E siamo al momento della citazione preferita (o anche più d'una).
La mia, da Io e Annie:
There's an old joke - um... two elderly women are at a Catskill mountain resort, and one of 'em says, "Boy, the food at this place is really terrible." The other one says, "Yeah, I know; and such small portions." Well, that's essentially how I feel about life - full of loneliness, and misery, and suffering, and unhappiness, and it's all over much too quickly.
La sapete quella... um... di quelle due vecchie signore in villeggiatura, sui monti Catskills, e una dice: "Mamma, come si mangia male in questo posto!" "Oh, sì, il vitto è uno schifo", dice l'altra, "e oltretutto ti danno porzioni così piccole!" Beh, questo è essenzialmente quello che provo nei riguardi della vita: piena di solitudine e squallore, di guai, di dolori, di infelicità... e oltretutto finisce così presto.
Scatenatevi, se vi va.
mercoledì, settembre 27, 2006
La stella che c'è: il blog di Liliana
"Arrivo a Pechino: quasi sette mesi fa.
- Tempo necessario per farsi un'idea fondata della situazione: minimo sette mesi, il che mi autorizza finalmente a raccontare qualcosa prima di tornare a casa.
- Attuale abitazione: quartiere universitario di Wudaokou a due passi da Zhongguancun, la Silicon valley di Pechino.
- Cielo: costantemente grigio (solo in inverno diventa blu).
- Livello di inquinamento atmosferico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo
- Inquinamento acustico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo.
- Livello di isteria nei confronti dell'evento Olimpiadi 2008: senza senso.
- Numero di coppie cinesi che hanno programmato di sposarsi l'8-08-2008, giorno di inaugurazione dei Giochi: tutte quelle che ho conosciuto finora.
- Livello raggiunto nello studio del putonghua (cinese standard): niente male, ma chi può smentirmi.
- Numero di ore trascorso a ricopiare i caratteri cinesi: incalcolabile.
- Numero di ore impiegato per far capire ai tassisti dove volevo andare: incalcolabile.
- Numero di bar, locali, negozi, librerie abbattuti nel giro di una notte da quando sono arrivata: incalcolabile, con conseguenti continue, grottesche difficoltà di orientamento".
Dopo sette mesi a Pechino per studiare il cinese e la Cina Lili ha finalmente aperto un blog. Bellissimo, segnatevi questo indirizzo:
http://internazionale.it/interblog/index.php?blogid=30
Oh, e guardate che in Cina non ci censurano più. Adesso non ci resta che farci accettare dalla rete del sistema bibliotecario italiano a colpi di morigeratezza. Su con quella schiena!
- Tempo necessario per farsi un'idea fondata della situazione: minimo sette mesi, il che mi autorizza finalmente a raccontare qualcosa prima di tornare a casa.
- Attuale abitazione: quartiere universitario di Wudaokou a due passi da Zhongguancun, la Silicon valley di Pechino.
- Cielo: costantemente grigio (solo in inverno diventa blu).
- Livello di inquinamento atmosferico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo
- Inquinamento acustico: allarmante, ma i cinesi non se ne preoccupano troppo.
- Livello di isteria nei confronti dell'evento Olimpiadi 2008: senza senso.
- Numero di coppie cinesi che hanno programmato di sposarsi l'8-08-2008, giorno di inaugurazione dei Giochi: tutte quelle che ho conosciuto finora.
- Livello raggiunto nello studio del putonghua (cinese standard): niente male, ma chi può smentirmi.
- Numero di ore trascorso a ricopiare i caratteri cinesi: incalcolabile.
- Numero di ore impiegato per far capire ai tassisti dove volevo andare: incalcolabile.
- Numero di bar, locali, negozi, librerie abbattuti nel giro di una notte da quando sono arrivata: incalcolabile, con conseguenti continue, grottesche difficoltà di orientamento".
Dopo sette mesi a Pechino per studiare il cinese e la Cina Lili ha finalmente aperto un blog. Bellissimo, segnatevi questo indirizzo:
http://internazionale.it/interblog/index.php?blogid=30
Oh, e guardate che in Cina non ci censurano più. Adesso non ci resta che farci accettare dalla rete del sistema bibliotecario italiano a colpi di morigeratezza. Su con quella schiena!
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martedì, settembre 26, 2006
La disgustosa cineteca del dilettante/La Lista!
1°:
Frankenstein Junior
2°:
Blade Runner e Underground
3°:
Apocalypse Now
The Blues Brothers
2001 odissea nello spazio
Il Grande Lebowski
4°:
Arancia meccanica
Barry Lyndon
Brian di Nazareth
C'era una volta in America
Il cielo sopra Berlino
Colazione da Tiffany
Fight Club
Full Metal Jacket
Mediterraneo
I soliti ignoti
Strange Days
5°:
Akira, Katsuhiro Otomo
Americani, James Foley
Apocalypse Now Redux
La battaglia di Algeri
La città incantata
Clerks
Il grande freddo
La donna che visse due volte
L'Odio
Otto e mezzo
Paris, Texas
I sette samurai
I soliti sospetti
Il sorpasso
Salvate il soldato Ryan
Quei bravi ragazzi
Il Metodo: ho messo in classifica i film che si sono guadagnati almeno 3 preferenze.
Il Dibattito è: aperto!
Dimenticavo: ho noleggiato un pullman Gran Turismo De Luxe, e possiamo portarli TUTTI. Sono 380 e sono qui.
Il Problema: ne andrà, di popcorn.
Filed in: sondaggi
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La disgustosa cineteca del dilettante
Agli americani non far sapere...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'Europa...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'Asia...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'America Latina...
