giovedì, novembre 10, 2005

Saluto alla bandiera di Blair



La prima pagina del Sun di martedì scorso mostrava il volto sofferente e coperto di sangue di John Tulloch, ferito negli attentati del 7 luglio a Londra. Il titolo era "Dite a Tony che ha ragione", e la pagina era composta in modo da far pensare ai lettori che la vittima approvasse le misure antiterrorismo messe in atto dal governo Blair.
Problema: John Tulloch, docente di comunicazione (e dunque abituato ad analizzare i media e le loro distorsioni), non pensa affatto che Tony abbia ragione:

Dal Guardian di oggi (via Davblog)

"Questo significa usare la mia immagine per fa approvare una legislazione draconiana e assolutamente non necessaria. È un'incredibile ironia che il Sun dica di rappresentare la gente, e che non chieda invece alle persone coinvolte, alle vittime, ciò che pensano veramente. Se volete proprio usare la mia immagine, le parole che escono dalla mia bocca devono essere 'Non a nome mio, Tony'. Niente di quel che ho letto o visto negli ultimi mesi mi ha convinto che queste leggi sono necessarie."

"È un classico caso di manipolazione dei media che dimostra la connivenza tra il New Labour e la stampa di Murdoch. Non c'è bisogno di un'analisi sofisticata per capire quello che stanno facendo con la retorica delle immagini e il testo. Le parole collegano la mia immagine a una particolare interpretazione politica di quell'evento, dando l'impressione che escano dalla mia bocca. Mi viene in mente il famoso saggio del semiologo Roland Barthes, il quale analizzò l'immagine di un soldato nero che faceva il saluto militare alla bandiera francese. Ecco cos'abbiamo qui: mi fanno salutare la bandiera di Blair."

Finalmente un'"immagine iconica" che sa il fatto suo.

giovedì, novembre 03, 2005

Loro ci stanno attenti

Purtroppo il problema va avanti da settembre, ma non per questo bisogna smettere di parlarne. Oggi sul Guardian è uscito un articolo del quale riporto alcuni estratti interessanti per capire quello che sta passando la popolazione della Striscia di Gaza:

"Israele sta impiegando una nuova terrificante tattica contro i civili palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza, ricorrendo ad assordanti "bombe sonore" che provocano terrore, causano aborti e traumatizzano i bambini. Dopo lo sgombero dei coloni ebrei dalla Striscia di Gaza sono cominciati i boom sonici provocati dagli aerei dell'aviazione israeliana che superano la barriera del suono, cosa che accade spesso di notte. I palestinesi hanno paragonato l'onda d'urto a un terremoto o a una grossa esplosione. Dicono che è some essere stati colpiti da un muro d'aria, che provoca dolore agli orecchi e causa talvolta sanguinamenti dal naso e 'lascia l'organismo in preda a un tremore interno'.
Il ministero della salute palestinese ha dichiarato che le bombe sonore hanno causato aborti e problemi cardiaci. Le Nazioni Unite hanno chiesto che si ponga fine a questa tattica, affermando che causa attacchi di panico nei bambini. Le scosse hanno anche danneggiato gli edifici causando crepe nei muri e mandando in pezzi i vetri di migliaia di finestre.
[...]
Durante la scorsa settimana gli aerei israeliani hanno causato 28 boom sonici volando ad alta velocità e a bassa quota sulla Striscia di Gaza, a volte a distanza di un'ora l'uno dall'altro e di notte. Nel mese di settembre l'aviazione israeliana ha causato 29 boom sonici in cinque giorni.
Un ufficiale dei servizi dell'esercito israeliano che ci è stato vietato di nominare ha detto che la tattica è stata pensata per incrinare il consenso dei civili nei confronti dei gruppi armanti palestinesi. 'Vogliamo mandare un messaggio senza far del male alla gente. Vogliamo incoraggiare i palestinesi a far qualcosa per risolvere il problema del terrorismo,' ha detto. 'Quali sono le alternative? Noi non siamo come i terroristi che sparano ai civili. Noi ci stiamo attenti. Ci assicuriamo che nessuno rimanga ferito.'
[...]
L'agenzia dell'ONU per i profughi palestinesi ha detto che una maggioranza dei pazienti ricoverati per le conseguenze dei boom sonici è costituita da minori di 16 anni che soffrono di sintomi come attacchi d'ansia, enuresi, spasmi muscolari, temporanea perdita dell'udito e difficoltà respiratorie.
Anche se gli israeliani dicono che le onde d'urto non causano feriti, i dottori dell'ospedale di Gaza affermano che i sorvoli hanno provocato numerosi aborti. Questi ultimi sono aumentati del 40%, secondo il chirurgo Jumaa Saqqa, che è anche il portavoce dell'ospedale. 'Non c'erano altri sintomi, e l'aumento ha avuto luogo dopo i boom sonici. Non vediamo altra spiegazione. Il numero di pazienti ricoverati in cardiologia è raddoppiato. Alcuni di essi hanno subito danni gravi.'
Il ministero della sanità palestinese ha stimato che gli aborti causati dalle onde d'urto sono almeno 20.
[...]
L'esercito è stato costretto a scusarsi dopo che un boom sonico è stato sentito in territorio israeliano, la scorsa settimana. Il quotidiano Maariv ha descritto il suono paragonandolo a 'un bombardamento pesante. Il rumore che ha scosso i cieli israeliani è stato terrorizzante. Migliaia di cittadini sono saltati giù dai loro letti in preda al panico, molti di loro hanno telefonato preoccupati alla polizia e ai pompieri. I centralini sono andati in tilt.'"

