mercoledì, dicembre 05, 2007

VVP e la saldatina

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e stava decidendo cosa avrebbe mangiato per cena.
A un tratto le imponenti porte dello studio si spalancarono ed entrò con passo veloce il vice capo dell'Amministrazione di Vladimir Vladimirovič™, Vladislav Jur'evič™ Surkov. Indossava un camice bianco e teneva in mano un saldatore. Vladislav Jur'evič™ si avvicinò a Vladimir Vladimirovič™ e senza dire una sola parola gli ficcò il saldatore nel presidenziale orecchio.
- Eeeeh, bratello! - strillò Vladimir Vladimirovič™, - Cosa stai cacciando nell'orecchio del presidente!
- Di chi? - si stupì Vladislav Jur'evič™, - Io non caccio niente nelle orecchie dei presidenti. Non è competenza mia. Tu però adesso sei un deputato della Duma di Stato, e io devo darti una saldatina.
- Quale saldatina? - Vladimir Vladimirovič™ fece un salto sulla presidenziale poltrona, - Non si saldano gli esseri umani!
- Non si saldano gli esseri umani, - confermò Vladislav Jur'evič™ con un cenno del capo, - Ma gli androidi qualche volta sì. Smettila di saltare, potrei danneggiarti. Poi potrai scrivere duecento nuove leggi...
Vladimir Vladimirovič™ vide con orrore che dal saldatore di Vladislav Jur'evič™ usciva del fumo grigio-azzurro. Vladislav Jur'evič™ si avvicinò lentamente, puntando il saldatore verso l'occhio di Vladimir Vladimirovič™. Vladimir Vladimirovič™ si scansò con un salto e scappò dallo studio.
Il lungo familiare corridoio cremliniano era irriconoscibile. Lungo le pareti erano allineate tante barelle bianche, sulle quali erano distesi dei corpi nudi. Sul petto di ciascuno era stato aperto un piccolo foro attraverso il quale si scorgeva una vivace matassa di fili colorati.
Vladimir Vladimirovič™ corse accanto a una delle barelle. Là giaceva il professionista Konstantin Igorevič Rykov, che solo pochi giorni prima aveva fatto a Vladimir Vladimirovič™ alcune domande a proposito di internet.
- Bratello! - strillò Vladimir Vladimirovič™ scuotendo la barella, - Alzati! Dobbiamo scappare! Quello ci vuole saldare tutti!
Vladimir Vladimirovič™ scosse la barella di qua e di là. La testa di Konstantin Igorevič oscillò di qua e di là. Konstantin Igorevič taceva.
Vladimir Vladimirovič™ cominciò a sudare e con uno strattone allentò il nodo della presidenziale cravatta. Era terrorizzato.
Vladimir Vladimirovič™ afferrò i risvolti della presidenziale camicia e la strappò. I bottoni saltellarono allegramente sul pavimento del corridoio del Cremlino. Vladimir Vladimirovič™ chiuse gli occhi, abbassò la testa e dopo aver inspirato profondamente li riaprì.
Sul proprio presidenziale petto Vladimir Vladimirovič™ vide un piccolo foro.
- Su, dove sei finito? - Vladimir Vladimirovič™ udì la voce di Vladislav Jur'evič™.
Nel corridoio si diffuse un vago odore di colofonia liquefatta.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

martedì, dicembre 04, 2007

Goodbye Duma, hello Duma

Dunque, i risultati ufficiali sono questi:

Russia Unita: 64,1%
Partito Comunista della Federazione Russa: 11,6%
Partito Liberal-Democratico: 8,2%
Russia Giusta: 7,8%
Partito Agrario: 2,3%
Jabloko: 1,6%
Forza Civile: 1,1%
Unione delle Forze di Destra: 1,0%
Patrioti della Russia: 0,9%
Partito della Giustizia Sociale: 0,2%
Partito Democratico della Russia: 0,1%

L'affluenza è stata del 63%.

Traduco da Sean's Russia Blog (critico nei confronti di Putin e del Cremlino ma generalmente molto equilibrato e attento ad alcune deformazioni della stampa occidentale):

"Secondo il VCIOM la suddivisione dei seggi dalla 5ª Duma dovrebbe essere questa:

Russia Unita: 313
Partito Comunista: 62
Partito Liberal-Democratico: 40
Russia Giusta: 35

Confrontando questi dati con la composizione della 4ª Duma, ecco cos'hanno guadagnato i quattro partiti in termini di seggi:

Russia Unita: +13
Partito Comunista: +15
Partito Liberal-Democratico: +11
Russia Giusta [cioè Patria-Pensionati-Vita, N.d.T.]: +2

Il fatto che ciascun partito abbia guadagnato seggi è dovuto alla soglia del 7%. Se si confrontano le percentuali della 4ª e della 5ª Duma, questi sono i guadagni e le perdite:

Russia Unita: -1,9%
Partito Comunista: -1,2%
Partito Liberal-Democratico: +1,8%
Russia Giusta: +0.5%

Questi dati aiutano a porre le cose nella giusta prospettiva. Essenzialmente non ci sarà alcuna reale differenza tra questa Duma e la precedente. L'unica evidente differenza è la ristrutturazione della composizione della legislatura in conformità con la legge del 7%. Un leader dell'SPS (Unione delle Forze di Destra), Boris Nadeždin, ha dichiarato a RFE/RL che le elezioni significano che la Russia 'ora è un paese diverso. Siamo tornati nell'Unione Sovietica. Non saranno il parlamento o il prossimo presidente a detenere il potere, ma il partito Russia Unita'. Non capisco di quale differenza stia parlando. Né capisco come 'la nuova combinazione di potere [dia] al partito e a chi lo controlla un assegno in bianco nella ricostruzione dell'equilibrio politico della Russia'. Um, ma in un certo senso era già così.

Si è fatto un gran clamore sulla decisione di alzare la soglia di sbarramento dal 5 al 7% nel luglio del 2005. Ma dati i risultati delle elezioni di ieri i partiti liberali non ce l'avrebbero fatta comunque, neanche con la soglia del 5%. E le cose non cambiano neanche mettendo insieme i voti di Jabloko e SPS. Ora si può dire ciò che si vuole su quanto manipolate siano state queste elezioni. Però a un certo punto SPS e Jabloko dovranno chiedersi perché non dispongano di un elettorato significativo. E la risposta non sta nel dare la colpa al Cremlino".

Link

lunedì, dicembre 03, 2007

The Duma Special: gli osservatori

Sempre a proposito di osservatori ODIHR/OSCE, scriveva un paio di giorni fa Eugene Ivanov:

"L'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR), che si occupa di monitoraggio elettorale sotto l'egida dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha deciso di non mandare i propri osservatori a sorvegliare le elezioni della Duma.

Inizialmente l'ODIHR aveva previsto l'invio di circa 450 osservatori, ma la Commissione Elettorale Centrale, un organo ufficiale russo che sovrintende alle elezioni, ha ridotto questo numero a 70. La decisione di annullare la missione è giunta quando gli osservatori dell'ODIRH, che avevano ancora il permesso di viaggiare in Russia, hanno denunciato difficoltà nell'ottenere i visti. Tanto per soffiare sul fuoco, in una bizzarra dichiarazione il presidente russo ha accusato il Dipartimento di Stato USA di aver ispirato la mossa diplomatica dell'ODIHR.

Nella cacofonia delle accuse reciproche il senso delle proporzioni è andato completamente perduto. L'assenza degli osservatori dell'ODIHR non significa che le elezioni della Duma non saranno sorvegliate. Secondo il presidente della Commissione Elettorale, Vladimir Čurov, saranno comunque presenti circa 330-350 osservatori internazionali in rappresentanza dell'OSCE, della Shanghai Cooperation Organization, della Comunità degli Stati Indipendenti e dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo.

Inoltre ci sono chiare prove che i 96.000 seggi della Federazione saranno presi d'assalto da eserciti di osservatori russi. La sola Unione delle Forze di Destra ha dichiarato l'intenzione di sguinzagliare circa 50.000 attivisti.

L'idea stessa che un'elezione russa abbia bisogno del sigillo dell'approvazione straniera per essere considerata legittima - come fa intendere il New York Times - è assurda. Ugualmente assurda è l'idea che degli osservatori stranieri possano fare la differenza. Cosa potrebbero fare 70, 450, o anche 4500 osservatori dell'ODIHR che non possa essere fatto da 50.000 rancorosi membri dell'Unione delle Forze di Destra?"