E l'edizione di Newsweek per gli Stati Uniti: Anne Leibowitz, "My Life in Pictures".
Link
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'Asia...
"Losing Afghanistan": l'edizione di Newsweek per l'America Latina...
E l'edizione di Newsweek per gli Stati Uniti: Anne Leibowitz, "My Life in Pictures".
Link
La disgustosa cineteca del dilettante/Lo spoglio
[Processing...]
Il dubbio: che si fa di Blade Runner/Blade Runner Director's Cut e di Apocalypse Now e Redux? Andrebbero presi separatamente, ma causando un'immeritata dispersione dei voti. Chiedo alla Giuria e al Bambino Bendato e Cresimato di Ceppaloni se possiamo considerare le due versioni come un unico film.
Il dubbio: che si fa di Blade Runner/Blade Runner Director's Cut e di Apocalypse Now e Redux? Andrebbero presi separatamente, ma causando un'immeritata dispersione dei voti. Chiedo alla Giuria e al Bambino Bendato e Cresimato di Ceppaloni se possiamo considerare le due versioni come un unico film.
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La disgustosa cineteca del dilettante
lunedì, settembre 25, 2006
Braccio destro numero 5 paraponziponzipò
Nome: Omar Faruq.
Nazionalità: kuwaitiana.
Esistenza in vita: no.
Momento dell'uccisione: prima dell'alba.
Luogo: Bassora.
Circostanze: incursione di 200 soldati britannici.
Occupazione ufficiale: braccio destro.
Di chi: Osama bin Laden.
Numero braccio destro: 5, secondo i nostri calcoli che prevedono anche l'estrazione a sorte di un numero da 1 a 90.
È stato definito: "maggior collegamento tra i seguaci di al Qaeda e il gruppo militante islamico Jemaah Islamiyah", "persona molto molto importante", "top global lieutenant", "principale agente di al Qaeda nel Sudest asiatico".
Era fuggito dal: carcere di Bagram, Afghanistan.
Quando: nel 2005.
La sua fuga era stata tenuta: nascosta.
Segni particolari: collaborava con la CIA, che aveva anche inscenato il suo arresto.
Occupazione ufficiosa: infiltrato.
Le ultime due informazioni non ve le aspettavate, eh? Eppure bastava chiedere al signor A.C. Manulang. Sta anche su Wikipedia.
Con bracci destri così chi ha bisogno di calci negli stinchi?
----------------------------------
Make-up!
Senior Beauty Foundation per pelli mature, Captur'ides pressed powder per mascherare le piccole rughe, eyeliner Double Agent, mascara Mystifying Ultralashes, lipgloss Jemaaramaglama, Jakarta Nights Luscious Cream (abbondare).
Nazionalità: kuwaitiana.
Esistenza in vita: no.
Momento dell'uccisione: prima dell'alba.
Luogo: Bassora.
Circostanze: incursione di 200 soldati britannici.
Occupazione ufficiale: braccio destro.
Di chi: Osama bin Laden.
Numero braccio destro: 5, secondo i nostri calcoli che prevedono anche l'estrazione a sorte di un numero da 1 a 90.
È stato definito: "maggior collegamento tra i seguaci di al Qaeda e il gruppo militante islamico Jemaah Islamiyah", "persona molto molto importante", "top global lieutenant", "principale agente di al Qaeda nel Sudest asiatico".
Era fuggito dal: carcere di Bagram, Afghanistan.
Quando: nel 2005.
La sua fuga era stata tenuta: nascosta.
Segni particolari: collaborava con la CIA, che aveva anche inscenato il suo arresto.
Occupazione ufficiosa: infiltrato.
Le ultime due informazioni non ve le aspettavate, eh? Eppure bastava chiedere al signor A.C. Manulang. Sta anche su Wikipedia.
Con bracci destri così chi ha bisogno di calci negli stinchi?
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domenica, settembre 24, 2006
Osama bin Laden, la morte per acqua e le sorprese d'ottobre
Com'è ormai noto, su questo blog convivono due principali, disincantate e rispettabili linee di pensiero sull'esistenza in vita di Osama bin Laden: la mia (lo sceicco è sceso da uno a zero almeno 4 anni fa, ed è l'uomo morto più utile del mondo) e quella sintetizzata dalla mamma di LG ("cul-lì 'l pija ancura la pensiùn prima da mi": finisce che quello lì prende la pensione prima di me).
Ora la Reuters dice che i francesi dicono che i sauditi dicono che una loro fonte affidabile dice che bin Laden o è morto un mese fa o non sta tanto bene. Poi la notizia viene smentita (ma non trovate meravigliosa l'allusione a una malattia "legata all'acqua"? Cos'è, una lettura di tarocchi di Madame Sosostris?). Questo significa che c'è un bel po' di materiale per fare una piccola e divertente esercitazione di dietrologia+visagismo. Mi concentrerei non tanto sui contenuti della notizia quanto sulla scelta dei tempi.
Di recente, una fonte ufficiale pakistana frettolosamente smentita ha detto: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Allora gli USA hanno fatto sapere che se il tizio si trovasse lì loro non potrebbero mandarci delle truppe perché si tratta di una nazione sovrana (uhm); poi però hanno cambiato idea (qualcuno deve aver spiegato a Bush che deve mostrare un po' di entusiasmo per la cattura del Grande Nemico).
Negli Stati Uniti esce il discusso docudrama della ABC/Disney Path to 9/11; pochi giorni prima appare un filmato di repertorio che mostra bin Laden in compagnia di alcuni attentatori (ma un paio di loro sarebbero ancora vivi e vegeti, contravvenendo alla Regola Numero Uno del Suicidio).
