giovedì, settembre 06, 2007

Impara il russo con il Lipson!/13

Oggi limitiamoci a questo breve scambio, che chiameremo "triplo gioco" ma anche terzo metodo per non rispondere a una domanda (vi ricordo il primo: allargare le braccia, sgranare gli occhi ed esclamare "Prosto tak!" "Così!"; e il secondo: sguardo perso su orizzonti lontani, poi riscuotersi bruscamente e dire "Nu, mne porà idtì!", "Be', devo andare!")



- Kak skazàt' po-rùsski "triple play"?
- Ja ne znàju.
- A èsli by vy znàli?
- Daže èsli i znàl(a), to ne skazàl(a) by.
- Ja òčen' obìžen(a)!

- Come si dice in russo "triple play"?
- Non lo so.
- E se lo sapesse?
- Se anche lo sapessi non lo direi.
- Sono molto offeso/a!

File audio
(al femminile: gli stimati compagni adottino invece le varianti znal-skazal-obižen).
Mi chiederete: caro Capo capone, perché ci parli di triplo gioco? Non starà per accadere qualcosa di terribile, a Cementopoli?

Ja ne znàju, però comincerei a nascondere le betoniere in un luogo sicuro.

Diventa più intelligente con Google/9



Tutti insieme, al mio via.
Via.

mercoledì, settembre 05, 2007

Impara il russo con il Lipson!/12

Vi avverto che siamo ormai nel tunnel della betoniera e che ci attendono rivelazioni esistenziali e grammaticali non da poco.
Punto primo: Betonograd, Cementopoli. Cliccate per ingrandire.


Naš zavòd
La nostra fabbrica

My rabòtaem na betònnom zavòde.
Gde nachòditsja naš betònnyj zavòd?
Naš betònnyj zavòd nachòditsja v Betonogràde.
Noi lavoriamo nella fabbrica di cemento.
Dove si trova la nostra fabbrica di cemento?
La nostra fabbrica di cemento si trova a Betonograd.

Kak rabòtajut na betònnom zavòde?
Každyj betonščik rabòtaet s entuziàzmom.
Každaja betonščica rabòtaet s entuziàzmom.
Vot kak rabòtajut na betònnom zavòde!
Come si lavora nella fabbrica di cemento?
Ciascun lavoratore del cemento lavora con entusiasmo.
Ciascuna lavoratrice del cemento lavora con entusiasmo.
Ecco come si lavora nella fabbrica di cemento!

File audio indispensabile per rendersi bene accetti a Cementopoli. Mi raccomando l'entusiasmo, lavoratori e lavoratrici.

Punto secondo: ma dove vanno a ritemprarsi i lavoratori e le lavoratrici di Cementopoli? A Blinsk (che io tradurrei liberamente come Frittellatico).



Naša brigada otdychàet
La nostra squadra si rilassa

Gde otdychàet nàša brigàda?
My otdychàem v Blìnske.
Počemù my ljùbim otdychàt' v Blìnske?
Kak izvèstno kàždomu škòl'niku, tam nachòditsja
Velìkoe Blìnskoe mòre.
Dove si rilassa la nostra squadra?
Noi ci rilassiamo a Blinsk.
Perché ci piace rilassarci a Blinsk?
Come è ben noto a ogni scolaro, lì si trova
Il Grande Mare di Blinsk.

I kakìe dòbrye ljùdi živùt i rabòtajut v Blìnske!
Da, turìsty vsegdà govorjàt:
"Gòrod Blìnsk - očen' choròšee mèsto".
Zàvtra naša brigàda bùdet v Blinske.
Urà!
E che brave persone vivono e lavorano a Blinsk!
Sì, i turisti dicono sempre:
"La città di Blinsk è un gran bel posto".
Domani la nostra squadra sarà a Blinsk.
Urrà!

File audio su Frittellatico.

Domani a Blinsk, pensate. Mare. La squadra stanotte non chiuderà occhio.

Punto tre: non di solo mare e cemento vivono i lavoratori.



Naša brigada čitàet
La nostra squadra legge

Čto dèlaet nàša brigàda, kogdà my končàem rabòtat'?
My čitàem žurnàly v klùbe zavòda.
O čëm my čitàem?
My čitàem o betòne.
Cosa fa la nostra squadra quando finiamo di lavorare?
Leggiamo riviste nel circolo della fabbrica.
Cosa leggiamo?
Leggiamo del cemento.

Kakìe žurnàly my čitàem?
Molodye betònš
čici čitàjut žurnàl "Molodaja betònščica".Molodye betònščiki čitàjut žurnàl "Molodòj betònščik".
Quali riviste leggiamo?
Le giovani lavoratrici del cemento leggono la rivista "La giovane lavoratrice del cemento".
I giovani lavoratori del cemento leggono la rivista "Il giovane lavoratore del cemento".

Naskol'ko ja znàju, v klùbe zavòda nà
ša brigàda
ne o
čen' čàsto čitàet žurnàly "N'jusuìk", "Tàjm" i
"Rìders Dàjd
žest", ne govorjà užè o žurnàle "Bojs lajf".
Per quanto ne so, nel circolo della fabbrica la nostra squadra
non legge spesso le riviste "Newsweek", "Time" e
"Reader's Digest", per non parlare della rivista "Boy's Life".

Tutti insieme, ben attenti a pronunciare in modo vagamente esotico i titoli delle riviste dell'Impero del Male.

Così è, compagni. La squadra del cemento lavora con entusiasmo a Cementopoli, va in vacanza sul mare Frittellatico e nel tempo libero legge riviste maschili e femminili sul cemento nel dopolavoro della fabbrica.
Del resto.
Il nostro obiettivo è il cemento, mica stiamo lì a pettinare le bambole.

martedì, settembre 04, 2007

VVP e lo storione

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin faceva colazione nella sua residenza di Novo Ogarёvo, fuori Mosca. Gli faceva un po' male la testa.
Di fronte a Vladimir Vladimirovič™ al grande tavolo ovale era seduta la sua presidenziale consorte.
- Volodja, - disse piano la consorte di Vladimir Vladimirovič™, - Tu e io dobbiamo parlare di una cosa seria.
- Non lo faccio, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Se avessi provato sapresti perché due mandati bastano e avanzano. E perché mai, poi? Abbiamo già tutto. Andremo a vivere in Sardegna...
- Non intendevo questo, - tagliò corto la consorte di Vladimir Vladimirovič™, - Mi hanno riferito che di recente hai baciato un pesce.
- Cos'è che ho baciato? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- Un pesce, - rispose la consorte di Vladimir Vladimirovič™, - Uno storione, sembra.
- Ma quale storione? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Ma che storie mi racconti? Prima quel bambino, adesso 'sto storione...
- Sì sì, - annuì la consorte di Vladimir Vladimirovič™, - È proprio così. Prima c'è stato il bambino. E adesso lo storione. Cosa bacerai la prossima volta, eh? Un ranocchio?
- Ma se non ho baciato nessuno! - esclamò Vladimir Vladimirovič™, - Né bambini, né pesci... Io amo te! E le bambine!
- E neanche te lo ricordi, - sospirò la consorte di Vladimir Vladimirovič™, - Questo è quello che mi preoccupa più di tutto. Va bene, mettiamo che tu abbia baciato un bambino. Oppure un pesce, via. Sei il presidente, sei stanco, cosa vuoi che sia... Ma non te ne ricordi neanche! Vuol dire che quando lo fai non sei cosciente! E io sono preoccupata.
- Non posso fare le cose senza essere cosciente, - disse Vladimir Vladimirovič™, arrossendo un po', - Io ho il bottone rosso, sai.
- E ti metterai a baciare anche quello?! - esclamò la consorte di Vladimir Vladimirovič™ scoppiando a piangere.
- Ma suvvia... - borbottò Vladimir Vladimirovič™, alzandosi da tavola e avvicinandosi alla moglie, - Ljudmila! Non bacerò nessun bottone! Cosa dici mai...
- Sono stanca! - disse la consorte di Vladimir Vladimirovič™ tra le lacrime, - Sono così stanca, Volodja! Quando finirà tutto questo?
- Ad aprile, a quanto pare, - bofonchiò Vladimir Vladimirovič™, accarezzando il capo della consorte, - E poi, in Sardegna!
- Forse sarebbe meglio a Kaliningrad? - singhiozzò la consorte di Vladimir Vladimirovič™, - Dalla mamma?
- E allora andremo a Kaliningrad, - acconsentì prontamente Vladimir Vladimirovič™.
La consorte di Vladimir Vladimirovič™ sospirò.
Le sue spalle continuavano a sussultare, ma i singhiozzi non erano più udibili.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru


lunedì, settembre 03, 2007

Quando la realtà supera il Lipson

Ignoti rubano betoniera
Mosca, 30.08.2007
Nella zona occidentale della città tre ignoti hanno rubato una betoniera. In via Minskaja tre malviventi hanno fatto scendere dalla cabina della betoniera l'autista di una ditta specializzata in noleggio di attrezzature per l'edilizia.
I ladri hanno poi condotto l'autista sulla via Vavilova a bordo di una "Žiguli", per poi abbandonarlo all'uscita della galleria del 3° Anello di scorrimento interno. Nonostante la betoniera fosse provvista di antifurto satellitare non è stato possibile ritrovarla. Il danno economico ammonterebbe a più di un milione di rubli.

