venerdì, ottobre 09, 2009

L'appassionante vita di una collezionista di braccidestri

Dilemma: devo interrompere la compilazione di bolañane biografie di poeti sovietici e di cantanti russe prerivoluzionarie, l'osservazione degli spazi azzurri e le traduzioni professionali a tariffe outlet per dedicarmi ai due algerini presunti affiliati di alcaida arrestati a Vienne? Sì, devo.
Arrestati, dunque.
A Vienne, nell'Isère. Sud-est della Francia, Rodano-Alpi.
Presunti affiliati, stavolta, non organizzatori ma neanche portavoce qualsiasi.
Affiliati a che? Ad al Qaïda au Maghreb islamique (AQMI), cellula magrebina di alcaida: perché alcaida acts global ma thinks local, come il McDonald's, e se non lo avete ancora capito non sto a rispiegarvelo.
Insomma c'erano questi due fratelli estremisti islamici che suggerivano via internet all'AQMI i possibili bersagli di attentati in Francia.

Fun facts: il maggiore dei due lavorava al CERN. Nel nucleare, sottolinea Le Figaro. Era un ingegnere, rincarano la dose varie agenzie di stampa, che non perdono l'occasione per ricordarci l'acceleratore di particelle e il Big Bang cosìcosà. Un progetto costellato anche da molte difficoltà e ritardi, sgomita Repubblica. Sì, vabbe'. Adesso va di moda sputtanare la Svizzera (però non si invitano i registi a ritirare un premio per poi metterli in un carcere di Zurigo, ve lo dico subito).

Ora, da collezionista di braccidestri mi chiedo: cosa c'è in alcaida che attira così tanto gli ingegneri? Apre un ventaglio di opportunità professionali? Fa bella figura nel curriculum? Permette di viaggiare tanto? Paga bene? Ha un sistema imbattibile di buoni pasto?
Siamo dunque autorizzati a parlare di fuga di cervelli?
Forse non lo sapremo mai.
Ma cosa facevano di preciso, l'ingegnere e suo fratello? Mandavano ad alcaida dei link a googlemaps? Preparavano tanti piccoli Big Bang nell'Esagono? Costruivano un trappolone per accelerare a mano le particelle?
Non si sa.

Dunque, io avrei questo piano di voli frequenti. Sono flyingbluista di Air France, speedyboardista di EasyJet, do una mano alle hostess di Ryanair a distribuire i gratta&vinci e ultimamente negli aeroporti non mi faccio neanche più fregare il carrello con i due euri dentro.
Loro, i francesi, ogni volta che atterro proclamano uno sciopero del latte.
Lì mi è consentito vedere solo RaiUno, cioè Unomattina, il Tg e Porta a Porta, e per il resto del tempo ci sono quello scemo di Titeuf e dei Simpsonnes tristissimi doppiati in québécois.
E poi c'è il rap francese.

Ma.
Per favore, ingegneri nucleari di alcaida. Io lo capisco che Vienne dev'essere un po' come Gorizia ma senza i casinò. E che - a riprova delle mie privatissime considerazioni - non è un caso che sia gemellata con Udine.
Però ormai mi sono abituata ai letti da nani, ai cuscini cilindici e al fatto che in bagno al posto del water ci sia la cesta della biancheria, il moretto del tg sul secondo canale mi sta più simpatico del biondo, conosco tutte le parolacce che servono a stringere amicizia con un bambino di seconda elementare o con un bambino ritardato di terza e l'ultima volta - sentite qua - mi hanno versato 20.000 litri di latte gratis in place de la République. Sono cose che fanno bene al calcio.
Ci siamo capiti, ingegneri nucleari di alcaida.

Soggetto.
Mohammed, ingegnere di Clermont-Ferrand convertito all'Islam, si innamora di una bionda cattolica appena intravista e decide di sposarla. Un vecchio amico, uno zapatista di Carcassonne, gli presenta un'affascinante dottoressa divorziata, con la quale trascorre la notte a parlare platonicamente di matrimonio, morale, religione e linguaggi di programmazione open source. Il giorno dopo Mohammed si dichiara alla bionda cattolica, ma lei dice che non può sposarlo a causa di una relazione con un uomo ammogliato.
Cinque anni dopo Mohammed e la bionda, felicemente uniti in un matrimonio interreligioso e fieri genitori del piccolo Pierre Tariq, incrociano la bella divorziata su una spiaggia. Scambiano qualche banalità, Mohammed scopre che l'amante di sua moglie era il marito della dottoressa, si salutano, tutto continua come prima.
Nell'inquadratura finale Mohammed si attarda sulla spiaggia ("Papà, papà, sbrigati," "Un momento, arrivo"), si accende una sigaretta, estrae dalla tasca un binocolo e una mappa, mette a fuoco una centrale nucleare all'orizzonte e mormora tra sé: "lì".
Titolo: La mia notte con Mohammed.

