Festini
Ma a Ravetto ieri sera a ballarò gavevea paura de spacarse a boca e ridare un po' co Crozza? Parchè femo sempre a figura de quei "serissimi" e dopo femo i festini?
Umano, troppo disumano
SOLO UN CUORE VERAMENTE UMANO PUO'...CAMBIARE LA...STORIA! PERCHE SE NON E' UN"CUORE UMANO"...SARA'... MA...UN'ALTRA STORIA! AUGURI ITALIA! E...AUGURI MONDO
Disumano, troppo umano
ANCHE UNA "AGORA' VIRTUALE"... PUO' SCEGLIRE DI ESSERE UMANA E DISUMANA COME OGNI ESSERE CREATO E CREATURA...DEL MONDO! OGNUNO E' LIBERO...! E'... UMANO O DISU
Cioè
FAREFUTURO: MORIREMO TUTTI LEGHISTI... CI CREDO CON LE NUOVE IDEE FINIANE. CMQ MEGLIO LEGHISTI CHE CONSERVADEMOCATTOCENTRIMONTEZEMOCOSTITUZIONALI... CIOE' MUMMIE!
Corte marziale
Sabato 3 a Perugia sfiorata la tragedia,centinaia di persone contro 2 auto polizia,attaccati adesivi comunisti sulle auto,lancio di bottiglie,urgente invio esercito!
Bondi+azione
BONDI +AZIONE.STOP AGLI IRREGOLARI,RIFORME,+PRESENZA SUL TERRITORIO,RIFORMA FISCALE+VALORI+VALORI.
Meglio
TUTTO PROCEDE PER IL MEGLIO AVANTI CON LE RIFORME
mercoledì, aprile 07, 2010
domenica, aprile 04, 2010
Pasqua à la carte
– Noi siamo cristiani alla carta.
– Cioè?
– Prendiamo quello che ci piace. Selezioniamo. Vero, Lina?
– Be' sì, anche perché magari lassù c'è qualcuno.
– Qualcuno c'è di sicuro. Si sente camminare. Si sente anche abbaiare un cane.
– ...
– Ancora un po' di colomba, Manu? Questa ha i canditi. Questa no.
– Cioè?
– Prendiamo quello che ci piace. Selezioniamo. Vero, Lina?
– Be' sì, anche perché magari lassù c'è qualcuno.
– Qualcuno c'è di sicuro. Si sente camminare. Si sente anche abbaiare un cane.
– ...
– Ancora un po' di colomba, Manu? Questa ha i canditi. Questa no.
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sabato, aprile 03, 2010
Non c'è un "sia/sia", un "o/o"
di Sergej Gandlevskij
Non c'è un "sia/sia", un "o/o".
E quando indossa i pantaloni,
mette su il caffè, fuma una sigaretta al volo,
prende una pillola, controlla e ricontrolla
chiavi, portafogli, cucina elettrica
e apre la porta sulle scale -
vecchio balordo, già non ha nostalgia di niente,
cioè di questa stranezza.
“Или-или” — “и-и” не бывает, 2005
Traduzione: Manuela Vittorelli.
Sergej Gandlevskij, nato nel 1952, è stato un importante poeta d'avanguardia negli anni Settanta e Ottanta. Laureatosi in filologia all'Università Statale di Mosca, ha lavorato come insegnante, guida turistica, guardia notturna. Ha fatto parte del movimento poetico degli anni Settanta “Moscosvskoe Vremja” insieme ad Aleksej Cvetkov, Aleksandr Soprovskij e Bachyt Kenžeev. Ha cominciato a pubblicare le sue poesie negli anni Ottanta ed è uno dei poeti russi contemporanei più pubblicati. Ha ricevuto l'anti-Booker Prize nel 1996. È anche romanziere e saggista.
[Grazie a Sten per lo specchio.]
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venerdì, aprile 02, 2010
giovedì, aprile 01, 2010
Elegia di marzo
Elegia di marzo
di Anna Achmatova
I tesori degli anni passati
mi resteranno a lungo, mio malgrado.
Quanto me sai che la memoria feroce
Non ne lascerà andare neanche la metà:
Una piccola cupola sbilenca,
Il gracchiare delle cornacchie, l'urlo della locomotiva,
E come appena uscita di prigione
Una betulla che arranca sul campo,
Un segreto conclave notturno
Di enormi querce bibliche,
E una barchetta a remi emersa dai sogni di qualcuno,
semiaffondata.
L'inverno ha già indugiato qui
imbiancando appena questi campi
Gettando una nebbia impenetrabile
che copre il mondo fino all'orizzonte.
E sembrava che dopo la fine
non sarebbe rimasto più nulla.
Ma chi cammina nuovamente nel portico
e ci chiama per nome?
Chi preme la faccia sul vetro ghiacciato
E agita la mano come un ramo?
Per risposta, in un angolo polveroso
Un lampo di sole danza nello specchio.
1960
Originale: Мартовская элегия
Traduzione: Manuela Vittorelli.
di Anna Achmatova
I tesori degli anni passati
mi resteranno a lungo, mio malgrado.
Quanto me sai che la memoria feroce
Non ne lascerà andare neanche la metà:
Una piccola cupola sbilenca,
Il gracchiare delle cornacchie, l'urlo della locomotiva,
E come appena uscita di prigione
Una betulla che arranca sul campo,
Un segreto conclave notturno
Di enormi querce bibliche,
E una barchetta a remi emersa dai sogni di qualcuno,
semiaffondata.
L'inverno ha già indugiato qui
imbiancando appena questi campi
Gettando una nebbia impenetrabile
che copre il mondo fino all'orizzonte.
E sembrava che dopo la fine
non sarebbe rimasto più nulla.
Ma chi cammina nuovamente nel portico
e ci chiama per nome?
Chi preme la faccia sul vetro ghiacciato
E agita la mano come un ramo?
Per risposta, in un angolo polveroso
Un lampo di sole danza nello specchio.
1960
Originale: Мартовская элегия
Traduzione: Manuela Vittorelli.
[Sten, grazie per il finestrino.]
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mercoledì, marzo 31, 2010
Versi celti
...
Sognano i Celti pecore a pila?
Sognano negri in mano alla pula?
Sognano negri in mano alla pula?
Sognano di imbracciare la pala?
Del bene e il male morder la mela?
Un fisco che un po' meno li pela?
Tengono i Celti pecore in sala?
Tengono i Celti pecore in sala?
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martedì, marzo 30, 2010
WRSA puntini puntini SYDHT
Zunami
GRAZIE SILVIO, INVECE DI UN VENTO NUOVO, C'E' STATO UNO ZUNAMI, IVECE DELLE TROMBE SONO STATE SUONATE LE CAMPANE. SEI SEMPRE IL PIU' FORTE.
Umani
AL PRESIDENTE E A TUTTO IL PDL ...LEGA: SONO "UMANE" PAGINE.... BIANCHE... GIA' SCRITTE DELLA STORIA... MA DA SIGLARE...CON UN CUORE...UMANO! E... ITALIA! AUGUR
Nuterre
Ho offerto le sofferenze vissute per il Papa e perchè il Popolo delle Libertà potesse strappare nuterre agli arraffoni sinistri: il Signore mi ha ascoltato!DEO GRATIAS
Strizzava
IERI SERA,A PaP, LA "DIVERSAMENTE GNOCCA" STRIZZAVA VELENO DA TUTTI I PORI. CHE GODURIA QUANDO HANNO DETTO CHE AVEVA VINTO COTA !!!!!!!
Basta
Vi prego, liberate anche la Toscana,NON NE POSSIAMO PIU' di zingari,abusivi,clandestini,barboni..BASTA! SULVIO SALVACI!!!!!!!!!!