Fonte: The Ivanov Report

E a questo punto diventa interessante leggere un recentissimo articolo di The eXile, pubblicazione dissacrante, spesso divertente e mai tenera con il Cremlino: contiene l'intervista all'ex capo missione OSCE in Russia nel 1996, che rivela di aver subito pressioni per dichiarare "libere e corrette" delle elezioni che furono pesantemente contrassegnate dai brogli della mafia economica el'ciniana.
La perdita di credibilità dell'OSCE, lo screzio recente con Mosca, i precedenti in Kosovo, l'orientamento che il blocco orientale guidato dalla Russia vorrebbe imporre all'Organizzazione: "Chi ha fatto fuori l'OSCE?", di Alexander Zaitchik e Mark Ames.

domenica, dicembre 02, 2007

The Duma Special: partenza con disclaimer

Come ho già precisato nei commenti, in questi giorni schiererò sei delle mie personalità contro Putin e Russia Unita e le altre sei a favore. La tredicesima, quella profondamente affezionata al "voto contro tutti", farà da arbitro. Ci sono, a dire il vero, altre cinque o sei di noi: le ho messe in panchina.
Fondamentalmente tradurrò e riassumerò fonti russe come ho già fatto altre volte, anche se significa che per andare da Archangel'sk a Belgorod vi farò passare per Južno-Zachalinsk; i giudizi personali (tipo "Kasparov xe mona" o "Putin, fai di me una donna disonesta") saranno evidenziati come tali. Naturalmente non escludo pause ludiche a bordo campo.
Questo è a tutti gli effetti un disclaimer, ora sto meglio.

Cominciamo con un articolo di Aleksandr Konovalov per Ria Novosti, "Russia: elezioni parlamentari o plebiscito?", sui rischi che comporterebbe per il paese la situazione che si sta profilando: quella in cui una vittoria schiacciante voluta e architettata dal Cremlino aprirebbe la strada al ruolo di Putin come "leader nazionale" da affiancare al futuro presidente, con la creazione di due centri di potere paralleli.

Proseguiamo con la vicenda degli osservatori OSCE: sappiamo come è stata resa dai mezzi di informazione occidentali (esempio italiano preso a caso, qui) ma ci manca (al di là delle dichiarazioni di Putin) la percezione russa dello screzio. Sto finendo di tradurre un'illuminante intervista all'ex capo missione OSCE in Russia Michael Meadowcroft, per il momento può essere interessante leggere questo articolo di Andrej Vavra per RIA Novosti: "Osservatori o spie?" (in breve, volevate sorvegliare le elezioni o aspettavate solo un'occasione per bacchettarci?).

venerdì, novembre 30, 2007

The Duma Special: tutto quello che avete sempre etc. etc.*

Oggi in Russia si chiude la campagna per le elezioni della Duma (camera bassa dell'Assemblea Federale, 450 deputati), che si terranno il 2 dicembre e sono viste come la prova generale delle elezioni presidenziali del marzo del 2008. Se il partito di Putin, Russia Unita, dovesse ottenere i due terzi dei seggi nella Duma, avrà il potere di emendare la costituzione.

Per cominciare, ecco un bel post di sapevatelo.

Ma in cosa differiscono le elezioni di dicembre da quelle precedenti?
Queste sono le prime elezioni della Duma con il sistema proporzionale secco. La soglia di sbarramento ai partiti per poter accedere alla camera bassa è stata alzata dal 5% al 7%.
La nuova legge elettorale dovrebbe rafforzare i partiti più grossi, dare all'opposizione maggiori possibilità di andare in parlamento e combattere gli interessi regionali e separatisti. Dice Putin.
I detrattori invece dicono che la soglia del 7% terrebbe lontani dal parlamento significativi settori dell'opposizione, e che i cambiamenti favoriscono soprattutto e in modo sproporzionato Russia Unita.

Cosa dicono i sondaggi?
La maggioranza dei sondaggi dà a Russia Unita la schiacciante maggioranza dei voti, e alcuni non vedono altri partiti in grado di superare lo sbarramento del 7%.

Quanti sono i partiti ammessi alle elezioni?
Undici, dei 35 che hannno fatto richiesta. Alcuni sono stati respinti perché non avevano un numero sufficiente di membri o non erano abbastanza rappresentativi su scala nazionale, in altri casi le firme non sono state giudicate valide.

Quali partiti hanno una possibilità realistica di conquistare dei seggi?
Si prevede una schiacciante vittoria di Russia Unita, che è di fatto il partito di governo. Putin ne è il capolista, e il "Piano di Putin" - sviluppo econocmico, un forte ruolo dello stato, una politica estera indipendente e lo sviluppo dell'unicità della civiltà russa - è di fatto il programma del partito.
Russia Unita ha vinto le elezioni parlamentari del 2003 e governa il paese con 115 seggi su 172 nella camera alta dell'Assemblea Federale e circa 73 su 85 governatori.
Oltre a Putin, i rappresentanti più visibili sono il presidente della Duma Boris Gryzlov e il Ministro per le Situazioni di Emergenza Sergej Šoigu.
Gli ultimi sondaggi danno Russia Unita al 56%.
Elettore-tipo: giovane o di mezz'età, buona istruzione, professionista.

Il Partito Comunista della Federazione Russa ha nel proprio programma la nazionalizzazione di industrie di importanza strategica, un'articolata rete di social welfare, la diversificazione economica per ridurre la dipendenza dai profitti petroliferi, la contrapposizione alla NATO e la riforma costituzionale per delegare il potere ai consigli dei lavoratori.
Dai tempi gloriosi in cui prendeva più del 20% alle elezioni e aveva governatori in tutta la Cintura Rossa delle regioni industriali, il Partito Comunista ha subìto l'erosione del voto provocata dalla ripresa economica e dalla popolarità di Putin.
I sondaggi d'opinione lo danno tra il 6 e il 17%, quindi le possibilità di andare al parlamento sono buone.
Elettore-tipo: classe operaia, tendenzialmente anziano, provenienza rurale, ci piacciono i Soviet.

Il Partito Liberal-Democratico ha come capolista il vice presidente della Duma nonché fondatore Vladimir Žirinovskij e tra i candidati quell'Andrej Lugovoj che è stato il sospettato numero uno dell'omicidio Litvinenko. Il partito è un sostenitore del nazionalismo e dell'autarchia economica, ma sta ben attento a non criticare Putin.
I sondaggi lo danno al 4-6%, però potrebbe superare lo sbarramento del 7%.
Elettore-tipo: abbastanza giovane, basso reddito, vive in provincia.

Russia Giusta (Patria/Pensionati/Vita), guidata dal Presidente del Consiglio della Federazione Sergej Mironov, ha nel proprio programma la giustizia sociale e una forte istanza anti-NATO.
Nella creazione del partito ha avuto un ruolo importante il vice capo dell'amministrazione di Putin, Vladislav Surkov, in quello che viene giudicato un tentativo di sottrarre voti al Partito Comunista.
Nei sondaggi Russia Giusta stava sul 5-6% finché Putin non sceso in campo con Russia Unita, poi è precipitata al 3%.
Elettore-tipo: la tipica vittima del cannone psicotronico di Surkov. Simile all'elettore comunista, ma con derive putiniane.

Altri partiti?
Jabloko, guidato dall'economista Grigorij Javlinskij, rappresenta tipicamente la sinistra liberale. Sta all'1%.
Elettore-tipo: simil-intellettuale liberale.

L'Unione delle Forze di Destra, guidata da Nikita Belych e dall'ex vice primo ministro Boris Nemcov, è un partito di centro-destra, filo-occidentale. Come Jabloko, si ferma circa all'1%.
Elettore-tipo: giovane professionista, vive in città, ci piace l'Ovest.

E le altre formazioni ammesse alla tornata elettorale?
Sono il Partito Agrario, il Partito per la giustizia sociale, il Partito democratico, i Patrioti russi e Forza civile. (Sapevatelo: l'inventore di VVP, Maksim Kononenko, è candidato nelle liste di Forza civile; il partito, guidato dall'avvocato Michail Barševskij, potrebbe portar via voti ai liberali, e diversamente da questi è in buoni rapporti con il Cremlino).
Ma come, direte voi, si sente solo parlare di Altra Russia e del povero Kasparov! Dove sono?
Fanno l'opposizione extraparlamentare. Organizzano marce, esprimono dissenso, saltano sulle macchine, si fanno picchiare dagli omonisti, finiscono in carcere per cinque giorni, fanno picchetti-staffetta di un sol uomo (perché due sono già raduno sedizioso) e poi tornano a casa tutti contenti. In poche parole, non si sono presentati.


Dimenticavo.
La nuova legge elettorale abolisce un'opzione che stava avendo sempre più successo: il "voto contro tutti", "golosovanie protiv vsech". Che al Capo Capone stava pure simpatico, potete ben immaginarlo.

*tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle elezioni russe benché si viva benissimo anche senza. E comunque non vi sareste mai sognati di chiederlo. Men che meno a me.

giovedì, novembre 29, 2007

Impara il russo con il Lipson!/23



Òčen dalekò ot nàšego mìra
bylà planèta Kriptòn.
Molto lontano dal nostro mondo
c'era il pianeta Kriptòn.



Tam žil odìn
izvestnyj predskàzatel'*
Là viveva un noto indovino*.

*čelovèk, kotòryj predskàzyvaet,
čto bùdet zàvtra i tak dàlee.
*persona che predice
quello che accadrà domani e così via.


Ètot predskazatel'
predskàzyval katastròfy.
Quell'indovino
prediceva catastrofi.



