La scorsa settimana la signora Gillian Davison, di professione attrice, ha scritto al blog di Craig Murray raccontando che all'aeroporto di Heathrow le avevano requisito il libro Murder in Samarkand, scritto dall'ex-ambasciatore britannico in Uzbekistan.
C'è un precedente sospetto, che risale a un mese fa. Ben Paarman partiva da Luton per Berlino; nel bagaglio a mano aveva due libri, un romanzo tedesco (fatto passare senza problemi) e il libro di Murray:
'Parla di terrorismo?', chiede l'addetta ai controlli di sicurezza. 'Humm, beh, fa riferimento a quello, ma parla del vostro ex-ambasciatore in Uzbekistan e tratta soprattutto di diplomazia'.
'C'è dentro al Qaeda?'
'Beh...'
A quel punto la donna chiama il suo superiore, che chiede a Paarman dove ha preso quel libro (alla Waterstone di Islington, risponde lui) e poi dice: 'Temo che non possa portarlo a bordo, signore'. E glielo confisca. It's the war on terror, baby.
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Anni fa a Gatwick mi perquisirono minuziosamente il bagaglio a mano, una vecchia borsa di cuoio dall'aria vissuta e dal peso sospetto: non conteneva plastico ma qualche chilo di libri usati comprati da Quinto. "Books, honey?", si intenerì il poliziotto. Adesso meglio se i libri li ordino su internette e mi barrico in casa ad aspettare il corriere (nella città di G. col cavolo che vige il costume della portineria). Se non posso portarmi il burrocacao, il fondotinta, la panna montata e i libri canaglia spiegatemi che gusto c'è a prendere un aereo.
martedì, settembre 12, 2006
al Qaeda, honey?
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Falso Allarme per Simulazione di Vietnam
Ieri la Mansfield Summit High School di Arlington è stata evacuata e circondata dalla polizia dopo la segnalazione di un passante che aveva notato alcuni giovani appostati all'esterno dell'edificio: si erano camuffati e apparentemente uno di loro aveva un'arma.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.
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lunedì, settembre 11, 2006
Costituitevi
Sì, a questo punto perfino io mi sono accorta (con molta calma) che il blog è stato nominato per il macchianera blog award 2006 nella sezione "miglior blog d'opinione".
Quattro cose:
1. ricordatevi che, come dice Poligraf, bisogna diffidare di una donna che mette il sale fino nell'acqua della pasta;
2. sono comunque tranquilla: lo so che non sapete compilare una scheda in formato excel;
3. vi amo anche per questo;
4. adesso però costituitevi.
Quattro cose:
1. ricordatevi che, come dice Poligraf, bisogna diffidare di una donna che mette il sale fino nell'acqua della pasta;
2. sono comunque tranquilla: lo so che non sapete compilare una scheda in formato excel;
3. vi amo anche per questo;
4. adesso però costituitevi.
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L'estremista malaccorto
"Il signor Zubaydah definì sbrigativamente il signor Padilla come un estremista malaccorto che sperava irrealisticamente di costruire una bomba sporca usando esplosivi convenzionali per disperdere materiali radioattivi. Durante gli interrogatori Zubaydah rivelò che il signor Padilla era ignorante in materia di fisica nucleare e credeva che si potesse separare il plutonio dal materiale nucleare semplicemente facendo vorticare sopra la testa un secchio pieno di materiale fissile".
Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.
Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.
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venerdì, settembre 08, 2006
Magical Mystery Tour nella Testa di Bush
Adesso ci facciamo un giro nella testa di Bush. Tenersi per mano è consigliabile, benché non obbligatorio.
Dall'intervista concessa ieri a Charles Gibson a bordo dell'Air Force One:
Armi di distruzione di massa!Charlie, come ho appena detto il compito di un presidente è affrontare una minaccia e... se mi consente di riportarla indietro nella storia, uh, Saddam Hussein era chiaramente una minaccia. Appoggiava il terrorismo, sparava ad aerei americani, aveva invaso un paese confinante, aveva ucciso migliaia di propri connazionali, aveva usato armi di distruzione di massa. Poi abbiamo saputo che non le aveva usate, ma aveva la capacità di usare armi di distruzione di massa.
Sciiti, sunniti... chiaroEd è molto importante che... che il mondo libero comprenda quello che c'è in gioco, e a me è risultato chiaro, mi è risultato chiaro - mi è risultato più chiaro - che mentre gli estremisti sciiti attaccavano la democrazia di Israele gli estremisti sunniti stanno attaccando la democrazia dell'Iraq.
Sì, beh, no
- Quell'accordo [tra Musharraf e i Talibani] la preoccupa?
- Be', non conosco tutti i particolari...
- Lo ha chiamato?
- Sì...
- Lo ha chiamato?
- Be', sto per farlo. Lo vedrò molto presto.
Link
Il giorno prima, dall'intervista a Kate Couric della CBS:
L'ha detto
Sa, una delle parti più difficili del mio lavoro è collegare l'Iraq alla guerra al terrore.
Scopriamo cellule
Khalid Sheikh Mohammad ha incaricato qualcuno di reclutare delle persone che pilotassero aerei, che li facessero schiantare su... credo sulla costa occidentale o da qualche parte in America. E queste persone sarebbero state del Sudest asiatico. In altre parole, abbiamo scoperto delle cellule.
Link
Dall'intervista concessa ieri a Charles Gibson a bordo dell'Air Force One:
Armi di distruzione di massa!Charlie, come ho appena detto il compito di un presidente è affrontare una minaccia e... se mi consente di riportarla indietro nella storia, uh, Saddam Hussein era chiaramente una minaccia. Appoggiava il terrorismo, sparava ad aerei americani, aveva invaso un paese confinante, aveva ucciso migliaia di propri connazionali, aveva usato armi di distruzione di massa. Poi abbiamo saputo che non le aveva usate, ma aveva la capacità di usare armi di distruzione di massa.
Sciiti, sunniti... chiaroEd è molto importante che... che il mondo libero comprenda quello che c'è in gioco, e a me è risultato chiaro, mi è risultato chiaro - mi è risultato più chiaro - che mentre gli estremisti sciiti attaccavano la democrazia di Israele gli estremisti sunniti stanno attaccando la democrazia dell'Iraq.
Sì, beh, no
- Quell'accordo [tra Musharraf e i Talibani] la preoccupa?
- Be', non conosco tutti i particolari...
- Lo ha chiamato?
- Sì...
- Lo ha chiamato?
- Be', sto per farlo. Lo vedrò molto presto.
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Il giorno prima, dall'intervista a Kate Couric della CBS:
L'ha detto
Sa, una delle parti più difficili del mio lavoro è collegare l'Iraq alla guerra al terrore.