Link (in russo, ma tanto qua sappiamo tutti come si scrivono "rubare" e "betoniera")

1. Se la notizia non vi dice niente significa che non mi avete studiato il sacro Lipson, lezioni 9 e 10; peggio per voi, domai interrogo.
2. Rubare una betoniera è umano, abbandonare l'autista sul 3° Anello diabolico.
3. Una "Žiguli", compagni: sulle strade di Mosca D'javol vodit Lada, il diavolo guida una Lada.


Beslan, tre anni dopo

"L'edificio della scuola numero 1, trivellato di colpi, martoriato dalle fiamme e semidistrutto sorge in mezzo alle case della via. La decisione di demolirlo è già stata presa: verrà lasciata in piedi solo la palestra che dovrebbe diventare parte di un tempio. Ma non si placano le discussioni sul progetto (ad alcuni non va bene che sia un tempio ortodosso perché tra le vittime c'erano anche dei musulmani, altri vogliono demolire tutto compresa la palestra), e per ora l'edificio resta lì. Tre anni dopo è ancora possibile entrare nelle aule, dove i pavimenti sono ricoperti di calcinacci, di pezzi di intonaco, di macchie di sangue, dove sono sparsi qua e là quaderni e libri di testo e sui muri sono appesi, perfettamente conservati, i materiali didattici come il manifesto 'Salute: i denti e il sistema digestivo'. Si ha la sensazione fuori luogo che la tragedia abbia comunque qualcosa di cinematografico. Accanto a queste rovine pascolano le mucche e i bambini giocano a pallone".
["La stanchezza di Beslan", di Anna Rudnickaja. La traduzione è qui]

Alcune foto di Valerij Šekoldin, qui e qui.

Vaghe stelle dell'URSS/2

[La vaghezza è matrilineare.]

– Scusa Carla, ma tu quanti hanni hai?
– Ho la stessa età della Tosca.
– E la Tosca quanti anni ha?
– Non lo so.

sabato, settembre 01, 2007

Cinque cavalli

– Elio.
– Cosa.
– Perché continui ad accendere e spegnere l'aria condizionata?
– Perché mi porta via cinque cavalli.
– Ah.
– Capito?
– No.
– Senti il motore? Accesa, tic.
– ...
– Spenta, tic.
– ...
– Hai sentito?
– No.
– Cinque cavalli in meno. Allora spengo, così non devo mettere in terza.
– Ah.
– Capito?
– Sì.
– Spengo, riaccendo.
– Elio.
– Cosa.
– Scendo e spingo?

venerdì, agosto 31, 2007

VVP e il Procuratore Generale/3

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva al grande tavolo presidenziale nel suo studio all'interno del Cremlino. All'altro capo del tavolo sedeva il Procuratore Generale Jurij Jakovlevič Čajka.
- E poi stiamo indagando sul commercio illegale di cellulari confiscati, - dichiarò Jurij Jakovlevič.
- Illegale? - ripeté Vladimir Vladimirovič™, - Perché, esiste forse un commercio legale di cellulari confiscati?
- Esiste, - annuì il Procuratore Generale, - I beni confiscati vengono rivenduti. Attraverso il RFFI [Fondo Russo per l'utilizzo dei Beni Federali].
- Interessante... - borbottò Vladimir Vladimirovič™, - Ma qui leggo che esiste anche la produzione e diffusione illegale di materiale pornografico.
- Esiste, - annuì nuovamente Jurij Jakovlevič.
- Ciò significa che c'è una produzione e diffusione legale di materiale pornografico? - indagò Vladimir Vladimirovič™.
- Certo, - il Procuratore Generale si strinse nelle spalle, - Quel Prjanišnikov produce e diffonde [Sergej Prjanišnikov, regista di film pornografici]. Come se niente fosse.
- E qui invece c'è scritto, - Vladimir Vladimirovič™ sfogliava alcune carte, - Manifestazioni di estremismo non autorizzate. Perché, ne esistono anche di autorizzate?
Jurij Jakovlevič allargò le braccia, in silenzio.
- Dunque, - disse Vladimir Vladimirovič™, - Direi che dentro quella testa c'è un bel casino. Non sono cose per un Procuratore Generale, queste: pornografia, cellulari... Su, scrivi.
Il Procuratore Generale aprì il bloc notes, svitò il cappuccio della sua stilografica Montegrappa e si preparò a prendere appunti.
- Scrivi, - disse Vladimir Vladimirovič™, - Quando un imprenditore diventa troppo trasparente diventa difficile vederlo. Hai scritto?
Il Procuratore Generale annuì.
- E non c'è niente di peggio di un imprenditore invisibile, - continuò Vladimir Vladimirovič™, - Per questo, non appena un imprenditore comincia a diventare trasparente bisogna subito arrestarlo.
- Arrestarlo? - si stupì Jurij Jakovlevič, - Perché?
- Per non perderlo, zuccone! - spiegò Vladimir Vladimirovič™, - Scritto tutto?
Il Procuratore Generale annuì nuovamente.
- Esegui, - tagliò corto Vladimir Vladimirovič™ prima di immergersi nelle sue carte.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru


giovedì, agosto 30, 2007

VVP e il Procuratore Generale/2

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin e il Procuratore Generale Jurij Jakovlevič Čajka passeggiavano per i tortuosi vialetti del Cremlino. L'ultimo sole dell'estate mandava i suoi timidi raggi. Faceva freddo.
- Non escludo, - disse sommessamente Jurij Jakovlevič, - Che queste persone siano coinvolte anche negli omicidi di Paul Klebnikov e Andrej Kozlov. E c'è dell'altro: tutto ci fa supporre che siano stati questi uomini ad avvelenare Litvinenko e a far esplodere il "Nevskij Express". Sono coinvolti nell'organizzazione degli attentati di Beslan e del teatro Dubrovka. Sembra che siano stati sempre loro a mettere le bombe sugli aerei e a far saltare in aria gli appartamenti a Mosca. Tutto ci fa pensare che proprio questa banda abbia giustiziato la Starovojtova e ucciso Vladislav List'ev. Hanno messo la bomba al cimitero Kotljakovskoe e avvelenato Ivan Kivedili. Verificheremo il loro coinvolgimento negli omicidi di Dmitrij Cholodov, di Sergej Jušenkov e di padre Aleksandr Men'. Gli abbiamo trovato in casa un'accetta! E c'è dell'altro...
- E c'è dell'altro? - Vladimir Vladimirovič™ si fermò, sbigottito.
- Sì, - disse a voce bassissima Jurij Jakovlevič, - C'è dell'altro. In un quartiere di Ekaterinburg sono stati trovati i resti di due figli dell'ultimo zar russo. Abbiamo tutte le basi per supporre...
Vladimir Vladimirovič™ sospirò.
- E così abbiamo riaperto il caso. - concluse il Procuratore Generale.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

VVP e il Procuratore Generale/1

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino, dolendosi chetamente della fine dell'estate. A un tratto le imponenti porte si spalancarono e nel presidenziale studio cominciarono a entrare una dopo l'altra persone del tutto sconosciute a Vladimir Vladimirovič™.
- Eh... - prese a farfugliare Vladimir Vladimirovič™, - Bratellos! Ma voi chi siete?!...
Le persone affollarono lo studio di Vladimir Vladimirovič™ disponendosi lungo le pareti in file ordinate. Quando quasi non ci fu più spazio fece il suo ingresso il Procuratore Generale della Federazione Russa Jurij Jakovlevič Čajka.
- Scegli, bratello, - disse gioiosamente Jurij Jakovlevič, indicando i presenti con un ampio gesto delle procuratizie mani.
- Chi devo scegliere? - Vladimir Vladimirovič™ non capiva.
- L'assassino della Politkovskaja, - spiegò Jurij Jakovlevič, - Ce ne servono non meno di dieci.
Vladimir Vladimirovič™ si fece pensoso.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

Me coffee

– Coffee, please.
– Coffee for two or tea for you?
– Me too.
– You, tea?
– No, me coffee.
– ...
– Please.

Sono un improvised linguistic device.

giovedì, agosto 23, 2007

Impara il russo con il Lipson!/11

Oggi parto per Londrongrad e vi lascio in compagnia di Borìs Borìsovič e Ivàn Ivànovič, prima di cominciare con il cosiddetto "ciclo del cemento" che a occhio e croce ci porterà via mezzo settembre. Concentratevi, perché in questa lezione impareremo come si gestiscono le situazioni imbarazzanti.

Ivàn Ivànovič i Borìs Borìsovič - Ivàn Ivànovič e Borìs Borìsovič



(Come sempre, cliccate per ingrandire)

II - Borìs Borìsovič, vy vìdeli moì nòvye fotogràfii?
BB - Net, Ivàn Ivànovič, ne vìdel.
II - Vy chotìte vìdet' moì nòvye fotogràfii?
BB - Ne osòbenno.
II - Borìs Borìsovič, ha visto le mie nuove fotografie?
BB - No, Ivàn Ivànovič, non le ho viste.
II - Vuole vedere le mie nuove fotografie?
BB - Non particolarmente.

II - Vot pèrvaja fotogràfija!
BB - Èto ne plochàja fotogràfija. Hmm... Èto park, da?
II - Nu, da. Èto park.
BB - Čto èto v pàrke? Èto vàša stàraja mašìna, pràvda?
II - [chòlodno] Ne tòčno, Borìs Borìsovič.
BB - A, konèčno. Èto ne vàša stàraja mašìna, a vàša betonomešàlka, pràvda?
II - Ne tòčno, Borìs Borìsovič. Èto ne mojà stàraja mašìna. Èto ne mojà betonomešàlka. Èto mojà ženà.
II - Ecco la prima fotografia!
BB - Non è una brutta fotografia. Hmm... Questo è un parco, giusto?
II - Beh, sì. È un parco.
BB - E cos'è questa cosa nel parco? È la sua vecchia auto, giusto?
II - [freddamente] Non esattamente, Borìs Borìsovič.
BB - Ah, certo. Non è la sua vecchia auto, ma la sua vecchia betoniera, giusto?
II - Non esattamente, Borìs Borìsovič. Non è la mia vecchia auto. Non è la mia betoniera. È mia moglie.