Alla fine
GLI UDC NON SONO SFASCISTI ,MA FASCIO-CATTOCOMUNISTIANDREOTTIANI.UN PIEDE DI QUI ED UNO DI LA' STO CON DX STO CON SX ALA FINE GLIELA METTO IN CULLO A TUTTI.
GRAZIE SILVIO, INVECE DI UN VENTO NUOVO, C'E' STATO UNO ZUNAMI, IVECE DELLE TROMBE SONO STATE SUONATE LE CAMPANE. SEI SEMPRE IL PIU' FORTE.
Umani
AL PRESIDENTE E A TUTTO IL PDL ...LEGA: SONO "UMANE" PAGINE.... BIANCHE... GIA' SCRITTE DELLA STORIA... MA DA SIGLARE...CON UN CUORE...UMANO! E... ITALIA! AUGUR
Nuterre
Ho offerto le sofferenze vissute per il Papa e perchè il Popolo delle Libertà potesse strappare nuterre agli arraffoni sinistri: il Signore mi ha ascoltato!DEO GRATIAS
Strizzava
IERI SERA,A PaP, LA "DIVERSAMENTE GNOCCA" STRIZZAVA VELENO DA TUTTI I PORI. CHE GODURIA QUANDO HANNO DETTO CHE AVEVA VINTO COTA !!!!!!!
Basta
Vi prego, liberate anche la Toscana,NON NE POSSIAMO PIU' di zingari,abusivi,clandestini,barboni..BASTA! SULVIO SALVACI!!!!!!!!!!
Alla fine
GLI UDC NON SONO SFASCISTI ,MA FASCIO-CATTOCOMUNISTIANDREOTTIANI.UN PIEDE DI QUI ED UNO DI LA' STO CON DX STO CON SX ALA FINE GLIELA METTO IN CULLO A TUTTI.
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lunedì, marzo 29, 2010
sabato, marzo 27, 2010
Bang! You're Undead
S.B. ma vorrei sapere se i lavori per costriure il ponte di messina anno iniziato oppure No? che me lo dice ? grazie.
elettori domenica e lunedì andate a votare prima o dopo il diverimento
ricordatevi solo il PDL lavora con voi e per voi
altri vi succhiano anche l'aria per respirare
Spazio Azzurro, 26 marzo 2010
La diagnosi è sbagliata. Gli italiani che non siamo noi non godono nell'essere quotidianamente sodomizzati da Berlusconi: il loro incubo è finire sodomizzati dalla sx, dai comunisti, dagli stracomunitari sturpatori e rubatori, dai magistrati corrotti, dai dipietristi, dal partito dell'odio e del rancore. Questi italiani vogliono leggi "ad ok", hanno paura dei pesci alloctoni che boccheggiano nei loro fiumi sacri alla patria, paventano il kebabbaro che scatenerà la caccia definitiva al cattolico, fantasmano di moschee sotto casa e legge coranica dappertutto, allucinano di cosacchi sul Tevere. Vogliono essere padroni a casa loro. Nel profondo di quel loro cuore così bianco sono convinti che Berlusconi sia il Messia che li salverà e che li renderà felici una volta per tutte, forever and ever.
Ve lo dico subito: Spazio Azzurro non fa ridere me, figuriamoci se mi aspetto che faccia ridere voi. Come gli editoriali del Tg1, come le facce che si alternano nei servizi panino, Spazio Azzurro è il cranio sotto la pelle, il sorriso privo di labbra. Negli ultimi tempi mi capita spesso di pensare (e di sentirmi chiedere): cosa diranno domani, quelli di Spazio Azzurro, dopo questo? Come reagiranno? Come volete che reagiscano: si accasciano la sera per rialzarsi la mattina dopo, ogni giorno più balbettanti e sfilacciati, il cuore sempre più bianco, in un cadere e risollevarsi caricaturale con gli squarci rimarginati e le ferite sanate. I pochi perplessi e delusi sono come gli zombi che si aggirano nel ranch di Survival of the Dead, incubo western leghista di una rieducazione impossibile (ciao ciao, Bub): subito riassorbiti, ricostituiti, e anzi pronti a nuove mutazioni. Quando non ci sarà più posto nello Spazio Azzurro, i morti indosseranno la camicia verde e cammineranno sulla terra: persi per sempre, fottuti. È interessante immaginare quale genere di paese sarebbero in grado di concepire e forse costruire (con quale folle logica) i fottuti.
In breve, possiamo cantarcela e suonarcela e anche ridercela e dirci quanto siamo intelligenti, quanto le nostre mani siano bianche e quanto sia nobile odiare i mascalzoni. Solo che siamo fottuti insieme a Spazio Azzurro. Tutto quello che comincia come tragicommedia finisce in un film di zombi irredimibili, ma meno divertente.
Una mattina di qualche mese fa stiamo lì a trafficare con la cerniera lampo del maglione di L., al solito preoccupata – al solito senza motivo – di far tardi a scuola. Io lo odio, quello che ha inventato le cerniere, dice A. È un gran bastardo, dico io. È uno stronzo, dice lui.
Poi la cerniera magicamente si chiude senza rompersi, L. fa un sorriso incerto come se non volesse concedersi speranze eccessive, raddrizza le spalle sistemandosi meglio la cartella, apre la porta, si gira e prendendosi una breve vacanza dalle sue tenerissime preoccupazioni di bambina puntuale stavolta fa un sorriso più deciso e dice: "Secondo me quello che ha inventato le cerniere lampo è Berlusconi". E saltella giù per le scale.
L. ha capito tutto.
Peccato che abbia solo otto anni, e che questo sia solo un modo per far finire bene un post.
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Spazio Azzurro,
Spingitori di cavalieri,
zombi
lunedì, marzo 22, 2010
WRSA senza abbassare la faccia, SYDHT
Semini
A UN AMICO DI SINISTRA DEVI DIRE TU LA PENSI DIVERSAMENTE MA X POTERLO FARE DEVI ANDARE A VOTARE DOMENICA E DARE IL VOTO A CHI NON VORRà MAI TOGLIERLO ANCHE SE IL TUO
Sig
GRANDE PRESIDENTE! !! Una sola cosa mi fs tremare le vene e polsi ed è questa: DOPO DI TE IL DILUVIO SIG!!!!
Faccia
UNA PERSONA ONESTA E LEALE GUARDA IN FACCIA I LORO ELETTORI COME IL NS PRESIDENTE QUANDO PARLA AL SUO POPOLO LO GUARDA IN FACCIA NON ABBASSA MAI LA FACCIA MENTRE I MEN
Rothwallers
I MAGISTRATI ATTACCANO COME DEI ROTHWALLERS ATTACCANO LE LORO PREDE MA NON PENSINO UN FUTURO PROSSIMO POTER ATTACCARE I CITTADINI SE NON AVRANNO LE LORO STESSE IDEE MA
'O Sarracino
NOI A S.GIOVANNI 150.000.LORO A PIAZZA DEL POPOLO,CON TUTTA L'UNIONE 25.000,CIOE'MENO DELLA GIOSTRA DEL SARACINO E DEL PALIO DI SIENA(CHE FA 40.000SPETTATORI).
Marcie su Roma
Solo 150000? Bisogna sbattere fuori dalle questure le mele marcie comuniste.
Ricordiamoci
La manifestazione è stato inopportuna!!! Ricordiamoci che sia al governo...
A UN AMICO DI SINISTRA DEVI DIRE TU LA PENSI DIVERSAMENTE MA X POTERLO FARE DEVI ANDARE A VOTARE DOMENICA E DARE IL VOTO A CHI NON VORRà MAI TOGLIERLO ANCHE SE IL TUO
Sig
GRANDE PRESIDENTE! !! Una sola cosa mi fs tremare le vene e polsi ed è questa: DOPO DI TE IL DILUVIO SIG!!!!