Scopriamo cellule
Khalid Sheikh Mohammad ha incaricato qualcuno di reclutare delle persone che pilotassero aerei, che li facessero schiantare su... credo sulla costa occidentale o da qualche parte in America. E queste persone sarebbero state del Sudest asiatico. In altre parole, abbiamo scoperto delle cellule.
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Lo Sceicco Molto Fermo e il Tizio Nuovo
Quattro scontate osservazioni (con annessa esercitazione visagistica) a proposito di questo filmato inedito featuring bin Laden di cui parla al Jazeera.
1. Mancano pochi giorni all'11 settembre, negli Stati Uniti sta per andare in onda il discusso e fazioso docudrama sugli attentati prodotto dalla ABC/Disney: ma allora non chiamiamolo filmato inedito, chiamiamolo trailer.
2. Come mai questo bin Laden almeno dalla seconda metà degli anni Novanta alla fine del 2001 è apparso in video e si è fatto intervistare a destra e a manca dai giornalisti e dai network televisivi occidentali, e adesso niente? Qualsiasi segnalazione a questo punto è drammaticamente importante. Avete visto Osama negli ultimi quattro anni? Vi sembra ma non siete sicuri? Ha tentato di arruolarvi via email? Vostro cugino lo ha sentito a telefono ma non ci giurerebbe? Siete quasi convinti di averlo conosciuto su Myspace dove fingeva di essere un quindicenne con la passione per l'emo più struggente ma nella sezione "Who I'd Like to Meet" aveva scritto "Sunni fighters"? Chi sa, parli.
3. Due giorni fa il generale pakistano Shaukat Sultan Khan si era lasciato sfuggire un'affermazione frettolosamente smentita: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Pacifico probabilmente lo è. Anche molto fermo.
4. Povero Tizio Nuovo di al Qaeda in Iraq. Mandano in onda un suo messaggio audio in cui promette di vendicare il tenebroso giordano e se lo filano in tre. Si tira ancora dietro quei due nomi, Abu Ayyub al-Masri e Abu Hamza al-Muhajir, che non aiutano a renderlo indimenticabile (per esempio Guido Olimpio del Corriere non ha mica ancora capito se si tratta della stessa persona). La signora al-Masri dice: eh, ma guardate che mio marito è in prigione. Secondo un avvocato egiziano al-Muhajir è in carcere anche lui.
E questo discorso. "Ponete la mano nella mano gli uni con gli altri... La vittoria è vicina" fa più medianico che mediatico. Abu avrebbe anche incitato i seguaci a uccidere "almeno un americano entro un periodo che non superi i quindici giorni". Un americano ciascuno ("è mio! l'ho visto prima io!") o in tutto? Mica bagigi.
È come se mi mettessero Stefano Accorsi in una parte pensata per Benicio Del Toro*. L'uomo non ci crede abbastanza, non è entrato nella parte, ma soprattutto non riesce a uscire da un carcere egiziano. Lo dico con l'amarezza della collezionista: se dovessi immaginare adesso una bambolina danzante del Tizio Nuovo perfino io sarei in difficoltà.
*Non so come mi sia venuto in mente. Giuro che volevo scrivere Ed Norton.
-----------------------------------------
Make-up:
Cinderella Fluid Foundation, Snow White Pressed Powder, mascara Double Identity per tenute estreme #1 black is black but maybe not, eyeliner di precisione Wazirirama, rossetto antitraccia Magicaboola. Come allover consiglio il Body Creator nella tonalità sabbia al tramonto. Osate.
Filed in: alcaida USA dietrologia visagismi
1. Mancano pochi giorni all'11 settembre, negli Stati Uniti sta per andare in onda il discusso e fazioso docudrama sugli attentati prodotto dalla ABC/Disney: ma allora non chiamiamolo filmato inedito, chiamiamolo trailer.
2. Come mai questo bin Laden almeno dalla seconda metà degli anni Novanta alla fine del 2001 è apparso in video e si è fatto intervistare a destra e a manca dai giornalisti e dai network televisivi occidentali, e adesso niente? Qualsiasi segnalazione a questo punto è drammaticamente importante. Avete visto Osama negli ultimi quattro anni? Vi sembra ma non siete sicuri? Ha tentato di arruolarvi via email? Vostro cugino lo ha sentito a telefono ma non ci giurerebbe? Siete quasi convinti di averlo conosciuto su Myspace dove fingeva di essere un quindicenne con la passione per l'emo più struggente ma nella sezione "Who I'd Like to Meet" aveva scritto "Sunni fighters"? Chi sa, parli.
3. Due giorni fa il generale pakistano Shaukat Sultan Khan si era lasciato sfuggire un'affermazione frettolosamente smentita: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Pacifico probabilmente lo è. Anche molto fermo.
4. Povero Tizio Nuovo di al Qaeda in Iraq. Mandano in onda un suo messaggio audio in cui promette di vendicare il tenebroso giordano e se lo filano in tre. Si tira ancora dietro quei due nomi, Abu Ayyub al-Masri e Abu Hamza al-Muhajir, che non aiutano a renderlo indimenticabile (per esempio Guido Olimpio del Corriere non ha mica ancora capito se si tratta della stessa persona). La signora al-Masri dice: eh, ma guardate che mio marito è in prigione. Secondo un avvocato egiziano al-Muhajir è in carcere anche lui.
E questo discorso. "Ponete la mano nella mano gli uni con gli altri... La vittoria è vicina" fa più medianico che mediatico. Abu avrebbe anche incitato i seguaci a uccidere "almeno un americano entro un periodo che non superi i quindici giorni". Un americano ciascuno ("è mio! l'ho visto prima io!") o in tutto? Mica bagigi.
È come se mi mettessero Stefano Accorsi in una parte pensata per Benicio Del Toro*. L'uomo non ci crede abbastanza, non è entrato nella parte, ma soprattutto non riesce a uscire da un carcere egiziano. Lo dico con l'amarezza della collezionista: se dovessi immaginare adesso una bambolina danzante del Tizio Nuovo perfino io sarei in difficoltà.
*Non so come mi sia venuto in mente. Giuro che volevo scrivere Ed Norton.
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Make-up:
Cinderella Fluid Foundation, Snow White Pressed Powder, mascara Double Identity per tenute estreme #1 black is black but maybe not, eyeliner di precisione Wazirirama, rossetto antitraccia Magicaboola. Come allover consiglio il Body Creator nella tonalità sabbia al tramonto. Osate.
Filed in: alcaida USA dietrologia visagismi
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giovedì, settembre 07, 2006
Le prigioni...? Ah, quelle prigioni!
