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lunedì, ottobre 03, 2011

Guadagna 20.000 sterline con il pc! Comodamente dalla tua università!

Finalmente una notizia che unisce nomi diversamente occidentali, falso allarme, sospetto braccidestrismo e lieto fine con assegno non trasferibile.

Nome: Rizwaan Sabir.
Età: 26 anni.
Occupazione: studente all'università of Nottingham.
È stato: arrestato in base al Terrorism Act.
Accusa: scaricamento di materiale per utilizzo illegale.
Il materiale: "The Al Qaeda Training Manual", 140 pagine.
A scopo di: studio.
Seguono: sette giorni e sei notti di detenzione.
Poi: il rilascio senza accuse né scuse.
Perché: il materiale gli serviva per la tesi di dottorato, e comunque
Fermi tutti: l'aveva scaricato da un sito del governo americano.
Tutto questo succede: nel 2008.
Gli avvocati di Sabir però scoprono che: la polizia è in possesso di un fascicolo su di lui nel quale sono contenute false informazioni e si dice che è stato arrestato per terrorismo.
Adesso si spiega perché: da allora lo fermano e lo perquisiscono più spesso.
Lieto fine: per evitare il processo la polizia del Nottinghamshire accetta di risarcirlo.
In tutto: 20.000 sterline più le spese legali.
La polizia continua a definire il suo arresto: una misura necessaria e adeguata.

È evidente. Porti quel nome e scommetto che non sei bianco. Scarichi il .pdf del manuale di addestramento di al Qaeda, che si chiama proprio manuale di addestramento di al Qaeda. Lo salvi non nel tuo computer, ma in quello dell'amministrazione della tua università. Prima però chiedi il permesso. Chi ti concede il permesso ha un nome strano pure lui. Sfiga.
E poi te lo studi con la scusa del dottorato. Certo, ogni volta che ti viene un dubbio devi andare in amministrazione. Un po' due palle, soprattutto quando cominci a metterlo in pratica: "cos'è che devo fare se tiro la cloche e non succede niente?", "com'era già la ricetta della ricina senza colesterolo?", "niente, io i 44 modi per sostenere il jihad non me li ricordo mai tutti, quando arrivo alla fine sono sempre 42".
A questo punto sei famoso. 
Da qualche parte c'è un fascicolo che parla proprio di te.
Poi non lamentarti se ti fermano sempre con il pretesto patente-libretto. 
Scusa, sai.


venerdì, agosto 12, 2011

Spacca, arraffa, scappa

Lascia che i minuti sfoghino
Le pallottole che Brixton vuole
Il filo spinato è edera sui miei muri
L'acre cordite come nebbia in autunno
Scioglie l'asprezza della strada in quadri traslucidi
Pensa come la randellata sorpassa il pensiero
Come il germogliare della Molotov cancella la discussione
E per una volta nella mia vita di nero britannico
I miei atomi sono esplosi in atomi di potere
Lascia che l'istante del mirino esorcizzi
I miti pittorici inventati dall'indifferenza
Ogni mattone scagliato a distruggere questo specchio incantatore
A razziare verità confezionate in bugie
Io sono i quintali di carne putrida nelle prigioni inglesi
Nelle case abbandonate, nei riformatori, le tonnellate di carne condannata
Che chiedono ai minuti di sfogare feroci la loro sporcizia in scatola.

Dambudzo Marechera, Smash, Grab, Run.

Traduzione: Manuela Vittorelli.

venerdì, maggio 01, 2009

martedì, aprile 14, 2009

Juvenile and Inappropriate

In pochi giorni:

– Capo della polizia prepensionato perché si è fatto fotografare con documenti supersegreti in bella mostra.
– Solita dozzina di studenti pakistani arrestati (quelli che stavano nei documenti supersegreti: si fa così, gli si concede il visto per poterli osservare con calma, questo fino a quando il capo della polizia non manda tutto a puttane e bisogna improvvisare un'operazione scalcinata per arrestarli, dopo di che i telegiornali ci campano su per tre giorni; perché gli studenti pakistani stavano per disseminare autobombe in tutta la galassia più la periferia di Manchester, ma questo ovviamente già lo sapete).
– Mail "juvenile and inappropriate" (leggasi calunniose e sporcaccione) dei laburisti sui conservatori; spedite da indirizzo email di Downing Street da braccio destro di Brown e indirizzate a blogger laburista per orchestare una campagna diffamatoria. Pubblicate da blogger conservatore. Dimissioni.
– Un po' di sano vecchio fango gettato su Ian Tomlinson, morto dopo le percosse della polizia durante le proteste al G20. Perché uno che vive in un centro per senzatetto e tossicodipendenti e ha problemi con l'alcol non può essere vittima di azioni violente, sbagliate e omicide: al massimo queste azioni saranno inappropriate (al pari delle mail sporcaccione dei laburisti sui conservatori).
– Crisi. Sembra di stare nei primi anni Ottanta, senza post-punk e new wave, con videocamere a circuito chiuso ovunque e i soliti tanti modi per mescolare il caffè con il latte.
– Britannici a casa per mancanza di soldi buttano miliardi in fai-da-te e carbonella.
– Proteste tamil, tattica dolce della polizia (nessuna tigre tamil è inavvertitamente morta d'infarto in una strada secondaria).
– Coca-Cola compra quota di Innocent, fan salutisti del frullato bravo bello e buono insorgono.
– Lipstick effect: diffuso 3x2 sui cosmetici.
– Russell Brand mette su pancia.