Faccia
UNA PERSONA ONESTA E LEALE GUARDA IN FACCIA I LORO ELETTORI COME IL NS PRESIDENTE QUANDO PARLA AL SUO POPOLO LO GUARDA IN FACCIA NON ABBASSA MAI LA FACCIA MENTRE I MEN
Rothwallers
I MAGISTRATI ATTACCANO COME DEI ROTHWALLERS ATTACCANO LE LORO PREDE MA NON PENSINO UN FUTURO PROSSIMO POTER ATTACCARE I CITTADINI SE NON AVRANNO LE LORO STESSE IDEE MA
'O Sarracino
NOI A S.GIOVANNI 150.000.LORO A PIAZZA DEL POPOLO,CON TUTTA L'UNIONE 25.000,CIOE'MENO DELLA GIOSTRA DEL SARACINO E DEL PALIO DI SIENA(CHE FA 40.000SPETTATORI).
Marcie su Roma
Solo 150000? Bisogna sbattere fuori dalle questure le mele marcie comuniste.
Ricordiamoci
La manifestazione è stato inopportuna!!! Ricordiamoci che sia al governo...
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sabato, marzo 20, 2010
We Read the Libretto delle Giustificazioni, SYDHT
Estrero
Seguo dall`estrero mediante pc la manifestazione ancora in atto.Provo rammarico non poter essere anch`io fra voi. Vinceremo.
La casa
ero a casa ma vedendoVi posso dirVi con le lacrime agli occhi GRAZIE GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cuore 1
Ciao, Silvio, spero che siate in tanti,io non potevo, ma ero lì col cuore.. Un bacione, Ilaria.
Cuore 2
con il cuore siamo anche noi a roma forza presidente!!!!!!
Riccione
DA RICCIONE UN ABBRACCIO.MAX RN
Persona
non potendo partecipare di persona,solidarizzo con la manifestazione del pdl che si è tenuta oggi a Roma. auspico l'inserimento della lista della Polverini alla regio
Purtoppo
Non sono purtoppo a Roma ma vi seguo in televisione , Forza SILVIO.
Purtroppo
Non sono purtroppo a Romama gia' apprendo con estrema felicita' dell'elevatissimo numero di moderati e liberali accorsi alla manifestazione PDL. Forza, ce la faremo
Non siam potuti
Non siam potuti andare a roma, seguiamo su internet....Silvio sei sempre il più grande, non mollare
Motivi di salute
NON SONO POTUTO ANDARE A PIAZZA SAN GIOVANNI COME AVREI VOLUTO PER MOTIVI DI SALUTE PUR ABITANDO A ROMA . SONO CON VOI LO STESSO VIVA SILVIO E VIVA IL PDL
La casa 2
sto seguendo la manifestazione da casa...PDL siamo con te, Forza Silvio che resteranno viola dalla rabbia
Gore
Impossibilitata fisicamente ad essere a Roma Vi consegno il mio cuore che è con Voi sempre! Viva La verità e la libertà!
Splatter
non sono potuta andare a San Giovanni ma il mio cuore e quello dei miei è là a sostenere Silvio, per non mollare mai, per rappresentarci sempre.grazie
The Invisible Men in Blue
MOLTI DICONO DI NON VEDERCI... MA SIAMO ANCHE NOI LI'... IN PIAZZA A ROMA ! COME TUTTI GLI AZZURRI D'ITALIA E DAL CUORE TRICOLORE... DA ..ITALIANI D'ITALIA!....
Brividi
Sono contenta ed emozionata nel vedervi tanti mi vengono i brividi e vorrei essere con voi a Roma Sieti allegri e pieni di amore. Viva il nostro Pres e tutto il PDL
Seguo dall`estrero mediante pc la manifestazione ancora in atto.Provo rammarico non poter essere anch`io fra voi. Vinceremo.
La casa
ero a casa ma vedendoVi posso dirVi con le lacrime agli occhi GRAZIE GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cuore 1
Ciao, Silvio, spero che siate in tanti,io non potevo, ma ero lì col cuore.. Un bacione, Ilaria.
Cuore 2
con il cuore siamo anche noi a roma forza presidente!!!!!!
Riccione
DA RICCIONE UN ABBRACCIO.MAX RN
Persona
non potendo partecipare di persona,solidarizzo con la manifestazione del pdl che si è tenuta oggi a Roma. auspico l'inserimento della lista della Polverini alla regio
Purtoppo
Non sono purtoppo a Roma ma vi seguo in televisione , Forza SILVIO.
Purtroppo
Non sono purtroppo a Romama gia' apprendo con estrema felicita' dell'elevatissimo numero di moderati e liberali accorsi alla manifestazione PDL. Forza, ce la faremo
Non siam potuti
Non siam potuti andare a roma, seguiamo su internet....Silvio sei sempre il più grande, non mollare
Motivi di salute
NON SONO POTUTO ANDARE A PIAZZA SAN GIOVANNI COME AVREI VOLUTO PER MOTIVI DI SALUTE PUR ABITANDO A ROMA . SONO CON VOI LO STESSO VIVA SILVIO E VIVA IL PDL
La casa 2
sto seguendo la manifestazione da casa...PDL siamo con te, Forza Silvio che resteranno viola dalla rabbia
Gore
Impossibilitata fisicamente ad essere a Roma Vi consegno il mio cuore che è con Voi sempre! Viva La verità e la libertà!
Splatter
non sono potuta andare a San Giovanni ma il mio cuore e quello dei miei è là a sostenere Silvio, per non mollare mai, per rappresentarci sempre.grazie
The Invisible Men in Blue
MOLTI DICONO DI NON VEDERCI... MA SIAMO ANCHE NOI LI'... IN PIAZZA A ROMA ! COME TUTTI GLI AZZURRI D'ITALIA E DAL CUORE TRICOLORE... DA ..ITALIANI D'ITALIA!....
Brividi
Sono contenta ed emozionata nel vedervi tanti mi vengono i brividi e vorrei essere con voi a Roma Sieti allegri e pieni di amore. Viva il nostro Pres e tutto il PDL
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WRSASYDHT
WRSA a milioni, SYDHT
Ci
E GRANDE GRANDE GRANDE COME TE CI SOLTANTO SEMPRE TU! SILVIO, SEI UNICO! SIAMO CON TE PER VINCER ANCHE STAVOLTA!
Cave canem
bersani dice prima del comizio di berlusconi:speriamo non invochi la monarchia. possibile che non possano mettergli una museruola,evitandogli di sconfinare nel ridicol
Tenere
Penso che se c'erano ancora dubbi Silvio è stato chiaro nel suo discorso adesso dobbiamo solo tenere e come sempre il Popolo delle Libertà è LIBERO a tutti moderati.
Se questo è un comunita
Se questo è amore, se questa è vera libertà ? Questa politica mi ha confuso. Silvio,Ti prego occupati più dell'Italia e della gente e meno dei fantasmi comuniti---
Da matti
stò godendo da matti vedendo da rainews24 che sono neri dal livore nel vedere tanta gente perbene in piazza,nn fanno uno stacco sulla piazza perchè???forza silvio
Lunico
avanti berlusconi sei lunico saluti
Lo stratega
...suggerimento strategico, per piano edilizia-casa: aboliamo i tetti tradizionali, solo pannelli fotovoltaici !!!
Senza pace
Ho letto un cartello a Roma, Silvio sei Cesare. Non mi do pace non averci pensato prima io.