I Democratici americani si risentono un bel po' per il trattamento riservato a Bill Clinton nel docudrama della ABC, e si decidono finalmente a chiedere come mai questo Osama non sia ancora stato preso e a usare l'argomento contro i loro avversari politici.
Sembra che Karl Rove abbia recentemente fatto circolare all'interno del Partito Repubblicano la voce che ci sarà una "Sorpresa d'ottobre" che risolleverà le sorti del Grand Old Party.
Intanto si prepara un bel Falso Allarme per la mia nuova collezione: il giornalista pakistano Hamid Mir (non un mio parente), dice che a giorni c'è da aspettarsi un'esplosione nucleare sul suolo statunitense. Sa anche da dove viene il materiale radioattivo (ma dal Messico, dài!) e chi è l'uomo incaricato da bin Laden di occuparsi dell'attentato: il saudita Adnan Jumaa (varianti: Juma, Jumah, vero nome Adnan G. El Shukrijumah, noi lo chiameremo Jumy), detto il "genietto nucleare di al Qaeda" e il "nuovo Mohammed Atta". Il faccino da furbetto di Jumy è qua. È stato visto di recente in Honduras, ma adesso si troverebbe negli Stati Uniti in attesa dell'ordine fatale.
L'affidabilissimo Mir dice anche che qualche settimana fa ci sarebbe stato un incontro tra bin Laden e il Mullah Omar, nella zona di Zabul, e che lì i due avrebbero programmato altri attacchi. Dice che gliel'ha raccontato un talebano che era presente all'incontro; secondo costui Osama stava bene, aveva pure un robusto appetito.
Ve lo dico per completezza: Mir dice che un talebano chiamato "Khaibar" gli ha raccontato che 300 kamikaze talebani sono entrati di soppiatto a Kabul e a Jalalabad per colpire le truppe della coalizione durante il Ramadan.
A questo punto voglio avere anch'io un amico immaginario con la barba e il turbante nero che mi dice le cose, uffa. E invece ho solo un coniglione rosa gigante, delle piastrelle parlanti e un amico morto che non scrive neanche tanto.
Per finire, mi limito a due osservazioni: questa volta i media italiani si erano entusiasmati parecchio a proposito della morte o grave malattia di bin Laden. Perfino il Televideo dedicava una pagina alle "Tante morti dello sceicco del terrore", dimostrando che l'argomento è diventato davvero mainstream. E poi: ancora una volta il Tizio Nuovo di al Qaeda Iraq viene messo in ombra: appare un suo video e nessuno se lo fila, a conferma del fatto che avrebbe bisogno di un buon visagista. E poi, quale significato ha uno striscione con la scritta "Non Dio ma Allah" sul set dell'uccisione di un ostaggio turco? E manca pure l'audio. Quell'uomo è una frana in fatto di pubbliche relazioni.
Vada come vada, in caso di Sorpresone, di Attacchi all'Iran, di Ramadan Infuocati, di Bombe Sporche o di Terzi Risvegli, noi almeno avremo un po' di dvd da portarci nel bunker (facciamo che il voto si chiude alla mezzanotte di lunedì).
-------------
Make-up:
Surprise Me Foundation, October Smash Compact Powder, Jalalarama Mascara, French Fantasy Eyeliner, Red Herring Lipgloss. Per finire, qualche goccia di Jihad'Or dietro le orecchie e sui polsi.
Ora la Reuters dice che i francesi dicono che i sauditi dicono che una loro fonte affidabile dice che bin Laden o è morto un mese fa o non sta tanto bene. Poi la notizia viene smentita (ma non trovate meravigliosa l'allusione a una malattia "legata all'acqua"? Cos'è, una lettura di tarocchi di Madame Sosostris?). Questo significa che c'è un bel po' di materiale per fare una piccola e divertente esercitazione di dietrologia+visagismo. Mi concentrerei non tanto sui contenuti della notizia quanto sulla scelta dei tempi.
Di recente, una fonte ufficiale pakistana frettolosamente smentita ha detto: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Allora gli USA hanno fatto sapere che se il tizio si trovasse lì loro non potrebbero mandarci delle truppe perché si tratta di una nazione sovrana (uhm); poi però hanno cambiato idea (qualcuno deve aver spiegato a Bush che deve mostrare un po' di entusiasmo per la cattura del Grande Nemico).
Negli Stati Uniti esce il discusso docudrama della ABC/Disney Path to 9/11; pochi giorni prima appare un filmato di repertorio che mostra bin Laden in compagnia di alcuni attentatori (ma un paio di loro sarebbero ancora vivi e vegeti, contravvenendo alla Regola Numero Uno del Suicidio).
I Democratici americani si risentono un bel po' per il trattamento riservato a Bill Clinton nel docudrama della ABC, e si decidono finalmente a chiedere come mai questo Osama non sia ancora stato preso e a usare l'argomento contro i loro avversari politici.
Sembra che Karl Rove abbia recentemente fatto circolare all'interno del Partito Repubblicano la voce che ci sarà una "Sorpresa d'ottobre" che risolleverà le sorti del Grand Old Party.
Intanto si prepara un bel Falso Allarme per la mia nuova collezione: il giornalista pakistano Hamid Mir (non un mio parente), dice che a giorni c'è da aspettarsi un'esplosione nucleare sul suolo statunitense. Sa anche da dove viene il materiale radioattivo (ma dal Messico, dài!) e chi è l'uomo incaricato da bin Laden di occuparsi dell'attentato: il saudita Adnan Jumaa (varianti: Juma, Jumah, vero nome Adnan G. El Shukrijumah, noi lo chiameremo Jumy), detto il "genietto nucleare di al Qaeda" e il "nuovo Mohammed Atta". Il faccino da furbetto di Jumy è qua. È stato visto di recente in Honduras, ma adesso si troverebbe negli Stati Uniti in attesa dell'ordine fatale.
