giovedì, dicembre 20, 2007
Konec
– Adesso ti passo papà che deve dirti una cosa importante.
– Ok.
– Ciao.
– Ciao papà.
– Volevo dirti che dal 16 in Jugo sono obbligatorie le catene da neve a bordo.
– Ah, va bene.
– Qualsiasi tipo di catene, basta averle. Sennò...
– Sennò?
– Sennò, i ne fa i multoni.
Stasera, al valico di S. Gabriele - Erjavčeva e nella zona della Transalpina, si festeggia.
EU-foria Party: ultimo passaggio con prepustnica, video confessionale dei peccati confinari, foto ricordo, proiezioni, musica.
Il programma ve lo metto qui in .pdf.
Mi raccomando le catene, in Jugo.
[Qui Diego Kuzmin racconta com'è nata Nova Gorica]
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mercoledì, dicembre 19, 2007
Kana Kana Hak-Liha!
A parte le tarde eccezioni presentate e commentate qualche giorno fa (conto che i pregi del Reguljator, della manifattura Kompan'ony e del walkman da mezza tonnellata siano ancora vivi nella nostra memoria) nell'Unione indistruttibile di libere repubbliche non esisteva la pubblicità come noi la conosciamo: le fabbriche erano controllate dai ministeri, ed erano questi a imporre la quantità di beni da produrre per soddisfare il piano quinquennale e le quote di produzione. In un'economia pianificata non avrebbe avuto senso una competizione secondo le regole del libero mercato. La pubblicità si limitava a esporre l'articolo e a raccomandarne l'uso, magari per contrastare il consumo di prodotti di bassa qualità fabbricati in casa.
Per esempio:
Fumate sigarette, I. Rosanov, S. Sakharov, 1950
Ora, per ragioni di completezza questo blog deve rischiare il già visto e il già noto ricordando il folle, pruriginoso, psichedelico lavoro di Harry Egipt, cioè i filmati pubblicitari dell'Estonia sovietica: nessuna marca, neanche qui, ma l'influsso della vicina corrotta Finlandia si fa sentire per una cert'aria disinvolta e malandrina. Il bello di queste pubblicità è costituito dalla difficoltà di capire cosa esattamente pubblicizzino e dall'involontario senso dell'umorismo.
Alcuni voli di fantasia del leggendario Harry, vi avverto, ci faranno rischiare la bandierina nera di Blogger e la visita del Grande Revisore.
Comincerei con una cosa tosta.
Però.
Mandate a letto i bambini.
Fatto?
Adesso nascondete tutti i coltelli che avete in casa.
Voglio dire, a Charles Manson è bastato Helter Skelter e noi non vorremmo finire su un dossier di Repubblica Online, no?
Fatto?
Bene.
Enjoy.
Brividi lungo la schiena, sgrisoli dietro la nuca, veganizzazione [waiting... ] almost completed.
Il messaggio dovrebbe essere "mangiate carne macinata", quello subliminale è "facciamo sacrifici umani" e "la carne di bambino è buona".
Adesso per qualche giorno urlerete "KANA KANA HAK-LIHA! KANA KANA HAK-LIHA! KANA KANA HAK-LIHA! KANA KANA HAK-LIHA!"
È perfettamente normale.
Per esempio:
Fumate sigarette, I. Rosanov, S. Sakharov, 1950
Ora, per ragioni di completezza questo blog deve rischiare il già visto e il già noto ricordando il folle, pruriginoso, psichedelico lavoro di Harry Egipt, cioè i filmati pubblicitari dell'Estonia sovietica: nessuna marca, neanche qui, ma l'influsso della vicina corrotta Finlandia si fa sentire per una cert'aria disinvolta e malandrina. Il bello di queste pubblicità è costituito dalla difficoltà di capire cosa esattamente pubblicizzino e dall'involontario senso dell'umorismo.
Alcuni voli di fantasia del leggendario Harry, vi avverto, ci faranno rischiare la bandierina nera di Blogger e la visita del Grande Revisore.
Comincerei con una cosa tosta.
Però.
Mandate a letto i bambini.
Fatto?
Adesso nascondete tutti i coltelli che avete in casa.
Voglio dire, a Charles Manson è bastato Helter Skelter e noi non vorremmo finire su un dossier di Repubblica Online, no?
Fatto?
Bene.
Enjoy.
Brividi lungo la schiena, sgrisoli dietro la nuca, veganizzazione [waiting... ] almost completed.
Il messaggio dovrebbe essere "mangiate carne macinata", quello subliminale è "facciamo sacrifici umani" e "la carne di bambino è buona".
Adesso per qualche giorno urlerete "KANA KANA HAK-LIHA! KANA KANA HAK-LIHA! KANA KANA HAK-LIHA! KANA KANA HAK-LIHA!"
È perfettamente normale.
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martedì, dicembre 18, 2007
Il litro di vodka e la scelta numero 3
Stai tornando a Dresda dopo una vacanza in Egitto. Fai scalo a Norimberga.
Al controllo di sicurezza ti dicono che è proibito portare a bordo un (1) litro di vodka.
Scelta numero 1: rinunci e ti separi dalla bottiglia.
Scelta numero 2: accetti di pagare una tassa supplementare per spedire bagaglio a mano e bottiglia nella stiva.
Scelta numero 3: mandi giù l'intero contenuto, eccheccavolo.
"He chugged the bottle down, and was quickly unable to stand or otherwise function, police said".
Quicky unable to stand or otherwise function.
Il nostro 64enne eroe del giorno è, comunque: ancora vivo.
(Notizia molto apprezzata a est)
Al controllo di sicurezza ti dicono che è proibito portare a bordo un (1) litro di vodka.
Scelta numero 1: rinunci e ti separi dalla bottiglia.
Scelta numero 2: accetti di pagare una tassa supplementare per spedire bagaglio a mano e bottiglia nella stiva.
Scelta numero 3: mandi giù l'intero contenuto, eccheccavolo.
"He chugged the bottle down, and was quickly unable to stand or otherwise function, police said".
Quicky unable to stand or otherwise function.
Il nostro 64enne eroe del giorno è, comunque: ancora vivo.
(Notizia molto apprezzata a est)
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lunedì, dicembre 17, 2007
VVP e la Cassa Nera
[Fatti a cui si riferisce questo VVP:
La scorsa settimana è stato diffuso il rapporto di Andrew Kuchins, Direttore del programma eurasiatico del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali, "Futuri alternativi per la Russia fino al 2017". Lo studio contempla tre possibili scenari:
- Putin lascia l'incarico nel 2008, il suo successore riceve una valanga di voti, Putin diventa presidente di Russia Unita ed entra nel consiglio di amministazione delle principali corporazioni russe. (Sarebbe lo scenario "Oh wow it's happening!").
- Putin viene assassinato nella Cattedrale di Cristo il Salvatore durante la messa di Natale (7 gennaio 2008) e salgono al potere i siloviki (Sečin, Patrušev, Ivanov); Russia Unita viene ribattezzata Gloria alla Russia e al suo vertice viene nominato Jakunin, che diventa presidente. (Sarebbe lo scenario "Speriamo che almeno lo giri Michael Mann").
- L'incompetenza e la cattiva gestione hanno la meglio: l'era di Putin tramonta. (E questo sarebbe lo scenario "trionfo della democrazia").
La giornalista moldava Natalija Morar' si è vista rifiutare l'ingresso in Russia all'aeroporto di Domodedovo dopo essersi assentata dal paese per un viaggio in Israele. Secondo la giornalista, collaboratrice del giornale New Times, il divieto sarebbe da collegare al suo ultimo articolo, "La cassa nera del Cremlino", che descrive nei particolari come le elezioni siano state finanziate dall'amministrazione presidenziale].
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin rientrava in aereo dalla sua residenza presidenziale di Soči e passò per la sala arrivi dell'aeroporto "Domodedovo" portando una grande borsa sportiva. Su una delle panchine Vladimir Vladimirovič™ vide una bella ragazza che dormiva avvolta nel proprio cappotto.
- E quella chi è? - domandò Vladimir Vladimirovič™ al direttore dell'aeroporto che gli trotterellava accanto.
- Una giornalista moldava, - rispose il direttore, - Fa Morar' di cognome. La polizia di frontiera le ha vietato l'ingresso in Russia.
- E perché non la lasciano entrare? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - È così carina…
- Dicono che avr... ebbe scritto delle cose..., - farfugliò il direttore, - Sulla ehm ...ssa nera.
- Su cosa?! - Vladimir Vladimirovič™ si fermò di colpo e impallidì, - Sulla messa? Ancora quella messa?! Nella Cattedrale di Cristo Salvatore?! Il sette di gennaio?!?
- Quale messa? - si stupì il direttore, - Ma, no, non sulla messa! Sulla cassa! Sulla cassa nera del Cremlino!
- Ffffh, accidenti a te, - sospirò sollevato Vladimir Vladimirovič™, - Mi hai messo una paura...
E Vladimir Vladimirovič™ attraversò speditamente la sala arrivi, portando con le presidenziali braccia il borsone sportivo, mentre il direttore dell'aereoporto arrancava alle sue spalle.
- Ma pensa, ha scritto della cassa…, - riuscì a udire il direttore, - Ma certo che abbiamo le casse... una nera, una bianca, ma anche quella azzurra, la rossa... e anche la verde...
Il direttore dell'aeroporto fissò strabiliato Vladimir Vladimirovič™.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
La scorsa settimana è stato diffuso il rapporto di Andrew Kuchins, Direttore del programma eurasiatico del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali, "Futuri alternativi per la Russia fino al 2017". Lo studio contempla tre possibili scenari:
- Putin lascia l'incarico nel 2008, il suo successore riceve una valanga di voti, Putin diventa presidente di Russia Unita ed entra nel consiglio di amministazione delle principali corporazioni russe. (Sarebbe lo scenario "Oh wow it's happening!").
- Putin viene assassinato nella Cattedrale di Cristo il Salvatore durante la messa di Natale (7 gennaio 2008) e salgono al potere i siloviki (Sečin, Patrušev, Ivanov); Russia Unita viene ribattezzata Gloria alla Russia e al suo vertice viene nominato Jakunin, che diventa presidente. (Sarebbe lo scenario "Speriamo che almeno lo giri Michael Mann").
- L'incompetenza e la cattiva gestione hanno la meglio: l'era di Putin tramonta. (E questo sarebbe lo scenario "trionfo della democrazia").
La giornalista moldava Natalija Morar' si è vista rifiutare l'ingresso in Russia all'aeroporto di Domodedovo dopo essersi assentata dal paese per un viaggio in Israele. Secondo la giornalista, collaboratrice del giornale New Times, il divieto sarebbe da collegare al suo ultimo articolo, "La cassa nera del Cremlino", che descrive nei particolari come le elezioni siano state finanziate dall'amministrazione presidenziale].
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin rientrava in aereo dalla sua residenza presidenziale di Soči e passò per la sala arrivi dell'aeroporto "Domodedovo" portando una grande borsa sportiva. Su una delle panchine Vladimir Vladimirovič™ vide una bella ragazza che dormiva avvolta nel proprio cappotto.
- E quella chi è? - domandò Vladimir Vladimirovič™ al direttore dell'aeroporto che gli trotterellava accanto.
- Una giornalista moldava, - rispose il direttore, - Fa Morar' di cognome. La polizia di frontiera le ha vietato l'ingresso in Russia.
- E perché non la lasciano entrare? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - È così carina…
- Dicono che avr... ebbe scritto delle cose..., - farfugliò il direttore, - Sulla ehm ...ssa nera.
- Su cosa?! - Vladimir Vladimirovič™ si fermò di colpo e impallidì, - Sulla messa? Ancora quella messa?! Nella Cattedrale di Cristo Salvatore?! Il sette di gennaio?!?
- Quale messa? - si stupì il direttore, - Ma, no, non sulla messa! Sulla cassa! Sulla cassa nera del Cremlino!
- Ffffh, accidenti a te, - sospirò sollevato Vladimir Vladimirovič™, - Mi hai messo una paura...
E Vladimir Vladimirovič™ attraversò speditamente la sala arrivi, portando con le presidenziali braccia il borsone sportivo, mentre il direttore dell'aereoporto arrancava alle sue spalle.
- Ma pensa, ha scritto della cassa…, - riuscì a udire il direttore, - Ma certo che abbiamo le casse... una nera, una bianca, ma anche quella azzurra, la rossa... e anche la verde...
Il direttore dell'aeroporto fissò strabiliato Vladimir Vladimirovič™.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
venerdì, dicembre 14, 2007
Un problema di affitti nella città di Mosca
E così Garry Kasparov si è ritirato dalla campagna presidenziale.
Ha detto di essere costretto a rinunciare alla candidatura perché in tutta Mosca nessuno era disposto ad affittargli una sala per ospitare il congresso del suo "gruppo di iniziativa" (costituito da almeno 500 attivisti, come impone la legge russa).
Ma sì, dice, Altra Russia va lì, fa vedere i soldi e prenota. Poi ci telefonano e dicono che per motivi tecnici non si può più fare e si tirano indietro. Insomma, com'è, come non è: la commissione elettorale dev'essere avvisata cinque giorni prima del congresso, la scadenza è il 18 dicembre, l'ultima data utile sarebbe stata ieri.
Niente sala, niente congresso, niente Kasparov. Povero.
Che poi avrebbe dovuto convincere 500 persone a presentarsi e guardate che non è mica facile. Si chiamano dissenzienti, eh.
Dettaglio trascurabile: per candidarsi avrebbe anche dovuto raccogliere due milioni di firme (cioè, nomi, cognomi, indirizzi, e preferibilmente non scritti tutti con la stessa calligrafia).
È chiaramente un complotto, dunque posso andare di visagistica.
-------------
Make up:
Per cominciare con un buon fondotinta coprente, Checkmat compact foundation #2; poi un velo di Powderocracy pressed powder #4 "American Beauty"; sugli occhi, E-dva E-četyre glamorous mascara e Deep Blue eyeliner; per le labbra, lipgloss Very Azeri. Come allover, se volete essere sempre al centro dell'attenzione suggerisco Garry Me Up! body glitter (due uomini su tre saranno giornalisti occidentali e il terzo un OMONista, ma sarete nondimeno l'anima della festa).
Ha detto di essere costretto a rinunciare alla candidatura perché in tutta Mosca nessuno era disposto ad affittargli una sala per ospitare il congresso del suo "gruppo di iniziativa" (costituito da almeno 500 attivisti, come impone la legge russa).
Ma sì, dice, Altra Russia va lì, fa vedere i soldi e prenota. Poi ci telefonano e dicono che per motivi tecnici non si può più fare e si tirano indietro. Insomma, com'è, come non è: la commissione elettorale dev'essere avvisata cinque giorni prima del congresso, la scadenza è il 18 dicembre, l'ultima data utile sarebbe stata ieri.
Niente sala, niente congresso, niente Kasparov. Povero.
Che poi avrebbe dovuto convincere 500 persone a presentarsi e guardate che non è mica facile. Si chiamano dissenzienti, eh.
Dettaglio trascurabile: per candidarsi avrebbe anche dovuto raccogliere due milioni di firme (cioè, nomi, cognomi, indirizzi, e preferibilmente non scritti tutti con la stessa calligrafia).
È chiaramente un complotto, dunque posso andare di visagistica.
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Make up:
Per cominciare con un buon fondotinta coprente, Checkmat compact foundation #2; poi un velo di Powderocracy pressed powder #4 "American Beauty"; sugli occhi, E-dva E-četyre glamorous mascara e Deep Blue eyeliner; per le labbra, lipgloss Very Azeri. Come allover, se volete essere sempre al centro dell'attenzione suggerisco Garry Me Up! body glitter (due uomini su tre saranno giornalisti occidentali e il terzo un OMONista, ma sarete nondimeno l'anima della festa).
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giovedì, dicembre 13, 2007
Trittico sovietico/3
Ed eccoci alla terza parte del nostro trittico, preannunciata da un giovane batterista biondo e dalla scritta REKLAMA - REKLAMA - REKLAMA.
Musica frizzante, sfondo Fanta. Secondo un'abitudine già consolidata con l'Amfiton, entra in campo una giacca chiara animata di vita propria. Si materializza subito dopo un uomo che sembra stupirsi del proprio abbigliamento: pantaloni chiari con la piega, scarpe chiare, camicia bianca, cravatta e giacca grigia. Un'altra giacca, diversa da quella che si è persa nello spazio arancione poco fa.
Finalmente convinto, l'uomo fa una faccia compiaciuta e sorride. Appare la scritta Tkani Kompan'ony, Tessuti Compagnoni.
Nuovo ambiente, costituito da una scala e da uno specchio. Questa volta si materializzano in quattro.