giovedì, ottobre 08, 2009

WRSA perché siamo schisofrenici e anche un po' bipartizan, SYDHT

Voi qui mi accusate di tutto: "chi ha messo le pantofole nella lavastoviglie?",
"chi ha tirato un bastone contro il televisore?", "chi è caduto nella credenza?"

Abe Simpson in "Chi ha sparato al signor Burns?" (2ª parte), Stagione 7, Episodio 1

Anyway, Silvio non si processa, si ama!
Fjodor



DAL 1994 LE HANNO PROVATE TUTTE ,MI CHIEDO E VI CHIEDO C'È UN'ESSERE UMANO CHE HA SUBITO TANTE CATTIVERIE E INSULTI COME IL PRES. BERLUSCONI? TUTTI INSIEME CON LUIII
Chi sbaglia contro un cittadino non sarà più lo Stato a pagare ma l'accertatore del reato o la violazione comodo sbagliare senza pagare La legge è uguale x tutto

Silvio, che ti fanno a te questi microbi, la tua forza stà nel consenso che è tanto. Siamo tanti, tutti con
Pres. Berlusconi il lodo alfano è un colpo basso della sinistra invidiosa e schisofrenica non MOLLI SIAMO IN MOLTI AL SUO FIANCO IN TELEV. CON CARTE IN MANO FORZAAAAAA
presidente basta con la diplomazia bipartizan ora cerchiamo faziosamente di combattere tutti i sinistri li tocchi sugli interessi li licenzi dalle sue tv

FORZA BERLUSCA HAI INGOIATO TANTI ROSPI QUESTO E' UN GIRINO

Caro Silvio Berlusconi,non mollare ripagali con la stessa moneta,sono invidiosi della tua bravura e preparazione non ci sono più uomini della tua mola ,falli tremare,

Avrei un suggerimento ... inviare dei fax di protesta alla Sede della Corte Costituzionale. Intasiamoli di fax... così forse smetteranno di ignorare quale è stata ed

non ne posso più di questi sinistri,

SILVIO SEI TUTTI NOI! STRABACI

mercoledì, ottobre 07, 2009

Look back in danger (WRSA in attesa del Lodo Poolparty, SYDHT)

Ehi, psst
Ho sentito da un amico che certe cose le sa perchè è nell'ambiente . Vogliono bocciare il lodo Alfano x costringere Silvio a dimettersi. Forza ragazzi tutti in piazza

CrostateChi c'è dietro la d'addatario?Certamente x Lei qualcuno ha filmato e registrato! Oppure deve avere 4 mani!Presidente stia in campana lei ha vicino delle "crostate"

Paypal
io voglio dare 300 a Berlusconi per pagarela multa come devo fare???

Mo' me lo segno
Vi ricordate il pericolo dei stranieri in bici per strada? Travolto in bicicletta, muore sul colpo Il 34enne stava andando a rinnovare il permesso di soggiorno .

Appaiono
Passeggiavo in centro con il mio nipotino di 7 anni, quando appaiono due donne con il burqa. Il mio nipotino ha lanciato un urlo perchè se l'è viste dietro le spalle

martedì, ottobre 06, 2009

WRSA ad altronza, SYDHT!

Baciami, stipido
Caro Silvio, non tentare elezioni anticipate,tieniti stretta la maggioranza che hai e continua a governare bene, la gente non è stipida e non ha l'anello al naso....

CodiciURG.ISSIMO per Silvio rinuncia loda Alfano, dimissioni dicendo per bene paese, nomina Bertolaso k.o. opposiz. in ombra loro nuovo segretario tutta it con voi 33761935

Subito
Perchè non ci mettiamo tutti d'accordo e diamo noi i soldi a Silvio per pagare 750.000.000 di euro alla CIR Sono sicuro che riusciamo a farlo.