Fonte: "Palestinians hit by sonic boom air raids", The Guardian.

mercoledì, novembre 02, 2005

OGGI

"Cara M.,

Se non fosse per Pasolini e per la poesia che hai inserito nel blog, non ti avrei forse raccontato quanto segue, e che a questo punto diventa una specie di epigrafe personale a lui dedicata.

Giovedì scorso ero in viaggio per il Veneto assieme all'amministratore delegato della società per cui lavoro. È stata una giornata sgradevolissima, a fianco di un uomo con le impazienze, le intemperanze e le parole fastidiose di un bambino viziato. Avrei diversi episodi da descrivere: la sua incazzatura per avere modificato un programma che lui stesso aveva alterato; la sua incazzatura per essere salito nella mia macchina ed aver trovato il seggiolino ad impedirgli la giusta reclinazione del sedile; la sua incazzatura ripetuta ad ogni errore del navigatore satellitare; la sua incazzatura per essere entrato nel palazzo sbagliato all'ultimo degli appuntamenti; la sua incazzatura per non essere stato riportato tempestivamente in autostrada a causa della mia vista non all'altezza del compito.

Imboccando finalmente l'ultimo degli ingressi della Venezia-Milano, a Mestre, ho avuto modo di dirgli due cose. La prima, che se fosse stato un mio parente, lo avrei lasciato a piedi già da un pezzo; la seconda, una citazione di Popper riguardo al fatto che non occorre essere più precisi di quanto la situazione non richieda. Alla sua contestazione che quel tale non facesse il "nostro" lavoro, ho risposto che, purtroppo per lui, non solo il lavoro, ma le leggi, la morale e quant'altro dipendono da gente come Popper (non è del tutto vero, ma in quel momento doveva essere così). È seguito un silenzio di mezz'ora e un 'buonasera' finale.

Non sapevo di aver fatto tutto questo anche per mia madre, ma se lo dice Pasolini è certamente vero.

Un bacio,

D."

Il selvaggio dolore di esser uomini

Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d’esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d’amore,
se non d’un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l’antico, vergognoso segreto
d’accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
– nel vostro odio – addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.

Pier Paolo Pasolini, "Ballata delle madri"
da Poesia in forma di rosa, Garzanti, Milano 1964.

martedì, novembre 01, 2005

Souvenir d'Abu Ghraib

Ciascuno dei cinquecentosessantacinque prigionieri liberati oggi da Abu Ghraib ha ricevuto:
1. una copia del Corano;
2. 25 dollari;
3. una maglietta per papà, con la scritta "Mio figlio è stato ad Abu Ghraib e mi ha portato solo questa maglietta del cavolo."