Ecco cosa facevano i ragazzi del KGB per arrotondare lo stipendio e per potersi permettere un Reguljator e un Amfiton! I primi due sono ghebeisti classici, quello con barba e occhiali è il clone sovietico di Nanni Moretti in Bianca. Poi c'è un quarto personaggio, barba e occhiali anche lui: l'intellettuale del gruppo, quello addetto alle liste di epurazione.
Notate le possibilità d'abbinamento: giacca grigia con pantalone più grigio, giacca blu con pantalone più grigio, giacca più grigia con pantalone blu, ce n'è da sbizzarrirsi.
Li ho osservati a lungo, e quando sollevano un risvolto della giacca per esibire la fodera mi stupisco sempre di non vederci una Makarov ma il semplice marchio di fabbrica.
"La silhouette moderna diventa più morbida, più ampia. È nato un nuovo modo di vestire, libero e disinvolto". Osservate la corsa verso il futuro libero e disinvolto, un futuro dove il tessuto non punge, non tira e non stressa.
E poi la mia parte preferita: a due a due si vengono incontro, si soppesano, si apprezzano, si accarezzano il risvolto, si incrociano, si superano e infine guardano in camera con evidente soddisfazione. I due uomini dei servizi sono un po' rigidi, come due che non abbiano mai fatto la sauna insieme, mentre Nanni e l'intellettuale se la giocano da professionisti e assumono un'aria complice e divertita. L'intellettuale porta, naturalmente, il calzino bianco.
Fermo immagine sui due barbuti, con marchio della manifattura Bol'ševička.
Ma allora, se già negli anni Ottanta esistevano i formidabili Tessuti Kompan'ony - e oh, quel giubbotto di finta pelle marrone - cosa ci faceva Vova nel 1996 con il doppiopetto amaranto e i pantaloni della tuta?
No, non ditemelo: anni Novanta, li odio, li.
Musica frizzante, sfondo Fanta. Secondo un'abitudine già consolidata con l'Amfiton, entra in campo una giacca chiara animata di vita propria. Si materializza subito dopo un uomo che sembra stupirsi del proprio abbigliamento: pantaloni chiari con la piega, scarpe chiare, camicia bianca, cravatta e giacca grigia. Un'altra giacca, diversa da quella che si è persa nello spazio arancione poco fa.
Finalmente convinto, l'uomo fa una faccia compiaciuta e sorride. Appare la scritta Tkani Kompan'ony, Tessuti Compagnoni.
Nuovo ambiente, costituito da una scala e da uno specchio. Questa volta si materializzano in quattro.
Ecco cosa facevano i ragazzi del KGB per arrotondare lo stipendio e per potersi permettere un Reguljator e un Amfiton! I primi due sono ghebeisti classici, quello con barba e occhiali è il clone sovietico di Nanni Moretti in Bianca. Poi c'è un quarto personaggio, barba e occhiali anche lui: l'intellettuale del gruppo, quello addetto alle liste di epurazione.
Notate le possibilità d'abbinamento: giacca grigia con pantalone più grigio, giacca blu con pantalone più grigio, giacca più grigia con pantalone blu, ce n'è da sbizzarrirsi.
Li ho osservati a lungo, e quando sollevano un risvolto della giacca per esibire la fodera mi stupisco sempre di non vederci una Makarov ma il semplice marchio di fabbrica.
"La silhouette moderna diventa più morbida, più ampia. È nato un nuovo modo di vestire, libero e disinvolto". Osservate la corsa verso il futuro libero e disinvolto, un futuro dove il tessuto non punge, non tira e non stressa.
E poi la mia parte preferita: a due a due si vengono incontro, si soppesano, si apprezzano, si accarezzano il risvolto, si incrociano, si superano e infine guardano in camera con evidente soddisfazione. I due uomini dei servizi sono un po' rigidi, come due che non abbiano mai fatto la sauna insieme, mentre Nanni e l'intellettuale se la giocano da professionisti e assumono un'aria complice e divertita. L'intellettuale porta, naturalmente, il calzino bianco.
Fermo immagine sui due barbuti, con marchio della manifattura Bol'ševička.
Ma allora, se già negli anni Ottanta esistevano i formidabili Tessuti Kompan'ony - e oh, quel giubbotto di finta pelle marrone - cosa ci faceva Vova nel 1996 con il doppiopetto amaranto e i pantaloni della tuta?
No, non ditemelo: anni Novanta, li odio, li.
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martedì, dicembre 11, 2007
Trittico sovietico/2
Già dallo sfondo stellato e dalla presenza di tre (3) falci di luna si capisce che ci verrà proposto un oggetto prodigioso ed estremamente desiderabile.
Un'audiocassetta? Un'audiocassetta che non sta mai ferma? Un'audiocassetta che non sta mai ferma dentro uno strano contenitore di plastica imitazione legno?
No!
Un Minjatjurnyj Kassetnyj Magnitofon "Amfiton-MC" STEREO (la voce narrante però dice mini-stereo, tanto per enfatizzare il piglio nanotech)! Magnetofono a cassette in miniatura, e mi permetteo di sottolineare miniatura.
Vediamolo in azione. Però vi avverto: l'Amfiton-MC (ah, il solito talento per il branding!) è davvero minuscolo e potrebbe sfuggire all'attenzione di un pubblico non smaliziato.
Eccola, compagni, la risposta sovietica al walkman. Per ascoltare la musica da soli e anche in coppia. La coppia a un certo punto è costretta ad appenderlo, l'Amfiton-MC: mentre la signorina sfoggia un buonumore molto professionale, lo sguardo del franzuto giovanotto è già un po' provato o forse imbarazzato, come se i due ascoltassero due robe completamente diverse (lei i Kino, lui Rimskij-Korsakov).
L'Amfiton intanto, provvisto di sostanziosa vita propria e forse di un'anima (lo spazio ci sarebbe), oscilla felice.
Un'audiocassetta? Un'audiocassetta che non sta mai ferma? Un'audiocassetta che non sta mai ferma dentro uno strano contenitore di plastica imitazione legno?
No!
Un Minjatjurnyj Kassetnyj Magnitofon "Amfiton-MC" STEREO (la voce narrante però dice mini-stereo, tanto per enfatizzare il piglio nanotech)! Magnetofono a cassette in miniatura, e mi permetteo di sottolineare miniatura.
Vediamolo in azione. Però vi avverto: l'Amfiton-MC (ah, il solito talento per il branding!) è davvero minuscolo e potrebbe sfuggire all'attenzione di un pubblico non smaliziato.
Eccola, compagni, la risposta sovietica al walkman. Per ascoltare la musica da soli e anche in coppia. La coppia a un certo punto è costretta ad appenderlo, l'Amfiton-MC: mentre la signorina sfoggia un buonumore molto professionale, lo sguardo del franzuto giovanotto è già un po' provato o forse imbarazzato, come se i due ascoltassero due robe completamente diverse (lei i Kino, lui Rimskij-Korsakov).
L'Amfiton intanto, provvisto di sostanziosa vita propria e forse di un'anima (lo spazio ci sarebbe), oscilla felice.
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lunedì, dicembre 10, 2007
Basta chiedere
"Sì, te lo racconto come quella volta con la trama di Miami Vice. 42, San Pietroburgo, laurea e dottorato in giurisprudenza, Università di Stato di Leningrado, una moglie e un figlio, presidenza Gazprom, cresciuto sotto l'ala di Putin, fedele all'uomo e non al sistema, il cognome deriva da orso, forse non ti ho mai raccontato di Preved Medved, ah te l'ho raccontato ma ti sei dimenticato, gli piacciono i Deep Purple e i Black Sabbath, apprezza l'Olbenian, no questo non te l'ho raccontato ma tanto ti dimentichi, l'Occidente lo considera un liberale, nome in codice nella corsa presidenziale 'Venere' mentre Ivanov era 'Marte', non piace ai siloviki, piace alla Vale, secondo Deljagin i lobbysti se lo mangiano il secondo giorno di presidenza, anche se non ha usato proprio quel verbo lì e ha aggiunto 'sulla scrivania', e comunque è un buon manager e piace tanto agli investitori stranieri, probabilmente non si farà fotografare a petto nudo e non bacerà i bambini sul pancino ma ce ne faremo una ragione.
Basta chiedere. Il nuovo presidente in trentotto secondi netti, non male.
Ah, no, azz scusa come non detto: prima le elezioni, a marzo".
Basta chiedere. Il nuovo presidente in trentotto secondi netti, non male.
Ah, no, azz scusa come non detto: prima le elezioni, a marzo".
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Trittico sovietico/1
Attenzione, che questa è roba pesante ma vi darà la forza per affrontare il lunedì. Nei panni di Agente Betulla ho trovato tre irresistibili pubblicità televisive sovietiche degli anni Ottanta. Ecco la prima (come dice un mio amico "questo non è cazzeggio, è analisi dei contenuti").
Interno: tinello benestante in armonia con l'ideale gorbačëviano. Lampadario acceso modello ziggurat ruota in primo piano, poi si allontana. Giovane sorridente signora bionda ripone la rivista e con un gesto suggestivo fa risalire la ziggurat verso il soffitto (senza toccarla). Cosa sarà, la pubblicità di un nuovo utilissimo lampadario incapace di star fermo, avanti e indrè e su e giù tutta la sera? No: del Poluprovodnikovyj Reguljator Toka s Sensornym Upravleniem (Semiconduttore Regolatore di Corrente con Comando a Sensore)! Novoe izdelie! Nuovo articolo! Più luce, meno luce nel vostro appartamento. Novoe, non so se l'ho ribadito. Vi prego di notare la discreta eleganza del pannello, la scelta spericolata di colori (e le dimensioni, saranno 5 centimetri di diametro) dei pulsanti, l'epilettica successione con cui vengono mostrati al voglioso spettatore, la musica. A un certo punto viene inquadrato un televisore acceso. Sullo schermo naturalmente lampeggia suadente la pubblicità del Reguljator Toka. La signora, che di illuminazione se ne intende, annuisce felice come a dire "ècolo lì che 'l xe" e ci fa l'occhiolino.
Sublime. Trovare un nome commerciale per Semiconduttore Regolatore di Corrente con Comando a Sensore, semplicemente, non era nelle loro corde. In ambiente elettricistico lo chiamavano Poluregtoksup, ci scommetto.
Interno: tinello benestante in armonia con l'ideale gorbačëviano. Lampadario acceso modello ziggurat ruota in primo piano, poi si allontana. Giovane sorridente signora bionda ripone la rivista e con un gesto suggestivo fa risalire la ziggurat verso il soffitto (senza toccarla). Cosa sarà, la pubblicità di un nuovo utilissimo lampadario incapace di star fermo, avanti e indrè e su e giù tutta la sera? No: del Poluprovodnikovyj Reguljator Toka s Sensornym Upravleniem (Semiconduttore Regolatore di Corrente con Comando a Sensore)! Novoe izdelie! Nuovo articolo! Più luce, meno luce nel vostro appartamento. Novoe, non so se l'ho ribadito. Vi prego di notare la discreta eleganza del pannello, la scelta spericolata di colori (e le dimensioni, saranno 5 centimetri di diametro) dei pulsanti, l'epilettica successione con cui vengono mostrati al voglioso spettatore, la musica. A un certo punto viene inquadrato un televisore acceso. Sullo schermo naturalmente lampeggia suadente la pubblicità del Reguljator Toka. La signora, che di illuminazione se ne intende, annuisce felice come a dire "ècolo lì che 'l xe" e ci fa l'occhiolino.
Sublime. Trovare un nome commerciale per Semiconduttore Regolatore di Corrente con Comando a Sensore, semplicemente, non era nelle loro corde. In ambiente elettricistico lo chiamavano Poluregtoksup, ci scommetto.
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giovedì, dicembre 06, 2007
Piccolo grande motore
– Elio, ma dobbiamo tenerlo proprio in camera?
– Solo per un paio di giorni.
– Per rimirarcelo?
– Ma anche per farmi venire delle idee.
– Tipo?
– Tipo un qualche rivestimento di protezione contro le intemperie.
– Ma è un motore per barca.
– Un motore piccolo, Lina. Di emergenza. Se il motore grande smette di funzionare, c'è lui.
– Al primo posto nei tuoi affetti non ci sono più io, ma il motore piccolo.
– Ma no amore, come puoi pensare e dire una cosa del genere.
– ...
– Al primo posto c'è il motore grande.
– Solo per un paio di giorni.
– Per rimirarcelo?
– Ma anche per farmi venire delle idee.
– Tipo?
– Tipo un qualche rivestimento di protezione contro le intemperie.
– Ma è un motore per barca.
– Un motore piccolo, Lina. Di emergenza. Se il motore grande smette di funzionare, c'è lui.
– Al primo posto nei tuoi affetti non ci sono più io, ma il motore piccolo.
– Ma no amore, come puoi pensare e dire una cosa del genere.
– ...
– Al primo posto c'è il motore grande.
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mercoledì, dicembre 05, 2007
Cinque
Reality continues to ruin my life.
Calvin and Hobbes
Calvin and Hobbes
Cinque anni di blog.
"Požar idët po planu", l'incendio procede secondo i piani.
Giro di vodka.
Update:
Regalo di Gio: grazie!
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Lo Scacchista, il Rocchettaro, Miša Duepercento e Altri Liberali
Fingete per un momento di essere russi (se siete russi, invece, state fermi così). Usciti dal passato sovietico, dal bardak della perestrojka, dai criminali anni Novanta di El'cin e delle privatizzazioni folli. Prima cosa, tutto il mio rispetto. E poi:
"Cosa fareste se vi mettessero di fronte a questa scelta:
Uno, un movimento politico che mette insieme un ex campione di scacchi la cui famiglia risiede oltreoceano, un ex primo ministro noto con il soprannome di 'Miša 2%' per le bustarelle che avrebbe preso per autorizzare finanziamenti governativi a società private, e un ex rocchettaro punk uscito di prigione qualche anno fa che ha giurato di restaurare a tutti i costi l'impero russo.
Due, il partito di Vladimir Putin, che ha promesso una continuità delle politiche che hanno fatto crescere i salari medi da 81 dollari a 550 dollari al mese, che ha sensibilmente aumentato la spesa sociale e ridotto il livello di povertà dal 27% al 15%".
La domanda non è mia, ma del professor Nicolai N. Petro in questo articolo che analizza le ragioni della sconfitta dei liberali russi.
"Cosa fareste se vi mettessero di fronte a questa scelta:
Uno, un movimento politico che mette insieme un ex campione di scacchi la cui famiglia risiede oltreoceano, un ex primo ministro noto con il soprannome di 'Miša 2%' per le bustarelle che avrebbe preso per autorizzare finanziamenti governativi a società private, e un ex rocchettaro punk uscito di prigione qualche anno fa che ha giurato di restaurare a tutti i costi l'impero russo.
Due, il partito di Vladimir Putin, che ha promesso una continuità delle politiche che hanno fatto crescere i salari medi da 81 dollari a 550 dollari al mese, che ha sensibilmente aumentato la spesa sociale e ridotto il livello di povertà dal 27% al 15%".
La domanda non è mia, ma del professor Nicolai N. Petro in questo articolo che analizza le ragioni della sconfitta dei liberali russi.
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VVP e la saldatina
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e stava decidendo cosa avrebbe mangiato per cena.
A un tratto le imponenti porte dello studio si spalancarono ed entrò con passo veloce il vice capo dell'Amministrazione di Vladimir Vladimirovič™, Vladislav Jur'evič™ Surkov. Indossava un camice bianco e teneva in mano un saldatore. Vladislav Jur'evič™ si avvicinò a Vladimir Vladimirovič™ e senza dire una sola parola gli ficcò il saldatore nel presidenziale orecchio.
- Eeeeh, bratello! - strillò Vladimir Vladimirovič™, - Cosa stai cacciando nell'orecchio del presidente!
- Di chi? - si stupì Vladislav Jur'evič™, - Io non caccio niente nelle orecchie dei presidenti. Non è competenza mia. Tu però adesso sei un deputato della Duma di Stato, e io devo darti una saldatina.
- Quale saldatina? - Vladimir Vladimirovič™ fece un salto sulla presidenziale poltrona, - Non si saldano gli esseri umani!
- Non si saldano gli esseri umani, - confermò Vladislav Jur'evič™ con un cenno del capo, - Ma gli androidi qualche volta sì. Smettila di saltare, potrei danneggiarti. Poi potrai scrivere duecento nuove leggi...
Vladimir Vladimirovič™ vide con orrore che dal saldatore di Vladislav Jur'evič™ usciva del fumo grigio-azzurro. Vladislav Jur'evič™ si avvicinò lentamente, puntando il saldatore verso l'occhio di Vladimir Vladimirovič™. Vladimir Vladimirovič™ si scansò con un salto e scappò dallo studio.