L'affidabilissimo Mir dice anche che qualche settimana fa ci sarebbe stato un incontro tra bin Laden e il Mullah Omar, nella zona di Zabul, e che lì i due avrebbero programmato altri attacchi. Dice che gliel'ha raccontato un talebano che era presente all'incontro; secondo costui Osama stava bene, aveva pure un robusto appetito.
Ve lo dico per completezza: Mir dice che un talebano chiamato "Khaibar" gli ha raccontato che 300 kamikaze talebani sono entrati di soppiatto a Kabul e a Jalalabad per colpire le truppe della coalizione durante il Ramadan.
A questo punto voglio avere anch'io un amico immaginario con la barba e il turbante nero che mi dice le cose, uffa. E invece ho solo un coniglione rosa gigante, delle piastrelle parlanti e un amico morto che non scrive neanche tanto.
Per finire, mi limito a due osservazioni: questa volta i media italiani si erano entusiasmati parecchio a proposito della morte o grave malattia di bin Laden. Perfino il Televideo dedicava una pagina alle "Tante morti dello sceicco del terrore", dimostrando che l'argomento è diventato davvero mainstream. E poi: ancora una volta il Tizio Nuovo di al Qaeda Iraq viene messo in ombra: appare un suo video e nessuno se lo fila, a conferma del fatto che avrebbe bisogno di un buon visagista. E poi, quale significato ha uno striscione con la scritta "Non Dio ma Allah" sul set dell'uccisione di un ostaggio turco? E manca pure l'audio. Quell'uomo è una frana in fatto di pubbliche relazioni.
Vada come vada, in caso di Sorpresone, di Attacchi all'Iran, di Ramadan Infuocati, di Bombe Sporche o di Terzi Risvegli, noi almeno avremo un po' di dvd da portarci nel bunker (facciamo che il voto si chiude alla mezzanotte di lunedì).
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Make-up:
Surprise Me Foundation, October Smash Compact Powder, Jalalarama Mascara, French Fantasy Eyeliner, Red Herring Lipgloss. Per finire, qualche goccia di Jihad'Or dietro le orecchie e sui polsi.
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mercoledì, settembre 20, 2006
La Disgustosa Cineteca del Dilettante/Post aperto con dibattito
Quali sono i 10 film che salvereste in caso di [riempire con un evento a scelta, non voglio sapere quale]? Non quelli che vi farebbero necessariamente fare bella figura, non quelli che pensate di dover salvare: mi piacerebbe una cosa possibilmente svergognata, grazie. Potete anche dirne uno alla volta (numerateli), cambiare idea, farvi influenzare dal vicino di commento, spiegare perché (motivazioni come "mi piace Johnny Depp" sono ritenute perfettamente accettabili).
Niente regole, post aperto, dibattito, bagigi per tutti.
Update del 21 settembre
1. divertente, si continua;
2. delurkatevi :).
Il terzo giorno
1. ripensamenti, sensi di colpa, vi siete dimenticati - che so - di Altman? Non vi perdonate di aver trascurato Burton, Almodovar, Oliveira, Herzog e tutto il free cinema in blocco? Avete la sensazione che in fondo il cinema giapponese si meritasse qualcosa di più? C'è tutto il tempo per rimediare, qua non ci si stressa.
2. ai timidi e agli esitanti: potete sempre dire "passavo di qui per caso, e..."
3. certo che 10 sono pochi, stanotte io ho avuto gli incubi. Se aiuta, possiamo dire "i 10 di questa settimana".
4. alla fine, forse, da tutto questo riusciremo a distillare i 10 o i 5 "mai senza".
5. un consiglio per uscirne: il più buffo, insano e appassionato romanzo sul cinema che ho letto ultimamente, Colpi al cuore di Kari Hotakainen.
Sabato
Giornata dei riflessivi, degli indecisi e dei ritardatari.
Vivement Dimanche!
Sto cominciando a mettere insieme le liste, voi continuate a votare e a cambiare idea. Devo dire che in questo reality show dei miserabili, in questo mondo di adolescenti che odiano il proprio corpo e privilegiano le relazioni in rete, mi sarei aspettata almeno un Cronenberg :-).
I film del lunedì
Abbiamo tempo fino a mezzanotte. Poi questo blog si trasformerà in un portale dedicato alla cucina dietetica, alla cura degli animali domestici e alle photogallery di Colin Farrell in parigamba.
Va bene, tanto lo sapevate: avete tempo fino a domani mattina (diciamo ora del mio risveglio, me la prendo comoda). Non è vero che il blog si trasforma. Al limite dopo mezzanotte mi trasformo solo io: mi appare sulla fronte un display luminoso con la scritta "Deposito". Niente di grave, poi si spegne. Yawn, in tarda mattinata gli exit poll.
Niente regole, post aperto, dibattito, bagigi per tutti.
Update del 21 settembre
1. divertente, si continua;
2. delurkatevi :).
Il terzo giorno
1. ripensamenti, sensi di colpa, vi siete dimenticati - che so - di Altman? Non vi perdonate di aver trascurato Burton, Almodovar, Oliveira, Herzog e tutto il free cinema in blocco? Avete la sensazione che in fondo il cinema giapponese si meritasse qualcosa di più? C'è tutto il tempo per rimediare, qua non ci si stressa.
2. ai timidi e agli esitanti: potete sempre dire "passavo di qui per caso, e..."