Inogdà on predskàzyval
ser'ëznye katastròfy.
Talvolta prediceva
catastrofi gravi.
[manine che rubano valuta straniera, scritta "cementificio chiuso"]



Inogdà on predskàzyval
ne òčen' serëznye katastròfy.
Talvolta prediceva
catastrofi non molto gravi.
[manine che rubano matite, scritta "laboratorio linguistico chiuso"]



Odnàždy on predskazàl odnỳ
òčen' ser'ëznuju katastròfu:
Un giorno predisse una
catastrofe molto grave:
[osservate l'incontenibile vibrazione dell'indovino]



Zàvtra bùdet òčen'
serëznaja katastròfa.
Domani ci sarà
una catastrofe molto grave.



Kakàja katastròfa??
Quale catastrofe?
[notate sui volti degli abitanti la Grande Espressione di Terrore™].



Zàvtra tëmnye sìly
uničtòžat nàšu planètu!
Domani delle forze oscure
distruggeranno il nostro pianeta!
['azz]



Žìteli planèti vse
zadrožàli ot stràcha...
Gli abitanti del planeta
si misero tutti a tremare per la paura...

[bòže moj!] [kakaja katastròfa!] [èto òčen' plòcho!]
[mio dio! (minuscolo)] [che catastrofe!] [ciò è molto male! (notate la progressione)]



Znàja, čto zàvtra bùdet konèc mìra.
[zavtra bùdet konèc mìra!]
Sapendo che l'indomani ci sarebbe stata la fine del mondo.
[domani ci sarà la fine del mondo!]

E ciò, come tutti sanno, è molto male.

Cosa vi turba maggiormente:
1. che i ladri di matite siano più diffusi di quanto fossimo disposti a pensare;
2. che anche su Kriptòn esistano i cementifici;
3. che la fine del mondo comporti la chiusura del laboratorio linguistico.

martedì, novembre 27, 2007

Impara il russo con il Lipson!/22

E ora entriamo in un lungo tunnel che ci lascerà palpitanti e tramortiti: i komiksy!



Nad gòrodom letàet
màlen'kaja figùra.
Sulla città vola
una piccola figura.



Čto èto takòe?
Cos'è?


Èto ptìca?
È un uccello?



Èto samolët?
È un aereo?



Net, net, net!
Èto ne ptìca,
ne samolët,
No, no no!
Non è un uccello,
non è un aereo,



a Sverchčelovèk!!
ma Superpersona!!

[Guardiamolo meglio, il nostro Superpersona:]



Pochi capelli, occhi sgranati, naso espressivo.
Chiaro.
Superpersona è Volodja.
Andiamo avanti.



Žìteli gòroda màšut svoemù drùgu i kričàt:
Gli abitanti della città salutano con le mani i loro amico e gridano:



Slàva bògu!
My mòžem žit' spokòjno,
Grazie a dio!
Possiamo vivere tranquilli,

[Ma perché dalla faccia sembrano vittime di un'intossicazione da sushi in salsa salmonella o da catena del freddo interrotta?]



snàja, čto Vy
letàete nad nàmi.
sapendo che Lei
vola su di noi.

[Tra la popolazione sorgono spontanee alcune domande:]



Kto ètot Sverchčelovèk?

Otkùda on?
I počemù on letàet nad gòrodom?
Chi è superpersona?
Da dove viene?
E perché vola sopra la città?

[Ah, beata l'epoca in cui la supergente poteva svolazzare con traiettorie maldestre sopra l'inerme popolazione civile senza che entrasse in funzione la contraerea: è così rassicurante, così diecisettembre].

lunedì, novembre 26, 2007

Adidas classics



Doppiopetto amaranto, pantaloni Adidas. Questo conferma una mia teoria: gli anni Novanta sono stati difficili per tutti.

venerdì, novembre 23, 2007

I don't necessarily agree with everything I say/1

[Prendendo a caso dai commenti di questa settimana:]

"Hai letto Medioevo Fantastico di Jurgis Baltrušaitis, vero?"
tonii

"Io amo una bionda ma vive troppo lontano; in cambio mi fa sentire molto intelligente".
Fjodor

"Dovresti trovarne ovunque, con quell'effetto".
Dichtung

"+ Baltrušaitis aggratis! tutto e subito!
(da scandire in corteo assieme a '... borghesi ancora pochi mesi')"
tonii

"fra l'altro il giorno dei miei sweet sixteen è morta ella fitzgerald. così, per farvelo sapere".
anna

"Genosse non ha toccato neppure i 40, è un giovin virgulto. Nato nel '68, maturato con La Grande Ripresa di Ronald e Maggie (e JP2, a dirla tutta, e maturato definitivamente con Milan-Steaua 4-0 e il Crollo del Muro)".
Fjodor

"Capo, occhio quando leggi il Genosse: non va mai interpretato letteralmente, scrive in centurie".
Dichtung

"Ieri sono stato all'inaugurazione di una rotatoria, verso Osimo Stazione. Siccome però la rotatoria in sé pareva una cosa troppo spoglia, si è deciso di abbellirla con un bel monumento alla ritenzione anale piazzato nel centro della rotonda".
Tamas

"Tonii, stavo pensando.
Non solo il diavolo esiste, questo è palese.
Ma anche le possessioni diaboliche accadono. Vedi te, per esempio".
Fjodor

"Mi son perso che significa Bezdel'niki!"
Tomas

"Io avevo pochi amici e non c'era neppure un cinema. Ho rimediato da solo leggendomi tutto Clancy (lo ammetto, oggi fa un pochino ridere)".
Fjodor

"PS Ma dal vostro punto di vista si vede la differenza tra Forza Italia e il PPLI eccetera? Che io non la trovo".
Fjodor

"Dal mio punto di vista tu e ualter siete uguali".
tonii

Ovunque presente, in nessun luogo visibile

Oggi i russi vedono il partito Russia Unita anche dove non ce n'è traccia, secondo un sondaggio del VCIOM (Centro Russo di Ricerca sull'Opinione Pubblica) che ha messo in luce la percezione pubblica dei dibattiti televisivi russi, completamente ignorati dal partito di governo.

Russia Unita ha infatti dichiarato ufficialmente che non avrebbe preso parte ai dibattiti elettorali sui canali televisivi locali e federali cominciati il 6 novembre scorso. Ciononostante, un bel po' di Russi sono riusciti comunque a vedere dei membri del partito durante le tribune elettorali andate in onda.

Circa il 13% degli intervistati ha individuato membri del partito Russia Unita nelle trasmissioni andate in onda nella prima settimana; il numero oggi è calato all'8%. È più basso di quello del LDPR, il Partito Liberal-Democratico (20%) ma corrisponde al risultato ottenuto dal Partito Agrario e dal LDPR (6%-8%).

Inoltre Russia Unita è al primo posto per la persuasività manifestata durante i dibattiti che ha disertato. Tra coloro che hanno visto i suoi dibattiti politici, il 69% ha affermato di averli graditi. Neanche il LPDR è riuscito a conquistare più del 51% secondo questo indicatore.
Il VCIOM ha svolto due sondaggi sui dibattiti elettorali, il 10-11 novembre e il 17-18 novembre, intervistando 1600 persone in 153 località di 46 regioni russe. L'errore statistico non supera il 3,4%.

Comunque solo il 10-12% del paese ha assistito ai dibattiti elettorali televisivi dei partiti, e dunque il loro effetto reale sulle elezioni è difficilmente prevedibile. Nel gradimento, il Partito Liberal-Democratico è seguito dal Partito Comunista (15%) e da Russia Giusta (15%).

Fonte: articolo del Kommersant', "Unita e onnipresente".

giovedì, novembre 22, 2007

Impara il russo con il Lipson!/21

Dopo la Donna Anormale, la Povera Katja!



Bednaja Katja

La povera Katia

Restoràn "Drùžba" - sàmyj šikàrnyj restoràn v nàšem gòrode. V ètom šikàrnom restoràne sidjàt ljùdi. Kto èti ljùdi? Ja vìžu, čto onì sàmye obrazòvannye ljùdi nàšego gòroda. Ved' onì sidjàt i govorjàt o sociològii, o topològii e ob etnològii. Kakàja kultùra!
Il ristorante "Amicizia" è il ristorante più elegante della nostra città. In questo elegante ristorante sono sedute delle persone. Chi sono queste persone? Vedo che sono le persone più istruite della nostra città. Infatti stanno sedute a parlare di sociologia, di topologia e di etnologia. Che cultura!

Počemù onì sidjàt v restoràne, v kotòrom ja rabòtaju? Kak izvèstno kàždomy ljubìtelju choròševo supa, sup, kotòryj ja gotòvlju, lùčšij sup v gòrode.
Perché stanno sedute nel ristorante in cui lavoro? Com'è noto a tutti gli amanti della buona zuppa, la zuppa che io preparo è la zuppa migliore della città.