Il discorso di Bush, Miru's cut:
"11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.
Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".
"11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.
Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".
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mercoledì, settembre 06, 2006
Strane coppie
Che ci fanno in Sudafrica un sospetto operativo di Al Qaeda e un criminale israeliano? Contraffanno prodotti della Unilever (saponi, detersivi, detergenti) e li rifilano ai supermercati. Come collegamento tra Al Qaeda e Israele non è un granché, però fa ridere.
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Falso Allarme per Preghiera Chassidica
Mentre l'aereo dell'Air Canada da Montreal a New York si prepara a raggiungere la pista per il decollo un passeggero si mette a pregare: "Era chiaramente un ebreo chassidico", ha poi raccontato un testimone "Aveva una specie di copricapo. Leggeva da un libro. Non pregava proprio a voce alta, ma dondolava avanti e indietro".
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.
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lunedì, settembre 04, 2006
Il Baffo e la Bestia
– Antonia, se non stai un po' zitta finisce che ti ammazzo.
– Perfino!
– Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
– Ah, caro mio...
– Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
– E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
Le discussioni tra mio padre e la nonna finivano immancabilmente con un proposito di omicidio e si arenavano sulle piastrelle scompagnate. Io li fissavo con un'espressione di bovino stupore, la mamma lasciava la stanza in lacrime e le zie seguivano tutto con il binocolo dalla casa vicina.
– Mamma, ma papà non ammazza davvero la nonna, no?
– No, sono due stupidi.
– Perché poi quando vengono la Claudia e la Raffaella se ne accorgono, se c'è qualcosa che non va con il pavimento. E le zie? Poi deve ammazzare anche le zie, e non abbiamo una casa tanto grande.
– Non le ammazza, le zie.
– Che strano, poi. Ci sono la legnaia e il sottoscala. Perché vuole seppellirla proprio in cucina?
– Non stare ad ascoltare quello che dice tuo padre.
Era l'agosto del 1973, e il babbo aveva due ossessioni: la Nonna Morta Sotto Il Pavimento (o Almeno Zitta) e La Grande Trota. Per quest'ultima sentiva di essere vicino a una soluzione. Da circa tre mesi all'imbrunire andava a fare la posta alla marmorata gigante che il suo amico d'infanzia Gianni, a tutti noto come Tarzan per lo stile di vita alternativo, diceva di aver intravisto nell'Isonzo dalle parti della Centrale Elettrica.
Con le ferie l'attività di vigilanza si era intensificata: il babbo partiva di buon mattino lasciandosi alle spalle una scia di Autan e di ottimismo, tornava a pranzo (il tempo di litigare con la nonna) e poi si riappostava fino a sera. Dopo una settimana di pesca intensiva aveva già cominciato a stabilire un legame empatico con il pesce ("pensa da trota, sii la trota"), peraltro senza averlo mai visto.
Antonia era scettica.
– Magari non esiste!
– Esiste.
– Magari non la sai pescare. Fa' veder l'esca.
– No.
– Fa' veder l'esca, mica te la mangio!
– Antonia, se non stai zitta...
– Allora chiedo all'Aldo.
– Antonia!
L'Aldo era il vicino vagamente imitativo, pescatore dilettante e sprovveduto, sempre alla ricerca di consigli che non sarebbe mai riuscito a mettere a frutto. Papà ci aveva imposto il silenzio stampa sulla Grande Trota: voleva evitare di trovarsi accanto Aldo con il suo entusiasmo da neofita proprio mentre "pensava da trota" fissando in silenzio il galleggiante.
– Ciao, papà è uscito?
– Per quanto mi consta...
– A pescare?
– No, no.
– A far esca?
– Forse...
– Progressi con il pesce?
– No eh be'...
– C'è la mamma?
– No.
– La nonna?
– Buongiorno signor Aldo!
– Signora, cosa mi dice di suo genero?
– Tanto una brava persona, mio genero.
– Sa se va a pescare, oggi?
– Ne so, di cose...
– Nonna!
– Sul pesce?
– Ah, no, sul pesce non so niente, arrivederla!
Accadde un pomeriggio. Papà pensava da trota, mamma era uscita a fare la spesa, io leggevo un libro e Antonia si stava curando il mal di testa con l'Optalidon e una pezza bagnata sulla fronte.
– Omadonna mi sa che mi gira la testa.
– Nonna!
– Mi stendo per terra solo un momento.
– Chiamo le zie?
– No no, adesso faccio un pisolino.
Poco dopo la mamma aprì la porta di casa, entrò in salotto e trovò me che vegliavo quella che le sembrò la salma di sua madre. Antonia morta davanti alla bambina e suo marito a fissare un galleggiante: ebbe la presenza di spirito di rimandare lo svenimento, di cacciare indietro le lacrime e di chiamare un'ambulanza. In un secondo momento si rese conto che Antonia respirava ancora. O meglio rantolava. O meglio, come si sarebbe chiarito in seguito, russava.
Quella sera papà tornò con la Trota - una marmorata di 14 chili - e una lieve tachicardia. Non potevo crederci.
– Papà!
– Vedi che c'era. Dov'è la mamma?
– All'ospedale con la nonna.
Mettiamoci nei panni di quest'uomo e delle sue coronarie: La Grande Trota tra le braccia e la Suocera all'Ospedale, nello stesso giorno. Sembrava quasi che il silenzio improvviso lo intimidisse. Per fortuna in quel momento qualcuno si attaccò al campanello del portone: Aldo.
Risultò che la nonna aveva esagerato con gli Optalidon. In seguito ebbe anche una reazione allergica che le fece gonfiare le labbra. Fu così che la vidi la mattina dopo, quando entrai correndo nella camerata e mi fermai incespicando davanti al suo letto:
– Nonna, l'ha presa, l'ha presa!
– La Tfota!
– 14 chili. Cos'hai alla bocca.
– Feazione allefgica. Che paufa che go ciapà, Mafìa Vefgine.
Vista così, con la camicia da notte bianca, la nuvoletta di capelli grigi, gli occhi velati, la pelle lentigginosa e le labbra gonfie, Antonia sembrava pure lei un pesce, ma di una specie antichissima e ormai estinta, un fossile vivente. Dovette pensarlo anche il babbo, che rimase a guardarla a distanza prima di avvicinarsi.
– Allofa tanti complimenti per la tfota.
– L'esca era quella giusta.
– O il pesce efa stanco.
– Anche.
– Ti pensavi che mofivo.
– Avevo già scavato il buco in cucina.