[nelòvkaja pàuza]
[pausa imbarazzata]

BB - Vot kak! Onà takàja krasìvaja žènščina.
II - [krasneja] Bolšòe spasìbo! Èto, konèčno, ne òcen' choròšaja fotogràfija.
BB - Da čto vy govorìte! Èto òcen' choròšaja fotogràfija. Kakaja krasìvaja žènščina! Kakoe molodòe licò!
II - Izvinìte, Borìs Borìsovič, no èto ne eë molodòe licò, a eë stàraja šljapa.
BB - Ma no! È una donna così bella!
II - [arrossendo] Molte grazie! Naturalmente questa non è una fotografia molto buona.
BB - Ma cosa dice! È una fotografia molto buona. Che bella donna! Che viso giovanile!
II - Mi scusi, Borìs Borìsovič, ma questo non è il suo viso giovanile, ma il suo vecchio cappello.

[nelòvkaja pàuza]
[pausa imbarazzata]

BB - [krasneja] Nu, Ivàn Ivànovič, mne porà idtì.
II - I vot vtoràja fotogràfija!
BB - Hmm... Èto tòže vàša krasìvaja ženà, pràvda?
II - [chòlodno] Ne tòčno, Borìs Borìsovič. Èto ne mojà krasìvaja ženà, a mojà stàraja mašìna.
BB - [arrossendo] Beh, Ivàn Ivànovič, ora devo andare.
II - Ed ecco la seconda fotografia!
BB - Hmm... Anche questa è la sua bella moglie, giusto?
II - [freddamente] Non esattamente, Borìs Borìsovič. Questa non è la mia bella moglie, ma la mia vecchia auto.

[nelòvkaja pàuza]
[pausa imbarazzata]

BB - Nu, Ivàn Ivànovič, do svidànija.
II - Do svidanija.
BB - Beh, Ivàn Ivànovič, arrivederci.
II - Arrivederci.

File audio.

Piccole notazioni a margine:
- Di fronte a una pausa imbarazzante, il vostro mantra sia "mne porà idtì" (pronunciato ittì, le t lievemente palatalizzate).
- La risposta all'invito: "Vuoi vedere il nostri filmini delle vacanze?" potrebbe essere "Ne osòbenno".
- Adesso sapete anche dire betoniera, betonomešàlka; questo farà di voi l'anima della festa, sempre. Nessuna occasione sociale vi sarà preclusa.
- Il Lipson non lo dice, ma ai fannuloni piace fumare anche sulle betoniere.
- BB è un guastafeste ma II è un attaccabottoni industriale; ha tutta l'aria di quelli che mentre ti parlano ti tolgono i pelucchi dal maglione.
- Le belle mogli e le vecchie macchine si assomigliano un po' tutte. Nel dubbio, compagni, astenetevi.

Esercitatevi a coppie, facendo II e BB a turno.
[nelòvkaja pàuza]
Nu, mne porà idtì :-)

[L'osmizza resta aperta, con orario continuato; inoltre potrei avere una connessione e anche voglia di usarla. Prosto tak. Baci].

martedì, agosto 21, 2007

Che ti ho portato a fare sopra a Čimgan se non mi vuoi più bene?

Nel sogno io sono proprio io, solo che voglio aprire una pizzeria in Uzbekistan. Nella realtà in Uzbekistan torturano che è un piacere (anche conto terzi), però l'Uzbekistan mio è campi di girasole e kolchoziani allegri dagli zigomi alti e le guance rosse. L'Uzbekistan mio è una repubblica sovietica.
La pizzeria è ricavata da una casetta accostata dipinta d'azzurro e verde, il pizzaiolo ce l'ho, resta solo da issare l'insegna. L'insegna raffigura il mio pizzaiolo bello e baffuto, con un fazzoletto rosso al collo, che porge un'enorme iperrealista pizza appena sfornata.
Solo in quel momento noto il nome della pizzeria, il mio sogno nel sogno:
"Il Maestro e la Margherita".
Mi sveglio ridendo.

[Sul nome della pizzeria ci mettiamo un bel copyright, perché nella vita, come nella fase rem, non si sa mai.]

lunedì, agosto 20, 2007

E poi

– Com'è?
– Guarda. Fino a un quarto d'ora fa ero messo benissimo.
– E poi?
– Poi è scoppiato un incendio nella pizzeria "O sole mio".
– E dove sta?
– Azzardo: 'nfronte a te?
– Hm.

sabato, agosto 18, 2007

Un Altro Mondo

[e tre]

– Noi una volta abbiamo visto Gerry Scotti.
– Ma va'.
– Che scendeva dalla so' barca.
– Che bell'uomo, Gerry Scotti, che grande professionista.
– E una volta, all'aeroporto di Venezia, anche Al Bano con Romina e la povera Ylenia.
– Che bell'uomo, Al Bano. Mi piace anche come canta.
– Lui l'autografo ce l'ha fatto, ma Romina no. Ma quanti anni il gavarà l'Al Bano?
– Albano Carrisi, 64 anni, quattro figli da Romina: Cristel, Romina junior, Yari e la povera Ylenia. E due dall'altra: Yasmine e Bido.
– Se sa anca cosa che 'l magna a pranso?
– Prodotti della sua terra. L'altr'anno siamo stati in Puglia, a soli 100 chilometri da Cellino San Marco, ma lui [indica il fidanzato, intento a fissare l'orizzonte con espressione indecifrabile] non ha voluto andare.
– Che peccato. Noi quando siamo stati in Marocco indovina cosa ci hanno portati a vedere.
– Cosa?
– La tomba del Craxi.
– Ah.
– Eh sì.
[Scuotono il capo in quattro, in un dondolìo unanime, sconsolato, anche un po' incredulo]
– È proprio un altro mondo.
– Ma proprio.

venerdì, agosto 17, 2007

Eh?

[due]

– Com'è?
– Eh?
– Dico: com'è l'acqua?
– Bella.
– È fredda?
– Eh?
– È fredda?
– No.
– Cosa dici, vengo anch'io?
– Eh?
– Vengo anch'io?
– Come vuoi.
– Caso mai mi salvi?
– Eh?

Poi lei il bagno non lo fa.

[Grazie, Valerio]

giovedì, agosto 16, 2007

La bellezza interiore

[uno]

– Mamma, lui in Olanda ha una barca tutta sua.
– Digli che noi la barca non ce l'abbiamo. Noi abbiamo la bellezza interiore.

giovedì, agosto 09, 2007

Impara il russo con il Lipson!/10

Oggi il maestro Lipson ed io vi proponiamo un inno al cemento (betòn). Il nostro infatti s'è inventato una città nella quale si produce il cemento, Blinsk, una squadra di entusiasti lavoratori del cemento e ovviamente tante betoniere.
Potrebbe essere il tormentone dell'estate.
Se serve, cliccate per ingrandire.




Taràm ta tam taràm ta tam
taràm taràm tararàm ta tam

Betòn, betòn, betòn, betòn
betòn, betòn, betòn, betòn

Naš zavòd - betònnyj zavòd.
Naša brigada - betonnaja.
Naš zavòd - betònnyj zavòd.
Naše-to dèlo - betòn.

Betòn, betòn, betòn, betòn

Velìkij, velìkij betònnyj zavòd!
Velikaja naša brigàda!

Kakòe-že dèlo - betònnoe dèlo?

Betònnoe dèlo - konkrètnoe dèlo;
Betònnoe dèlo - kul'tùrnoe dèlo;
Betònnoe dèlo - velìkoe dèlo.

Velìkoe dèlo - betòn, betòn;
Velìkoe dèlo - betòn!

Betòn, betòn, betòn, betòn
betòn, betòn, betòn...

Taràm ta tam taràm ta tam
taràm taràm tararàm ta tam

Cemento, cemento, cemento, cemento
cemento, cemento, cemento, cemento.

La nostra fabbrica è una fabbrica del cemento.
La nostra squadra è una squadra del cemento.
La nostra fabbrica è una fabbrica del cemento.
Il nostro obiettivo è il cemento!

Grande, grande fabbrica di cemento!
Grande nostra squadra!

Che genere di obiettivo è quello del cemento?

Il cemento è un obiettivo concreto;
Il cemento è un obiettivo culturale;
Il cemento è un obiettivo grande.

Grande obiettivo è il cemento, il cemento;
Grande obiettivo è il cemento.

Cemento, cemento, cemento, cemento
cemento, cemento, cemento...