Gli occhi le orecchie
so che domani berlusconi viene a bologna. mi date + info?!?!?!vorrei andarlo a sentire/ vedere!!!!!!please
Ze inzaider
sto scoprendo delle cose pazzesche sulle COOP rosse che saranno svelate al momento opportuno
E GRANDE GRANDE GRANDE COME TE CI SOLTANTO SEMPRE TU! SILVIO, SEI UNICO! SIAMO CON TE PER VINCER ANCHE STAVOLTA!
Cave canem
bersani dice prima del comizio di berlusconi:speriamo non invochi la monarchia. possibile che non possano mettergli una museruola,evitandogli di sconfinare nel ridicol
Tenere
Penso che se c'erano ancora dubbi Silvio è stato chiaro nel suo discorso adesso dobbiamo solo tenere e come sempre il Popolo delle Libertà è LIBERO a tutti moderati.
Se questo è un comunita
Se questo è amore, se questa è vera libertà ? Questa politica mi ha confuso. Silvio,Ti prego occupati più dell'Italia e della gente e meno dei fantasmi comuniti---
Da matti
stò godendo da matti vedendo da rainews24 che sono neri dal livore nel vedere tanta gente perbene in piazza,nn fanno uno stacco sulla piazza perchè???forza silvio
Lunico
avanti berlusconi sei lunico saluti
Lo stratega
...suggerimento strategico, per piano edilizia-casa: aboliamo i tetti tradizionali, solo pannelli fotovoltaici !!!
Senza pace
Ho letto un cartello a Roma, Silvio sei Cesare. Non mi do pace non averci pensato prima io.
Gli occhi le orecchie
so che domani berlusconi viene a bologna. mi date + info?!?!?!vorrei andarlo a sentire/ vedere!!!!!!please
Ze inzaider
sto scoprendo delle cose pazzesche sulle COOP rosse che saranno svelate al momento opportuno
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giovedì, marzo 18, 2010
Tutto bene (WRSASYDHT)
Vedrete
PRESIDENTE SILVIO MA' QUANTO PRIMA POSSIBILE FATE FARE A SGARBI SU' UN CANALE MEDIASET UNA TALK-SWOU COME ANNOZERO AL CONTRARIO DI SX E' VEDRETE COME SANTORO
VERRA
Come mai
Dopo essere entrato nel blog Forza Silvio quando clicco su una qualsiasi pagina vengo buttato fuori dal blog nella schermata di richiesta della mia password come mai?
Ancorché
Va tutto bene e condivido il vostro impegno e mi permetto di suggerire al nosto Capo di inoltrare personalmente un invito telefonico, ancorchè in automatico, a votare
PRESIDENTE SILVIO MA' QUANTO PRIMA POSSIBILE FATE FARE A SGARBI SU' UN CANALE MEDIASET UNA TALK-SWOU COME ANNOZERO AL CONTRARIO DI SX E' VEDRETE COME SANTORO
VERRA
Come mai
Dopo essere entrato nel blog Forza Silvio quando clicco su una qualsiasi pagina vengo buttato fuori dal blog nella schermata di richiesta della mia password come mai?
Ancorché
Va tutto bene e condivido il vostro impegno e mi permetto di suggerire al nosto Capo di inoltrare personalmente un invito telefonico, ancorchè in automatico, a votare
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Ma a de Gaulle no
Al Maresciallo Stalin
Ieri sera ho visto per la seconda volta il film «Kutuzov», del quale Lei mi ha fatto dono. Quando lo vidi la prima volta mi suscitò una grande ammirazione, ma essendo in russo non ero riuscito a comprendere il senso di tutte le situazioni. Ieri sera ho rivisto il film con i sottotitoli inglesi, che hanno reso perfettamente comprensibile tutto, e devo dirLe che, a mio parere, si tratta di uno dei film più geniali che io abbia mai visto. Mai conflitto tra due personalità è stato mostrato con maggiore chiarezza. Mai delle immagini cinematografiche hanno espresso tanto efficacemente l'importanza della fedeltà nei comandanti e nei semplici soldati. Mai i soldati russi e il popolo russo sono stati presentati al popolo britannico così gloriosamente attraverso quest'arte. Non ho mai visto una maggiore maestria nell'uso della macchina da presa.
Se ritenesse appropriato comunicare privatamente la mia ammirazione e gratitudine a coloro che hanno lavorato a quest'opera d'arte e di elevata moralità, Gliene sarò grato. Nel frattempo mi congratulo con Lei.
Amo pensare che siamo stati insieme in quella lotta mortale come in questa guerra trentennale. Suppongo che Lei non abbia mostrato questo film a de Gaulle, così come io non intendo mostrargli «Lady Hamilton» quando verrà qui per firmare un trattato simile a quello che Lei ha firmato con lui e che abbiamo firmato tra noi.
Saluti!
Winston L. S. Churchill
Link (in russo)
Ieri sera ho visto per la seconda volta il film «Kutuzov», del quale Lei mi ha fatto dono. Quando lo vidi la prima volta mi suscitò una grande ammirazione, ma essendo in russo non ero riuscito a comprendere il senso di tutte le situazioni. Ieri sera ho rivisto il film con i sottotitoli inglesi, che hanno reso perfettamente comprensibile tutto, e devo dirLe che, a mio parere, si tratta di uno dei film più geniali che io abbia mai visto. Mai conflitto tra due personalità è stato mostrato con maggiore chiarezza. Mai delle immagini cinematografiche hanno espresso tanto efficacemente l'importanza della fedeltà nei comandanti e nei semplici soldati. Mai i soldati russi e il popolo russo sono stati presentati al popolo britannico così gloriosamente attraverso quest'arte. Non ho mai visto una maggiore maestria nell'uso della macchina da presa.
Se ritenesse appropriato comunicare privatamente la mia ammirazione e gratitudine a coloro che hanno lavorato a quest'opera d'arte e di elevata moralità, Gliene sarò grato. Nel frattempo mi congratulo con Lei.
Amo pensare che siamo stati insieme in quella lotta mortale come in questa guerra trentennale. Suppongo che Lei non abbia mostrato questo film a de Gaulle, così come io non intendo mostrargli «Lady Hamilton» quando verrà qui per firmare un trattato simile a quello che Lei ha firmato con lui e che abbiamo firmato tra noi.
Saluti!
Winston L. S. Churchill
Link (in russo)
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Vaghe stelle dell'URSS
mercoledì, marzo 17, 2010
WRSASYDHT eh! (speciale do Brasiu)
questo csm eh insoportabile....una muchiatta di vecchi pagati con i soldi dei contribuenti..e che sano solo difendere i suoi interessi...in verita non servono a nula
eh nela magistratura che ci sono incastelati i rossi..fano dela magistratura suo castelo di bataglia nei giorni di oggi...dobiamo abatere questo castelo.
bravissimo il ministro alfano.....eh copertissimo di ragione nel caso del csm....riforma dela giustizia giaaaaaaaaaaa
una riforma dela giustizia e dele intercetazione telefoniche eh urgentissima......
eh nela magistratura che ci sono incastelati i rossi..fano dela magistratura suo castelo di bataglia nei giorni di oggi...dobiamo abatere questo castelo.
bravissimo il ministro alfano.....eh copertissimo di ragione nel caso del csm....riforma dela giustizia giaaaaaaaaaaa
una riforma dela giustizia e dele intercetazione telefoniche eh urgentissima......
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Spazio Azzurro,
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martedì, marzo 16, 2010
Bolañani, mollate tutto di nuovo
Traduzione di un altro testo su Bolaño e gli infrarealisti su mirumir 2.0 a questo indirizzo.
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Roberto Bolaño,
traduzioni
lunedì, marzo 15, 2010
Il tempo della mela (Piccoli Umani crescono)
– Adesso te la mangi, una mela?
