero la nonna, no?
– No, sono due stupidi.
– Perché poi quando vengono la Claudia e la Raffaella se ne accorgono, se c'è qualcosa che non va con il pavimento. E le zie? Poi deve ammazzare anche le zie, e non abbiamo una casa tanto grande.
– Non le ammazza, le zie.
– Che strano, poi. Ci sono la legnaia e il sottoscala. Perché vuole seppellirla proprio in cucina?
– Non stare ad ascoltare quello che dice tuo padre.
Era l'agosto del 1973, e il babbo aveva due ossessioni: la Nonna Morta Sotto Il Pavimento (o Almeno Zitta) e La Grande Trota. Per quest'ultima sentiva di essere vicino a una soluzione. Da circa tre mesi all'imbrunire andava a fare la posta alla marmorata gigante che il suo amico d'infanzia Gianni, a tutti noto come Tarzan per lo stile di vita alternativo, diceva di aver intravisto nell'Isonzo dalle parti della Centrale Elettrica.
Con le ferie l'attività di vigilanza si era intensificata: il babbo partiva di buon mattino lasciandosi alle spalle una scia di Autan e di ottimismo, tornava a pranzo (il tempo di litigare con la nonna) e poi si riappostava fino a sera. Dopo una settimana di pesca intensiva aveva già cominciato a stabilire un legame empatico con il pesce ("pensa da trota, sii la trota"), peraltro senza averlo mai visto.
Antonia era scettica.
– Magari non esiste!
– Esiste.
– Magari non la sai pescare. Fa' veder l'esca.
– No.
– Fa' veder l'esca, mica te la mangio!
– Antonia, se non stai zitta...
– Allora chiedo all'Aldo.
– Antonia!
L'Aldo era il vicino vagamente imitativo, pescatore dilettante e sprovveduto, sempre alla ricerca di consigli che non sarebbe mai riuscito a mettere a frutto. Papà ci aveva imposto il silenzio stampa sulla Grande Trota: voleva evitare di trovarsi accanto Aldo con il suo entusiasmo da neofita proprio mentre "pensava da trota" fissando in silenzio il galleggiante.
– Ciao, papà è uscito?
– Per quanto mi consta...
– A pescare?
– No, no.
– A far esca?
– Forse...
– Progressi con il pesce?
– No eh be'...
– C'è la mamma?
– No.
– La nonna?
– Buongiorno signor Aldo!
– Signora, cosa mi dice di suo genero?
– Tanto una brava persona, mio genero.
– Sa se va a pescare, oggi?
– Ne so, di cose...
– Nonna!
– Sul pesce?
– Ah, no, sul pesce non so niente, arrivederla!
Accadde un pomeriggio. Papà pensava da trota, mamma era uscita a fare la spesa, io leggevo un libro e Antonia si stava curando il mal di testa con l'Optalidon e una pezza bagnata sulla fronte.
– Omadonna mi sa che mi gira la testa.
– Nonna!
– Mi stendo per terra solo un momento.
– Chiamo le zie?
– No no, adesso faccio un pisolino.
Poco dopo la mamma aprì la porta di casa, entrò in salotto e trovò me che vegliavo quella che le sembrò la salma di sua madre. Antonia morta davanti alla bambina e suo marito a fissare un galleggiante: ebbe la presenza di spirito di rimandare lo svenimento, di cacciare indietro le lacrime e di chiamare un'ambulanza. In un secondo momento si rese conto che Antonia respirava ancora. O meglio rantolava. O meglio, come si sarebbe chiarito in seguito, russava.
Quella sera papà tornò con la Trota - una marmorata di 14 chili - e una lieve tachicardia. Non potevo crederci.
– Papà!
– Vedi che c'era. Dov'è la mamma?
– All'ospedale con la nonna.
Mettiamoci nei panni di quest'uomo e delle sue coronarie: La Grande Trota tra le braccia e la Suocera all'Ospedale, nello stesso giorno. Sembrava quasi che il silenzio improvviso lo intimidisse. Per fortuna in quel momento qualcuno si attaccò al campanello del portone: Aldo.
Risultò che la nonna aveva esagerato con gli Optalidon. In seguito ebbe anche una reazione allergica che le fece gonfiare le labbra. Fu così che la vidi la mattina dopo, quando entrai correndo nella camerata e mi fermai incespicando davanti al suo letto:
– Nonna, l'ha presa, l'ha presa!
– La Tfota!
– 14 chili. Cos'hai alla bocca.
– Feazione allefgica. Che paufa che go ciapà, Mafìa Vefgine.
Vista così, con la camicia da notte bianca, la nuvoletta di capelli grigi, gli occhi velati, la pelle lentigginosa e le labbra gonfie, Antonia sembrava pure lei un pesce, ma di una specie antichissima e ormai estinta, un fossile vivente. Dovette pensarlo anche il babbo, che rimase a guardarla a distanza prima di avvicinarsi.
– Allofa tanti complimenti per la tfota.
– L'esca era quella giusta.
– O il pesce efa stanco.
– Anche.
– Ti pensavi che mofivo.
– Avevo già scavato il buco in cucina.
Di quel giorno resta una foto, che chiameremo il Baffo e la Bestia. Lui esibisce una camicia caki con le maniche arrotolate, blue jeans a zampa d'elefante con i taschini applicati sul davanti e chiusi da una zip, sandali di cuoio marrone, occhiali da sole con lenti fumè, caratteristica calvizie, baffi generosi, basette lunghe e un innaturale pallore da extrasistole. Sembra uscito da un film di Fernando di Leo, potrebbe essere il poliziotto in borghese ma anche il pregiudicato con precedenti per furto con scasso e ricettazione. E poi c'è lei, enorme, pesante. La Grande Trota stanca di correre.
La foto è miracolosamente a fuoco, ad Aldo per l'emozione tremavano le mani.
– Perfino!
– Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
– Ah, caro mio...
– Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
– E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
Le discussioni tra mio padre e la nonna finivano immancabilmente con un proposito di omicidio e si arenavano sulle piastrelle scompagnate. Io li fissavo con un'espressione di bovino stupore, la mamma lasciava la stanza in lacrime e le zie seguivano tutto con il binocolo dalla casa vicina.
– Mamma, ma papà non ammazza davvero la nonna, no?
– No, sono due stupidi.
– Perché poi quando vengono la Claudia e la Raffaella se ne accorgono, se c'è qualcosa che non va con il pavimento. E le zie? Poi deve ammazzare anche le zie, e non abbiamo una casa tanto grande.
– Non le ammazza, le zie.
– Che strano, poi. Ci sono la legnaia e il sottoscala. Perché vuole seppellirla proprio in cucina?
– Non stare ad ascoltare quello che dice tuo padre.
Era l'agosto del 1973, e il babbo aveva due ossessioni: la Nonna Morta Sotto Il Pavimento (o Almeno Zitta) e La Grande Trota. Per quest'ultima sentiva di essere vicino a una soluzione. Da circa tre mesi all'imbrunire andava a fare la posta alla marmorata gigante che il suo amico d'infanzia Gianni, a tutti noto come Tarzan per lo stile di vita alternativo, diceva di aver intravisto nell'Isonzo dalle parti della Centrale Elettrica.
Con le ferie l'attività di vigilanza si era intensificata: il babbo partiva di buon mattino lasciandosi alle spalle una scia di Autan e di ottimismo, tornava a pranzo (il tempo di litigare con la nonna) e poi si riappostava fino a sera. Dopo una settimana di pesca intensiva aveva già cominciato a stabilire un legame empatico con il pesce ("pensa da trota, sii la trota"), peraltro senza averlo mai visto.
Antonia era scettica.
– Magari non esiste!
– Esiste.
– Magari non la sai pescare. Fa' veder l'esca.
– No.
– Fa' veder l'esca, mica te la mangio!
– Antonia, se non stai zitta...
– Allora chiedo all'Aldo.
– Antonia!
L'Aldo era il vicino vagamente imitativo, pescatore dilettante e sprovveduto, sempre alla ricerca di consigli che non sarebbe mai riuscito a mettere a frutto. Papà ci aveva imposto il silenzio stampa sulla Grande Trota: voleva evitare di trovarsi accanto Aldo con il suo entusiasmo da neofita proprio mentre "pensava da trota" fissando in silenzio il galleggiante.
– Ciao, papà è uscito?
– Per quanto mi consta...
– A pescare?
– No, no.
– A far esca?
– Forse...
– Progressi con il pesce?
– No eh be'...
– C'è la mamma?
– No.
– La nonna?
– Buongiorno signor Aldo!
– Signora, cosa mi dice di suo genero?
– Tanto una brava persona, mio genero.
– Sa se va a pescare, oggi?