***

Così è compagni.
Poi, come tutti sappiamo, è arrivata la plastica.


lunedì, agosto 06, 2007

Non si sa mai

ÈàèìòùëČ芚Žž

[Se riesco a connettermi potrebbero servirmi. Ci si sente da lì, qui naturalmente l'osmizza resta aperta.
Baci. Il Capo.]

venerdì, agosto 03, 2007

Back to the USSR/1

Un tizio muore e va all'inferno. Lì scopre che può scegliere se andare all'inferno capitalista o all'inferno comunista. Ovviamente vuole farsi un'idea della differenza tra i due, e quindi va a dare un'occhiata all'inferno capitalista. All'ingresso c'è il diavolo, che somiglia leggermente a Ronald Reagan. "Com'è qua dentro?" chiede il visitatore. "Beh," risponde il diavolo, "nell'inferno capitalista ti scorticano, ti buttano nell'olio bollente e ti tagliano a pezzetti con coltelli affilatissimi."
"Ma è tremendo! Vado a dare un'occhiata all'inferno comunista!"
Va all'inferno comunista e lì si accorge che deve fare una lunga coda per entrare. Si mette pazientemente in fila e aspetta il suo turno.
All'ingresso c'è un ometto che assomiglia leggermente a Karl Marx. "Faccio ancora parte del mondo libero, Karl," dice il visitatore, "e prima di entrare voglio sapere com'è lì dentro."
"Nell'inferno comunista ti scorticano, ti buttano nell'olio bollente e ti tagliano a pezzetti con coltelli affilatissimi."
"Ma... è uguale all'inferno capitalista! Perché qui c'è la fila per entrare?"
"Be'," sospira Marx, "A volte non abbiamo l'olio, a volte non abbiamo i coltelli, a volte niente acqua calda..."

giovedì, agosto 02, 2007

Mir! (uno, due, tre)

Mentre Mir-1 e Mir-2 toccavano gloriosamente il fondo artico*, più modestamente la Mir vostra toccava il fondo della sua emicrania "yu-uu" e si apprestava a risalire lietamente in superficie.

Questa notte ho sognato che perdevo il treno per Pordenone e che dividevamo nuovamente per 4 un conto di 25 euro, ma stavolta il quarto era Jedi Fëdor.
Nella realtà Jedi Fëdor invece comunica di essere vicino alla zona Playmobil 1 ("un anno avanti a noi"). Potrebbe essere l'effetto del Difmetré, ma a me sembra molto bello. Confermate?

*Frase del giorno: "Il suolo è giallastro e non si vedono abitanti". Anche a volta niente Ufi, sapete.


mercoledì, agosto 01, 2007

Our Mutual Friend

Altro che Laura e Alexander fratelli ma non troppo. Oggi ricevo via YouTube questo messaggio (è confermato che si tratta di spam-spam-spam, dopo rapida consultazione con l'agente speziale K.):

"Ciao, ho letto e sentito qualcosa di te e mi ha interessato.
Da Mario ho potuto appendere le disavventure di un nostro comune amico, molto attivo fino al 2002 ma eclissatosi definitivamente nel novembre scorso.
Forse potremmo scambiare due chiacchiere sul più e meno di molte nostre avventure e disgrazie (così è la vita x tutti).
Sarei davvero onorato di sapere e farti sapere qualcosa che possa aiutare i nostri deboli.
Spero ti faccia viva".

Mario. Amico molto attivo fino al 2002. Eclissatosi. Novembre.
Elaborate.

lunedì, luglio 30, 2007

I Dolori del Giovane Stinnicchiatore

"All lovers make, make the same mistakes, yes they do
Yes, all lovers make, make the same mistakes as me and you".
The Rubettes

Lo Stinnicchiatore di Fìmmine si è innamorato, ritiene di non essere corrisposto e medita da una settimana di spedire una mail d'addio all'oggetto del suo desiderio. Siamo alla bozza numero sei e agli incubi in cui sogna di spedire per sbaglio la brutta copia che sonnecchia nella cartella "Drafts".
– Va bene, mi arrendo, spediscila. Togli tutti i puntini di sospensione, prima.
– Ok.
– Però spedisci e basta. Niente cd stucchevole di Antony and the Johnsons con patetica letterina scritta a mano nella cassetta delle lettere.
– Uffa.
– Taglio netto, e poi parti. Goodbye Gorizia, hello Sicilia.
– Va bene. Però non oggi, domani. Adesso biglietto.
– Oggi. Niente biglietto.
– Domani. Biglietto.
– Va bene. Però domani metti su "Sugar Baby Love", e dopo aver fatto "uacciu uari uari - uacciu uari uari - du du du" per circa mezz'ora fai invio. E basta. Poi stacchi e la lasci sola con i suoi pensieri.
– Va bene. Miru, non so come gli uomini fanno a resisterti, però adesso biglietto.
– Non mi resistono, troppa fatica. Niente biglietto.
– Ma sì.
– No. Mail d'addio, niente cd deprimente, niente "My Lady Story" e soprattutto niente biglietto.
– Ma!
– Enne o, Stinnicchia.
[con una traccia di disperazione] – Miii, ma me lo lasci fare, questo biglietto aereo? Come ci torno, in Sicilia?
[leggermente seccata] – E spiegati, no?

Playmobilio, colpo di scena: il Ritorno dei Sauri

Cito da una comunicazione del demiurgo JTF:

"Il Ritorno dei Grandi Sauri permette di giustificare la sparizione degli arabi e apre il dibattito teologico su 'i Sauri hanno un'anima o no? E chi li ha mandati, in ogni caso?' e quello araldico sul sauro di riferimento, roba da correnti democristiane e album di famiglia del PD..."

Dunque, nell'anno alternativo 859 secondo JTF si distinguono tre tipi di Sauri:

"1) domestici, piccoli, pacioccosi, quasi innocui - sottolineare malignamente il 'quasi' con storie di bambini scomparsi e coppiette svanite nel nulla, vivono in mezzo a noi - al massimo grossi come cavalli, direi. Diventano delle 'vacche sacre' sempre tra i piedi ma tollerabili;

2) selvatici, un pò più grossi e meno affidabili, vivono allo stato brado, popolano i boschi e le foreste e i deserti integrandosi nell'ecosistema; diffidare soprattuto dei carnivori, non avvicinare la manina per accarezzarli che ti vedo!

3) I Padri dei Sauri, immensi, giganteschi, vere montagne semoventi, liberi e autonomi, qualcuno dubita che esistano (ma qualcuno dice che non ci sono più i comunisti...). Vivono lontanissimi in posti esotici come la Siberia, la Kamchatka, la Val Seriana.

Tutto questo fino allo Scontro Finale".



I Sauri: paciocchi, meno paciocchi, crudeli. Sullo sfondo, piccoli e grandi Felini.



L'ultima volta che il piccolo Antimur è stato avvistato familiarizzava con un Sauro domestico*.



Con i Sauri non si sa mai che faccia fare: la Regina Nera (io) con i fidi Illiri e due sorridenti amici squamosi.



Gemelli crociati e piccolo Sauro con tastiera invisibile.



Anche i più mansueti hanno qualcosa da nascondere.

Così il demiurgo spiega la presenza dei Sauri:

"1. Nel mio mondo alternativo non si può non rilevare la mancaza dei musulmani. Sarebbe brutto ammettere che la colpa è di tipo economico, quindi dovevo trovare una causa adeguata. Cosa meglio di una improvvisa invasione di dinosauri, particolarmente a loro agio nel clima secco e caldo della Mesopotamia e Arabia e Persia (normale geografia neocona, of course);
insomma, gli eserciti dei successori del Profeta sono stati distrutti da triceratopi e velociraptor e le città riportate al rango di villaggetti. Invece dalle nostre parti faceva troppo freddo e ne vennero di meno, anche se Visigoti e Vandali ebbero la sfortuna di incappare negli Spinosauri.

2. quando il cattivo re barbaro Odoacre depose il fantolino Romolo Augustolo, si trovò alle porte di Roma un paio di legioni romane fedeli, recentemente e segretamente raccolte da un patrizio di Mediolanum, che riaccompagnarono in città l'Imperatore, scacciarono Eruli, Sciri e Turcilingi e con l'aiuto delle quali venne ristabilito un effettivo controllo dell'Impero su tutta l'Italia.
Successivamente, in occasione del famoso Incontro di Celle (Ligure), i romani cedettero il potere formale sulla Gallia ai Franchi, in questo modo portando alle guerre di supremazia colà e alla relativa tranquillità colì. Di cui approfittarono per riappropriarsi della loro parte di Africa.

3. per come cavolo i cinesi siano arrivati fino in Occidente, citofonare Tonii ;)

4. da notare come i Brontosauri siano del tutto inutili come combattenti (niente denti, corna, code spinate, corazze), e come a Kiev non abbiano trovato affatto dei dinosauri (certo, anche trovare dei pinguini è una bella impresa)".



In breve: di Sauri "Ne avevo la casa piena!"

Al solito, gli appunti, i suggerimenti e le osservazioni saranno graditissimi. I Sauri hanno un'anima? Siamo sicuri che quelli senza denti si limitino alla vellutata di verdure? Che ci fanno i pinguini nel regno di Kiev? Vogliamo fare una raccolta fondi in grande stile per reintegrare i musulmani nella storia JTF?
E soprattutto: ve li immaginate i bambini JTF che giocano sereni e inconsapevoli al mare mentre il babbo ammassa i loro dinosauri in vista dello Scontro Finale? Quanto vogliamo bene a questo pazzo pazzo pazzo neocone residente?

*Update del demiurgo:
"Devo fare una piccolissima correzione. La foto ritraente un bimbo e un piccolo triceratopo fa riferimento alla famosa e tragica Canzone del Kid, in cui si narrra come il Piccolo Lord partisse da solo per l'ardua impresa di trovare la Valle Incantata dove vivono i Tricorni, animali totemici del suo popolo e unica speranza contro l'invasione dele Forze Oscure.
Dopo molte e pallose peripezie, l'immondo moccioso salva il cucciolo dalle volpi, fa amicizia e viene condotto nella Valle, dalla parti dell'attuale Bilbao.
Qui a suon di lacrimone e discorsi sul Destino dell'Occidente convince il burbero ed irascibile Padre dei Triceratopi (non chiamatelo il Gran Cornuto, svp) ad aiutarli.