– Puoi mettertela nella separazione tra le due chiappe.
– Hai capito.
– Ti è piaciuta, eh?
– Tutta suo padre.
– La raffinatezza però la sta imparando da te.
Stamani abbiamo trovato un post-it con su scritti con calligrafia infantile nome e cognome del PUF, "Julia", "Masia" e "14 euro".
Questo, soprattutto "14 euro", apre scenari sinistri eppure intriganti.
Intanto nel condominio succedono fatti inspiegabili, mentre nel palazzo di fronte vive un altro vecchio del Mossad.
Tutto bene.
– Puoi mettertela nella separazione tra le due chiappe.
– Hai capito.
– Ti è piaciuta, eh?
– Tutta suo padre.
– La raffinatezza però la sta imparando da te.
Stamani abbiamo trovato un post-it con su scritti con calligrafia infantile nome e cognome del PUF, "Julia", "Masia" e "14 euro".
Questo, soprattutto "14 euro", apre scenari sinistri eppure intriganti.
Intanto nel condominio succedono fatti inspiegabili, mentre nel palazzo di fronte vive un altro vecchio del Mossad.
Tutto bene.
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sabato, marzo 13, 2010
Una passeggiata per la letteratura
Una passeggiata per la letteratura
di Roberto Bolaño
1. Ho sognato che Georges Perec aveva tre anni e veniva a trovarmi. Lo abbracciavo, lo baciavo, gli dicevo che era un bambino molto bello.
2. Siamo rimasti a metà, padre, né cotti né crudi, persi nella grandezza di questa discarica interminabile, a sbagliare ed equivocare, a uccidere e chiedere perdono, maniaci depressivi nel tuo sogno, padre, il tuo sogno che non aveva limiti e che abbiamo sviscerato mille volte e poi mille volte ancora, come detective latinoamericani persi in un labirinto di vetro e di fango, a vagare sotto la luna, a vedere film in cui apparivano vecchi che urlavano tornado! tornado!, a guardare le cose per l'ultima volta, ma senza vederle, come fantasmi, come rane sul fondo di un pozzo, padre, persi nella miseria del tuo sogno utopistico, persi nella varietà delle tue voci e dei tuoi abissi, maniaci depressivi nella grande sala dell'Inferno in cui si cucina il tuo Umorismo.
3. A metà, né crudi né cotti, bipolari capaci di cavalcare l'uragano.
4. In queste desolazioni, padre, dove della tua risata rimanevano solo resti archeologici.
5. Noi, i nec spes nec metus.
6. E qualcuno ha detto:
Sorella della nostra memoria feroce,
del valore è meglio non parlare.
Chi ha saputo vincere la paura
è diventato coraggioso per sempre.
Balliamo, poi, mentre passa la notte
come una gigantesca scatola di scarpe
sopra la scogliera e la terrazza,
in una piega della realtà, del possibile,
dove la gentilezza non è un'eccezione.
Balliamo nel riflesso incerto
dei detective latinoamericani,
una pozzanghera d'acqua piovana che riflette le nostre facce
ogni dieci anni.
Poi è arrivato il sonno.
7. Ho poi sognato che visitavo la casa di Alonso de Ercilla. Io avevo sessant'anni ed ero tormentato dalla malattia (cadevo letteralmente a pezzi). Ercilla ne aveva una novantina e agonizzava su un enorme letto con baldacchino. Il vecchio mi guardava con disprezzo e poi mi chiedeva un bicchiere di acquavite. Io cercavo e cercavo l'acquavite ma trovavo solo finimenti.
8. Ho sognato che camminavo sul lungomare di New York e che vedevo in lontananza la figura di Manuel Puig. Portava una camicia celeste e dei pantaloni di tela leggera, azzurro chiaro o azzurro scuro, dipende.
9. Ho sognato che Macedonio Fernández appariva nel cielo di New York in forma di nuvola: una nuvola senza naso né orecchie, ma con gli occhi e la bocca.
10. Ho sognato che stavo su una strada africana che presto si trasformava in una strada messicana. Seduto su uno scoglio, Efraín Huerta giocava a dadi con i poeti mendicanti del DF.
11. Ho sognato che in un cimitero dimenticato dell'Africa trovavo la tomba di un amico di cui non riuscivo più a ricordare la faccia.
12. Ho sognato che una sera bussavano alla mia porta. Stava nevicando. Io non avevo né stufa né soldi. Credo che stessero anche per tagliarmi la luce. E chi c'era, dietro la porta? Enrique Lihn con una bottiglia di vino, un pacchetto di cibo e un assegno dell'Università Sconosciuta.
13. Ho sognato che leggevo Stendhal nella Stazione Nucleare di Civitavecchia: sulla ceramica dei reattori scivolava un'ombra. È il fantasma di Stendhal, diceva un giovane con gli stivali nudo dalla cintola in su. E tu chi sei?, gli ho chiesto. Sono il tossico della ceramica, l'ussaro della ceramica e della merda, ha detto.
14. Ho sognato che stavo sognando, avevamo perso la rivoluzione prima ancora di farla e avevamo deciso di tornare a casa. Mentre cercavo di mettermi a letto trovavo De Quincey addormentato. Svegliati, don Tomás, gli dicevo, già albeggia, deve andarsene. (Come se De Quincey fosse stato un vampiro.) Però nessuno mi ascoltava e uscivo nuovamente nelle strade buie di Città del Messico.
15. Ho sognato che vedevo nascere e morire Aloysius Bertrand nello stesso giorno, quasi senza una pausa, come se entrambi vivessimo in un calendario di pietra perduto nello spazio.
16. Ho sognato che ero un detective vecchio e malato. Così malato che cadevo letteralmente a pezzi. Seguivo le tracce di Gui Rosey. Camminavo per i quartieri di un porto che poteva essere Marsiglia oppure no. Un vecchio cinese affabile mi portava infine in uno scantinato. Questo è ciò che resta di Rosey, diceva. Un mucchietto di cenere. Così com'è potrebbe essere Li Po, rispondevo.
17. Ho sognato che ero un detective vecchio e malato e che cercavo gente scomparsa da tempo. A volte mi guardavo casualmente in uno specchio e riconoscevo Roberto Bolaño.
18. Ho sognato che Archibald McLeish piangeva — solo tre lacrime — sulla terrazza di un ristorante di Cape Cod. Era passata la mezzanotte e nonostante non sapessi come tornare finivamo a bere e a brindare per il Nuovo Mondo Coraggioso.
19. Ho sognato i Morti e le Spiagge Dimenticate.
20. Ho sognato che il cadavere tornava alla Terra Promessa cavalcando una Legione di Tori Meccanici.
21. Ho sognato che avevo quattordici anni e che ero l'ultimo essere umano dell'Emisfero Sud che leggeva i fratelli Goncourt.
22. Ho sognato che incontravo Gabriela Mistral in un villaggio africano. Era un po' dimagrita e aveva preso l'abitudine di dormire seduta in terra con la testa appoggiata sulle ginocchia. Perfino le zanzare sembravano conoscerla.
23. Ho sognato che tornavo dall'Africa su un autobus pieno di animali morti. A una frontiera qualsiasi appariva un veterinario senza volto. La sua faccia era come un gas, però io sapevo chi era.
24. Ho sognato che Philip K. Dick passeggiava per la Stazione Nucleare di Civitavecchia.
25. Ho sognato che Archiloco attraversava un deserto di ossa umane. Si faceva coraggio da solo: «Su, Archiloco, non perderti d'animo, dai, dai.»