Ves' den' ja stojù v kùchne restoràna e rubljù kapùstu. I kogdà ja ne rubljù kapùstu, ja čìšču gribỳ. Ves' den' ja rubljù i čìšču, čìšču i rubljù. Vse govorjàt s entuziàzmom o kapùste, kotòruju ja rubljù. Vse govorjàt s bol'šìm entuziàzmom o gribàch, kotòrye ja čìšču. No ich entuziàzm ne interesùet menjà. Ich aplodismènty ne interesùjut menjà. Kapùsta ne interesùet menjà, [c grùst'ju] ne govorjà užè o gribàch.
Tutto il giorno sto nella cucina del ristorante ad affettare il cavolo. E quando non affetto il cavolo, pulisco i funghi. Tutto il giorno affetto e pulisco, pulisco e affetto. Tutti parlano con entusiasmo del cavolo che affetto. Tutti parlano con grande entusiasmo dei funghi che pulisco. Ma non mi interessa il loro entusiasmo. Non mi interessano i loro applausi. Non mi interessa il cavolo, [con mestizia] per non parlare dei funghi.

Ja ne chočù čìstit'. Ja ne chočù rubìt'. Ja chočù sidèt v restoràne i kak vse obrazòvannye ljùdi govorìt' o sociològii, o topològii i ob etnològii. No ja neobrazòvannaja dèvuška, kotòraja ničegò ne znàet. Ja bèdnaja dèvuška, kotòraja rùbit kapùstu i čìstit gribỳ ves' den'.
Non voglio pulire. Non voglio affettare. Voglio sedermi al ristorante e come tutte le persone istruite parlare di sociologia, di topologia e di etnologia. Ma io sono una ragazza ignorante che non sa nulla. Sono una povera ragazza che affetta il cavolo e pulisce i funghi tutto il giorno.

File audio.

Misera Katja! È già un destino crudele restare chiusa in cucina mentre il resto del mondo civile discetta di sociologia, topologia ed etnologia.
Può accaderle di peggio?
Sì.
E cosa?
Sorelle sceme.
Bòže moj.



V restoràne tàkže sidjàt moì nedòbrye sëstry. Onì ničegò ne rùbjat. Onì ničegò ne čìstjat. Ves' den' moì nedòbrye sëstry šùtjat i chichìkajut.
Nel ristorante siedono anche le mie sorelle cattive. Non affettano niente. Non puliscono niente. Le mie sorelle cattive scherzano e ridacchiano tutto il giorno.

Odnà sestrà p'ët alkogòl'nye napìtki. Drugàja sestrà ležìt pod stolòm i chrapìt. Obrazòvannye ljùdi smòtrjat na neë s otvraščèniem. Vse znàjut, čto chrapèt v šikàrnom restoràne òčen' nekul'tùrno.
Una sorella beve bevande alcoliche. L'altra sorella sta stesa sotto il tavolo e russa. Le persone a modo la guardano con disgusto. Tutti sanno che russare in un ristorante elegante è molto maleducato.

[Sì, così dicono. Ma ecco che Katja si allontana dai fornelli e...]

O, ja vìžu knìgu, kotòraja ležìt na stolè. Niktò ne smòtrit na menjà. Mòžet byt', ja bùdu čitàt' nemnògo o sociològii, o topològii i ob etnològii. Bòže moj, kak ja chočù čitàt' o sociològii, o topològii i ob etnològii!
Oh, vedo un libro appoggiato sopra un tavolo. Nessuno mi sta guardando. Forse potrò leggere un po' di sociologia, di topologia e di etnologia. Mio Dio, desidero così tanto leggere di sociologia, di topologia e di etnologia!

[Vana illusione!]

Sestrà Sònja kričìt: "Kàtja! Čto ty čitàeš'?"
I drugàja sestrà tože kričìt: "Kàtja! Počemù ty ne rùbiš'?
Ja drožù ot stràcha.
Sorella Sonja urla: "Katja! Cosa stai leggendo?"
E anche l'altra sorella urla: "Katja! Perché non stai affettando?"
Io tremo per la paura.

[Scatto di orgoglio di Katja]

Dorogìe sëstry, ves' den' vy šùtite i chichìkaete. Ja ne šučù i ne chichìkaju. Ves' den' vy p'ëte, a ja nikogdà ne p'jù. Ves' den' vy kričìte na menjà. Ja nikogdà ne kričù na vas. Dorogìe sëstri, ja òčen' ràda rubìt' vàšu kapùstu i čìstit' vaši gribỳ. No kogdà ja rubljù, ja chočù čitàt' o sociològii, o topològii i ob etnològii. Vse drugìe ljùdi čitàiut o sociològii, o topològii i ob etnològii. Vse, krome menjà.
Care sorelle, voi scherzate e ridacchiate tutto il giorno. Io non scherzo e non ridacchio. Voi bevete tutto il giorno, e io non bevo mai. Voi mi sgridate tutto il giorno. Io non vi sgrido mai. Care sorelle, io sono molto felice di affettare il vostro cavolo e di pulire i vostri funghi. Ma quando affetto, voglio leggere di sociologia, di topologia e di etnologia. Tutte le altre persone leggono di sociologia, di topologia e di etnologia. Tutte, tranne me.

[Era un falso allarme. Abbiamo un nuovo calo di autostima]

Onì ne slùšajut menjà. Niktò ne slùšaet menjà. Niktò ne ljùbit menjà. Ja zabỳta. Ja odnà.
Non mi ascoltano. Nessuno mi ascolta. Nessuno mi ama. Sono stata dimenticata. Sono sola.

[Bastonata finale]

Ne tòčno, Kàtja. Mòžet byt', ty odnà, no ne zabỳta. Kàždyj ljubìtel' choròšego sùpa pòmnit o tebè.
Non è esatto, Katja. Forse sei sola, ma non dimenticata. Ogni amante della buona zuppa si ricorda di te.

File audio.

1. L'autore della riflessione finale dev'essere il professor Schulz.
2. Comunque la topologia è un casino.
3. Magari le sorelle Hilton sono le sommelier del ristorante e la loro è una malattia professionale.
4. O magari no.
5. Ma è lo stesso posto frequentato dalla donna anormale?
6. Altrimenti, come si spiegherebbe tutta questa gente scalza?
8. E questo fumo di sigaro?
9. Io comunque nella zuppa ci metterei qualche carota, per il colore.
10. Anche se un'amanita phalloides in mezzo a tanti finferli resta sempre un'opzione valida.
11. E chi volete che se ne accorga.
12. Ma tutto questo non ha importanza.
13. Perché Katja sta per scoprire il minestrone surgelato.
14. Che è una bella comodità.
15. Perché comunque la si veda.
16. Quello trascorso a pulire e affettare è tutto tempo rubato alla topologia.

martedì, novembre 20, 2007

Il satanista e la bionda

Igruša: – Guarda: lui è un satanista, io sono una bionda alla moda! E STIAMO INSIEME! Cosa dimostra, questo? Che gli opposti si attraggono!
MiNja: – No, dimostra che presto ci sarà un sacrificio umano.

Fonte: Bash.org.ru.

lunedì, novembre 19, 2007

Tanzing!

Questi, credetemi, si chiamano ДжаниРадари, cioè GianniRodari (o meglio, Radari: la o non accentata si pronuncia a). Li ho notati la scorsa notte su Ru.tv* e li ho trovati perfetti per una giornata di auguri. Il testo non è importante e può essere comodamente riprodotto con il sistema Fjodor, è però fondamentale dimenarsi come le signorine nel video.
С днём рождения, Маршалл!




*chiamiamolo aggiornamento professionale; le cose che si imparano grazie agli sms in sovrimpressione.


venerdì, novembre 16, 2007

Impara il russo con il Lipson!/20

Oggi abbiamo un caso delicato: La Donna Anormale. Cliccate per ingrandire il testo.



Nenormal'naja ženščinaLa donna anormale

Ja nenormàl'naja žènščina. Moj dorogòj muž ljùbit svojù ženù. Èsli by on znal, čto by on skazàl?! Moì dorogìe dèti ljùbjat svojù màmu. Èsli by onì znali, čto by onì podùmali?!
Io sono una donna anormale. Il mio caro marito ama sua moglie. Se sapesse, cosa direbbe?! I miei cari bambini amano la loro mamma, Se sapessero, cosa penserebbero?!

Znàete li vy, gde ja segòdnja bylà? I znàete, čto dèlala? V gòrode est' odìn šikàrnyj restoràn. Ja bylà tam zèlyj den'. Tam bỳli i drugìe žènščini. Onì pìli čaj i voobščè velì sebjà chorošò. A ja pilà vòdku i voobščè velà sebjà òčen' nechorošò. Onì slùšali klassìčeskuju mùzyku, pokà ja sidèla pod stolòm i kurìla bol'šìe čërnye sigàry. Pokà onì govorìli o kul'tùre i žìzni, ja ukràla vse ich tùfli. I pokà ja ukràla ich tùfli, ja plàkala.
Sapete dove sono stata oggi? E sapete cos'ho fatto? In città c'è un ristorante elegante. Sono stata là tutto il giorno. C'erano anche altre donne. Bevevano il tè e in generale si comportavano bene. Invece io bevevo vodka e in generale mi comportavo molto male. Loro ascoltavano musica classica, e intanto io stavo seduta sotto il tavolo e fumavo grossi sigari neri. Mentre parlavano di cultura e di vita, io ho rubato loro tutte le scarpe. E mentre rubavo le loro scarpe piangevo.