Nel corso del viaggio di ritorno, pare che il bambino sia sparito, forse una vendetta delle volpi.

Questa storia è materia di studio obbligatoria in tutte le (tre) scuole del Regno. In lingua basca. Senza sottotitoli.

Tanto vi dovevo".


domenica, luglio 29, 2007

Into the void, in a safe manner

"Something like leaping into the void in a safe manner".
F.

La felicità ti prende alla sprovvista e ti fa "buh!" spalancando le braccia ridendo mentre svolti l'angolo sovrappensiero, un po' corrucciata e con la tristezza che pesa sul tuo cuore come piombo.
Poco fa dicevo a L. che se ieri sera avessi visto noi tre dall'esterno [l'ultimo bagno prima di inerpicarci tra le vigne e gli ulivi sbuffando come Westfalia in salita; a inseguire la luna piena per fotografarla da Contovello ("Dov'è" "Era lì" "No!" "Il tramonto?" "Lì!" "Dunque è di là" "Allora punta e tieni ferma la mano" "Eccola!" "Oh!" e "Oh!"); nei brevi silenzi spezzati da un "che bello" detto a mezza voce; sedute in un'osmizza a convincere il padrone che no, il vino non potevamo finirlo, perché sì, dovevamo guidare tutte e tre, e sì, venivamo da tre posti diversi ("Su mule, 'ncora un poco, che il vin ve fa ben", "Ma la Benemerita non è d'accordo con lei")] avrei provato una gelosia dolorosa e struggente, un senso di occasione sfiorata e perduta per sempre.

Sulla statale del Vallone deserta, all'una di notte, i finestrini aperti e un temporale in lontananza, mi è sembrato che il mio cuore cantasse. Allora ho sorriso, sospirato e ingranato la quinta. Da quel momento, forse per la prima volta, perfino il motore è stato contento.

giovedì, luglio 26, 2007

VVP e i Cervelli

[Continua la guerra circoscritta a colpi di espulsioni e rappresaglie tra Russia e Gran Bretagna (che chiede l'estradizione di Lugovoj per l'affare Litvinenko nonostante la costituzione russa non la preveda, rifiutandosi da tempo di concedere l'estradizione di Berezovskij). Ieri Putin, durante un incontro con i movimenti giovanili filocremliniani, ha accusato la Gran Bretagna di residui di neocolonialismo. Frase memorabile (ultimamente Vlad è tutto una frase memorabile): "Bisogna cambiare i loro cervelli, non la nostra costituzione". Link in russo.
Nel frattempo, VVP...]

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin entrò nel laboratorio del vice capo della sua amministrazione Vladislav Jur'evič Surkov. Vladislav Jur'evič, in camice bianco, stava in piedi accanto a un androide mezzo smontato disteso su un tavolo operatorio e gli frugava dentro la testa con un grande saldatore simile a un'ascia.
- Ascolta, bratello, - disse Vladimir Vladimirovič™, guardandosi attorno, - Allora cosa facciamo con il terzo mandato?
- Non possiamo fare niente, - disse Vladislav Jur'evič, - Non capirebbero.
Vladimir Vladimirovič™ si avvicinò al grande cannone psicotronico che si trovava accanto alla finestra del laboratorio.
- Siamo sempre lì, - disse Vladislav Jur'evič, - Bisogna cambiare la costituzione. E allora al diavolo la costituzione: cambiamola. Ma come lo spieghiamo alla gente?
- Bisogna cambiare i loro cervelli, mica la costituzione, - borbottò Vladimir Vladimirovič™, facendo amorevolmente scorrere la presidenziale mano sulla liscia canna d'acciaio del cannone psicotronico.
Vladislav Jur'evič non rispose.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

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Il Monumento al Formaggino "Amicizia" e Altre Opere

Dopo la statua all'esibizionista chitarrino ammirata ieri, ecco la piccola spaventosa galleria di monumenti moscoviti sulla Poklonnaja Gora e in altri luoghi moscoviti. Folle dolenti, un decapitante San Giorgio fuori scala, il solito Pietro il Grande davvero grande, un'ape appiedata, due tapiri uniti dalla passione per il formaggino "Amicizia" (primo premio al concorso per il monumento al formaggino "Amicizia"), enigmatico gruppo di famiglia del Quadrante Delta, il sindaco-netturbino e cavalli: teste di cavalli, cavallo alato impalato, cavallo alato accasciato in onore di Esenin.
Ammirate ed elaborate.

[Nel mondo Playmobilio, intanto, si prepara una grande, sorprendente, squamosa svolta].

[Update: haloniomi in rivolta. Con il demiurgo JTF si pensava di sostituirli con questo, che almeno di notte crea "un delicato punto luce" ("un tocco d'allegria") ovunque si decida di metterlo.]

mercoledì, luglio 25, 2007

Le navi

Корабли
Корабли постоят - и ложатся на курс,
но они возвращаются сквозь непогоды...
Не пройдет и полгода - и я появлюсь,
чтобы снова уйти на полгода.

Возвращаются все - кроме лучших друзей,
кроме самых любимых и преданных женщин.
Возвращаются все - кроме тех, кто нужней,
я не верю судьбе, а себе - еще меньше.

Но мне хочется верить, что это не так,
что сжигать корабли скоро выйдет из моды.
Я, конечно, вернусь - весь в друзьях и в делах,
я, конечно, спою - не пройдет и полгода.
Я, конечно, вернусь - весь в друзьях и в мечтах,
я, конечно, спою - не пройдет и полгода.

Le navi
Le navi si fermano per un po', poi salpano
ma tornano anche tra le intemperie.
Non passeranno sei mesi e mi vedrete tornare,
poi ripartire per altri sei mesi.

Tornano tutti, tranne i migliori amici,
tranne le donne più amate e fedeli.
Tornano tutti, tranne quelli di cui hai più bisogno,
Io non credo al destino, in me stesso ancor meno.

Ma vorrei poter credere che non sia così,
che bruciare le navi passi presto di moda.
Certamente tornerò, incrostato di amici e mestieri,
Certamente canterò, non saranno passati sei mesi.
Certamente tornerò, incrostato di amici e di sogni,
Certamente canterò, non saranno passati sei mesi.

Vladimir Vysockij (25 gennaio 1938-25 luglio 1980)

YouTube (non fate troppo caso all'ambientazione lagunare).

E adesso trovate il coraggio di guardare questa sconfortante statua di uomo nudo con chitarra.

Impara il russo con il Lipson!/9

Vi ricordate di Borodin, il compagno Barbosetti, quello buonissimo identificato da un'aureola, quello che lavorava con entusiasmo, si lavava tutti i giorni e leggeva libri?
Il nostro Boro, scopriamo oggi, è direttore di un parco. E figuriamoci se il Boro non ama il suo parco. Il problema è che lo ama anche un micidiale fannullone. Più che un fannullone: un anormale!



Nenormàlnyj čelovèk v pàrke tovàrišča Borodinà
Un anormale nel parco del compagno Borodin

Tovàrišč Borodìn - dirèktor parka.
Odìn bezdel'nik ljùbit park tovàrišča Borodinà. Poètomu
on živët v pàrke tovàrišča Borodinà.
Il compagno Borodin è direttore di un parco.
Un fannullone ama il parco del compagno Borodin. Per questo motivo
vive nel parco del compagno Borodin.

Kakòj nenormàlnyj čelovèk!
Kak izvèstno, tòl'ko nenormàlnye ljùdi ljùbjat žit' v pàrkach.
Che persona anormale!
Com'è noto, solo le persone anormali amano vivere nei parchi.

Naskòl'ko my znàem, bezdèl'niki, kotòrye živùt v
pàrkach, vedùt sebjà plòcho. Poètomu bezdèl'nik,
kotòryj živët v pàrke tovàrišča Borodinà, vedët
sebjà plòcho.
Per quanto ne sappiamo, i fannulloni che vivono nei
parchi si comportano male. Per questo motivo, il fannullone
che vive nel parco del compagno Borodin si comporta male.

Znàet li Borodìn, čto bezdèl'nik živët v pàrke?
Borodin sa che il fannullone vive nel parco?

- Borodìn, znaete li vy, čto v pàrke živët bezdèl'nik?
- Da, ja znàju.
- I znàete li vy, čto bezdèl'nik, kotòryj živët v pàrke, vedët sebjà plòcho?
- Da, ja znàju. I bezdèl'nik znaet, čto ja znàju.
- Borodin, lei sa che nel parco vive un fannullone?
- Sì, lo so.
- E sa che il fannullone che vive nel parco si comporta male?
- Sì lo so. E il fannullone sa che io so.

Video-lezione su YouTube.

Sapete come si chiama quello che succede tra il Boro e il fannullone? Guerra dei nervi. Solo che a giudicare dal disegnino i nervi sono quelli del Boro:



Notate il fannullone vispo e sorridente che ha steso il suo corpo smilzo su mezza superficie del parco di Borodin. E ora guardate Borodin: un uomo distrutto.
Resta da capire perché il fannullone sia anormale: si dedica forse ad atti di vandalismo? È magari un хулиган (chuligàn, da hooligan, teppista)? No, a lui semplicemente piace il parco e vuole viverci. Gli importa qualcosa che Borodin lo sappia? Noi crediamo di no. Noi crediamo che il fannullone, quando vede Borodin, gli proponga di fare un riposino sull'erba, di confezionare collanine con le margherite e di dare un nome alle nuvole ("guarda, quella sembra la centrale idroelettrica sul Dnepr!" "oh, quella invece è un trattore DT-75!" "testina di Lenin!" "i magazzini GUM!" "una scatola di matite!").
A Borodin, forse, piacerebbe.

martedì, luglio 24, 2007

Impara il russo con il Lipson!/8

Oggi indagheremo sulle inclinazioni ladresce di Vorob'ëv, il rubamatite.
A questo proposito, prestiamo attenzione al seguente dialogo:



Vorob'ëv! Počemù?
Vorob'ëv! Perché?