Arimani coperto
RUTELLI IL REDIVIVO,OGNI TANTO TIRA FUORI LA TESTA PER DIRE.NIENTE.A RUTE' ARIMANI COPERTO E' MEIO PE TE' E PE TUTTA L'ITALIA.STAI ZITTO FAI + BELLA FIGURA ARICOMP

Eventualmente
Per l'amor di Dio, non molli, eventualmente si potrebbe spostare in conto corrente in Mediolanum, sarebbe un ottimo aiuto, non ci lasci nelle mani di tali farabutt

Cento
Silvio non mollare ti prego! Invito i vertici Pdl a organizzare una colletta per fininvest, io un centinaio di euro li darei e secondo me anche tantissima altra gent

Settantacinque
Presidente, senza offesa, il Suo Impero finanziario non deve morire: quanti siamo noi elettori, 10 milioni? 750 milioni, vale a dire 75 euro per 1. 75 E io ve li darei

Dieci bastano
SE IL PRESIDENTE BERLUSCONI HA BISOGNO NOI CHE LO ABBIAMO VOTATO E CHE CREDIAMO IN LUI FAREMO UNA SOTTOSCRIZIONE PER AIUTARLO CON 10 EURO A TESTA RIUSCIAMO SICURAMENT

Facciamo tre
Io propongo di aiutare Silvio in questa condanna ingiusta, ognuno di noi versi tre euro alla causa con un sms!!! Così faremo sentire il nostro affetto al Presidente!

Tornelli
manifestazioni ad altronza sotto le finestre della procura!!!! e mandiamoli a lavorare tutti una buona volta!!! forza minisitro Brunetta mettigli i tornelli !!!!

lunedì, ottobre 05, 2009

Father: A chi hai detto fottuto?

– Non ti macchiare!
– Ma tu ti macchi.
– Ma io sono fottuto.
– Io sono più fottuta di te.

La sera dopo…


– Manuè.
– Eh.
– Ti piace la cacca?
– Non tanto.
– Papà.
– Eh.
– Ti piace la cacca?
– Dicono che mi piacesse un po', da piccolo. Ma ero molto piccolo, stavo ancora nel box.
– E perché ti piaceva?
– Perché ero...
– Scemo?
– Non proprio.
– Fottuto?

sabato, ottobre 03, 2009

Guarda, amico caro, guarda qui

Guarda, amico caro, guarda qui
di Vitalij Kal'pidi

Guarda, amico caro, guarda qui:
la vita è una carezza, cioè: non lotta,
ma un premere di bimbi, ed erba, e gatti,
e di ragazze attorno al collo, o contro il braccio...
Guarisci, amico caro, mentre guarisco,
come l'insetto angelo dei moscerini estivi.

Vitalij Kal'pidi, Смотри, дружок, скорей смотри сюда..., Ресницы, 1997



Nato nel 1957 a Čeljabinsk, Kalpidi è stato espulso dall'università a diciassette anni per "immaturità ideologica" e ha poi lavorato come scaricatore e caldaista. Dopo aver vissuto a Perm' (per circa quindici anni) e poi a Sverdlovsk, nel 1990 ha fatto ritorno a Čeljabinsk. Autore di otto libri di poesie, ha pubblicato sulle riviste Junost', Snamja, Ural', Literaturnaja Učëba, Rodnik e Labirint-Ekscentr. Ha curato due antologie di poesia moderna degli Urali. La sua raccolta di poesie Resnicy (Ciglia, 1997) ha ricevuto il Premio dell'Accademia della letteratura russa contemporanea. È stato insignito del premio Boris Pasternak e del Gran Premio "Moskva-Transit".



Traduzione: Manuela Vittorelli

(Grazie a Sten per la garza.)

giovedì, ottobre 01, 2009

Quando per fare l'Europa si dovette asciugare tutta l'acqua

– Cosa leggi?
– Sfogliavo un libro del tuo bisnonno.
– Sai cosa faceva il mio bisnonno?
– Il tuo bisnonno cercava di fare l'Europa.
– Lui ha fatto un po' l'Europa, diciamo.
– Sì.
– Una volta l'Europa era tutta acqua.
– Be'.
– Poi sono arrivati i dinosauri.
– Il bisnonno è arrivato un bel po' dopo.
– E poi è morto, vabbe'.
– E sì.
– Perché così è la vita.

lunedì, settembre 28, 2009

Se 168 lettere vi sembran poche (WRSASYDHT)

la RAI deve essere di coltura per i popoli e mai per accusare chi lavora onestamente con principi di portare sostegno a chi ha bisogno mai a danno dei cittadini
Mi sembra chiaro che tra un immigrato e un clandestino ci sia differena.L'ONU obblighi l'anagrafe a tutta la popoazione del mondo come fatto anche esistenziale
BRUNETTA E' ORACHE INIZI A TASSARE TUTTI I SAMMARINESI CHE VIVONO IN ITALIA,A RIMINI E RICICONE SPECIALMENTE.SLT MM