Il lungo familiare corridoio cremliniano era irriconoscibile. Lungo le pareti erano allineate tante barelle bianche, sulle quali erano distesi dei corpi nudi. Sul petto di ciascuno era stato aperto un piccolo foro attraverso il quale si scorgeva una vivace matassa di fili colorati.
Vladimir Vladimirovič™ corse accanto a una delle barelle. Là giaceva il professionista Konstantin Igorevič Rykov, che solo pochi giorni prima aveva fatto a Vladimir Vladimirovič™ alcune domande a proposito di internet.
- Bratello! - strillò Vladimir Vladimirovič™ scuotendo la barella, - Alzati! Dobbiamo scappare! Quello ci vuole saldare tutti!
Vladimir Vladimirovič™ scosse la barella di qua e di là. La testa di Konstantin Igorevič oscillò di qua e di là. Konstantin Igorevič taceva.
Vladimir Vladimirovič™ cominciò a sudare e con uno strattone allentò il nodo della presidenziale cravatta. Era terrorizzato.
Vladimir Vladimirovič™ afferrò i risvolti della presidenziale camicia e la strappò. I bottoni saltellarono allegramente sul pavimento del corridoio del Cremlino. Vladimir Vladimirovič™ chiuse gli occhi, abbassò la testa e dopo aver inspirato profondamente li riaprì.
Sul proprio presidenziale petto Vladimir Vladimirovič™ vide un piccolo foro.
- Su, dove sei finito? - Vladimir Vladimirovič™ udì la voce di Vladislav Jur'evič™.
Nel corridoio si diffuse un vago odore di colofonia liquefatta.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
A un tratto le imponenti porte dello studio si spalancarono ed entrò con passo veloce il vice capo dell'Amministrazione di Vladimir Vladimirovič™, Vladislav Jur'evič™ Surkov. Indossava un camice bianco e teneva in mano un saldatore. Vladislav Jur'evič™ si avvicinò a Vladimir Vladimirovič™ e senza dire una sola parola gli ficcò il saldatore nel presidenziale orecchio.
- Eeeeh, bratello! - strillò Vladimir Vladimirovič™, - Cosa stai cacciando nell'orecchio del presidente!
- Di chi? - si stupì Vladislav Jur'evič™, - Io non caccio niente nelle orecchie dei presidenti. Non è competenza mia. Tu però adesso sei un deputato della Duma di Stato, e io devo darti una saldatina.
- Quale saldatina? - Vladimir Vladimirovič™ fece un salto sulla presidenziale poltrona, - Non si saldano gli esseri umani!
- Non si saldano gli esseri umani, - confermò Vladislav Jur'evič™ con un cenno del capo, - Ma gli androidi qualche volta sì. Smettila di saltare, potrei danneggiarti. Poi potrai scrivere duecento nuove leggi...
Vladimir Vladimirovič™ vide con orrore che dal saldatore di Vladislav Jur'evič™ usciva del fumo grigio-azzurro. Vladislav Jur'evič™ si avvicinò lentamente, puntando il saldatore verso l'occhio di Vladimir Vladimirovič™. Vladimir Vladimirovič™ si scansò con un salto e scappò dallo studio.
Il lungo familiare corridoio cremliniano era irriconoscibile. Lungo le pareti erano allineate tante barelle bianche, sulle quali erano distesi dei corpi nudi. Sul petto di ciascuno era stato aperto un piccolo foro attraverso il quale si scorgeva una vivace matassa di fili colorati.
Vladimir Vladimirovič™ corse accanto a una delle barelle. Là giaceva il professionista Konstantin Igorevič Rykov, che solo pochi giorni prima aveva fatto a Vladimir Vladimirovič™ alcune domande a proposito di internet.
- Bratello! - strillò Vladimir Vladimirovič™ scuotendo la barella, - Alzati! Dobbiamo scappare! Quello ci vuole saldare tutti!
Vladimir Vladimirovič™ scosse la barella di qua e di là. La testa di Konstantin Igorevič oscillò di qua e di là. Konstantin Igorevič taceva.
Vladimir Vladimirovič™ cominciò a sudare e con uno strattone allentò il nodo della presidenziale cravatta. Era terrorizzato.
Vladimir Vladimirovič™ afferrò i risvolti della presidenziale camicia e la strappò. I bottoni saltellarono allegramente sul pavimento del corridoio del Cremlino. Vladimir Vladimirovič™ chiuse gli occhi, abbassò la testa e dopo aver inspirato profondamente li riaprì.
Sul proprio presidenziale petto Vladimir Vladimirovič™ vide un piccolo foro.
- Su, dove sei finito? - Vladimir Vladimirovič™ udì la voce di Vladislav Jur'evič™.
Nel corridoio si diffuse un vago odore di colofonia liquefatta.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
martedì, dicembre 04, 2007
Goodbye Duma, hello Duma
Dunque, i risultati ufficiali sono questi:
Russia Unita: 64,1%
Partito Comunista della Federazione Russa: 11,6%
Partito Liberal-Democratico: 8,2%
Russia Giusta: 7,8%
Partito Agrario: 2,3%
Jabloko: 1,6%
Forza Civile: 1,1%
Unione delle Forze di Destra: 1,0%
Patrioti della Russia: 0,9%
Partito della Giustizia Sociale: 0,2%
Partito Democratico della Russia: 0,1%
L'affluenza è stata del 63%.
Traduco da Sean's Russia Blog (critico nei confronti di Putin e del Cremlino ma generalmente molto equilibrato e attento ad alcune deformazioni della stampa occidentale):
"Secondo il VCIOM la suddivisione dei seggi dalla 5ª Duma dovrebbe essere questa:
Russia Unita: 313
Partito Comunista: 62
Partito Liberal-Democratico: 40
Russia Giusta: 35
Confrontando questi dati con la composizione della 4ª Duma, ecco cos'hanno guadagnato i quattro partiti in termini di seggi:
Russia Unita: +13
Partito Comunista: +15
Partito Liberal-Democratico: +11
Russia Giusta [cioè Patria-Pensionati-Vita, N.d.T.]: +2
Il fatto che ciascun partito abbia guadagnato seggi è dovuto alla soglia del 7%. Se si confrontano le percentuali della 4ª e della 5ª Duma, questi sono i guadagni e le perdite:
Russia Unita: -1,9%
Partito Comunista: -1,2%
Partito Liberal-Democratico: +1,8%
Russia Giusta: +0.5%
Questi dati aiutano a porre le cose nella giusta prospettiva. Essenzialmente non ci sarà alcuna reale differenza tra questa Duma e la precedente. L'unica evidente differenza è la ristrutturazione della composizione della legislatura in conformità con la legge del 7%. Un leader dell'SPS (Unione delle Forze di Destra), Boris Nadeždin, ha dichiarato a RFE/RL che le elezioni significano che la Russia 'ora è un paese diverso. Siamo tornati nell'Unione Sovietica. Non saranno il parlamento o il prossimo presidente a detenere il potere, ma il partito Russia Unita'. Non capisco di quale differenza stia parlando. Né capisco come 'la nuova combinazione di potere [dia] al partito e a chi lo controlla un assegno in bianco nella ricostruzione dell'equilibrio politico della Russia'. Um, ma in un certo senso era già così.
Si è fatto un gran clamore sulla decisione di alzare la soglia di sbarramento dal 5 al 7% nel luglio del 2005. Ma dati i risultati delle elezioni di ieri i partiti liberali non ce l'avrebbero fatta comunque, neanche con la soglia del 5%. E le cose non cambiano neanche mettendo insieme i voti di Jabloko e SPS. Ora si può dire ciò che si vuole su quanto manipolate siano state queste elezioni. Però a un certo punto SPS e Jabloko dovranno chiedersi perché non dispongano di un elettorato significativo. E la risposta non sta nel dare la colpa al Cremlino".
Link
Russia Unita: 64,1%
Partito Comunista della Federazione Russa: 11,6%
Partito Liberal-Democratico: 8,2%
Russia Giusta: 7,8%
Partito Agrario: 2,3%
Jabloko: 1,6%
Forza Civile: 1,1%
Unione delle Forze di Destra: 1,0%
Patrioti della Russia: 0,9%
Partito della Giustizia Sociale: 0,2%
Partito Democratico della Russia: 0,1%
L'affluenza è stata del 63%.
Traduco da Sean's Russia Blog (critico nei confronti di Putin e del Cremlino ma generalmente molto equilibrato e attento ad alcune deformazioni della stampa occidentale):
"Secondo il VCIOM la suddivisione dei seggi dalla 5ª Duma dovrebbe essere questa:
Russia Unita: 313
Partito Comunista: 62
Partito Liberal-Democratico: 40
Russia Giusta: 35
Confrontando questi dati con la composizione della 4ª Duma, ecco cos'hanno guadagnato i quattro partiti in termini di seggi:
Russia Unita: +13
Partito Comunista: +15
Partito Liberal-Democratico: +11
Russia Giusta [cioè Patria-Pensionati-Vita, N.d.T.]: +2
Il fatto che ciascun partito abbia guadagnato seggi è dovuto alla soglia del 7%. Se si confrontano le percentuali della 4ª e della 5ª Duma, questi sono i guadagni e le perdite:
Russia Unita: -1,9%
Partito Comunista: -1,2%
Partito Liberal-Democratico: +1,8%
Russia Giusta: +0.5%
Questi dati aiutano a porre le cose nella giusta prospettiva. Essenzialmente non ci sarà alcuna reale differenza tra questa Duma e la precedente. L'unica evidente differenza è la ristrutturazione della composizione della legislatura in conformità con la legge del 7%. Un leader dell'SPS (Unione delle Forze di Destra), Boris Nadeždin, ha dichiarato a RFE/RL che le elezioni significano che la Russia 'ora è un paese diverso. Siamo tornati nell'Unione Sovietica. Non saranno il parlamento o il prossimo presidente a detenere il potere, ma il partito Russia Unita'. Non capisco di quale differenza stia parlando. Né capisco come 'la nuova combinazione di potere [dia] al partito e a chi lo controlla un assegno in bianco nella ricostruzione dell'equilibrio politico della Russia'. Um, ma in un certo senso era già così.
Si è fatto un gran clamore sulla decisione di alzare la soglia di sbarramento dal 5 al 7% nel luglio del 2005. Ma dati i risultati delle elezioni di ieri i partiti liberali non ce l'avrebbero fatta comunque, neanche con la soglia del 5%. E le cose non cambiano neanche mettendo insieme i voti di Jabloko e SPS. Ora si può dire ciò che si vuole su quanto manipolate siano state queste elezioni. Però a un certo punto SPS e Jabloko dovranno chiedersi perché non dispongano di un elettorato significativo. E la risposta non sta nel dare la colpa al Cremlino".
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Russia
lunedì, dicembre 03, 2007
The Duma Special: gli osservatori
Sempre a proposito di osservatori ODIHR/OSCE, scriveva un paio di giorni fa Eugene Ivanov:
"L'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR), che si occupa di monitoraggio elettorale sotto l'egida dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha deciso di non mandare i propri osservatori a sorvegliare le elezioni della Duma.
Inizialmente l'ODIHR aveva previsto l'invio di circa 450 osservatori, ma la Commissione Elettorale Centrale, un organo ufficiale russo che sovrintende alle elezioni, ha ridotto questo numero a 70. La decisione di annullare la missione è giunta quando gli osservatori dell'ODIRH, che avevano ancora il permesso di viaggiare in Russia, hanno denunciato difficoltà nell'ottenere i visti. Tanto per soffiare sul fuoco, in una bizzarra dichiarazione il presidente russo ha accusato il Dipartimento di Stato USA di aver ispirato la mossa diplomatica dell'ODIHR.
Nella cacofonia delle accuse reciproche il senso delle proporzioni è andato completamente perduto. L'assenza degli osservatori dell'ODIHR non significa che le elezioni della Duma non saranno sorvegliate. Secondo il presidente della Commissione Elettorale, Vladimir Čurov, saranno comunque presenti circa 330-350 osservatori internazionali in rappresentanza dell'OSCE, della Shanghai Cooperation Organization, della Comunità degli Stati Indipendenti e dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo.
Inoltre ci sono chiare prove che i 96.000 seggi della Federazione saranno presi d'assalto da eserciti di osservatori russi. La sola Unione delle Forze di Destra ha dichiarato l'intenzione di sguinzagliare circa 50.000 attivisti.
L'idea stessa che un'elezione russa abbia bisogno del sigillo dell'approvazione straniera per essere considerata legittima - come fa intendere il New York Times - è assurda. Ugualmente assurda è l'idea che degli osservatori stranieri possano fare la differenza. Cosa potrebbero fare 70, 450, o anche 4500 osservatori dell'ODIHR che non possa essere fatto da 50.000 rancorosi membri dell'Unione delle Forze di Destra?"
Fonte: The Ivanov Report
E a questo punto diventa interessante leggere un recentissimo articolo di The eXile, pubblicazione dissacrante, spesso divertente e mai tenera con il Cremlino: contiene l'intervista all'ex capo missione OSCE in Russia nel 1996, che rivela di aver subito pressioni per dichiarare "libere e corrette" delle elezioni che furono pesantemente contrassegnate dai brogli della mafia economica el'ciniana.
La perdita di credibilità dell'OSCE, lo screzio recente con Mosca, i precedenti in Kosovo, l'orientamento che il blocco orientale guidato dalla Russia vorrebbe imporre all'Organizzazione: "Chi ha fatto fuori l'OSCE?", di Alexander Zaitchik e Mark Ames.
"L'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR), che si occupa di monitoraggio elettorale sotto l'egida dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha deciso di non mandare i propri osservatori a sorvegliare le elezioni della Duma.
Inizialmente l'ODIHR aveva previsto l'invio di circa 450 osservatori, ma la Commissione Elettorale Centrale, un organo ufficiale russo che sovrintende alle elezioni, ha ridotto questo numero a 70. La decisione di annullare la missione è giunta quando gli osservatori dell'ODIRH, che avevano ancora il permesso di viaggiare in Russia, hanno denunciato difficoltà nell'ottenere i visti. Tanto per soffiare sul fuoco, in una bizzarra dichiarazione il presidente russo ha accusato il Dipartimento di Stato USA di aver ispirato la mossa diplomatica dell'ODIHR.
Nella cacofonia delle accuse reciproche il senso delle proporzioni è andato completamente perduto. L'assenza degli osservatori dell'ODIHR non significa che le elezioni della Duma non saranno sorvegliate. Secondo il presidente della Commissione Elettorale, Vladimir Čurov, saranno comunque presenti circa 330-350 osservatori internazionali in rappresentanza dell'OSCE, della Shanghai Cooperation Organization, della Comunità degli Stati Indipendenti e dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo.
Inoltre ci sono chiare prove che i 96.000 seggi della Federazione saranno presi d'assalto da eserciti di osservatori russi. La sola Unione delle Forze di Destra ha dichiarato l'intenzione di sguinzagliare circa 50.000 attivisti.
L'idea stessa che un'elezione russa abbia bisogno del sigillo dell'approvazione straniera per essere considerata legittima - come fa intendere il New York Times - è assurda. Ugualmente assurda è l'idea che degli osservatori stranieri possano fare la differenza. Cosa potrebbero fare 70, 450, o anche 4500 osservatori dell'ODIHR che non possa essere fatto da 50.000 rancorosi membri dell'Unione delle Forze di Destra?"
Fonte: The Ivanov Report
E a questo punto diventa interessante leggere un recentissimo articolo di The eXile, pubblicazione dissacrante, spesso divertente e mai tenera con il Cremlino: contiene l'intervista all'ex capo missione OSCE in Russia nel 1996, che rivela di aver subito pressioni per dichiarare "libere e corrette" delle elezioni che furono pesantemente contrassegnate dai brogli della mafia economica el'ciniana.
La perdita di credibilità dell'OSCE, lo screzio recente con Mosca, i precedenti in Kosovo, l'orientamento che il blocco orientale guidato dalla Russia vorrebbe imporre all'Organizzazione: "Chi ha fatto fuori l'OSCE?", di Alexander Zaitchik e Mark Ames.
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Russia
domenica, dicembre 02, 2007
The Duma Special: partenza con disclaimer
Come ho già precisato nei commenti, in questi giorni schiererò sei delle mie personalità contro Putin e Russia Unita e le altre sei a favore. La tredicesima, quella profondamente affezionata al "voto contro tutti", farà da arbitro. Ci sono, a dire il vero, altre cinque o sei di noi: le ho messe in panchina.