Počemù? Počemù ja vsë èto sdelala?
Ja ne chotèla vestì sebjà plòcho.
Ja ne chotèla kurìt' bol'šìe čërnye sigàry.
Ja ne chotèla kràst' vse ich tùfli.
Perché? Perché ho fatto tutto questo?
Io non volevo comportarmi male.
Io non volevo fumare grossi sigari neri.
Io non volevo rubare tutte le loro scarpe.

Bože moj, dòktor Šul'c! Počemù? Počemù že?
Mio dio, dottor Schulz! Perché? Perché?

File audio.

1. Messaggio educativo: finire sotto il tavolo, ubriacarsi di vodka, rubare scarpe e fumare grossi sigari è male.
2. Però è divertente, oh se lo è.
4. E con le scarpe si può organizzare un interessante mercatino.
5. Con i ricavi, comprarsi vodka, sigari e un buon analista.
6. E poi fuggire a Blinsk Ovest e pubblicare in inglese un libro sugli orrori del socialismo, Vodka, shoes, and cigars. Memories of a concrete-worker's wife.
7. Fidanzarsi con un oligarca contumace.
8. O con il suo conto svizzero.
9. Sono cose che aiutano, in caso di balla triste.
10. Insomma, direi.
11. Tutto, tranne chiedere consiglio al dottor Schulz, noto esperto di betoniere.

mercoledì, novembre 14, 2007

Rica

Sabato ho dato il mio primo passaggio a un autostoppista.
Rica, 89 anni, di ritorno a Straccis dopo il viaggio quotidiano al cimitero. L'ho trovata in via Trieste, vestita troppo poco e a strati, con le borse della spesa appoggiate sul marciapiede, i capelli spettinati dal vento e il regolamentare pollice esposto in direzione nord.
Si è seduta, si è lasciata agganciare la cintura, ha sistemato sulle ginocchia la borsetta da cui spuntavano rose e narcisi di plastica e ha sospirato. Odorava di nylon, caramelle tipo Pinovis e 4711.
"Come xe, signora, la sta comoda?"
"Come un papa, ninina. Come un papa".

martedì, novembre 13, 2007

AAA tramacce-Playmobilio cercansi

Il miglior pakette giunge inatteso e vichingo...
Atti del Demiurgo, novembre 2007

Compagni, abbiamo bisogno di tramacce per il Playmobilio-Welt: siete tutti invitati a collaborare proponendo svolte, rivelazioni e complicazioni. Sono ammessi colpi bassi, licenze geopoetiche, sorprendenti agnizioni, afflati omerici, profezie, la solita propaganda delfica e un senso fjodoriano della storia.

Intanto, grosse novità in casa Demiurgo. Tra parentesi, la traduzione in scrittura fonetica Fjodor, un po' perché è la lingua franca del PW, un po' perché non vogliamo che si creino equivoci sul nostro livello di maturità (finisce sempre che ci idealizzano).



Salve, sono un pacchettino.
[Ai, ai em e lidl peket].


Sono il prezioso dono della signora Fjodor al suo caro marito.
[Ai em Missis Fjodor's prescios ghift tu er bilovd asband].


Perché la signora Fjodor è una moglie molto paziente e affettuosa.
[Bicos Missis Fjodor is e veri pescient end lovin uaif].

Molto molto paziente con voi tutti.
[Veri veri pescient uid iu oll].


Ricordatevelo, questo.
[Ochei, ochei].




Incredibile sorpresa!
[Anbilivabol surprais!]
Del Playmobilio!
[Sam Pleimobilio!]
Nuovi combattenti per la libertà!
[Mai god, niu trups. A seerg!]

Vediamoli.
[Lets teic e luk].


Come passare, con i passi dei Pirenei controllati dagli Iberici del Barone Rosso?
Niente paura, mano ai remi!
[Tri desperit pipol on a smoll bout wid a fleg, unzovaiter].
Chi sono?
[U ar dei?]


Giungono dalla lontana e isolata Lusitania, con soldoni nel baule e alcolizzata al seguito.
[Dei cam from the rimout province of Lusitania, uid a nais end tipsi iang uom'n and a coffer full ov trezurs].
Idee?
[Eni aidias?]

Forse la povera alcolizzata al penultimo stadio ("Non beve dalla bottiglia", Atti della signora Dichtung, novembre 2007) è... ?
[Meibi di nais end tipsi iang uom'n is... ?]

[continua... ]

VVP e l'arma strategica - 2

[per la prima parte, scalate di un post]

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e osservava pensosamente le fotografie delle conseguenze dell'imposizione delle mani di quel tizio misterioso, Petrovič, sul suo presidenziale mappamondo.
- E adesso che fare? - brontolò Vladimir Vladimirovič™ esaminando le immagini delle petroliere naufragate.
A un tratto le imponenti porte si spalancarono e nello studio presidenziale entrò con passo veloce il ministro della difesa Anatolij Eduardovič Serdjukov.
- Bratello! - esclamò tutto contento Anatolij Eduardovič.
- Di nuovo tu?! - strillò Vladimir Vladimirovič™.
- E allora? - si stupì il ministro, - Non sei contento? Ho avuto un'altra idea. Geniale!
- Con le tue idee ci hai distrutto mezza flotta, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Non occorre far di meglio.
- Occorre, occorre, - disse Anatolij Eduardovič, avvicinandosi alla scrivania presidenziale e mettendosi a sedere, - Ho preparato un piano di azionariato per il ministero della difesa.
- Cosa?! - Vladimir Vladimirovič™ non capiva, - In che senso, azionariato?! Ma mi siete andati tutti fuori di testa, in quel ministero?!
- Tu non capisci, - il sorriso di Anatolij Eduardovič si allargò, - Quando commerciavo in mobili ho avuto a che fare con dei banditi. E sai cosa ho fatto per impedire che non dessero fuoco al nostro magazzino e lo risparmiassero?
- Hai pagato i banditi? - azzardò Vladimir Vladimirovič™.
- Esatto! - esclamò il ministro della difesa.
- Ma cosa c'entra il ministero della difesa? - Vladimir Vladimirovič™ continuava a non capire.
- Che differenza c'è tra il ministero della difesa e il magazzino di un mobilificio? - Anatolij Eduardovič allargò le braccia, - Il mio piano è semplice semplice. Trasformiamo il ministero della difesa in una società per azioni, poi andiamo in borsa e gli altri comprano!
- Comprano. E cosa, comprano? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Comprano che a nessuno venga mai l'idea di farci la guerra! - spiegò solennemente il ministro della difesa, - E il sistema anti-missile nella Repubblica Ceca e in Polonia ci difenderà! E anche tutta la NATO ci difenderà!
- Hm... - bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, - Piano pericoloso. Non so neanche se...
- Cosa c'è da sapere?! - Anatolij Eduardovič si alzò di scatto dalla sedia, - Quegli altri riuniranno la NATO e ci proteggeranno! E noi manderemo a casa l'esercito, chiuderemo le basi militari, risparmieremo un fracco di soldi! E poi...
- E poi, cosa? - domandò terrorizzato Vladimir Vladimirovič™.
- E poi... - il ministro della difesa fece una breve pausa a effetto, - E poi scateniamo Petrovič!
Vladimir Vladimirovič™ sbiancò.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

VVP e l'arma strategica

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e pensava dove avrebbe potuto spedire il primo ministro Viktor Alekseevič Zubkov per impedirgli di diventare troppo potente.
A un tratto le imponenti porte dello studio presidenziale si spalancarono per lasciar entrare il ministro della difesa Anatolij Eduardovič Serdjukov e uno sconosciuto che indossava un giubbotto imbottito.
- Ascolta, bratello, - disse tutto allegro Anatolij Eduardovič, - Va' chi ho trovato.
E Anatolij Eduardovič diede una piccola pacca sulla schiena dello sconosciuto, che fece un passo avanti.
- Chi è 'sto qua? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Arma strategica, - il ministro della difesa abbassò la voce, - Petrovič, il nome è segreto. Lavorava da noi nel reparto spedizioni.
- E cosa sa fare? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Sa provocare tempeste, - rispose in un sussurro Anatolij Eduardovič.
- Tutto qua? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Ma guarda che tanti lo sanno fare. Li ho visti al cinema. Si chiamano X-Men.
- Tu non capisci, - sorrise il ministro, - Lui sa farlo a distanza. Hai una cartina?
- Quale cartina? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Una cartina qualsiasi, - rispose Anatolij Eduardovič, - Su, per esempio quel mappamondo...
Vladimir Vladimirovič™ fece un cenno col capo in direzione dell'enorme mappamondo situato in un angolo del suo studio. Anatolij Eduardovič diede un'altra piccola pacca sulla schiena dell'uomo. Questi si avvicinò al mappamondo e vi appoggiò sopra il palmo ruvido.
- Eh, ma vacci piano! - esclamò preoccupato il ministro della difesa, - Guarda dove hai messo le mani! Questa è la Russia! Mettile sull'Africa, mettile!
Petrovič staccò la mano dal mappamondo e osservò pensosamente la superficie colorata.
- L'Africa, e dov'è? - domandò con voce rauca al ministro.
- Ma sì, ma sì, al diavolo l'Africa, va', - borbottò Anatolij Eduardovič, - Basta, per ora.
- Come? - domandò Vladimir Vladimirovič™ senza capire, - E adesso cosa succede?
- Accendi la radio, - disse Anatolij Eduardovič, - Dovrebbe essere... cos'è che abbiamo da quelle parti... Kerč? Mar Nero? Beh, vorrà dire che lì ci sarà una tempesta. Noi comunque adesso andiamo, sì? Lo chiudo da qualche parte ché non si sa mai. Tipo. E poi torno, eh.
Il ministro e Petrovič uscirono.
- Ma facessero qualcosa di utile, - brontolò Vladimir Vladimirovič™, stringendosi nelle presidenziali spalle, - No, invece trascinano qua un povero diavolo... ma che casino.
E Vladimir Vladimirovič™ tornò a pensare dove avrebbe potuto spedire il primo ministro Viktor Alekseevič Zubkov per impedirgli di diventare troppo potente.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

