sabato, dicembre 10, 2011

Sorriso


Sorriso
di Grigorij Kružkov
                
                   A V.Č.
Era un uomo cupo,
E quando per un istante
Sul suo volto si accendeva un sorriso,
Per spegnersi inevitabilmente subito dopo,
Si vedeva che in lui la felicità
Bastava solo per una vampata.
Era una specie di premio
Per me, conoscenza casuale,
Passante sbadato,
(Suo segreto compagno
Di tristezza e di pazzia),
E provavo sempre più forte il desiderio
Di rivedere quel miracolo
E di farlo durare ancora per un po',
Così come da bambino
Volevo trattenere i fuochi d'artificio
Sopra i denti dei tetti e delle torri
Nel cielo fatto di fumo, nuvole e neve.

Originale: "Улыбка", На берегах реки Увы, 2002.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica poesie e traduce, soprattutto i metafisici inglesi. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.


[Grazie a Sten per l'immagine.]

venerdì, dicembre 09, 2011

La nona onda

– Dice occhio alla nona onda.
– E cos'è?
– Gliel'ho appena chiesto. Intanto guardo su internet.
– Aspetta che ti risponda, così la delusione è più cocente.


mercoledì, dicembre 07, 2011

VVP e il niente

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin si svegliò nella sua residenza di Novo-Ogarёvo.
Silenzio.
Vladimir Vladimirovič™ si alzò, si gettò sulle possenti spalle la cappa di ermellino con ricami dorati di aquile bicipiti, infilò i piedi nelle pantofole di pelle cecena e uscì dalla camera da letto.
Silenzio.
– Guardia! – chiamò Vladimir Vladimirovič™.
Nessuna risposta.
Vladimir Vladimirovič™ inarcò un sopracciglio, sorpreso.
– Ljudmila! – chiamò Vladimir Vladimirovič™.
Nessuna risposta.
Vladimir Vladimirovič™ inarcò sbalordito l'altro sopracciglio.
– C'è qualcuno? – gridò Vladimir Vladimirovič™.
Silenzio.
– Non ho capito, – bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, – Dove sono tutti?
Vladimir Vladimirovič™ si avvicinò al telefono che lo metteva in comunicazione diretta con il presidente della Federazione Russa e alzò il ricevitore.
Silenzio.
Vladimir Vladimirovič™ si precipitò in camera da letto e agguantò il dispositivo mobile presidenziale, quello con l'aquila a due teste al posto della tastiera, e premette il pulsante di chiamata unica. 
Silenzio.
Vladimir Vladimirovič™ uscì dalla camera, attraversò di corsa la sala da pranzo, percorse a grandi balzi l'atrio e spalancò la porta d'ingresso.
Non c'era più niente.
Non c'era la limousine. Non c'era il vialetto nel quale avrebbe dovuto trovarsi la limousine. Non c'erano alberi, non c'erano recinzioni, non c'erano guardie del corpo.
Non c'era la terra, non c'era il cielo.
C'era soltanto un vuoto grigio.
– ААААА!!!!!!! – gridò Vladimir Vladimirovič™, cercando disperatamente di svegliarsi.
Non ci riuscì.

martedì, dicembre 06, 2011

Drag me to the carrozziere

"Oggi stavo attraversando sulle strisce quando è arrivata una tipa su un SUV. Che non solo non ha rallentato, ma poi si è bloccata proprio sulle zebre perché la macchina davanti a lei ha frenato. E allora le ho dato una bella manata sulla carrozzeria, dietro. Sbam. E la tipa si è spaventata, ha pensato di aver messo sotto qualcuno.
Per la prima volta mi sono sentita come una di quelle vecchie nei film dell'orrore. Che io non li guardo, però immagino, immagino tutto.
È stato bellissimo.
Quanto ridere."