3. certo che 10 sono pochi, stanotte io ho avuto gli incubi. Se aiuta, possiamo dire "i 10 di questa settimana".
4. alla fine, forse, da tutto questo riusciremo a distillare i 10 o i 5 "mai senza".
5. un consiglio per uscirne: il più buffo, insano e appassionato romanzo sul cinema che ho letto ultimamente, Colpi al cuore di Kari Hotakainen.
Sabato
Giornata dei riflessivi, degli indecisi e dei ritardatari.
Vivement Dimanche!
Sto cominciando a mettere insieme le liste, voi continuate a votare e a cambiare idea. Devo dire che in questo reality show dei miserabili, in questo mondo di adolescenti che odiano il proprio corpo e privilegiano le relazioni in rete, mi sarei aspettata almeno un Cronenberg :-).
I film del lunedì
Abbiamo tempo fino a mezzanotte. Poi questo blog si trasformerà in un portale dedicato alla cucina dietetica, alla cura degli animali domestici e alle photogallery di Colin Farrell in parigamba.
Va bene, tanto lo sapevate: avete tempo fino a domani mattina (diciamo ora del mio risveglio, me la prendo comoda). Non è vero che il blog si trasforma. Al limite dopo mezzanotte mi trasformo solo io: mi appare sulla fronte un display luminoso con la scritta "Deposito". Niente di grave, poi si spegne. Yawn, in tarda mattinata gli exit poll.
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La disgustosa cineteca del dilettante
23.30
23.30
– Buonasera, patente e libretto, per cortesia.
– Sì, ehn, sì, no, sì, eccoli.
– Deve ancora cenare?
– Scusi?
– Quella è una passata di pomodoro?
Indica il barattolo di vetro sul sedile del passeggero.
– No, questa purtroppo è la confettura di pesche di mia suocera.
– Ah!
Cinque minuti dopo.
– Ecco a lei, tutto a posto, buonasera.
– Grazie, buonasera.
– E... la confettura della suocera.
– Sì?
– Coraggio.
Fa la faccia seria; invece il tizio con il mitra, lo vedo nello specchietto, ride.
Con questo sistema - espressione smarrita, barattolino squallido, tag "suocera" - riuscirei a portarmi dietro anche dell'esplosivo liquido su un volo United Airlines.
– Buonasera, patente e libretto, per cortesia.
– Sì, ehn, sì, no, sì, eccoli.
– Deve ancora cenare?
– Scusi?
– Quella è una passata di pomodoro?
Indica il barattolo di vetro sul sedile del passeggero.
– No, questa purtroppo è la confettura di pesche di mia suocera.
– Ah!
Cinque minuti dopo.
– Ecco a lei, tutto a posto, buonasera.
– Grazie, buonasera.
– E... la confettura della suocera.
– Sì?
– Coraggio.
Fa la faccia seria; invece il tizio con il mitra, lo vedo nello specchietto, ride.
Con questo sistema - espressione smarrita, barattolino squallido, tag "suocera" - riuscirei a portarmi dietro anche dell'esplosivo liquido su un volo United Airlines.
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suocerismi,
The Real Thing
martedì, settembre 19, 2006
Mai dire mi dispiace
A casa non lo sapevano, ma a sei anni ero cresciuta abbastanza da arrampicarmi su una delle sedie imbottite del soggiorno e raggiungere l'Enciclopedia della Famiglia, una sintesi dello scibile domestico in otto volumi che spaziava dall'arredamento allo svezzamento con una disinvoltura e una predilezione per le immagini ammiccanti che ora definirei decisamente pop. Dopo una veloce occhiata a "Casa e Giardino" mi ero subito concentrata sulla sessuologia e sul controllo delle nascite (anche se per molto tempo, a causa di quel primo fatale errore di lettura, avrei detto Ogino-Kneipp). Tutte cose che mia madre avrebbe tentato di spiegarmi anni dopo, seguendo scrupolosamente le linee guida de "I Figli, volume 1: Dalla scuola elementare all'adolescenza". L'Enciclopedia della Famiglia era stata acquistata proprio per questo, trascurando però di sistemarla su uno scaffale più alto per non guastarmi la suspense al momento opportuno.
Comunque stavano cominciando gli emancipati anni Settanta, i cambiamenti erano nell'aria e io mi stavo inconsapevolmente mettendo al passo con i tempi, anche se ancora non mi era evidente il legame tra il malto Kneipp e le dinamiche delle ovaie.
Quando Antonia e la mamma si misero in testa di andare finalmente a vedere Love Story in seconda o in terza visione e dovettero scegliere se lasciarmi dalle zie o portarmi con loro, giudicarono che un po' di melassa non mi avrebbe fatto male e che comunque non ci avrei capito nulla. Si sbagliavano. La parte del sesso - quella che avrebbe dovuto risultarmi oscura - per quanto ingentilita era chiarissima (per lo meno non si parlava di malto). Trovai che l'attrice - che mia madre chiamava Ali Meggràv, non sapendo bene come comportarsi quando si trovava davanti una "a" e una "w" accostate - avesse le sopracciglia troppo folte, mentre lui mi piacque abbastanza. Il meccanismo emotivo a un certo punto mi sfuggì (mamma e Antonia apparentemente inconsolabili, io seduta in mezzo ad accarezzare compiaciuta il velluto rosso delle poltrone e a guardarmi attorno), e naturalmente non piansi. Imparai invece il nome di una grave malattia, leucemia, e mi venne in mente che dopo quell'Accidente di Sesso c'era il temibile Volume Medico.