Come sta Spazio Azzurro?

mercoledì, giugno 06, 2007

Accerchiati e umiliati

"Ma c'è davvero qualcuno che crede seriamente che lo scopo dello scudo missilistico sia, come dicono gli americani, quello di resistere a un attacco nucleare dall'Iran o addirittura dalla Corea del Nord? I russi credono giustamente che il sistema sia soprattutto diretto contro di loro, per isolarli ulteriormente. Putin ha reagito testando un nuovo missile a lunga gittata e ha suggerito che l'Europa potrebbe ridiventare il bersaglio delle armi nucleari russe. C'è una bella differenza rispetto al clima della metà degli anni Novanta: ora siamo sull'orlo di una nuova corsa agli armamenti".

Anche se oggi tra i temi del giorno discussi nella runet non ci sono Bush e il deragliamento della Russia ma lo scandaloso logotipo da 800.000 bagigiodollari* per le Olimpiadi di Londra (almeno in campo grafico le nanotecnologie hanno ancora un bel po' di strada da fare), questo commento di Martin Jacques a proposito dell'accerchiamento della Russia e delle responsabilità di USA e NATO merita una lettura.

*dicheno. Ho dovuto leggere i commenti per accorgermi che raffigura, in effetti, "2012". Se lo fissate a lungo vedrete macchioline fucsia tutto il giorno, e forse avrei dovuto dirvelo prima. Ma così mi pensate, no?


sabato, maggio 12, 2007

Voglio quella sulla pulizia etnica, ce l'ha la Large?

Da Burton's, un nota catena britannica di abbigliamento maschile, fino pochi giorni fa era in vendita una t-shirt: economica, sobria, quasi anonima, non fosse stato per una scritta in cirillico attorno al disegno dell'aquila a due teste, "Очистим Русь от Всех Нерусских!", "Ripuliamo la Russia da tutti i non russi!" (la scelta di Русь, versione arcaica, sottolinea il sentimento etnico), tipica frase neonazista.
Un giovane cliente se ne accorge e avverte il personale. È risultato che la compagnia era già stata allertata da una dipendente, che aveva tradotto più blandamente la scritta con "La Russia a quelli che parlano russo", e ha deciso di ritirare la maglietta da tutte le filiali e dal negozio online. Odio etnico non buono.
Una portavoce della compagnia ha detto al Guardian che 6000 di quelle magliette erano state acquistate da un fornitore abituali. La libera traduzione che era stata data era "Sii orgoglioso della Russia". Come no.

Il Guardian elenca altre celebri gaffe di alcuni marchi commerciali:

Lo slogan della birra Coors, "Turn it Loose", tradotto in spagnolo diventava "Ti venga un attacco di diarrea". È stato sostituito con "Won't Slow You Down", che suonava decisamente meno allarmante all'orecchio spagnolo.

Nel 1996 la Reebok ha chiamato una scarpa da tennis femminile "Incubus". Purtroppo Incubus, secondo la mitologia medievale, era un demone che piombava sulle donne addormentate, violentandole e a volte uccidendole (e comunque, per usare l'eufemismo di Wikipedia, lasciandole "in pessime condizioni di salute").

Pare che lo slogan della Coca Cola, "Coke Adds Life", sia stato tradotto in tailandese "Coca cola riporta i tuoi antenati dal regno dei morti".

Quando la Ford lanciò la Pinto in Brasile fu costretta a cambiarle il nome: "pinto" sarebbe un termine gergale per "genitali maschili di piccole dimensioni". Figuriamoci.

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giovedì, maggio 10, 2007

Salve per la Regina

"La Regina è stata salutata con 21 colpi a salve. 22, se contiamo anche quello che è partito accidentalmente a Cheney".
Jay Leno, citato da USNews.

lunedì, aprile 16, 2007

La mamma, la telecamera e la suocera: The Nanny State Strikes Again

Ricordate il progetto di installare in 20 città del Regno Unito telecamere provviste di altoparlanti (le cosiddette "Talking CCTV cameras") per richiamare all'ordine i vandali e i cittadini che si stanno comportando male? Il sistema era già stato sperimentato a Middlesbrough e citato come success case dalle autorità.
Ora risulta che il progetto debba delle scuse a una giovane mamma di Middlesbrough, ripresa per una cosa che non aveva fatto.
La signora Brewster si trova in centro con la figlioletta; entra in un McDonald's a comprare delle patatine per la piccola, ma visto che sono bollenti accartoccia il pacchetto e lo infila nella tasca posteriore del passeggino, per portarlo a casa. In quel momento si ode la voce: "È pregata di mettere le immondizie nell'apposito cestino".
E non basta: l'atto di vandalismo della signora Brewster è finito alla tv locale, per illustrare quanto siano utili le telecamere urlanti. Lei però non lo sapeva, e ovviamente non aveva dato il consenso. Ci ha pensato sua suocera, a telefonarle e a dirle "Cara, sei alla tv!" (la mia avrebbe aggiunto anche, perfida, "Stavi un amore; un po' sciupatina, forse"). Mettiamoci nei panni della giovane signora Brewster: mentre ti stai facendo i fatti tuoi ti telefona tua suocera. Per dirti che sei alla tv. Perché hai insudiciato il centro cittadino. Con un pacchetto di patatine di McDonald's. E te le sei sentite da una telecamera. E adesso tutti lo sanno. Buu.
Ora si scuseranno con lei. Per farlo cercheranno nome e indirizzo, e probabilmente li inseriranno in una lista di persone che hanno presentato dei reclami o delle lamentele. E sul rispetto della privacy dei cittadini britannici anche per oggi abbiamo detto tutto.
Il progetto di Middlesbrough ha così impressionato il Ministero degli interni che John Reid ha deciso di investire 500.000 sterline per estenderlo ad altri centri abitati.

