martedì, settembre 30, 2003
Amiche, amici
Voglio una matita, una scheda e possibilmente un'urna, subito.
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The Real Thing
lunedì, settembre 29, 2003
IDLM
(tell me why)
i don't like mondays
(tell me why)
i don't like mondays
(tell me why)
i don't like mondays
i want to shoot
the whole day down
I don't like mondays, Boomtown Rats
i don't like mondays
(tell me why)
i don't like mondays
(tell me why)
i don't like mondays
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the whole day down
I don't like mondays, Boomtown Rats
Insight
L'essenza del mio lavoro è un circolo virtuoso:
trasformare il pessimo in quasi dignitoso.
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domenica, settembre 28, 2003
Brave Net World
O avventuroso utente, che hai cercato su Google "blix+detergenti+casa" e hai trovato solo me! Ti meriti il post della domenica.
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sabato, settembre 27, 2003
Cronache della città di G.
Apprendo che agli inizi di ottobre a Gorizia si terrà la prima edizione del "Premio Internazionale della Palacinca".
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venerdì, settembre 26, 2003
Ieri
"I tremendi conflitti che sospingono le persone entro categorie falsamente unificanti come 'America', 'Occidente' o 'islam' e che inventano identità collettive a uso e consumo di vaste masse di individui in realtà molto diversi vanno contrastati. Per farlo disponiamo ancora delle capacità interpretative razionali che formano il retaggio dell’educazione umanistica, intese non come un pietismo sentimentale che c’imponga di tornare ai valori tradizionali o ai classici, bensì come pratica attiva di un discorso razionale, mondano e secolare.
Il mondo secolare è il mondo della storia così come la fanno gli esseri umani. Il pensiero critico non si assoggetta agli ordini di unirsi ai ranghi di chi marcia contro questo o quel nemico riconosciuto. Anziché a un artificioso scontro di civiltà, dobbiamo dedicare la nostra attenzione al lento e paziente lavoro comune delle culture che di volta in volta si sovrappongono, prendono in prestito le une dalle altre e coesistono."
Ieri è morto Edward W. Said.
Il mondo secolare è il mondo della storia così come la fanno gli esseri umani. Il pensiero critico non si assoggetta agli ordini di unirsi ai ranghi di chi marcia contro questo o quel nemico riconosciuto. Anziché a un artificioso scontro di civiltà, dobbiamo dedicare la nostra attenzione al lento e paziente lavoro comune delle culture che di volta in volta si sovrappongono, prendono in prestito le une dalle altre e coesistono."
Ieri è morto Edward W. Said.
giovedì, settembre 25, 2003
Timide astenersi
Questo mi ha provocato il fumettone di Sputnik Besson: ogni tanto mi appare Giovanna d'Arco, urlando "Chi mi ama mi seguaaaaa!" e ammiccando poi in un battito di ciglia: "Perché io valgo". La mia malferma educazione cattolica scricchiola e crolla sotto il duplice impulso. Salvare la Francia, ma in nome di Dio o dell'Oreal?
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A dire il vero
Non mi sento americana neanche un po’
ma ho un amico che amerebbe
risieder in autunno nel Vermont.
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risieder in autunno nel Vermont.
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Venite a morire in Italia
New York, 24 settembre – Tra le riforme fatte dal governo ''abbiamo cancellato l'imposta sulle donazioni e sulle successioni e quindi credo che l'invito sia: venite a morire in Italia''. Questa la battuta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che oggi a Wall Street ha illustrato agli investitori americani il panorama politico ed economico italiano, invitandoli ad investire di più nel nostro Paese. ''Non mi sembra però l'invito giusto -ha chiosato il premier- facciamo pure gli scongiuri''. (Adnkronos)
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lunedì, settembre 22, 2003
Terminatrix
Il trailer metteva insieme qualche immagine apocalittica e un paio di scene d'azione, con il claim per me irresistibile: "Tutto quello che lui sa fare, lei lo sa fare meglio". Poi ho scoperto che "lei" è l'indistruttibile e un po' odiosa nemica Terminatrix.
Intanto, su simplyvintage.com, ho trovato questa t-shirt:
Intanto, su simplyvintage.com, ho trovato questa t-shirt:
mercoledì, settembre 17, 2003
Dietro il fronte interno
Le restrizioni alla libertà di informazione negli Stati Uniti - con i livelli di rischio, e un'interessante cronologia - dall'11/9 a oggi, nel rapporto di settembre del Reporters' Committee, Homefront Confidential "White Paper".
Per aggiornamenti quotidiani, il blog.