[Nota: Zubkov è stato spedito a Kerč]

lunedì, novembre 12, 2007

Black and proud

Esempio di traduttore automatico politicamente corretto:



In russo la frase "La nostra gatta ha partorito tre gattini: due bianchi e uno nero" diventa (lasciando perdere le altre piccole imprecisioni): "La nostra gatta ha partorito tre gattini: due bianchi e uno afroamericano".

I traduttori automatici non sono stupidi, sono solo diversamente intelligenti.

(via learn russian)

domenica, novembre 11, 2007

Diventa più intelligente con Google/14

Abbiamo un'emergenza nelle query:



Ты выйдешь за меня?
Ty vyjdešč za menja?
(scrittura fonetica viva là e po' bon: Ti vìdiesc za mignjà? la z come la s di rosa)

oppure perché non un più suicida "Sposiamoci", già che ci siamo?
Давай поженимся
Davaj poženimsja
(sfvlepb: Davài paženìmsia, la ž è come la j frònscèse)

[Warning: kids, don't try this at home]

venerdì, novembre 09, 2007

L'esercitazione

– Papà, e allora. Il marsupio?
– Chi te l'ha detto?
– Fonti che preferiscono restare anonime.
– Beh, il marsupio è stato dimenticato sul pontile ma poi recuperato.
– Dopo due ore, Elio.
– Recuperato, tutto a posto.
– Manu che giornata... Prima il marsupio con tutti i documenti dentro.
– Poi mi sono dimenticato i finestrini dell'auto abbassati, càpita.
– A novembre, papà.
– Un novembre caldo.
– Ci ha citofonato il De Luca.
– Ma mentre io andavo a riprendere il marsupio, tua madre ha ben pensato di rovesciare un chilo di zucchero sul pavimento della cucina.
– Poi, esausti, ci siamo fatti un caffè.
– Ma al posto dello zucchero aveva messo il sale.
– E così...
– Ci siamo detti non raccontiamolo alla Manu che si preoccupa.
– Non capirebbe mai, penserebbe che è Alzheimer. Insieme, che sfiga.
– E invece?
– Tutto sotto controllo, no, Elio?
– Era un'esercitazione congiunta.
– Ne facciamo, a volte.
– Perfettamente riuscita.
– Tranquilla, adesso? Cocchina?

mercoledì, novembre 07, 2007

VVP e i Quaderni

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin si avvicinò a una parete del suo studio all'interno del Cremlino e aprì una porticina dall'aspetto poco vistoso. Vladimir Vladimirovič™ fece scorrere la presidenziale mano sulla superficie grezza del muro, premette un interruttore e lo stanzino presidenziale si illuminò di una luce fioca. Vladimir Vladimirovič™ entrò, superò un'antica vetrinetta dov'erano custoditi il piede di Šamil Basaev, la mano di Ruslan Gelaev e un cofanetto con l'occhio di Aslan Maschadov. Vladimir Vladimirovič™ passò oltre una cassaforte nella quale era conservata la pistola con cui era stato ucciso il cantante Igor' Vladimirovič Tal'kov.
Vladimir Vladimirovič™ si accostò a una cassa che conteneva la terra santa donata a Lenin dai mahatma himalayani, spostò gli sci con su scritto "Putin" e si chinò. Vladimir Vladimirovič™ afferrò con le presidenziali mani la cassa piena di terra e la scostò faticosamente dalla parete. Dietro alla scatola si trovava una porticina simile a quella di una stufa, una porticina di platino con falce e martello dorati sulla superficie opaca. Vladimir Vladimirovič™ girò la maniglia, aprì la porticina, infilò il palmo della mano nell'apertura ed estrasse due grossi quaderni ingialliti dal tempo. Vladimir Vladimirovič™ appoggiò i quaderni per terra, chiuse la porticina, rimise a posto la cassa piena di terra e gli sci. Poi Vladimir Vladimirovič™ prese i quaderni, uscì dallo stanzino, spense la luce e chiuse la porta.
Vladimir Vladimirovič™ si avvicinò alla scrivania presidenziale e vi appoggiò sopra i quaderni. Sulla copertina del quaderno di sinistra era scritto con il latte: "Piano di Lenin". Sulla copertina del quaderno di destra era scritto con la matita chimica: "Piano di Stalin".
Vladimir Vladimirovič™ sedette sulla sua poltrona presidenziale, aprì un cassetto della scrivania e ne estrasse un grosso quaderno. Sulla copertina di quel quaderno Vladimir Vladimirovič™ scrisse con la presidenziale stilografica "Parker": "Piano di Putin".
Poi Vladimir Vladimirovič™ aprì i tre quaderni e si mise a copiare.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

martedì, novembre 06, 2007

Il mostro della razza tamarra*

Il magazine del Kommersant' dedica un lungo articolo al nostro eroe, "il primo fenomeno canoro russo della rete", Pëtr Nalič. Riassumo: record di accessi al video di YouTube, gente che nei blog scrive "Questa canzone mi sta mangiando il cervello", successo in gran misura dovuto all'inglese boratizzato, alla simpatia del personaggio e alla sua aria padonka, al fatto che il ruolo della "Yaguar" sia affidato a una vecchia "Žiguli" ferma nel cortile di una dača.

Pëtr Nalič è un moscovita di 26 anni con un quarto di sangue bosniaco (il nonno bosniaco era cantante d'opera). Gli pacciono i Mumij Troll e non gli piacciono i White Stripes, da piccolo è andato alla scuola di musica Majakovskij, da ragazzino faceva il cantante in un gruppo hard-rock. Poi si è iscritto all'Istituto moscovita di architettura (il МАрхИ). Infine, dopo un paio di progetti non memorabili, ha lasciato il tecnigrafo per dedicarsi nuovamente alla musica: un'amica gli ha detto che ha una bella voce da tenore e lui ha cominciato a prendere lezioni di canto.

"Gitar" risale a ben quattro anni fa. Canzone e video passano inosservati per un bel po'. Sbarcano su YouTube la scorsa primavera, ma gli accessi cominciano ad aumentare solo un mese fa. Grazie ai blog russi [e non solo russi, ci sentiamo di affermare, n.d.C.C.] alla fine di ottobre "Gitar" aveva fatto 80.000 accessi, "più dell'ultimo video di Zemfira" (la rockstar russa per eccellenza).

Ma ci sembra possibile che Nalič abbia un suo gruppo e che abbia mai inciso qualcosa? Dice di aver fatto un concerto, sì, ma un anno fa: "C'erano i compagni di università, ragazzine che urlavano, e quando ci sono ragazzine che urlano sembra sempre che ci sia più gente", minimizza.

Adesso, vittima dell'involontario successo e della straordinaria richiesta, gli toccherà (ommioddio) formare un gruppo ed esibirsi. Si prevede che "Gitar" sarà il successone delle feste di fine anno e delle serate aziendali: la cantano già in tutti gli uffici di Mosca.
È dunque ormai chiaro che "Gitar" è la protagonista dell'anno musicale e lo schivo signor Nalič uno dei suoi principali eroi.

Ma il nostro non ha mica tutta questa voglia di fare lo tzigano a vita.
"È una storia perfetta per una commedia," - dice, - "Una canzone da tamarri che improvvisamente diventa un bisogno primario per tutti".

Intanto sul suo sito è apparsa in questi giorni la scritta: "Compagni, il sito è costruzione perché adesso sto scrivendo tante tante canzoni".

Never bin cleverrr bicos nid it neverrr.

Se non ci inventiamo qualcosa "Ghitarr ghitarr ghitarr" si mangerà quel che resta del nostro cervello di qui alla fine dell'anno.
Però, kakìe večerinki!