Lina, oggi pomeriggio.

sabato, dicembre 03, 2011

Nel millecinquecentonovantatré


La vita si risveglia
di Grigorij Kružkov

La vita si risveglia nel millecinquecentonovantatré.
Sir Walter Raleigh scrive dalla torre i disperati versi
"The Ocean to Cynthia".
Giungono dall'alto voci certe che la sua testa cadrà sotto la scure,
qualsiasi ruolo egli si sia attribuito – da quello del pastore
a Leandro morto tra i flutti.
In quel momento, altrove, Thomas Kyd
viene persuaso a non scagionar l'amico.
Sbirciando i ferri, il drammaturgo spaventato
accusa un altro, Christopher Marlowe
(anch'egli drammaturgo), utile alla polizia segreta
non tanto in sé, ma in quanto testimone dell'eresia
di Walter Raleigh e del suo vile influsso sulle menti.
Intanto Marlowe si ripara dalla peste
a casa di Thomas Walsingham (proprio lui!) nel Kent.
Cosa scriva in questi giorni non si sa,
ma ricevuto l'ordine di recarsi a Londra
finisce ucciso, l'occhio trafitto da un pugnale.
In lutto per il doppio agente
di Lord Burghley e del dio Apollo, gli amici terminano
l'ultimo atto della Dido e il poema su Leandro.
La peste va e viene come un servo sciocco,
chiudono i teatri fino a nuovo avviso
e Shakespeare,
scivolando sul ghiaccio di primo mattino,
per poco non si spacca la testa, che non gli ha ancora suggerito
le parole con cui il gobbo seduce la vedova.
Ma egli sa che quelle parole vanno trovate,
e le trova nel momento esatto
in cui una brezza impercettibile in volo dalla Manica
anima, come una marionetta, un brigantino assopito.

Originale: "Жизнь открывается снова", Третья книга стихов, 1998.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica poesie e traduce, soprattutto i metafisici inglesi. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.

[Grazie a Sten per l'immagine.]

giovedì, dicembre 01, 2011

Il voucher

– Ciao ciao!
– Ciao mamma, ciao papà.
– Ti abbiamo portato.
– Due fette di torta. Fatta papà.
– Senza grassi. Un po' volendo, un po' mi son dimenticato l'olio e il  burro.
– Aspetta, però.
– Dobbiamo spiegarti una cosa importante.
– Sì.
– Dentro c'è un voucher.
– Probabilmente, non è sicuro.
– Un?
– Un voucher. Spiega, Elio.
– Io ho un metodo per tagliare orizzontalmente una torta.
– Per farcirla, no?
– Per andar dritto mi aiuto con degli stuzzicadenti.
– Gli fanno da punti di riferimento.
– Così zic, zic, la taglio perfettamente ed è fatta.
– Stavolta, però.
– Stavolta non sono riuscito a recuperare uno stuzzicadenti.
– Ha viaggiato.
– Si è mosso.
– Dunque può essere che nelle tue fette, in qualsiasi punto, ci sia lo stuzzica
– ... denti.
– In tal caso, hai vinto un voucher.
– Dei soldi.
– Un voucher a chi lo trova.
– Capito?
– Capito. Ma se lo stuzzicadenti lo trovate voi come ci regoliamo?
– Chi lo trova vince.
– Devo darvi dei soldi?
– No no, paga papà.
– Allora ci sto.
– Mangia piano.
– Mastica bene.
– Può essere ovunque.
– Viaggia.
– Si muove.

martedì, novembre 29, 2011

Un cinema del XXI secolo

«Visitiamo una grande sala cinematografica del XXI secolo. Essa è più larga che lunga. Soffitto alto, aria condizionata, comodissime poltrone. Nulla che possa ricordare le sale di oggi, scatole senz'aria e senza finestre, con sedili serrati uno accanto all'altro, con poco spazio. Nel cinematografo dell'avvenire, durante le giornate afose, si sentirà una deliziosa frescura; d'inverno, intimità e calore. Un enorme schermo di 50 metri di lato abbraccia la metà di tutta la larghezza della sala. Si spengono lentamente le luci nascoste ai margini del soffitto, la sala per un istante rimane immersa nel buio, poi lo schermo si illumina. Adesso possiamo capire a che cosa servono i varî apparecchi di proiezione. L'immagine su tutta la superficie dello schermo è composta da alcuni fasci di luce proiettati da varî apparecchi disposti in diversi punti. L'immagine cinematografica cambia continuamente di dimensione, estendendosi su tutto lo schermo quando vengono proiettate scene panoramiche e di massa, e diventando piccola o piccolissima quando vengono riprodotti ambienti chiusi o primi piani. La scena combinata dalla fusione delle varie sincrone proiezioni è talmente perfetta che allo spettatore sembra di partecipare all'azione.»
E Goldovskij ci spiega che è stato realizzato l'"effetto di presenza".