– Ne so, di cose...
– Nonna!
– Sul pesce?
– Ah, no, sul pesce non so niente, arrivederla!
Accadde un pomeriggio. Papà pensava da trota, mamma era uscita a fare la spesa, io leggevo un libro e Antonia si stava curando il mal di testa con l'Optalidon e una pezza bagnata sulla fronte.
– Omadonna mi sa che mi gira la testa.
– Nonna!
– Mi stendo per terra solo un momento.
– Chiamo le zie?
– No no, adesso faccio un pisolino.
Poco dopo la mamma aprì la porta di casa, entrò in salotto e trovò me che vegliavo quella che le sembrò la salma di sua madre. Antonia morta davanti alla bambina e suo marito a fissare un galleggiante: ebbe la presenza di spirito di rimandare lo svenimento, di cacciare indietro le lacrime e di chiamare un'ambulanza. In un secondo momento si rese conto che Antonia respirava ancora. O meglio rantolava. O meglio, come si sarebbe chiarito in seguito, russava.
Quella sera papà tornò con la Trota - una marmorata di 14 chili - e una lieve tachicardia. Non potevo crederci.
– Papà!
– Vedi che c'era. Dov'è la mamma?
– All'ospedale con la nonna.
Mettiamoci nei panni di quest'uomo e delle sue coronarie: La Grande Trota tra le braccia e la Suocera all'Ospedale, nello stesso giorno. Sembrava quasi che il silenzio improvviso lo intimidisse. Per fortuna in quel momento qualcuno si attaccò al campanello del portone: Aldo.
Risultò che la nonna aveva esagerato con gli Optalidon. In seguito ebbe anche una reazione allergica che le fece gonfiare le labbra. Fu così che la vidi la mattina dopo, quando entrai correndo nella camerata e mi fermai incespicando davanti al suo letto:
– Nonna, l'ha presa, l'ha presa!
– La Tfota!
– 14 chili. Cos'hai alla bocca.
– Feazione allefgica. Che paufa che go ciapà, Mafìa Vefgine.
Vista così, con la camicia da notte bianca, la nuvoletta di capelli grigi, gli occhi velati, la pelle lentigginosa e le labbra gonfie, Antonia sembrava pure lei un pesce, ma di una specie antichissima e ormai estinta, un fossile vivente. Dovette pensarlo anche il babbo, che rimase a guardarla a distanza prima di avvicinarsi.
– Allofa tanti complimenti per la tfota.
– L'esca era quella giusta.
– O il pesce efa stanco.
– Anche.
– Ti pensavi che mofivo.
– Avevo già scavato il buco in cucina.
Di quel giorno resta una foto, che chiameremo il Baffo e la Bestia. Lui esibisce una camicia caki con le maniche arrotolate, blue jeans a zampa d'elefante con i taschini applicati sul davanti e chiusi da una zip, sandali di cuoio marrone, occhiali da sole con lenti fumè, caratteristica calvizie, baffi generosi, basette lunghe e un innaturale pallore da extrasistole. Sembra uscito da un film di Fernando di Leo, potrebbe essere il poliziotto in borghese ma anche il pregiudicato con precedenti per furto con scasso e ricettazione. E poi c'è lei, enorme, pesante. La Grande Trota stanca di correre.
La foto è miracolosamente a fuoco, ad Aldo per l'emozione tremavano le mani.
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domenica, settembre 03, 2006
Braccio destro numero 1 di quello nuovo
Jumaa Farid al-Saidi, ad alcuni noto come Abu Humam e ad altri come Abu Rana, per tutti noi il "braccio destro numero 1 di quello nuovo", è arrivato trascinando il suo beauty case e si è sistemato timidamente in seconda fila tra gli sguardi curiosi degli altri vice. L'hanno catturato in giugno, mentre con quella faccia un po' così si accingeva a usare donne e bambini come scudi umani (ferocia: +2 punti), poi se lo sono persi in qualche magazzino e adesso lo rispolverano tra l'apparizione in video del dottor Zawahiri e un discorso di Bush sulla Guerra al Terrore (nuova serie).
Non è più come ai bei vecchi tempi, quando il braccio destro ci veniva fornito con allegato curriculum (esperto di esplosivi, chimico, tesoriere, visagista) e si lasciava dietro una scia di documenti, fotografie e numeri di telefono compromettenti che bastavano a farci divertire per una settimana. Del resto Abu Ayyub al-Masri, il suo capo, forse non è neanche il capo (carisma: -10). Forse sta in carcere, in Egitto (potere magico: -15).
Secondo le autorità irachene al-Saidi era "direttamente responsabile" della persona che aveva fatto saltare in aria il santuario sciita di Samarra (potere evocativo: +8) e commissionava rapimenti a scopo di riscatto (prestigio: +1).
C'è di buono che è ancora in garanzia.
-----------------
Make-up:
Fondotinta rivitalizzante Brighten-Me-Up, Superpowder opacizzante Anonymous Beige, Fard Alcaidora in quattro tonalità effetto mosaico, rossetto Infrarouge #10 Bluff, Dazzling Body Powder Or du Japon.
Non è più come ai bei vecchi tempi, quando il braccio destro ci veniva fornito con allegato curriculum (esperto di esplosivi, chimico, tesoriere, visagista) e si lasciava dietro una scia di documenti, fotografie e numeri di telefono compromettenti che bastavano a farci divertire per una settimana. Del resto Abu Ayyub al-Masri, il suo capo, forse non è neanche il capo (carisma: -10). Forse sta in carcere, in Egitto (potere magico: -15).
Secondo le autorità irachene al-Saidi era "direttamente responsabile" della persona che aveva fatto saltare in aria il santuario sciita di Samarra (potere evocativo: +8) e commissionava rapimenti a scopo di riscatto (prestigio: +1).
C'è di buono che è ancora in garanzia.
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Fondotinta rivitalizzante Brighten-Me-Up, Superpowder opacizzante Anonymous Beige, Fard Alcaidora in quattro tonalità effetto mosaico, rossetto Infrarouge #10 Bluff, Dazzling Body Powder Or du Japon.
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sabato, settembre 02, 2006
Olbermann a Rumsfeld: questa è una democrazia
"L'uomo che vede assoluti dove tutti gli altri vedono sfumature di significato è o un profeta o un ciarlatano. Donald H. Rumsfeld non è un profeta".
Keith Olbermann, conduttore di Countdown sulla MSNBC, nel suo commento al discorso di Rumsfeld davanti ai veterani dell'American Legion.
L'ho tradotto e l'ho messo qui su 2.0: è un bel discorso.
Keith Olbermann, conduttore di Countdown sulla MSNBC, nel suo commento al discorso di Rumsfeld davanti ai veterani dell'American Legion.
L'ho tradotto e l'ho messo qui su 2.0: è un bel discorso.
venerdì, settembre 01, 2006
Il reality palestinese: 24-30 agosto
Vediamo come sono andate le cose questa settimana nel reality palestinese. Ben 30 concorrenti sono stati eliminati, mentre i nominati di questa settimana sono 52. Per rendere il gioco più appetibile e allettare gli sponsor non è stato ancora detto ai palestinesi che Israele ha perso la guerra in Libano; in compenso hanno ricevuto la visita di Kofi Annan, però è stato fatto loro credere che si trattasse di un Morgan Freeman particolarmente tirato a lucido in tour promozionale. Anche per questa settimana dovranno farsi bastare una quantità inferiore di cibo e di combustibile. Acqua, poca. Elettricità, così così. La costruzione del Muro procede speditamente sotto ogni profilo.
Al solito, cito e traduco dal rapporto del Palestinian Center for Human Rights relativo alle azioni dell'Esercito di occupazione israeliano nei Territori Occupati nella settimana dal 24 al 30 agosto 2006 (si sono dimenticati di cambiare la data, ma ho controllato: i dati sono aggiornati, l'altra settimana gli eliminati erano solo 8).
- Le Forze israeliane di occupazione hanno ucciso 30 palestinesi, inclusi 3 bambini, un giovane mentalmente disabile e una donna.
- 20 di queste vittime sono state uccise nel quartiere di al-Shojaeya neighborhood a Gaza City.
- in 3 casi si è trattato di omicidi extragiudiziali, in Cisgiordania.
- Sono rimasti feriti 52 civili palestinesi, inclusi 18 bambini e una donna.
- L'Esercito ha lanciato una serie di attacchi aerei su case della Striscia di Gaza.
- A Gaza City e a Jabalya sono state distrutte tre case.
- L'Esercito di difesa israeliano ha condotto 40 incursioni in comunità palestinesi della Cisgiordania e ha invaso il quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha arrestato 50 civili palestinesi in Cisgiordania, compresi 6 bambini.