- Vorob'ëv! Počemù vy vedëte sebjà plòcho? Vy ljubìte vestì sebjà plòcho?
Počemù vy kradëte karandašì? Vy ljùbite krast' karandašì?
Počemù vy ne živëte kak vse drugìe? Vy ne ljubìte žit' kak vse drugìe?
- Vorob'ëv! Perché si comporta male? Le piace comportarsi male?
Perché ruba le matite? La piace rubare le matite?
Perché non vive come tutti gli altri? Non le piace vivere come tutti gli altri?

- Ja ne ljubljù vestì sebjà plòcho.
Odìn bog* znàet, počemù ja vedù sebjà plòcho.
Ja ne plochòj čelovèk.
[plàčet]
- Non mi piace comportarmi male.
Lo sa solo Dio, perché mi comporto male.
Non sono una cattiva persona.
[piange]

*la g dura qui si pronuncia come la x, quindi "ch".

Video-lezione su YouTube, qualità lo-mir. Eh, sì, versione Miss Stripes.

A proposito della x, concediamoci uno dei nostri momenti palato-lingua.
L'articolazione della x (fricativa velare sorda) è simile a quella della velare occlusiva k. Mentre però per pronunciare la k tra la parte posterodorsale della lingua e il palato molle si forma un'occlusione che si apre sotto la spinta della corrente d'aria, per pronunciare la x invece dell'occlusione si forma una fessura. Provate ad alternare k e x. Bene, ci si capisce.
Adesso il proverbio per esercitarle:

Kукушка хвалит петуха за то,
что хвалит он кукушку

Kukùška chvàlit petuchà za to,
čto chvàlit on kukùšku
Se il cuculo loda il gallo,
è perché il gallo loda il cuculo.

Ecco qui la pronuncia. Eserciziatevi a lungo e poi meditate sulla profonda verità di questo proverbio.

Torniamo al nostro Vorob'ëv. Lo avevo chiamato dialogo per non turbarvi, ma è chiaro a tutti che quello è un interrogatorio. Era ormai evidente che il Voro è un compulsivo e che non agisce sulla base di turpi calcoli e guadagni. Era forse necessario infierire? Costringerlo in un angolino, spalle al muro? Farlo piangere?
Non lo sa neanche lui perché si comporta male: ci sarà uno psicologo in quel cavolo di fabbrica?
Poi si stupiscono se la gente si isola, si chiude in sé e la sera fa il teatrino con i calzini, invece di uscire con gli amici.

lunedì, luglio 23, 2007

Che ve ne pare



0,69 per un cespo di lattuga. Lì non ci torno.

Playmobilio: Forze del Bene



La siniorina KeroppA in tutto il suo splendore visagistico di Regina d'Egitto, moglie del Basileus di Costantinopoli, in compagnia della figlioletta e di due campane dalle dimensioni impegnative.



La famiglia imperiale di Bisanzio: il Basileus, la Regina d'Egitto e la figlioletta (che ha preso tutto dal papà) su prato fiorito con ranocchio e pesce rosso. Mantello, elmo e spada riposano su una cassetta della frutta capovolta, le donne di casa sorridono fiduciose mentre il Basileus siede un po' rigido sul trono (colpa di quella cintura da kamikaze) e fissa ingenuamente l'obiettivo. Alle loro spalle, una porta verde acido con complicata serratura.



La famiglia reale di Francia: il bimbo si è lavato i denti, il re sta per farsi lo shampoo biondizzante, la regina nutrirà il gatto. Notate il prato fiorito con laghetto, ranocchio e pesce rosso e il verde acido dominante (è la moda dell'anno 859 circa dell'Era JTF). Il ranocchio, purtroppo, ha le ore contate.

domenica, luglio 22, 2007

VVP e la Bibbia

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e seguiva sullo schermo presidenziale la disputa tra il presidente della Moldavia Vladimir Nikolaevič Voronin e gli alti dignitari della chiesa ortodossa.
- Tra l'ideologia comunista e la dottrina cattolica ci sono molte affinità, - disse Vladimir Nikolaevič, - E noi comunisti crediamo che Gesù Cristo sia stato il primo comunista.
- Quello lì le spara proprio grosse… - Vladimir Vladimirovič™ sorrise, - Ha fatto bene Oniščenko a proibire il loro vino. Non si sa mai…
- Da nessuna parte, - disse ai dignitari Vladimir Nikolaevič , - Né nell'Antico Testamento né nei Vangeli, troverete qualcosa di brutto sui comunisti.
- Geniale... - mormorò Vladimir Vladimirovič™, che decise di chiamare immediatamente il suo presidenziale Patriarca di Mosca e di Tutta la Russia Alessio II.
- Ascolta, eminenza, - disse sbrigativamente Vladimir Vladimirovič™, - Ma la Bibbia dice qualcosa del partito "Russia Unita"?
- Cosa?! - si stupì il Patriarca , - A quanto pare, figliolo, è da parecchio che non ti confessi.
- Allora non dice niente? - Vladimir Vladimirovič™ si rallegrò.
- No, naturalmente, - rispose il Patriarca, - Nella Bibbia c'è scritto…
- Non fa differenza cosa c'è scritto, - disse Vladimir Vladimirovič™, - La cosa importante è che non ci sia scritto niente di brutto su "Russia Unita".
Vladimir Vladimirovič™ chiuse bruscamente il collegamento e chiamò subito il vice-capo della sua amministrazione, Vladislav Jur'evič Surkov.
- Ascolta, bratello, - disse tutto contento Vladimir Vladimirovič™, - Sai che nella Bibbia non c'è scritto niente di brutto su "Russia Unita"?
- E allora? - Vladislav Jur'evič non capiva.
- E allora, - rispose solennemente Vladimir Vladimirovič™, - Adesso possiamo dire che Gesù Cristo è stato il primo membro del partito!
- Ma quel Gesù… - borbottò Vladislav Jur'evič, - Era anche lui un androide?
Vladimir Vladimirovič™ tacque.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

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venerdì, luglio 20, 2007

VVP e la Risposta Asimmetrica

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin telefonò al ministro degli esteri Sergej Viktorovič Lavrov.
- Ascolta, bratello, - disse Vladimir Vladimirovič™, - Com'è, avete pensato 'sta risposta asimmetrica da dare alla Gran Bretagna? Perché il tempo passa, la stampa aspetta...
- Ci abbiamo pensato, Vladimir Vladimirovič™ - rispose Sergej Viktorovič, - Solo che per quello bisogna chiedere una cosetta a Roman Arkad'evič Abramovič...
- Per chiedergliela gliela chiediamo, - lo interruppe Vladimir Vladimirovič™, - Ma quale sarebbe il succo della faccenda?
- Intendiamo chiedere a Roman Arkad'evič, - spiegò il ministro degli esteri, - Di integrare il Chelsea con calciatori russi. E di farli giocare.
Vladimir Vladimirovič™ allontanò il presidenziale ricevitore dall'orecchio e lo fissò stupefatto. Poi lo rimise al suo posto.
- Bratello, - disse calmo Vladimir Vladimirovič™, - Questa è geniale! Farli giocare!
- Farli giocare... - ripeté cautamente Sergej Viktorovič.
- Farli giocare! - Vladimir Vladimirovič™ scoppiò in una fragorosa risata.
- Farli giocare! - rise Sergej Viktorovič, sollevato.
- La vergogna nazionale! - si rallegrò Vladimir Vladimirovič™, - Di', ti va di fare il presidente?
Sergej Viktorovič, improvvisamente, tacque.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

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Magic Playmobil Moments/1

Notizie dal tunnel
Dal Demiurgo JTF giungono messaggi preoccupanti:
"Oggi parto per esplorare un ramo nuovo della miniera di plutonio rosso, spero di tornare".

Mentre Tamas ci comunica di aver autonomamente e repentinamente deciso che oggi, 20 luglio, è la Giornata nazionale della cultura maceratese. Qualsiasi commento redatto secondo le regole della fonetica di Treia sarà apprezzato (sostituite semplicemente la b con la v, credo che vasti).

Magic Moments
Prima di dedicarci a un po' di VVP pubblichiamo alcune foto. Intanto si è liberato un posto da istitutrice: chi è disposta (o disposto, non ci formalizziamo) ad assumersi la responsabilità?
Come sempre, cliccate per ingrandire.



Il Maestro dei Cavalieri Teutonici, la Signora Dichtung e i tre figliuoli.
Sarà quest'abitudine di chiamarla Marschall, ma per un momento ho scambiato il Maestro per la Signora Dichtung. I figliuoli: due gemelli uguali vestiti con felpe di coloratissimo pàil e un gemello diverso in assetto tirolese. Il Maestro ha l'aria di uno che la sera, dopo aver deposto il gigantesco scudo, si rende anche utile in cucina. Ma si nota subito che è la Signora Dichtung la vera anima dei Teutoni. Capelli a caschetto stile "chi mi ama mi segua", lunghe ciglia stregamaschi, abbigliamento casual ma di classe. E poi nervi d'acciaio, utilissimi quando la sera il piccolo Tirolo improvvisa lunghe e davastanti sessioni jodler in tinello.