L'oggi e il domani della scienza in Russia. Le previsioni di 29 scienziati sovietici, Aldo Martello Editore, Milano 1959.

sabato, novembre 26, 2011

Tre o quattro in tutto


In un inizio livido di primavera 

di Sergej Kruglov

In un inizio livido di primavera
fumavi a letto, la coperta lilla
tirata giù a metà; dietro i vetri
il vento alzava la polvere con le dita dei pioppi spezzati;
dal mozzicone si levava un fumo grigio-celeste. Rispondendomi guardasti
verso la luce biancastra: le pupille si fecero invisibili, l'interno si fuse con la sfera,
goccia di consistenza aliena, e dondolando cadde in una coppa
piena del burro azzurrognolo di Gainsborough.
Poi la sfera divenne un puntino insopportabile.
No, tu non c'entri –
tu eri da me per caso,
niente di particolare, te ne andasti senza finire il tè
nemmeno il tempo di scambiarsi i numeri di telefono; ma quell'istante sferico
era una chiara cavità nella trama dell'illusione,
punto compreso in sé dove s'incrociano
vie carovaniere di emanazioni angeliche e demoniache
irrappresentabili.
Di questi punti, basi di trasbordo del reale,
ce ne saranno tre o quattro in tutto. Per vederli non è indispensabile
affilare la mente e conoscere a fondo
le zone erogene della fantasia.
Dopo averli visti
sopravvivere è praticamente impossibile.

Originale: "Ранней серой весною", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli. 

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).

[Grazie a Sten per l'immagine.]

mercoledì, novembre 23, 2011

Un esercito di partorienti (We Read Spazio Azzurro So You Don't Have To)


Escalation
Napolitano fa seguito all'intervento di Bersani favorevole alla cittadinanza per gli immigrati.Perchè questa escalation? dov'è l'urgenza?Cosa ci nascondono.

Più
L italia non è come gli Stati Uniti ma una piccola realtà;tra 50 anni non saremo più il popolo italico ma saremo governati dalla sharìa!

Moamed
coppi di tunisini lavora in italia,nasce moamed,glielo fate diventare italiano.poi se ne tornano al loro paese...con un figlio italiano ?

Cocconia
ma di che si ubriaca napolitano vodka,whisky,benzina ?che beve ?o prende la ketamina ?il figlio di un cinese,e' cinese,anche se nasce in italia o in cocconia.

Burundi
vi piacerebbe che vostro figlio nato mentre lavorate in burundi,per decisione di quel paese,visto che e' nato li',diventi cittadino del burundi ?eh,si,siamo alla follia...

Iraq
se voi foste a lavorare in iraq,e vostro figlio nascesse in quel paese,gradireste che per legge diventi cittadino irakeno ?

Tunisia
se io fossi a lavorare in tunisia,e mio figlio nascesse la'.MAI vorrei che gli dessero la cittadinanza tunisina per legge.ma schrziamo ?voi siete i veri folli.

Facile
UNA COPPIA D'IMMIGRATI ARRIVANO CLANDESTINI IN ITALIA, FANNO UN FIGLIO ED OTTENGONO LA CITTADINANZA IT.ANCHE SENZA PERM.DI SOGGIO.FACILE.

Direttamente
INVECE DI SCRIVERE QUI SI PUO SCRIVERE DIRETTAMENTE A NAPOLITANO,IO L'HO GIA FATTO 5 VOLTE.CHE SENTA LE PROTESTE DEGLI ITALIANI.I MUSULMANI NN LI VOGLIAMO ,FORZA!MAXR

Incline
Il capo dello stato,si limitasse solo ai suoi compiti,senza travalicare in quelli che sono del parlamento.Sembra che abbia idee bislacche e poco incline al popolo

Coda
Visto che la società italiana è invecchiata e sclerotizzata, regaliamo la cittadinanza italiana ai bimbi nati qui, avremo la coda di straniere incinte alle frontiere

Invasi
se si diffonde la convinzione che,chi nasce qui' e' italiano,saremo invasi da un esercito di partorienti musulmane dal magreb.le capite queste cose ?