- Ha arrestato un membro del Consiglio Legislativo palestinese a Ramallah.
- Ha arrestato 7 civili palestinesi nella Striscia di Gaza.
- Ha demolito 4 case a Nablus.
- Ha distrutto proprietà private nel quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha continuato a imporre un assedio totale ai Territori Palestinesi Occupati e uno stretto assedio alla Striscia di Gaza; sono mancati generi alimentari e combustibile. Le truppe israeliane posizionate in vari posti di controllo nella Cisgiordania hanno arrestato 5 civili palestinesi.
- Ha continuato a costruire il Muro di Annessione in Cisgiordania; a questo scopo ha raso al suolo altre aree di terra a Hebron.
- I coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili palestinesi e le loro proprietà nei Territori Palestinesi Occupati; hanno attaccato civili palestinesi e le loro proprietà a Hebron; nel villaggio di Beit Fourik, nei pressi Nablus, è rimasto ferito un bambino palestinese.
Intanto su Gaza continua la pioggia di volantini lasciati cadere dagli aerei israeliani. (aerei: più che sufficiente. Se cominciare a disquisire sul tipo di aereo vi picchio con la madonnina placcata oro zecchino). IMEMC riporta il testo di uno di quei volantini:
"Agli abitanti della Striscia di Gaza.
I membri dei gruppi terroristici continuano a usarvi come scudi umani. Impediscono l'apertura dei valichi con le loro operazioni terroristiche, e dunque siete diventati loro ostaggi.
L'Esercito di difesa israeliano si rende conto che questi valichi per voi sono vitali, e non vuole sprecare l'occasione di riaprirli e di riaprirne di nuovi, come quello di Soufa, per il vostro bene. Tuttavia la continuazione degli attacchi e il transito di terroristi ai valichi non lascia all'Esercito altra scelta se non quella di tenerli chiusi per proteggere le vite dei lavoratori palestinesi e israeliani e proteggere i cittadini dello stato di Israele.
Non permettete a quegli estremisti che servono interessi stranieri di impedirvi di avere un futuro sicuro ed econonomicamente prospero.
Il Comando Centrale dell'Esercito di difesa israeliano".
Giusto perché mi andava di chiudere con un po' di ironia.
Al solito, cito e traduco dal rapporto del Palestinian Center for Human Rights relativo alle azioni dell'Esercito di occupazione israeliano nei Territori Occupati nella settimana dal 24 al 30 agosto 2006 (si sono dimenticati di cambiare la data, ma ho controllato: i dati sono aggiornati, l'altra settimana gli eliminati erano solo 8).
- Le Forze israeliane di occupazione hanno ucciso 30 palestinesi, inclusi 3 bambini, un giovane mentalmente disabile e una donna.
- 20 di queste vittime sono state uccise nel quartiere di al-Shojaeya neighborhood a Gaza City.
- in 3 casi si è trattato di omicidi extragiudiziali, in Cisgiordania.
- Sono rimasti feriti 52 civili palestinesi, inclusi 18 bambini e una donna.
- L'Esercito ha lanciato una serie di attacchi aerei su case della Striscia di Gaza.
- A Gaza City e a Jabalya sono state distrutte tre case.
- L'Esercito di difesa israeliano ha condotto 40 incursioni in comunità palestinesi della Cisgiordania e ha invaso il quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha arrestato 50 civili palestinesi in Cisgiordania, compresi 6 bambini.
- Ha arrestato un membro del Consiglio Legislativo palestinese a Ramallah.
- Ha arrestato 7 civili palestinesi nella Striscia di Gaza.
- Ha demolito 4 case a Nablus.
- Ha distrutto proprietà private nel quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha continuato a imporre un assedio totale ai Territori Palestinesi Occupati e uno stretto assedio alla Striscia di Gaza; sono mancati generi alimentari e combustibile. Le truppe israeliane posizionate in vari posti di controllo nella Cisgiordania hanno arrestato 5 civili palestinesi.
- Ha continuato a costruire il Muro di Annessione in Cisgiordania; a questo scopo ha raso al suolo altre aree di terra a Hebron.
- I coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili palestinesi e le loro proprietà nei Territori Palestinesi Occupati; hanno attaccato civili palestinesi e le loro proprietà a Hebron; nel villaggio di Beit Fourik, nei pressi Nablus, è rimasto ferito un bambino palestinese.
Intanto su Gaza continua la pioggia di volantini lasciati cadere dagli aerei israeliani. (aerei: più che sufficiente. Se cominciare a disquisire sul tipo di aereo vi picchio con la madonnina placcata oro zecchino). IMEMC riporta il testo di uno di quei volantini:
"Agli abitanti della Striscia di Gaza.
I membri dei gruppi terroristici continuano a usarvi come scudi umani. Impediscono l'apertura dei valichi con le loro operazioni terroristiche, e dunque siete diventati loro ostaggi.
L'Esercito di difesa israeliano si rende conto che questi valichi per voi sono vitali, e non vuole sprecare l'occasione di riaprirli e di riaprirne di nuovi, come quello di Soufa, per il vostro bene. Tuttavia la continuazione degli attacchi e il transito di terroristi ai valichi non lascia all'Esercito altra scelta se non quella di tenerli chiusi per proteggere le vite dei lavoratori palestinesi e israeliani e proteggere i cittadini dello stato di Israele.
Non permettete a quegli estremisti che servono interessi stranieri di impedirvi di avere un futuro sicuro ed econonomicamente prospero.
Il Comando Centrale dell'Esercito di difesa israeliano".
Giusto perché mi andava di chiudere con un po' di ironia.
giovedì, agosto 31, 2006
Il cordless più stupido del mondo
Questo pomeriggio.
– Pronto.
– Pronto, buongiorno, Studio Medico?
– No, signora, ha sbagliato numero.
– Ma come, ho fatto lo 0481xxxxxx.
– No ha fatto lo...
– ... sì?
– Mamma? Sei tu?
– E tu, sei tu?
– Sì.
– Non lo so, come ho fatto.
– Avevi il mio numero in memoria.
– Ma no, ho fatto il loro numero e hai risposto tu. Dev'essere il cordless nuovo.
Un cordless in grado di comporre un solo numero, il mio, e l'ha comprato mia madre.
Sono una donna fortunata.
Poteva comprarlo mia suocera.
– Pronto.
– Pronto, buongiorno, Studio Medico?
– No, signora, ha sbagliato numero.
– Ma come, ho fatto lo 0481xxxxxx.
– No ha fatto lo...
– ... sì?
– Mamma? Sei tu?
– E tu, sei tu?
– Sì.
– Non lo so, come ho fatto.
– Avevi il mio numero in memoria.
– Ma no, ho fatto il loro numero e hai risposto tu. Dev'essere il cordless nuovo.
Un cordless in grado di comporre un solo numero, il mio, e l'ha comprato mia madre.
Sono una donna fortunata.
Poteva comprarlo mia suocera.
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famigliamir
Falso Allarme per Maglietta
Al JFK di New York lo costringono a togliersi la maglietta con scritta in caratteri arabi (e traduzione in inglese). Lui è Raed Jarrar, architetto (e blogger) di origini irachene.
Quiz del giovedì:
Cosa c'era scritto su quella maglietta?
1. You are leaving the Israeli sector.
2. My daughter went to Baghdad and all I got was this lousy t-shirt.
3. Where's Lee Harvey Oswald when he's needed?
4. We will not be silent.
Link
Quiz del giovedì:
Cosa c'era scritto su quella maglietta?
1. You are leaving the Israeli sector.
2. My daughter went to Baghdad and all I got was this lousy t-shirt.
3. Where's Lee Harvey Oswald when he's needed?
4. We will not be silent.
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falsiallarmi
mercoledì, agosto 30, 2006
Hey lube
Insomma, non puoi portarti il collirio, la crema solare, lo shampoo, il balsamo, il bagnoschiuma, le cremine, il lucidalabbra, il dentifricio, il collutorio, il fondotinta fluido, la soluzione salina per le lenti e puoi portarti il lubrificante personale? Fino a 4 once (113 grammi)?
No burrocacao, sì lubrificante? Dico*.
È sul sito della TSA, l'Ente americano per la sicurezza dei trasporti.
*È pateticamente chiaro a tutti che il capoblog in questo momento si sta censurando.
No burrocacao, sì lubrificante? Dico*.
È sul sito della TSA, l'Ente americano per la sicurezza dei trasporti.
*È pateticamente chiaro a tutti che il capoblog in questo momento si sta censurando.