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giovedì, aprile 05, 2007

Little Brother is watching you

Niente da fare, i britannici si tengono stretto il Premio Orwell 2007. In 20 città del Regno Unito saranno installate delle telecamere munite di altoparlanti per redarguire e richiamare all'ordine chi si comporta male. Come ricorderete, il sistema è già stato sperimentato a Middlesbrough, dove da mesi le videocamere urlacchiano le proprie istruzioni a ubriaconi, sudicioni e vandali (va precisato che un anno fa dei potenziali "lampioni parlanti" erano stati notati anche a Londra).
Ma come rendere queste telecamere meno intimidatorie? Installandoci un microfono per garantire almeno il diritto di replica? No: dando loro la voce di un bambino ("Ehi, tu, signore co' malietta nera! Guadda che ti vedo, sa. Lascia impace cabina telefonica, gazzie").
Questa volta 1984 incontra Villaggio dei Dannati e Zecchino D'Oro: è ufficialmente nato il Little Brother.

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[I pigri neuroni del Capo ringraziano il Governo britannico per aver consentito la stesura di un altro post a inventività zero.]

venerdì, marzo 30, 2007

Ancora a proposito di marinai e Iran

Nel frattempo la televisione iraniana ha diffuso un secondo video, nel quale uno dei marinai confessa lo sconfinamento e si scusa. Osserviamo che anche i nostri giornali mettono tra virgolette il verbo confessare (Lenin's Tomb lo osservava a proposito della stampa inglese), mentre altri generi di confessione - come quella esagerata, psichedelica e ottenuta sotto tortura del fantomatico Khaled Sheikh Mohammed - non godono di questo optional tipografico.

... E ora passiamo a Craig Murray parte seconda (la prima è qui):

I marines catturati
di Craig Murray
[traduzione a cura di Andrej Andreevič]

"Tristemente, ma forse prevedibilmente, sia il governo britannico che quello iraniano si stanno comportando da idioti.
Tony Blair ha detto di 'credere fermamente' che il personale britannico si trovasse in acque irachene. Blair ovviamente non è noto come esperto di legge marittima.

Ma confrontiamo questa certezza politica con la reali conoscenze del comandante della Marina Reale sull'operazione nella quale i marines sono stati catturati.
Prima che potessero fermarlo, il Capitano di Vascello Lambert ha detto 'Per me non ci sono assolutamente dubbi che fossero in acque territoriali irachene. Allo stesso modo gli iraniani possono dire che erano in acque territoriali iraniane. L'estensione e la definizione di acque territoriali in questa parte del modo sono molto complicate'.

È esattamente così. Il confine tra Iran e Iraq nel Golfo Persico settentrionale non è mai stato fissato. (All'interno di Shatt-al-Arab una linea è stata concordata, ma doveva essere aggiornata ogni dieci anni perché la via d'acqua si sposta, secondo il trattato. Dal momento che non viene aggiornata da vent'anni, che sia ancora valida o meno è un punto interessante. Ma sembra comunque che l'incidente sia avvenuto a sud di Shatt.) Si tratta di una disputa perfettamente legittima. L'esistenza di questa disputa sarà chiaramente indicata dalle carte della HMS Cornwall, che si trovano di fronte al Capitano di Vascello Lambert ma non sotto gli occhi di Blair.

Fino a che non verrà deciso un confine, potrete solo essere certi che il personale era in acque territoriali irachene se si trovava entro venti miglia dalla costa e, allo stesso tempo, a più di dodici miglia da qualsiasi isola, lingua di terra, barriera o banco sabbioso reclamati dall'Iran (o dal Kuwait).

Questo è davvero difficile da giudicare dal momento che il governo britannico si rifiuta di dare le coordinate del punto in cui gli uomini sono stati catturati. Se davvero sono così sicuri, lo trovo incomprensibile. Tutti sanno che il Golfo brulica di navi e personale britannico, quindi le posizioni tenute dalle unità pochi giorni fa non possono essere un segreto così prezioso.

Fino a che un confine non viene stabilito, non è facile decidere con certezza dove possa essere. Deve essere stabilito con un negoziato o un arbitrato. Ho partecipato a questi negoziati, per esempio a proposito del confine tra le Channel Islands e la Francia.

In presenza di una linea costiera diritta senza isole, e un confine netto tra due paesi che colpisce la costa ad angolo retto, si avrebbe un chiaro confine marittimo ad angolo retto tra i due paesi. Questo non accade mai.

In pratica bisogna accordarsi su una serie di punti di triangolazione su entrambe le linee costiere e fare un esercizio di triangolazione geometrica per trovare una linea che parta dalla costa. Le coste ovviamente hanno forme strane ed irregolari. Disegnate una linea immaginaria su un foglio e provateci da soli. Capirete presto perché le regole vi permettano di tenere conto della tendenza generale della linea della costa e perfino dell'angolo del confine terrestre. Questo non è geometria, è puro mercato delle vacche.

Anzitutto, ovviamente, le due parti devono accordarsi sui punti di triangolazione sulla costa da prendere in considerazione. È permesso, per esempio, tracciare una linea attraverso l'entrata di una baia e usarla come fosse una costa, ma l'altra parte ha ampiamente il diritto di discutere da quale punto quella linea può essere tracciata.

Questo è solo l'inizio. Per i mari territoriali (ma non le 200 miglia esclusive di zona economica) vengono prese in considerazione anche le rocce disabitate e i banchi sabbiosi. E anche qui si può discutere all'infinito: il possesso di un inutile banco di sabbia non è necessariamente una cosa definita. Porre il punto di triangolazione su un banco di sabbia a dodici miglia dalla costa può fare un'enorme differenza.

Allora la cosa diventa veramente complessa. Cosa succede se il banco sabbioso appare solo con la bassa marea? E se rimane a secco tutto il giorno, ma solo in alcuni periodi dell'anno? E se si muove anche solo di un po'?

