domenica, gennaio 31, 2010

Godzilla in Messico

Godzilla in Messico

di Roberto Bolaño

Ascolta, figlio mio: cadevano le bombe
su Città del Messico
ma nessuno se ne accorgeva.
L'aria portò il veleno attraverso
le vie e le finestre aperte.
Tu avevi appena finito di mangiare e guardavi
i cartoni alla TV.
Io leggevo nella camera accanto
quando mi resi conto che saremmo morti.
Malgrado le vertigini e la nausea mi trascinai
in cucina e ti trovai sul pavimento.
Ci abbracciammo. Tu mi chiedesti cosa succedeva
e io non ti dissi che stavamo nel programma della morte
ma che saremmo partiti per un viaggio,
ancora uno, insieme, e di non aver paura.
Quando se ne andò, la morte
neanche ci chiuse gli occhi.
Cosa siamo? mi domandasti una settimana o un anno dopo,
formiche, api, numeri sbagliati
nella grande zuppa marcia del caso?
Siamo esseri umani, figlio mio, quasi uccelli,
eroi pubblici e segreti.

"Godzila en México", Los perros romanticos, Lumen 2000.

Traduzione: Manuela Vittorelli.