Fondamentalmente tradurrò e riassumerò fonti russe come ho già fatto altre volte, anche se significa che per andare da Archangel'sk a Belgorod vi farò passare per Južno-Zachalinsk; i giudizi personali (tipo "Kasparov xe mona" o "Putin, fai di me una donna disonesta") saranno evidenziati come tali. Naturalmente non escludo pause ludiche a bordo campo.
Questo è a tutti gli effetti un disclaimer, ora sto meglio.
Cominciamo con un articolo di Aleksandr Konovalov per Ria Novosti, "Russia: elezioni parlamentari o plebiscito?", sui rischi che comporterebbe per il paese la situazione che si sta profilando: quella in cui una vittoria schiacciante voluta e architettata dal Cremlino aprirebbe la strada al ruolo di Putin come "leader nazionale" da affiancare al futuro presidente, con la creazione di due centri di potere paralleli.
Proseguiamo con la vicenda degli osservatori OSCE: sappiamo come è stata resa dai mezzi di informazione occidentali (esempio italiano preso a caso, qui) ma ci manca (al di là delle dichiarazioni di Putin) la percezione russa dello screzio. Sto finendo di tradurre un'illuminante intervista all'ex capo missione OSCE in Russia Michael Meadowcroft, per il momento può essere interessante leggere questo articolo di Andrej Vavra per RIA Novosti: "Osservatori o spie?" (in breve, volevate sorvegliare le elezioni o aspettavate solo un'occasione per bacchettarci?).
Fondamentalmente tradurrò e riassumerò fonti russe come ho già fatto altre volte, anche se significa che per andare da Archangel'sk a Belgorod vi farò passare per Južno-Zachalinsk; i giudizi personali (tipo "Kasparov xe mona" o "Putin, fai di me una donna disonesta") saranno evidenziati come tali. Naturalmente non escludo pause ludiche a bordo campo.
Questo è a tutti gli effetti un disclaimer, ora sto meglio.
Cominciamo con un articolo di Aleksandr Konovalov per Ria Novosti, "Russia: elezioni parlamentari o plebiscito?", sui rischi che comporterebbe per il paese la situazione che si sta profilando: quella in cui una vittoria schiacciante voluta e architettata dal Cremlino aprirebbe la strada al ruolo di Putin come "leader nazionale" da affiancare al futuro presidente, con la creazione di due centri di potere paralleli.
Proseguiamo con la vicenda degli osservatori OSCE: sappiamo come è stata resa dai mezzi di informazione occidentali (esempio italiano preso a caso, qui) ma ci manca (al di là delle dichiarazioni di Putin) la percezione russa dello screzio. Sto finendo di tradurre un'illuminante intervista all'ex capo missione OSCE in Russia Michael Meadowcroft, per il momento può essere interessante leggere questo articolo di Andrej Vavra per RIA Novosti: "Osservatori o spie?" (in breve, volevate sorvegliare le elezioni o aspettavate solo un'occasione per bacchettarci?).
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venerdì, novembre 30, 2007
The Duma Special: tutto quello che avete sempre etc. etc.*
Oggi in Russia si chiude la campagna per le elezioni della Duma (camera bassa dell'Assemblea Federale, 450 deputati), che si terranno il 2 dicembre e sono viste come la prova generale delle elezioni presidenziali del marzo del 2008. Se il partito di Putin, Russia Unita, dovesse ottenere i due terzi dei seggi nella Duma, avrà il potere di emendare la costituzione.
Per cominciare, ecco un bel post di sapevatelo.
Ma in cosa differiscono le elezioni di dicembre da quelle precedenti?
Queste sono le prime elezioni della Duma con il sistema proporzionale secco. La soglia di sbarramento ai partiti per poter accedere alla camera bassa è stata alzata dal 5% al 7%.
La nuova legge elettorale dovrebbe rafforzare i partiti più grossi, dare all'opposizione maggiori possibilità di andare in parlamento e combattere gli interessi regionali e separatisti. Dice Putin.
I detrattori invece dicono che la soglia del 7% terrebbe lontani dal parlamento significativi settori dell'opposizione, e che i cambiamenti favoriscono soprattutto e in modo sproporzionato Russia Unita.
Cosa dicono i sondaggi?
La maggioranza dei sondaggi dà a Russia Unita la schiacciante maggioranza dei voti, e alcuni non vedono altri partiti in grado di superare lo sbarramento del 7%.
Quanti sono i partiti ammessi alle elezioni?
Undici, dei 35 che hannno fatto richiesta. Alcuni sono stati respinti perché non avevano un numero sufficiente di membri o non erano abbastanza rappresentativi su scala nazionale, in altri casi le firme non sono state giudicate valide.
Quali partiti hanno una possibilità realistica di conquistare dei seggi?
Si prevede una schiacciante vittoria di Russia Unita, che è di fatto il partito di governo. Putin ne è il capolista, e il "Piano di Putin" - sviluppo econocmico, un forte ruolo dello stato, una politica estera indipendente e lo sviluppo dell'unicità della civiltà russa - è di fatto il programma del partito.
Russia Unita ha vinto le elezioni parlamentari del 2003 e governa il paese con 115 seggi su 172 nella camera alta dell'Assemblea Federale e circa 73 su 85 governatori.
Oltre a Putin, i rappresentanti più visibili sono il presidente della Duma Boris Gryzlov e il Ministro per le Situazioni di Emergenza Sergej Šoigu.
Gli ultimi sondaggi danno Russia Unita al 56%.
Elettore-tipo: giovane o di mezz'età, buona istruzione, professionista.
Il Partito Comunista della Federazione Russa ha nel proprio programma la nazionalizzazione di industrie di importanza strategica, un'articolata rete di social welfare, la diversificazione economica per ridurre la dipendenza dai profitti petroliferi, la contrapposizione alla NATO e la riforma costituzionale per delegare il potere ai consigli dei lavoratori.
Dai tempi gloriosi in cui prendeva più del 20% alle elezioni e aveva governatori in tutta la Cintura Rossa delle regioni industriali, il Partito Comunista ha subìto l'erosione del voto provocata dalla ripresa economica e dalla popolarità di Putin.
I sondaggi d'opinione lo danno tra il 6 e il 17%, quindi le possibilità di andare al parlamento sono buone.
Elettore-tipo: classe operaia, tendenzialmente anziano, provenienza rurale, ci piacciono i Soviet.
Il Partito Liberal-Democratico ha come capolista il vice presidente della Duma nonché fondatore Vladimir Žirinovskij e tra i candidati quell'Andrej Lugovoj che è stato il sospettato numero uno dell'omicidio Litvinenko. Il partito è un sostenitore del nazionalismo e dell'autarchia economica, ma sta ben attento a non criticare Putin.
I sondaggi lo danno al 4-6%, però potrebbe superare lo sbarramento del 7%.
Elettore-tipo: abbastanza giovane, basso reddito, vive in provincia.
Russia Giusta (Patria/Pensionati/Vita), guidata dal Presidente del Consiglio della Federazione Sergej Mironov, ha nel proprio programma la giustizia sociale e una forte istanza anti-NATO.
Nella creazione del partito ha avuto un ruolo importante il vice capo dell'amministrazione di Putin, Vladislav Surkov, in quello che viene giudicato un tentativo di sottrarre voti al Partito Comunista.
Nei sondaggi Russia Giusta stava sul 5-6% finché Putin non sceso in campo con Russia Unita, poi è precipitata al 3%.
Elettore-tipo: la tipica vittima del cannone psicotronico di Surkov. Simile all'elettore comunista, ma con derive putiniane.
Altri partiti?
Jabloko, guidato dall'economista Grigorij Javlinskij, rappresenta tipicamente la sinistra liberale. Sta all'1%.
Elettore-tipo: simil-intellettuale liberale.
L'Unione delle Forze di Destra, guidata da Nikita Belych e dall'ex vice primo ministro Boris Nemcov, è un partito di centro-destra, filo-occidentale. Come Jabloko, si ferma circa all'1%.
Elettore-tipo: giovane professionista, vive in città, ci piace l'Ovest.
E le altre formazioni ammesse alla tornata elettorale?
Sono il Partito Agrario, il Partito per la giustizia sociale, il Partito democratico, i Patrioti russi e Forza civile. (Sapevatelo: l'inventore di VVP, Maksim Kononenko, è candidato nelle liste di Forza civile; il partito, guidato dall'avvocato Michail Barševskij, potrebbe portar via voti ai liberali, e diversamente da questi è in buoni rapporti con il Cremlino).
Ma come, direte voi, si sente solo parlare di Altra Russia e del povero Kasparov! Dove sono?
Fanno l'opposizione extraparlamentare. Organizzano marce, esprimono dissenso, saltano sulle macchine, si fanno picchiare dagli omonisti, finiscono in carcere per cinque giorni, fanno picchetti-staffetta di un sol uomo (perché due sono già raduno sedizioso) e poi tornano a casa tutti contenti. In poche parole, non si sono presentati.
Dimenticavo.
La nuova legge elettorale abolisce un'opzione che stava avendo sempre più successo: il "voto contro tutti", "golosovanie protiv vsech". Che al Capo Capone stava pure simpatico, potete ben immaginarlo.
*tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle elezioni russe benché si viva benissimo anche senza. E comunque non vi sareste mai sognati di chiederlo. Men che meno a me.
Per cominciare, ecco un bel post di sapevatelo.
Ma in cosa differiscono le elezioni di dicembre da quelle precedenti?
Queste sono le prime elezioni della Duma con il sistema proporzionale secco. La soglia di sbarramento ai partiti per poter accedere alla camera bassa è stata alzata dal 5% al 7%.
La nuova legge elettorale dovrebbe rafforzare i partiti più grossi, dare all'opposizione maggiori possibilità di andare in parlamento e combattere gli interessi regionali e separatisti. Dice Putin.
I detrattori invece dicono che la soglia del 7% terrebbe lontani dal parlamento significativi settori dell'opposizione, e che i cambiamenti favoriscono soprattutto e in modo sproporzionato Russia Unita.
Cosa dicono i sondaggi?
La maggioranza dei sondaggi dà a Russia Unita la schiacciante maggioranza dei voti, e alcuni non vedono altri partiti in grado di superare lo sbarramento del 7%.
Quanti sono i partiti ammessi alle elezioni?
Undici, dei 35 che hannno fatto richiesta. Alcuni sono stati respinti perché non avevano un numero sufficiente di membri o non erano abbastanza rappresentativi su scala nazionale, in altri casi le firme non sono state giudicate valide.
Quali partiti hanno una possibilità realistica di conquistare dei seggi?
Si prevede una schiacciante vittoria di Russia Unita, che è di fatto il partito di governo. Putin ne è il capolista, e il "Piano di Putin" - sviluppo econocmico, un forte ruolo dello stato, una politica estera indipendente e lo sviluppo dell'unicità della civiltà russa - è di fatto il programma del partito.
Russia Unita ha vinto le elezioni parlamentari del 2003 e governa il paese con 115 seggi su 172 nella camera alta dell'Assemblea Federale e circa 73 su 85 governatori.
Oltre a Putin, i rappresentanti più visibili sono il presidente della Duma Boris Gryzlov e il Ministro per le Situazioni di Emergenza Sergej Šoigu.
Gli ultimi sondaggi danno Russia Unita al 56%.
Elettore-tipo: giovane o di mezz'età, buona istruzione, professionista.
Il Partito Comunista della Federazione Russa ha nel proprio programma la nazionalizzazione di industrie di importanza strategica, un'articolata rete di social welfare, la diversificazione economica per ridurre la dipendenza dai profitti petroliferi, la contrapposizione alla NATO e la riforma costituzionale per delegare il potere ai consigli dei lavoratori.
Dai tempi gloriosi in cui prendeva più del 20% alle elezioni e aveva governatori in tutta la Cintura Rossa delle regioni industriali, il Partito Comunista ha subìto l'erosione del voto provocata dalla ripresa economica e dalla popolarità di Putin.
I sondaggi d'opinione lo danno tra il 6 e il 17%, quindi le possibilità di andare al parlamento sono buone.
Elettore-tipo: classe operaia, tendenzialmente anziano, provenienza rurale, ci piacciono i Soviet.
Il Partito Liberal-Democratico ha come capolista il vice presidente della Duma nonché fondatore Vladimir Žirinovskij e tra i candidati quell'Andrej Lugovoj che è stato il sospettato numero uno dell'omicidio Litvinenko. Il partito è un sostenitore del nazionalismo e dell'autarchia economica, ma sta ben attento a non criticare Putin.
I sondaggi lo danno al 4-6%, però potrebbe superare lo sbarramento del 7%.
Elettore-tipo: abbastanza giovane, basso reddito, vive in provincia.
Russia Giusta (Patria/Pensionati/Vita), guidata dal Presidente del Consiglio della Federazione Sergej Mironov, ha nel proprio programma la giustizia sociale e una forte istanza anti-NATO.
Nella creazione del partito ha avuto un ruolo importante il vice capo dell'amministrazione di Putin, Vladislav Surkov, in quello che viene giudicato un tentativo di sottrarre voti al Partito Comunista.
Nei sondaggi Russia Giusta stava sul 5-6% finché Putin non sceso in campo con Russia Unita, poi è precipitata al 3%.
Elettore-tipo: la tipica vittima del cannone psicotronico di Surkov. Simile all'elettore comunista, ma con derive putiniane.
Altri partiti?
Jabloko, guidato dall'economista Grigorij Javlinskij, rappresenta tipicamente la sinistra liberale. Sta all'1%.
Elettore-tipo: simil-intellettuale liberale.
L'Unione delle Forze di Destra, guidata da Nikita Belych e dall'ex vice primo ministro Boris Nemcov, è un partito di centro-destra, filo-occidentale. Come Jabloko, si ferma circa all'1%.
Elettore-tipo: giovane professionista, vive in città, ci piace l'Ovest.
E le altre formazioni ammesse alla tornata elettorale?
Sono il Partito Agrario, il Partito per la giustizia sociale, il Partito democratico, i Patrioti russi e Forza civile. (Sapevatelo: l'inventore di VVP, Maksim Kononenko, è candidato nelle liste di Forza civile; il partito, guidato dall'avvocato Michail Barševskij, potrebbe portar via voti ai liberali, e diversamente da questi è in buoni rapporti con il Cremlino).
Ma come, direte voi, si sente solo parlare di Altra Russia e del povero Kasparov! Dove sono?
Fanno l'opposizione extraparlamentare. Organizzano marce, esprimono dissenso, saltano sulle macchine, si fanno picchiare dagli omonisti, finiscono in carcere per cinque giorni, fanno picchetti-staffetta di un sol uomo (perché due sono già raduno sedizioso) e poi tornano a casa tutti contenti. In poche parole, non si sono presentati.
Dimenticavo.
La nuova legge elettorale abolisce un'opzione che stava avendo sempre più successo: il "voto contro tutti", "golosovanie protiv vsech". Che al Capo Capone stava pure simpatico, potete ben immaginarlo.
*tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle elezioni russe benché si viva benissimo anche senza. E comunque non vi sareste mai sognati di chiederlo. Men che meno a me.
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Russia
giovedì, novembre 29, 2007
Impara il russo con il Lipson!/23
Òčen dalekò ot nàšego mìra
bylà planèta Kriptòn.
Molto lontano dal nostro mondo
c'era il pianeta Kriptòn.
Tam žil odìn
izvestnyj predskàzatel'*
Là viveva un noto indovino*.
*čelovèk, kotòryj predskàzyvaet,
čto bùdet zàvtra i tak dàlee.
*persona che predice
quello che accadrà domani e così via.
Ètot predskazatel'
predskàzyval katastròfy.
Quell'indovino
prediceva catastrofi.
Inogdà on predskàzyval
ser'ëznye katastròfy.
Talvolta prediceva
catastrofi gravi.
[manine che rubano valuta straniera, scritta "cementificio chiuso"]
Inogdà on predskàzyval
ne òčen' serëznye katastròfy.
Talvolta prediceva
catastrofi non molto gravi.
[manine che rubano matite, scritta "laboratorio linguistico chiuso"]
Odnàždy on predskazàl odnỳ
òčen' ser'ëznuju katastròfu:
Un giorno predisse una
catastrofe molto grave:
[osservate l'incontenibile vibrazione dell'indovino]
Zàvtra bùdet òčen'
serëznaja katastròfa.
Domani ci sarà
una catastrofe molto grave.
Kakàja katastròfa??
Quale catastrofe?
[notate sui volti degli abitanti la Grande Espressione di Terrore™].
Zàvtra tëmnye sìly
uničtòžat nàšu planètu!
Domani delle forze oscure
distruggeranno il nostro pianeta!
['azz]
Žìteli planèti vse
zadrožàli ot stràcha...
Gli abitanti del planeta
si misero tutti a tremare per la paura...
[bòže moj!] [kakaja katastròfa!] [èto òčen' plòcho!]