Su cose del genere si mercanteggia da impazzire. 'Non potete avere quel banco sabbioso a meno che noi non abbiamo questo più quella lingua di terra'. Poi si può discutere sull'attribuzione di valore. 'Questo pezzo di terra resta emerso solo per un terzo del tempo, quindi vi daremo solo un terzo di valore' – in altre parole vi permetteremo di avere il 33,3% di mare in più di quello che otterreste se non esistesse e se stessimo usando come riferimento un punto sulla costa.

Sono stati scritti corposi volumi sui principi di queste negoziazioni, ma tendono ad ignorare il fatto che in definitiva si finisce per affidarsi alle capacità di negoziazione politica tra una vasta gamma di possibili giustificabili accordi. Questo perché noi non possiamo sapere dove sia il confine tra Iran e Iraq in questa area, che ha abbastanza banchi sabbiosi da rendermi felice per secoli al solo pensarci. Se una delle due parti dovesse aver bisogno di un negoziatore...

Comunque, il Regno Unito ha sbagliato ad esagerare con le provocazioni in acque che sono oggetto di disputa. Avrebbero potuto avere il permesso di entrare in acque iraniane alla ricerca di terroristi, pirati o mercanti di schiavi, ma non per compiere altre azioni militari.

Gli iraniani avevano il diritto di trattenere gli uomini se erano in mari legittimamente reclamati come propri dall'Iran. Anzi, si suppone che se un governo rivendica la sovranità deve anche metterla in atto, visto che il possesso costituisce i nove decimi delle leggi internazionali. Ma ora il governo iraniano ha fatto una sciocchezza, e sta anch'esso agendo illegalmente non rilasciando gli uomini che hanno confessato.

La storia trapelata dall'intelligence russa su un piano statunitense per attaccare l'Iran il 6 aprile è stata molto pubblicizzata in Iran, e poco qui. Personalmente dubito che sia vera. Ma il fatto che gli iraniani decidano di tenere i marinai in tale eventualità mi sembra decisamente un rischio.
Sarebbe del tutto inopportuno. Il governo iraniano, continuando a trattenere il personale britannico, sta stupidamente dando nuovi incentivi a Bush e Blair, i cui tentativi di suonare i tamburi di guerra contro l'Iran sono stati finora accolti con profondo scetticismo dall'opinione pubblica. Non abbiamo bisogno di altre guerre per il petrolio.

Se Blair mirasse davvero a ottenere il rilascio della nostra gente, piuttosto che a diffondere propaganda anti-iraniana, smetterebbe di strepitare e mostrare i muscoli e ci assicurerebbe che intende risolvere non solo questo problema ma tutte le divergenze con l'Iran attraverso mezzi pacifici, dicendo chiaramente che non c'è un attacco imminente.

Ma se il governo iraniano aspetta che Blair si comporti bene, i marines sono destinati a marcire in Iran per sempre. Dovrebbero lasciare andare gli uomini (e la donna) ora, con dimostrazioni di amicizia, spiazzando ulteriormente Bush e Blair".

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Falsi confini marittimi

Come dicevamo. Craig Murray parte prima:

Falsi confini marittimi
di Craig Murray
[traduzione a cura di Andrej Andreevič]

"Il Governo britannico ha pubblicato una mappa che riportava le coordinate dell'incidente, ben all'interno di un confine marittimo tra Iran e Iraq.
I media ufficiali e perfino la blogosfera hanno completamente abboccato.



Ma ci sono due colossali problemi:
a) Il confine marittimo tra Iraq e Iran mostrato dalle mappe del Governo britannico non esiste. È stato tracciato dal governo britannico. Solo iraniani e iracheni possono accordarsi bilateralmente sui propri confini, cosa che non hanno mai fatto riguardo il Golfo ma solo riguardo la zona di Shatt, perché lì passa anche il confine di terra. Il confine pubblicato è un falso e non ha validità legale.
b) Accettando le coordinate britanniche per la posizione sia della HMS Cornwall che dell'incidente, entrambi erano più vicini alla terra iraniana che a quella irachena. Prendete la mappa, stampatela e controllate le distanze. Questo sottolinea che il confine tracciato dagli inglesi non è affidabile.

Niente di ciò cambia il fatto che gli iraniani, dopo aver chiarito il loro punto di vista, avrebbero dovuto restituire immediatamente i catturati. Prego che lo facciano prima che la cosa vada fuori controllo. Ma inventando una mappa falsa del confine Iran/Iraq notevolmente sfavorevole all'Iran possiamo solo inasprire la posizione iraniana".

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Marines, confessioni, confini marittimi e false mappe

Parliamo un po' della crisi dei marines inglesi in Iran.
Lenin's Tomb ieri ha pubblicato un ottimo post dal titolo "L'Iran e gli ostaggi: immagine e significato" che ora vi riassumo (un grazie enorme a Andrej "bracciodestro" Andreevič per il materiale e le traduzioni).
Certa gente, dice LT, non è mai contenta. Si scopre che il Foreign Office, che dovrebbe essere contento di vedere che i marines sono salvi e in buone condizioni, è infuriato perché l'Iran ha mostrato il video nel quale gli ostaggi mangiano e ammettono di essere colpevoli. Continua LT:

"Ogni resoconto che ho visto mette la parola 'confessione' tra virgolette, o la fa precedere da 'presunta' o da un suo sinonimo, il che pare perfettamente sensato. Cioè, la gente è in grado di separare l'immagine dal significato di cui l'ha rivestito il governo iraniano.
Però ci sono altre immagini con altri tipi di messaggio che vi si sovrappongono. Prendete questa mappa tratta dalle incredibili prove fotografiche. La versione del governo di ciò che è avvenuto è fornita ampiamente da questo articolo. Dicono che i marines erano per 3,1 chilometri all'interno delle acque irachene e che gli iraniani hanno cambiato versione dopo che gli è stato detto che il punto in cui sostenevano di aver compiuto l'arresto era all'interno delle acque irachene. Quindi, ci sono un'immagine e una storia. Meno scetticismo, questa volta. The Independent chiama i marines ostaggi. Altrettanto fa il Telegraph. Idem la Press Association. E i media statunitensi di destra? Basta andare a dare un'occhiata.
Un ostaggio è una persona presa per ottenere qualcosa in cambio della sua incolumità o liberazione. L'Iran non ha posto richieste, condizioni o termini, a quanto ne so. Ma, ovviamente, l'uso del termine indica l'ampia accettazione della versione del governo britannico: se gli arrestati sono 'ostaggi', chiaramente l'arresto non può essere in alcun modo legittimamente avvenuto in acque iraniane. (O forse, più insidiosamente, la storia della Colpa Iraniana è tale che, anche se fossero stati in territorio iraniano, l'Iran non ha diritto di controllo su quel territorio. La sua sovranità è sempre de facto in questione, qualcosa che può essere compromesso in ogni momento da un'invasione con bombardamenti aerei, o l'uso di squadre del terrore)".

L'autore poi cita Craig Murray, secondo il quale ci vuole molta ingenuità per accettare la mappa del Ministero della Difesa, giacché il confine marittimo tra Iraq e Iran mostrato dalle mappe del governo britannico non esiste. È stato tracciato dal governo britannico. Solo iraniani e iracheni possono accordarsi bilateralmente sui propri confini, cosa che non hanno mai fatto riguardo il Golfo ma solo riguardo la zona di Shatt, perché lì passa anche il confine di terra. Il confine pubblicato è falso e non ha validità legale.
Ancora Craig Murray ricorda l'affermazione fatta dal Capitano di Vascello Lambert prima che potessero fermarlo: "Non ci sono dubbi per me che fossero in acque territoriali irachene. Allo stesso modo gli iraniani possono dire che erano in acque territoriali iraniane. L'estensione e la definizione di acque territoriali in questa parte del modo sono molto complicate".

Conclusione di LT: "Visto come avvengono rapidamente le cose? Visto quanto la gente sia semplicemente impaziente e desiderosa di credere, e come sospenda in fretta la propria incredulità? Sappiamo che i marines sono 'ostaggi' perché è questo che gli iraniani fanno, perché questa mappa ce lo dice, e perché il governo ha detto così".

Confini confusi? Mappe arbitrarie? Falsi senza validità legale?
Ci sembrano cose da lasciar perdere? Eh, no.
Seguono a breve post con le traduzioni dal blog di Craig Murray.


giovedì, marzo 29, 2007

Falso Allarme per Jihad'Or

Due pericolosissime signore sui cinquant'anni in compagnia di due ragazzini sono state fermate ai controlli di sicurezza del Terminal 3 dell'Aeroporto di Manchester, martedì pomeriggio. Il losco quartetto stava cercando di imbarcarsi su un volo della British Airways per Heathrow con due flaconcini di liquido.
I due flaconcini sembravano in tutto e per tutto campioni di profumo e si trovavano nel bagaglio a mano delle signore, le quali avevano malvagiamente omesso di dichiararli. Non solo: in un primo momento è sembrato che il liquido risultasse positivo al test per le sostanze esplosive. "Risultato anomalo", allerta della polizia, donne fermate e interrogate, volo perso.
Ma di falso allarme si trattava, perché i test successivi hanno rivelato che nei campioncini di profumo c'era - oh! - del profumo.
Però evviva, la buona notizia è che i controlli casuali funzionano.
Ah, scusate. Dimenticavo di dire che le due signore erano - pare - siriane. Si sa: le europee si profumano, le siriane esplodono allegramente in volo.

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martedì, marzo 27, 2007

Perché usare il cervello quando puoi fidarti dell'istinto?

Ecco un altro di quei post che si scrivono da soli. La Metropolitan Police ha lanciato a Londra, Greater Manchester, West Yorkshire e West Midlands la campagna "Trust you instincts: it could disrupt terrorist planning and save lives" ("Dai retta all'istinto: potresti mandare all'aria i piani dei terroristi e salvare delle vite"). Insomma: "Terrorismo: se lo sospetti, riferiscilo".

In particolare ci sono due poster.
Il primo raffigura una macchina fotografica, un computer, un trolley, un furgone e un telefonino.



La macchina fotografica: "I TERRORISTI HANNO BISOGNO DI INFORMAZIONI. L'osservazione e la sorveglianza contribuiscono all'organizzazione di attacchi. Hai visto qualcuno che fotografava postazioni di sicurezza?" Come si fa a distinguere un "pericoloso terrorista" da un "cretino con una digitale e un Flickr account pro"?
Il trolley: "I TERRORISTI HANNO BISOGNO DI VIAGGIARE. Un incontro, un addestramento, una riunione per pianificare un attentato possono aver luogo ovunque. Conoscete qualcuno che viaggia ma è vago a proposito delle proprie destinazioni?" Magari non è vago. Magari si fa solo i cazzi suoi.
Il computer: "I TERRORISTI USANO COMPUTER. Conosci qualcuno che visita siti collegati con il terrorismo?" Com'è, un sito collegato con il terrorismo? Tipo quello della Casa Bianca?
Il furgone: "I TERRORISTI HANNO BISOGNO DI MEZZI DI TRASPORTO. Se lavori in una concessionaria o in un autonoleggio di veicoli commerciali, ti sei insospettito di una vendita o un noleggio?" Per esempio? Persone con il turbante, nervose, che parlottano di abbandonare la macchina da qualche parte per poi prendere un treno, e ti salutano dicendo "ka-boom"?
Il cellulare: "I TERRORISTI HANNO BISOGNO DI COMUNICARE. È tipico l'uso di cellulari rubati, anonimi, con schede prepagate. Hai visto qualcuno con un gran numero di cellulari? Ti ha insospettito?" Nel Regno Unito la maggioranza dei cellulari è anonima e funziona con schede prepagate. Ma quanto sarà, un gran numero?