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domenica, settembre 14, 2003
Oggi peggio
"Ormai il conflitto ha raggiunto l'anima e non consente più scorciatoie: i palestinesi sentono che Israele punta alla loro fine e non intendono morire in silenzio. Vivono una disperata solitudine in un mondo guidato da mediocri e complici e stanno tirando fuori tutto quello che hanno accumulato lungo un secolo, nel bene e nel male. Il presidente Arafat sta in mezzo a tutto questo, simboleggia una storia difficile, carica di dolori e di passioni, protagonista a effetto di sconfitte brucianti e pagine gloriose, testimone ed autore delle vicissitudini del suo popolo. Oggetto e obbligatoriamente fautore del degrado che lo circondano, non ha mai abbandonato l'idea di traghettare il suo popolo verso una soluzione politica anche a prezzo di rinunce dolorose e di più che legittimi sogni di riscatto. [...]
Arafat oggi rappresenta l'ultimo baluardo della politica come strumento di mediazione e di soluzione dei conflitti. Espellerlo significa gettare la spugna per tutti coloro che credono ancora in una società laica invitandoli ad affidare il loro destino a chi proclama ed attua la guerra di religione, rassegnandosi all'inevitabilità dello scontro tra civiltà sul quale Israele, ancor prima dell'America, sta soffiando".
Ali Rashid dal Manifesto di ieri.
Arafat oggi rappresenta l'ultimo baluardo della politica come strumento di mediazione e di soluzione dei conflitti. Espellerlo significa gettare la spugna per tutti coloro che credono ancora in una società laica invitandoli ad affidare il loro destino a chi proclama ed attua la guerra di religione, rassegnandosi all'inevitabilità dello scontro tra civiltà sul quale Israele, ancor prima dell'America, sta soffiando".
Ali Rashid dal Manifesto di ieri.
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giovedì, settembre 11, 2003
La mistica della femminilità
All'Ipercoop, scaffale "Detergenti per la casa", di fronte a un dispiegamento di almeno dieci tipi di Pronto ad altezza sguardo casalinga:
"Voi che siete donne, quale di questi è il Pronto?"
"Voi che siete donne, quale di questi è il Pronto?"
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martedì, settembre 09, 2003
Scettro
"Se credete che l'Islam sia la ragione del terrorismo musulmano, probabilmente il Giudaismo è la ragione per il terrorismo ebraico. Fino ad ora, i musulmani sono riusciti ad assassinare un solo ministro israeliano. Quando gli ebrei si sono impegnati nel terrorismo privato (opposto a quello dello stato), i miei antenati sono riusciti ad assassinare due zar russi ed una sfilza di governatori, ministri, ufficiali, ambasciatori e statisti di Gran Bretagna, Germania, Svezia, Russia e Paesi arabi. Fino ad oggi, il record di terrorismo stabilito dagli ebrei non è stato ancora battuto, e, come fiero ebreo, respingo i futili tentativi di passare lo scettro in questo campo ai musulmani o a qualsiasi altro".
Israel Shamir (dal sito arabcomint)
Israel Shamir (dal sito arabcomint)
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martedì, settembre 02, 2003
Adesso mi sembra ovvio
"Ciò che crea problemi è la classica logica bivalente, poiché la descrizione di un’autodescrizione proietta realtà che differiscono da quelle che descrive".
N. Luhmann, ovvero "cosa vuole quest'uomo da me?".
N. Luhmann, ovvero "cosa vuole quest'uomo da me?".
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domenica, agosto 31, 2003
Proud to be Bush
Generosi
"Il nostro paese contribuisce ogni anno con un miliardo di dollari a risolvere il problema della fame. E siamo di gran lunga la nazione più generosa del mondo in questo, e io sono fiero di affermarlo. Non è una gara di generosità. Ve lo sto dicendo in confidenza. Siamo generosi. Non dovremmo vantarcene. Ma lo siamo. Siamo molto generosi."
George W. Bush, Washington, D.C., 16 luglio 2003
Neologismi
"Ebbene, ci sono alcuni che vorrebbero riscrivere la storia. A me piace chiamarli revisionisti storici"
George W. Bush, Elizabeth, N.J., 16 giugno 2003
"Il nostro paese contribuisce ogni anno con un miliardo di dollari a risolvere il problema della fame. E siamo di gran lunga la nazione più generosa del mondo in questo, e io sono fiero di affermarlo. Non è una gara di generosità. Ve lo sto dicendo in confidenza. Siamo generosi. Non dovremmo vantarcene. Ma lo siamo. Siamo molto generosi."
George W. Bush, Washington, D.C., 16 luglio 2003
Neologismi
"Ebbene, ci sono alcuni che vorrebbero riscrivere la storia. A me piace chiamarli revisionisti storici"
George W. Bush, Elizabeth, N.J., 16 giugno 2003
venerdì, agosto 29, 2003
Miro unplugged
Mi piacciono gli aeroporti, le stazioni, le soste in autostrada, tutti i luoghi in cui posso osservare da lontano e da diverse prospettive il non ancora, il non subito, masticando gomme e sfogliando giornali. Amo l’ozio indifferente delle attese, il sostare dello spazio nel tempo, elencare in silenzio le cose dimenticate a casa e le cose da dimenticare.