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falsiallarmi
Falso Allarme per Nome Esotico
Il bello di questa notizia apparsa sul sito della BBC è che non si capisce cosa abbia combinato il Kulasegaram Jayendran, in attesa del traghetto da Ardossan all'isola di Arran, per turbare l'ordine pubblico e far scattare un security alert. Altrove si accenna a un "presunto commento rivolto al personale del traghetto". Lo metto via come "Falso Allarme per Nome Esotico e Colore dell'Incarnato".
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falsiallarmi
La mia nuova collezione
È quasi settembre, i miei bracci destri lustrati con il sidol sono schierati in perfetto ordine sulla mensola del salotto (the new guy di al Qaeda-Iraq è uno a cui piace mantenere il basso profilo, si dice in giro, e questo significa che devono ancora lavorarci su) e sento che è ora di cominciare una nuova collezione: i Falsi Allarmi.
Dopo il papà di tutti i FA, quello liquido e senza precedenti, dopo l'omino che portava nello zaino una "pompa" che è stata scambiata per "bomba" e svariati aerei scortati a terra o mai decollati perché tra i passeggeri c'erano dei signori dalla pelle scura che "forse" parlavano arabo e portavano giubbotti troppo pesanti per la stagione (moda tiranna), ho deciso di cominciare con questi due oggettini di pregio:
1. Ragazzino fa cadere per sbaglio l'iPod nel bagno dell'aereo, creando scompiglio.
2. Un signore dichiara la propria antipatia per una diga durante un incontro pubblico e riceve una chiamata dell'FBI.
1. My name is Stupid
Il ragazzino sta volando in Canada da un'amica conosciuta giocando in rete, va in bagno, torna al suo posto, nota una certa agitazione tra le hostess. Solo dopo averle viste fare una telefonata si rende conto di non avere più l'iPod con sé e fa due più due. Va dalle hostess, spiega l'accaduto e dice: "Quello è il mio iPod. Non serve che chiamiate l'Ente per la protezione del traffico aereo". "Lo abbiamo già fatto", dicono loro.
A terra lo interrogano, e quando emerge che il ragazzino è un giocatore di World of Warcraft (pseudonimo: "Stupid") le cose si fanno, come dire, più complicate:
"Che tipo di gioco è?"
"È un gioco fantasy... si gioca in rete"
"Fantasy... tipo maghi e stregoni?"
"Be', gli stregoni ci sono..."
Bisogna anche spiegare agli agenti antiterrorismo cosa sono le gilde. Poi arrivano le domande toste: cosa pensi dell'11 settembre? E sulla questione dell'Iran? Sai costruire una bomba?
Alla fine lo lasciano andare. Poi un agente gli si avvicina:
"Me l'hanno appena dato gli artificieri. È un iPod. Lo rivuoi?"
"È stato nel cesso".
"Sì, è sporco".
Poi l'agente gli dice:
"Tim, ormai sei fuori dai guai. Adesso puoi dirmelo. Sei andato in bagno e hai buttato per sbaglio l'iPod nel water?"
"No! Ve l'ho detto, me ne sono accorto dopo!"
"OK, OK. Ti credo. Sei andato alla grande, Tim".
Link
Sul forum di WOW Stupid racconta la sua avventura.
2. Arrivederci e grazie per il pesce.
Il Genio militare americano organizza un incontro pubblico ad Alton, Illinois, per parlare di pesci, di chiuse e di dighe sul Mississippi. C'è anche una presentazione PowerPoint sulle varie proposte per migliorare la vita dei pesci: una di esse consiste nell'eliminazione di una diga a East Alton.
Il signor Bensman interviene a favore della demolizione della diga. Anzi, come scriverà un quotidiano locale, dichiara ai genieri che gli "piacerebbe veder saltar in aria quella diga".
Il giorno dopo un ufficiale del Genio legge il giornale e decide che il signor Bensman ha minacciato un'infrastruttura pubblica.
Quando viene contattato da un agente dell'FBI, il signor Bensman si stupisce che secondo i federali un terrorista possa annunciare i suoi piani durante un incontro pubblico organizzato dall'Esercito. Poi però gli dicono che vogliono perquisirgli la casa, e allora gli viene in mente che forse ha bisogno di un avvocato. Bene, dice l'agente dell'FBI, allora scriverò che non collabora.
Link
Dopo il papà di tutti i FA, quello liquido e senza precedenti, dopo l'omino che portava nello zaino una "pompa" che è stata scambiata per "bomba" e svariati aerei scortati a terra o mai decollati perché tra i passeggeri c'erano dei signori dalla pelle scura che "forse" parlavano arabo e portavano giubbotti troppo pesanti per la stagione (moda tiranna), ho deciso di cominciare con questi due oggettini di pregio:
1. Ragazzino fa cadere per sbaglio l'iPod nel bagno dell'aereo, creando scompiglio.
2. Un signore dichiara la propria antipatia per una diga durante un incontro pubblico e riceve una chiamata dell'FBI.
1. My name is Stupid
Il ragazzino sta volando in Canada da un'amica conosciuta giocando in rete, va in bagno, torna al suo posto, nota una certa agitazione tra le hostess. Solo dopo averle viste fare una telefonata si rende conto di non avere più l'iPod con sé e fa due più due. Va dalle hostess, spiega l'accaduto e dice: "Quello è il mio iPod. Non serve che chiamiate l'Ente per la protezione del traffico aereo". "Lo abbiamo già fatto", dicono loro.
A terra lo interrogano, e quando emerge che il ragazzino è un giocatore di World of Warcraft (pseudonimo: "Stupid") le cose si fanno, come dire, più complicate:
"Che tipo di gioco è?"
"È un gioco fantasy... si gioca in rete"
"Fantasy... tipo maghi e stregoni?"
"Be', gli stregoni ci sono..."
Bisogna anche spiegare agli agenti antiterrorismo cosa sono le gilde. Poi arrivano le domande toste: cosa pensi dell'11 settembre? E sulla questione dell'Iran? Sai costruire una bomba?
Alla fine lo lasciano andare. Poi un agente gli si avvicina:
"Me l'hanno appena dato gli artificieri. È un iPod. Lo rivuoi?"
"È stato nel cesso".
"Sì, è sporco".
Poi l'agente gli dice:
"Tim, ormai sei fuori dai guai. Adesso puoi dirmelo. Sei andato in bagno e hai buttato per sbaglio l'iPod nel water?"
"No! Ve l'ho detto, me ne sono accorto dopo!"
"OK, OK. Ti credo. Sei andato alla grande, Tim".
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Sul forum di WOW Stupid racconta la sua avventura.
2. Arrivederci e grazie per il pesce.
Il Genio militare americano organizza un incontro pubblico ad Alton, Illinois, per parlare di pesci, di chiuse e di dighe sul Mississippi. C'è anche una presentazione PowerPoint sulle varie proposte per migliorare la vita dei pesci: una di esse consiste nell'eliminazione di una diga a East Alton.
Il signor Bensman interviene a favore della demolizione della diga. Anzi, come scriverà un quotidiano locale, dichiara ai genieri che gli "piacerebbe veder saltar in aria quella diga".
Il giorno dopo un ufficiale del Genio legge il giornale e decide che il signor Bensman ha minacciato un'infrastruttura pubblica.
Quando viene contattato da un agente dell'FBI, il signor Bensman si stupisce che secondo i federali un terrorista possa annunciare i suoi piani durante un incontro pubblico organizzato dall'Esercito. Poi però gli dicono che vogliono perquisirgli la casa, e allora gli viene in mente che forse ha bisogno di un avvocato. Bene, dice l'agente dell'FBI, allora scriverò che non collabora.
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martedì, agosto 29, 2006
Il miagolante signor G.
La miagolante creatura e le sue graziose unghie su YouTube. È SFW, ma anche un po' WTF.
Né imminente, né inimmaginabile
Sempre a proposito dell'attentato "di dimensioni inimmaginabili" che sarebbe stato sventato dalle autorità britanniche il 10 agosto scorso, Enrico Franceschini su Repubblica riferisce di una "lunga e accurata inchiesta" del New York Times , che riassume così:
"la minaccia era seria, gli arresti vennero decisi dopo che alcuni dei presunti terroristi registrarono le rivendicazioni dell'attentato da rendere pubbliche dopo la loro morte suicida, ma apparentemente il complotto non aveva ancora raggiunto la fase finale e non è chiaro come e quando i complottatori lo avrebbero portato a termine. Qualcuno degli investigatori non è nemmeno sicuro se sarebbero riusciti a portarlo a termine, cioè se possedevano l'esperienza tecnica richiesta per fare detonare un esplosivo di quel tipo.