Va bene, l'ultima me la sono parzialmente inventata. La maglietta c'è, ma è bianca.

mercoledì, ottobre 26, 2005

lunedì, ottobre 24, 2005

The Big State

Quel che si dice partire con il piede giusto:

"Il mio stato del Texas è molto grande. Quindi potete immaginare quanto mi abbia sorpresa apprendere che il vostro paese, l'Indonesia, è tre volte più grande del mio grande stato del Texas."
Karen Hughes, sottosegretario di Stato per la Diplomazia Estera degli Stati Uniti, durante un incontro con un gruppo di studenti indonesiani.

Fonte: "US envoy fails to impress Muslim students", Financial Times.
Via John Brown.

The Big Sleep

Noi il lunedì siamo sempre un po' così.



E no, a quanto pare non funzionano i commenti.

Aggiornamento: i commenti adesso funzionano.
Per chi non avesse già risolto il problema, il trucco è questo: in haloscan, si va in "settings", e poi in "beta features". In "spam filters" si seleziona "no" dove sta scritto "Enable Redirect". Infine si salva, ed ecco fatto.

domenica, ottobre 23, 2005

The suocera files/Mai vinto niente, in vita mia



A pranzo, bourguignonne dalla suocera. Carne cruda, furti di forchettine, abbondanti schizzi d'olio (quasi tutti assorbiti dalla maglia fucsia di L., subito cosparsa di borotalco su mia istigazione), pinzimonio e amenità. Niente pollo, "perché ho paura, insomma!". In compenso le salsine, opera di una misteriosa e non identificata "Sofia", avevano tutte una sfumatura verdina, di quel verdino che oggigiorno si porta tanto. Spero che questa "Sofia" si limiti ad esperimenti di cucina molecolare e non si gingilli con i veleni, ma questo sarò in grado di dirvelo solo domani mattina. Va detto che la padrona di casa ha mangiato tutt'altro, per la precisione un passato di verdure: "buonissime, fresche fresche, come mi ha raccomandato la mia gastroenterologa!"
Ho trovato consolante sapere che esiste una gastroenterologa di famiglia.

Naturalmente la conversazione a tavola vale sempre gli esperimenti di mille Sofie:

Miro: "E poi ci sarebbe la possibilità di fare questo viaggio..."
Suocera: "E vai, vai, tu che puoi!"
Miro: "Tra l'altro, le ore di volo sono davvero tante."
Suocera: "Ah, quando mio marito doveva prendere spesso l'aereo io ero preoccupata, allora lui mi diceva: 'Cara, pensa che poi i soldi dell'assicurazione vanno tutti a te!' E invece! Figurati, io sono pure sfortunata. Non ho mai vinto niente, in vita mia!'"

Ho visto il marito sorriderle raggiante dall'altro capo del tavolo, sorseggiando la sua dose consentita di pelinkovec.

venerdì, ottobre 21, 2005

Segretarie

– Pronto, senta, ci è tornata indietro una lettera che le avevamo mandato."
– Infatti, la aspettavo ma non è mai arrivata.
– Qui c'è scritto via xxxxxx 368.
– Ah, allora il motivo è questo: l'indirizzo esatto è via xxxxxx 36-barra-B-come-Bari.
– Ah! – Comunque seccata. – Ma come, possibile che non vi conoscano?
– Lo prendo come un complimento. Comunque c'è una differenza di 300 numeri civici.
– Ah.– Non convinta. – Allora le mando un fax, va'. Mi dia il numero.
– È lo stesso.
– No no, ascolti, me lo dia che è meglio.
– Uhm... ok.
Mi ferma alla terza cifra.
– Ah ma è lo stesso, scusi?
– Come le dicevo. Se ha il fax già pronto, le mando il segnale.
– Richiamo. Buongiorno!
– Buongiorno. E grazie a lei.