Passai i giorni successivi a spiare illustrazioni spaventose, a sillabare termini oscuri e a covare una feroce ipocondria che avrebbe accompagnato tutti i momenti insopportabilmente felici della mia vita: ricordo ancora con un brivido d'orrore la sequenza che da una semplice appendice infiammata portava alla peritonite e a una coreografica esplosione finale, stile "Ultimi giorni di Pompei".
Fu dunque un sollievo chiudere "Il Corpo, volume 2: Guida medica" ed entrare nel rassicurante territorio dell'"Igiene", dove imparai le meraviglie della dieta macrobiotica (dunque il pollo alla sbirraglia di Antonia non era "in") e decisi che all'età minima consentita mi sarei depilata le sopracciglia.
La mamma e la nonna nel frattempo smisero il lutto per Ali Meggràv, concedendosi qualche romantica e tardiva lacrima solo quando si trattò di raccontare la trama a zia Graziella. Alla radio ogni tanto andava la versione cantata da Johnny Dorelli del tema musicale ("Grazie amore mio/di aver sfidato tutto il mondo insieme a me") e Antonia gestiva l'emergenza sentimentale commentando tempestivamente che quel Dorelli aveva proprio una gran faccia da smanfaro.
Presto ci dimenticammo di Love Story; io decisi che per il momento non avevo nessuna malattia mortale e archiviai l'Enciclopedia della Famiglia, transitando a più infantili letture nell'attesa di riuscire a tirar giù dallo scaffale I Peccati di Peyton Place, ancora inarrivabile. Poco tempo dopo al cinema uscì Il Padrino, che mi vietarono (versione italiana del tema musicale, "Parla più piano e vieni più vicino a me", cantata sempre dal Dorelli, l'asso pigliatutto delle melodie travagliate di natura medica o mafiosa).
In seguito vi fu un solo momento di imbarazzo, alla presenza di un ignaro ospite a pranzo. Accadde dopo il caffè, quando la mamma si avvicinò spingendo cerimoniosamente il carrello dei liquori, assortito secondo le regole de "La buona tavola, volume 1: cantina, bar e dispensa": dalla solennità dell'incedere avresti detto che seduto sul divano ci fosse Ugo Pagliai o anche quella faccia da smanfaro di Johnny Dorelli, e invece era solo un amico di papà.
– Qualcosa da bere, Tullio?
– Grazie, un amaro.
Antonia lo intese come il la per una battuta lungamente attesa:
– Amaro significa non dover mai dire mi dispiace.
Scosse il capo, si alzò dalla poltrona, si drappeggiò pensosamente un tovagliolo sul braccio sinistro e fece un'uscita di scena legnosa, lenta, memorabile.
Papà rimase a fissare la poltrona vuota, la mamma urtò con la bottiglia il bordo di un bicchiere, Tullio studiò l'orologio a muro con l'espressione stupefatta di uno che avesse appena scoperto la lancetta dei secondi. Sembravamo un gruppo di sospetti in un giallo del tenente Sheridan, tutti riuniti nel tinello prima della rivelazione finale: stessa studiata indifferenza, stessi sguardi sfuggenti, stessa aria vagamente colpevole. Poi dalla cucina arrivò il suono della radio a transistor di Antonia, accompagnato da un canticchiare soddisfatto in vivace arrampicata sulle note alte.
– Va' a chiedere alla signora Duse se per caso gradisce un Cynar, disse mio padre.
Comunque stavano cominciando gli emancipati anni Settanta, i cambiamenti erano nell'aria e io mi stavo inconsapevolmente mettendo al passo con i tempi, anche se ancora non mi era evidente il legame tra il malto Kneipp e le dinamiche delle ovaie.
Quando Antonia e la mamma si misero in testa di andare finalmente a vedere Love Story in seconda o in terza visione e dovettero scegliere se lasciarmi dalle zie o portarmi con loro, giudicarono che un po' di melassa non mi avrebbe fatto male e che comunque non ci avrei capito nulla. Si sbagliavano. La parte del sesso - quella che avrebbe dovuto risultarmi oscura - per quanto ingentilita era chiarissima (per lo meno non si parlava di malto). Trovai che l'attrice - che mia madre chiamava Ali Meggràv, non sapendo bene come comportarsi quando si trovava davanti una "a" e una "w" accostate - avesse le sopracciglia troppo folte, mentre lui mi piacque abbastanza. Il meccanismo emotivo a un certo punto mi sfuggì (mamma e Antonia apparentemente inconsolabili, io seduta in mezzo ad accarezzare compiaciuta il velluto rosso delle poltrone e a guardarmi attorno), e naturalmente non piansi. Imparai invece il nome di una grave malattia, leucemia, e mi venne in mente che dopo quell'Accidente di Sesso c'era il temibile Volume Medico.
Passai i giorni successivi a spiare illustrazioni spaventose, a sillabare termini oscuri e a covare una feroce ipocondria che avrebbe accompagnato tutti i momenti insopportabilmente felici della mia vita: ricordo ancora con un brivido d'orrore la sequenza che da una semplice appendice infiammata portava alla peritonite e a una coreografica esplosione finale, stile "Ultimi giorni di Pompei".
Fu dunque un sollievo chiudere "Il Corpo, volume 2: Guida medica" ed entrare nel rassicurante territorio dell'"Igiene", dove imparai le meraviglie della dieta macrobiotica (dunque il pollo alla sbirraglia di Antonia non era "in") e decisi che all'età minima consentita mi sarei depilata le sopracciglia.
La mamma e la nonna nel frattempo smisero il lutto per Ali Meggràv, concedendosi qualche romantica e tardiva lacrima solo quando si trattò di raccontare la trama a zia Graziella. Alla radio ogni tanto andava la versione cantata da Johnny Dorelli del tema musicale ("Grazie amore mio/di aver sfidato tutto il mondo insieme a me") e Antonia gestiva l'emergenza sentimentale commentando tempestivamente che quel Dorelli aveva proprio una gran faccia da smanfaro.
