venerdì, giugno 09, 2006

Estadio Azteca, città di G.

Sia gli italiani sia i tedeschi hanno fatto l'impossibile per perderla.
Vi sono riusciti i tedeschi.
Gianni Brera

A mio papà piace Gigi Riva, e a quei tempi tifa Cagliari. A me sembra strana questa fedeltà estrema al personaggio, perché a Gorizia non si tifa Cagliari ma Juve, Milan, Inter, al limite Pro Gorizia. Lui minimizza: "Non tifo, simpatizzo", oppure: "Sono un amante del bel gioco".
"Abbiamo vinto gli Europei, il Cagliari ha vinto lo scudetto, quest'anno è fatta", è il suo calcolo.

Quella sera di giugno del 1970 mio papà si inventa il carosello preventivo: mette su una bandiera con un lenzuolo bianco e la scritta "FORZA ITALIA FORZA GIGI SON FINITI I TEMPI BIGI", la fissa sul sedile della Cinquecento in modo che sporga dalla cappotta alzata e pare per fare tre giri dell'isolato prima di raggiungere la casa di un amico.

E così l'uomo sul cinquino sgomma sulla ghiaia del vialetto facendo ciao con la mano, esce trionfalmente dal cancello, scala, curva e si allontana accelerando, bandiera svolazzante e clacson allegro.
Alle due e mezzo rientra fischiettando piano, con la bandiera arrotolata appoggiata sulla spalla.
Quando sento aprire la porta di casa salto giù dal letto e vado a controllare la situazione, perché chi mi ferma?, è la notte del secolo, e poi siamo selvaggi, tifiamo Cagliari.

"Elio, ma non hai mica bevuto?", dice mia madre sottovoce.
"No, ho mangiato un boero", fa lui, e posa tre cioccolatini sul tavolo.
Gli ridono anche le orecchie.
Quattro giorni dopo perdiamo la finale. Non importa.

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