martedì, febbraio 20, 2007

VVP e le Nuove Nomine

"Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e guardava la presidenziale televisione che trasmetteva in diretta dalle stanze del Palazzo del Governo della Federazione Russa.
Un canale mostrava il Presidente del Governo Michail Efimovič Fradkov. Michail Efimovič Fradkov era seduto alla sua scrivania. Di fronte a Michail Efimovič c'era una scatola di ovetti di cioccolato Kinder Sorpresa. Michail Efimovič prese un uovo dalla scatola, lo scartò, lo aprì e ne estrasse un contenitore di plastica. Michail Efimovič mangiò il cioccolato, aprì il contenitore e, ridendo gioiosamente, contemplò il giochino. Poi si apprestò a scegliere un altro ovetto.
Sul canale successivo c'era il Ministro delle finanze Aleksej Leonidovič Kudrin. Aleksej Leonidovič sedeva sul pavimento al centro del suo ufficio. Davanti a lui si trovava un forziere colmo fino all'orlo di monete d'oro e di pietre preziose. Aleksej Leonidovič muoveva sopra il forziere i palmi delle mani e bisbigliava qualcosa.
Sul terzo canale c'era il Ministro per le situazioni d'emergenza e le calamità naturali Sergej Kužugetovič Šoigu. Sergej Kužugetovič era intento a spegnere con l'aiuto di un grande estintore rosso un fuoco divampato al centro del suo ufficio.
Vladimir Vladimirovič™ schiacciò ancora un tasto e sullo schermo apparve un altro canale. In una stanza erano seduti a tavola il primo vice-presidente del Governo Sergej Borisovič Ivanov e il nuovo presidente della Repubblica Cecena Ramzan Achmadovič Kadyrov. Sulla tavola erano disposti un vassoio pieno di bliny, una caraffa appannata piena di vodka e un bicchierino, una ciotola di platino con del caviale nero, una coscia di montone disposta su un grande vassoio di legno, un kurdjuk pieno di chissà cosa e un grande corno dai bordi d'argento.
Vladimir Vladimirovič™ alzò il volume.
- Beh, bratello, - disse Ramzan Akhmadovič, versando nel corno il contenuto del kurdyuk e alzandosi da tavola - Alle nostre nuove nomine!
Sergej Borisovič riempì di vodka il suo bicchierino e si alzò in piedi.
- E ce le meritiamo, - disse Sergej Borisovič, mandando giù la vodka in un solo sorso.
Ramzan Achmadovič vuotò il corno.
- I musulmani non bevono, - disse Sergej Borisovič indicando il corno.
- È petrolio ceceno, - rispose Ramzan Achmadovič, - Limpido come una lacrima. È questo che dà forza ai ceceni. Vuoi provare?
- No no, - borbottò Sergej Borisovič, addentando un blin spalmato di caviale. - Io sono un tradizionalista.
- Sai, - disse Ramzan Achmadovič, tagliando con la sua spada cecena un grosso pezzo di carne di montone. - Io avrei deciso di cambiar nome. D'ora in poi mi chiamerò Šamil.
Sergej Borisovič fu lì lì per soffocare.
- Šamil?! - Esclamò con orrore, - Sei impazzito? Avevo ragione, non bisognava farti presidente. Ci sarà la terza guerra.
- Sei proprio uno scemo, - rispose Ramzan Achmadovič, sorridendo con indulgenza. - Šamil non è il nome dello sciacallo Basaev. Io cambierò nome in onore dell'imam Šamil, che mise pace tra la Cecenia e la Russia!
- Allora sarai Šamil Secondo, - disse Sergej Borisovič versandosi dell'altra vodka.
- Šamil può essere solo uno, - disse Ramzan Achmadovič versandosi dell'altro petrolio dal kurdyuk, - Solo che può vivere in persone diverse.
- Allora anch'io mi cambierò il nome, - disse Sergej Borisovič, e vuotò nuovamente il bicchierino.
Anche Ramzan Achmadovič vuotò il suo corno.
- In Vladimir Vladimirovič™? - chiese Ramzan Achmadovič?
- Che c'entra Vladimir Vladimirovič™? - Sergej Borisovič fece un gesto sbrigativo con la mano, - Mi chiamerò Pëtr.
Ramzan Achmadovic fu lì lì per soffocare.
- Pëtr?! - allibì Ramzan Achmadovič, - Perché?!
- Prima cosa, - rispose Sergej Borisovič, - Pëtr era il grande zar russo. Seconda cosa, a me sembra che Presidente Pëtr Ivanov suoni benissimo.
- Pëtr Quarto, - disse Ramzan Achmadovič. - Non ti rompe un po' essere il quarto?
- Ivan Groznyj, cioè il Terribile, era quarto, - rispose Sergej Borisovič. - Quindi io potrei essere il Presidente Pëtr Groznyj. Che ne dici?
- Groznyj è una città della Repubblica Cecena. Cosa sei, ceceno?
- E poi, - Sergej Borisovič continuò senza far caso alle parole di Ramzan Achmadovič, - Perché, poi, gli zar? Gli zar non contano. Quindi sarò il primo. Pëtr Primo. Come suona?
- Avevo ragione, - borbottò Ramzan Achmadovič, versandosi dell'altro petrolio. - Non bisognava farti primo vice-presidente. Ecco che ricominciamo con le ambizioni imperiali.
Sergej Borisovič si versò dell'altra vodka in silenzio.
Vladimir Vladimirovič™ fissava lo schermo del presidenziale televisore con gli occhi sgranati".

Da: vladimir.vladimirovich.ru

lunedì, febbraio 19, 2007

Il giorno delle olad'i

Dicevamo: i bliny sono sottilissimi, hanno tempi di preparazione piuttosto lunghi e sono adatti ad abbinamenti dolci e salati. Le olad'i (singolare: olad'ja) sono un'altra storia: sono piccole, cicciottelle, si mangiano per lo più come dolce (anche a colazione) e io ora ve le proporrò in una ricetta veloce e semplicissima. Insomma: le olad'i sono i pancake, ma non vale.

Prepariamo gli ingredienti:
4 tazze di kefir o di buttermilch (latticello)
20 cucchiai colmi di farina
3-4 cucchiai di zucchero
3 uova
2 cucchiaini da tè di lievito istantaneo per dolci
1 cucchiaino di sale.

Se volete provare anche le olad'i alle mele, vi consiglio di tagliare una mela a tocchetti, di zuccherarla un po' e di unirla a metà del composto. In alternativa, potete aggiungere uvetta sultanina, frutti di bosco, perfino della zucca. Sperimentate, la ricetta-base si presta a tutto.

La preparazione è semplicissima. Sbattete le uova insieme al kefir, aggiungete lo zucchero, il sale e la farina con il lievito. Il composto dev'essere piuttosto denso ma omogeneo, in caso di grumi filtratelo. Per la cottura imburrate una padellina di piccolo diametro oppure un'unica padella dove cuocerete due o tre olad'i alla volta. È fondamentale che il composto sia abbastanza denso da non disperdersi nella padella, quindi non esitate ad aggiungere farina. Fate dorare le frittelle, poi giratele, infine impilatele come avete fatto con i bliny (non serve il burro, stavolta). Tenete al caldo.

Le olad'i (sia quelle semplici, sia quelle farcite) si consumano con una spolverata di zucchero a velo o con la solita cucchiaiata di panna acida (più o meno zuccherata), marmellata, miele, frutta. Anche qui, sbizzarritevi.
E poi ditemi se non sono buone.
E belle. Simpatiche, anche.

olad'i/1 olad'i2 olad'i/3 olad'i/4 olad'i/5
olad'i/6 olad'i/7 olad'i/8 olad'i/9 olad'i/10

Braccio Destro Numero Forse e Aridatece er Baffino

Notizia di venerdì pomeriggio: ferito o ucciso in uno scontro a nord di Baghdad Abu Ayyub al-Masri, anche noto come Abu Hamza al-Muhajer, anche noto come Tizio Nuovo di Al Qaeda Iraq, anche noto su questo blog come Baffino, e ucciso il suo braccio destro, tale Abu Abdullah al-Majemaai.
Ridimensionamento di venerdì sera: Tizio Nuovo incolume, braccio destro semplicemente ferito. Al Masri si sarebbe vilmente dato alla fuga ("fled in fright"), e oh, comunque qualcuno ha cominciato a dire che lui è assai più potente di Al Zarqawi, quindi la sua cattura o uccisione sarebbe un colpo ben maggiore alla guerriglia. L'unico problema è che non si sa esattamente chi sia, "lui".
Il Ministero degli Interni iracheno dice che sì.
Lo Stato Islamico Iracheno dice che neanche per sogno.
Gli Stati Uniti stanno zitti.

Un link a caso
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Intanto ci si è accorti che il dottor Zawahiri non parla più di Osama bin Laden e fa gli occhi dolci al Mullah Omar. Licenziatelo, quello sceneggiatore.

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Make-up:
Sensual Clone Foundation, Triple Identity Pressed Powder, Holographic eyeliner, Eyescape Mascara, rossetto Infrarouge #11 Samarra, allover Voile Universel nella tonalità Olive Drab.

venerdì, febbraio 16, 2007

Falso Allarme per Batman

Tre scuole chiuse per 45 minuti a Cave Creek (Phoenix, Arizona) perché un ragazzino sosteneva di aver visto una persona vestita da Batman correre sul campus, saltare una recizione e infine scomparire. Lo ha riferito il sergente Mark Clark di Scottsdale. Lo studente ha detto la persona era alta quasi due metri e forse di sesso maschile. "Ipotizziamo che fosse un uomo, anche se aveva la maschera", ha dichiarato il sergente.
Batman trovati nell'area, ovviamente: zero.
Che poi, a ragion di logica, un Batman non mi dovrebbe combattere il male? Vedono un tipo alto, hermoso, vestito di nero, svolazzone, mascherato, noto difensore delle giustizia e magari alla disperata ricerca del suo piccolo compagno di vita e chiudono le scuole.

Link

giovedì, febbraio 15, 2007

Falso Allarme per Vedo e Prevedo

Ce l'avevamo, forse, il Falso Allarme per Chiaroveggente? E no che non ce l'avevamo.
Aeroporto internazionale di Praga, ieri: una veggente telefona e dice che l'aeroporto sarà preso di mira dai terroristi. La donna si qualifica come veggente professionista specializzata in psicotronica, e dice di aver sognato una strage all'aeroporto, ma di non sapere quando avverrà.
Lì decidono di alzare il livello d'allerta, ché non si sa mai: squadre speciali munite di mitragliatrici, un carro armato, artificieri, numero dei poliziotti triplicato. "Meglio farsi ridere dietro che finire al cimitero", ha commentato il portavoce del controspionaggio ceco. Allora meglio prevedere che combattere, grazie tante.
Sento che ormai manca poco a un falso allarme per ufi in avvicinamento.