26. Ho sognato che avevo quindici anni e che andavo a casa di Nicanor Parra per dirgli addio. Lo trovavo in piedi, appoggiato a un muro nero: Dove vai, Bolaño?, ha detto. Lontano dall'Emisfero Sud, gli ho risposto.
27. Ho sognato che avevo quindici anni e che in effetti me ne andavo dall'Emisfero Sud. Mentre mettevo nello zaino il mio unico libro (Trilce, di Vallejo), questo prendeva fuoco. Erano le sette della sera e gettavo dalla finestra il mio zaino bruciacchiato.
28. Ho sognato che avevo sedici anni e che Martín Adán mi dava lezioni di pianoforte. Le dita del vecchio, lunghe come quelle di Mr. Fantastic, l'Uomo di Gomma, sprofondavano nel pavimento e tasteggiavano su una catena di vulcani sotterranei.
29. Ho sognato che traducevo Virgilio con una pietra. Ero nudo su una grande lastra di basalto e il sole, come dicono i piloti di caccia, fluttuava pericolosamente a ore 5.
30. Ho sognato che stavo morendo in un cortile africano e che un poeta di nome Paulin Joachim mi parlava in francese (capivo solo frammenti come «il conforto», «il tempo», «gli anni che verranno») mentre una scimmia impiccata dondolava dal ramo di un albero.
31. Ho sognato che c'era la fine del mondo. E che l'unico essere umano che contemplava la fine era Franz Kafka. Nel cielo i Titani lottavano a morte. Da una sedia di ferro battuto del parco di New York Kafka vedeva il mondo bruciare.
32. Ho sognato che stavo sognando e che rincasavo troppo tardi. Nel mio letto trovavo Mario de Sá-Carneiro che dormiva con il mio primo amore. Alzando le coperte mi accorgevo che erano morti e mordendomi le labbra fino a farle sanguinare tornavo sulle strade di campagna.
33. Ho sognato che Anacreonte costruiva il suo castello sulla cima di una collina spoglia e poi lo distruggeva.
34. Ho sognato che ero un detective latinoamericano molto vecchio. Vivevo a New York e Mark Twain mi assoldava per salvare la vita a una persona senza volto. Sarà un caso maledettamente difficile, signor Twain, dicevo.
35. Ho sognato che mi innamoravo di Alice Sheldon. Lei non mi amava. Così io tentavo di farmi uccidere in tre continenti. Passavano gli anni. Alla fine, quando ero molto vecchio, lei appariva all'altro capo del lungomare di New York e a gesti (come quelli che si fanno sulle portaerei per guidare i piloti all'atterraggio) mi diceva che mi aveva sempre amato.
36. Ho sognato che facevo un 69 con Anais Nin sopra un'enorme lastra di basalto.
37. Ho sognato che scopavo con Carson McCullers in una camera in penombra nella primavera del 1981. E ci sentivamo entrambi irrazionalmente felici.
38. Ho sognato che tornavo al mio vecchio Liceo e che Alphonse Daudet era il mio professore di francese. Qualcosa di impercettibile ci indicava che stavamo sognando. Daudet guardava tutto il tempo fuori dalla finestra e fumava la pipa di Tartarino.
39. Ho sognato che mi addormentavo mentre i miei compagni di Liceo tentavano di liberare Robert Desnos dal campo di concentramento di Terezin. Quando mi svegliavo una voce mi ordinava di muovermi. Rapido, Bolaño, rapido, non c'è tempo da perdere. Uscendo incontravo solo un vecchio detective che scavava tra le macerie fumanti dell'assalto.
40. Ho sognato che una tempesta di numeri fantasma era tutto ciò che restava degli esseri umani tremila milioni di anni dopo che la Terra aveva cessato di esistere.
41. Ho sognato che stavo sognando e che nei tunnel dei sogni incontravo il sogno di Roque Dalton: il sogno dei valorosi che morirono per una chimera di merda.
42. Ho sognato che avevo diciotto anni e che vedevo il mio amico di allora, diciottenne anche lui, fare l'amore con Walt Whitman. Lo facevano su una poltrona, guardando il tramonto burrascoso di Civitavecchia.
43. Ho sognato che ero in prigione e che Boezio era mio compagno di cella. Guarda, Bolaño, diceva allungando la mano e la penna nella semioscurità: non tremano!, non tremano! (Dopo un po' aggiungeva con voce tranquilla: però tremeranno riconoscendo quel cornuto di Teodorico.)
44. Ho sognato che traducevo il Marchese de Sade a colpi d'ascia. Ero impazzito e vivevo in un bosco.
45. Ho sognato che Pascal parlava della paura con parole cristalline in un'osteria di Civitavecchia: «I miracoli non servono per convertire, ma per condannare», diceva.
46. Ho sognato che ero un vecchio detective latinoamericano e che una Fondazione misteriosa mi incaricava di trovare i certificati di morte dei Sudamericani Volanti. Giravo il mondo: ospedali, campi di battaglia, pulquerías, scuole abbandonate.
47. Ho sognato che Baudelaire faceva l'amore con un'ombra in una camera in cui era stato commesso un crimine. Ma a Baudelaire non importava. È sempre la stessa cosa, diceva.
48. Ho sognato che un'adolescente di sedici anni entrava nel tunnel dei sogni e ci svegliava con due tipi di bastone. La ragazzina viveva in un manicomio e diventava a poco a poco sempre più pazza.
49. Ho sognato che nelle diligenze che entravano e uscivano da Civitavecchia vedevo il volto di Marcel Schwob. La visione era fugace. Un volto quasi trasparente, con gli occhi stanchi, impregnato di felicità e di dolore.
50. Ho sognato che dopo la tempesta uno scrittore russo e i suoi amici francesi sceglievano la felicità. Senza chiedere né pretendere nulla. Come chi si abbatte privo di sensi sul suo tappeto preferito.
51. Ho sognato che i sognatori erano andati a combattere nella guerra fiorita. Nessuno aveva fatto ritorno. Sui tabelloni di caserme dimenticate sui monti riuscivo a leggere alcuni nomi. Da un luogo remoto una voce trasmetteva ripetutamente gli ordini in base ai quali erano stati condannati.
52. Ho sognato che il vento muoveva l'insegna logora di un'osteria. All'interno James Mathew Barrie giocava a dadi con cinque uomini minacciosi.
53. Ho sognato che mi rimettevo in viaggio sulle strade, però questa volta non avevo quindici anni ma più di quaranta. Possedevo solo un libro, che tenevo nel mio zainetto. All'improvviso, mentre stavo camminando, il libro si incendiava. Albeggiava, e non passava quasi nessuna macchina. Mentre gettavo in un fosso lo zaino bruciacchiato ho sentito che la spalla mi pizzicava come se avesse le ali.
54. Ho sognato che le strade dell'Africa erano piene di gambusinos, bandeirantes, sommisti.
55. Ho sognato che nessuno muore la vigilia.
56. Ho sognato che un uomo si voltava a guardare il paesaggio anamorfico dei sogni, e che il suo sguardo era duro come l'acciaio ma si frammentava anche in sguardi multipli sempre più innocenti, sempre più indifesi.
57. Ho sognato che Georges Perec aveva tre anni e piangeva sconsolato. Io cercavo di calmarlo. Lo prendevo in braccio, gli compravo ghiottonerie, libri da colorare. Poi andavamo sul lungomare di New York e mentre lui giocava sullo scivolo io mi dicevo: non servo a niente, ma il mio unico scopo sarà prendermi cura di te, nessuno ti farà del male, nessuno cercherà di ucciderti. Poi si metteva a piovere e tornavamo tranquillamente a casa. Ma dov'era la nostra casa?
di Roberto Bolaño
per Rodrigo Pinto e Andrés Neuman
1. Ho sognato che Georges Perec aveva tre anni e veniva a trovarmi. Lo abbracciavo, lo baciavo, gli dicevo che era un bambino molto bello.