Angli: David Beckham, signora, figli, istitutrice, gatto...
Famiglia pretenziosa, con i bambini che si ostinano a portare la corona anche in casa e Victoria sempre vestita da gran signora. Se nessuno se la sente di fare l'istitutrice continuiamo a chiamarla provvisoriamente Madre Badia (ripeto che potrebbe anche non essere quello che sembra). Il tutto comunque ha dubbia utilità bellica: la famigliola si limita a vivere nel Palazzo di Beckingham e a farsi fotografare. Nella foto non sono visibili i tatuaggi del capofamiglia (nomi di moglie, figli, gatto, istitutrice e frase "What u doing and what u wearing now?").
Inutile dire che chi comanda lì è il gatto gigante.



Il forzuto degli Illiri, Tomas il disfattista (frase storica: "son tutti rivolti verso oriente, non si scontreranno mai tra di loro!"). Apple-pie e utile mestolame sullo sfondo.



Il forzuto cattivo degli Iberici, Daniele. Non invidio i suoi vicini di casa: quale irresponsabile può azzardarsi a posizionare un'insidiosa griglietta nell'angolo del giardino comune, con un tipaccio così? Lui alle riunioni di condominio si presenta con l'alabarda, e vuole sempre fare il presidente.

giovedì, luglio 19, 2007

VVP, Berezovskij e il Bambino

[Contesto, l'ultima di Berezovskij: "Tre mesi fa degli amici russi che hanno contatti con i servizi segreti dell'Fsb mi avevano messo in guardia contro un piano. 'Attento, manderanno uno che conosci e che ti proporrà un incontro in una stanza dell'Hilton a Park Lane. Niente veleno come per Litvinenko questa volta, ma un colpo di pistola alla testa. Poi si farà arrestare e dirà che ha ucciso per rivalità in affari. La giustizia inglese gli darà vent'anni; ne sconterà dieci grazie alla buona condotta, e quando uscirà si troverà un gran bel conto in banca'. Non ho preso la storia molto sul serio, ma ho informato la polizia. E tre settimane fa Scotland Yard mi ha avvertito di aver individuato il killer e mi ha suggerito di andare all'estero per un po'. Ora sono tornato e accuso l'uomo dietro questo piano: il criminale Vladimir Putin".
I giornali inglesi parlano anche del coinvolgimento di un misterioso bambino.
Così, nel mondo di VVP...]

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e seguiva sullo schermo del televisore presidenziale la diretta del colloquio tra l'oligarca-dissidente Boris Abramovič Berezovskij e la polizia britannica.
- Mister Berezovskij, - disse a Boris Abramovič uno dei poliziotti, - Abbiamo ricevuto l'informazione che l'FSB sta per mettere in atto un piano per ucciderla.
- Sciocchezze, - Boris Abramovič scoppiò a ridere, - Hanno le braccia troppo corte. E poi come lo spiegherebbero?
- E invece, - continuò imperturbabile il poliziotto, - Abbiamo ricevuto un'informazione affidabile secondo la quale l'assassino si trova già a Londra. Si prepara a incontrarla e a ucciderla con un colpo di pistola. Poi non si nasconderà. Spiegherà che tra voi c'erano stati dei problemi per questioni d'affari, e che per questo aveva deciso di ucciderla.
- Allora finirà dentro, - sorrise Boris Abramovič, - Mi sembra una sciocchezza. Chi può crederci?
- Certo che finirà dentro, - annuì il poliziotto. - Gli daranno vent'anni. Ne sconterà dieci, poi verrà scarcerato, riceverà un mucchio di soldi e diventerà Eroe della Russia. Come Ramzan Kadyrov.
- Ma non è una cosa seria, - commentò Boris Abramovič, - Conosco bene l'FSB, cari signori. Ho passato tanti anni con Litvinenko che lo conosco bene. Sono tutte sciocchezze. Vi stanno prendendo in giro.
- L'assassino è già a Londra, - ripeté il poliziotto, - È sceso all'hotel Hilton, su Park Lane.
- Hilton? - disse allegro Boris Abramovič, estraendo dalla tasca il cellulare, - Faccio subito una telefonata a Paris!
- Con lui in quella stanza d'albergo si trova anche un bambino, - aggiunse il poliziotto.
Boris Abramovič impallidì.
- Un bambino? - domandò confuso al poliziotto, rigirando nervosamente il telefono tra le mani tremanti, - Avete visto personalmente quel bambino?
- Un bambino piccolo, - annuì il poliziotto, - Pensiamo che serva da copertura.
- Un bambino... - mormorò Boris Abramovič, che si alzò dalla poltrona barcollando.
La fronte di Boris Abramovič si imperlò di gocce di sudore. I suoi occhi esprimevano una paura primitiva.
Vladimir Vladimirovič™ ridacchiò.

[Sibillino? No, se capite a cosa hanno pensato tutti, leggendo del 'bambino misterioso' del racconto di Berezovskij: ricordate il piccolo Nikita che ricevette il famoso bacio sul pancino di Vlad il sanguinario? Quale migliore agente di lui].



Originale: vladimir.vladimirovich.ru

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La Grande Guerra del Playmobilio: l'Armata Infinita

La sezione nord-est del KGB è lieta di comunicarvi che grazie a un vantaggioso scambio di prigionieri TJF è di nuovo tra noi e presto potrà riabbracciare i suoi piccoli amici di plastica.
Certo, abbiamo dovuto cedere almeno temporaneamente un elemento. Provate a indovinare.

Intanto, ecco l'esercito di toni_i:



L'armata infinita: panoramica delle forze d'invasione.



Il Generale To', uno dei due comandanti dell'esercito cinese



Le orde cinesi: dal Palazzo Imperiale per invaderci

1. Ma se il Generale To' è uno dei due comandanti, chi è l'altro? Se il posto è ancora libero si può mandare il curriculum? Perché io avrei un uomo forzuto in mobilità.
2. Quegli stivaletti rossi (per i triestini: trombini) sono meravigliosi.
3. Ma dov'è il destriero Graziella di To'?
4. I cinesi hanno inventato anche l'altalena a copertone e Winny Pooh!

Update
ci sono appena stati comunicati i dati tecnici dell'armata cinese:
1) 8 soldati con armatura speciale, spada standard, scudo ad alta efficienza, 4 con alabarda piccola.
2) 2 Generali Dorati (To' e Nihi, of course), con spada dorata, riservata a pochi.
3) 5 Cavalieri Verdi, una cosa inaudita, i cavalieri occidentali sono pochi e solitari, il potenziale di 5 cavalieri che cooperano è inimmaginabile.

To' e Nihi. Dovevo immaginarlo. Questo risponde alla mia domanda numero 1.

[Nel frattempo sono in corso segrete trattative e si prepara un colpo di scena...]

La Playmobilio Map



Intanto, mentre il Nostro cova esecrabili commistioni di generi, eccovi un abbozzo di scenario per il Playmobilio (cliccate per ingrandire). Vi ricordo che ci troviamo sempre nell'anno 859 circa dell'Era TJF, e che siamo a corto di immagini per i soldatini. Idee, suggerimenti, piani di battaglia?

mercoledì, luglio 18, 2007

Uno, nessuno, al-Baghdadi

Lo sapevo. La notizia dell'estate, proprio adesso che ho il bracciodestro AA in ferie e il neocon residente ai lavori forzati.
Vi ricordate Abu Hamza al-Muhajir, detto anche Abu Ayyub al-Masri, detto anche Bassoprofilo, insomma Tizio Nuovo? Ecco.
Non ci avevano detto che era il presunto capo di al Qaeda in Iraq (annuncio del 12 giugno 2006; lasciate stare che forse si tratta di due persone diverse)? Sì, ce l'avevano detto.
Poi avevano cambiato idea, e ci avevano detto che però forse il capo era Omar al-Baghdadi.
Adesso, tale al-Mashhadani Khaled, uomo di al Qaeda arrestato dalle truppe Usa a Mosul (mettere agli atti bracciodestro catturato numero 735545), ha rivelato che Omar al-Baghdadi in realtà non esiste. È un attore, dice, il vero capo di al Qaeda è Abu Ayyub al-Masri. Bene, nuovamente il Nostro.
Ma cos'avrebbe fatto questo satanasso di un Mashhadani? Avrebbe supervisionato la creazione di un'organizzazione fittizia denominata "Stato islamico dell'Iraq", composta da gente fittizia e guidata da un personaggio altrettanto fittizio: Omar al-Baghdadi. Dice il generale Kevin Bergner: per dare credibilità al nuovo leader "lo stesso al-Masri gli giurò fedeltà". Ma in realtà Omar era impersonato da un attore: Abu Abdullah al-Naima.
Nuova versione: "Al Qaeda in Iraq è in realtà guidata da un gruppo di stranieri che fa capo ad Abu Ayyub al-Masri, ma che si serve di 'manovalanza' irachena divisa in diverse cellule" ha aggiunto Bergner.
C'è tutto: il Vero Capo Sotto Mentite Spoglie che giurà fedeltà al Carismatico Nuovo Capo, la Cerimonia di Investitura, il finto Stato Islamico, la Mente delatrice, l'Attore. Un po' Pirandello, un po' dramma-nel-dramma Shakespeariano.
Tuttavia.
Fa caldo, il bracciodestro è in ferie. Adesso ridatemi la vecchia fasulla al Qaeda con il suo capo morto e i cinquanta vice d'ordinanza, rivoglio il monocchio Mullah Omar e il tenebroso giordano con le sue sottovesti da Barbie Ballerina, raccontatemi che Saad bin Laden sta organizzando la guerriglia a St. Motitz anche se papà non vuole e che il giovane Omar ha sposato una cinquantenne inglese conosciuta facendo il giro delle Piramidi a cavallo. Ops, già fatto?