Di quel giorno resta una foto, che chiameremo il Baffo e la Bestia. Lui esibisce una camicia caki con le maniche arrotolate, blue jeans a zampa d'elefante con i taschini applicati sul davanti e chiusi da una zip, sandali di cuoio marrone, occhiali da sole con lenti fumè, caratteristica calvizie, baffi generosi, basette lunghe e un innaturale pallore da extrasistole. Sembra uscito da un film di Fernando di Leo, potrebbe essere il poliziotto in borghese ma anche il pregiudicato con precedenti per furto con scasso e ricettazione. E poi c'è lei, enorme, pesante. La Grande Trota stanca di correre.
La foto è miracolosamente a fuoco, ad Aldo per l'emozione tremavano le mani.
– Perfino!
– Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
– Ah, caro mio...
– Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
– E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
Le discussioni tra mio padre e la nonna finivano immancabilmente con un proposito di omicidio e si arenavano sulle piastrelle scompagnate. Io li fissavo con un'espressione di bovino stupore, la mamma lasciava la stanza in lacrime e le zie seguivano tutto con il binocolo dalla casa vicina.
– Mamma, ma papà non ammazza davvero la nonna, no?
– No, sono due stupidi.
– Perché poi quando vengono la Claudia e la Raffaella se ne accorgono, se c'è qualcosa che non va con il pavimento. E le zie? Poi deve ammazzare anche le zie, e non abbiamo una casa tanto grande.
– Non le ammazza, le zie.
– Che strano, poi. Ci sono la legnaia e il sottoscala. Perché vuole seppellirla proprio in cucina?
– Non stare ad ascoltare quello che dice tuo padre.
Era l'agosto del 1973, e il babbo aveva due ossessioni: la Nonna Morta Sotto Il Pavimento (o Almeno Zitta) e La Grande Trota. Per quest'ultima sentiva di essere vicino a una soluzione. Da circa tre mesi all'imbrunire andava a fare la posta alla marmorata gigante che il suo amico d'infanzia Gianni, a tutti noto come Tarzan per lo stile di vita alternativo, diceva di aver intravisto nell'Isonzo dalle parti della Centrale Elettrica.
Con le ferie l'attività di vigilanza si era intensificata: il babbo partiva di buon mattino lasciandosi alle spalle una scia di Autan e di ottimismo, tornava a pranzo (il tempo di litigare con la nonna) e poi si riappostava fino a sera. Dopo una settimana di pesca intensiva aveva già cominciato a stabilire un legame empatico con il pesce ("pensa da trota, sii la trota"), peraltro senza averlo mai visto.
Antonia era scettica.
– Magari non esiste!
– Esiste.
– Magari non la sai pescare. Fa' veder l'esca.
– No.
– Fa' veder l'esca, mica te la mangio!
– Antonia, se non stai zitta...
– Allora chiedo all'Aldo.
– Antonia!
L'Aldo era il vicino vagamente imitativo, pescatore dilettante e sprovveduto, sempre alla ricerca di consigli che non sarebbe mai riuscito a mettere a frutto. Papà ci aveva imposto il silenzio stampa sulla Grande Trota: voleva evitare di trovarsi accanto Aldo con il suo entusiasmo da neofita proprio mentre "pensava da trota" fissando in silenzio il galleggiante.
– Ciao, papà è uscito?
– Per quanto mi consta...
– A pescare?
– No, no.
– A far esca?
– Forse...
– Progressi con il pesce?
– No eh be'...
– C'è la mamma?
– No.
– La nonna?
– Buongiorno signor Aldo!
– Signora, cosa mi dice di suo genero?
– Tanto una brava persona, mio genero.
– Sa se va a pescare, oggi?
– Ne so, di cose...
– Nonna!
– Sul pesce?
– Ah, no, sul pesce non so niente, arrivederla!
Accadde un pomeriggio. Papà pensava da trota, mamma era uscita a fare la spesa, io leggevo un libro e Antonia si stava curando il mal di testa con l'Optalidon e una pezza bagnata sulla fronte.
– Omadonna mi sa che mi gira la testa.
– Nonna!
– Mi stendo per terra solo un momento.
– Chiamo le zie?
– No no, adesso faccio un pisolino.
Poco dopo la mamma aprì la porta di casa, entrò in salotto e trovò me che vegliavo quella che le sembrò la salma di sua madre. Antonia morta davanti alla bambina e suo marito a fissare un galleggiante: ebbe la presenza di spirito di rimandare lo svenimento, di cacciare indietro le lacrime e di chiamare un'ambulanza. In un secondo momento si rese conto che Antonia respirava ancora. O meglio rantolava. O meglio, come si sarebbe chiarito in seguito, russava.
Quella sera papà tornò con la Trota - una marmorata di 14 chili - e una lieve tachicardia. Non potevo crederci.
– Papà!
– Vedi che c'era. Dov'è la mamma?
– All'ospedale con la nonna.
Mettiamoci nei panni di quest'uomo e delle sue coronarie: La Grande Trota tra le braccia e la Suocera all'Ospedale, nello stesso giorno. Sembrava quasi che il silenzio improvviso lo intimidisse. Per fortuna in quel momento qualcuno si attaccò al campanello del portone: Aldo.
Risultò che la nonna aveva esagerato con gli Optalidon. In seguito ebbe anche una reazione allergica che le fece gonfiare le labbra. Fu così che la vidi la mattina dopo, quando entrai correndo nella camerata e mi fermai incespicando davanti al suo letto:
– Nonna, l'ha presa, l'ha presa!
– La Tfota!
– 14 chili. Cos'hai alla bocca.
– Feazione allefgica. Che paufa che go ciapà, Mafìa Vefgine.
Vista così, con la camicia da notte bianca, la nuvoletta di capelli grigi, gli occhi velati, la pelle lentigginosa e le labbra gonfie, Antonia sembrava pure lei un pesce, ma di una specie antichissima e ormai estinta, un fossile vivente. Dovette pensarlo anche il babbo, che rimase a guardarla a distanza prima di avvicinarsi.
– Allofa tanti complimenti per la tfota.
– L'esca era quella giusta.
– O il pesce efa stanco.
– Anche.
– Ti pensavi che mofivo.
– Avevo già scavato il buco in cucina.
Di quel giorno resta una foto, che chiameremo il Baffo e la Bestia. Lui esibisce una camicia caki con le maniche arrotolate, blue jeans a zampa d'elefante con i taschini applicati sul davanti e chiusi da una zip, sandali di cuoio marrone, occhiali da sole con lenti fumè, caratteristica calvizie, baffi generosi, basette lunghe e un innaturale pallore da extrasistole. Sembra uscito da un film di Fernando di Leo, potrebbe essere il poliziotto in borghese ma anche il pregiudicato con precedenti per furto con scasso e ricettazione. E poi c'è lei, enorme, pesante. La Grande Trota stanca di correre.