[mio dio! (minuscolo)] [che catastrofe!] [ciò è molto male! (notate la progressione)]
Znàja, čto zàvtra bùdet konèc mìra.
[zavtra bùdet konèc mìra!]
Sapendo che l'indomani ci sarebbe stata la fine del mondo.
[domani ci sarà la fine del mondo!]
E ciò, come tutti sanno, è molto male.
Cosa vi turba maggiormente:
1. che i ladri di matite siano più diffusi di quanto fossimo disposti a pensare;
2. che anche su Kriptòn esistano i cementifici;
3. che la fine del mondo comporti la chiusura del laboratorio linguistico.
martedì, novembre 27, 2007
Impara il russo con il Lipson!/22
E ora entriamo in un lungo tunnel che ci lascerà palpitanti e tramortiti: i komiksy!
Nad gòrodom letàet
màlen'kaja figùra.
Sulla città vola
una piccola figura.
Čto èto takòe?
Cos'è?
Èto ptìca?
È un uccello?
Èto samolët?
È un aereo?
Net, net, net!
Èto ne ptìca,
ne samolët,
No, no no!
Non è un uccello,
non è un aereo,
a Sverchčelovèk!!
ma Superpersona!!
[Guardiamolo meglio, il nostro Superpersona:]
Pochi capelli, occhi sgranati, naso espressivo.
Chiaro.
Superpersona è Volodja.
Andiamo avanti.
Žìteli gòroda màšut svoemù drùgu i kričàt:
Gli abitanti della città salutano con le mani i loro amico e gridano:
Slàva bògu!
My mòžem žit' spokòjno,
Grazie a dio!
Possiamo vivere tranquilli,
[Ma perché dalla faccia sembrano vittime di un'intossicazione da sushi in salsa salmonella o da catena del freddo interrotta?]
snàja, čto Vy
letàete nad nàmi.
sapendo che Lei
vola su di noi.
[Tra la popolazione sorgono spontanee alcune domande:]
Kto ètot Sverchčelovèk?
Otkùda on?
I počemù on letàet nad gòrodom?
Chi è superpersona?
Da dove viene?
E perché vola sopra la città?
[Ah, beata l'epoca in cui la supergente poteva svolazzare con traiettorie maldestre sopra l'inerme popolazione civile senza che entrasse in funzione la contraerea: è così rassicurante, così diecisettembre].
Nad gòrodom letàet
màlen'kaja figùra.
Sulla città vola
una piccola figura.
Čto èto takòe?
Cos'è?
Èto ptìca?
È un uccello?
Èto samolët?
È un aereo?
Net, net, net!
Èto ne ptìca,
ne samolët,
No, no no!
Non è un uccello,
non è un aereo,
a Sverchčelovèk!!
ma Superpersona!!
[Guardiamolo meglio, il nostro Superpersona:]
Pochi capelli, occhi sgranati, naso espressivo.
Chiaro.
Superpersona è Volodja.
Andiamo avanti.
Žìteli gòroda màšut svoemù drùgu i kričàt:
Gli abitanti della città salutano con le mani i loro amico e gridano:
Slàva bògu!
My mòžem žit' spokòjno,
Grazie a dio!
Possiamo vivere tranquilli,
[Ma perché dalla faccia sembrano vittime di un'intossicazione da sushi in salsa salmonella o da catena del freddo interrotta?]
snàja, čto Vy
letàete nad nàmi.
sapendo che Lei
vola su di noi.
[Tra la popolazione sorgono spontanee alcune domande:]
Kto ètot Sverchčelovèk?
Otkùda on?
I počemù on letàet nad gòrodom?
Chi è superpersona?
Da dove viene?
E perché vola sopra la città?
[Ah, beata l'epoca in cui la supergente poteva svolazzare con traiettorie maldestre sopra l'inerme popolazione civile senza che entrasse in funzione la contraerea: è così rassicurante, così diecisettembre].
lunedì, novembre 26, 2007
Adidas classics
Doppiopetto amaranto, pantaloni Adidas. Questo conferma una mia teoria: gli anni Novanta sono stati difficili per tutti.
venerdì, novembre 23, 2007
I don't necessarily agree with everything I say/1
[Prendendo a caso dai commenti di questa settimana:]
"Hai letto Medioevo Fantastico di Jurgis Baltrušaitis, vero?"
tonii
"Io amo una bionda ma vive troppo lontano; in cambio mi fa sentire molto intelligente".
Fjodor
"Dovresti trovarne ovunque, con quell'effetto".
Dichtung
"+ Baltrušaitis aggratis! tutto e subito!
(da scandire in corteo assieme a '... borghesi ancora pochi mesi')"
tonii
"fra l'altro il giorno dei miei sweet sixteen è morta ella fitzgerald. così, per farvelo sapere".
anna
"Genosse non ha toccato neppure i 40, è un giovin virgulto. Nato nel '68, maturato con La Grande Ripresa di Ronald e Maggie (e JP2, a dirla tutta, e maturato definitivamente con Milan-Steaua 4-0 e il Crollo del Muro)".
Fjodor
"Capo, occhio quando leggi il Genosse: non va mai interpretato letteralmente, scrive in centurie".
Dichtung
"Ieri sono stato all'inaugurazione di una rotatoria, verso Osimo Stazione. Siccome però la rotatoria in sé pareva una cosa troppo spoglia, si è deciso di abbellirla con un bel monumento alla ritenzione anale piazzato nel centro della rotonda".
Tamas
"Tonii, stavo pensando.
Non solo il diavolo esiste, questo è palese.
Ma anche le possessioni diaboliche accadono. Vedi te, per esempio".
Fjodor
"Mi son perso che significa Bezdel'niki!"
Tomas
"Io avevo pochi amici e non c'era neppure un cinema. Ho rimediato da solo leggendomi tutto Clancy (lo ammetto, oggi fa un pochino ridere)".
Fjodor
"PS Ma dal vostro punto di vista si vede la differenza tra Forza Italia e il PPLI eccetera? Che io non la trovo".
Fjodor
"Dal mio punto di vista tu e ualter siete uguali".
tonii
"Hai letto Medioevo Fantastico di Jurgis Baltrušaitis, vero?"
tonii
"Io amo una bionda ma vive troppo lontano; in cambio mi fa sentire molto intelligente".
Fjodor
"Dovresti trovarne ovunque, con quell'effetto".
Dichtung
"+ Baltrušaitis aggratis! tutto e subito!
(da scandire in corteo assieme a '... borghesi ancora pochi mesi')"
tonii
"fra l'altro il giorno dei miei sweet sixteen è morta ella fitzgerald. così, per farvelo sapere".
anna
"Genosse non ha toccato neppure i 40, è un giovin virgulto. Nato nel '68, maturato con La Grande Ripresa di Ronald e Maggie (e JP2, a dirla tutta, e maturato definitivamente con Milan-Steaua 4-0 e il Crollo del Muro)".
Fjodor
"Capo, occhio quando leggi il Genosse: non va mai interpretato letteralmente, scrive in centurie".
Dichtung
"Ieri sono stato all'inaugurazione di una rotatoria, verso Osimo Stazione. Siccome però la rotatoria in sé pareva una cosa troppo spoglia, si è deciso di abbellirla con un bel monumento alla ritenzione anale piazzato nel centro della rotonda".
Tamas
"Tonii, stavo pensando.
Non solo il diavolo esiste, questo è palese.
Ma anche le possessioni diaboliche accadono. Vedi te, per esempio".
Fjodor
"Mi son perso che significa Bezdel'niki!"
Tomas
"Io avevo pochi amici e non c'era neppure un cinema. Ho rimediato da solo leggendomi tutto Clancy (lo ammetto, oggi fa un pochino ridere)".
Fjodor
"PS Ma dal vostro punto di vista si vede la differenza tra Forza Italia e il PPLI eccetera? Che io non la trovo".
Fjodor
"Dal mio punto di vista tu e ualter siete uguali".
tonii
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Ovunque presente, in nessun luogo visibile
Oggi i russi vedono il partito Russia Unita anche dove non ce n'è traccia, secondo un sondaggio del VCIOM (Centro Russo di Ricerca sull'Opinione Pubblica) che ha messo in luce la percezione pubblica dei dibattiti televisivi russi, completamente ignorati dal partito di governo.
Russia Unita ha infatti dichiarato ufficialmente che non avrebbe preso parte ai dibattiti elettorali sui canali televisivi locali e federali cominciati il 6 novembre scorso. Ciononostante, un bel po' di Russi sono riusciti comunque a vedere dei membri del partito durante le tribune elettorali andate in onda.
Circa il 13% degli intervistati ha individuato membri del partito Russia Unita nelle trasmissioni andate in onda nella prima settimana; il numero oggi è calato all'8%. È più basso di quello del LDPR, il Partito Liberal-Democratico (20%) ma corrisponde al risultato ottenuto dal Partito Agrario e dal LDPR (6%-8%).
Inoltre Russia Unita è al primo posto per la persuasività manifestata durante i dibattiti che ha disertato. Tra coloro che hanno visto i suoi dibattiti politici, il 69% ha affermato di averli graditi. Neanche il LPDR è riuscito a conquistare più del 51% secondo questo indicatore.
Il VCIOM ha svolto due sondaggi sui dibattiti elettorali, il 10-11 novembre e il 17-18 novembre, intervistando 1600 persone in 153 località di 46 regioni russe. L'errore statistico non supera il 3,4%.
Comunque solo il 10-12% del paese ha assistito ai dibattiti elettorali televisivi dei partiti, e dunque il loro effetto reale sulle elezioni è difficilmente prevedibile. Nel gradimento, il Partito Liberal-Democratico è seguito dal Partito Comunista (15%) e da Russia Giusta (15%).
Fonte: articolo del Kommersant', "Unita e onnipresente".
Russia Unita ha infatti dichiarato ufficialmente che non avrebbe preso parte ai dibattiti elettorali sui canali televisivi locali e federali cominciati il 6 novembre scorso. Ciononostante, un bel po' di Russi sono riusciti comunque a vedere dei membri del partito durante le tribune elettorali andate in onda.
Circa il 13% degli intervistati ha individuato membri del partito Russia Unita nelle trasmissioni andate in onda nella prima settimana; il numero oggi è calato all'8%. È più basso di quello del LDPR, il Partito Liberal-Democratico (20%) ma corrisponde al risultato ottenuto dal Partito Agrario e dal LDPR (6%-8%).
Inoltre Russia Unita è al primo posto per la persuasività manifestata durante i dibattiti che ha disertato. Tra coloro che hanno visto i suoi dibattiti politici, il 69% ha affermato di averli graditi. Neanche il LPDR è riuscito a conquistare più del 51% secondo questo indicatore.
Il VCIOM ha svolto due sondaggi sui dibattiti elettorali, il 10-11 novembre e il 17-18 novembre, intervistando 1600 persone in 153 località di 46 regioni russe. L'errore statistico non supera il 3,4%.
Comunque solo il 10-12% del paese ha assistito ai dibattiti elettorali televisivi dei partiti, e dunque il loro effetto reale sulle elezioni è difficilmente prevedibile. Nel gradimento, il Partito Liberal-Democratico è seguito dal Partito Comunista (15%) e da Russia Giusta (15%).
Fonte: articolo del Kommersant', "Unita e onnipresente".
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giovedì, novembre 22, 2007
Impara il russo con il Lipson!/21
Dopo la Donna Anormale, la Povera Katja!
Bednaja Katja
La povera Katia
Restoràn "Drùžba" - sàmyj šikàrnyj restoràn v nàšem gòrode. V ètom šikàrnom restoràne sidjàt ljùdi. Kto èti ljùdi? Ja vìžu, čto onì sàmye obrazòvannye ljùdi nàšego gòroda. Ved' onì sidjàt i govorjàt o sociològii, o topològii e ob etnològii. Kakàja kultùra!
Il ristorante "Amicizia" è il ristorante più elegante della nostra città. In questo elegante ristorante sono sedute delle persone. Chi sono queste persone? Vedo che sono le persone più istruite della nostra città. Infatti stanno sedute a parlare di sociologia, di topologia e di etnologia. Che cultura!
Počemù onì sidjàt v restoràne, v kotòrom ja rabòtaju? Kak izvèstno kàždomy ljubìtelju choròševo supa, sup, kotòryj ja gotòvlju, lùčšij sup v gòrode.
Perché stanno sedute nel ristorante in cui lavoro? Com'è noto a tutti gli amanti della buona zuppa, la zuppa che io preparo è la zuppa migliore della città.
Ves' den' ja stojù v kùchne restoràna e rubljù kapùstu. I kogdà ja ne rubljù kapùstu, ja čìšču gribỳ. Ves' den' ja rubljù i čìšču, čìšču i rubljù. Vse govorjàt s entuziàzmom o kapùste, kotòruju ja rubljù. Vse govorjàt s bol'šìm entuziàzmom o gribàch, kotòrye ja čìšču. No ich entuziàzm ne interesùet menjà. Ich aplodismènty ne interesùjut menjà. Kapùsta ne interesùet menjà, [c grùst'ju] ne govorjà užè o gribàch.
Tutto il giorno sto nella cucina del ristorante ad affettare il cavolo. E quando non affetto il cavolo, pulisco i funghi. Tutto il giorno affetto e pulisco, pulisco e affetto. Tutti parlano con entusiasmo del cavolo che affetto. Tutti parlano con grande entusiasmo dei funghi che pulisco. Ma non mi interessa il loro entusiasmo. Non mi interessano i loro applausi. Non mi interessa il cavolo, [con mestizia] per non parlare dei funghi.
Ja ne chočù čìstit'. Ja ne chočù rubìt'. Ja chočù sidèt v restoràne i kak vse obrazòvannye ljùdi govorìt' o sociològii, o topològii i ob etnològii. No ja neobrazòvannaja dèvuška, kotòraja ničegò ne znàet. Ja bèdnaja dèvuška, kotòraja rùbit kapùstu i čìstit gribỳ ves' den'.
Non voglio pulire. Non voglio affettare. Voglio sedermi al ristorante e come tutte le persone istruite parlare di sociologia, di topologia e di etnologia. Ma io sono una ragazza ignorante che non sa nulla. Sono una povera ragazza che affetta il cavolo e pulisce i funghi tutto il giorno.
File audio.
Misera Katja! È già un destino crudele restare chiusa in cucina mentre il resto del mondo civile discetta di sociologia, topologia ed etnologia.
Può accaderle di peggio?
Sì.
E cosa?
Sorelle sceme.
Bòže moj.
V restoràne tàkže sidjàt moì nedòbrye sëstry. Onì ničegò ne rùbjat. Onì ničegò ne čìstjat. Ves' den' moì nedòbrye sëstry šùtjat i chichìkajut.
Nel ristorante siedono anche le mie sorelle cattive. Non affettano niente. Non puliscono niente. Le mie sorelle cattive scherzano e ridacchiano tutto il giorno.
Odnà sestrà p'ët alkogòl'nye napìtki. Drugàja sestrà ležìt pod stolòm i chrapìt. Obrazòvannye ljùdi smòtrjat na neë s otvraščèniem. Vse znàjut, čto chrapèt v šikàrnom restoràne òčen' nekul'tùrno.
Una sorella beve bevande alcoliche. L'altra sorella sta stesa sotto il tavolo e russa. Le persone a modo la guardano con disgusto. Tutti sanno che russare in un ristorante elegante è molto maleducato.
[Sì, così dicono. Ma ecco che Katja si allontana dai fornelli e...]
O, ja vìžu knìgu, kotòraja ležìt na stolè. Niktò ne smòtrit na menjà. Mòžet byt', ja bùdu čitàt' nemnògo o sociològii, o topològii i ob etnològii. Bòže moj, kak ja chočù čitàt' o sociològii, o topològii i ob etnològii!
Oh, vedo un libro appoggiato sopra un tavolo. Nessuno mi sta guardando. Forse potrò leggere un po' di sociologia, di topologia e di etnologia. Mio Dio, desidero così tanto leggere di sociologia, di topologia e di etnologia!
[Vana illusione!]
Sestrà Sònja kričìt: "Kàtja! Čto ty čitàeš'?"
I drugàja sestrà tože kričìt: "Kàtja! Počemù ty ne rùbiš'?
Ja drožù ot stràcha.
Sorella Sonja urla: "Katja! Cosa stai leggendo?"
E anche l'altra sorella urla: "Katja! Perché non stai affettando?"
Io tremo per la paura.