Ciro
i figli degli immigrati nati qui sono italiani ?non credo proprio,si chiamerebbero ciro,alberto,mario e non moamed,yusuf o ali'.non scherziamo per favore....

Che
DA QUESTA BACHECA SI EVINCE IL MALCONRTENTO DEGLI ITALIANI SULLA CITTADINANZA, MA LO VOLETE CAPIRE CHE QUESTA GENTE NON LI VOGLIAMO. IL POPOLO E' SOVRANO IN CHE !

sabato, novembre 12, 2011

Stasera

9 febbraio 2011.

Stasera Elio e Lina tengono i tre televisori accesi.
"Elio, sbassa il volume", dice lei. 
Però è contenta.


In un abisso di acquazzoni e stelle

Lacrime per un vecchio film dell'infanzia

di Sergej Kruglov

             A Saša Egorov

Mio uomo nero, Negoro mio!
Prendimi, rapiscimi, trascinami nelle giungle africane,
scarlatte, verdi, terracotta,
gettami, solo e legato, i mezzo ai bruti e alle sciagure,
precipitami in un abisso di acquazzoni e stelle, consegnami
al Grande Mganga incantatore! –
ma il cattivo non ascolta: ridendo selvaggiamente
mi riporta indietro, indietro. Incespico,
la febbre canta nelle vene; stessa riva,
stessa nave senza equipaggio,
stessa luce feroce
e il ritorno nella gelida e vecchia patria.
La misericordia del male senza pietà per il prigioniero.

Ricordi com'era bello
e bianco e nero tutto questo
sullo schermo a colori?

Era così. E avevo quindici anni anch'io
quando scoprii quest'innocenza.

Nota: il film è Pjatnadcatiletnij kapitan (Sojuzdetfil'm, 1946) di Vasilij Žuravlëv, adattamento del romanzo di Jules Verne Un capitaine de quinze ans. Il malvagio cuoco Negoro, mercante di schiavi e ricattatore, era interpretato da Michail Astangov. Il film è qui: http://video.mail.ru/mail/jonniarts/4307/1966.html.

Originale:  "В слезах над старой кинолентой детства", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).

martedì, novembre 08, 2011

Go Greek for a Week

"Tre famiglie britanniche sperimentano le particolarità del sistema fiscale, pensionistico e lavorativo che hanno prodotto la crisi dell'economia greca e il conseguente piano di rigore mirato a tagliare il deficit.

Una parrucchiera di 54 anni scopre la generosità del sistema pensionistico greco che consente a parrucchieri, pasticcieri, annunciatori radiofonici e appartenenti a circa 600 altre categorie lavorative di andare in pensione a 53 anni con il 90% del loro ultimo salario perché esercitano professioni rischiose.

Un conducente d'autobus apprezza i vantaggi dei servizi pubblici che gli permettono di essere pagato quasi il doppio della media nazionale e ricevere bonus se si presenta al lavoro presto e controlla i biglietti.

Un chirurgo è piacevolmente stupito dagli effetti del sistema contributivo greco sul suo reddito disponibile.

Le esperienze personali dei tre protagonisti saranno affiancate da approfondimenti e interviste incentrati sull'evasione fiscale, la corruzione e la cattiva gestione che hanno contribuito ad affondare l'economia greca."

Dalla pagina web di "Go Greek for a Week", reality show di Channel4, novembre 2011.