Link

[La psicotronica, la "scienza delle reali energie umane"! Karl Nikolaev, Jurij Kamenskij! La guerra psichica del KGB, i sensitivi in grado di uccidere a distanza! I telefilm parapsicologici degli anni Settanta! Gamma, ESP, Il segno del comando! Tutto a posto, tutto a posto.]

Pervij blin komom/La Ricetta Definitiva dei Bliny

Questa sarà una ricetta in progress: il nostro motto sarà "provare e fallire insieme", magari nel frattempo parlando d'altro.

Prepariamo gli ingredienti.
2 tazze e 3/4 di latte tiepido
1 bustina di lievito di birra liofilizzato
4 tazze di farina (tre di frumento e una di grano saraceno, se l'avete)
3 uova (separate i tuorli, gli albumi andranno montati a neve verso la fine)
2 cucchiai di burro fuso
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino scarso di sale
Olio vegetale o burro per ungere la padella
Per i condimenti fate voi: per quelli salati vanno benissimo l'erba cipollina, uova sode a fettine, salmone, caviale, ecc., con accompagnamento di panna acida. Per il dolce, la vostra marmellata preferita o del miele, ma sono deliziose anche con del semplice zucchero di canna.

Andrà bene la padella che usate di solito per fare le crêpes, se ne avete una più piccola meglio ancora.

Ricordatevi che ci vorrà tempo, che il bravo cuoco di bliny dovrebbe mettersi all'opera anche sei ore prima e che alcuni fanno riposare il composto tutta la notte. Noi ci metteremo di meno, ma comunque c'è di mezzo il lievito. Ah, e naturalmente niente scherzetti: alla fine non vi chiederò di cuocere il tutto su una vecchia stufa al fuoco di ceppi asciutti di betulla.


bliny/1 bliny/2 bliny/3 bliny/4 bliny/5
bliny/6 - pervij blin, blah bliny/7 bliny/8 bliny/9 bliny/10


Fase uno
Sciogliete il lievito in un bicchiere di latte tiepido e mescolatelo a due tazze di farina e un cucchiaino di zucchero. Mescolate molto bene, impastate, coprite la ciotola con una salvietta e mettete a riposare in luogo tiepido e riparato per 30-40 minuti. L'impasto deve raddoppiare. Il mio luogo tiepido e riparato è il forno con la luce accesa, magari riscaldato poco poco e poi spento.

Fase due
Adesso aggiungete all'impasto lievitato lo zucchero, il sale, i tuorli d'uovo un po' sbattuti e il burro fuso (tiepido). Mescolate bene e versate il resto della farina, poi mescolate fino a quando l'impasto assume una bella consistenza elastica e omogenea e versate il latte rimanente. Se vedete che l'impasto è troppo secco aggiungeteci ancora un po' di latte a filo. Mescolate e rimettere il tutto a riposo finché non raddoppia (sempre quei 30-40 minuti).
Poi rilavorate l'impasto lievitato e rimetterlo a riposare.

Fase tre
Ok, momento topico: montate a neve gli albumi, mescolateli all'impasto e lasciatelo riposare ancora 15-20 minuti. È l'ultimo riposino della giornata. Non appena ricomincia a crescere è ora di cuocere i bliny. Sì.

Fase quattro
Ungete una padella non molto grande (quella che usate per le crepes). Di solito un buon modo per ungerla bene è usare un pezzo di patata infilzata in una forchetta e imburrata. Fate scaldare molto bene la padella e poi procedete. Ricordatevi il detto secondo il quale pervij blin komom, cioè il primo blin riesce sempre male, una specie di grumo, cioè una schifezza. Perché la pentola non è abbastanza calda, perché c'è troppo burro, perché il donnino è nervoso, o chi lo sa. Succede anche con i palačinki, ho notato. Vedrete che dal secondo in poi le cose cambiano e la produzione entra e regime per toccare picchi di sublime verso il blin numero 6. Ricordatevi che i bliny migliori sono sottilissimi, quasi trasparenti. Naturalmente se l'impasto fosse troppo denso potete aggiungere a filo del latte tiepido. Il primo orrido blin serve proprio a questo. Ricordatevi di passare un po' di burro sulla superficie di ogni frittella prima di appoggiarvi sopra la successiva. Tenete al caldo, mi raccomando, tenete al caldo.

Troubleshooting
Dunque, a questo punto dovreste avere la vostra bella pila di bliny tenuti al caldo, da consumare con condimenti salati o dolci o entrambi.
Ora, mettiamo che abbiate la sensazione che le cose non siano andate come dovevano.
Miru, non lievita!Se hai fatto come ho detto io, lievita. Può essere che il lievito non sia buono (io uso quello tipo Mastro Fornaio), o magari non facevi altro che aprire il forno tiepido (o alzare la coperta, metodo Silviu') per controllare, e gli hai fatto prender freddo. Ma lievita, fidati. Tu usa ingredienti tiepidi, nel primo impasto non metterci il sale, e vedrai che lievita.
Miru, non so montare gli albumi a neve!Ricorda: freddissimi e con un pizzico di sale. Come ricorda Silviu', la frusta elettrica modello bondage spinto, assolutamente no. Puoi farcela.
Miru, il composto è colloso!
Se è troppo denso aggiungici del latte. La consistenza dipende anche dalla grandezza delle uova e dalla farina usata (quella di grano saraceno a me fa effetto vinavil). Meglio dover aggiungere latte che ritrovarsi con un composto troppo liquido.
Miru, ma come dev'essere?
La pastella deve potersi stendere bene e fare delle bollicine in superficie. A me piacciono di media consistenza, ma i veri bliny devono essere sottilissimi (quasi trasparenti, effetto "pizzo").
Miru, che nervi!
Ci vuole pazienza: pensa blin, sii blin. Bisogna saper essere lentissimi, nel proprio genere.

mercoledì, febbraio 14, 2007

Allerta per San Valentino e Fiori Recisi

Delia: It's funny. I was given one of your roses today. I wasn't sure you were the terrorist until I saw it. What a strange coincidence that I should be given one today.
V: There are no coincidences, Delia. Only the illusion of coincidence. I have another rose, and this one is for you.
Delia: Are you going to kill me now?
V: I killed you 10 minutes ago, while you slept.
Delia: Is there any pain?
V: No.
Delia: Thank you... Is it meaningless to apologize?
V: Never.
Delia: I'm so sorry. (dies)
da V for Vendetta.

A Eddie avevo promesso un Falso Allarme per San Valentino, ed ecco le direttive del Congresso degli Stati Uniti per il giorno degli innamorati:

"Per il Giorno di San Valentino vi informiamo che le consegne con corriere espresso verranno sottoposte a uno screening dal personale delle Operazioni Postali. Il processo di controllo aggiunge due giorni ai tempi di consegna perché i pacchi devono essere tenuti in quarantena in attesa dei risultati dei test. Sono compresi: fiori, cartoline, dolci e doni di ogni tipo. Il personale delle Operazioni Postali farà il possibile perché i beni deperibili siano conservati in frigorifero fino alla fine della quarantena.

La politica di consegne della Camera dei Rappresentanti proibisce ai corrieri commerciali di accedere direttamente agli edifici. Se venite contattati da un corriere che deve consegnarvi dei fiori recisi, istruitelo di aspettarvi all'esterno. Dovrete incontrare l'addetto alle consegne, ispezionare i fiori e portare voi stessi i fiori all'interno dell'edificio.

In nessuna circostanza dovrete accettare una composizione di fiori o altri doni se non conoscete il mittente.

La polizia del Campidoglio applicherà le seguenti regole ai fiori preparati commercialmente e ai doni per mercoledì 14 febbraio 2007:
- All'interno degli edifici potranno essere portati solo fiori in acqua o disposti in una scatola non sigillata o in un cartone;
- Solo il personale munito di validi distintivi di identificazione può portare fiori recisi negli edifici".

Link

Secondo la Polizia del Campidoglio, il modo migliore per far chiudere l'intero complesso, oggi, è mandare a tutti una rosa.

martedì, febbraio 13, 2007

Vse idet po planu: Putin e il Discorso di Monaco

Cos'ha detto realmente Putin alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza? E, soprattutto, come l'ha detto?
Agente Betulla ha tradotto dal russo il discorso integrale, e la traduzione ora sta qui su 2.0. Ne consiglio la lettura, non solo per apprezzarne i toni (che ho cercato di mantenere il più possibile vicini all'originale), ma per capire se davvero si tratti di segnali di Guerra Fredda e non invece di qualcosa di più complesso e interessante, e cioè di una rinnovata (lo dico a voce bassissima) fiducia della Russia in se stessa.

In realtà Putin dice forte e chiaro e senza inutili giri di parole che la politica estera della Russia si basa sul realismo. Che la Russia non crede nell'unipolarismo, che la decisione di ricorrere all'uso delle armi come ultima soluzione dovrebbe essere facoltà esclusiva delle Nazioni Unite, che l'estensione del sistema di difesa missilistica all'Europa innervosisce la Russia, che nessuno può pensare che la Corea del Nord abbia voglia di lanciare un missile sul territorio americano passando per l'Europa, perché andrebbe ben contro le leggi della balistica. Che ci sono paesi nei quali non è prevista la pena di morte, ma che partecipano a operazioni militari illegittime provocando centinaia, migliaia di vittime civili. Che la Russia crede fermamente nel rafforzamento del regime di non-proliferazione delle armi nucleari, e che in questo intende collaborare con gli "amici americani".

E poi si parla di mercato globale, di cooperazione economica, di investimenti, di lotta alla povertà e delle sue contraddizioni. Si parla, soprattutto, di una Russia che non accetterà lezioni e che difenderà i propri interessi, che ha tenuto fede al Trattato Adattato sulle Forze Armate Convenzionali del 1999 e ora deve assistere al dispiegamento di basi avanzate della NATO in Romania e Bulgaria, in aperta contraddizione con le promesse fatte all'Unione Sovietica dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia.

Più che segnali di Guerra Fredda ci sono i sintomi di una Russia in ripresa, e di una rinnovata fiducia nelle sue potenzialità:
"Noi spesso - e io personalmente molto spesso - ci sentiamo dire dai nostri interlocutori, compresi quelli europei, che la Russia dovrebbe avere un ruolo sempre più attivo negli affari mondiali.
A tale proposito mi permetto di fare una piccola osservazione. Non c'è bisogno di spingerci e stimolarci a farlo. La Russia ha alle spalle una storia di più di mille anni e ha praticamente sempre goduto del privilegio di condurre una politica estera indipendente.
Non intendiamo venir meno a questa tradizione nemmeno oggi. Al contempo siamo tutti consapevoli di come il mondo sia cambiato e abbiamo una percezione realistica delle nostre possibilità e potenzialità. E, naturalmente, vorremmo interagire con interlocutori responsabili e indipendenti con cui collaborare alla costruzione di un ordine mondiale giusto e democratico che possa garantire sicurezza e prosperità non solo a pochi eletti, ma a tutti".