[Scatto di orgoglio di Katja]
Dorogìe sëstry, ves' den' vy šùtite i chichìkaete. Ja ne šučù i ne chichìkaju. Ves' den' vy p'ëte, a ja nikogdà ne p'jù. Ves' den' vy kričìte na menjà. Ja nikogdà ne kričù na vas. Dorogìe sëstri, ja òčen' ràda rubìt' vàšu kapùstu i čìstit' vaši gribỳ. No kogdà ja rubljù, ja chočù čitàt' o sociològii, o topològii i ob etnològii. Vse drugìe ljùdi čitàiut o sociològii, o topològii i ob etnològii. Vse, krome menjà.
Care sorelle, voi scherzate e ridacchiate tutto il giorno. Io non scherzo e non ridacchio. Voi bevete tutto il giorno, e io non bevo mai. Voi mi sgridate tutto il giorno. Io non vi sgrido mai. Care sorelle, io sono molto felice di affettare il vostro cavolo e di pulire i vostri funghi. Ma quando affetto, voglio leggere di sociologia, di topologia e di etnologia. Tutte le altre persone leggono di sociologia, di topologia e di etnologia. Tutte, tranne me.
[Era un falso allarme. Abbiamo un nuovo calo di autostima]
Onì ne slùšajut menjà. Niktò ne slùšaet menjà. Niktò ne ljùbit menjà. Ja zabỳta. Ja odnà.
Non mi ascoltano. Nessuno mi ascolta. Nessuno mi ama. Sono stata dimenticata. Sono sola.
[Bastonata finale]
Ne tòčno, Kàtja. Mòžet byt', ty odnà, no ne zabỳta. Kàždyj ljubìtel' choròšego sùpa pòmnit o tebè.
Non è esatto, Katja. Forse sei sola, ma non dimenticata. Ogni amante della buona zuppa si ricorda di te.
File audio.
1. L'autore della riflessione finale dev'essere il professor Schulz.
2. Comunque la topologia è un casino.
3. Magari le sorelle Hilton sono le sommelier del ristorante e la loro è una malattia professionale.
4. O magari no.
5. Ma è lo stesso posto frequentato dalla donna anormale?
6. Altrimenti, come si spiegherebbe tutta questa gente scalza?
8. E questo fumo di sigaro?
9. Io comunque nella zuppa ci metterei qualche carota, per il colore.
10. Anche se un'amanita phalloides in mezzo a tanti finferli resta sempre un'opzione valida.
11. E chi volete che se ne accorga.
12. Ma tutto questo non ha importanza.
13. Perché Katja sta per scoprire il minestrone surgelato.
14. Che è una bella comodità.
15. Perché comunque la si veda.
16. Quello trascorso a pulire e affettare è tutto tempo rubato alla topologia.
Bednaja Katja
La povera Katia
Restoràn "Drùžba" - sàmyj šikàrnyj restoràn v nàšem gòrode. V ètom šikàrnom restoràne sidjàt ljùdi. Kto èti ljùdi? Ja vìžu, čto onì sàmye obrazòvannye ljùdi nàšego gòroda. Ved' onì sidjàt i govorjàt o sociològii, o topològii e ob etnològii. Kakàja kultùra!
Il ristorante "Amicizia" è il ristorante più elegante della nostra città. In questo elegante ristorante sono sedute delle persone. Chi sono queste persone? Vedo che sono le persone più istruite della nostra città. Infatti stanno sedute a parlare di sociologia, di topologia e di etnologia. Che cultura!
Počemù onì sidjàt v restoràne, v kotòrom ja rabòtaju? Kak izvèstno kàždomy ljubìtelju choròševo supa, sup, kotòryj ja gotòvlju, lùčšij sup v gòrode.
Perché stanno sedute nel ristorante in cui lavoro? Com'è noto a tutti gli amanti della buona zuppa, la zuppa che io preparo è la zuppa migliore della città.
Ves' den' ja stojù v kùchne restoràna e rubljù kapùstu. I kogdà ja ne rubljù kapùstu, ja čìšču gribỳ. Ves' den' ja rubljù i čìšču, čìšču i rubljù. Vse govorjàt s entuziàzmom o kapùste, kotòruju ja rubljù. Vse govorjàt s bol'šìm entuziàzmom o gribàch, kotòrye ja čìšču. No ich entuziàzm ne interesùet menjà. Ich aplodismènty ne interesùjut menjà. Kapùsta ne interesùet menjà, [c grùst'ju] ne govorjà užè o gribàch.
Tutto il giorno sto nella cucina del ristorante ad affettare il cavolo. E quando non affetto il cavolo, pulisco i funghi. Tutto il giorno affetto e pulisco, pulisco e affetto. Tutti parlano con entusiasmo del cavolo che affetto. Tutti parlano con grande entusiasmo dei funghi che pulisco. Ma non mi interessa il loro entusiasmo. Non mi interessano i loro applausi. Non mi interessa il cavolo, [con mestizia] per non parlare dei funghi.
Ja ne chočù čìstit'. Ja ne chočù rubìt'. Ja chočù sidèt v restoràne i kak vse obrazòvannye ljùdi govorìt' o sociològii, o topològii i ob etnològii. No ja neobrazòvannaja dèvuška, kotòraja ničegò ne znàet. Ja bèdnaja dèvuška, kotòraja rùbit kapùstu i čìstit gribỳ ves' den'.
Non voglio pulire. Non voglio affettare. Voglio sedermi al ristorante e come tutte le persone istruite parlare di sociologia, di topologia e di etnologia. Ma io sono una ragazza ignorante che non sa nulla. Sono una povera ragazza che affetta il cavolo e pulisce i funghi tutto il giorno.
File audio.
Misera Katja! È già un destino crudele restare chiusa in cucina mentre il resto del mondo civile discetta di sociologia, topologia ed etnologia.
Può accaderle di peggio?
Sì.
E cosa?
Sorelle sceme.
Bòže moj.
V restoràne tàkže sidjàt moì nedòbrye sëstry. Onì ničegò ne rùbjat. Onì ničegò ne čìstjat. Ves' den' moì nedòbrye sëstry šùtjat i chichìkajut.
Nel ristorante siedono anche le mie sorelle cattive. Non affettano niente. Non puliscono niente. Le mie sorelle cattive scherzano e ridacchiano tutto il giorno.
Odnà sestrà p'ët alkogòl'nye napìtki. Drugàja sestrà ležìt pod stolòm i chrapìt. Obrazòvannye ljùdi smòtrjat na neë s otvraščèniem. Vse znàjut, čto chrapèt v šikàrnom restoràne òčen' nekul'tùrno.
Una sorella beve bevande alcoliche. L'altra sorella sta stesa sotto il tavolo e russa. Le persone a modo la guardano con disgusto. Tutti sanno che russare in un ristorante elegante è molto maleducato.
[Sì, così dicono. Ma ecco che Katja si allontana dai fornelli e...]
O, ja vìžu knìgu, kotòraja ležìt na stolè. Niktò ne smòtrit na menjà. Mòžet byt', ja bùdu čitàt' nemnògo o sociològii, o topològii i ob etnològii. Bòže moj, kak ja chočù čitàt' o sociològii, o topològii i ob etnològii!
Oh, vedo un libro appoggiato sopra un tavolo. Nessuno mi sta guardando. Forse potrò leggere un po' di sociologia, di topologia e di etnologia. Mio Dio, desidero così tanto leggere di sociologia, di topologia e di etnologia!
[Vana illusione!]
Sestrà Sònja kričìt: "Kàtja! Čto ty čitàeš'?"
I drugàja sestrà tože kričìt: "Kàtja! Počemù ty ne rùbiš'?
Ja drožù ot stràcha.
Sorella Sonja urla: "Katja! Cosa stai leggendo?"
E anche l'altra sorella urla: "Katja! Perché non stai affettando?"
Io tremo per la paura.
[Scatto di orgoglio di Katja]
Dorogìe sëstry, ves' den' vy šùtite i chichìkaete. Ja ne šučù i ne chichìkaju. Ves' den' vy p'ëte, a ja nikogdà ne p'jù. Ves' den' vy kričìte na menjà. Ja nikogdà ne kričù na vas. Dorogìe sëstri, ja òčen' ràda rubìt' vàšu kapùstu i čìstit' vaši gribỳ. No kogdà ja rubljù, ja chočù čitàt' o sociològii, o topològii i ob etnològii. Vse drugìe ljùdi čitàiut o sociològii, o topològii i ob etnològii. Vse, krome menjà.
Care sorelle, voi scherzate e ridacchiate tutto il giorno. Io non scherzo e non ridacchio. Voi bevete tutto il giorno, e io non bevo mai. Voi mi sgridate tutto il giorno. Io non vi sgrido mai. Care sorelle, io sono molto felice di affettare il vostro cavolo e di pulire i vostri funghi. Ma quando affetto, voglio leggere di sociologia, di topologia e di etnologia. Tutte le altre persone leggono di sociologia, di topologia e di etnologia. Tutte, tranne me.
[Era un falso allarme. Abbiamo un nuovo calo di autostima]
Onì ne slùšajut menjà. Niktò ne slùšaet menjà. Niktò ne ljùbit menjà. Ja zabỳta. Ja odnà.
Non mi ascoltano. Nessuno mi ascolta. Nessuno mi ama. Sono stata dimenticata. Sono sola.
[Bastonata finale]
Ne tòčno, Kàtja. Mòžet byt', ty odnà, no ne zabỳta. Kàždyj ljubìtel' choròšego sùpa pòmnit o tebè.
Non è esatto, Katja. Forse sei sola, ma non dimenticata. Ogni amante della buona zuppa si ricorda di te.
File audio.
1. L'autore della riflessione finale dev'essere il professor Schulz.
2. Comunque la topologia è un casino.
3. Magari le sorelle Hilton sono le sommelier del ristorante e la loro è una malattia professionale.
4. O magari no.
5. Ma è lo stesso posto frequentato dalla donna anormale?
6. Altrimenti, come si spiegherebbe tutta questa gente scalza?
8. E questo fumo di sigaro?
9. Io comunque nella zuppa ci metterei qualche carota, per il colore.
10. Anche se un'amanita phalloides in mezzo a tanti finferli resta sempre un'opzione valida.
11. E chi volete che se ne accorga.
12. Ma tutto questo non ha importanza.
13. Perché Katja sta per scoprire il minestrone surgelato.
14. Che è una bella comodità.
15. Perché comunque la si veda.
16. Quello trascorso a pulire e affettare è tutto tempo rubato alla topologia.
martedì, novembre 20, 2007
Il satanista e la bionda
Igruša: – Guarda: lui è un satanista, io sono una bionda alla moda! E STIAMO INSIEME! Cosa dimostra, questo? Che gli opposti si attraggono!
MiNja: – No, dimostra che presto ci sarà un sacrificio umano.
Fonte: Bash.org.ru.
MiNja: – No, dimostra che presto ci sarà un sacrificio umano.
Fonte: Bash.org.ru.
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lunedì, novembre 19, 2007
Tanzing!
Questi, credetemi, si chiamano ДжаниРадари, cioè GianniRodari (o meglio, Radari: la o non accentata si pronuncia a). Li ho notati la scorsa notte su Ru.tv* e li ho trovati perfetti per una giornata di auguri. Il testo non è importante e può essere comodamente riprodotto con il sistema Fjodor, è però fondamentale dimenarsi come le signorine nel video.
С днём рождения, Маршалл!
*chiamiamolo aggiornamento professionale; le cose che si imparano grazie agli sms in sovrimpressione.
С днём рождения, Маршалл!
*chiamiamolo aggiornamento professionale; le cose che si imparano grazie agli sms in sovrimpressione.
venerdì, novembre 16, 2007
Impara il russo con il Lipson!/20
Oggi abbiamo un caso delicato: La Donna Anormale. Cliccate per ingrandire il testo.
Nenormal'naja ženščinaLa donna anormale
Ja nenormàl'naja žènščina. Moj dorogòj muž ljùbit svojù ženù. Èsli by on znal, čto by on skazàl?! Moì dorogìe dèti ljùbjat svojù màmu. Èsli by onì znali, čto by onì podùmali?!
Io sono una donna anormale. Il mio caro marito ama sua moglie. Se sapesse, cosa direbbe?! I miei cari bambini amano la loro mamma, Se sapessero, cosa penserebbero?!
Znàete li vy, gde ja segòdnja bylà? I znàete, čto dèlala? V gòrode est' odìn šikàrnyj restoràn. Ja bylà tam zèlyj den'. Tam bỳli i drugìe žènščini. Onì pìli čaj i voobščè velì sebjà chorošò. A ja pilà vòdku i voobščè velà sebjà òčen' nechorošò. Onì slùšali klassìčeskuju mùzyku, pokà ja sidèla pod stolòm i kurìla bol'šìe čërnye sigàry. Pokà onì govorìli o kul'tùre i žìzni, ja ukràla vse ich tùfli. I pokà ja ukràla ich tùfli, ja plàkala.
Sapete dove sono stata oggi? E sapete cos'ho fatto? In città c'è un ristorante elegante. Sono stata là tutto il giorno. C'erano anche altre donne. Bevevano il tè e in generale si comportavano bene. Invece io bevevo vodka e in generale mi comportavo molto male. Loro ascoltavano musica classica, e intanto io stavo seduta sotto il tavolo e fumavo grossi sigari neri. Mentre parlavano di cultura e di vita, io ho rubato loro tutte le scarpe. E mentre rubavo le loro scarpe piangevo.
Počemù? Počemù ja vsë èto sdelala?
Ja ne chotèla vestì sebjà plòcho.
Ja ne chotèla kurìt' bol'šìe čërnye sigàry.
Ja ne chotèla kràst' vse ich tùfli.
Perché? Perché ho fatto tutto questo?
Io non volevo comportarmi male.
Io non volevo fumare grossi sigari neri.
Io non volevo rubare tutte le loro scarpe.
Bože moj, dòktor Šul'c! Počemù? Počemù že?
Mio dio, dottor Schulz! Perché? Perché?
File audio.
1. Messaggio educativo: finire sotto il tavolo, ubriacarsi di vodka, rubare scarpe e fumare grossi sigari è male.
2. Però è divertente, oh se lo è.
4. E con le scarpe si può organizzare un interessante mercatino.
5. Con i ricavi, comprarsi vodka, sigari e un buon analista.
6. E poi fuggire a Blinsk Ovest e pubblicare in inglese un libro sugli orrori del socialismo, Vodka, shoes, and cigars. Memories of a concrete-worker's wife.
7. Fidanzarsi con un oligarca contumace.
8. O con il suo conto svizzero.
9. Sono cose che aiutano, in caso di balla triste.
10. Insomma, direi.
11. Tutto, tranne chiedere consiglio al dottor Schulz, noto esperto di betoniere.
Nenormal'naja ženščinaLa donna anormale
Ja nenormàl'naja žènščina. Moj dorogòj muž ljùbit svojù ženù. Èsli by on znal, čto by on skazàl?! Moì dorogìe dèti ljùbjat svojù màmu. Èsli by onì znali, čto by onì podùmali?!
Io sono una donna anormale. Il mio caro marito ama sua moglie. Se sapesse, cosa direbbe?! I miei cari bambini amano la loro mamma, Se sapessero, cosa penserebbero?!
Znàete li vy, gde ja segòdnja bylà? I znàete, čto dèlala? V gòrode est' odìn šikàrnyj restoràn. Ja bylà tam zèlyj den'. Tam bỳli i drugìe žènščini. Onì pìli čaj i voobščè velì sebjà chorošò. A ja pilà vòdku i voobščè velà sebjà òčen' nechorošò. Onì slùšali klassìčeskuju mùzyku, pokà ja sidèla pod stolòm i kurìla bol'šìe čërnye sigàry. Pokà onì govorìli o kul'tùre i žìzni, ja ukràla vse ich tùfli. I pokà ja ukràla ich tùfli, ja plàkala.
Sapete dove sono stata oggi? E sapete cos'ho fatto? In città c'è un ristorante elegante. Sono stata là tutto il giorno. C'erano anche altre donne. Bevevano il tè e in generale si comportavano bene. Invece io bevevo vodka e in generale mi comportavo molto male. Loro ascoltavano musica classica, e intanto io stavo seduta sotto il tavolo e fumavo grossi sigari neri. Mentre parlavano di cultura e di vita, io ho rubato loro tutte le scarpe. E mentre rubavo le loro scarpe piangevo.
Počemù? Počemù ja vsë èto sdelala?
Ja ne chotèla vestì sebjà plòcho.
Ja ne chotèla kurìt' bol'šìe čërnye sigàry.
Ja ne chotèla kràst' vse ich tùfli.
Perché? Perché ho fatto tutto questo?
Io non volevo comportarmi male.
Io non volevo fumare grossi sigari neri.
Io non volevo rubare tutte le loro scarpe.
Bože moj, dòktor Šul'c! Počemù? Počemù že?
Mio dio, dottor Schulz! Perché? Perché?
File audio.