Il secondo poster è, se possibile, più inquietante.



Lucchetto made in China, mascherine per occhi e bocca, passaporto, flacone con scritta "CORROSIVO" e carta di credito.
Lucchetto: "I TERRORISTI HANNO BISOGNO DI MAGAZZINI. Ti insospettisce che qualcuno abbia affittato una proprietà commerciale?" Tutti, abbiamo bisogno di magazzini. Non si butta mai via nulla, nel terzo millennio. Soprattutto da quando è partita la raccolta differenziata.
Mascherine per occhi e bocca: "I TERRORISTI FANNO USO DI EQUIPAGGIAMENTO PROTETTIVO, perché maneggiare sostanze chimiche è pericoloso. Non è che hai visto in giro mascherine come queste?" Non è che avete sentito parlare di normativa antiinfortunistica?
Passaporto: "I TERRORISTI USANO IDENTITÀ MULTIPLE. Conosci qualcuno che possiede senza ovvi motivi documenti con nomi diversi?" ("Caro, guarda, ti è caduta la carta d'identità! Oh, non sapevo ti chiamassi Khalid Sheikh Mohammed. E perché qui c'è scritto 'coniugato'?").
Flacone: "I TERRORISTI USANO SOSTANZE CHIMICHE. Conosci qualcuno che compra grandi o insolite quantità di sostanze chimiche?" A questo non dovrebbe già pensarci la polizia? Devo denunciare la mia parrucchiera o chiudiamo un occhio, agente?
Carta di credito: "I TERRORISTI HANNO BISOGNO DI FINANZIAMENTI. I terroristi generano contanti con assegni e carte di credito falsi. Hai assistito a transazioni sospette?" Tipo una signora che alla cassa del supermercato insisteva per pagare con la Benessere-Card della profumeria, avendola scambiata per il bancomat? (Sì, chiaro: mia madre).

O siamo tutti un casino sospetti, o sarebbe stato meglio entrare un po' più nel dettaglio invece di incoraggiare un clima di generica diffidenza investendo in una campagna di poster raffiguranti oggetti di consumo piuttosto diffusi.
Ma la Met ama le campagne a effetto, se ricordate i manifesti realizzati nel 2002 da un grafico dedito al consumo intensivo di peyote:



"Sicuri sotto occhi vigili". Sicuri, certo. Anche un po' nervosi, però. Propaganda bellica incontra George Orwell e Il Giorno dei Trifidi, vorrei ben vedere.

Ve lo ricordate uno dei poster di Brazil? "Non sospettare un amico. Denuncialo". Eccoci.


sabato, settembre 30, 2006

L'applausometro, questo sconosciuto

"Un riepilogo degli applausi ricevuti da Tony Blair durante il discorso alla conferenza dei laburisti ('The clapometer', p. 6, 27 settembre) dava un totale di 58 minuti e nove secondi. Non si trattava del tempo totale degli applausi, ma della durata dell'intero discorso, compresi gli applausi e la standing ovation".
The Guardian, Corrections, ieri.

In un commento intitolato 'A storming send-off - but the silences show why he had to go', p. 29, 27 settembre, abbiamo detto che l'affermazione di Tony Blair che un ritiro dall'Iraq e dall'Afghanistan sarebbe stato 'un vile atto di resa' era stata accolta dal silenzio dei delegati presenti alla conferenza. Non era così. Come ha registrato il nostro 'applausometro' a pagina 6, la dichiarazione ha ricevuto 11,4 secondi di applausi".
The Guardian, Corrections, oggi.

Quite a popular guy.

mercoledì, settembre 13, 2006

Banksy va a Disneyland

Una decina di giorni fa aveva sostituito in varie città del Regno Unito l'ultimo disco di Paris Hilton con 500 copie del suo personale remix. Nel finesettimana Banksy ha sistemato una bambola gonfiabile a grandezza naturale vestita da prigioniero di Guantanamo accanto al trenino delle Montagne Rocciose di Disneyland-California. La figura ammanettata e incappucciata è stata rimossa un'ora e mezza dopo, quando il personale del parco a tema ha chiuso l'attrazione per motivi di sicurezza. Quindi questo è anche un Falso Allarme per Bambola Gonfiabile.

martedì, agosto 29, 2006

Né imminente, né inimmaginabile

Sempre a proposito dell'attentato "di dimensioni inimmaginabili" che sarebbe stato sventato dalle autorità britanniche il 10 agosto scorso, Enrico Franceschini su Repubblica riferisce di una "lunga e accurata inchiesta" del New York Times , che riassume così:

"la minaccia era seria, gli arresti vennero decisi dopo che alcuni dei presunti terroristi registrarono le rivendicazioni dell'attentato da rendere pubbliche dopo la loro morte suicida, ma apparentemente il complotto non aveva ancora raggiunto la fase finale e non è chiaro come e quando i complottatori lo avrebbero portato a termine. Qualcuno degli investigatori non è nemmeno sicuro se sarebbero riusciti a portarlo a termine, cioè se possedevano l'esperienza tecnica richiesta per fare detonare un esplosivo di quel tipo.

Questo non significa che il pericolo non fosse (e non rimanga) serio; né che un'altra cellula terroristica non stia portando avanti nell'ombra un piano analogo, in Inghilterra o altrove. Ma alcune affermazioni fatte nelle prime ore e nei primi giorni successivi all'arresto dei ventiquattro sospetti, scrive il New York Times, appaiono ora 'esagerate', imprecise, fuorvianti. Non ci sarebbero prove, ad esempio, che i terroristi volevano far saltare 'dieci' aerei, né che il loro attacco avrebbe causato un massacro 'inimmaginabile, senza precedenti'.