Da leggere, comunque, perché magari non l'avevate capita esattamente così.

Per chi se lo stesse chiedendo e non fosse abbastanza in confidenza per domandarmelo: sì, negli anni Novanta sono stata ibernata e ora riprendo da dove mi ero fermata, più bella e riposata di prima. È il Ritorno del Grande Rimosso: dura più delle iniezioni di collagene, rende abbastanza felici e con i gap generazionali fa miracoli.

Muzyka: Baba Yaga, Back in the USSR.



[Con calma procuratevi la farina di grano saraceno, le uova, il lievito, il latte e la farcitura desiderata, che siamo in piena maslenica ed è quasi giunta l'ora dei bliny].

Menare il can per l'aeroporto

L'eroe del giorno è: il cane Snowy, un Jack Russell bianco e marrone.
Aveva viaggiato: nella stiva di un aereo.
Era atterrato a: Barajas, Madrid, terminal 4.
Era, prevedibilmente: scappato.
Padroni: due, inglesi, disperati.
Vacanza: rovinata.
Avevano offerto una ricompensa di: 10.000 euro.
È stato inseguito da: Iberia, Guardia Civile, personale della sicurezza dell'aeroporto, volontari di un rifugio per animali.
Ha scorrazzato nella cosiddetta "area sensibile" per: 11 giorni; usava i sottopassi per muoversi qua e là.
Lo hanno trovato: i volontari.
Dove: nei pressi della pista 33-L.
Spaventato: un po'.
Sta: bene.



Se si fosse trattato del signor G., lui avrebbe anche trovato il modo di sbullonare un po' di aerei fermi sulla pista, nottetempo.

Link

lunedì, febbraio 12, 2007

Vita tragica, dentista sbagliato

"William Morton divenne effettivamente famoso per aver usato l'etere come anestetico, come suggeriva una nostra recensione televisiva, 'Last night's TV', G2, p. 31, 8 febbraio. Ma fu un altro dentista americano, Horace Wells, che, dopo una dimostrazione pubblica del gas esilarante andata male, sviluppò una dipendenza dal cloroformio e finì per uccidersi".

The Guardian, Corrections.

Come maltrattare Google e vivere felici/28



Ecco dov'erano finiti tutti i pitbull.

Liquids on Board!

liquids on board

Cosa c'è di meglio di un round-up di falsi allarmi? Una collezione di espedienti con cui alcuni passeggeri hanno cercato di aggirare le nuove norme sul trasporto di liquidi a bordo (che limitano i fluidi a un massimo di 100 ml, da esibire ai controlli in una busta di plastica trasparente sigillabile).

L'aeroporto di Manchester ha pubblicato un elenco di patetici tentativi:

– Un passeggero, quando gli hanno detto che non poteva portare a bordo una bottiglia di vodka da 750 ml, se l'è scolata tutta davanti al personale della sicurezza. "È stato poi fatto sbarcare per ubriachezza", specifica l'aeroporto.
– Un altro si è presentato ai controlli con quattro bottiglie di acqua congelata, sostenendo che non si trattava di liquidi, ma di solidi.
– Una signora si rifiutava di abbandonare le sue due bottiglie di vino dicendo "questi non sono liquidi, sono vini pregiati".
– Un'altra ha riempito la busta trasparente con 200 ml di zuppa.

E poi ci sono le reazioni scomposte.
– Un passeggero, di fronte alla proibizione di portare con sé la bomboletta di schiuma da barba ha deciso di spruzzarne il contenuto sulle macchine a raggi x e sul metal detector.
– Un altro ha reagito male alla confisca del deodorante. La sua reazione è stata descritta usando una terminologia familiare a chi ricorda le tattiche dei membri dell'IRA nel carcere di Maze: "dirty protest". In breve, ha orinato nella busta trasparente davanti al personale allibito. Più di 100 ml, oltretutto.

Tutta gente pericolosa e instabile, sicuramente in grado di preparare cocktail esplosivi nella toilette. Mi riferisco soprattutto alla signora che non riusciva a separarsi dalla minestrina.

Link

domenica, febbraio 11, 2007

Il Grande Ratto delle Galapagos

"In un servizio intitolato 'Un ratto, insetti e spazzatura: le delizie del turismo di massa raggiungono le Galapagos', p. 1, 10 gennaio, citavamo fonti ambientaliste che accusavano la nave da crociera britannica Discovery di essere responsabile della comparsa di un ratto, spazzatura e scritte trovati alle Galapagos dopo il primo passaggio della nave, lo scorso aprile. Alcune lettere inviateci in seguito dal Parco Nazionale delle Galapagos e dalla Fondazione Darwin hanno chiarito che queste informazioni erano errate. Prendiamo atto che il ratto era stato osservato prima dell'arrivo della Discovery e che un rapporto del Servizio del Parco Nazionale delle Galapagos non metteva in collegamento le scritte e la spazzatura con la Discovery. La compagnia che organizza i viaggi della Discovery gradirebbe inoltre specificare che i passeggeri hanno in realtà contribuito alla raccolta della spazzatura trovata sull'isola. Le nostre scuse alla Discovery e ai suoi passeggeri".

The Guardian, Corrections.

Anche perché. Lo sanno tutti che le pantegane le ha portate il Beagle.

venerdì, febbraio 09, 2007

Braccio Destro del Tizio Nuovo: Er Benzinaro

Nome: non si sa.
Qualifica: assistente di Abu Hamza al-Muhajir (anche noto come Abu Ayyub al-Masri, anche noto come Tizio Nuovo di Al Qaeda-Iraq), nonché benzinaio per conto di Al Qaeda.
Spiegare meglio: gestiva una stazione di servizio e usava i guadagni per finanziare le operazioni delle cellule irachene di Al Qaeda.
Cosa: arrestato.
Dove: nella sua stazione di servizio a Mahmoudiya, a sud di Baghdad.
Ha confessato che: il giorno prima aveva visto il Tizio Nuovo.
Però: non sa dov'è, perché quel Masri si muove sempre.
Sapevatelo: Mahmoudiya è una roccaforte degli insorti sunniti; anche se la città è dominata dagli sciiti, le campagne circostanti pullulano di cellule di alcaida, responsabili di attentati suicidi e di attacchi contro le forze irachene e statunitensi. Dicheno.

Link

giovedì, febbraio 08, 2007

Falso Allarme per Ahi Che Male

Ringrazio Petrolio per la segnalazione in mail di questo falso allarme un po' da incubo. Dovendo combattere con un'ipocondria livello Alpha e un'impressionabilità che mi fanno scansare accuratamente tutti i serial di argomento ospedaliero, sarò delicatissima.
Signore di 48 anni cerca di entrare negli Stati Uniti, dove vuole trascorrere una breve vacanza, ma a quanto pare gli Stati Uniti sono interessati a entrare nel suo ano. Il signore in questione soffre di una fistola il cui trattamento comporta l'impiego di un setone, cioè del filo di sutura (i dettagli sono in questo articolo di Lancet - se vi annoia l'iscrizione gratuita potete ricorrere al solito bugmenot). I funzionari dell'ufficio immigrazione lo interrogano, lo perquisiscono, si insospettiscono, procedono a un esame più approfondito. Al turista viene detto che se non si fa rimuovere il setone - evidentemente parte di un complicato meccanismo esplosivo - non può entrare negli Stati Uniti; il pover'uomo accetta. Il piccolo intervento viene eseguito all'aeroporto da un medico per la prima volta alle prese con una situazione di questo tipo; il paziente dovrà ora essere sottoposto ad anestesia generale per la riapplicazione del filo di sutura.
Viviamo, a quanto pare, in un mondo sicuro. Libero, anche. Sicuro e libero.
Oggi non mi sembra giornata da ricetta di bliny, vero?

[Warning: non provateci nemmeno, a riempirmi i commenti di casi clinici. Vi banno, vi.]

[Avvertenza: nei commenti a questo post è inaspettatamente nato l'appassionante thread "Le migliori serie televisive della vostra vita". La spiegazione sembra essere: in certi giorni ci prende così :-). Partecipate.]

martedì, febbraio 06, 2007

VVP e l'arancione

"Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino intento a sciolinare i presidenziali sci. All'improvviso la grande porta dello studio presidenziale si spalancò per far entrare con passo veloce il vicepresidente dell'amministrazione Vladislav Jur'evič Surkov.
- Ascolta, bratello, - disse Vladislav Jur'evič. - Ma cosa stai facendo?
- Metto la sciolina sugli sci, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Vado a sciare. Tanta neve, bello.
- Aspetta ad andare a sciare, - disse Vladislav Jur'evič, - Abbiamo una cosa un po' strana.
- Che altro c'è ancora? - domandò ansiosamente Vladimir Vladimirovič™.
- Nelle regioni di Tomsk, Tjumensk e Omsk è caduta neve arancione, - disse piano Vladislav Jur'evič.
- Arancione?!! - urlò terrorizzato Vladimir Vladimirovič™.
- Sembra proprio, - annuì Vladislav Jur'evič.
- Che fare? - si preoccupò Vladimir Vladimirovič™, - Avevi promesso, niente più minacce! Niente più arancione!
- Ci stiamo lavorando, - disse quietamente Vladislav Jur'evič, - Abbiamo proibito i mandarini su tutto il territorio. Chi poteva immaginare che sarebbero tornati sotto forma di neve... Adesso però la sciogliamo.
- Scioglietela! - esclamò febbrilmente Vladimir Vladimirovič™, - Scioglietela al più presto!
- La faremo sparire, - disse con sicurezza Vladislav Jur'evič uscendo dal presidenziale studio con passo veloce".

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

lunedì, febbraio 05, 2007

Costruire un Uomo/Weekend Edition

"Son, a woman is a lot like a... a refrigerator! They're about six feet tall, 300 pounds. They make ice, and... um... Oh, wait a minute. Actually, a woman is more like a beer. They smell good, they look good, and you'd step over your own mother just to get one! But you can't stop at one. You wanna drink another woman!"
Homer Simpson


Vi ho raccontato di aver trascorso un quieto finesettimana da innocente vittima della Grande Emicrania, dedicandomi ad attività come l'arricchimento a fini pacifici dello yogurt con le fragole. In realtà ho lavorato in segreto a un progetto che mi sta a cuore dai tempi della flessione dell'Unione Sovietica. Allero avevo già tutto: l'idea grandiosa, l'entusiasmo sperimentale, la cassettina degli attrezzi. Mi mancava soltanto un manuale adeguato.
Adesso quel manuale c'è.


Costruire un uomo, di Mario La Stella, volume uno dell'Enciclopedia delle Meraviglie. 5 lire, sta scritto in copertina, ma io l'ho pagato un euro. Mi è stato di grande aiuto nello "stringere un'affettuosa e serena amicizia con l'anatomia" (op. cit., pagina 6) senza passare per l'autopsia.