Questo non significa che il pericolo non fosse (e non rimanga) serio; né che un'altra cellula terroristica non stia portando avanti nell'ombra un piano analogo, in Inghilterra o altrove. Ma alcune affermazioni fatte nelle prime ore e nei primi giorni successivi all'arresto dei ventiquattro sospetti, scrive il New York Times, appaiono ora 'esagerate', imprecise, fuorvianti. Non ci sarebbero prove, ad esempio, che i terroristi volevano far saltare 'dieci' aerei, né che il loro attacco avrebbe causato un massacro 'inimmaginabile, senza precedenti'.
La dinamica degli arresti e soprattutto il modo in cui furono annunciati diffuse l'impressione che i terroristi fossero stati fermati all'ultimo momento: poche ore dopo o al massimo il mattino seguente sarebbero saliti sugli aerei compiendo le loro stragi. Invece dall'inchiesta del New York Times risulta che non avevano ancora acquistato i biglietti e neppure deciso date o rotte dei voli".
Cioè, quello che Craig Murray aveva osservato a pochi giorni dagli arresti, e che aveva ribadito in un commento sul Guardian: la scelta dei tempi è stata di natura politica ("qui c'è più propaganda che complotto"), il rischio era probabilmente reale ma vago, e soprattutto questa operazione non ha contribuito a eliminarlo.
L'inchiesta ieri è uscita solo sulla versione cartacea del New York Times, ed è stata esclusa dal sito Internet. Oggi c'è, a questo indirizzo.
(Per evitare la registrazione, c'è il solito bugmenot)
"la minaccia era seria, gli arresti vennero decisi dopo che alcuni dei presunti terroristi registrarono le rivendicazioni dell'attentato da rendere pubbliche dopo la loro morte suicida, ma apparentemente il complotto non aveva ancora raggiunto la fase finale e non è chiaro come e quando i complottatori lo avrebbero portato a termine. Qualcuno degli investigatori non è nemmeno sicuro se sarebbero riusciti a portarlo a termine, cioè se possedevano l'esperienza tecnica richiesta per fare detonare un esplosivo di quel tipo.
Questo non significa che il pericolo non fosse (e non rimanga) serio; né che un'altra cellula terroristica non stia portando avanti nell'ombra un piano analogo, in Inghilterra o altrove. Ma alcune affermazioni fatte nelle prime ore e nei primi giorni successivi all'arresto dei ventiquattro sospetti, scrive il New York Times, appaiono ora 'esagerate', imprecise, fuorvianti. Non ci sarebbero prove, ad esempio, che i terroristi volevano far saltare 'dieci' aerei, né che il loro attacco avrebbe causato un massacro 'inimmaginabile, senza precedenti'.
La dinamica degli arresti e soprattutto il modo in cui furono annunciati diffuse l'impressione che i terroristi fossero stati fermati all'ultimo momento: poche ore dopo o al massimo il mattino seguente sarebbero saliti sugli aerei compiendo le loro stragi. Invece dall'inchiesta del New York Times risulta che non avevano ancora acquistato i biglietti e neppure deciso date o rotte dei voli".
Cioè, quello che Craig Murray aveva osservato a pochi giorni dagli arresti, e che aveva ribadito in un commento sul Guardian: la scelta dei tempi è stata di natura politica ("qui c'è più propaganda che complotto"), il rischio era probabilmente reale ma vago, e soprattutto questa operazione non ha contribuito a eliminarlo.
L'inchiesta ieri è uscita solo sulla versione cartacea del New York Times, ed è stata esclusa dal sito Internet. Oggi c'è, a questo indirizzo.
(Per evitare la registrazione, c'è il solito bugmenot)
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lunedì, agosto 28, 2006
Un'inconfessabile tenerezza
"Mezza squadra dell'Inter vice campione del mondo".
Luglio 1970, i mondiali erano questi.
Momento-verità: sono stata battezzata dal fratello prete di Tarcisio Burgnich. Con Dio non ha funzionato, ma per l'Inter provo un'inconfessabile tenerezza.
Però adesso buttate a terra quello scudetto e mani in alto.
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Almeno Babbo Natale non esiste
"Vorrei tanto essere Babbo Natale, ma non lo sono".
Donald Rumsfeld in un'intervista sul volo per Fairbanks, due giorni fa.
"Babbo Natale ha un piano, sa quante renne gli servono per portarlo a termine, e non ha mai lavorato per Nixon".
Think Progress, commenti.
Donald Rumsfeld in un'intervista sul volo per Fairbanks, due giorni fa.
"Babbo Natale ha un piano, sa quante renne gli servono per portarlo a termine, e non ha mai lavorato per Nixon".
Think Progress, commenti.
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venerdì, agosto 25, 2006
L'uomo del troppopieno
Vi farà piacere sapere che continuo a parlare con le facce nelle piastrelle. Da circa tre mesi, però, ho un nuovo amico.
Ve ne avrei parlato prima, se non ci fosse stato di mezzo un problema di nomenclatura. Mi chiedevo come si chiamasse quel buchino di scolo che sta sotto il miscelatore e che serve a evitare l'allagamento del bagno quando il lavello è troppo pieno. Doveva esserci "la parola", un sofisticato termine tecnico noto agli idraulici e ai rivenditori di sanitari e a me precluso. E c'è, quel termine, l'ho scoperto oggi: è "foro del troppo pieno" o anche, semplicemente, "troppopieno". Tanto valeva chiamarlo "cosino sotto il miscelatore" o "chi c'è qua" o "puliscimi con il Cif un giorno sì e uno no".
A posto.
Adesso posso parlarvi della "cromatura del troppopieno del lavello del bagno" e voi sapete cosa intendo. Bene, lì. Lì mi è apparsa una faccia maschile barbuta, una via di mezzo tra Karl Marx, Babbo Natale e l'Olandese Sfrigolante dei Simpson. È visibile solo in certe condizioni di luce, specie la mattina quando mi lavo i denti. Pensavo che fosse uno dei soliti cretini che appaiono nel troppopieno e che se la tirano per mesi prima di dirti anche solo come si chiamano. Invece no, tra noi c'è un bel dialogo: per esempio, io gli racconto le puntate di Alias e lui me le spiega, e ieri mattina abbiamo avuto un'utile discussione sull'ipotesi delle esplosioni controllate al World Trade Center.
Di anticalcare per il momento non se ne parla proprio.
Ve ne avrei parlato prima, se non ci fosse stato di mezzo un problema di nomenclatura. Mi chiedevo come si chiamasse quel buchino di scolo che sta sotto il miscelatore e che serve a evitare l'allagamento del bagno quando il lavello è troppo pieno. Doveva esserci "la parola", un sofisticato termine tecnico noto agli idraulici e ai rivenditori di sanitari e a me precluso. E c'è, quel termine, l'ho scoperto oggi: è "foro del troppo pieno" o anche, semplicemente, "troppopieno". Tanto valeva chiamarlo "cosino sotto il miscelatore" o "chi c'è qua" o "puliscimi con il Cif un giorno sì e uno no".
A posto.
Adesso posso parlarvi della "cromatura del troppopieno del lavello del bagno" e voi sapete cosa intendo. Bene, lì. Lì mi è apparsa una faccia maschile barbuta, una via di mezzo tra Karl Marx, Babbo Natale e l'Olandese Sfrigolante dei Simpson. È visibile solo in certe condizioni di luce, specie la mattina quando mi lavo i denti. Pensavo che fosse uno dei soliti cretini che appaiono nel troppopieno e che se la tirano per mesi prima di dirti anche solo come si chiamano. Invece no, tra noi c'è un bel dialogo: per esempio, io gli racconto le puntate di Alias e lui me le spiega, e ieri mattina abbiamo avuto un'utile discussione sull'ipotesi delle esplosioni controllate al World Trade Center.
Di anticalcare per il momento non se ne parla proprio.
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The Real Thing
Is that a bomb in your pants?
Va all'aeroporto con la mamma e due bambini piccoli, l'addetta alla sicurezza lo perquisisce ed estrae dallo zaino un "piccolo oggetto nero di gomma". Lui dice sottovoce che si tratta di una "pompa". Lei però capisce "bomba".
Hilarity ensues.
(Certo, che sembra una notizia finta, ma noi non ci vergogniamo di nulla. Perché noi siamo siamo la Propaganda Ostile.)
Hilarity ensues.
(Certo, che sembra una notizia finta, ma noi non ci vergogniamo di nulla. Perché noi siamo siamo la Propaganda Ostile.)
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falsiallarmi
giovedì, agosto 24, 2006
In Palestina, intanto
Cito e traduco dal rapporto del Palestinian Center for Human Rights relativo alle azioni dell'Esercito di occupazione israeliano nei Territori Palestinesi Occupati nella settimana dal 17 al 23 agosto 2006.