La dinamica degli arresti e soprattutto il modo in cui furono annunciati diffuse l'impressione che i terroristi fossero stati fermati all'ultimo momento: poche ore dopo o al massimo il mattino seguente sarebbero saliti sugli aerei compiendo le loro stragi. Invece dall'inchiesta del New York Times risulta che non avevano ancora acquistato i biglietti e neppure deciso date o rotte dei voli".

Cioè, quello che Craig Murray aveva osservato a pochi giorni dagli arresti, e che aveva ribadito in un commento sul Guardian: la scelta dei tempi è stata di natura politica ("qui c'è più propaganda che complotto"), il rischio era probabilmente reale ma vago, e soprattutto questa operazione non ha contribuito a eliminarlo.

L'inchiesta ieri è uscita solo sulla versione cartacea del New York Times, ed è stata esclusa dal sito Internet. Oggi c'è, a questo indirizzo.

(Per evitare la registrazione, c'è il solito bugmenot)

mercoledì, agosto 16, 2006

Molto, molto scettici

A proposito del complotto islamico per mettere in atto "un omicidio di massa su scala inimmaginabile", Craig Murray la pensa così:

"Questa è, credo, la verità.
Nessuno dei presunti terroristi aveva costruito una bomba. Nessuno aveva comprato un biglietto aereo. Molti non possedevano neppure un passaporto, e se teniamo conto dell'efficienza dell'Ufficio Passaporti del Regno Unito questo significa che non avrebbero potuto compiere un attentato su un aereo per un bel po' di tempo.

In assenza di bombe e di biglietti aerei, e in molti casi di passaporti, potrebbe essere piuttosto difficile convincere una giuria oltre ogni ragionevole dubbio che questi individui intendevano mettere in pratica degli attentati suicidi, per quanto possano essersene vantati nelle chat in rete.

C'è dell'altro: molti degli arrestati erano sotto sorveglianza da più di un anno, come migliaia di altri musulmani britannici. E non solo musulmani. Come me. Da quella sorveglianza non era emerso niente che indicasse la necessità di un arresto.

Poi un interrogatorio condotto in Pakistan ha rivelato i dettagli di questo incredibile piano per far esplodere vari aerei, complotto che molto stranamente non era mai emerso in un anno di sorveglianza. Naturalmente gli uomini del dittatore pachistano hanno i loro metodi per farti cantare come un canarino. Come ho potuto vedere con i miei occhi in Uzbekistan, in questo modo si possono ottenere le più straordinarie informazioni. Il guaio è che le persone tendono a dire tutto quello che si vuole che dicano, e anche di più, nel tentativo disperato di far cessare o di evitare le torture. Quello che non si ottiene è la verità.

Il signore che è stato 'interrogato' era scappato dal Regno Unito perché ricercato per l'omicidio dello zio alcuni anni fa. Si potrebbe pensare che questo metta in dubbio la sua affidabilità. Si potrebbe pensare anche che in questi rapporti ci siano di mezzo fattori non esclusivamente politici. Si è anche parlato molto del trasferimento illecito di ingenti somme di denaro. Cosa non troppo insolita nella comunità musulmana britannica, e anche se si tratta di un'attività criminale ci sono molte possibilità che non abbia niente a che fare con il terrorismo.

E poi abbiamo Bush e Blair che nel finesettimana discutono dei possibili arresti. Perché? Penso che la risposta sia semplice. Entrambi alle prese con una situazione politica interna disperata, avevano bisogno di un 'altro 11 settembre'. Le informazioni dal Pakistan, per quanto dubbie, hanno fornito loro un nuovo 11 settembre da vendere ai mezzi di informazione. E i mezzi di informazione hanno comprato all'ingrosso tutta quella spazzatura.

Poi abbiamo la spaventosa propaganda politica di John Reid, il ministro degli interni, che ci ha messo in guardia contro il male spaventoso che ci minaccia e si è rammaricato del fatto che 'alcuni non comprendano' la necessità di abbandonare tutte le nostre tradizionali libertà. Poi, racconta la sua macchina propagandistica, è stato in piedi tutta la notte a dirigere gli arresti. Non poteva esserci prova più chiara del fatto che la nostra polizia è diventata un semplice strumento politico. Come in tutti i migliori regimi, i colpi alla porta sono arrivati nel cuore della notte, alle 2.30 del mattino. Tra gli arrestati c'era la madre di un neonato di sei settimane.

[...]

Non sapremo mai se qualcuno degli arrestati avrebbe poi costruito una bomba o comprato un biglietto aereo. La maggior parte di loro non rientra nel profilo psicologico del 'solitario' che ci si aspetterebbe - una ben piccola percentuale di terroristi suicidi ha matrimoni felici e figli piccoli. Visto che si trovavano tutti sotto sorveglianza, e sicuramente erano sulle liste di sicurezza degli aeroporti, non si sarebbero corsi molti rischi lasciando che maturassero di più le loro eventuali intenzioni; con l'IRA lo avremmo sicuramente fatto.

In tutto questo, la sola cosa di cui sono certo è che la scelta dei tempi è profondamente politica. Si tratta più di propaganda che di complotto. Degli oltre mille musulmani britannici arrestati in base alle leggi antiterrorismo, solo il 12% viene accusato formalmente di qualcosa. Si tratta quindi semplicemente di vessazione di musulmani, su vasta scala. L'80% degli accusati viene prosciolto. La maggior parte di coloro - pochissimi, solo più del 2% degli arrestati - che vengono incriminati non è accusata di terrorismo ma di reati di poco conto nei quali la polizia si è imbattuta setacciando le vite devastate di queste persone.