VI RENDETE CONTO CHE UNO SPAZIO DI 168 LETTERE DELL'ALFABETO NON SERVONO A NULLA. IMPOSSIBILE ESPRIMERE IL PROPRIO PENSIERO COMPIUTAMENTE. FATEVI RIFARE SITO DAL P
spero che facciate qualcosa grazie lo spazio è poco

Cul-de-lac

Vi ricordate di Gheddafi che per vendicarsi di uno sgarbo al giovane Hannibal e alla sua signora voleva abolire la Svizzera? Vi ricordate che ero contraria (Toblerone, soldi, Ursula Andress, tiene lontano il rap francese, eccetera)?
1. Ci ho ripensato.
2. I Grigioni posso tenerli io perché ho appena fatto spazio in cantina, ve lo dico subito.

giovedì, settembre 24, 2009

We See Spazio Azzurro Everywhere, So You Don't Have To

Titolo del Daily Mail:

"Machete alla porta, droghe in tavola – e madri pagate dallo Stato per fare bambini con uomini che appena conoscono. Cosa abbiamo fatto alla famiglia britannica?"

(via Boing Boing)

lunedì, settembre 21, 2009

Screwbank comedy

– Allora vado a ritirarti il bancomat.
– Grazie. Hai tutto?
– Delega, documenti, una storia convincente. Vado.

Mi hanno detto che oggi torna il cassiere. Che lui si occupa dei bancomat. Che lui si occupa di tutto.
Entro. Due sportelli, deserti. Una sosia di Shelley Duvall mi fissa terrorizzata da un ufficio vuoto fastosamente battezzato servizio clienti privati.
Aspetto.
Dopo un po' passa un femminone in tailleur blu. Aspetta il cassiere?, dice. Sì, rispondo. Vado a vedere se è nel caveau, fa lei. Torna dopo un po', senza cassiere. È in bagno, mi sussurra con un sorriso allusivo, torna subito.
Intanto è entrato un cliente. Alto, ordinatamente spettinato, incravattato, indossa un impermeabile beige, ha uno sguardo mite e smarrito e sembra un avvocato: o è John Cleese o è un avvocato.
Niente cassiere.
Entra un secondo cliente. È vecchio, già incazzato, e urla. Questa banca è una vergogna, dice, voglio quattromila euro. Ma si capisce presto che i quattromila euro sono suoi, mica vuole tenerci tutti sotto tiro con il bastone.
Arriva il cassiere. Cicciotto, calvo, ha l'aria di uno che è stato in ferie nel posto giusto ma nel momento sbagliato, tipo monsoni o colpo di Stato. Indossa una camicia di lino arancione.
– Buongiorno. Sono passata a ritirare un bancomat, una sua collega mi ha detto che lei sa già di che si tratta.
Ma lui non lo sa. Gli si sbianca anche la camicia, a lui. Non lo so, dice. Cerchi di spiegarmi. Provi. Io gli dico che a questa – esito, perché dopo tutto lui parlando al telefono con la sua banca mi aveva chiamata “la signora” – a questa persona si è smagnetizzato il bancomat di Intesa-San Paolo mentre si trovava in Italia, che ci avevano indicato l'agenzia più vicina di Banca Intesa, che la persona risiede all'estero e ha chiesto a me, che sono per così dire la sua. La sua persona. Di ritirare la tessera per suo conto. E io ho la delega, ho il documento d'identità, ho un sorriso per tutte le occasioni e una buona storia. Il bancomat dovrebbe stare già qui, guardi.
Purtroppo, dice lui, purtroppo questa banca sta passando a un'altra proprietà. Fusione, assorbimento. Transizione. Catastrofe. Cose così. Non è detto che il bancomat ci sia, dice, la posta qui si perde per strada, lei non ha idea.
Capisco, dico. Invece non capisco, ma non voglio deprimerlo.
Poi si rilassa, estrae una busta. Forse siamo fortunati, dice, forse abbiamo avuto fortuna. Lui la chiama così.
Voglio quattromila euro, urla il vecchio alle mie spalle agitando il bastone.
Dunque siamo a posto, dico.
No, fa il cassiere, ora bisogna telefonare e sperare che ce lo attivino.
Siamo tutti d'accordo che è meglio far passare avanti il vecchio. Voglio quattromila euro, dice lui.
Nel frattempo Wendy Torrance ha ricevuto una telefonata. No, dice, capisco. Capisco, ma purtroppo non mi è possibile chiamarle il direttore, attualmente non c'è un direttore.
John Cleese, intanto, mi spiega che qui sta cambiando tutto, anche l'iban. Che lui se ne sarebbe già andato, se non gli praticassero delle condizioni eccellenti. Condizioni eccellenti, ripete guardingo e a bassa voce, come se mi stesse bisbigliando la combinazione del caveau o descrivendo minutamente le condizioni mediche di sua suocera.
Il vecchio ha finito. Infila i quattromila in una busta, si allontana con spostamenti millimetrici dallo sportello, si blocca, mi si inchina davanti. I miei omaggi, dice. “Anzi, i miei osettembri. Data la stagione.” E se ne va.
È nuovamente il mio turno. Seguono: una delicata telefonata alla sede di Roma, la ripetizione di codici alfanumerici sempre diversi, sguardi allarmati, cenni d'assenso, lunghi silenzi.
Bene, dice poi il cassiere. Ecco il suo bancomat. Ecco la busta con il pin. Potrebbe darmi qualche altro documento? Per sicurezza, aggiunge.
Sfilo la patente e il codice fiscale, ma ormai sono pronta ad allungargli anche il passaporto, i bancomat, la Postepay, le tessere della Coop, di Ubik, di un supermercato per piccoli animali e di Pikapolonica. Basta così, dice lui magnanimo.