Venite da noi.
Ne avrete per quattro-cinque stagioni.
Alla fine si scoprirà che siamo sempre stati morti, tutti, fin dal primo episodio.
Oppure ci mangeremo la troupe.
Questo si vedrà.

lunedì, novembre 07, 2011

Gli ini di novembre (We Read Spazio Azzurro So You Don't Have To)

Due
Sono due i deputati che ci hanno portato a questo punto Casini e Fini ma nelle lettere che scrivevamo molto tempo fa lo dicevamo di evitare gli INI c'era ancora Folli

Non
non molli, siamo con te

Così
Ha fatto bene a farci commissionare così, se per caso cambia governo, devono attenersi alle decisioni già prese e non sprofondarci nel baratro.

Anche
Silvio, non mollare !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ci siamo qua noi a sostenerti. Senza di te non andiamo da nessuna parte. Siamo pronti anche alla rivoluzione !

Milioni
RIPASSO GENERALE GOVERNO DI FRODI E LADRONI INDULTO CAUSA DI MILIONI DI LUTTI NELLE NS AMATE FAMIGLIE X RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE CARCERI SI LIBERARONO I PEGGIORI DE

Già
X EVITARE SCIAGURE NEL FUTURO DI QUESTA DISGRAZIATA ITA GLIA BISOGNA CHIUDERE LE FRONTIERE SIAMO GIà IN TROPPI + ARRIVANO DAL RESTO DEL MONDO + LE CITTà DEVONO COSTRUI

Causa
BASTA CON ACCONGLIENZE INDISCRIMINATE DI POPOLI DI OGNI ETNIA L'ITA GLIA SPROFONDA X ALLUVIONI FRANE TERREMOTI I FIUMI STRARIPANO XCHè GLI ARGINI CROLLANO A CAUSA DEL

Belz
SE DOVESSE CADERE O DOVESSE PASSARE IL GOLPEROSSO AUGURIAMO AI SCAMBISTI TRADITORI DELLA PATRIA UNA FINE MISERA NELLE LORO MILLE VITE POLITICHE CHE SI ALLEINO CON BELZ

Poi
MI VERGOGNO DI APPARTENERE AL PDL DOVE CONFLUISCONO DEI OPPORTUNISTI POLITICANTI CHE ELETTI DA NOI E POI QUANDO LA NAVE è IN PERICOLO QUESTI LASCIANO COME DELLE PANTEG

Ore
IN QUESTE ORE DI DISPERAZIONE IN ITALIA NON VIENE RILEVATI DEI FATTI GRAVISSIMI NEL CONTINENTE AFRICANO IN NIGERIA MILIONI DI MORTI CRISTIANI CHIESE CRISTIANE BRUCIATE

Credeva
CARO SILVIO BASTA CON LE PRIME DONNE DELLO SPETTACOLO VEDI LA CARLUCCI VOLTACABBANA CREDEVA D'ESSERE AL BAGAGLINO CHE CHIUDENDO LE SOUBRETTES DEVONO TROVARE NUOVI SBO

lunedì, ottobre 31, 2011

L'amour en anglais

Nel bagno, cioè nel modulo lunare per fantini, si è materializzato questo biglietto:


Forse è un messaggio dal futuro, come il fossile di polpetta. 
Forse no.
Chissà se dietro l'amore si nasconde anche una riserva di accenti acuti.


sabato, ottobre 29, 2011

Boomerang

Boomerang
di Grigorij Kružkov

Allora dico addio a questa casa,
Al cubo d'aria sopra un letto duro,
Alla studiata inclinazione della lampada
E a questo terrazzo ingombro,
Simile per forma a un boomerang.
Lascio tutto nelle mani di Dio, come si dice.

Dio mi disegna simile
A un aborigeno australiano,
Nudo e scarmigliato
Nel suo bush selvatico e deserto,
Lanciatore di boomerang-anime
In rapido volo all'orizzonte.

L'anima che colpisce con tutta la sua forza
Un cuore caldo e vivo
Vince un trofeo di cenere.
E centrato il bersaglio
Curva la propria traiettoria
Per tornare a colui che l'ha lanciata

Perché egli nuovamente scagli l'arma
Con un alto grido e con un balzo barbaro.
Significa che è tempo di congedarsi
Dal fronte interno delle braccia aperte, dall'alta palizzata
Di scaffali; ai libri io non credo più.