Ora, io mi chiedo. Come vengono assunte certe segretarie di istituti superiori? Con un concorso che prevede la soluzione di un sudoku facile o di uno schema di parole crociate facilitate? Per raccomandazione del locale club femminile di scala quaranta? Per sorteggio, tirando a sorte tra le candidate scartate alle selezioni di un call center? In base a complicate regole dinastiche che prevedono tra le varie deprecabili usanze anche il matrimonio tra consanguinei?
Chi sa, parli.

La leva della terza età

Sally-Alice Thompson ha ricevuto una lettera di reclutamento che la invita ad arruolarsi nel Corpo dei Marines per mettere a disposizione degli Stati Uniti la sua conoscenza della lingua araba.
Strano.
La signora Thompson non conosce l'arabo.
Svolge attività pacifista dai tempi della Guerra del Vietnam.
Ha 82 anni.
E, soprattutto, è una delle Raging Grannies, il movimento delle "nonnine infuriate" che lei stessa definisce "un gruppo di donne contrarie alle guerre d'aggressione e alle armi nucleari."
Naturalmente la signora non si è scomposta:
"Ho sentito dire che altre anziane hanno ricevuto lettere simili. Mi sa che qualcuno sta prendendo in giro i Marines".

giovedì, ottobre 20, 2005

Il numero 34

Il 15 ottobre i soldati americani hanno ucciso 12 "militanti" nell'aera di Ramadi, nell'Iraq occidentale. Tra questi, Sa'ad Ali Firas Muntar al-Dulaimi, noto anche con il nome di Abu Abdullah. Era tenuto in "alta considerazione" dai capi di al Qaeda, tra i quali il solito inafferrabile Abu Musab al-Zarqawi. Dulaimi era "responsabile della pianificazione e dell'esecuzione di tutti gli attacchi terroristici contro le truppe irachene e della coalizione nelle zone di Ramadi e Falluja".
Noi lo chiameremo semplicemente il numero 34.

lunedì, ottobre 17, 2005

Tutti i sunniti dentro quest'urna, prego

"...I was pleased to see that the Sunnis participated in the process. The idea of deciding to go into a ballot box is a positive development."
George W. Bush, qui (via First Draft).

Lo sviluppo sarà anche positivo, ma i sunniti staranno un po' stretti.

Per non cadere nei comunisti (Forza Italia Roundup)

Cmq comunisti
"Il corrieire 7 pagine repubbilca 8 poi dicono di non esssere di parte x una manifestazione dove i dati li da' solo chi deve essere eletti i soliti comunisti."

Diamoci una smossa
"Se c'è qualcosa di cui far tesoro dalle primarie del centrosn. è che la ns macchina organizzativa è praticamente inesistente:DIAMOCI TUTTI UNA SMOSSA E RADICHIAMOCI!WFI"

Repressione!
"L'uso di spinelli e coca oramai è all'ordine del giorno.Chi è di sinistra la usa come prendere una caramella. Molti di destra sono idioti e la usano.Serve REPRESSIONE!!"

La ricevuta
"domandina.... almeno un euro si sarebbe dovuto pagare? la ricevuta è stata emessa per la "donazione"? oltre 4 milioni di euro, una bella cifra, x meno Silvio in galera!"

Scendere dalle poltrone
"è ora di scendere dalle poltrone e coinvolgere i cittadini. bisogna scaldare gli animi impegnarci tutti affinché l'italia non cada nei comunisti. FORZA ITALIA FORZA CDL"

Acuni dei messaggi pubblicati oggi sul sito di Forza Italia, nella sezione "Il tuo pensiero in 168 caratteri".

venerdì, ottobre 14, 2005

Kids, don't try this at home



E certo, non facciamo altro, su questo blog. Ne mettiamo insieme una grande quantità, poi li annodiamo e ci facciamo tappetini di pregio.

giovedì, ottobre 13, 2005

Pollo letale

Per la serie "evitiamo gli allarmismi", oggi pomeriggio l'edizione online del Corriere della Sera apriva con la vendetta del pollo gigante:



Già che c'erano potevano almeno metterci la sagoma di Hitchcock, dietro. Faceva citazione.