Che dire dell'analogia uomo-vettura antiquata?



E se non fosse stato per questo schema adesso starei ancora lavorando alla grande circolazione:



Ma il vero gioco da ragazze è stato costruire il cervello: compito notevolmente semplificato dal fatto che l'uomo, com'è noto, non è incline al multitasking e tende naturalmente a fare e a pensare una sola cosa alla volta.



Occhio di uomo vede donna, la fissa, la proietta al cervello, cervello riconosce e ordina a organi del suono di chiamarla. Per rendergli il lavoro più facile e gradevole, mi sono limitata a sostituire "donna" con Miru. I modelli meno evoluti sostituiscono "birra" a donna; i più sofisticati, invece, riescono a elaborare il concetto di "Champions League". Noi, nel presente esperimento, non ne avevamo bisogno.

Ora, per l'istruzione del soggetto, devo solo procurarmi gli altri volumi dell'Enciclopedia delle Meraviglie: I prodigi degli insetti, Quando le cifre stupiscono e il fondamentale Questo è l'esaurimento nervoso. Ma c'è tempo, la mia meravigliosa scatola senza spigoli deve ancora imparare a infilare le cinquecento lire nel carrello, a rispondere agli sms e ad articolare semplici frasi come "Amore, ti sta benissimo; nel dubbio, però, prendili entrambi", "Lascia pure a me, tu vai a farti bella" e "Parliamo, vuoi?".

sabato, febbraio 03, 2007

Grafici

Pareggio Usa-Cina
"Una rappresentazione grafica delle forze militari internazionali, Changing world order, p. 23, ieri, dava le stesse cifre per i mezzi corazzati e gli aerei da combattimento dei marine di Stati Uniti e Cina. Le cifre si riferivano solo agli Stati Uniti e sono state copiate per sbaglio nella colonna della Cina, per la quale non era disponibile alcun dato".

Un editoriale da buttar via
"Un editoriale di ieri, The demagogic cliches of right and left can only make things worse, p. 31, si basava su un sondaggio Populus secondo il quale la maggioranza dei musulmani britanici avrebbe dichiarato di avere più cose in comune con i musulmani di altri paesi che con i non-musulmani britannici. In realtà era stata data una lettura erronea di un grafico del sondaggio, secondo il quale la maggioranza era in disaccordo con tale affermazione".

The Guardian, Corrections.

venerdì, febbraio 02, 2007

A grande richiesta

Con riferimento al post Salumi e baci, comunico che:
1. La bottiglia è questa. E lo so. Ma stava nel frigo, era lì, agitarla non sembrava davvero il caso.


2. Mi sono accorta che sul sito dei Baci Perugina c'è gente che si scambia i cartigli. Picia86 offre il cartiglio 76, tenebroso71 cerca il numero 1, amarone74 scambia i numeri pari con quelli dispari (astenersi perditempo). Non ho parole. Io l'altro giorno stavo per mangiarmelo, il cartiglio.
3. La filzetta è praticamente un salame, neanche male. Il signor G. si è avvicinato, ha annusato, ha fatto una faccia come per dire: "Un salame?" ed è andato a riprendere il lavoro interrotto (oggi tra un pisolino e l'altro mi sta smontando un battiscopa).

Diventa più intelligente con Google/2



Solitamente, con raccomandata a/r.

A(r)mericani

"Il problema del possesso di armi in America è molto dibattuto. Si discute perfino sul loro numero effettivo. La National Rifle Association (NRA) si basa sulla stima del BATFE (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) secondo la quale nel 1999 c'erano negli Stati Uniti 215.000.000 armi da fuoco (il 50% della popolazione). Secondo la Brady Campaign (coalizione contraria alle armi da fuoco) ce ne sono 192.000.000 (il 39% della popolazione).
Questo non è un libro sulle armi da fuoco. È un libro sulle persone.
Che si tratti del 39% o del 50% degli americani, è comunque moltissimo. Ho cominciato a chiedermi chi è questa gente, com'è, come vive".
Armed America: ritratti di possessori d'armi da fuoco nelle loro case, di Kyle Cassidy.


Salumi e baci

Dopo le feste nel mio frigo sono comparsi due oggetti inquietanti (sospetto che siano sopravvissuti allo sterminio sistematico di qualche cesto natalizio).
Il primo assomiglia in tutto e per tutto a un Bacio Perugina, solo che ha la forma e le dimensioni di una bottiglia di spumante da un litro. È blu e argento e reca il consueto stucchevole motivo stellato e la scritta "Riserva Speciale di Dolci Messaggi". Sai quell'aria disperata da avanzo, "sono dolcissimo, scadente, faccio tante bollicine, ho un retrogusto di solvente per smalto e probabilmente anche il tappo di plastica"? Ecco.

E ora chiedo scusa ai vegetariani per quello che sto per scrivere.
Il secondo mesto rappresentante della diaspora postnatalizia è un insaccato a me sconosciuto. Si chiama filzetta. Per fortuna ho il Food spammer, che di queste cose ne sa. Gli dico "Ascolta, da un mese ho una cosa in frigo che si chiama filzetta e c'è scritto suino 100%". E lui, il sublime intenditore, "Ma tu sei matta, è buonissima, aprila immediatamente". Immediatamente: erano le cinque del pomeriggio. High tea, proprio, altro che cucumber sandwiches.
– Guarda che non è tanto bella da vedere.
– Sei una dilettante.
– Sembra una pastetta sovietica.
– Mica si spalma.
– È morbida.
– È praticamente filetto.
– Mah.
– Cosa volevi che fosse, grana misto porcini?
– Qualche altro animale.
– Il maiale non ha il filetto, forse?
– Lo so, io?
– Il filetto è il vitello di 8 mesi, per lei.
– Ma tu lo sai che metto il sale fino nell'acqua della pasta?

Così vado in cucina, apro il frigo e comincio a fare tup tup tup sulla superficie del salume. Guardiamo in faccia la realtà: la filzetta che ho cercato su Google Images non assomiglia per niente alla mia. Al Food spammer però non dico nulla, magari se ne dimentica.

E invece, giorni dopo:
– Scommetto che stai ancora tastando la filzetta.
– Sì.
– Cosa aspetti ad assaggiarla?

Cosa aspetto. Magari esistono anche filzette infelici, dal colorito indeciso, con i nodini di grasso, come la mia.

Ormai il pellegrinaggio nel frigo è diventato un rito serale. Si fa tup tup tup, si annusa, si scuote il capo rassegnate e ci si versa un bicchiere di latte.

Ieri mentre prendevo il latte sono riuscita a far cadere la bottiglia Perugina. E sapete una cosa?
1. Era di plastica, con fondo svitabile.
2. Non conteneva spumante per alcolisti.
Da un mese e mezzo convivevo con una quantità di Baci in grado di risolvere qualsiasi emergenza emotiva di livello Alfa-Bravo, e la tenevo nel frigo accanto all'Idrolitina.
Padroni del Cioccolato, fate confezioni meno ambigue: scatole rosse a forma di cuore, diciamo, o quelle rettangolari con i due tizi che si baciano appassionatamente. I tubi già no, con i tubi tendo a pensare "Guarda, un caleidoscopio" oppure "Conterrà forse un piccolo poster?"
Ma la bottiglia. Quella bottiglia è la vittoria dell'equazione nonserveauncazzo=forsesimangia sull'utile=bello. Inutile che ci scriviate sopra "Riserva Speciale di Dolci Messaggi" (blink blink blink), io penserò comunque che si tratti di spumante scadente con tappo di plastica e perlage orizzontale.

giovedì, febbraio 01, 2007

Falso Allarme per Robottino che Sbarluccica

Dove: Boston.
Cosa: una serie di falsi allarmi che hanno paralizzato la città.
La causa: dei pannelli elettronici luminosi disposti qua e là.
Sono stati scambiati per: bombe.
Invece servivano a: promuovere un cartone animato per adulti della Turner Broadcasting System.
E funzionavano a: pile.
Questo si chiama: guerrilla marketing.
Creativi arrestati: due.
Un po' stronzi, però: e certo.
Il sindaco di Boston si è: molto ma molto incattivito.
I pericolosi dispositivi raffiguravano: un robottino con la faccia scema e il dito medio alzato.
Erano stati disseminati in: dieci città. Boston, Los Angeles, Chicago, Atlanta, Seattle, Portland, Austin, San Francisco e Philadelphia.
Questo dimostra che: gli americani sono nervosi, ma quelli di Boston di più.

[Pling plong! Questo falso allarme ci è stato gentilmente offerto da: Sgrigna. Ce ne sono stati altri, oggi, ma questo era imbattibile.]


mercoledì, gennaio 31, 2007

Polonio a colazione

"- La Fata Turchina è un mercenario che agisce sempre da solo, un outsider internazionale della professione. Si pensa che possa essere una donna, ma neanche questo è sicuro al cento per cento. La Fata è invisibile, un fantasma. Spunta all'improvviso e scompare altrettanto misteriosamente. Riceve gli ordini in modo molto complicato, chiede cifre esorbitanti, è infallibile e riesce a stare a galla almeno da dieci anni. In questa professione è quasi un record.
- Un killer? - domandò Pavel.
- Non solo... Non si occupa semplicemente di liquidare le persone, ma anche di spionaggio industriale e di altre cose, purché ben pagate.
- Come fai a sapere che c'entra con l'omicidio Litovčenko?
- Ad agire è stata una sola persona, legata al giro criminoso di un uomo d'affari... Alcuni uomini molto ricchi interessati a sistemare la questione avrebbero potuto contattare la Fata per togliere di mezzo Litovčenko e i suoi documenti compromettenti...
- Allora è stata la Fata?
- No... - Vlad sospirò prima di continuare, - Come ho detto la Fata è una persona solitaria, non si fida di nessuno, usa metodi semplici e tradizionali... pallottole, lame, veleni. E i veleni che usa sono classici, come il cianuro e gli alcaloidi. Il Polonio-210 usato in questo caso è l'esatto opposto: per chi non sia legato a un'organizzazione potentissima è praticamente impossibile da trovare, e non è difficile rintracciarne la fonte. Quindi non è opera sua. E poi la Fata Turchina ha un alibi: quando Litovčenko è stato avvelenato, secondo informazioni affidabili stava lavorando negli Stati Uniti per il cartello dei narcotrafficanti colombiani".

Ebbene sì, nel giallo Colazione al polonio, buttato giù in tutta fretta dai prolifici Aleksandr e Natal'ja Tankov (autori di 85 polizieschi scritti con lo pseudonimo "Natal'ja Aleksandrovna"), Litvinenko diventa Litovčenko, Boris Berezovskij diventa Il'ja Borzovskij, il suo nuovo nome da Platon Elenin muta in Anton Milenin (e la moglie da Elena a Milena, per sicurezza).
Il Polonio-210 invece è proprio il Polonio-210, ma non vale.