2. Siamo rimasti a metà, padre, né cotti né crudi, persi nella grandezza di questa discarica interminabile, a sbagliare ed equivocare, a uccidere e chiedere perdono, maniaci depressivi nel tuo sogno, padre, il tuo sogno che non aveva limiti e che abbiamo sviscerato mille volte e poi mille volte ancora, come detective latinoamericani persi in un labirinto di vetro e di fango, a vagare sotto la luna, a vedere film in cui apparivano vecchi che urlavano tornado! tornado!, a guardare le cose per l'ultima volta, ma senza vederle, come fantasmi, come rane sul fondo di un pozzo, padre, persi nella miseria del tuo sogno utopistico, persi nella varietà delle tue voci e dei tuoi abissi, maniaci depressivi nella grande sala dell'Inferno in cui si cucina il tuo Umorismo.
3. A metà, né crudi né cotti, bipolari capaci di cavalcare l'uragano.
4. In queste desolazioni, padre, dove della tua risata rimanevano solo resti archeologici.
5. Noi, i nec spes nec metus.
6. E qualcuno ha detto:
Sorella della nostra memoria feroce,
del valore è meglio non parlare.
Chi ha saputo vincere la paura
è diventato coraggioso per sempre.
Balliamo, poi, mentre passa la notte
come una gigantesca scatola di scarpe
sopra la scogliera e la terrazza,
in una piega della realtà, del possibile,
dove la gentilezza non è un'eccezione.
Balliamo nel riflesso incerto
dei detective latinoamericani,
una pozzanghera d'acqua piovana che riflette le nostre facce
ogni dieci anni.
Poi è arrivato il sonno.
7. Ho poi sognato che visitavo la casa di Alonso de Ercilla. Io avevo sessant'anni ed ero tormentato dalla malattia (cadevo letteralmente a pezzi). Ercilla ne aveva una novantina e agonizzava su un enorme letto con baldacchino. Il vecchio mi guardava con disprezzo e poi mi chiedeva un bicchiere di acquavite. Io cercavo e cercavo l'acquavite ma trovavo solo finimenti.
8. Ho sognato che camminavo sul lungomare di New York e che vedevo in lontananza la figura di Manuel Puig. Portava una camicia celeste e dei pantaloni di tela leggera, azzurro chiaro o azzurro scuro, dipende.
9. Ho sognato che Macedonio Fernández appariva nel cielo di New York in forma di nuvola: una nuvola senza naso né orecchie, ma con gli occhi e la bocca.
10. Ho sognato che stavo su una strada africana che presto si trasformava in una strada messicana. Seduto su uno scoglio, Efraín Huerta giocava a dadi con i poeti mendicanti del DF.
11. Ho sognato che in un cimitero dimenticato dell'Africa trovavo la tomba di un amico di cui non riuscivo più a ricordare la faccia.
12. Ho sognato che una sera bussavano alla mia porta. Stava nevicando. Io non avevo né stufa né soldi. Credo che stessero anche per tagliarmi la luce. E chi c'era, dietro la porta? Enrique Lihn con una bottiglia di vino, un pacchetto di cibo e un assegno dell'Università Sconosciuta.
13. Ho sognato che leggevo Stendhal nella Stazione Nucleare di Civitavecchia: sulla ceramica dei reattori scivolava un'ombra. È il fantasma di Stendhal, diceva un giovane con gli stivali nudo dalla cintola in su. E tu chi sei?, gli ho chiesto. Sono il tossico della ceramica, l'ussaro della ceramica e della merda, ha detto.
14. Ho sognato che stavo sognando, avevamo perso la rivoluzione prima ancora di farla e avevamo deciso di tornare a casa. Mentre cercavo di mettermi a letto trovavo De Quincey addormentato. Svegliati, don Tomás, gli dicevo, già albeggia, deve andarsene. (Come se De Quincey fosse stato un vampiro.) Però nessuno mi ascoltava e uscivo nuovamente nelle strade buie di Città del Messico.
15. Ho sognato che vedevo nascere e morire Aloysius Bertrand nello stesso giorno, quasi senza una pausa, come se entrambi vivessimo in un calendario di pietra perduto nello spazio.
16. Ho sognato che ero un detective vecchio e malato. Così malato che cadevo letteralmente a pezzi. Seguivo le tracce di Gui Rosey. Camminavo per i quartieri di un porto che poteva essere Marsiglia oppure no. Un vecchio cinese affabile mi portava infine in uno scantinato. Questo è ciò che resta di Rosey, diceva. Un mucchietto di cenere. Così com'è potrebbe essere Li Po, rispondevo.
17. Ho sognato che ero un detective vecchio e malato e che cercavo gente scomparsa da tempo. A volte mi guardavo casualmente in uno specchio e riconoscevo Roberto Bolaño.
18. Ho sognato che Archibald McLeish piangeva — solo tre lacrime — sulla terrazza di un ristorante di Cape Cod. Era passata la mezzanotte e nonostante non sapessi come tornare finivamo a bere e a brindare per il Nuovo Mondo Coraggioso.
19. Ho sognato i Morti e le Spiagge Dimenticate.
20. Ho sognato che il cadavere tornava alla Terra Promessa cavalcando una Legione di Tori Meccanici.
21. Ho sognato che avevo quattordici anni e che ero l'ultimo essere umano dell'Emisfero Sud che leggeva i fratelli Goncourt.
22. Ho sognato che incontravo Gabriela Mistral in un villaggio africano. Era un po' dimagrita e aveva preso l'abitudine di dormire seduta in terra con la testa appoggiata sulle ginocchia. Perfino le zanzare sembravano conoscerla.
23. Ho sognato che tornavo dall'Africa su un autobus pieno di animali morti. A una frontiera qualsiasi appariva un veterinario senza volto. La sua faccia era come un gas, però io sapevo chi era.
24. Ho sognato che Philip K. Dick passeggiava per la Stazione Nucleare di Civitavecchia.
25. Ho sognato che Archiloco attraversava un deserto di ossa umane. Si faceva coraggio da solo: «Su, Archiloco, non perderti d'animo, dai, dai.»
26. Ho sognato che avevo quindici anni e che andavo a casa di Nicanor Parra per dirgli addio. Lo trovavo in piedi, appoggiato a un muro nero: Dove vai, Bolaño?, ha detto. Lontano dall'Emisfero Sud, gli ho risposto.
27. Ho sognato che avevo quindici anni e che in effetti me ne andavo dall'Emisfero Sud. Mentre mettevo nello zaino il mio unico libro (Trilce, di Vallejo), questo prendeva fuoco. Erano le sette della sera e gettavo dalla finestra il mio zaino bruciacchiato.
28. Ho sognato che avevo sedici anni e che Martín Adán mi dava lezioni di pianoforte. Le dita del vecchio, lunghe come quelle di Mr. Fantastic, l'Uomo di Gomma, sprofondavano nel pavimento e tasteggiavano su una catena di vulcani sotterranei.
29. Ho sognato che traducevo Virgilio con una pietra. Ero nudo su una grande lastra di basalto e il sole, come dicono i piloti di caccia, fluttuava pericolosamente a ore 5.
30. Ho sognato che stavo morendo in un cortile africano e che un poeta di nome Paulin Joachim mi parlava in francese (capivo solo frammenti come «il conforto», «il tempo», «gli anni che verranno») mentre una scimmia impiccata dondolava dal ramo di un albero.
31. Ho sognato che c'era la fine del mondo. E che l'unico essere umano che contemplava la fine era Franz Kafka. Nel cielo i Titani lottavano a morte. Da una sedia di ferro battuto del parco di New York Kafka vedeva il mondo bruciare.