- Le Forze israeliane di occupazione hanno ucciso 8 palestinesi; in due casi si è trattato di omicidi extragiudiziali.
- Una donna di Rafah è morta per le ferite riportate in un precedente attacco in cui erano rimasti uccisi sul colpo i suoi due figli.
- Ci sono stati 26 feriti tra i civili palestinesi, compresi 8 bambini e una donna.
- L'Esercito israeliano d'occupazione ha lanciato una serie di attacchi aerei contro abitazioni della Striscia di Gaza.
- A Rafah e a Jabalya sono state distrutte due case.
- L'Esercito israeliano ha condotto 44 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania, e altre due nella Striscia di Gaza.
- Ha arrestato 64 palestinesi in Cisgiordania, compresi 5 bambini e 4 donne.
- Ha arrestato il vice primo ministro e il segretario del Consiglio Legislativo palestinese.
- Ha fatto irruzione nelle sedi di 3 società caritatevoli a Hebron.
- Ha raso al suolo almeno 30 dunam (1 dunam = 1000 metri quadri) di terra coltivabile e ha arrestato 5 attivisti palestinesi nella Striscia di Gaza.
- Ha continuato a imporre un assedio totale ai Territori Palestinesi Occupati e uno stretto assedio alla Striscia di Gaza; sono mancati generi alimentari e combustibile. Le truppe israeliane posizionate in vari posti di controllo nella Cisgiordania hanno arrestato 9 civili palestinesi, compresi due bambini.
- È continuata la costruzione del Muro di Annessione in Cisgiordania. Sono state confiscate altre terre a Tulkarem. È ripresa la costruzione di una sezione del Muro nei pressi dell'insediamento "Shavi Shomron", nella Cisgiordania settentrionale. È stata usata la forza per disperdere manifestanti che protestavano pacificamente contro la costruzione del muro nel villaggio di Bal'ein, a ovest di Ramallah.
Citazione del giorno:
"Ah, un altro piccolo sporco segreto da 5000 anni di storia: la pulizia etnica funziona".
Ralph Peters, Armed Forces Journal (via Kurt Nimmo)
- Le Forze israeliane di occupazione hanno ucciso 8 palestinesi; in due casi si è trattato di omicidi extragiudiziali.
- Una donna di Rafah è morta per le ferite riportate in un precedente attacco in cui erano rimasti uccisi sul colpo i suoi due figli.
- Ci sono stati 26 feriti tra i civili palestinesi, compresi 8 bambini e una donna.
- L'Esercito israeliano d'occupazione ha lanciato una serie di attacchi aerei contro abitazioni della Striscia di Gaza.
- A Rafah e a Jabalya sono state distrutte due case.
- L'Esercito israeliano ha condotto 44 incursioni nelle comunità palestinesi della Cisgiordania, e altre due nella Striscia di Gaza.
- Ha arrestato 64 palestinesi in Cisgiordania, compresi 5 bambini e 4 donne.
- Ha arrestato il vice primo ministro e il segretario del Consiglio Legislativo palestinese.
- Ha fatto irruzione nelle sedi di 3 società caritatevoli a Hebron.
- Ha raso al suolo almeno 30 dunam (1 dunam = 1000 metri quadri) di terra coltivabile e ha arrestato 5 attivisti palestinesi nella Striscia di Gaza.
- Ha continuato a imporre un assedio totale ai Territori Palestinesi Occupati e uno stretto assedio alla Striscia di Gaza; sono mancati generi alimentari e combustibile. Le truppe israeliane posizionate in vari posti di controllo nella Cisgiordania hanno arrestato 9 civili palestinesi, compresi due bambini.
- È continuata la costruzione del Muro di Annessione in Cisgiordania. Sono state confiscate altre terre a Tulkarem. È ripresa la costruzione di una sezione del Muro nei pressi dell'insediamento "Shavi Shomron", nella Cisgiordania settentrionale. È stata usata la forza per disperdere manifestanti che protestavano pacificamente contro la costruzione del muro nel villaggio di Bal'ein, a ovest di Ramallah.
Citazione del giorno:
"Ah, un altro piccolo sporco segreto da 5000 anni di storia: la pulizia etnica funziona".
Ralph Peters, Armed Forces Journal (via Kurt Nimmo)
mercoledì, agosto 23, 2006
Houston, abbiamo un problema
Vi segnalo che secondo il Daily Mail lo sceicco del terrore è così innamorato di Whitney Houston da aver preso in considerazione l'ipotesi di uccidere il marito di lei.
Ho sempre sognato di intitolare così un post.
Ho sempre sognato di intitolare così un post.
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Riddlesex
Mosnews è fantasioso sito di informazione russo con un debole per la cronaca nera, le fonti oscure e i turpi e/o truculenti "fotomontaggi illustrativi".
Mosnews of the Day: "Bambini russi disorientati da bamboline ermafrodite Made in China": "appare difficile spiegare ai bimbi cos'è un 'ermafrodita' e non sembra inoltre necessario, benché il nostro mondo cambi rapidamente".
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martedì, agosto 22, 2006
Un sogno normale
– Senti qua che strano, ho sognato che George Clooney mi aiutava a ottenere la liberazione di un attivista innocente rinchiuso in un carcere marocchino.
– Ma tu, sogni normali, mai.
– E non mi piace, George Clooney. Credo di essere l'unica donna a sognarlo a fini vagamente politici o umanitari.
– Invece senti il mio: sono a Milano, devo andare dal dentista. A un certo punto arrivo in Corso Buenos Aires, che però è ricoperto d'erba. E poi mi dico che dovrei andare a trovare Andrea. Così mi avvio verso il Castello Sforzesco, ma il Castello non c'è. E per forza non c'è. È Roma, non Milano.
– Eh.
– Questo è un bel sogno normale.
– La fortuna di un analista, proprio.
– Tu se non ci fai stare anche 22 agenti della CIA e il rapimento di un imam non sei contenta.
Oh, beh.
– Ma tu, sogni normali, mai.
– E non mi piace, George Clooney. Credo di essere l'unica donna a sognarlo a fini vagamente politici o umanitari.
– Invece senti il mio: sono a Milano, devo andare dal dentista. A un certo punto arrivo in Corso Buenos Aires, che però è ricoperto d'erba. E poi mi dico che dovrei andare a trovare Andrea. Così mi avvio verso il Castello Sforzesco, ma il Castello non c'è. E per forza non c'è. È Roma, non Milano.
– Eh.
– Questo è un bel sogno normale.
– La fortuna di un analista, proprio.
– Tu se non ci fai stare anche 22 agenti della CIA e il rapimento di un imam non sei contenta.
Oh, beh.
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A dangerous woman up to a point
"Have I told you lately that I love you?
Did I fail to mention there's a sword hanging above you?"
Destroyer
– E poi, ti ricordi poco prima dello scisma, quando ti eri messa ad ascoltare i Police e io per reazione avevo lasciato il progressive per i Kiss.
– Vagamente.
– Un giorno mi hai tirato da parte e ti sei messa a spiegarmi con ricchezza di particolari quello che non ti piaceva di te, e che dovevi migliorare. Aspetto, letture, carattere... Sai, hai sempre gesticolato in quel modo assurdo.
– Sempre.
– Ti ricordi?
– No.
– Be', e a un certo punto ti sei fermata e hai fissato un punto alle mie spalle, accanto al mio orecchio sinistro. Poi mi hai guardato negli occhi e hai detto: "Dei capelli invece no, di quelli sono abbastanza soddisfatta. Ora come ora".
– Ho detto così?
– Sì.
– Com'erano i miei capelli?
- Biondissimi, lunghissimi, con strani ciuffi color ciclamino. Cotonati, qua e là.
– Pensavo, sì.
– E sai una cosa? Ero convinto che tu avessi ragione.
Bisognerebbe ammazzarli da giovani, i vecchi amori.
Did I fail to mention there's a sword hanging above you?"
Destroyer
– E poi, ti ricordi poco prima dello scisma, quando ti eri messa ad ascoltare i Police e io per reazione avevo lasciato il progressive per i Kiss.
– Vagamente.
– Un giorno mi hai tirato da parte e ti sei messa a spiegarmi con ricchezza di particolari quello che non ti piaceva di te, e che dovevi migliorare. Aspetto, letture, carattere... Sai, hai sempre gesticolato in quel modo assurdo.
– Sempre.
– Ti ricordi?
– No.
– Be', e a un certo punto ti sei fermata e hai fissato un punto alle mie spalle, accanto al mio orecchio sinistro. Poi mi hai guardato negli occhi e hai detto: "Dei capelli invece no, di quelli sono abbastanza soddisfatta. Ora come ora".
– Ho detto così?
– Sì.
– Com'erano i miei capelli?