Ghitarr ghitarr ghitarr

Update: intervista su Izvestija, con esecuzione "seria" (in borghese accanto a mappamondo e su sfondo di austere foto d'epoca sovietica):

Link

*il titolo è Copyleft Fjodor: dunque potete riprendere quest'espressione e diffonderla senza fini di lucro, a patto che ne citiate l'autore e la fonte e aggiungiate un bel "Viva il Playmobilio" (che mette allegria).

lunedì, novembre 05, 2007

Anch'io! sono un mostro della razza umana

A questo punto si rendono necessari i badge.



Copia e incolla questo codice:






Oppure questo:



Il paese è piccolo il Piave mormora

– Pronto!
– Ciao mamma, come va?
– Bene, come mai non rispondevi?
– Telefono in borsa. Che fate?
– Niente eravamo al mercatino di Piazzutta...
– Ah, c'era il mercatino?
– Si, be', poche cose. Un mucchio di fotografie.
– Bello.
– Nelle foto c'era anche una che mi somigliava, i panorami erano quelli...
– Ma va'?
– Sì sì, tipo il Piave, eccetera...
– Il Piave.
– ... e allora ho pensato: sta' a vedere che la Manu ha venduto le mie foto.
– Mamma!
– Capace. E così ho detto: Elio, meglio che andiamo, va'.
– Ma ti prego.
– Mica ho detto che venderesti tua madre.
– ...
– Solo le foto.

venerdì, novembre 02, 2007

Per scelta

– No è che io non c'ho la tv per scelta.
– Va bene, ma io cosa c'entro.
– Avevo voglia di guardare Annozero.
– Sono preoccupanti, queste voglie.
– Senti, ma da quando in qua Tremonti parla come il subcomandante Marcos?
– Sè.
– Chi è quello lì davanti alla Tour Eiffel?
– Rampini.
– Mii, Funari è vivo!
– Scolta, bratello, comprarsi una tv?
– Ma no, ce l'hai già tu. Non fare caso alla mia faccia. È che non sono abituato.
– Chiudi la bocca, almeno. Mi sbavi sul divano.
– Ci facciamo una piada?
– Nnnnh.
– Come quando eravamo giovani?
– ...
– Come quando eravamo giovani e belli e c'era l'URSS?
– Vuoi diventare una sagoma di gesso sul pavimento? A Porta a Porta?
– Zitta zitta zitta che c'è la pubblicità!

mercoledì, ottobre 31, 2007

La prima tastiera blondinka-friendly del mondo

Gli argomenti più discussi oggi nei blog russi:


1. l'attentato a Tol'jatti;
2. Halloween;
3. la tastiera per bionde.

Che sarebbe poi questa (cliccare per ingrandire):



Ha tutta l'aria di un lavoretto in Photoshop, ma ne parlano anche i siti di informazione come lenta.ru, e sarebbe in vendita da OLDI.

Osserviamola meglio.

Il tasto esc è ribattezzato "NO!", la barra spaziatrice è il "Tasto più lungo che serve per distanziare le lettere", il maiuscolo "Per fare una lettera grande", il blocca-maiuscole "Per fare tante lettere grandi" e shift "Se voglio scrivere il mio nome devo cominciare con questo tasto". "Invio" è "Il mio tasto preferito OK e anche il più grande". Tutta la fila superiore compone la scritta "Tasti inutili". "Altro tasto inutile" contrassegna i vari ctrl e alt. Segnalo anche un paio di deliziosi "bandierina boh" (libera traduzione mia) e "=" chiamato "trattino e ancora trattino".

Impara il russo con il Lipson!/19

Oggi vi insegno a dire una cosa utilissima, fate attenzione a questo piccolo battibecco (cliccate per ingrandire):



- Na slèdujuščij raz prigotòv'te ves' uròk! Jàsno?
- Èto slìškom mnògo.
- Ne dlja menjà.
- Ja ne takòj gènij, kak vy.
- Tem chùže dlja vas.
- [drožà] Ìzverg ròda čelovèčeskogo!

- Per la prossima volta preparate tutta la lezione! Chiaro?
- È troppo.
- Non per me.
- Io non sono un genio come lei.
- Allora peggio per lei.
- [tremando] Mostro della razza umana!

File audio.

Adesso lo sapete. Izverg roda čelovèčeskogo (sì, sentito bene: è uno di quei casi in cui la g si pronuncia v: cielavieceskava): ìzvierkròdacielavièceskava.

Mostro della razza umana. Chi non ne conosce almeno uno.

VVP e il poligono

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e si preparava ai dibattiti pre-elettorali di "Russia Unita". Sulla scrivania di Vladimir Vladimirovič™ squillò il telefono. Vladimir Vladimirovič™ sollevò il ricevitore senza indugio.
- Ascolta, bratello, - nel ricevitore risuonò una voce bassa e insinuante, - Come ti va?
- Come, come mi va - Vladimir Vladimirovič™ non capiva, - Chi è? Da dove chiama?
- Che differenza fa, sapere chi sono, - disse quietamente la voce, - Sei andato alla cerimonia al poligono di Butovo?
- Sì che ci sono andato, - annuì Vladimir Vladimirovič™.
- E allora, come ti è sembrato? - domandò piano la voce.
- Che enorme tragedia, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Dobbiamo ricordarla e... e insomma, cose così.
- Sì, tu ricorda, ricorda, - disse piano la voce, - Noi intanto abbiamo tenuto tutto in ordine, sai. Possiamo riaprire anche domani e lavorare, lavorare, lavorare. Cioè, se serve di nuovo il poligono, basta che ce lo dici.
- Perché dovrebbe servire? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva, ma lo sconosciuto aveva già riagganciato.
Vladimir Vladimirovič™ si strinse nelle presidenziali spalle e ritornò ai suoi dibattiti pre-elettorali.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

giovedì, ottobre 25, 2007

VVP e la lista

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e scriveva gli auguri di compleanno al governatore della Čukotka Roman Arkad'evič Abramovič.
- Roma caro! - scrisse Vladimir Vladimirovič™ sul suo foglio di carta intestata, - Bratello!
A un tratto le imponenti porte dello studio presidenziale si aprirono e nella stanza entrò muovendosi sui suoi piccoli cingoli il presidente della Duma, l'androide Boris Gryzlov.
- Che guaio! - urlò dalla soglia il presidente.
- Che accade?! - domandò Vladimir Vladimirovič™ sobbalzando sulla poltrona presidenziale, - Va a fuoco qualcosa?
- Adesso sei il primo della nostra lista elettorale, - cigolò l'androide, - Fai un po' tu.
- E allora? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Da quando sei capolista, - spiegò il presidente, - Fanno tutti a gara per entrare nel partito! Di corsa!
- E questo è bene! - Vladimir Vladimirovič™ sorrise.
- Ma quale bene? - gli occhi dell'androide lampeggiarono, - Il carburante non basterà per tutti! Aumenterà il prezzo della benzina!
- A questo non avevo pensato, - borbottò Vladimir Vladimirovič™, - Boh, allora... bisogna chiudere le iscrizioni al partito?
- Non l'ho proposto io, sia chiaro! - il presidente sferragliò, si voltò e uscì dallo studio lasciandosi dietro una nuvoletta di fumo grigio-azzurro.
Vladimir Vladimirovič™ restò in ascolto del presidenziale se stesso. Ronzava sommessamente.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

mercoledì, ottobre 24, 2007

VVP e la Žiguli

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e si studiava il programma del partito "Russia Unita". Sulla scrivania di Vladimir Vladimirovič™ prese a squillare il telefono. Vladimir Vladimirovič™ afferrò subito il ricevitore.
- Ascolta, bratello, - nel ricevitore risuonò la voce del vice capo dell'Amministrazione Vladislav Jur'evič Surkov, - Accendi la tv.
Vladimir Vladimirovič™ premette un pulsante del suo pannello presidenziale e sulla parete di fronte si accese uno schermo enorme. Apparve un tizio con i capelli lunghi e la giacca di pelle seduto in riva a un lago.
- Che è sta roba? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- 'Speta, adesso canta - rispose Jur'evič.
- Ghitarr ghitarr ghitarr, - si mise a cantare il tizio, saltellando con la chitarra in mano, - Cam tu mai buduàr...
- Che delirio... - borbottò Vladimir Vladimirovič™.
- Ghitarr ghitarr ghitarr, - cantava il tizio, adesso a bordo di una "Žiguli" ferma, - Giamp tu mai yaguar...
- Chi è, uno di Saranno Famosi? - domandò Vladimir Vladimirovič™.
- Ma no, - spiegò Vladislav Jur'evič, - Non so chi sia. Però ho pensato: perché non ti compri una "Žiguli"? Fa una gran bella figura. La "Volga" è un po' antidemocratica. E la "ZAZ", beh, è ridicola.
- Una "Žiguli"? - rifletté Vladimir Vladimirovič™, - Mh, forse...
- Ghitarr ghitarr ghitarr, - cantava il tizio sullo schermo, saltellando tra le betulline, - Cam tu mai buduarrr...

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

martedì, ottobre 23, 2007

Gitar Gitar Gitar

Vi avverto: tunnel pesante.