32. Ho sognato che stavo sognando e che rincasavo troppo tardi. Nel mio letto trovavo Mario de Sá-Carneiro che dormiva con il mio primo amore. Alzando le coperte mi accorgevo che erano morti e mordendomi le labbra fino a farle sanguinare tornavo sulle strade di campagna.
33. Ho sognato che Anacreonte costruiva il suo castello sulla cima di una collina spoglia e poi lo distruggeva.
34. Ho sognato che ero un detective latinoamericano molto vecchio. Vivevo a New York e Mark Twain mi assoldava per salvare la vita a una persona senza volto. Sarà un caso maledettamente difficile, signor Twain, dicevo.
35. Ho sognato che mi innamoravo di Alice Sheldon. Lei non mi amava. Così io tentavo di farmi uccidere in tre continenti. Passavano gli anni. Alla fine, quando ero molto vecchio, lei appariva all'altro capo del lungomare di New York e a gesti (come quelli che si fanno sulle portaerei per guidare i piloti all'atterraggio) mi diceva che mi aveva sempre amato.
36. Ho sognato che facevo un 69 con Anais Nin sopra un'enorme lastra di basalto.
37. Ho sognato che scopavo con Carson McCullers in una camera in penombra nella primavera del 1981. E ci sentivamo entrambi irrazionalmente felici.
38. Ho sognato che tornavo al mio vecchio Liceo e che Alphonse Daudet era il mio professore di francese. Qualcosa di impercettibile ci indicava che stavamo sognando. Daudet guardava tutto il tempo fuori dalla finestra e fumava la pipa di Tartarino.
39. Ho sognato che mi addormentavo mentre i miei compagni di Liceo tentavano di liberare Robert Desnos dal campo di concentramento di Terezin. Quando mi svegliavo una voce mi ordinava di muovermi. Rapido, Bolaño, rapido, non c'è tempo da perdere. Uscendo incontravo solo un vecchio detective che scavava tra le macerie fumanti dell'assalto.
40. Ho sognato che una tempesta di numeri fantasma era tutto ciò che restava degli esseri umani tremila milioni di anni dopo che la Terra aveva cessato di esistere.
41. Ho sognato che stavo sognando e che nei tunnel dei sogni incontravo il sogno di Roque Dalton: il sogno dei valorosi che morirono per una chimera di merda.
42. Ho sognato che avevo diciotto anni e che vedevo il mio amico di allora, diciottenne anche lui, fare l'amore con Walt Whitman. Lo facevano su una poltrona, guardando il tramonto burrascoso di Civitavecchia.
43. Ho sognato che ero in prigione e che Boezio era mio compagno di cella. Guarda, Bolaño, diceva allungando la mano e la penna nella semioscurità: non tremano!, non tremano! (Dopo un po' aggiungeva con voce tranquilla: però tremeranno riconoscendo quel cornuto di Teodorico.)
44. Ho sognato che traducevo il Marchese de Sade a colpi d'ascia. Ero impazzito e vivevo in un bosco.
45. Ho sognato che Pascal parlava della paura con parole cristalline in un'osteria di Civitavecchia: «I miracoli non servono per convertire, ma per condannare», diceva.
46. Ho sognato che ero un vecchio detective latinoamericano e che una Fondazione misteriosa mi incaricava di trovare i certificati di morte dei Sudamericani Volanti. Giravo il mondo: ospedali, campi di battaglia, pulquerías, scuole abbandonate.
47. Ho sognato che Baudelaire faceva l'amore con un'ombra in una camera in cui era stato commesso un crimine. Ma a Baudelaire non importava. È sempre la stessa cosa, diceva.
48. Ho sognato che un'adolescente di sedici anni entrava nel tunnel dei sogni e ci svegliava con due tipi di bastone. La ragazzina viveva in un manicomio e diventava a poco a poco sempre più pazza.
49. Ho sognato che nelle diligenze che entravano e uscivano da Civitavecchia vedevo il volto di Marcel Schwob. La visione era fugace. Un volto quasi trasparente, con gli occhi stanchi, impregnato di felicità e di dolore.
50. Ho sognato che dopo la tempesta uno scrittore russo e i suoi amici francesi sceglievano la felicità. Senza chiedere né pretendere nulla. Come chi si abbatte privo di sensi sul suo tappeto preferito.
51. Ho sognato che i sognatori erano andati a combattere nella guerra fiorita. Nessuno aveva fatto ritorno. Sui tabelloni di caserme dimenticate sui monti riuscivo a leggere alcuni nomi. Da un luogo remoto una voce trasmetteva ripetutamente gli ordini in base ai quali erano stati condannati.
52. Ho sognato che il vento muoveva l'insegna logora di un'osteria. All'interno James Mathew Barrie giocava a dadi con cinque uomini minacciosi.
53. Ho sognato che mi rimettevo in viaggio sulle strade, però questa volta non avevo quindici anni ma più di quaranta. Possedevo solo un libro, che tenevo nel mio zainetto. All'improvviso, mentre stavo camminando, il libro si incendiava. Albeggiava, e non passava quasi nessuna macchina. Mentre gettavo in un fosso lo zaino bruciacchiato ho sentito che la spalla mi pizzicava come se avesse le ali.
54. Ho sognato che le strade dell'Africa erano piene di gambusinos, bandeirantes, sommisti.
55. Ho sognato che nessuno muore la vigilia.
56. Ho sognato che un uomo si voltava a guardare il paesaggio anamorfico dei sogni, e che il suo sguardo era duro come l'acciaio ma si frammentava anche in sguardi multipli sempre più innocenti, sempre più indifesi.
57. Ho sognato che Georges Perec aveva tre anni e piangeva sconsolato. Io cercavo di calmarlo. Lo prendevo in braccio, gli compravo ghiottonerie, libri da colorare. Poi andavamo sul lungomare di New York e mentre lui giocava sullo scivolo io mi dicevo: non servo a niente, ma il mio unico scopo sarà prendermi cura di te, nessuno ti farà del male, nessuno cercherà di ucciderti. Poi si metteva a piovere e tornavamo tranquillamente a casa. Ma dov'era la nostra casa?
Blanes, 1994
Originale: "Un paseo por la literatura", Tres, 2000.
Traduzione: Manuela Vittorelli.
Traduzione: Manuela Vittorelli.
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venerdì, marzo 12, 2010
WRSA gonzapevolmente, SYDHT
Parole povere
Il problema non sono TALK SCHOW ma i conduttori che essendo di parte gesticono il programma a modo loro(di appartenenza politica)in parole povere sono schierati.
Non a tutto
Cavaliere tra le sue fila ci sono almeno 500/600 mila cacciatori. Non ci deluda. Non vogliamo sparare a tutto ma noi paghiamo onestamente e vogliamo rispetto. Mediti
Più
noi con idee del PDL dobbiamo essere più uniti e più convingenti in modo che possiamo sconfiggere tutte queste fesserie causati dall'opposizione ingompetenti di polit
Il problema non sono TALK SCHOW ma i conduttori che essendo di parte gesticono il programma a modo loro(di appartenenza politica)in parole povere sono schierati.
Non a tutto
Cavaliere tra le sue fila ci sono almeno 500/600 mila cacciatori. Non ci deluda. Non vogliamo sparare a tutto ma noi paghiamo onestamente e vogliamo rispetto. Mediti
Più
noi con idee del PDL dobbiamo essere più uniti e più convingenti in modo che possiamo sconfiggere tutte queste fesserie causati dall'opposizione ingompetenti di polit
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Dust, "I Celti - poemetto", Friendfeed, 30-31 marzo 2010