Siate scettici. Siate molto, molto scettici".

*prima di cadere in disgrazia Murray è stato tra i giovani diplomatici più brillanti e promettenti del Regno Unito. Quand'era ambasciatore britannico in Uzbekistan denunciò le pesanti violazioni dei diritti umani da parte del regime di Karimov, finanziato dagli Stati Uniti, e fu ovviamente prima screditato e successivamente defenestrato. È autore di un libro, Murder in Samarcand, recensito dal Guardian qui.

Per dire
Alcuni trovano strano che uno dei sospetti, Tayib Rauf (il fratello dell'uomo interrogato in Pakistan), poco prima di essere arrestato sia stato ripreso da una telecamera a circuito chiuso mentre ordinava a un grossista dei dolci per l'attività di famiglia.

Suvvia
Cos'altro vi aspettavate da me. Mentre veniva sventato il complotto del quinquennio, mentre negli aeroporti venivano guardati con sospetto tutti i tipi di fluidi, liquidi e gelatine (compresi - orrore! - quelli con finalità puramente cosmetiche), mentre io stessa finivo nel mezzo di un impegnativo allarme-bomba sulla Ku'damm, si poteva ben supporre che stessi maturando un bel po' di scetticismo iperdietrologico. E ora, fondotinta.

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Make-up:
Fondotinta fluido coprente 14 ore Teint Idole Ultra (senza ritocco, senza traccia), Dream Mousse Blush, mascara Plot-Blot, kajal Koran Eyes, gloss per le labbra Lippenmake-up Granny Smith. L'allover questa volta è il Detect-Me-Please, con gradevoli sfumature metalliche.
[disclaimer: l'altra volta, quando vi ho assicurato che con l'allover Platinum Illuminator vi avrebbero visti fino in Pakistan, dicevo Pakistan per dire.]


martedì, giugno 13, 2006

La segretissima Operazione Volga parte seconda

Ricordate l'Operazione Volga, 300 agenti, irruzione alle 4 del mattino in un'abitazione di Forest Gate, arresto di due fratelli bengalesi e ferimento di uno dei due (chi poteva immaginare che non portasse un giubbotto esplosivo sotto il pigiama?), il tutto seguito dalla disperata e infruttuosa ricerca della famosa bomba chimica (quella roba che se la respiri muori)?
I due fratelli (uno dei quali aveva un pericolosissimo precedente per possesso d'arma contentente gas nocivo, cioè ehm, uno spray antiaggressione, via) sono stati rimessi in libertà senza alcuna imputazione, con le scuse della polizia.

Oggi, durante una conferenza stampa, Mohammed Abdul Kahar, 23 anni, ha raccontato: "Dalla mia stanza ho sentito mio fratello gridare, così mi sono alzato". Poi gli hanno sparato: "Ero steso sul pavimento, mi sono accorto che il mio torace sanguinava e ho visto il buco lasciato dal proiettile". Ha aggiunto che mentre era steso a terra sanguinante gli hanno dato un calcio in faccia e gli hanno detto di "chiudere quel cazzo di bocca".

La sorella, Humeya Kalam, ha dichiarato: "Era buio pesto, poi all'improvviso c'erano luci e armi ovunque. Hanno cominciato a buttarci per terra, puntandoci le pistole alla testa, e ad ammanettarci". "Ho sentito sbattere delle porte e un rumore di vetri infranti. Mi sono svegliata, ho aperto la porta e ho visto una persona completamente vestita di nero che mi puntava contro una pistola. Ho richiuso la porta. L'hanno aperta a calci e una persona ha gridato: 'A terra! A terra!' un istante dopo ero stesa sul pavimento, pietrificata, ammanettata".

Per tutto quel tempo la famiglia ha pensato di essere in balia di un gruppo di rapinatori: "Mi hanno trascinata giù e mi hanno fatta salire su un camioncino della polizia. Quando ho visto il camioncino mi sono resa conto che si trattava di poliziotti. Pensavo che fossero ladri armati, e che volessero uccidermi".

Intelligence failure, si chiama, ma scommetto che esistono definizioni migliori.


domenica, giugno 04, 2006

La segretissima Operazione Volga

"Sono stati là per circa tre mesi, alle due estremità della strada, dalle 9 del mattino alle 6 di sera. Erano in borghese, ma noi sapevamo che erano della polizia per via dei telefoni, delle tazze di tè e dei giornali. Sapevamo che erano poliziotti".

Con queste parole un vicino di casa ha rivelato al Telegraph che la segretissima e sofisticata Operazione Volga (quella che ha portato all'arresto di due fratelli e al ferimento di uno di essi a Forest Gate, nella zona orientale di Londra) era in realtà nota a tutto il vicinato. Un po' perché anni di polizieschi ti insegnano a riconoscere un appostamento quando ne hai uno sotto casa, un po' perché comunque 250 poliziotti vogliono dire un bel traffico di tazze di tè.
Intanto la polizia sta ancora cercando disperatamente la famosa bomba chimica artigianale. Di che si tratti ancora non si sa. Una fonte ha rivelato: "Pensiamo che se fosse scoppiata sarebbe bastato respirare per morire". (Detto così, potrebbe essere anche la Lagostina con cui mia suocera prepara un celebre brasato letale).
I due asiatici arrestati con l'accusa di aver cercato di preparare uno o più sacchetti al cianide avevano precedenti rispettivamente per "furto, furto con scasso e possesso di un'arma proibita costituita da 'gas liquido nocivo'" (spray antiaggressione, pare) e "furto, furto con scasso e possesso di un coltello Stanley". Però.
La buona notizia è che la polizia londinese non mira più alla testa.

Fonte: Telegraph.