Presto ci dimenticammo di Love Story; io decisi che per il momento non avevo nessuna malattia mortale e archiviai l'Enciclopedia della Famiglia, transitando a più infantili letture nell'attesa di riuscire a tirar giù dallo scaffale I Peccati di Peyton Place, ancora inarrivabile. Poco tempo dopo al cinema uscì Il Padrino, che mi vietarono (versione italiana del tema musicale, "Parla più piano e vieni più vicino a me", cantata sempre dal Dorelli, l'asso pigliatutto delle melodie travagliate di natura medica o mafiosa).
In seguito vi fu un solo momento di imbarazzo, alla presenza di un ignaro ospite a pranzo. Accadde dopo il caffè, quando la mamma si avvicinò spingendo cerimoniosamente il carrello dei liquori, assortito secondo le regole de "La buona tavola, volume 1: cantina, bar e dispensa": dalla solennità dell'incedere avresti detto che seduto sul divano ci fosse Ugo Pagliai o anche quella faccia da smanfaro di Johnny Dorelli, e invece era solo un amico di papà.
– Qualcosa da bere, Tullio?
– Grazie, un amaro.
Antonia lo intese come il la per una battuta lungamente attesa:
– Amaro significa non dover mai dire mi dispiace.
Scosse il capo, si alzò dalla poltrona, si drappeggiò pensosamente un tovagliolo sul braccio sinistro e fece un'uscita di scena legnosa, lenta, memorabile.
Papà rimase a fissare la poltrona vuota, la mamma urtò con la bottiglia il bordo di un bicchiere, Tullio studiò l'orologio a muro con l'espressione stupefatta di uno che avesse appena scoperto la lancetta dei secondi. Sembravamo un gruppo di sospetti in un giallo del tenente Sheridan, tutti riuniti nel tinello prima della rivelazione finale: stessa studiata indifferenza, stessi sguardi sfuggenti, stessa aria vagamente colpevole. Poi dalla cucina arrivò il suono della radio a transistor di Antonia, accompagnato da un canticchiare soddisfatto in vivace arrampicata sulle note alte.
– Va' a chiedere alla signora Duse se per caso gradisce un Cynar, disse mio padre.
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lunedì, settembre 18, 2006
Bomba o non bomba?
Mettete alla prova la vostra abilità nel riconoscere un Pericoloso Ordigno Esplosivo:
Government Training Course #SCN-867-53-09: Bomb or Not?
via J-Walk Blog
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Come maltrattare Google e vivere felici/21
Piccolo enigma del lunedì:
Ipotesi:
1. si cerca un nuovo metodo vagamente coercitivo per insegnare la storia dell'Antico Egitto;
2. ci si interroga se sia moralmente accettabile costringere giovani individui di sesso femminile a mangiare volatili, anch'essi di sesso femminile; e, se sì, come;
3. è una comunicazione in codice tra cellule dormienti di al Qaeda;
4. è una cosa sconcia;
5. è una cosa brutta, e allora spiegatemela con una certa delicatezza.
Ipotesi:
1. si cerca un nuovo metodo vagamente coercitivo per insegnare la storia dell'Antico Egitto;
2. ci si interroga se sia moralmente accettabile costringere giovani individui di sesso femminile a mangiare volatili, anch'essi di sesso femminile; e, se sì, come;
3. è una comunicazione in codice tra cellule dormienti di al Qaeda;
4. è una cosa sconcia;
5. è una cosa brutta, e allora spiegatemela con una certa delicatezza.
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C'è del nudo in Michelangelo
La previdente versione cartacea del News&Observer ha ritenuto prudente inserire questo avviso tra i richiami in prima pagina:
"La sezione Life, ecc. di oggi comprende la fotografia di un famoso affresco di Michelangelo che contiene nudità".
Qui c'è il .pdf della prima pagina, qui l'articolo e soprattutto l'immagine del "famoso affresco". Vi avverto che Adamo è nudo.
via Romenesko
"La sezione Life, ecc. di oggi comprende la fotografia di un famoso affresco di Michelangelo che contiene nudità".
Qui c'è il .pdf della prima pagina, qui l'articolo e soprattutto l'immagine del "famoso affresco". Vi avverto che Adamo è nudo.
via Romenesko
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sabato, settembre 16, 2006
10 fatti su Guantanamo
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha sentito la necessità di pubblicare questi 10 fatti su Guantanamo:
1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.
2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.
3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.
4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.
5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.
6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.
7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.
8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.
9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.
10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".
Dunque:
1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?
1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.
2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.
3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.
4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.
5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.
6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.
7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.
8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.
9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.
10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".
Dunque:
1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?
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venerdì, settembre 15, 2006
In che senso, inumano e degradante?
Tony Snow, capo ufficio stampa della Casa Bianca, a proposito dell'Articolo III comune delle Convenzioni di Ginevra:
– Nel caso dell'Articolo III comune, naturalmente, si ha la "proibizione della tortura e di altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante", ed è importante capire quello che significa. Come sa...
– È vago, secondo lei?
– Sì, certo.
– Vuole dire crudele, inumano, degradante?
– Sì, perché bisogna specificare esattamente quello che significa.
– Continui a sorridere.
– Nel caso dell'Articolo III comune, naturalmente, si ha la "proibizione della tortura e di altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante", ed è importante capire quello che significa. Come sa...
– È vago, secondo lei?
– Sì, certo.