La foto è miracolosamente a fuoco, ad Aldo per l'emozione tremavano le mani.
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domenica, settembre 03, 2006
Braccio destro numero 1 di quello nuovo
Jumaa Farid al-Saidi, ad alcuni noto come Abu Humam e ad altri come Abu Rana, per tutti noi il "braccio destro numero 1 di quello nuovo", è arrivato trascinando il suo beauty case e si è sistemato timidamente in seconda fila tra gli sguardi curiosi degli altri vice. L'hanno catturato in giugno, mentre con quella faccia un po' così si accingeva a usare donne e bambini come scudi umani (ferocia: +2 punti), poi se lo sono persi in qualche magazzino e adesso lo rispolverano tra l'apparizione in video del dottor Zawahiri e un discorso di Bush sulla Guerra al Terrore (nuova serie).
Non è più come ai bei vecchi tempi, quando il braccio destro ci veniva fornito con allegato curriculum (esperto di esplosivi, chimico, tesoriere, visagista) e si lasciava dietro una scia di documenti, fotografie e numeri di telefono compromettenti che bastavano a farci divertire per una settimana. Del resto Abu Ayyub al-Masri, il suo capo, forse non è neanche il capo (carisma: -10). Forse sta in carcere, in Egitto (potere magico: -15).
Secondo le autorità irachene al-Saidi era "direttamente responsabile" della persona che aveva fatto saltare in aria il santuario sciita di Samarra (potere evocativo: +8) e commissionava rapimenti a scopo di riscatto (prestigio: +1).
C'è di buono che è ancora in garanzia.
-----------------
Make-up:
Fondotinta rivitalizzante Brighten-Me-Up, Superpowder opacizzante Anonymous Beige, Fard Alcaidora in quattro tonalità effetto mosaico, rossetto Infrarouge #10 Bluff, Dazzling Body Powder Or du Japon.
Non è più come ai bei vecchi tempi, quando il braccio destro ci veniva fornito con allegato curriculum (esperto di esplosivi, chimico, tesoriere, visagista) e si lasciava dietro una scia di documenti, fotografie e numeri di telefono compromettenti che bastavano a farci divertire per una settimana. Del resto Abu Ayyub al-Masri, il suo capo, forse non è neanche il capo (carisma: -10). Forse sta in carcere, in Egitto (potere magico: -15).
Secondo le autorità irachene al-Saidi era "direttamente responsabile" della persona che aveva fatto saltare in aria il santuario sciita di Samarra (potere evocativo: +8) e commissionava rapimenti a scopo di riscatto (prestigio: +1).
C'è di buono che è ancora in garanzia.
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Fondotinta rivitalizzante Brighten-Me-Up, Superpowder opacizzante Anonymous Beige, Fard Alcaidora in quattro tonalità effetto mosaico, rossetto Infrarouge #10 Bluff, Dazzling Body Powder Or du Japon.
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sabato, settembre 02, 2006
Olbermann a Rumsfeld: questa è una democrazia
"L'uomo che vede assoluti dove tutti gli altri vedono sfumature di significato è o un profeta o un ciarlatano. Donald H. Rumsfeld non è un profeta".
Keith Olbermann, conduttore di Countdown sulla MSNBC, nel suo commento al discorso di Rumsfeld davanti ai veterani dell'American Legion.
L'ho tradotto e l'ho messo qui su 2.0: è un bel discorso.
Keith Olbermann, conduttore di Countdown sulla MSNBC, nel suo commento al discorso di Rumsfeld davanti ai veterani dell'American Legion.
L'ho tradotto e l'ho messo qui su 2.0: è un bel discorso.
venerdì, settembre 01, 2006
Il reality palestinese: 24-30 agosto
Vediamo come sono andate le cose questa settimana nel reality palestinese. Ben 30 concorrenti sono stati eliminati, mentre i nominati di questa settimana sono 52. Per rendere il gioco più appetibile e allettare gli sponsor non è stato ancora detto ai palestinesi che Israele ha perso la guerra in Libano; in compenso hanno ricevuto la visita di Kofi Annan, però è stato fatto loro credere che si trattasse di un Morgan Freeman particolarmente tirato a lucido in tour promozionale. Anche per questa settimana dovranno farsi bastare una quantità inferiore di cibo e di combustibile. Acqua, poca. Elettricità, così così. La costruzione del Muro procede speditamente sotto ogni profilo.
Al solito, cito e traduco dal rapporto del Palestinian Center for Human Rights relativo alle azioni dell'Esercito di occupazione israeliano nei Territori Occupati nella settimana dal 24 al 30 agosto 2006 (si sono dimenticati di cambiare la data, ma ho controllato: i dati sono aggiornati, l'altra settimana gli eliminati erano solo 8).
- Le Forze israeliane di occupazione hanno ucciso 30 palestinesi, inclusi 3 bambini, un giovane mentalmente disabile e una donna.
- 20 di queste vittime sono state uccise nel quartiere di al-Shojaeya neighborhood a Gaza City.
- in 3 casi si è trattato di omicidi extragiudiziali, in Cisgiordania.
- Sono rimasti feriti 52 civili palestinesi, inclusi 18 bambini e una donna.
- L'Esercito ha lanciato una serie di attacchi aerei su case della Striscia di Gaza.
- A Gaza City e a Jabalya sono state distrutte tre case.
- L'Esercito di difesa israeliano ha condotto 40 incursioni in comunità palestinesi della Cisgiordania e ha invaso il quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha arrestato 50 civili palestinesi in Cisgiordania, compresi 6 bambini.
- Ha arrestato un membro del Consiglio Legislativo palestinese a Ramallah.
- Ha arrestato 7 civili palestinesi nella Striscia di Gaza.
- Ha demolito 4 case a Nablus.
- Ha distrutto proprietà private nel quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha continuato a imporre un assedio totale ai Territori Palestinesi Occupati e uno stretto assedio alla Striscia di Gaza; sono mancati generi alimentari e combustibile. Le truppe israeliane posizionate in vari posti di controllo nella Cisgiordania hanno arrestato 5 civili palestinesi.
- Ha continuato a costruire il Muro di Annessione in Cisgiordania; a questo scopo ha raso al suolo altre aree di terra a Hebron.
- I coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili palestinesi e le loro proprietà nei Territori Palestinesi Occupati; hanno attaccato civili palestinesi e le loro proprietà a Hebron; nel villaggio di Beit Fourik, nei pressi Nablus, è rimasto ferito un bambino palestinese.