1. Messaggio educativo: finire sotto il tavolo, ubriacarsi di vodka, rubare scarpe e fumare grossi sigari è male.
2. Però è divertente, oh se lo è.
4. E con le scarpe si può organizzare un interessante mercatino.
5. Con i ricavi, comprarsi vodka, sigari e un buon analista.
6. E poi fuggire a Blinsk Ovest e pubblicare in inglese un libro sugli orrori del socialismo, Vodka, shoes, and cigars. Memories of a concrete-worker's wife.
7. Fidanzarsi con un oligarca contumace.
8. O con il suo conto svizzero.
9. Sono cose che aiutano, in caso di balla triste.
10. Insomma, direi.
11. Tutto, tranne chiedere consiglio al dottor Schulz, noto esperto di betoniere.
mercoledì, novembre 14, 2007
Rica
Sabato ho dato il mio primo passaggio a un autostoppista.
Rica, 89 anni, di ritorno a Straccis dopo il viaggio quotidiano al cimitero. L'ho trovata in via Trieste, vestita troppo poco e a strati, con le borse della spesa appoggiate sul marciapiede, i capelli spettinati dal vento e il regolamentare pollice esposto in direzione nord.
Si è seduta, si è lasciata agganciare la cintura, ha sistemato sulle ginocchia la borsetta da cui spuntavano rose e narcisi di plastica e ha sospirato. Odorava di nylon, caramelle tipo Pinovis e 4711.
"Come xe, signora, la sta comoda?"
"Come un papa, ninina. Come un papa".
Rica, 89 anni, di ritorno a Straccis dopo il viaggio quotidiano al cimitero. L'ho trovata in via Trieste, vestita troppo poco e a strati, con le borse della spesa appoggiate sul marciapiede, i capelli spettinati dal vento e il regolamentare pollice esposto in direzione nord.
Si è seduta, si è lasciata agganciare la cintura, ha sistemato sulle ginocchia la borsetta da cui spuntavano rose e narcisi di plastica e ha sospirato. Odorava di nylon, caramelle tipo Pinovis e 4711.
"Come xe, signora, la sta comoda?"
"Come un papa, ninina. Come un papa".
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martedì, novembre 13, 2007
AAA tramacce-Playmobilio cercansi
Il miglior pakette giunge inatteso e vichingo...
Atti del Demiurgo, novembre 2007
Atti del Demiurgo, novembre 2007
Compagni, abbiamo bisogno di tramacce per il Playmobilio-Welt: siete tutti invitati a collaborare proponendo svolte, rivelazioni e complicazioni. Sono ammessi colpi bassi, licenze geopoetiche, sorprendenti agnizioni, afflati omerici, profezie, la solita propaganda delfica e un senso fjodoriano della storia.
Intanto, grosse novità in casa Demiurgo. Tra parentesi, la traduzione in scrittura fonetica Fjodor, un po' perché è la lingua franca del PW, un po' perché non vogliamo che si creino equivoci sul nostro livello di maturità (finisce sempre che ci idealizzano).
Salve, sono un pacchettino.
[Ai, ai em e lidl peket].
Sono il prezioso dono della signora Fjodor al suo caro marito.
[Ai em Missis Fjodor's prescios ghift tu er bilovd asband].
Perché la signora Fjodor è una moglie molto paziente e affettuosa.
[Bicos Missis Fjodor is e veri pescient end lovin uaif].
Molto molto paziente con voi tutti.
[Veri veri pescient uid iu oll].
Ricordatevelo, questo.
[Ochei, ochei].
Incredibile sorpresa!
[Anbilivabol surprais!]
Del Playmobilio!
[Sam Pleimobilio!]
Nuovi combattenti per la libertà!
[Mai god, niu trups. A seerg!]
Vediamoli.
[Lets teic e luk].
Come passare, con i passi dei Pirenei controllati dagli Iberici del Barone Rosso?
Niente paura, mano ai remi!
[Tri desperit pipol on a smoll bout wid a fleg, unzovaiter].
Chi sono?
[U ar dei?]
Giungono dalla lontana e isolata Lusitania, con soldoni nel baule e alcolizzata al seguito.
[Dei cam from the rimout province of Lusitania, uid a nais end tipsi iang uom'n and a coffer full ov trezurs].
Idee?
[Eni aidias?]
Forse la povera alcolizzata al penultimo stadio ("Non beve dalla bottiglia", Atti della signora Dichtung, novembre 2007) è... ?
[Meibi di nais end tipsi iang uom'n is... ?]
[continua... ]
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Playmobilio
VVP e l'arma strategica - 2
[per la prima parte, scalate di un post]
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e osservava pensosamente le fotografie delle conseguenze dell'imposizione delle mani di quel tizio misterioso, Petrovič, sul suo presidenziale mappamondo.
- E adesso che fare? - brontolò Vladimir Vladimirovič™ esaminando le immagini delle petroliere naufragate.
A un tratto le imponenti porte si spalancarono e nello studio presidenziale entrò con passo veloce il ministro della difesa Anatolij Eduardovič Serdjukov.
- Bratello! - esclamò tutto contento Anatolij Eduardovič.
- Di nuovo tu?! - strillò Vladimir Vladimirovič™.
- E allora? - si stupì il ministro, - Non sei contento? Ho avuto un'altra idea. Geniale!
- Con le tue idee ci hai distrutto mezza flotta, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Non occorre far di meglio.
- Occorre, occorre, - disse Anatolij Eduardovič, avvicinandosi alla scrivania presidenziale e mettendosi a sedere, - Ho preparato un piano di azionariato per il ministero della difesa.
- Cosa?! - Vladimir Vladimirovič™ non capiva, - In che senso, azionariato?! Ma mi siete andati tutti fuori di testa, in quel ministero?!
- Tu non capisci, - il sorriso di Anatolij Eduardovič si allargò, - Quando commerciavo in mobili ho avuto a che fare con dei banditi. E sai cosa ho fatto per impedire che non dessero fuoco al nostro magazzino e lo risparmiassero?
- Hai pagato i banditi? - azzardò Vladimir Vladimirovič™.
- Esatto! - esclamò il ministro della difesa.
- Ma cosa c'entra il ministero della difesa? - Vladimir Vladimirovič™ continuava a non capire.
- Che differenza c'è tra il ministero della difesa e il magazzino di un mobilificio? - Anatolij Eduardovič allargò le braccia, - Il mio piano è semplice semplice. Trasformiamo il ministero della difesa in una società per azioni, poi andiamo in borsa e gli altri comprano!
- Comprano. E cosa, comprano? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Comprano che a nessuno venga mai l'idea di farci la guerra! - spiegò solennemente il ministro della difesa, - E il sistema anti-missile nella Repubblica Ceca e in Polonia ci difenderà! E anche tutta la NATO ci difenderà!
- Hm... - bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, - Piano pericoloso. Non so neanche se...
- Cosa c'è da sapere?! - Anatolij Eduardovič si alzò di scatto dalla sedia, - Quegli altri riuniranno la NATO e ci proteggeranno! E noi manderemo a casa l'esercito, chiuderemo le basi militari, risparmieremo un fracco di soldi! E poi...
- E poi, cosa? - domandò terrorizzato Vladimir Vladimirovič™.
- E poi... - il ministro della difesa fece una breve pausa a effetto, - E poi scateniamo Petrovič!
Vladimir Vladimirovič™ sbiancò.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e osservava pensosamente le fotografie delle conseguenze dell'imposizione delle mani di quel tizio misterioso, Petrovič, sul suo presidenziale mappamondo.
- E adesso che fare? - brontolò Vladimir Vladimirovič™ esaminando le immagini delle petroliere naufragate.
A un tratto le imponenti porte si spalancarono e nello studio presidenziale entrò con passo veloce il ministro della difesa Anatolij Eduardovič Serdjukov.
- Bratello! - esclamò tutto contento Anatolij Eduardovič.
- Di nuovo tu?! - strillò Vladimir Vladimirovič™.
- E allora? - si stupì il ministro, - Non sei contento? Ho avuto un'altra idea. Geniale!
- Con le tue idee ci hai distrutto mezza flotta, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Non occorre far di meglio.
- Occorre, occorre, - disse Anatolij Eduardovič, avvicinandosi alla scrivania presidenziale e mettendosi a sedere, - Ho preparato un piano di azionariato per il ministero della difesa.
- Cosa?! - Vladimir Vladimirovič™ non capiva, - In che senso, azionariato?! Ma mi siete andati tutti fuori di testa, in quel ministero?!
- Tu non capisci, - il sorriso di Anatolij Eduardovič si allargò, - Quando commerciavo in mobili ho avuto a che fare con dei banditi. E sai cosa ho fatto per impedire che non dessero fuoco al nostro magazzino e lo risparmiassero?
- Hai pagato i banditi? - azzardò Vladimir Vladimirovič™.
- Esatto! - esclamò il ministro della difesa.
- Ma cosa c'entra il ministero della difesa? - Vladimir Vladimirovič™ continuava a non capire.
- Che differenza c'è tra il ministero della difesa e il magazzino di un mobilificio? - Anatolij Eduardovič allargò le braccia, - Il mio piano è semplice semplice. Trasformiamo il ministero della difesa in una società per azioni, poi andiamo in borsa e gli altri comprano!
- Comprano. E cosa, comprano? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Comprano che a nessuno venga mai l'idea di farci la guerra! - spiegò solennemente il ministro della difesa, - E il sistema anti-missile nella Repubblica Ceca e in Polonia ci difenderà! E anche tutta la NATO ci difenderà!
- Hm... - bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, - Piano pericoloso. Non so neanche se...
- Cosa c'è da sapere?! - Anatolij Eduardovič si alzò di scatto dalla sedia, - Quegli altri riuniranno la NATO e ci proteggeranno! E noi manderemo a casa l'esercito, chiuderemo le basi militari, risparmieremo un fracco di soldi! E poi...
- E poi, cosa? - domandò terrorizzato Vladimir Vladimirovič™.
- E poi... - il ministro della difesa fece una breve pausa a effetto, - E poi scateniamo Petrovič!
Vladimir Vladimirovič™ sbiancò.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
VVP e l'arma strategica
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e pensava dove avrebbe potuto spedire il primo ministro Viktor Alekseevič Zubkov per impedirgli di diventare troppo potente.
A un tratto le imponenti porte dello studio presidenziale si spalancarono per lasciar entrare il ministro della difesa Anatolij Eduardovič Serdjukov e uno sconosciuto che indossava un giubbotto imbottito.
- Ascolta, bratello, - disse tutto allegro Anatolij Eduardovič, - Va' chi ho trovato.
E Anatolij Eduardovič diede una piccola pacca sulla schiena dello sconosciuto, che fece un passo avanti.
- Chi è 'sto qua? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Arma strategica, - il ministro della difesa abbassò la voce, - Petrovič, il nome è segreto. Lavorava da noi nel reparto spedizioni.
- E cosa sa fare? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Sa provocare tempeste, - rispose in un sussurro Anatolij Eduardovič.
- Tutto qua? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Ma guarda che tanti lo sanno fare. Li ho visti al cinema. Si chiamano X-Men.
- Tu non capisci, - sorrise il ministro, - Lui sa farlo a distanza. Hai una cartina?
- Quale cartina? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Una cartina qualsiasi, - rispose Anatolij Eduardovič, - Su, per esempio quel mappamondo...
Vladimir Vladimirovič™ fece un cenno col capo in direzione dell'enorme mappamondo situato in un angolo del suo studio. Anatolij Eduardovič diede un'altra piccola pacca sulla schiena dell'uomo. Questi si avvicinò al mappamondo e vi appoggiò sopra il palmo ruvido.
- Eh, ma vacci piano! - esclamò preoccupato il ministro della difesa, - Guarda dove hai messo le mani! Questa è la Russia! Mettile sull'Africa, mettile!
Petrovič staccò la mano dal mappamondo e osservò pensosamente la superficie colorata.
- L'Africa, e dov'è? - domandò con voce rauca al ministro.
- Ma sì, ma sì, al diavolo l'Africa, va', - borbottò Anatolij Eduardovič, - Basta, per ora.
- Come? - domandò Vladimir Vladimirovič™ senza capire, - E adesso cosa succede?
- Accendi la radio, - disse Anatolij Eduardovič, - Dovrebbe essere... cos'è che abbiamo da quelle parti... Kerč? Mar Nero? Beh, vorrà dire che lì ci sarà una tempesta. Noi comunque adesso andiamo, sì? Lo chiudo da qualche parte ché non si sa mai. Tipo. E poi torno, eh.
Il ministro e Petrovič uscirono.
- Ma facessero qualcosa di utile, - brontolò Vladimir Vladimirovič™, stringendosi nelle presidenziali spalle, - No, invece trascinano qua un povero diavolo... ma che casino.
E Vladimir Vladimirovič™ tornò a pensare dove avrebbe potuto spedire il primo ministro Viktor Alekseevič Zubkov per impedirgli di diventare troppo potente.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
[Nota: Zubkov è stato spedito a Kerč]
A un tratto le imponenti porte dello studio presidenziale si spalancarono per lasciar entrare il ministro della difesa Anatolij Eduardovič Serdjukov e uno sconosciuto che indossava un giubbotto imbottito.
- Ascolta, bratello, - disse tutto allegro Anatolij Eduardovič, - Va' chi ho trovato.
E Anatolij Eduardovič diede una piccola pacca sulla schiena dello sconosciuto, che fece un passo avanti.
- Chi è 'sto qua? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Arma strategica, - il ministro della difesa abbassò la voce, - Petrovič, il nome è segreto. Lavorava da noi nel reparto spedizioni.
- E cosa sa fare? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Sa provocare tempeste, - rispose in un sussurro Anatolij Eduardovič.
- Tutto qua? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Ma guarda che tanti lo sanno fare. Li ho visti al cinema. Si chiamano X-Men.
- Tu non capisci, - sorrise il ministro, - Lui sa farlo a distanza. Hai una cartina?
- Quale cartina? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Una cartina qualsiasi, - rispose Anatolij Eduardovič, - Su, per esempio quel mappamondo...
Vladimir Vladimirovič™ fece un cenno col capo in direzione dell'enorme mappamondo situato in un angolo del suo studio. Anatolij Eduardovič diede un'altra piccola pacca sulla schiena dell'uomo. Questi si avvicinò al mappamondo e vi appoggiò sopra il palmo ruvido.
- Eh, ma vacci piano! - esclamò preoccupato il ministro della difesa, - Guarda dove hai messo le mani! Questa è la Russia! Mettile sull'Africa, mettile!
Petrovič staccò la mano dal mappamondo e osservò pensosamente la superficie colorata.
- L'Africa, e dov'è? - domandò con voce rauca al ministro.
- Ma sì, ma sì, al diavolo l'Africa, va', - borbottò Anatolij Eduardovič, - Basta, per ora.
- Come? - domandò Vladimir Vladimirovič™ senza capire, - E adesso cosa succede?
- Accendi la radio, - disse Anatolij Eduardovič, - Dovrebbe essere... cos'è che abbiamo da quelle parti... Kerč? Mar Nero? Beh, vorrà dire che lì ci sarà una tempesta. Noi comunque adesso andiamo, sì? Lo chiudo da qualche parte ché non si sa mai. Tipo. E poi torno, eh.
Il ministro e Petrovič uscirono.
- Ma facessero qualcosa di utile, - brontolò Vladimir Vladimirovič™, stringendosi nelle presidenziali spalle, - No, invece trascinano qua un povero diavolo... ma che casino.
E Vladimir Vladimirovič™ tornò a pensare dove avrebbe potuto spedire il primo ministro Viktor Alekseevič Zubkov per impedirgli di diventare troppo potente.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
[Nota: Zubkov è stato spedito a Kerč]
lunedì, novembre 12, 2007
Black and proud
Esempio di traduttore automatico politicamente corretto:
In russo la frase "La nostra gatta ha partorito tre gattini: due bianchi e uno nero" diventa (lasciando perdere le altre piccole imprecisioni): "La nostra gatta ha partorito tre gattini: due bianchi e uno afroamericano".
I traduttori automatici non sono stupidi, sono solo diversamente intelligenti.
(via learn russian)
In russo la frase "La nostra gatta ha partorito tre gattini: due bianchi e uno nero" diventa (lasciando perdere le altre piccole imprecisioni): "La nostra gatta ha partorito tre gattini: due bianchi e uno afroamericano".
I traduttori automatici non sono stupidi, sono solo diversamente intelligenti.
(via learn russian)
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domenica, novembre 11, 2007
Diventa più intelligente con Google/14
Abbiamo un'emergenza nelle query:
Ты выйдешь за меня?
Ty vyjdešč za menja?
(scrittura fonetica viva là e po' bon: Ti vìdiesc za mignjà? la z come la s di rosa)
oppure perché non un più suicida "Sposiamoci", già che ci siamo?