– Vuole dire crudele, inumano, degradante?
– Sì, perché bisogna specificare esattamente quello che significa.
– Continui a sorridere.
giovedì, settembre 14, 2006
Bracci destri numero 2 e 3 di quello nuovo
Oh, là, finalmente un bel comunicato come ai tempi del tenebroso giordano: tre giorni fa a Baghdad è stato ucciso il numero due del Tizio Nuovo, di Coso, di al Masri.
Nome: Abu Jafar al-Liby.
Cosa faceva: dirigeva le "operazioni criminali di al Qaeda".
Dove lo faceva: nei quartieri di al Rasafa e al Karrada e nella provincia di Diyala, a nordest della capitale.
Aveva con sé: due lettere, una per Osama bin Laden e l'altra per al Masri.
Quelle lettere contenevano: dichiarazioni di lealtà e la promessa di altri attacchi.
Dopo l'incursione sono stati trovati: tanti esplosivi e vari giubbotti da kamikaze.
È stato inoltre arrestato: un altro pezzo grosso.
Che si occupava di: attacchi terroristici, contribuendo alle violenze settarie in città.
Vedo che ricominciamo a ragionare secondo le sei regole giornalistiche classiche: "chi", "come", "dove", "perché", "quando" e "si dice".
E ora, una consolante sessione visagistica.
-------------------
Make-up:
Cover-me-up Liquid Foundation, Hide-and-Seek superpowder, matita per le sopracciglia Low Brow ultrablack, mascara Forget about It, eyeliner Glam Guerrilla, lucidalabbra Libylicious aromatizzato all'alchechengi. L'allover questa volta è il fondamentale Love Letters in the Sand, tonalità bronzo fruttato.
Nome: Abu Jafar al-Liby.
Cosa faceva: dirigeva le "operazioni criminali di al Qaeda".
Dove lo faceva: nei quartieri di al Rasafa e al Karrada e nella provincia di Diyala, a nordest della capitale.
Aveva con sé: due lettere, una per Osama bin Laden e l'altra per al Masri.
Quelle lettere contenevano: dichiarazioni di lealtà e la promessa di altri attacchi.
Dopo l'incursione sono stati trovati: tanti esplosivi e vari giubbotti da kamikaze.
È stato inoltre arrestato: un altro pezzo grosso.
Che si occupava di: attacchi terroristici, contribuendo alle violenze settarie in città.
Vedo che ricominciamo a ragionare secondo le sei regole giornalistiche classiche: "chi", "come", "dove", "perché", "quando" e "si dice".
E ora, una consolante sessione visagistica.
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Make-up:
Cover-me-up Liquid Foundation, Hide-and-Seek superpowder, matita per le sopracciglia Low Brow ultrablack, mascara Forget about It, eyeliner Glam Guerrilla, lucidalabbra Libylicious aromatizzato all'alchechengi. L'allover questa volta è il fondamentale Love Letters in the Sand, tonalità bronzo fruttato.
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Neolingua
Due giorni fa un alto ufficiale dell'Esercito americano in Iraq, il generale maggiore Zilmer, ha detto che le operazioni guidate dagli Stati Uniti stanno "soffocando" l'insorgenza nella provincia occidentale di Anbar ma non sono abbastanza forti per sconfiggerla.
A proposito dell'addestramento delle truppe irachene ha poi dichiarato: "Per quello che stiamo cercando di conseguire qui, credo che i livelli di forze siano appropriati".
Traduzione:
1. ci siamo persi la provincia di Anbar;
2. va tutto bene finché non si tratta di sconfiggere qualcuno.
A proposito dell'addestramento delle truppe irachene ha poi dichiarato: "Per quello che stiamo cercando di conseguire qui, credo che i livelli di forze siano appropriati".
Traduzione:
1. ci siamo persi la provincia di Anbar;
2. va tutto bene finché non si tratta di sconfiggere qualcuno.
mercoledì, settembre 13, 2006
Banksy va a Disneyland
Una decina di giorni fa aveva sostituito in varie città del Regno Unito l'ultimo disco di Paris Hilton con 500 copie del suo personale remix. Nel finesettimana Banksy ha sistemato una bambola gonfiabile a grandezza naturale vestita da prigioniero di Guantanamo accanto al trenino delle Montagne Rocciose di Disneyland-California. La figura ammanettata e incappucciata è stata rimossa un'ora e mezza dopo, quando il personale del parco a tema ha chiuso l'attrazione per motivi di sicurezza. Quindi questo è anche un Falso Allarme per Bambola Gonfiabile.
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Ma la cosa davvero interessante
– Insomma, prendevamo il sole al largo di Duino. Lo sai com'è fatto tuo padre: si è addormentato. Io mi annoiavo, faceva caldo. Poi ho notato che poco più in là si era ormeggiata un'altra barca. E sopra c'era un signore, che invece lui sì che pescava, si dava un sacco da fare, mica come tuo padre. Ma la cosa davvero interessante è che questo signore aveva un cane, nero e bianco, a pelo lungo. Vispo, sai, dovevi vedere come seguiva attento tutto quello che faceva il suo padrone.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
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Falso Allarme per Maglietta/2
Ragazzo si presenta all'Aeroporto Internazionale di Birmingham indossando una maglietta con la scritta Guns N Rollers e le guardie gli raccomandano di indossarla alla rovescia prima di imbarcarsi sul suo volo per il New Jersey, per non turbare i passeggeri: le due pistole incrociate raffigurate sul davanti rappresentano infatti un rischio per la sicurezza. Non per il buon senso estetico (ammirate il festoso intreccio di rose con teschio), ma per la sicurezza.
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).
(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).
(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)
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