Intanto su Gaza continua la pioggia di volantini lasciati cadere dagli aerei israeliani. (aerei: più che sufficiente. Se cominciare a disquisire sul tipo di aereo vi picchio con la madonnina placcata oro zecchino). IMEMC riporta il testo di uno di quei volantini:
"Agli abitanti della Striscia di Gaza.
I membri dei gruppi terroristici continuano a usarvi come scudi umani. Impediscono l'apertura dei valichi con le loro operazioni terroristiche, e dunque siete diventati loro ostaggi.
L'Esercito di difesa israeliano si rende conto che questi valichi per voi sono vitali, e non vuole sprecare l'occasione di riaprirli e di riaprirne di nuovi, come quello di Soufa, per il vostro bene. Tuttavia la continuazione degli attacchi e il transito di terroristi ai valichi non lascia all'Esercito altra scelta se non quella di tenerli chiusi per proteggere le vite dei lavoratori palestinesi e israeliani e proteggere i cittadini dello stato di Israele.
Non permettete a quegli estremisti che servono interessi stranieri di impedirvi di avere un futuro sicuro ed econonomicamente prospero.
Il Comando Centrale dell'Esercito di difesa israeliano".
Giusto perché mi andava di chiudere con un po' di ironia.
Al solito, cito e traduco dal rapporto del Palestinian Center for Human Rights relativo alle azioni dell'Esercito di occupazione israeliano nei Territori Occupati nella settimana dal 24 al 30 agosto 2006 (si sono dimenticati di cambiare la data, ma ho controllato: i dati sono aggiornati, l'altra settimana gli eliminati erano solo 8).
- Le Forze israeliane di occupazione hanno ucciso 30 palestinesi, inclusi 3 bambini, un giovane mentalmente disabile e una donna.
- 20 di queste vittime sono state uccise nel quartiere di al-Shojaeya neighborhood a Gaza City.
- in 3 casi si è trattato di omicidi extragiudiziali, in Cisgiordania.
- Sono rimasti feriti 52 civili palestinesi, inclusi 18 bambini e una donna.
- L'Esercito ha lanciato una serie di attacchi aerei su case della Striscia di Gaza.
- A Gaza City e a Jabalya sono state distrutte tre case.
- L'Esercito di difesa israeliano ha condotto 40 incursioni in comunità palestinesi della Cisgiordania e ha invaso il quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha arrestato 50 civili palestinesi in Cisgiordania, compresi 6 bambini.
- Ha arrestato un membro del Consiglio Legislativo palestinese a Ramallah.
- Ha arrestato 7 civili palestinesi nella Striscia di Gaza.
- Ha demolito 4 case a Nablus.
- Ha distrutto proprietà private nel quartiere di al-Shojaeya a Gaza City.
- Ha continuato a imporre un assedio totale ai Territori Palestinesi Occupati e uno stretto assedio alla Striscia di Gaza; sono mancati generi alimentari e combustibile. Le truppe israeliane posizionate in vari posti di controllo nella Cisgiordania hanno arrestato 5 civili palestinesi.
- Ha continuato a costruire il Muro di Annessione in Cisgiordania; a questo scopo ha raso al suolo altre aree di terra a Hebron.
- I coloni israeliani hanno continuato ad attaccare civili palestinesi e le loro proprietà nei Territori Palestinesi Occupati; hanno attaccato civili palestinesi e le loro proprietà a Hebron; nel villaggio di Beit Fourik, nei pressi Nablus, è rimasto ferito un bambino palestinese.
Intanto su Gaza continua la pioggia di volantini lasciati cadere dagli aerei israeliani. (aerei: più che sufficiente. Se cominciare a disquisire sul tipo di aereo vi picchio con la madonnina placcata oro zecchino). IMEMC riporta il testo di uno di quei volantini:
"Agli abitanti della Striscia di Gaza.
I membri dei gruppi terroristici continuano a usarvi come scudi umani. Impediscono l'apertura dei valichi con le loro operazioni terroristiche, e dunque siete diventati loro ostaggi.
L'Esercito di difesa israeliano si rende conto che questi valichi per voi sono vitali, e non vuole sprecare l'occasione di riaprirli e di riaprirne di nuovi, come quello di Soufa, per il vostro bene. Tuttavia la continuazione degli attacchi e il transito di terroristi ai valichi non lascia all'Esercito altra scelta se non quella di tenerli chiusi per proteggere le vite dei lavoratori palestinesi e israeliani e proteggere i cittadini dello stato di Israele.
Non permettete a quegli estremisti che servono interessi stranieri di impedirvi di avere un futuro sicuro ed econonomicamente prospero.
Il Comando Centrale dell'Esercito di difesa israeliano".
Giusto perché mi andava di chiudere con un po' di ironia.
giovedì, agosto 31, 2006
Il cordless più stupido del mondo
Questo pomeriggio.
– Pronto.
– Pronto, buongiorno, Studio Medico?
– No, signora, ha sbagliato numero.
– Ma come, ho fatto lo 0481xxxxxx.
– No ha fatto lo...
– ... sì?
– Mamma? Sei tu?
– E tu, sei tu?
– Sì.
– Non lo so, come ho fatto.
– Avevi il mio numero in memoria.
– Ma no, ho fatto il loro numero e hai risposto tu. Dev'essere il cordless nuovo.
Un cordless in grado di comporre un solo numero, il mio, e l'ha comprato mia madre.
Sono una donna fortunata.
Poteva comprarlo mia suocera.
– Pronto.
– Pronto, buongiorno, Studio Medico?
– No, signora, ha sbagliato numero.
– Ma come, ho fatto lo 0481xxxxxx.
– No ha fatto lo...
– ... sì?
– Mamma? Sei tu?
– E tu, sei tu?
– Sì.
– Non lo so, come ho fatto.
– Avevi il mio numero in memoria.
– Ma no, ho fatto il loro numero e hai risposto tu. Dev'essere il cordless nuovo.
Un cordless in grado di comporre un solo numero, il mio, e l'ha comprato mia madre.
Sono una donna fortunata.
Poteva comprarlo mia suocera.
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famigliamir
Falso Allarme per Maglietta
Al JFK di New York lo costringono a togliersi la maglietta con scritta in caratteri arabi (e traduzione in inglese). Lui è Raed Jarrar, architetto (e blogger) di origini irachene.
Quiz del giovedì:
Cosa c'era scritto su quella maglietta?
1. You are leaving the Israeli sector.
2. My daughter went to Baghdad and all I got was this lousy t-shirt.
3. Where's Lee Harvey Oswald when he's needed?
4. We will not be silent.
Link
Quiz del giovedì:
Cosa c'era scritto su quella maglietta?