Давай поженимся
Davaj poženimsja
(sfvlepb: Davài paženìmsia, la ž è come la j frònscèse)
[Warning: kids, don't try this at home]
Ты выйдешь за меня?
Ty vyjdešč za menja?
(scrittura fonetica viva là e po' bon: Ti vìdiesc za mignjà? la z come la s di rosa)
oppure perché non un più suicida "Sposiamoci", già che ci siamo?
Давай поженимся
Davaj poženimsja
(sfvlepb: Davài paženìmsia, la ž è come la j frònscèse)
[Warning: kids, don't try this at home]
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venerdì, novembre 09, 2007
L'esercitazione
– Papà, e allora. Il marsupio?
– Chi te l'ha detto?
– Fonti che preferiscono restare anonime.
– Beh, il marsupio è stato dimenticato sul pontile ma poi recuperato.
– Dopo due ore, Elio.
– Recuperato, tutto a posto.
– Manu che giornata... Prima il marsupio con tutti i documenti dentro.
– Poi mi sono dimenticato i finestrini dell'auto abbassati, càpita.
– A novembre, papà.
– Un novembre caldo.
– Ci ha citofonato il De Luca.
– Ma mentre io andavo a riprendere il marsupio, tua madre ha ben pensato di rovesciare un chilo di zucchero sul pavimento della cucina.
– Poi, esausti, ci siamo fatti un caffè.
– Ma al posto dello zucchero aveva messo il sale.
– E così...
– Ci siamo detti non raccontiamolo alla Manu che si preoccupa.
– Non capirebbe mai, penserebbe che è Alzheimer. Insieme, che sfiga.
– E invece?
– Tutto sotto controllo, no, Elio?
– Era un'esercitazione congiunta.
– Ne facciamo, a volte.
– Perfettamente riuscita.
– Tranquilla, adesso? Cocchina?
– Chi te l'ha detto?
– Fonti che preferiscono restare anonime.
– Beh, il marsupio è stato dimenticato sul pontile ma poi recuperato.
– Dopo due ore, Elio.
– Recuperato, tutto a posto.
– Manu che giornata... Prima il marsupio con tutti i documenti dentro.
– Poi mi sono dimenticato i finestrini dell'auto abbassati, càpita.
– A novembre, papà.
– Un novembre caldo.
– Ci ha citofonato il De Luca.
– Ma mentre io andavo a riprendere il marsupio, tua madre ha ben pensato di rovesciare un chilo di zucchero sul pavimento della cucina.
– Poi, esausti, ci siamo fatti un caffè.
– Ma al posto dello zucchero aveva messo il sale.
– E così...
– Ci siamo detti non raccontiamolo alla Manu che si preoccupa.
– Non capirebbe mai, penserebbe che è Alzheimer. Insieme, che sfiga.
– E invece?
– Tutto sotto controllo, no, Elio?
– Era un'esercitazione congiunta.
– Ne facciamo, a volte.
– Perfettamente riuscita.
– Tranquilla, adesso? Cocchina?
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giovedì, novembre 08, 2007
Diventa più intelligente con Google/13
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mercoledì, novembre 07, 2007
VVP e i Quaderni
Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin si avvicinò a una parete del suo studio all'interno del Cremlino e aprì una porticina dall'aspetto poco vistoso. Vladimir Vladimirovič™ fece scorrere la presidenziale mano sulla superficie grezza del muro, premette un interruttore e lo stanzino presidenziale si illuminò di una luce fioca. Vladimir Vladimirovič™ entrò, superò un'antica vetrinetta dov'erano custoditi il piede di Šamil Basaev, la mano di Ruslan Gelaev e un cofanetto con l'occhio di Aslan Maschadov. Vladimir Vladimirovič™ passò oltre una cassaforte nella quale era conservata la pistola con cui era stato ucciso il cantante Igor' Vladimirovič Tal'kov.
Vladimir Vladimirovič™ si accostò a una cassa che conteneva la terra santa donata a Lenin dai mahatma himalayani, spostò gli sci con su scritto "Putin" e si chinò. Vladimir Vladimirovič™ afferrò con le presidenziali mani la cassa piena di terra e la scostò faticosamente dalla parete. Dietro alla scatola si trovava una porticina simile a quella di una stufa, una porticina di platino con falce e martello dorati sulla superficie opaca. Vladimir Vladimirovič™ girò la maniglia, aprì la porticina, infilò il palmo della mano nell'apertura ed estrasse due grossi quaderni ingialliti dal tempo. Vladimir Vladimirovič™ appoggiò i quaderni per terra, chiuse la porticina, rimise a posto la cassa piena di terra e gli sci. Poi Vladimir Vladimirovič™ prese i quaderni, uscì dallo stanzino, spense la luce e chiuse la porta.
Vladimir Vladimirovič™ si avvicinò alla scrivania presidenziale e vi appoggiò sopra i quaderni. Sulla copertina del quaderno di sinistra era scritto con il latte: "Piano di Lenin". Sulla copertina del quaderno di destra era scritto con la matita chimica: "Piano di Stalin".
Vladimir Vladimirovič™ sedette sulla sua poltrona presidenziale, aprì un cassetto della scrivania e ne estrasse un grosso quaderno. Sulla copertina di quel quaderno Vladimir Vladimirovič™ scrisse con la presidenziale stilografica "Parker": "Piano di Putin".
Poi Vladimir Vladimirovič™ aprì i tre quaderni e si mise a copiare.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
Vladimir Vladimirovič™ si accostò a una cassa che conteneva la terra santa donata a Lenin dai mahatma himalayani, spostò gli sci con su scritto "Putin" e si chinò. Vladimir Vladimirovič™ afferrò con le presidenziali mani la cassa piena di terra e la scostò faticosamente dalla parete. Dietro alla scatola si trovava una porticina simile a quella di una stufa, una porticina di platino con falce e martello dorati sulla superficie opaca. Vladimir Vladimirovič™ girò la maniglia, aprì la porticina, infilò il palmo della mano nell'apertura ed estrasse due grossi quaderni ingialliti dal tempo. Vladimir Vladimirovič™ appoggiò i quaderni per terra, chiuse la porticina, rimise a posto la cassa piena di terra e gli sci. Poi Vladimir Vladimirovič™ prese i quaderni, uscì dallo stanzino, spense la luce e chiuse la porta.
Vladimir Vladimirovič™ si avvicinò alla scrivania presidenziale e vi appoggiò sopra i quaderni. Sulla copertina del quaderno di sinistra era scritto con il latte: "Piano di Lenin". Sulla copertina del quaderno di destra era scritto con la matita chimica: "Piano di Stalin".
Vladimir Vladimirovič™ sedette sulla sua poltrona presidenziale, aprì un cassetto della scrivania e ne estrasse un grosso quaderno. Sulla copertina di quel quaderno Vladimir Vladimirovič™ scrisse con la presidenziale stilografica "Parker": "Piano di Putin".
Poi Vladimir Vladimirovič™ aprì i tre quaderni e si mise a copiare.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
martedì, novembre 06, 2007
Il mostro della razza tamarra*
Il magazine del Kommersant' dedica un lungo articolo al nostro eroe, "il primo fenomeno canoro russo della rete", Pëtr Nalič. Riassumo: record di accessi al video di YouTube, gente che nei blog scrive "Questa canzone mi sta mangiando il cervello", successo in gran misura dovuto all'inglese boratizzato, alla simpatia del personaggio e alla sua aria padonka, al fatto che il ruolo della "Yaguar" sia affidato a una vecchia "Žiguli" ferma nel cortile di una dača.
Pëtr Nalič è un moscovita di 26 anni con un quarto di sangue bosniaco (il nonno bosniaco era cantante d'opera). Gli pacciono i Mumij Troll e non gli piacciono i White Stripes, da piccolo è andato alla scuola di musica Majakovskij, da ragazzino faceva il cantante in un gruppo hard-rock. Poi si è iscritto all'Istituto moscovita di architettura (il МАрхИ). Infine, dopo un paio di progetti non memorabili, ha lasciato il tecnigrafo per dedicarsi nuovamente alla musica: un'amica gli ha detto che ha una bella voce da tenore e lui ha cominciato a prendere lezioni di canto.
"Gitar" risale a ben quattro anni fa. Canzone e video passano inosservati per un bel po'. Sbarcano su YouTube la scorsa primavera, ma gli accessi cominciano ad aumentare solo un mese fa. Grazie ai blog russi [e non solo russi, ci sentiamo di affermare, n.d.C.C.] alla fine di ottobre "Gitar" aveva fatto 80.000 accessi, "più dell'ultimo video di Zemfira" (la rockstar russa per eccellenza).
Ma ci sembra possibile che Nalič abbia un suo gruppo e che abbia mai inciso qualcosa? Dice di aver fatto un concerto, sì, ma un anno fa: "C'erano i compagni di università, ragazzine che urlavano, e quando ci sono ragazzine che urlano sembra sempre che ci sia più gente", minimizza.
Adesso, vittima dell'involontario successo e della straordinaria richiesta, gli toccherà (ommioddio) formare un gruppo ed esibirsi. Si prevede che "Gitar" sarà il successone delle feste di fine anno e delle serate aziendali: la cantano già in tutti gli uffici di Mosca.
È dunque ormai chiaro che "Gitar" è la protagonista dell'anno musicale e lo schivo signor Nalič uno dei suoi principali eroi.
Ma il nostro non ha mica tutta questa voglia di fare lo tzigano a vita.
"È una storia perfetta per una commedia," - dice, - "Una canzone da tamarri che improvvisamente diventa un bisogno primario per tutti".
Intanto sul suo sito è apparsa in questi giorni la scritta: "Compagni, il sito è costruzione perché adesso sto scrivendo tante tante canzoni".
Never bin cleverrr bicos nid it neverrr.
Se non ci inventiamo qualcosa "Ghitarr ghitarr ghitarr" si mangerà quel che resta del nostro cervello di qui alla fine dell'anno.
Però, kakìe večerinki!
Ghitarr ghitarr ghitarr
Update: intervista su Izvestija, con esecuzione "seria" (in borghese accanto a mappamondo e su sfondo di austere foto d'epoca sovietica):
Link
*il titolo è Copyleft Fjodor: dunque potete riprendere quest'espressione e diffonderla senza fini di lucro, a patto che ne citiate l'autore e la fonte e aggiungiate un bel "Viva il Playmobilio" (che mette allegria).
Pëtr Nalič è un moscovita di 26 anni con un quarto di sangue bosniaco (il nonno bosniaco era cantante d'opera). Gli pacciono i Mumij Troll e non gli piacciono i White Stripes, da piccolo è andato alla scuola di musica Majakovskij, da ragazzino faceva il cantante in un gruppo hard-rock. Poi si è iscritto all'Istituto moscovita di architettura (il МАрхИ). Infine, dopo un paio di progetti non memorabili, ha lasciato il tecnigrafo per dedicarsi nuovamente alla musica: un'amica gli ha detto che ha una bella voce da tenore e lui ha cominciato a prendere lezioni di canto.
"Gitar" risale a ben quattro anni fa. Canzone e video passano inosservati per un bel po'. Sbarcano su YouTube la scorsa primavera, ma gli accessi cominciano ad aumentare solo un mese fa. Grazie ai blog russi [e non solo russi, ci sentiamo di affermare, n.d.C.C.] alla fine di ottobre "Gitar" aveva fatto 80.000 accessi, "più dell'ultimo video di Zemfira" (la rockstar russa per eccellenza).
Ma ci sembra possibile che Nalič abbia un suo gruppo e che abbia mai inciso qualcosa? Dice di aver fatto un concerto, sì, ma un anno fa: "C'erano i compagni di università, ragazzine che urlavano, e quando ci sono ragazzine che urlano sembra sempre che ci sia più gente", minimizza.
Adesso, vittima dell'involontario successo e della straordinaria richiesta, gli toccherà (ommioddio) formare un gruppo ed esibirsi. Si prevede che "Gitar" sarà il successone delle feste di fine anno e delle serate aziendali: la cantano già in tutti gli uffici di Mosca.
È dunque ormai chiaro che "Gitar" è la protagonista dell'anno musicale e lo schivo signor Nalič uno dei suoi principali eroi.
Ma il nostro non ha mica tutta questa voglia di fare lo tzigano a vita.
"È una storia perfetta per una commedia," - dice, - "Una canzone da tamarri che improvvisamente diventa un bisogno primario per tutti".
Intanto sul suo sito è apparsa in questi giorni la scritta: "Compagni, il sito è costruzione perché adesso sto scrivendo tante tante canzoni".
Never bin cleverrr bicos nid it neverrr.
Se non ci inventiamo qualcosa "Ghitarr ghitarr ghitarr" si mangerà quel che resta del nostro cervello di qui alla fine dell'anno.
Però, kakìe večerinki!
Ghitarr ghitarr ghitarr
Update: intervista su Izvestija, con esecuzione "seria" (in borghese accanto a mappamondo e su sfondo di austere foto d'epoca sovietica):
Link
*il titolo è Copyleft Fjodor: dunque potete riprendere quest'espressione e diffonderla senza fini di lucro, a patto che ne citiate l'autore e la fonte e aggiungiate un bel "Viva il Playmobilio" (che mette allegria).
lunedì, novembre 05, 2007
Anch'io! sono un mostro della razza umana
Etichette:
Lipson
Il paese è piccolo il Piave mormora
– Pronto!
– Ciao mamma, come va?
– Bene, come mai non rispondevi?
– Telefono in borsa. Che fate?
– Niente eravamo al mercatino di Piazzutta...
– Ah, c'era il mercatino?
– Si, be', poche cose. Un mucchio di fotografie.
– Bello.
– Nelle foto c'era anche una che mi somigliava, i panorami erano quelli...
– Ma va'?
– Sì sì, tipo il Piave, eccetera...
– Il Piave.
– ... e allora ho pensato: sta' a vedere che la Manu ha venduto le mie foto.
– Mamma!
– Capace. E così ho detto: Elio, meglio che andiamo, va'.
– Ma ti prego.
– Mica ho detto che venderesti tua madre.
– ...
– Solo le foto.
– Ciao mamma, come va?
– Bene, come mai non rispondevi?
– Telefono in borsa. Che fate?
– Niente eravamo al mercatino di Piazzutta...
– Ah, c'era il mercatino?
– Si, be', poche cose. Un mucchio di fotografie.
– Bello.
– Nelle foto c'era anche una che mi somigliava, i panorami erano quelli...
– Ma va'?
– Sì sì, tipo il Piave, eccetera...
– Il Piave.
– ... e allora ho pensato: sta' a vedere che la Manu ha venduto le mie foto.
– Mamma!
– Capace. E così ho detto: Elio, meglio che andiamo, va'.
– Ma ti prego.
– Mica ho detto che venderesti tua madre.
– ...
– Solo le foto.
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famigliamir,
The Real Thing
venerdì, novembre 02, 2007
Per scelta
– No è che io non c'ho la tv per scelta.
– Va bene, ma io cosa c'entro.
– Avevo voglia di guardare Annozero.
– Sono preoccupanti, queste voglie.
– Senti, ma da quando in qua Tremonti parla come il subcomandante Marcos?
– Sè.
– Chi è quello lì davanti alla Tour Eiffel?
– Rampini.
– Mii, Funari è vivo!
– Scolta, bratello, comprarsi una tv?
– Ma no, ce l'hai già tu. Non fare caso alla mia faccia. È che non sono abituato.
– Chiudi la bocca, almeno. Mi sbavi sul divano.
– Ci facciamo una piada?
– Nnnnh.
– Come quando eravamo giovani?
– ...
– Come quando eravamo giovani e belli e c'era l'URSS?
– Vuoi diventare una sagoma di gesso sul pavimento? A Porta a Porta?
– Zitta zitta zitta che c'è la pubblicità!
– Va bene, ma io cosa c'entro.
– Avevo voglia di guardare Annozero.
– Sono preoccupanti, queste voglie.
– Senti, ma da quando in qua Tremonti parla come il subcomandante Marcos?
– Sè.
– Chi è quello lì davanti alla Tour Eiffel?
– Rampini.
– Mii, Funari è vivo!
– Scolta, bratello, comprarsi una tv?
– Ma no, ce l'hai già tu. Non fare caso alla mia faccia. È che non sono abituato.
– Chiudi la bocca, almeno. Mi sbavi sul divano.
– Ci facciamo una piada?
– Nnnnh.
– Come quando eravamo giovani?
– ...
– Come quando eravamo giovani e belli e c'era l'URSS?
– Vuoi diventare una sagoma di gesso sul pavimento? A Porta a Porta?
– Zitta zitta zitta che c'è la pubblicità!
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