Link

lunedì, gennaio 29, 2007

Spetsnaz, Bersagli, Polacchi e Ancora Polonio: Riassumendo

Prima o poi dovremo separarci dai nostri Litvinenko Round-Up.
Non oggi, però.

Solite cose
: Scotland Yard saprebbe chi è l'assassino, la teiera usata per avvelenare Litvinenko sarebbe stata trovata, Lugovoj e Kovtun restano in Russia e Berezovskij a Londra (forse però si fa uno scambio), l'ex-KGB e ora agente dell'MI6 Gordievskij rilascia interviste in cui dice di saperne una più di Scotland Yard e che l'assassino ha tre anni di vita (che si fa, ci si mette seduti con dieci chili di bagigi e si aspetta?). Inoltre è stato trovato un video risalente a un anno fa in cui Litvinenko appare insieme a Scaramella e dice che qualcuno ha minacciato di uccidere suo figlio e che gli hanno perfino gettato in casa una bomba dalla finestra. Date un'occhiata al servizio di NTV, non fosse altro che per la faccia di Scaramella e per la straordinaria acconciatura della giornalista (ti aspetti che da un momento all'altro alle sue spalle sbuchi il comandante Straker, dando l'ordine di armare gli Skydiver).

Rivelazioni sparse: il Generale Ovčinskij, ex capo dell'Interpol in Russia, ha dichiarato in un'intervista di aver conosciuto personalmente Litvinenko. L'incontro risale al 1995, quando Ovčinskij era l'assistente del ministro degli interni russo Kulikov. Solita storia: Litvinenko era un tipo strano che voleva denunciare episodi di corruzione nel ministero. Però non c'erano le prove, e a peggiorare la situazione Litvinenko si era trovato in mezzo a un paio di scandali, uno dei quali aveva a che fare con Berezovskij.
Ovčinskij racconta poi che quando era già a capo dell'Interpol Litvinenko gli telefonò per dirgli che a Parigi in un certo albergo stava per essere ucciso un uomo d'affari. La minaccia sembrava concreta, i russi contattarono i colleghi francesi e mezz'ora dopo la polizia locale fece irruzione nell'albergo solo per trovarsi di fronte a un normale incontro di lavoro. Uno degli uomini d'affari dichiarò esultante: "Cosa vi avevo detto? Mi basta fare un fischio e dopo venti minuti la polizia arriva!"
Ecco, quella volta fu lo stesso Ovčinskij a minacciare Litvinenko: "Se cerchi di entrare ancora nel ministero degli interni io ti uccido!"
Link

L'ultimo a dichiarare di temere per la propria vita è: il coautore del libro Blowing up Russia, Jurij Fel'štinskij.
Link

L'ultimo a dichiarare di non essere stato lui è: ancora Andrej Lugovoj, a SkyNews.
Link

L'ultimo a dichiarare di aver subito un tentato avvelenamento è: il presidente della Corte europea per i diritti umani Luzius Wildhaber. Il fattaccio sarebbe avvenuto ovviamente in Russia nell'ottobre del 2006, condito da pressioni e minacce da parte dello stesso Putin. Cosa vi devo dire.
Link russo e originale tedesco.

Cinque anni
: sarebbero quelli che restano da vivere allo sventurato barman del Pine Bar, Noberto Andrade. Questa è la cattiva notizia. La buona notizia è che la fonte è il britannico The Sun.

Membri della famiglia Litvinenko parlano: la madre gli aveva detto di starsene tranquillo, di lasciar stare il Cremlino e di mettersi a fare il tassista per mantenere la famiglia. La signora per un po' ha voluto convincersi che fosse tutta una messa in scena, con finta morte e intervento di chirurgia plastica.
Ora, guardiamo in faccia la realtà: se Litvinenko fosse vivo ce l'avrebbe fatta a tacere così a lungo (nessuna intervista, neanche un piccolo ricatto, niente di niente)? No. A meno che non abbia preso le sembianze di Oleg Gordievskij. Allora si spiegherebbero molte cose.
Link

La notizia che ho tenuto per ultima è: il presunto scoop del giornale polacco Dziennik, che ha scoperto un centro d'addestramento a pochi chilometri da Mosca in cui come bersaglio per le esercitazioni di tiro veniva usata una fotografia di Litvinenko. Il giornale è riuscito a procurarsi un video e anche delle fotografie. Ed ecco il video.
Insomma, la notizia è: i membri dei corpi speciali "Vitjaz" facevano pratica sparando alla foto di Litvinenko. Il filmato risalirebbe all'ottobre 2003 (un giorno dopo l'accacco al teatro Dubrovka), le fotografie allo scorso ottobre. Ovviamente le immagini sono state rimosse dal sito internet, ma: grazie, cache di Google.
Il colonnello Vasilij Pančenkov dell'ufficio stampa del ministero degli interni nega categoricamente: si tratta di una provocazione dei media polacchi, che avrebbero confuso il centro d'addestramento privato "Vitjaz" (che si occupa della preparazione di uomini che lavorano nel settore della sicurezza privata) con le truppe speciali "Vitjaz": queste si esercitano su sagome normali, mica sulla foto del Litvinenko.
Il comandante del corpo speciale invece ha detto: quelli erano semplici manifesti, nessuno ha sparato a Litvinenko, e poi non è neanche lui ma uno che gli somiglia. Certo che gli somiglia proprio tanto. Piccolo motivo di imbarazzo: il signore alle cui spalle si intravede la foto del "sosia" di Litvinenko è il presidente del Consiglio della Federazione Russa Sergej Mironov.

E per deludere il bambino di sei anni che è in noi: il polonio serve a tante cose, ma non a far bollire l'acqua per il tè.

Googled Up

Questo è uno dei motivi per cui tendo a sconsigliare Google Translate English-Russian Beta.



venerdì, gennaio 26, 2007

Lotta di glasse

La catena americana di supermercati Wegman's accetta ordinazioni via e-mail: non è solo possibile scegliere il tipo di torta, ma anche spedire il messaggio personalizzato da stampare sulla glassa.
Un giorno capita che il messaggio sia in friulano, che il sistema non riconosca il linguaggio html proprietario (eh, insomma, avete capito), che i dipendenti non si accorgano del pasticcio, e questo è il simpatico risultato:



Questo il link originale.

Dimenticavo: tanti tanti auguri alla polentona di Ciseriis anche da parte nostra.

giovedì, gennaio 25, 2007

Il Giorno del Bradipo

– Ehi, Mats? Giù, dai.
– Lo vedi cosa abbiamo qui?
– Spaghetti per te!
– E dai.
– I cetrioli che ti piacciono tanto.
– Scendi, fallo per noi.
– Fallo almeno per la scienza.
– Ti porteremmo una bradipa, se riuscissimo a farla scendere dall'altro palo.
– Bene, come vuoi. Magari domani, no?

A quanto pare gli scienziati dell'Università tedesca di Jena hanno passato tre anni a cercare di far scendere un bradipo da un palo (cosa non facile, come è ben noto a chi sa di bradipi).
Il tentativo di smuovere l'animaletto a metabolismo ridotto faceva parte di un "esperimento sul movimento umano". Esperimento fallito: dopo aver tentato tutte le lusinghe si sono arresi e l'hanno rispedito allo zoo.
"È evidente che Mats non voleva avere niente a che fare con il progresso scientifico", ha detto la portavoce dell'università.
Ora Mats e il suo palo vivono felici allo zoo di Duisburg.

Link, via collision detection.

Question Time

– Ehi.
Rumori di fondo, nessuna risposta.
– Mi senti?
– La pianti di fare tutte quelle domande?
– "Mi senti?" è troppo personale?
– Eh sì, eh.

[Spiegazione successiva: "Non l'ho fatto apposta, mi è venuto così. Al momento non sembrava tanto assurdo. E anche tu, con tutti quei..." "Tutti quei cosa?" "Tutte quelle domande!".
Non è mica vero che gli uomini vengono da Marte: questo è uscito da un pacchetto di patatine.]

mercoledì, gennaio 24, 2007

Ryszard Kapuściński (1932-2007)

"Sa che sono qui per lo sciopero dei minatori. La sua miniera l'ha sospeso, ma ce ne sono altre che continuano. Se voglio, possiamo andarci. Ci tuffiamo nel mare di tenebra, nella neve, nel ventaccio gelido, reggendoci l'un l'altro perché una raffica non ci rovesci a terra o ci separi uno di qua e uno di là.
A Vorkuta ho sentito per la prima volta il gelo non come un senso di freddo penetrante e intenso ma come un vero e proprio dolore fisico. La testa mi scoppiava dal male, mani e piedi mi dolevano al punto da non poterli neanche sfiorare.
Nella tormenta fitta e impetuosa baluginavano qua e là ombre umane, silhouettes dai contorni vaghi rannicchiate su se stesse, quasi piegate in due.
'Sono quelli del secondo turno', mi ansimò all'orecchio Gennadij Nikolaevič. 'È il secondo turno che rientra a casa'.
Incrociavamo persone che non vedevano la luce del sole per mesi interi. Andavano in miniera col buio. Rientravano dal lavoro in mezzo alle tenebre. Erano come la ciurma di un sottomarino, che solo l'orologio, la stanchezza crescente, la fame e il sonno avvertono del tempo che passa.
La miniera Komsomolskaja: pareti ghiacciate, costruzioni ghiacciate, qualche luce fioca, un bagnaticcio nero sotto i piedi. Donne che smistano carrelli, spostano leve, assi, longarine.
'Vuoi parlarci?' mi chiede Gennadij Nikolaevič. Parlarci? E di che? Con quel freddo, quel buio, quella tristezza? Con tutto il da fare che hanno, la stanchezza accumulata, i dispiaceri, il dolore fisico? Non potendo far nulla per loro, decido di risparmiargli se non altro uno sforzo in più, sia pur minimo, come il rispondere a qualche domanda di routine".
ImperiumRyszard Kapuściński (1932-2007)

martedì, gennaio 23, 2007

Fermenti galattici

Ieri era il compleanno ortodosso della signora Miru, secondo il calendario giuliano. In origine il programma prevedeva una sobria cerimonia di sepoltura sotto il piumone, con adeguata riserva di "mandarini senza ossetti" (volgarmente detti clementine), ma poi ha cambiato idea e si è alzata presto per farsi bella. Cinguettava per la casa uno dei canti amati dai Giovani Pionieri sovietici, con i capelli vaporosi come un Deutscher Zwergspitz:

Odo la voce di una dolce meta lontana
Nella rugiada argentata del mattin
Odo la voce e la strada mi invita
E come su una giostra mi sento turbinar
Dolce meta lontana
Non essere crudele
Non essere crudele
Non esser sì crudel
Da questa origin pura
Verso la dolce meta
Verso la dolce meta
Il viaggio mio comincerà

Odo la voce da una dolce meta lontana
Che mi chiama verso un magico avvenir
Odo una voce che mi chiede
Che il mio oggi possa il domani diventar

Dolce meta lontana
Non essere crudele
Non essere crudele
Non esser sì crudel
Da una fonte pura
Verso la dolce meta
Verso la dolce meta
il viaggio mio comincerà

Giuro di diventar buono e migliore
E che un amico mai abbandonerò
Odo una voce e mi affretto
Sulla strada che segnata ancor non è

Dolce meta lontana
Non essere crudele
Non essere crudele
Non esser sì crudel
Da questa origin pura
Verso la dolce meta
Verso la dolce meta
Il viaggio mio comincerà*


Se la Grande Epopea Spaziale del Colonnello Jurij Alekseevič Gagarin, novello Giasone, e dei suoi Cosmonauti costituiscono il fulcro della personale Mitologia Sovietica della signora Miru, i Giovani Pionieri sono la porta d'accesso a questo mondo leggendario.

vsegda gotovi
Ambizioso dipinto murale sovietico raffigurante
Giovani Pionieri attorno a un falò ("Poli, questo mi
ricorda un altro celebre inno, 'Levate in alto i vostri falò!'").