1. You are leaving the Israeli sector.
2. My daughter went to Baghdad and all I got was this lousy t-shirt.
3. Where's Lee Harvey Oswald when he's needed?
4. We will not be silent.
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mercoledì, agosto 30, 2006
Hey lube
Insomma, non puoi portarti il collirio, la crema solare, lo shampoo, il balsamo, il bagnoschiuma, le cremine, il lucidalabbra, il dentifricio, il collutorio, il fondotinta fluido, la soluzione salina per le lenti e puoi portarti il lubrificante personale? Fino a 4 once (113 grammi)?
No burrocacao, sì lubrificante? Dico*.
È sul sito della TSA, l'Ente americano per la sicurezza dei trasporti.
*È pateticamente chiaro a tutti che il capoblog in questo momento si sta censurando.
No burrocacao, sì lubrificante? Dico*.
È sul sito della TSA, l'Ente americano per la sicurezza dei trasporti.
*È pateticamente chiaro a tutti che il capoblog in questo momento si sta censurando.
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Falso Allarme per Nome Esotico
Il bello di questa notizia apparsa sul sito della BBC è che non si capisce cosa abbia combinato il Kulasegaram Jayendran, in attesa del traghetto da Ardossan all'isola di Arran, per turbare l'ordine pubblico e far scattare un security alert. Altrove si accenna a un "presunto commento rivolto al personale del traghetto". Lo metto via come "Falso Allarme per Nome Esotico e Colore dell'Incarnato".
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falsiallarmi
La mia nuova collezione
È quasi settembre, i miei bracci destri lustrati con il sidol sono schierati in perfetto ordine sulla mensola del salotto (the new guy di al Qaeda-Iraq è uno a cui piace mantenere il basso profilo, si dice in giro, e questo significa che devono ancora lavorarci su) e sento che è ora di cominciare una nuova collezione: i Falsi Allarmi.
Dopo il papà di tutti i FA, quello liquido e senza precedenti, dopo l'omino che portava nello zaino una "pompa" che è stata scambiata per "bomba" e svariati aerei scortati a terra o mai decollati perché tra i passeggeri c'erano dei signori dalla pelle scura che "forse" parlavano arabo e portavano giubbotti troppo pesanti per la stagione (moda tiranna), ho deciso di cominciare con questi due oggettini di pregio:
1. Ragazzino fa cadere per sbaglio l'iPod nel bagno dell'aereo, creando scompiglio.
2. Un signore dichiara la propria antipatia per una diga durante un incontro pubblico e riceve una chiamata dell'FBI.
1. My name is Stupid
Il ragazzino sta volando in Canada da un'amica conosciuta giocando in rete, va in bagno, torna al suo posto, nota una certa agitazione tra le hostess. Solo dopo averle viste fare una telefonata si rende conto di non avere più l'iPod con sé e fa due più due. Va dalle hostess, spiega l'accaduto e dice: "Quello è il mio iPod. Non serve che chiamiate l'Ente per la protezione del traffico aereo". "Lo abbiamo già fatto", dicono loro.
A terra lo interrogano, e quando emerge che il ragazzino è un giocatore di World of Warcraft (pseudonimo: "Stupid") le cose si fanno, come dire, più complicate:
"Che tipo di gioco è?"
"È un gioco fantasy... si gioca in rete"
"Fantasy... tipo maghi e stregoni?"
"Be', gli stregoni ci sono..."
Bisogna anche spiegare agli agenti antiterrorismo cosa sono le gilde. Poi arrivano le domande toste: cosa pensi dell'11 settembre? E sulla questione dell'Iran? Sai costruire una bomba?
Alla fine lo lasciano andare. Poi un agente gli si avvicina:
"Me l'hanno appena dato gli artificieri. È un iPod. Lo rivuoi?"
"È stato nel cesso".
"Sì, è sporco".
Poi l'agente gli dice:
"Tim, ormai sei fuori dai guai. Adesso puoi dirmelo. Sei andato in bagno e hai buttato per sbaglio l'iPod nel water?"
"No! Ve l'ho detto, me ne sono accorto dopo!"
"OK, OK. Ti credo. Sei andato alla grande, Tim".
Link
Sul forum di WOW Stupid racconta la sua avventura.
2. Arrivederci e grazie per il pesce.
Il Genio militare americano organizza un incontro pubblico ad Alton, Illinois, per parlare di pesci, di chiuse e di dighe sul Mississippi. C'è anche una presentazione PowerPoint sulle varie proposte per migliorare la vita dei pesci: una di esse consiste nell'eliminazione di una diga a East Alton.
Il signor Bensman interviene a favore della demolizione della diga. Anzi, come scriverà un quotidiano locale, dichiara ai genieri che gli "piacerebbe veder saltar in aria quella diga".
Il giorno dopo un ufficiale del Genio legge il giornale e decide che il signor Bensman ha minacciato un'infrastruttura pubblica.
Quando viene contattato da un agente dell'FBI, il signor Bensman si stupisce che secondo i federali un terrorista possa annunciare i suoi piani durante un incontro pubblico organizzato dall'Esercito. Poi però gli dicono che vogliono perquisirgli la casa, e allora gli viene in mente che forse ha bisogno di un avvocato. Bene, dice l'agente dell'FBI, allora scriverò che non collabora.
Link
Dopo il papà di tutti i FA, quello liquido e senza precedenti, dopo l'omino che portava nello zaino una "pompa" che è stata scambiata per "bomba" e svariati aerei scortati a terra o mai decollati perché tra i passeggeri c'erano dei signori dalla pelle scura che "forse" parlavano arabo e portavano giubbotti troppo pesanti per la stagione (moda tiranna), ho deciso di cominciare con questi due oggettini di pregio:
1. Ragazzino fa cadere per sbaglio l'iPod nel bagno dell'aereo, creando scompiglio.
2. Un signore dichiara la propria antipatia per una diga durante un incontro pubblico e riceve una chiamata dell'FBI.
1. My name is Stupid
Il ragazzino sta volando in Canada da un'amica conosciuta giocando in rete, va in bagno, torna al suo posto, nota una certa agitazione tra le hostess. Solo dopo averle viste fare una telefonata si rende conto di non avere più l'iPod con sé e fa due più due. Va dalle hostess, spiega l'accaduto e dice: "Quello è il mio iPod. Non serve che chiamiate l'Ente per la protezione del traffico aereo". "Lo abbiamo già fatto", dicono loro.
A terra lo interrogano, e quando emerge che il ragazzino è un giocatore di World of Warcraft (pseudonimo: "Stupid") le cose si fanno, come dire, più complicate:
"Che tipo di gioco è?"