Questa gente pensa che li vogliamo rapinare a piccole dosi: svuotando bancomat, magari 300 euro alla volta. Che siamo la Baader-Meinhof dei timidi, le Patty Hearst di Spazio Azzurro, Dillinger in infradito ed espadrillas.
Io e la mia persona queste cose ce le facciamo andar bene. Tanto non possiamo neanche chiedere di parlare con il direttore. Attualmente non c'è un direttore.

giovedì, settembre 17, 2009

La plomb (WRSA perché siamo remogerati, SYDHT)

E DIPIETRO CON LA SUA PLOMB HA DICHIARATO SUL GIORNALE DI VESPA "QUEL CONDUTTORE UN BOIA" QUESTI SONO I TERMINI EDUCATI E REMOGERATI CHE IL NS EXPM TONINO USA X BRUN

venerdì, settembre 11, 2009

Spiking vords of visdom

Coro russo di marinaretti esegue peggiore cover dei Beatles di tutti i tempi:

lunedì, settembre 07, 2009

Homer something, something


Biblioteca scolastica:

Baratinskij, Čechov, Gogol', Žukovskij, Radiščev, OMERO (Homer).

Tanto va la matta al bardo


Da sinistra, Dostoevskij, Turgenev, Čechov, SHAKESPEARE, Lermontov, Esenin.

giovedì, settembre 03, 2009

Cantoni addio

Poi non dite che non vi avevo avvertiti:

Gheddafi vuole cancellare la Svizzera

"Chiederà all'Onu di separare i cantoni"


Lo dice una parlamentare elvetica. Il motivo: ce l'ha con loro per via del figlio Hannibal, arrestato dagli svizzeri un anno fa insieme alla moglie per maltrattamento di domestici.
E li vuole cancellare.

Permettetemi di ricordarvi i motivi per cui deve importarci della Svizzera:

1. Ha un motto bellissimo.

Più bello di quello dei tre moschettieri perché in latino. E poi comunque ha senso.

2. Produce il Toblerone.

D'accordo, il Toblerone ha in mano il racket dei minibar. Che ci volete fare, è la mafia svizzera. Ma vogliamo davvero aprire quel povero frigorifero nano e trovarci il Merendero? O un Kinder Fetta al Latte? O il castoro della Milka, morto?

3. Contiene soldi.

Io lo so che tanti di voi tengono i milioni dei nonnetti in Svizzera. E se da un giorno all'altro gli euri si trasformassero in dinari libici? O in vasetti di terracotta decorati a mano?

4. Ha i laghi e i paesaggi.

Benché a me piaccia il mare o al limite la piscina. Ma lo dico per voi che d'estate zitti zitti vi fate le passeggiate meditative con le braghette alla zuava.