Peter Nalič, "Gitar Gitar Gitar":



Ritornello (scrittura fonetica Fjodor):
Gitar gitar gitar gitar
cam tu ma buduàr
beibe
iu ev a possabiliti
ple id uid mi.

Gitar gitar gitar gitar
giamp tu ma yaguar
beibe
iu ev a possabiliti
plei id uid mi

[Il tutto, a bordo di una Žiguli ferma. Non pretendo neanche che mi ringraziate.]

Sindrome Austeniana

[una sera dopo cena, D. ed F.]

– Avrei voglia di qualcosa di caldo...
– Caffè?
– Hm, no...
– Tè? Tisana? Camomilla?
– N-noooo....
– Ovomaltina, Nesquik, Orzobimbo bim bum bam?
– No, no, grazie.
– Ma allora?
– Mah, fondamentalmente la mia è solo voglia di tenere una tazza tra le mani.

[poi, lei a me: "Devono essere tutte quelle repliche dell'Ispettore Barnaby"]

lunedì, ottobre 22, 2007

Un Terrestre in Casa

– Mi cercheresti il film Doppia immagine nello spazio, 1969?
– Certo.
– Perché mi manca. Vuoi sapere la storia?
– Anche no.
– Guarda che è molto bella. Un uomo viene mandato nello spazio, poi fa ritorno sulla Terra ma non è davvero la Terra, è un altro pianeta del tutto uguale.
– Ma va'.
– Come fa ad accorgersi che non è la Terra, visto che è tutto uguale, dirai tu.
– Dirò io.
– Le scritte sono al contrario!
– Apperò.
– Eh?
– Eh.
– E perché quelli del pianeta uguale alla Terra non fanno una piega quando questo gli arriva lì?
– Perché?
– Perché anche loro avevano mandato un uomo nello Spazio!
– Contemporaneamente?
– Specularmente.
– Tutto doppio.
– Ammetto che la trama è un po' da seguire.

venerdì, ottobre 19, 2007

Parlo solo con il presidente

Andrej Kolesnikov del Kommersant' a proposito della linea diretta di Putin con i cittadini:

"Le sorprese sono continuate. L'apoteosi è arrivata grazie a una signora che ha fatto così irruzione nella diretta telefonica, evidentemente reduce da una lunga discussione con gli operatori:
'Non voglio parlare con lei. Io parlo solo con il presidente!'
'La ascolto,' - ha detto il presidente.
'È lei?'
'Io'.
'Davvero è lei?'
'Davvero'.
'E anche prima era lei??!'
(A questo punto la sua voce tradiva un notevole dose di diffidenza).
'Anche prima ero io, sì'.
(Il signor Putin, a quanto pare, rispondendo d'impulso si era preso anche la responsabilità del colloquio della donna con gli operatori).
'Oi, Signore, grazie di tutto! Davvero grazie di tutto!'

C'è stata, a quel punto, la netta impressione che la signora parlasse davvero con il Signore (e non solo con il suo)".

Link


giovedì, ottobre 18, 2007

VVP risponde

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Vladimir Vladimirovič™, - domandò a Vladimir Vladimirovič™ il conduttore Brilev, - Come ricorderà l'anno passato?
- Come prima cosa voglio fare a tutti le mie congratulazioni per il calcio, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Comunque la cosa che mi è piaciuta di più dell'anno passato è stata tutta questa storia sui miei successori. Riuscita bene, vero? Che risate. Meglio di quanto mi aspettassi.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Ho proprio qui delle cifre... - bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, senza staccare gli occhi dal suo bloc notes, - Tre, sedici, ottantaquattro. Sei e due, sette e otto. Quindici. Sessantasette. Due. Quattordici e tre. Tredici e quattro. Percentuale del cinque virgola dieci. Percentuale del venti virgola uno. Un anno e mezzo-due anni fa. Sei e cinquanta. Cinque e trenta. Seicentomila persone. Otto e cinque. Due mesi e mezzo. Fino a mille rubli. Cinquecento e anche più.
- Apperò, - rispose il conduttore Brilev, - Passiamo ora al collegamento con le città.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Salve, Vladimir Vladimirovič™, - disse il conduttore Ernest Mackjavičus, che chissà come era finito a Vladivostok, - Proprio in questo momento è arrivato un gruppo di abitanti dell'isola Russkij. Cominciamo con loro.
- Egregio Vladimir Vladimirovič™, - disse una donna dai capelli rossi, fissando la telecamera, - È molto caro prendere l'aereo! Cosa dobbiamo fare? Siamo tagliati fuori dalla Russia.
- È caro? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Ma è comodo. Io lo prendo tutti i giorni, e niente da dire.
- Ma noi viviamo su un'isola! - disse la donna, - Riponiamo tante speranze nel summit e in lei! Che ne sarà di noi quando lascerà la presidenza?!
- Questa è una grande questione per tutto il paese, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Che ne sarà di voi quando lascerò la presidenza... prego, un'altra domanda.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Salve, Vladimir Vladimirovič™, - disse uno studente, - Mi chiamo Vladislav. Qua stanno arrivando i cinesi. Cosa dobbiamo fare? Io non voglio andarmene!
- Vladik, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Neanch'io voglio che ve ne andiate. Mosca non è mica fatta di gomma. Sa che ingorghi si sono, qui da noi? Non si passa neanche con i lampeggiatori! Meglio se ve ne restate a Vladivostok. Posto ne avete. I soldi li tireremo fuori. 'Sti soldi... prego, la prossima domanda.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Salve, - disse un tizio calvo con i baffi, - Da quest'anno i miei figli vanno all'asilo. Ma lì ci chiedono le bustarelle. Sarà cambiato qualcosa quando i miei bambini andranno a scuola?
- Ne dubito, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Abbiamo la corruzione, noi, sa. Stiamo al centoottantatreesimo posto. Sa cosa può fare? Mandi direttamente i suoi figli a scuola, così non deve sganciare soldi per l'asilo. Prego, la prossima domanda.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Vladimir Vladimirovič™! - disse al telefono un uomo in collegamento da Samara, - Sono un tenente colonnello in pensione. Saranno ripristinati i sussidi per i veterani?
- La questione è ben nota! - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Noi abbiamo delle cartucce. Le volete le cartucce? Poi decidete voi se venderle e ricavarci del denaro. Possiamo distribuire circa quaranta miliardi di cartucce. Basteranno per tutti. Vi prometto che prestissimo uscirà un decreto. Prossima domanda, prego.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Salve, - disse un uomo in collegamento telefonico, - Regione di Krasnodar.
- Piacere, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Vladimir Vladimirovič™.
- C'è questo condono edilizio... - disse il tizio della regione di Krasnodar.
- Sa, pensavo a quelle cartucce... - bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, senza lasciarlo finire, - Ho deciso che oltre alle cartucce distribuiremo anche le granate. Così tutti potranno compensare le entrate insufficienti. Il condono edilizio... è una questione complessa. È stata posta più volte. Prossima domanda.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Salve, Vladimir Vladimirovič™, - disse un tizio in collegamento telefonico, - Sono un invalido privo di entrambe gambe. Perché ogni volta che c'è qualche cambiamento ci costringono a subire ulteriori controlli? Non è che le gambe ci ricrescono...
- Noi pensavamo che ricrescessero, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Per quello volevamo verificare. È risultato che effettivamente non ricrescono. Non saranno fatte altre verifiche.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Vladimir Vladimirovič™, - disse un uomo, - Sono un tornitore. Dica un po', cos'è questo piano di Putin?
- Chi ha dato il permesso di fare questa domanda? - domandò Vladimir Vladimirovič™ ai conduttori, - Ma siete matti?! Quello è un piano segreto! Così segreto che non lo conosco neanch'io! Così segreto che non lo conosce nessuno! E non si può. Perché se si sapesse in giro me lo ruberebbbero, me lo rovinerebbero. Ecco perché il piano di Putin, scusate tanto, è segreto. Prossima domanda, e mandate un agente a prelevare quell'uomo.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Vladimir Vladimirovič™, - domandarono dal villaggio di Podkolodnovka, - Ho otto figli. Lavora solo mio marito. Com'è possibile tirare avanti?
- Le servono ancora sette mariti, - rispose prontamente Vladimir Vladimirovič™, - La questione è semplicissima. Se vuole glieli mando. Ho qualche colonnello, sotto mano. Aspetti, eh.

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Un giorno Vladimir Vladimirovič™ rispondeva alle domande dei suoi cittadini.
- Salve, - disse un uomo, - Sono un piccolo allevatore. Io vendo il latte a otto rubli il litro, ma nei negozi ne costa trenta.
- Passi al grano, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Ne ho già parlato. Si immagini, ben presto chi coltiva il grano sarà come chi si occupa di gas e petrolio. Guardi, sto già pensando di lasciar perdere quella Gazprom e di fondare una nuova corporazione, Bioprom. Produrremo biocombustibile. Mi piace molto, questa cosa. E il latte, agli adulti fa male bere latte. Prossima domanda, prego.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

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