Link (gracias, toni_i :-))

L'Avvelenatore gentile

il nero "Sì, sono io che li nutro, i gatti. In questo periodo, perché sostituisco la Signora Morta. La Signora Morta è la mia vicina di casa: anziana, sorda, con gatta anziana. Appena ho traslocato qui è scomparsa, con la gatta e tutto. Quando ho scoperto che nei mesi estivi si trasferisce nella casa al mare era diventata già la Signora Morta, con la Gatta Morta.
Quando lei non c'è dovrebbe sostituirla la Signora Gianni. Non so come si chiama, so solo che è la vedova del fondatore della Trattoria da Gianni. Quindi sarebbe più giusto Vedova Trattoria. Infine, quando anche la Vedova Trattoria è in vacanza, come ora, li nutro io; altrimenti mi limito a occuparmi dei bocconcini fuoripasto.
Sono quattro: la grigia, il nero, il panciuto e il bianco. L'unica davvero a rischio è la grigia, che non ha mai avuto un padrone. Ha quindici anni, pochi denti. Di solito dorme sulla mia auto, le vedi queste orme? Qui?"

Certo, dopo tutto mi avevi solo chiesto "Sei tu che nutri i gatti?" e pensandoci bene potresti essere un avvelenatore di felini, anche se non sembrerebbe, o un maniaco che ruba i croccantini dalle ciotole per farci i braccialetti, o un assassino di donne dal cuore molle. E magari una mattina il camion della differenziata ci troverà così, Morta, Trattoria e io: come se dormissimo abbracciate a un tiglio, con la scatoletta di tonno in mano e i gatti che ci assaggiano la faccia.
Fatto sta che poi mi dici: "Se non ci pensano la Signora Morta e la Signora Trattoria e tu vai in ferie, ci sono io". "Grazie", dico. "Allora ciao", dici tu. Ci metti sopra un bel sorriso per sigillare l'accordo e io penso che ormai, anche se mi fido, tu sei l'"Avvelenatore".
"Ciao".
Di sicuro hai deciso che sono strana, volendo carina ma strana.
Del resto.
Da circa dieci minuti sto cercando di aprire l'auto con le chiavi di casa.

martedì, luglio 17, 2007

VVP e gli inglesi

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva nel suo studio all'interno del Cremlino e leggeva lieto le previsioni contenute in un rapporto delle compagnie petrolifere americane, secondo le quali il prezzo del petrolio sarebbe salito a 150 dollari al barile.
A un tratto l'imponente porta dello studio presidenziale si aprì e nella stanza entrò con discrezione il ministro degli esteri Sergej Viktorovič Lavrov.
- Bratello, - disse preoccupato Sergej Viktorovič, - La Gran Bretagna ha comunicato l'espulsione di quattro diplomatici russi. Urge una nostra reazione. Propongo di espellere sei diplomatici inglesi e il console. Tanto più che si appresta a parlare di non so cosa con i nostri blogger russi.
- Con i blogger? - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - E perché?
- Non lo so, - il ministro si strinse nelle spalle, - Ma personalmente tutto questo non mi piace affatto. Bisogna espellere forse anche otto...
- Non serve espellerne otto, - disse Vladimir Vladimirovič™, - Bisogna espellerne uno, e neanche dalla Russia, ma da Londra.
- Come, da Londra? - Sergej Viktorovič non capiva, - E chi è che dobbiamo espellere?!
- Segnati questo nome, - disse Vladimir Vladimirovič™, - Abramovič Roman Arkad'evič. E stiamo a vedere come cambiano idea.
Il ministro degli affari esteri guardò Vladimir Vladimirovič™ con grande rispetto.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

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La Grande Guerra del Playmobilio

Com'è ormai tristemente noto, il nostro neocon residente Tovarišč J. Fëdor è stato sottoposto a un programma di rieducazione intensiva che mira a trasformarlo in un udarnik di primo livello e che comporta il divieto di accesso al qui presente tunnel dell'ammmore di peluche (lato estate). Fortunatamente, prima di partire per il campo di lavoro YaG-14/10 di Krasnokamensk ci ha lasciato le foto delle sue sorridenti creature alte 7,5 centimetri ma soprattutto La Storia. Siete invitati a partecipare, aggiungere, creare plot e subplot, ipotizzare e soprattutto commentare.
Segue la narrazione di TJF, come l'ho ricevuta (solo lui può cominciare con "siamo nell'anno 859 circa"):

Introduzione
Siamo nell'anno 859 circa dell'era cristiana alternativa di TF (che sarei io)
Lo scenario è quello dello Scontro di Civiltà, anzi tra la Civiltà e la Barbarie, tra l'Ordine e il Caos, tra il Bene e il Male... mi raccomando le maiuscole, come direbbe Miguel.

Il Bene è rappresentato dall'Impero Romano d'Occidente, ridottosi alla sola Italia e Tunisia, dall'Impero Bizantino (Grecia e Turchia, poco più), dal nuovissimo Impero Romano Rus di Kiev (guidato da un vecchio furbone tutto vestito di rosso che accumula titoli in cambio della sua alleanza), insomma le Tre Rome.
Però il vero potere ce l'ha il Re di Francia (Parigi e banlieu, già c'ha la mania di grandezza), col suo grande esercito e i suoi vassalli sparsi per la Gallia e i suoi alleati Angli Azzurrini a Londinium.
Il confine nord è difeso dai valorosi, anzi feroci, cavalieri teutonici guidati da... ops, com'era il nome?
Naturalmente non dimentichiamo il Regno Crociato di Gerusalemme.

Le Forze del Bene, stato civile e composizione
Allora, iniziamo dalle Forze del Bene:

un Imperatore Generale a Roma (single): ben 10 soldati.
Uno Zar a Kiev (moglie e figlio): solo 4 soldati.
Un Basileus a Costantinopoli (sposato con la Regina d'Egitto, una figlia): 5 soldati.
Un Re a Parisium, con moglie e 3 figli, 8 soldati.
I vassalli portano ben 1 cavaliere e 5 soldati (di cui uno con moglie e 4 figli, scena strappalacrime dell'addio).
Burgundi: 3 soldati per il Re di Francia.
Aquitani: idem.
Angli: 1 Cavaliere fortissimo, 1 fighetto di dubbia utilità bellica, 2 soldati, 1 moglie e 2 figli del fighetto, con suora istitutrice (non te la sarai dimenticata!).
Cavalieri Teutonici: 1 Generale, 3 soldati, una moglie e 3 figli.
Crociati: due cavalieri (sospetti sodomiti ma vai a controllare fin là... ).

Come vedi, il vero potere ce l'hanno i franchi e i romani.

I Cattivi: stato civile e composizione
Illiri (tutti neri): la Regina Nera [che sarei io, nota di Miru], un Giovane Pioniere (si mormora figlio di lei che pure è nubile), 2 cavalieri spasimanti, 6 soldati, 2 cavalieri cattivi e basta, un traditore di Roma ex gladiatore.
Cinesi [tonii, n.d.M.]): 2 generali, 8 soldati, 5 cavalieri .... l'esercito del mistero che viene da lontano per rubarci le donne (sennò perché?).
Vichinghi: 1 Re, una moglie e un principino, 8 soldati.
Iberici (neri e rossi): 1 Barone, con moglie e due figli, 8 soldati.
Barbari: 1 Re Cadafero [Manuel, n.d.M.], 2 cavalieri, 5 soldati.
Un pirata (cattivo, per certo).

I Misteri & le Complicazioni
Naturalmente il bello è nella preparazione dello scontro e nei suoi misteri:
- chi ha organizzato l'Alleanza del Male per attaccare la Civiltà da ogni parte?
- che ruolo giocano Nettuno e sua figlia?
- chi è il burattinaio?
Sto tentando di pensare a un sistema di gioco in stile Wargame: Soldati, Generali che guidano i soldati, Cavalieri solitari, spade che danno bonus in attacco e mille inutili complicazioni.

Le Foto



il re dei Franchi, detto Libera e Bella I



gli Illiri lasciano il castello per invadere il Mondo Civilizzato



ragazzini angli con suora istitutrice

e, per finire in bellezza



un oppositore illirico in gattabuia!

Ora, Compagni, vi prego di soffermarvi sulla civiltà con cui noi Illiri trattiamo i prigionieri: dietro le sbarre e guardati a vista, ma lindi nel loro gilet a righe, i capelli puliti e pettinati. Notate la torre, ingentilita da stemmi raffiguranti un leone, un gallinaceo e un ranocchio sorridenti. E poi, è possibile che i due paracarri grigi ai due lati della zolla erbosa siano degli idranti? Siamo o non siamo una grande civiltà? Amo quest'alternanza di linee e curve, i lampioncini pop, gli ammennicoli blu elettrico dal design vagamente Alessi.
Due cose, però:
1. Madre Badessa non me la racconta giusta.
2. Come può la Regina Nera resistere al fascino di quel fricchettone di Libera e Bella I?

[Ho ancora un sacco di foto: devo solo farmi spiegare un po' di cose da TJF, attualmente impegnato in un turno di 15 ore in quella dannata miniera di uranio. Pensandoci, potrei stringere un'alleanza segreta con i Franchi approfittando della sua assenza].