La signora Madre conserva ancora le numerose istanze e la corposa documentazione allegata che la petulante bambina regolarmente le chiedeva di spedire.
Prima di partire per la dolce meta lontana la signora Miru mi ha rivelato, pensando forse di rendermi felice, che la sera avremmo cenato alla russa: salat "zdorov'e" (insalata "salute"), foršmak (aringa tritata), bliny, pel'meni siberiani, sudak o belom vine (luccioperca al vino bianco), per chiudere con macedonia di frutta "Yalta" e una strana torta con tre soli ingredienti che la signora Miru ha imparato a fare al tempo della perestrojka. Pasticcio di Radicchio alla Goriziana, avrei voluto, altro che pel'meni e luccioperca! Ma è la sua festa e solo il suo foodtrainer personale gode del diritto di veto. Ho potuto invece rifiutarmi di accompagnarla a comperare gli ultimi ingredienti, era abbigliata in maniera davvero imbarazzante: camicetta bianca di popeline, gonnellina celeste, calzini immacolati, tufli-baleriny ai piedi e fazzolettone rosso carminio al collo. Nel frattempo ho potuto nasconderle sotto il cuscino il mio regalo, un paio di calzini con suola anti-scivolo e una fantasia di matrioški.

vsegda gotovi
Altro ambizioso dipinto murale raffigurante Giovani Pionieri
("Poli, che dici, è un missile intercontinentale quello lì?").
Al centro, il motto dei pioneri: "Vsegda Gotov!" ("Sempre pronto!")


"Da oggi comincia una nuova vita", ha proclamato al ritorno, "una vita senza scrupoli, no more scruples. Hello takeiteasy, goodbye scruples!". Non ho compreso bene il proposito, ma aveva un'aria decisa. Contenta lei... a me basta una ciotola di gulasch, acqua e un grattino dietro le orecchie. Attraversa un periodo strano, è evidente. Ha cominciato il 2007 all'insegna del bianco: ingolla quantità industriali di latte, yogurt e svariate altre cose bianche. Al supermercato può fissare incantata gli stracchini per un quarto d'ora. Spero che non si tratti di uno dei suoi piani quinquennali, ormai in questa casa è bandito perfino l'arricchimento del pane con farina integrale o semi. E io ho lo stomaco in continuo fermento lattico.
Anche il signor G. attraversa un periodo particolare, credo che somatizzi la signora Miru. Quei due sono simbiotici, un vero lichene. Chi sia il fungo e chi l'alga, non è importante stabilirlo. Dunque, dicevo che anche il signor G. non è in lui. Tanto per dire: in che cosa sono bravi i gatti, rispetto a noi cani? Nel saltare, ma soprattutto nell'arrampicarsi. Se non fosse così, li avremmo già sterminati da un pezzo. Saltare, il signor G. se la cava ancora. Arrampicare, un disastro. Perde la presa, scivola, soffre di vertigini. E invece di concedersi una pausa, di rifondare alle basi la sua essenza felina, osa sempre di più. Non lo puoi perdere di vista un momento che subito senti il tump tump tump del gatto che precipita dalla libreria, sbatacchiando come un'auto dalla scogliera in un film poliziesco. E alla fine, mica la solita, morbida flessione sulle zampe e l'elegante allontanamento con l'espressione da "Tutto calcolato, che cosa credi?". No, ora abbiamo tump tump tump SPLAT! A pelle di leone, cade. Come se un ciclista si dimenticasse di mettere il piede a terra allo stop.
Secondo me, vive una specie di adolescenza, con un rapporto ambiguo nei confronti della stessa signora Miru. Ho smesso perfino di tormentarlo, ha già i suoi problemi. Alterna momenti di estrema affettuosità, alimentati generosamente dalla sua sdolcinata padrona, a momenti di auto ed etero-distruzione. La signora Miru se ne è accorta da una decina di giorni, ma per quanto ne sappiamo ci lavora da tempo. Sta lì e lavora, lavora, lavora. Si gode una piccola siesta, torna al lavoro interrotto e ricomincia a trafficare. Svita le viti, viola il comodato d'uso del ricevitore Sky affilandosi le unghie sulla griglia di raffreddamento, sbadiglia rumorosamente e rutta ("non rutta, digerisce", puntualizza la signora Miru). Se fosse dotato di pollice opponibile, avrebbe già distrutto la casa. Quando il signor G. è sveglio ma non visibile, è certo che sta tramando qualcosa. Ti passa davanti con la sua faccia da poker e un attimo dopo è in camera col piede di porco. Quel gatto è da manuale psichiatrico. L'altro giorno ha demolito la propria cassettina igienica e, lamentandone la perduta idoneità, ha orinato nella vasca da bagno. Ora il signor Elio ne deve approntare una d'emergenza e io ho suggerito una colata unica di ghisa o una pressofusione di acciaio. Con il signor G. e tutto, possibilmente. Nel frattempo, si potrebbe somministrare la fluoxetina.

*karaoke per tutti (su youtube, qui). Firmato: la signora Miru.



lunedì, gennaio 22, 2007

Il Lungo Letargo

Non faccio che lamentarmi del fatto che non dormo quanto mi piacerebbe (cioè un cumulo di ore ingiustificato), che mi manca la giusta dose di sonno, che la mia attività onirica ha bisogno di tempi tolstojani, che i neuroni sbadigliano all'unisono, che i ritmi circadiani inciampano, che da grande avrei voluto fare la collaudatrice di materassi. Forse ho esagerato.
Il regalo di mia madre: crema contorno occhi, 5 maschere antistress, crema notte.



OTTO ORE DI SONNO IN UNA CREMA. Il primo prodotto cosmetico in grado di riprodurre la piega del cuscino che mi resta stampata sulla guancia fino alle due del pomeriggio.
Roba da Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica.

Falso Allarme per Ragazzino Stufo e altre amenità

L'impresa
Eroe del giorno: Semaj Booker.
Altezza: 1,50 m.
Peso: 36 chili.
Il suo problema: come dice sua madre, "he just hates here", "odia questo posto".
Questo posto è: Lakewood, Tacoma.
L'impresa, parte prima: ruba un'Acura del 1986 e scappa a 150 chilometri all'ora. Poi fonde il motore e finisce contro un albero. Si rifiuta di scendere, quindi la polizia deve rompere un finestrino ed estrarlo a forza. Era il terzo furto con fuga in un mese.
L'impresa parte seconda: il giorno dopo si alza di buon'ora, esce di casa di nascosto e va all'aeroporto internazionale di Seattle Tacoma, a un'ottantina di chilometri da casa sua. Questo significa che ha fatto autostop, oppure ha rubato un'altra macchina. All'aeroporto però non ha una prenotazione né i soldi per un biglietto.
Primo livello di sicurezza: lo supera dicendo di aver perso la carta d'imbarco.
L'agente lo accompagna al banco della Southwest Airlines.
Secondo livello di sicurezza: Semaj racconta di dover raggiungere sua madre all'area di imbarco e fa il nome di una passeggera del volo per San Antonio. Ottiene una carta di imbarco e prende l'aereo per San Antonio.
Il problema: a San Antonio usa lo stesso trucco per salire su un aereo per Dallas, ma non è altrettanto fortunato.
Fine della fuga.
Il commento del rappresentante democratico di Washington Norm Dicks: "Abbiamo speso milioni di dollari e provocato disagi ai passeggeri cercando in tutti i modi di rendere sicuri i voli. Se un ragazzino di 9 anni riesce a passare attraverso questo sistema di sicurezza dobbiamo proprio rivedere un po' di procedure".

La maglietta
Va all'aeroporto di Melbourne per prendere un volo per Londra, ma la Quantas gli dice di togliersi la maglietta, che rappresenterebbe un potenziale rischio per la sicurezza e per la tranquillità degli altri passeggeri. La maglietta reca l'immagine di Bush e la scritta "World's number 1 terrorist". Troppo didascalica, a quanto pare.
Personalmente, continuo a preferire "If you can read this, you are not the President", "Yeehaw! Is not a foreign policy", "Quiet! The President is trying to think" e la sempre valida "Somewhere in Texas a village is missing its idiot".

Il giochino definitivo
"I giudizi sul gioco sono, diciamo, contrastanti. 'È piuttosto stupido', scrive uno. 'È il miglior gioco del mondo!' si entusiasma un altro. Io dirò semplicemente che è abbastanza stupido e che richiede buoni riflessi e la capacità di adattarsi a regole che cambiano in modo assurdo e arbitrario.

Proprio come accade oggi negli aeroporti".

Così Robert Sharkey descrive sul New York Times il gioco flash online Airport Security di Ian Bogost.
Bene, noi possiamo tranquillamente adottarlo come gioco ufficiale di questo blog.
Eccolo qui.

domenica, gennaio 21, 2007

The Litvinenko Round-Up: What It All Boils Down To


"Скажем, в какой-нибудь Америке, где-нибудь на тротуаре между горящей витриной и припаркованным Плимутом, не было и нет места подвигу - если, конечно, не считать момента, когда там проходит советский разведчик".

"Diciamo così: in una certa America, da qualche parte sul marciapiede tra un'abbagliante vetrina e una Plymouth parcheggiata, non c'è e non c'è mai stato spazio per il gesto eroico. Se naturalmente escludiamo il momento in cui ci passa in mezzo un agente dei servizi segreti sovietici".
Viktor Pelevin, Omon Ra.


Ed eccoci qui per il nostro Litvinenko round-up. Mi dispiace, ma l'alternativa era dedicarci tutti insieme allo studio delle sopracciglia e dei denti di Saddam Hussein (grazie, Nicola). Falso allarme domani, se vi comportate bene.

Totale colpevoli identificati: uno, alto, robusto, lineamenti asiatici.

Totale passaporti posseduti da "mister Polonio": tre.