5. Tiene lontane la Francia e la Germania (e l'Austria e il Lichtenstein, d'accordo).

Vi siete mai chiesti perché alcuni generi musicali (esempio: il rap francese, il pop melodico tedesco) amati dai nostri connazionali emigrati - che ne parlano con fanatico ardore ("Non conosci i Tireurs Couchés? E i Tontons Blafards? Ma sono famosissimi!") - non riescono a passare di qua?
Ringraziate la Svizzera.

6. Ha dato i natali a Ursula Andress, al mimo Dimitri e a Heidi.

7. I nomi degli scrittori svizzeri possono essere scritti tutti insieme su un chicco di riso.

8. Senza un coltellino svizzero non si va da nessuna parte.

9. E poi ci sono pochi Ufi perché atterrare non è facilissimo. E non tutti gli Ufi sono buoni, ve lo devo dire. Alcuni sono straterestri sturpatori.

Non dite che non vi avevo avvertiti.

mercoledì, settembre 02, 2009

Rieccoli (WRSA, ve lo dico subito, SYDHT)

Back with a veggie
Buon rientro a tutti e buon lavoro . Fini gli immigrati italiani hanno portato nel mondo la pizza non il KEBAB ,la pizza che come base di origine è vegetariana.

Avete visto
Come si fa' a chiamarli naufraghi quando dalla terra ferma partono già NAUFRAGATI ,intanto avete visto che ci vogliono"più" carceri.Non bisogna essere indovini.

martedì, settembre 01, 2009

Apocalypse low-cost

Pierluigi è vittima di un incubo ricorrente nel quale qualcuno tenta insistentemente di morderlo. La moglie Giovanna, preoccupata, ne parla di nascosto con il medico di famiglia, Dario, da tempo segretamente innamorato della donna.
Pierluigi riceve la telefonata di Massimo, un vecchio compagno che non si è più ripreso dalla Festa dell'Unità del 1980 e soffre di disturbi nervosi. Pierluigi, distratto dall'acerba avvenenza della vicina di casa Debora, liquida Massimo con una scusa. Quest'ultimo, intristito, entra in un cinema dove proiettano un vecchio film. Qui, preso da un raptus, tenta di azzannare un ragazzino e urla scompostamente "Evviva il comunismo e la libertà!" per poi darsi alla fuga e finire inseguito e assediato dalla polizia in un hard discount. Pierluigi, accorso nel frattempo, lo convince ad arrendersi ricordando i bei tempi delle Feste dell'Unità trascorsi insieme al comune amico Gavino.

All'ospedale psichiatrico dove viene ricoverato grazie all'intervento di Dario, Massimo incontra proprio Gavino, anch'egli tormentato da squilibri nervosi. Poco dopo i due azzannano alla coscia una dottoressa, Livia. Pierluigi intanto racconta alla moglie la sua sbandata per Debora e le confessa l'impulso di mordere la giovane, colpevole di confondere Aldo Moro con Alfredo Biondi.

Il medico Dario, nel frattempo, ha scoperto che Pierluigi, Massimo e Gavino sono semplicemente diventati cannibali. Il problema risale proprio alla Festa dell'Unità del 1980, quando dopo un comizio i tre furono morsi da Bepi Tombola, vecchio partigiano dell'ANPI scontento della linea politica del partito e dell'introduzione della rucola nelle piade con la coppa.

La dottoressa Livia, a sua volta contagiata, morde l'anziano primario di psichiatria che in una scena intensa e memorabile si mette a gridare "Comunista è un termine bellissimo!".
Mentre il virus si trasmette innarrestabile, Pierluigi, Massimo, Gavino e Livia si danno a una fuga disperata.

--- ATTENZIONE, SPOILER ---

Sopravvive il solo Pierluigi, che a casa però si uccide per non contagiare Giovanna.
Ma nell'ombra si cela Dario, le labbra sporche di sangue socchiuse in un ghigno sturziano, gli occhiali che riflettono il volto terrorizzato della moglie di Pierluigi. Fuori, in mezzo al frastuono delle sirene delle ambulanze e delle auto della polizia, l'acerba Debora matura una decisione: dopo essersi fatta un culo così in un film a basso costo avrà pure il diritto di candidarsi alle primarie.

Curiosità
Primo ruolo significativo del giovane Mario A. Compare nel parcheggio dell'hard discount sibilando "tutti froci, pasolinianamente parlando", per essere poi abbattuto da una pallottola vagante. Battuta tagliata in sede di montaggio.

Citazione celebre
Poliziotto: "Ma voi da dove venite?"
Pierluigi: "Noi comunisti veniamo da lontano e torneremo lontano. Bang bang".