"È un gioco fantasy... si gioca in rete"
"Fantasy... tipo maghi e stregoni?"
"Be', gli stregoni ci sono..."
Bisogna anche spiegare agli agenti antiterrorismo cosa sono le gilde. Poi arrivano le domande toste: cosa pensi dell'11 settembre? E sulla questione dell'Iran? Sai costruire una bomba?
Alla fine lo lasciano andare. Poi un agente gli si avvicina:
"Me l'hanno appena dato gli artificieri. È un iPod. Lo rivuoi?"
"È stato nel cesso".
"Sì, è sporco".
Poi l'agente gli dice:
"Tim, ormai sei fuori dai guai. Adesso puoi dirmelo. Sei andato in bagno e hai buttato per sbaglio l'iPod nel water?"
"No! Ve l'ho detto, me ne sono accorto dopo!"
"OK, OK. Ti credo. Sei andato alla grande, Tim".
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Sul forum di WOW Stupid racconta la sua avventura.
2. Arrivederci e grazie per il pesce.
Il Genio militare americano organizza un incontro pubblico ad Alton, Illinois, per parlare di pesci, di chiuse e di dighe sul Mississippi. C'è anche una presentazione PowerPoint sulle varie proposte per migliorare la vita dei pesci: una di esse consiste nell'eliminazione di una diga a East Alton.
Il signor Bensman interviene a favore della demolizione della diga. Anzi, come scriverà un quotidiano locale, dichiara ai genieri che gli "piacerebbe veder saltar in aria quella diga".
Il giorno dopo un ufficiale del Genio legge il giornale e decide che il signor Bensman ha minacciato un'infrastruttura pubblica.
Quando viene contattato da un agente dell'FBI, il signor Bensman si stupisce che secondo i federali un terrorista possa annunciare i suoi piani durante un incontro pubblico organizzato dall'Esercito. Poi però gli dicono che vogliono perquisirgli la casa, e allora gli viene in mente che forse ha bisogno di un avvocato. Bene, dice l'agente dell'FBI, allora scriverò che non collabora.
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martedì, agosto 29, 2006
Il miagolante signor G.
La miagolante creatura e le sue graziose unghie su YouTube. È SFW, ma anche un po' WTF.
Né imminente, né inimmaginabile
Sempre a proposito dell'attentato "di dimensioni inimmaginabili" che sarebbe stato sventato dalle autorità britanniche il 10 agosto scorso, Enrico Franceschini su Repubblica riferisce di una "lunga e accurata inchiesta" del New York Times , che riassume così:
"la minaccia era seria, gli arresti vennero decisi dopo che alcuni dei presunti terroristi registrarono le rivendicazioni dell'attentato da rendere pubbliche dopo la loro morte suicida, ma apparentemente il complotto non aveva ancora raggiunto la fase finale e non è chiaro come e quando i complottatori lo avrebbero portato a termine. Qualcuno degli investigatori non è nemmeno sicuro se sarebbero riusciti a portarlo a termine, cioè se possedevano l'esperienza tecnica richiesta per fare detonare un esplosivo di quel tipo.
Questo non significa che il pericolo non fosse (e non rimanga) serio; né che un'altra cellula terroristica non stia portando avanti nell'ombra un piano analogo, in Inghilterra o altrove. Ma alcune affermazioni fatte nelle prime ore e nei primi giorni successivi all'arresto dei ventiquattro sospetti, scrive il New York Times, appaiono ora 'esagerate', imprecise, fuorvianti. Non ci sarebbero prove, ad esempio, che i terroristi volevano far saltare 'dieci' aerei, né che il loro attacco avrebbe causato un massacro 'inimmaginabile, senza precedenti'.
La dinamica degli arresti e soprattutto il modo in cui furono annunciati diffuse l'impressione che i terroristi fossero stati fermati all'ultimo momento: poche ore dopo o al massimo il mattino seguente sarebbero saliti sugli aerei compiendo le loro stragi. Invece dall'inchiesta del New York Times risulta che non avevano ancora acquistato i biglietti e neppure deciso date o rotte dei voli".
Cioè, quello che Craig Murray aveva osservato a pochi giorni dagli arresti, e che aveva ribadito in un commento sul Guardian: la scelta dei tempi è stata di natura politica ("qui c'è più propaganda che complotto"), il rischio era probabilmente reale ma vago, e soprattutto questa operazione non ha contribuito a eliminarlo.
L'inchiesta ieri è uscita solo sulla versione cartacea del New York Times, ed è stata esclusa dal sito Internet. Oggi c'è, a questo indirizzo.
(Per evitare la registrazione, c'è il solito bugmenot)
"la minaccia era seria, gli arresti vennero decisi dopo che alcuni dei presunti terroristi registrarono le rivendicazioni dell'attentato da rendere pubbliche dopo la loro morte suicida, ma apparentemente il complotto non aveva ancora raggiunto la fase finale e non è chiaro come e quando i complottatori lo avrebbero portato a termine. Qualcuno degli investigatori non è nemmeno sicuro se sarebbero riusciti a portarlo a termine, cioè se possedevano l'esperienza tecnica richiesta per fare detonare un esplosivo di quel tipo.
Questo non significa che il pericolo non fosse (e non rimanga) serio; né che un'altra cellula terroristica non stia portando avanti nell'ombra un piano analogo, in Inghilterra o altrove. Ma alcune affermazioni fatte nelle prime ore e nei primi giorni successivi all'arresto dei ventiquattro sospetti, scrive il New York Times, appaiono ora 'esagerate', imprecise, fuorvianti. Non ci sarebbero prove, ad esempio, che i terroristi volevano far saltare 'dieci' aerei, né che il loro attacco avrebbe causato un massacro 'inimmaginabile, senza precedenti'.
La dinamica degli arresti e soprattutto il modo in cui furono annunciati diffuse l'impressione che i terroristi fossero stati fermati all'ultimo momento: poche ore dopo o al massimo il mattino seguente sarebbero saliti sugli aerei compiendo le loro stragi. Invece dall'inchiesta del New York Times risulta che non avevano ancora acquistato i biglietti e neppure deciso date o rotte dei voli".
Cioè, quello che Craig Murray aveva osservato a pochi giorni dagli arresti, e che aveva ribadito in un commento sul Guardian: la scelta dei tempi è stata di natura politica ("qui c'è più propaganda che complotto"), il rischio era probabilmente reale ma vago, e soprattutto questa operazione non ha contribuito a eliminarlo.
L'inchiesta ieri è uscita solo sulla versione cartacea del New York Times, ed è stata esclusa dal sito Internet. Oggi c'è, a questo indirizzo.
(Per evitare la registrazione, c'è il solito bugmenot)
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