Numero film che saranno tratti dal caso Litvinenko (a oggi): quattro.

Numero libri in preparazione su Litvinenko (a oggi): sei.

Ultima persona a dire "temo per la mia vita": il regista Nekrasov, autore di un documentario sull'omicidio Litvinenko che andrà in onda domani su BBC2, nonché amico della vittima. Titolo del documentario: "My Friend Sacha: a Very Russian Murder". And a Very Lucrative Business, too.

Un uomo, una tragedia: secondo l'attore e regista Michail Kozak, un suo film per la televisione rischia di non uscire sugli schermi russi proprio a causa del parallelismo con l'affare Litvinenko. Dice lui. Il film è ambientato nel mondo degli emigrati russi a Parigi negli anni Trenta. Eh. Putin non ci dormirà la notte, immagino.

Intanto, in rete: Delo Nomer pubblica un'intervista a Valerij Karyčev, uno dei cosiddetti avvocati della mafia. Secondo lui Litvinenko, quando lavorava per l'FSB, aveva contatti con la mafia di Kurgan, alla quale probabilmente forniva informazioni.
Poi Karyčev ha le sue idee anche sul delitto Politkovskaja e sull'omicidio di Klebnikov: il primo sarebbe legato a faccende di denaro più che a inchieste scomode, il secondo invece più alla Cecenia che al suo libro sugli oligarchi. Comunque sia: la "Mafia di Kurgan" ci mancava, tra le ipotesi, ed eccola qui.

L'oligarcometro segnala che: Boris Berezovskij, che da quando è cittadino britannico si chiama Platon Elenin, ha annunciato sul suo blog (platon-elenin.livejournal.com: sì, anche lui žežeista) che per il bene del Regno Unito è disposto (bontà sua) a farsi interrogare dalla polizia russa, purché all'interrogatorio siano presenti anche i suoi avvocati, i suoi assistenti, le guardie del corpo, i rappresentanti di Scotland Yard, funzionari del governo e ufficiali dei servizi speciali. Ha.

Versione provvisoria dell'avvelenamento Litvinenko (nella versione di Oleg Gordievskij, ex-agente KGB e altro esule eccellente): in una stanza al quarto piano del Millennium Hotel di Londra ci sono Lugovoj, Kovtun e Litvinenko. A un certo punto arriva un quarto uomo, presentato come "Vladislav" e descritto come uno che potrebbe aiutare Litvinenko a ottenere un buon contratto con una compagnia di sicurezza moscovita. L'uomo misterioso si offre di preparare un tè. Litvinenko racconterà poi che secondo lui l'acqua nella teiera era tiepida, e che sono state le radiazioni del polonio a portarla a ebollizione.

Da tutto ciò si ricava un particolare inedito: il polonio fa bollire l'acqua per il tè. Costa un casino, contamina mezza città, non è life-friendly. Però dà un nuovo significato all'espressione tea and coffee facilities.

giovedì, gennaio 18, 2007

VVP e l'uomo del futuro

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo ufficio all'interno del Cremlino con un'espressione accigliata e pensosa. Davanti a lui, attorno al lungo tavolo presidenziale, si trovavano il segretario della difesa Sergej Borisovič Ivanov, il direttore dell'FSB Nikolaj Platonovič Patrušev, il presidente della commissione sulla salute pubblica Leonid Michajlovič Rošal e il ministro della sanità e dello sviluppo sociale Michail Jur'evič Zurabov.
- Signori, - Disse Vladimir Vladimirovič™ abbracciando i presenti con il presidenziale sguardo, - Bratellos. Il nostro comitato esiste già da qualche anno. In tutto questo tempo abbiamo già condotto molte ricerche. Presto ci saranno le elezioni e dobbiamo fare un bilancio del nostro lavoro.
- Beh, ma il tizio nuovo non sarà mica eletto domani, - cominciò a dire il dottor Rošal.
- E invece bisogna, - lo interruppe Vladimir Vladimirovič™, - Il tempo è contro di noi. Gli americani potrebbero sorpassarci. Anche loro stanno facendo ricerche ormai da molti anni.
- Da moltissimi anni, - disse scuotendo il capo il ministro della sanità e dello sviluppo sociale, - Le loro ricerche sugli effetti sull'uomo dell'elettricità, del cianuro e delle iniezioni mortali sono inestimabili. La nostra base sperimentale è ancora molto lontana da quei risultati.
- E le nostre ricerche sugli effetti del polonio sull'organismo umano? - domandò Nikolaj Platonovič.
- È troppo poco! - esclamò Michail Jur'evič Zurabov, - È una sostanza sola, ed è stato fatto un solo esperimento!
- Beh, perché uno solo... - cominciò a dire Nikolaj Platonovič.
- Fermo lì! - tagliò corto Vladimir Vladimirovič™, - I fatti tuoi ci interessano poco. A noi interessano i risultati. Abbiamo altro?
- Secondo gli esperimenti degli scienziati militari, - prese la parola il ministro della difesa, - L'uomo del futuro non avrà l'intestino tenue e gli organi sessuali. Vi sono anche prove convincenti dell'ipotesi che l'uomo del futuro non avrà bisogno di piedi.
- Niente piedi?! - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - E come farà a camminare, senza i piedi?
- Non gli servirà camminare, - rispose Sergej Borisovič.
- Ah, e già che parliamo di piedi, - si intromise il dottor Rošal, - Gli americani e gli scienziati iracheni non molto tempo fa hanno compiuto un'esperimento con un uomo privato della testa!
- E dunque? - si interessò Vladimir Vladimirovič™.
- L'uomo è morto, - rispose il dottor Rošal, - Però si tratta di un orientamento scientifico molto interessante.
- E noi abbiamo altri orientamenti scientifici, a parte il polonio? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Sì, - rispose Nikolaj Platonovič, - Recentemente abbiamo studiato la possibilità dell'uomo di volare in elicottero fino al Polo Sud.
- E allora? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Ci riesce, - annuì con sicurezza Nikolaj Platonovič.
- E tu che mi dici? - domandò Vladimir Vladimirovič™ al ministro della sanità.
- Noi stiamo studiando le possibilità di rigenerazione dell'organismo umano, - rispose Michail Jur'evič.
- E cioè? - si informò Vladimir Vladimirovič™.
- Beh, - disse esitante Michail Jur'evič, - In poche parole, noi studiamo le possibilità di sopravvivenza in assenza di cure mediche e di farmaci.
- E allora? - si interessò Vladimir Vladimirovič™.
- La sopravvivenza è alta, - disse Michail Jur'evič, - E poi con German Oskarovič abbiamo proibito la vendita della normale vodka, estendendo il divieto a tutto il paese. E la mortalità è risultata molto bassa.
- E quindi, ne conseguiamo... ? - domandò speranzoso Vladimir Vladimirovič™.
- Beh, sono stati certamente fatti dei passi avanti, - assicurò il dottor Rošal, - Ma restano ancora molti esperimenti da fare, il lavoro è tanto. Per esempio ci interessa capire se la gente possa vivere senza una rete di telefonia mobile nella metropolitana.
- Senza un rete di telefonia mobile nella metro? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Certo che può!
- Hai ragione, - annuì Nikolaj Platonovič, - Ma dovevamo assicurarcene per mezzo di un esperimento! E ce ne siamo assicurati.
- Allora, cercherò di sintetizzare, - disse Vladimir Vladimirovič™, - L'uomo del futuro non avrà l'intestino tenue né gli organi sessuali. A quanto pare non avrà neppure i piedi. Forse, neanche la testa. Non avrà bisogno di farmaci, di cure mediche, né di una rete di telefonia mobile nella metropolitana. Sarà immune al polonio, all'elettricità, al cianuro, alle iniezioni mortali e sarà in grado di andare al Polo Sud in elicottero. Giusto?
- Beh, - il dottor Rošal si strinse nelle spalle - A grandi linee, sì.
- Ne viene fuori un uomo ben strano, eh, - borbottò Vladimir Vladimirovič™, rileggendo i suoi appunti.
- Beh, bratello, - disse Nikolaj Platonovič, - Anche noi saremmo sembrati strani all'uomo di Neanderthal. Pochi peli, niente bastoni, non mangiamo carne cruda... Come fa uno a sapere come sarà il futuro.
- Noi lo dobbiamo sapere, - disse Vladimir Vladimirovič™ con fermezza, - Dobbiamo saperlo prima! È il nostro lavoro!
Gli uomini si scambiarono uno sguardo di intesa.

Da: vladimir.vladimirovich.ru

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Bambini, telefoni e giganteschi falsiallarmi alla russa

Martedì sera in Russia è stato dato un allarme terrorismo in grande stile: ieri ci si aspettava un attentato sui mezzi di trasporto di una o più città (Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, Novosibirsk) e la sorveglianza è stata notevolmente intensificata, con il dispiegamento di unità cinofile e squadre speciali antiterrorismo. La comunicazione di un possibile attentato sarebbe arrivata dagli Stati Uniti, hanno detto i canali televisivi.
E gazeta.ru mi titolava:



Cioè, più o meno: "Metropolitana vietata a bambini e telefoni".
Nel senso che tutte le gite scolastiche erano state rimandate e che erano stati staccati i ripetitori dei telefoni cellulari. Concediamoci la fugace visione di una gang di seienni senza scrupoli equipaggiati di micce e detonatori. Ecco, basta.

Tecnicamente un falso allarme c'è stato: sul marciapiede della stazione Vojkovskaja, accanto all'uscita sud, è stato trovato un pacchetto di plastica con la scritta "contagio" e contenente ben 200 capsule. L'FSB avrebbe inoltre scoperto qualche chilo di tritolo nella regione di Tjumen'.
E poi, naturalmente, la polizia è stata sommersa dalle segnalazioni di "caucasici sospetti" e di oggetti potenzialmente pericolosi.
In rete, intanto, si diffondevano voci incontrollate di esplosioni.

Indovinate. Nessuna comunicazione dagli Stati Uniti. Falso allarme. Anzi, probabilmente un'esercitazione, o un modo per preparare il pubblico all'adozione di regole più restrittive (proprio ieri alla Duma è passata una legge sulla sicurezza dei trasporti).
Contenti tutti: i bambini oggi possono circolare liberamente nelle metropolitane, i telefoni funzionano, noi abbiamo il nostro gigantesco falso allarme e la polizia russa può contare su una bella lista di caucasici sospetti.

Link


mercoledì, gennaio 17, 2007

Quel tedesco un po' così

Ora ci si mette anche l'Associated Press:

"Una notizia fornita al Guardian Unlimited dall'Associated Press il 5 gennaio e intitolata 'Moroccan convicted in Sept 11 attacks', affermava erroneamente che Andreas Schulz, un avvocato che rappresenta le famiglie di alcune delle vittime, 'era amico intimo dei piloti Mohamed Atta, Marwan al-Shehhi e Ziad Jarrah quando questi vivevano e studiavano ad Amburgo' e lo identificava come un marocchino che si era addestrato in un campo di al-Qaeda in Afghanistan. Quell'informazione si riferiva a Mounir el Motassadeq, l'uomo accusato di complicità nel caso menzionato. Andreas Schulz è uno stimato avvocato che esercita in Germania e nell'Unione Europea e ci scusiamo per ogni eventuale danno alla sua reputazione e per il disagio causato da questo errore".