Credo solo in quella terra incantata
Dove, come racconta un testimone,
Passeggia Dio, immemore,
E pascolano adrosauri
E sfrecciano uccelli privi d'ali.

Originale: "Бумеранг", Бумеранг: Третья книга стихов, 1998.

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica e traduce poesie, principalmente dall'inglese. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.

[Grazie a Sten per l'immagine.]

giovedì, ottobre 27, 2011

Questa impronunciabile Europa (We Read Spazio Azzurro So You Don't Have To)

Ammantare
Presidente non dare troppa corda a sarkozy. E' un comico alla de funes capace di far ridere e attirare l'attenzione sugli altri per ammantare i suoi grossi problemi.

Nonno
per fini mio nonno diceva semre mai sputare veleno in cielo, ti ritornera" in faccia TRADITORE FARO DI IPOCRISIA

Regole
i diritti accuisiti non si toccano ogniuno ha fatto i conti con le regole del momento.giusto per il futuro mettere le aziende in condizioni di licenziare per non falli

Dice
NAPOLITANO DICE CHE L'ITA GLIA DEVE FARE DEI GROSSI SACRIFICI INCOMINCIASSE PRORIO LUI PIù CHE UN PRESIDENTE REP SEMBRA UN DITTATORE IMPERATORE CI COSTA PIù DI UNA RE

Auto
per un passaggio di auto in europa costa 30 euro in itala costa 500 euro ecco fate questo prima adeguarle con l éuropa NO LE PENSIONI.non toccarli se no cade Berluscon

Pure
ci sarà pure in Italia qualcuno in grado di: -zittire, o -spedire a lavorare in miniera, o -spedire a lavorare in altoforno quella faccia di bronzo traslucido di F

Child
..........anche Di Pietro è un child pensionato!

Perché
perche' l'evasore fiscale italiano suscita odio,schifo repulsione,mentre il vu cumpra' che non paga iva,inps e irpef,suscita simpatia e comprensione ?

Vivente
On, Presidente Berlusconi,non mollare,gli Italiani moderati sono e saranno sempre con te,perchè sei il più grande legislatore vivente

Fine
SE L'ITALIA FARà QUEL CHE GLI IMPONE QUESTA IMPRONUNCIABILE EUROPA SARà LA NS FINE NON SAREMO PIù LIBERI DOBBIAMO DISOBBIDIRE ALLA MERKEL FRAULEN DOCTOR E AL VIVER SA

martedì, ottobre 25, 2011

In Giorgio we trust

"In tartiflette we trust."
Così stava scritto, bianco su rosso, sul casco del motociclista che stava davanti a noi in fila dal tabaccaio. Volevo farlo notare a Sua Cinicità, ma siamo stati distratti dal fatto che il tabaccaio continuava chiamarlo madame. Lo chiamava madame e poi si scusava, madame e désolé, madame e désolé. Poi siamo andati a prendere i kebab. Il Cinicità non si ricorda mai dove sta, l'arabo, bisogna percorrere un paio di vie dall'aria serale e confusamente pericolosa e poi andare a caso. Sua Cinicità dice sempre "adesso ci menano", ma a dire il vero non ci menano mai.

L'arabo chiama Sua Cinicità "Giorgio". Come Giorgio Armani, dice, mica posso chiamarti Berlusconi. Bunga bunga, spiega. A quel punto i suoi cinque avventori impegnati a guardare a Napoli-Bayern si voltano pigramente. Bunga bunga, ripetono, prima di tornare a fissare lo schermo appollaiati sugli sgabelli vagamente pop di plastica lucida color caffelatte.
E tu come ti chiami, già?, chiede il Cinicità all'arabo. Giorgio Armani anch'io, risponde lui come sempre. Allora me stavolta chiamami Sergio. Per cambiare.

Quando siamo ormai a casa mi ricordo della scritta sul casco.
La tartiflette è una delle invenzioni più tristi dei francesi, dice Sua Cinicità. Patate, formaggio, pancetta. Che tristezza. E il frico friulano, allora? Non è triste come la tartiflette, dice lui. Vedremo, penso io.