Di un arrivo mi piace il lento, deviato avvicinarsi al centro delle città.
Poi la stanza nuova, lo spazio nell’armadio, la finestra sulla strada (su un cortile, sul mare), indovinare dove sorge e tramonta il sole (quel sole che il primo mattino ci sorprenderà con un taglio di luce inaspettato, a un’ora imprevista).
Camminare, misurare i luoghi con il ritmo del proprio respiro, lasciarsi attraversare dalle cose, con la riposante certezza di essere non visti, l’euforia della trasparenza. Poi sedersi in un bar, decifrare gesti e parole, far prove di vita in un’altra città. Finire di leggere un libro portato da casa, come un viaggio segreto nel viaggio.
Il ritorno è solo una sosta prima di un’altra partenza – si va di nuovo, per pochi giorni o per settimane, in una città amata o in un posto immaginato – e ha la leggerezza del provvisorio.
Poi arrivano le giornate di fine agosto.
Si esce in barca un pomeriggio, al largo di Duino. La luce del giorno si è fatta in nostra assenza più dolce (l’estate non è ancora finita ma c’è una nuova crudeltà nei tramonti, una specie di cupo improvviso sprofondare).
Come Leopold Bloom provoco la mia eclissi di sole sollevando il mignolo.
Un aereo curva all’orizzonte verso Grado. Lo vedo farsi più piccolo e sparire.
Di un arrivo mi piace il lento, deviato avvicinarsi al centro delle città.
Poi la stanza nuova, lo spazio nell’armadio, la finestra sulla strada (su un cortile, sul mare), indovinare dove sorge e tramonta il sole (quel sole che il primo mattino ci sorprenderà con un taglio di luce inaspettato, a un’ora imprevista).
Camminare, misurare i luoghi con il ritmo del proprio respiro, lasciarsi attraversare dalle cose, con la riposante certezza di essere non visti, l’euforia della trasparenza. Poi sedersi in un bar, decifrare gesti e parole, far prove di vita in un’altra città. Finire di leggere un libro portato da casa, come un viaggio segreto nel viaggio.
Il ritorno è solo una sosta prima di un’altra partenza – si va di nuovo, per pochi giorni o per settimane, in una città amata o in un posto immaginato – e ha la leggerezza del provvisorio.
Poi arrivano le giornate di fine agosto.
Si esce in barca un pomeriggio, al largo di Duino. La luce del giorno si è fatta in nostra assenza più dolce (l’estate non è ancora finita ma c’è una nuova crudeltà nei tramonti, una specie di cupo improvviso sprofondare).
Come Leopold Bloom provoco la mia eclissi di sole sollevando il mignolo.
Un aereo curva all’orizzonte verso Grado. Lo vedo farsi più piccolo e sparire.
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dobraroba
venerdì, agosto 22, 2003
J.W.!
"Se continua così,
io dico al paese
quello che penso di lui,
sia come
essere umano che
come persona".
J.W.
Today Show, 1 agosto 2000
io dico al paese
quello che penso di lui,
sia come
essere umano che
come persona".
J.W.
Today Show, 1 agosto 2000
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Pace
"Controluce a un tramonto,
di pesca e zucchero.
Il sole all'interno del vespro,
come il nocciolo in un frutto.
La pannocchia serba intatto
il suo riso giallo e duro.
Agosto.
I bambini mangiano
pane scuro e saporita luna."
Federico Garcia Lorca, Agosto
di pesca e zucchero.
Il sole all'interno del vespro,
come il nocciolo in un frutto.
La pannocchia serba intatto
il suo riso giallo e duro.
Agosto.
I bambini mangiano
pane scuro e saporita luna."
Federico Garcia Lorca, Agosto
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poesia
giovedì, agosto 21, 2003
Azione di rilievo
"L'Autorità Nazionale Palestinese
toglie la voce ai gruppi radicali.
La polizia palestinese ha vietato
interviste sui mezzi di informazione
a tutti i rappresentanti
di Hamas e Jihad Islamica, [...].
Ne ha dato notizia
una fonte della polizia.
'Si vieta a chiunque appartenga
ad Hamas o Jihad Islamica di
rilasciare interviste a qualsiasi
mezzo di informazione,
di persona o al telefono',
ha spiegato la fonte.
L'interdizione riguarda
carta stampata,
radio e televisione".
Da Liberazione, 21 agosto 2003.
toglie la voce ai gruppi radicali.
La polizia palestinese ha vietato
interviste sui mezzi di informazione
a tutti i rappresentanti
di Hamas e Jihad Islamica, [...].
Ne ha dato notizia
una fonte della polizia.
'Si vieta a chiunque appartenga
ad Hamas o Jihad Islamica di
rilasciare interviste a qualsiasi
mezzo di informazione,
di persona o al telefono',
ha spiegato la fonte.
L'interdizione riguarda
carta stampata,
radio e televisione".
Da Liberazione, 21 agosto 2003.
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