Perché dovrebbe subire danni morali e professionali? Dopotutto è solo uno stimato avvocato tedesco accusato di essersi addestrato in Afghanistan e di conoscere personalmente i dirottatori dell'11 settembre. E alla sensibilità del marocchino di alcàida che si è visto chiamare Schulz, ci pensa qualcuno?

The Guardian, Corrections.

[Comunicazione interna: gli haloniomi sono in sciopero, quindi vi faranno credere che non sia possibile inserire commenti e non li conteggeranno. Di conseguenza, i commenti per ora sono a sorpresa, li aprite senza sapere cosa ci trovate dentro. E adesso non fatemi la faccia smarrita di quelli che si vedono passare davanti i piattini di sushi e non sanno decidersi.]

Sì – ehr – no

A causa di un fraintendimento, Kailash Puri, uno dei guest editor dell'inserto speciale Over-70 del G2 del 12 Gennaio, ha risposto in modo errato alle domande di pagina 9. La risposta alla domanda se avesse avuto esperienze omosessuali avrebbe dovuto essere no.

The Guardian
, Corrections.

martedì, gennaio 16, 2007

Dalla Russia con Tutto: The Oligarchs

Il loro motto è "Dalla Russia con tutto", la loro identità è segreta, sono in tre "oltre alle guardie del corpo e alle fidanzate modelle. E meno sapete meglio è per voi".

Tra le loro influenze elencano "l'Ural e il Brent, i soldi (dollari, euro, rubli), il lusso, i costosi dipinti astratti, la moda, le armi, Roman Abramovič, Oleg Deripaska, Michail Chodorkovskij, Boris Berezovskij, Vladimir Gusinskij, Aleksandr Smolenskij, 'Michail Fridman', Vagit Alekperov, Viktor Černomyrdin, Vladimir Potanin, Vladimir Bogdanov, Vitalij Malkin, Anatolij Čubais, Jurij Lužkov, Vladimir Putin, il calcio, le ville, le macchine sportive, gli yacht, la violenza legalizzata, il sesso con le modelle, la musica, la cocaina, i buoni vini, i sigari, il caviale e la vodka".

Si definiscono "bianchi ricchi che fanno hip hop" in inglese: sono The Oligarchs, la loro hit è "Made in the USSR".

Però Mr Parker commenta sul suo blog che a giudicare da questa guida la vodka non la sanno mica bere.

lunedì, gennaio 15, 2007

Diventa più intelligente con Google/1

Dopo il fortunato "Come maltrattare Google e vivere felici" ho deciso di inaugurare una nuova serie: domande intriganti alle quali trovare una risposta, risposte dementi alle quali vi inviterò ad abbinare una domanda. Un po' "Edìpeo enciclopedico", un po' "Forse non tutti sanno che" e anche un pizzico di "Strano ma vero": in una parola, un quiz.
Il tutto gentilmente offerto dalle statistiche del Capo.
Si comincia con:

"Cosa usano i cinesi da quattromila anni"



Pronti, via!

Le Cronache di Carnia: il signor G., la strega e il guardaroba

Con Il Nipote Bambino™ abbiamo guardato Le Cronache di Narnia. Ci teneva, l'ho registrato su Sky.
Che dire. Lento. Lento. Lento. A lui è piaciuto, e i miei scrupoli si sono rivelati del tutto superflui: c'era un Fauno mezzo caprone-mezzo uomo nudo con la sciarpetta rossa che sembrava un po' pedofilo, all'inizio, mentre lui lo ha subito decifrato correttamente. E io della volpe non mi sarei fidata, invece bisognava. Temevo anche che la moglie del castoro restasse prematuramente vedova. E che il leone – che parlava con una bizzarra voce da Don Lurio, anche se poi ho scoperto che lo doppiava Omar Sharif – non arrivasse vivo alla fine del film. E tutti quei personaggi carbonizzati sul posto dalla strega, terrorizzati come calchi di Pompei, mi dicevano male.
– Guarda che non sono morti sul serio, sai.
– Lo so! Poi passa il Leone!
– No, volevo dire che è per finta.
Invece aveva ragione lui, tra fialette di liquido miracoloso e alitate del Leone di Narnia alla fine risorgevano tutti. Il Leone stesso resuscitava per un cavillo.
– Perché è vivo, il Leone?
– Perché la regina ha letto male quello che c'era scritto sulla tavola.
– E allora?
– Se si sacrifica un innocente per salvare un colpevole, non vale.
– Ha letto male le istruzioni.
– A Narnia, questo.
Non si sa mai che Il Bambino™ si metta a fare sacrifici umani nel cortile della scuola. Credo che sotto sotto se la rida delle mie allusioni pedagogiche. Sospetto inoltre che avesse già visto il film perché ha fatto meno domande del solito.
Poi tra liquido miracoloso e soffi resuscitanti io mi sono anche commossa, mentre lui è rimasto lì con gli occhietti sbarrati e asciutti fino alla fine. Era evidente che stava tramando qualcosa.
– Giochiamo con la Playstation? Andiamo un po' in giro con la gummiship di Cip e Ciop?
– Siiiiii!
Ma era un sì in tono minore, si vedeva che non era convinto. E infatti:
– Lo sai che hanno fatto anche il videogioco?
– Lo sai che Natale è passato da tre settimane?
Non mollava, per il momento niente gummiship.
– Tu però ce l'hai un armadio.
– Stella, nel mio armadio non ci trovi Narnia, ci trovi tanto disordine e un gatto che è rimasto chiuso dentro per sbaglio.
– Ma però...
– Eh, ma però.
– Facevamo che tu eri la strega e io il bambino che diventava re.
– Va bene, ma cinque minuti. Poi andava che la strega leggeva male le istruzioni e tu invece che a Narnia finivi in Carnia e che non c'era neanche la neve per via del rialzo termico. A Paularo, finivi. E io ti facevo tornare solo se mi promettevi che poi giocavamo con la gummiship.
Non era convinto, ma l'ho visto scomparire dietro il mio poncho boliviano mentre il signor G., colto in flagrante pisolino, lo guardava sbalordito.
– E ricordati di comprarmi un paio di pantofole ciarnielle.
– Eh?
– Niente, niente. Salutami Don Lurio, io scongelo la pizza.

Questa notte ho sognato che la mia casa si trovava sul primo vagone di un treno che correva a velocità vertiginosa su un lago ghiacciato, in mezzo a foreste innevate. Per fortuna mi sono svegliata prima del deragliamento con schianto finale contro un abete. Fonti vicine alla famiglia del Bambino™ dicono che lui, invece, ha passato una notte tranquilla.
È evidente che come strega lascio ancora molto a desiderare.

sabato, gennaio 13, 2007

Space Oddity

Prima prima, Patrick Rhode era il vice di quello che organizzava gli eventi della campagna elettorale di George W. Bush. Poi, naturalmente senza avere alcuna esperienza nel settore della protezione civile, è diventato il vicedirettore della FEMA, la Federal Emergency Management Agency. Infine, New Orleans è finita sott'acqua, mentre lui e il suo capo Michael Brown erano impegnati a rilasciare interviste e a mettersi la schiuma sui capelli. Per intenderci, Patrick Rhode è quello che ha definito la risposta della FEMA all'uragano Katrina "probabilmente tra le più efficienti ed efficaci nella storia del paese".

Bene.
Adesso lo hanno assunto al quartier generale della NASA. Pensateci, quando ammirate il cielo notturno invernale ("Sirio, stella-non-si-sa, roba che si muove, Betelgeuse, Rigel... roba che si muove a zig zag in direzione della terra...").

Link (via Wonkette)

venerdì, gennaio 12, 2007

Numerini

"La guerra in Vietnam si intensificò dopo l'elezione di Richard Nixon nel 1968 fino a provocare 55.000 morti tra i soldati americani, non altri 55.000 morti come abbiamo affermato nell'articolo 'Like a deluded compulsive gambler', p. 25, 10 gennaio".

The Guardian, Corrections and clarifications di oggi.

giovedì, gennaio 11, 2007

Bracciodestro numero boh: "The Real Deal"

Di questi tempi bisogna aprire un fronte in Somalia per rimediare un bracciodestro. Comunque eccolo.
Nome: Fazul Abdullah Mohammed.
Per gli amici: Haroun Fazil.
Età: 32 o 34 anni.
Esistenza in vita: forse non più, ma si attende l'omologazione.
(Vorrebbero averlo) ucciso a: Ras Kamboni, sul confine con il Kenya.
In un bombardamento cannoneggiamento con: AC-130.
Ha vissuto in: Pakistan, Sudan, Kenya.
Parla: l'arabo, il francese, lo swahili, l'inglese e il comorano.
È esperto di: esplosivi, contraffazione di documenti.
Ma se la cava bene anche in: informatica, dattilografia.
Identità alternative: almeno 17.
Si è addestrato in: Afghanistan.
È stato spedito in Africa da: Bin Laden.
Per: tagliare la testa al serpente americano.
È sospettato di: bombardamenti delle ambasciate statunitensi in Tanzania e a Nairobi e attentato a Mombasa.
Celebre obiettivo fallito: tirar giù con due missili un aereo di linea israeliano; missili lanciati, aereo mancato.
Gli danno la caccia da: otto anni.
Ha sulla testa una taglia di: 5 milioni di dollari.
Lo hanno definito: "the real deal".
Lui e gli altri avrebbero avuto addosso: passaporti stranieri, anche americani.
Se la morte fosse confermata sarebbe: "un duro colpo per la rete di Al Qaeda e una grande vittoria per il governo degli Stati Uniti".
I bombardamenti: continuano.
Frase del giorno: "È come sparare nella giungla. Alla fine ci si fa dei nemici", Bob Baer, ex agente CIA.
Comunque tutto questo è avvenuto: nella fantasia degli Stati Uniti (v. Update).

Link


Update: l'omologazione non è arrivata, l'uomo da 5 milioni di dollari è ancora vivo e con quel curriculum non faticherà a trovare un lavoro. Comunque "sono stati uccisi dei somali con stretti legami con al Qaeda", dicono loro. Noi invece si perde un bracciodestro ma si guadagna un falsoallarme.

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Make-up:
Safe Haven Long-Lasting Foundation per pelli dorate, Credible Intelligence Eyeliner, Shoot-em-up Rich Cream Mascara, lucidalabbra Vicious Comoros. L'allover questa volta è Heart of Darkness Body Powder nella tonalità Sweet Capriolo in Fuga.