Il giorno dopo incrociamo Giorgio Armani davanti a Monoprix.
Sergio, ma sei ancora vivo?
Quel kebab me l'hai consigliato tu, dice il Cinicità.
No, io ho consigliato quello di madame.

Ciao, Sergio, dice Giorgio Armani.
Poi se ne va.

sabato, ottobre 22, 2011

Elegia puškiniana

Elegia puškiniana 
di Sergej Kruglov

Ad Avgust B., con un'avvertenza: neanche sui pini russi crescono le mele blu, 
ma esse sono abbastanza gustose, e i loro torsoli scivolosi. 

Prima di lui non c'erano versi né linguaggio.
Sarà buffo e desolante
quando neanche dopo ce ne saranno.

L'autunno ci sorprende sempre in cammino.
Ultima fermata, Boldino. Più in là non si può andare, caro:
nel mondo c'è il colera. In quarantena sotto cieli stranieri,
resterai ospite indefinitamente.
La casa senza padrone è vuota, avvolta nella nebbia fin dal mattino.
I servi si sono dispersi lungo le strade acide:
non c'è nessuno a cui versare caffé decaffeinato,
nessuno da sbarbare o da svenare –
l'autunno arrugginisce tutto quel che è tagliente.
Siediti accanto alla finestra, mescola le carte
e disponi il solitario in questo o in quel modo – uscirà sempre e comunque
Puškin, nessun altro. E non sorprende:
Puškin in questo mazzo è tutti e quattro i semi.
Dovrai sciogliere gli inchiostri secchi, come nella fiaba?
Ma i tuoi testi di Boldino
non li conoscerà nessuno,
forse due o tre volte
si rivolterà nella tomba
l'ossuta musa russa.
Musa fortunata: è riuscita a morire per prima.
Quando qui ti raggiungerà
il colera del secolo, l'ultima cosa che vedrai
sarà il Puškin di quel solitario, un cielo basso da cornacchie
e una fine del mondo interminabile e crudele.
Che voglia di andare a casa, dolce amico mio,
amico lontano, mia soffice nuvola!
Noi, certo, sapevamo dell'autunno – ma davvero,
davvero la nostra estate è stata tanto lunga?

Originale: "Пушкинская элегия", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli.



Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come reporter nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).


[Grazie a Sten per l'immagine.]

mercoledì, ottobre 19, 2011

Box di sx (We Read Spazio Azzurro So You Don't Have To)

Visto

visto che quando si votera' perderemo,impegniamoci fin da ora,quando rivinceremo(2o18)ad abrogare con effetto retroattivo leggi per voto/cittadinanza stranieri

Tutti
MEGLIO I CONDONI CHE FANNO PAGARE CHI NON HA MAI PAGATO CHE REINTRODURRE L'ICI CHE PAGHIAMO TUTTI DI NOI

Diretto
la conpagna bindi usa termini da bettole,panella è nel suo diretto dissentire senza essere trattato male.VERGOGNA A CASA HA ROTTO

Conosc
alla prossima manifestaz.in qualsiasi città, propongo l'invio di ag.digos di tutte le città per control.aeropor.stazion.strad.e autostr.loro li conosc.gli esaltati

Solo
I soliti giornalist ed opinionisti starnazzano a vanvera che ora bisognerà "pagare" x manifestare. No, è solo una fideiussione che sarà restituita in assenza di devastazioni.

Maxi
Svecciamo la pubblica ammini. Immettete giovani laureati e competenti al posto di fannulloni e incompetenti! Serve una maxi ingresso dei giovani!

Dove
NON GUARDIAMO PER UN PO' TUTTE LE TRASMISSIONI, SOPRATTTUTTO QUELLE DI STAMPO SINISTROIDE, DOVE CI SONO I POLITICI.


Grande
SILVIO...Fai un acosa GRANDE...Azzerra i Privilegi della CASTA e Vai in Parlamento, Metterai all'Angolo i SINISTRI, che Voteranno Contro e Guadagnerai Molti VOTI....

Dettato
Erano indignati con Pannella ed ereno anche tanto democratici perchè non ci si comporta così in parlamento; si deve seguire il dettato del box di sx (Melandri, Bindi).