- Biondissimi, lunghissimi, con strani ciuffi color ciclamino. Cotonati, qua e là.
– Pensavo, sì.
– E sai una cosa? Ero convinto che tu avessi ragione.
Bisognerebbe ammazzarli da giovani, i vecchi amori.
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The Real Thing
lunedì, agosto 21, 2006
Come maltrattare Google e vivere felici/20
Per rendere dolce e breve una lunga storia: no, qui abbiamo solo treni molto lenti.
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metablog
Vacanza rovinata
Cominciamo la settimana in scioltezza, con questa notizia di una decina di giorni fa: Tre israeliani esplusi dalle Fiji (via Kabobfest). Mh?
Amit Ronen, Eldar Avracohen e Nimrod Lahav avevano lasciato Israele in febbraio per un viaggio in Australia. In luglio avevano deciso di trascorrere una settimana alle Fiji. Lì, grande momento di indignazione: come ha scritto Avracohen in una vibrante lettera di protesta all'ambasciatore israeliano in Australia, all'aeroporto oltre ai passaporti hanno chiesto loro le carte d'identità.
"Abbiamo consegnato all'ufficiale i nostri passaporti, e lei quando ha visto che siamo israeliani ha chiesto anche le carte d'identità. Le abbiamo risposto che non capivamo perché fossero necessarie le carte d'identità e lei ci ha gridato: 'Però sapete molto bene come chiederle ai palestinesi umiliandoli'".
Sono stati trattenuti per diverse ore e poi rispediti in Australia. Secondo Avracohen è stata l'esperienza più umiliante della sua vita.
Ebbe', vacanza rovinata.
Nella foto, villeggianti palestinesi a un checkpoint israeliano.
Amit Ronen, Eldar Avracohen e Nimrod Lahav avevano lasciato Israele in febbraio per un viaggio in Australia. In luglio avevano deciso di trascorrere una settimana alle Fiji. Lì, grande momento di indignazione: come ha scritto Avracohen in una vibrante lettera di protesta all'ambasciatore israeliano in Australia, all'aeroporto oltre ai passaporti hanno chiesto loro le carte d'identità.
"Abbiamo consegnato all'ufficiale i nostri passaporti, e lei quando ha visto che siamo israeliani ha chiesto anche le carte d'identità. Le abbiamo risposto che non capivamo perché fossero necessarie le carte d'identità e lei ci ha gridato: 'Però sapete molto bene come chiederle ai palestinesi umiliandoli'".
Sono stati trattenuti per diverse ore e poi rispediti in Australia. Secondo Avracohen è stata l'esperienza più umiliante della sua vita.
Ebbe', vacanza rovinata.
Nella foto, villeggianti palestinesi a un checkpoint israeliano.
domenica, agosto 20, 2006
No TAV
Noi preferiamo chiamarla "strada panoramica".
(lo so, che anche gli altri titoli non sono male).
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città di G.,
The Real Thing
venerdì, agosto 18, 2006
Target: USA
"I fatti, non la paura! Non la paura! Anche se usiamo la musica della paura! La voce della paura! Il font della paura! Serve solo ad attirare la vostra attenzione, per potervi dire: 'Tutto a posto, non temete'".
Per i fan del Daily Show e di Jon Stewart.
Per i fan del Daily Show e di Jon Stewart.
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The Real Thing,
war on terror
Innocents Abroad
– A ma', meno male che in Italia c'abbiamo avuto la Resistenza, sennò ci ritrovavamo il muro pure noi.
– E questa chiesa rotta? È da visitare? Ma dimmele 'ste cose, Ermanno. [passando accanto alla Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis-Kirche; d'ora in poi, per me, La Chiesa Rotta]
– Ah, questo non è quello del film dell'orecchino? [davanti alla Donna con collana di perle di Vermeer]
E infine. Siegessäule, turisti in legittima allucinazione wendersiana nonostante il rumore del traffico e il tump-tump della festa in Straße des 17. Juni.
– France'!
– Cosa?!
– Se paga!
– E questa chiesa rotta? È da visitare? Ma dimmele 'ste cose, Ermanno. [passando accanto alla Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis-Kirche; d'ora in poi, per me, La Chiesa Rotta]
– Ah, questo non è quello del film dell'orecchino? [davanti alla Donna con collana di perle di Vermeer]
E infine. Siegessäule, turisti in legittima allucinazione wendersiana nonostante il rumore del traffico e il tump-tump della festa in Straße des 17. Juni.
– France'!
– Cosa?!
– Se paga!
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The Real Thing
mercoledì, agosto 16, 2006
Molto, molto scettici
A proposito del complotto islamico per mettere in atto "un omicidio di massa su scala inimmaginabile", Craig Murray la pensa così:
"Questa è, credo, la verità.
Nessuno dei presunti terroristi aveva costruito una bomba. Nessuno aveva comprato un biglietto aereo. Molti non possedevano neppure un passaporto, e se teniamo conto dell'efficienza dell'Ufficio Passaporti del Regno Unito questo significa che non avrebbero potuto compiere un attentato su un aereo per un bel po' di tempo.
In assenza di bombe e di biglietti aerei, e in molti casi di passaporti, potrebbe essere piuttosto difficile convincere una giuria oltre ogni ragionevole dubbio che questi individui intendevano mettere in pratica degli attentati suicidi, per quanto possano essersene vantati nelle chat in rete.
C'è dell'altro: molti degli arrestati erano sotto sorveglianza da più di un anno, come migliaia di altri musulmani britannici. E non solo musulmani. Come me. Da quella sorveglianza non era emerso niente che indicasse la necessità di un arresto.
Poi un interrogatorio condotto in Pakistan ha rivelato i dettagli di questo incredibile piano per far esplodere vari aerei, complotto che molto stranamente non era mai emerso in un anno di sorveglianza. Naturalmente gli uomini del dittatore pachistano hanno i loro metodi per farti cantare come un canarino. Come ho potuto vedere con i miei occhi in Uzbekistan, in questo modo si possono ottenere le più straordinarie informazioni. Il guaio è che le persone tendono a dire tutto quello che si vuole che dicano, e anche di più, nel tentativo disperato di far cessare o di evitare le torture. Quello che non si ottiene è la verità.
Il signore che è stato 'interrogato' era scappato dal Regno Unito perché ricercato per l'omicidio dello zio alcuni anni fa. Si potrebbe pensare che questo metta in dubbio la sua affidabilità. Si potrebbe pensare anche che in questi rapporti ci siano di mezzo fattori non esclusivamente politici. Si è anche parlato molto del trasferimento illecito di ingenti somme di denaro. Cosa non troppo insolita nella comunità musulmana britannica, e anche se si tratta di un'attività criminale ci sono molte possibilità che non abbia niente a che fare con il terrorismo.
E poi abbiamo Bush e Blair che nel finesettimana discutono dei possibili arresti. Perché? Penso che la risposta sia semplice. Entrambi alle prese con una situazione politica interna disperata, avevano bisogno di un 'altro 11 settembre'. Le informazioni dal Pakistan, per quanto dubbie, hanno fornito loro un nuovo 11 settembre da vendere ai mezzi di informazione. E i mezzi di informazione hanno comprato all'ingrosso tutta quella spazzatura.
Poi abbiamo la spaventosa propaganda politica di John Reid, il ministro degli interni, che ci ha messo in guardia contro il male spaventoso che ci minaccia e si è rammaricato del fatto che 'alcuni non comprendano' la necessità di abbandonare tutte le nostre tradizionali libertà. Poi, racconta la sua macchina propagandistica, è stato in piedi tutta la notte a dirigere gli arresti. Non poteva esserci prova più chiara del fatto che la nostra polizia è diventata un semplice strumento politico. Come in tutti i migliori regimi, i colpi alla porta sono arrivati nel cuore della notte, alle 2.30 del mattino. Tra gli arrestati c'era la madre di un neonato di sei settimane.
[...]
Non sapremo mai se qualcuno degli arrestati avrebbe poi costruito una bomba o comprato un biglietto aereo. La maggior parte di loro non rientra nel profilo psicologico del 'solitario' che ci si aspetterebbe - una ben piccola percentuale di terroristi suicidi ha matrimoni felici e figli piccoli. Visto che si trovavano tutti sotto sorveglianza, e sicuramente erano sulle liste di sicurezza degli aeroporti, non si sarebbero corsi molti rischi lasciando che maturassero di più le loro eventuali intenzioni; con l'IRA lo avremmo sicuramente fatto.
In tutto questo, la sola cosa di cui sono certo è che la scelta dei tempi è profondamente politica. Si tratta più di propaganda che di complotto. Degli oltre mille musulmani britannici arrestati in base alle leggi antiterrorismo, solo il 12% viene accusato formalmente di qualcosa. Si tratta quindi semplicemente di vessazione di musulmani, su vasta scala. L'80% degli accusati viene prosciolto. La maggior parte di coloro - pochissimi, solo più del 2% degli arrestati - che vengono incriminati non è accusata di terrorismo ma di reati di poco conto nei quali la polizia si è imbattuta setacciando le vite devastate di queste persone.
Siate scettici. Siate molto, molto scettici".
*prima di cadere in disgrazia Murray è stato tra i giovani diplomatici più brillanti e promettenti del Regno Unito. Quand'era ambasciatore britannico in Uzbekistan denunciò le pesanti violazioni dei diritti umani da parte del regime di Karimov, finanziato dagli Stati Uniti, e fu ovviamente prima screditato e successivamente defenestrato. È autore di un libro, Murder in Samarcand, recensito dal Guardian qui.
Per dire
Alcuni trovano strano che uno dei sospetti, Tayib Rauf (il fratello dell'uomo interrogato in Pakistan), poco prima di essere arrestato sia stato ripreso da una telecamera a circuito chiuso mentre ordinava a un grossista dei dolci per l'attività di famiglia.
Suvvia
Cos'altro vi aspettavate da me. Mentre veniva sventato il complotto del quinquennio, mentre negli aeroporti venivano guardati con sospetto tutti i tipi di fluidi, liquidi e gelatine (compresi - orrore! - quelli con finalità puramente cosmetiche), mentre io stessa finivo nel mezzo di un impegnativo allarme-bomba sulla Ku'damm, si poteva ben supporre che stessi maturando un bel po' di scetticismo iperdietrologico. E ora, fondotinta.
---------------------------
Make-up:
Fondotinta fluido coprente 14 ore Teint Idole Ultra (senza ritocco, senza traccia), Dream Mousse Blush, mascara Plot-Blot, kajal Koran Eyes, gloss per le labbra Lippenmake-up Granny Smith. L'allover questa volta è il Detect-Me-Please, con gradevoli sfumature metalliche.
[disclaimer: l'altra volta, quando vi ho assicurato che con l'allover Platinum Illuminator vi avrebbero visti fino in Pakistan, dicevo Pakistan per dire.]
"Questa è, credo, la verità.
Nessuno dei presunti terroristi aveva costruito una bomba. Nessuno aveva comprato un biglietto aereo. Molti non possedevano neppure un passaporto, e se teniamo conto dell'efficienza dell'Ufficio Passaporti del Regno Unito questo significa che non avrebbero potuto compiere un attentato su un aereo per un bel po' di tempo.
In assenza di bombe e di biglietti aerei, e in molti casi di passaporti, potrebbe essere piuttosto difficile convincere una giuria oltre ogni ragionevole dubbio che questi individui intendevano mettere in pratica degli attentati suicidi, per quanto possano essersene vantati nelle chat in rete.
C'è dell'altro: molti degli arrestati erano sotto sorveglianza da più di un anno, come migliaia di altri musulmani britannici. E non solo musulmani. Come me. Da quella sorveglianza non era emerso niente che indicasse la necessità di un arresto.
Poi un interrogatorio condotto in Pakistan ha rivelato i dettagli di questo incredibile piano per far esplodere vari aerei, complotto che molto stranamente non era mai emerso in un anno di sorveglianza. Naturalmente gli uomini del dittatore pachistano hanno i loro metodi per farti cantare come un canarino. Come ho potuto vedere con i miei occhi in Uzbekistan, in questo modo si possono ottenere le più straordinarie informazioni. Il guaio è che le persone tendono a dire tutto quello che si vuole che dicano, e anche di più, nel tentativo disperato di far cessare o di evitare le torture. Quello che non si ottiene è la verità.
Il signore che è stato 'interrogato' era scappato dal Regno Unito perché ricercato per l'omicidio dello zio alcuni anni fa. Si potrebbe pensare che questo metta in dubbio la sua affidabilità. Si potrebbe pensare anche che in questi rapporti ci siano di mezzo fattori non esclusivamente politici. Si è anche parlato molto del trasferimento illecito di ingenti somme di denaro. Cosa non troppo insolita nella comunità musulmana britannica, e anche se si tratta di un'attività criminale ci sono molte possibilità che non abbia niente a che fare con il terrorismo.
E poi abbiamo Bush e Blair che nel finesettimana discutono dei possibili arresti. Perché? Penso che la risposta sia semplice. Entrambi alle prese con una situazione politica interna disperata, avevano bisogno di un 'altro 11 settembre'. Le informazioni dal Pakistan, per quanto dubbie, hanno fornito loro un nuovo 11 settembre da vendere ai mezzi di informazione. E i mezzi di informazione hanno comprato all'ingrosso tutta quella spazzatura.
Poi abbiamo la spaventosa propaganda politica di John Reid, il ministro degli interni, che ci ha messo in guardia contro il male spaventoso che ci minaccia e si è rammaricato del fatto che 'alcuni non comprendano' la necessità di abbandonare tutte le nostre tradizionali libertà. Poi, racconta la sua macchina propagandistica, è stato in piedi tutta la notte a dirigere gli arresti. Non poteva esserci prova più chiara del fatto che la nostra polizia è diventata un semplice strumento politico. Come in tutti i migliori regimi, i colpi alla porta sono arrivati nel cuore della notte, alle 2.30 del mattino. Tra gli arrestati c'era la madre di un neonato di sei settimane.
[...]
Non sapremo mai se qualcuno degli arrestati avrebbe poi costruito una bomba o comprato un biglietto aereo. La maggior parte di loro non rientra nel profilo psicologico del 'solitario' che ci si aspetterebbe - una ben piccola percentuale di terroristi suicidi ha matrimoni felici e figli piccoli. Visto che si trovavano tutti sotto sorveglianza, e sicuramente erano sulle liste di sicurezza degli aeroporti, non si sarebbero corsi molti rischi lasciando che maturassero di più le loro eventuali intenzioni; con l'IRA lo avremmo sicuramente fatto.
In tutto questo, la sola cosa di cui sono certo è che la scelta dei tempi è profondamente politica. Si tratta più di propaganda che di complotto. Degli oltre mille musulmani britannici arrestati in base alle leggi antiterrorismo, solo il 12% viene accusato formalmente di qualcosa. Si tratta quindi semplicemente di vessazione di musulmani, su vasta scala. L'80% degli accusati viene prosciolto. La maggior parte di coloro - pochissimi, solo più del 2% degli arrestati - che vengono incriminati non è accusata di terrorismo ma di reati di poco conto nei quali la polizia si è imbattuta setacciando le vite devastate di queste persone.
Siate scettici. Siate molto, molto scettici".
*prima di cadere in disgrazia Murray è stato tra i giovani diplomatici più brillanti e promettenti del Regno Unito. Quand'era ambasciatore britannico in Uzbekistan denunciò le pesanti violazioni dei diritti umani da parte del regime di Karimov, finanziato dagli Stati Uniti, e fu ovviamente prima screditato e successivamente defenestrato. È autore di un libro, Murder in Samarcand, recensito dal Guardian qui.
Per dire
Alcuni trovano strano che uno dei sospetti, Tayib Rauf (il fratello dell'uomo interrogato in Pakistan), poco prima di essere arrestato sia stato ripreso da una telecamera a circuito chiuso mentre ordinava a un grossista dei dolci per l'attività di famiglia.
Suvvia
Cos'altro vi aspettavate da me. Mentre veniva sventato il complotto del quinquennio, mentre negli aeroporti venivano guardati con sospetto tutti i tipi di fluidi, liquidi e gelatine (compresi - orrore! - quelli con finalità puramente cosmetiche), mentre io stessa finivo nel mezzo di un impegnativo allarme-bomba sulla Ku'damm, si poteva ben supporre che stessi maturando un bel po' di scetticismo iperdietrologico. E ora, fondotinta.
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Fondotinta fluido coprente 14 ore Teint Idole Ultra (senza ritocco, senza traccia), Dream Mousse Blush, mascara Plot-Blot, kajal Koran Eyes, gloss per le labbra Lippenmake-up Granny Smith. L'allover questa volta è il Detect-Me-Please, con gradevoli sfumature metalliche.
[disclaimer: l'altra volta, quando vi ho assicurato che con l'allover Platinum Illuminator vi avrebbero visti fino in Pakistan, dicevo Pakistan per dire.]
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domenica, agosto 13, 2006
Tacchino nelle parti
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mercoledì, agosto 09, 2006
Feliaway, altro che Feliway
Quello stronzo d'un gatto non arriva a vederla, la signora Miru in scarpine ortopediche e maniche a sbuffo.
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