Non fiori, ma...

Theodore Roosevelt Heller
Theodore Roosevelt Heller, 88, loving father of Charles (Joann) Heller; dear brother of the late Sonya (the late Jack) Steinberg. Ted was discharged from the U.S. Army during WWII due to service related injuries, and then forced his way back into the Illinois National Guard insisting no one tells him when to serve his country. Graveside services Tuesday 11 a.m. at Waldheim Jewish Cemetery (Ziditshover section), 1700 S. Harlem Ave., Chicago. In lieu of flowers, please send acerbic letters to Republicans.

Chicago Tribune, via News Hounds.

martedì, ottobre 11, 2005

A sostegno di Giorgio e Luciana Alpi/Appello

«Ci appelliamo alla sensibilità e alla passione di quanti ancora credono che si possa giungere alla verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, giornalisti del Tg3 uccisi a Mogadiscio – Somalia – il 20 marzo 1994.

È di ieri la notizia, diffusa dalle agenzie stampa e da “Reporter Associati International”, della lettera scritta dall’on. Carlo Taormina al presidente della Camera on. Pierferdinando Casini, contenente la minaccia di una querela per diffamazione contro i genitori di Ilaria Alpi, Giorgio e Luciana, colpevoli - a giudizio dell’on. Taormina - di aver “osato” criticare il metodo e le procedure che il presidente Taormina applica ai lavori della Commissione. Critiche che facciamo fin d’ora nostre assumendocene la piena responsabilità.

La minaccia di querela contro i genitori di Ilaria Alpi, e del loro difensore Domenico D’Amati, segna l’ultimo atto di una politica spregiudicata portata avanti dall’on. Carlo Taormina all’interno della Commissione parlamentare da lui presieduta, una politica che ha portato ad oggi quale unico risultato dopo due anni di lavori quello di indicare nei giornalisti allontanati dal compito di consulenti della Commissione dei“depistatori”, altri giornalisti che erano, a ragione, considerati memorie storiche del “caso Alpi” additati come “occultatori”, altri ancora, i colleghi del Tg3 di Ilaria Alpi ridotti a “inquinatori”. E da ieri perfino i genitori di Ilaria bollati come “diffamatori”.

Una politica spregiudicata che non ha trovato alcun contrasto all’interno della Commissione parlamentare non solo da parte dei deputati della maggioranza di governo ma neppure tra i deputati che avrebbero dovuto rappresentare l’opposizione parlamentare, perennemente in bilico tra il ritirare la loro presenza dall’Ufficio di Presidenza e il rimanere in Commissione senza mai contraddire le scelte del presidente.

Una politica spregiudicata che ha posto nei fatti la Commissione parlamentare sulla strada di un conflitto tra poteri dello stato con il rifiuto di ottemperare ad alcuni disposizioni della magistratura in occasione alcuni delicati passaggi operativi e procedurali. E per questo motivo la Procura della Repubblica di Roma, con una iniziativa definita “grottesca” dal presidente della Commissione Carlo Taormina nella lettera inviata all’On. Pierferdinando Casini, ha aperto un’indagine intorno al ritrovamento a Mogadiscio (a undici anni di distanza dal duplice omicidio...) dell’auto indicata come quella dove persero la vita i due giornalisti italiani. Un ritrovamento che, come altri passaggi dei lavori della Commissione, lascia non pochi dubbi e perplessità...

Ci appelliamo all’opinione pubblica, ai movimenti, alle associazioni, a tutti i cittadini che hanno a cuore la verità e il rispetto delle procedure necessarie a raggiungerla. Ci appelliamo perchè tutti ci possano stringere solidarmente intorno alle figure di Giorgio e Luciana Alpi che hanno dedicato questi undici anni alla ricera della verità sull’esecuzione alla quale vennero sottoposti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Ci appelliamo a quanti ancora credono sia possibile arrivare a identificare i mandanti del duplice omicidio e l’ambiente dal quale venne ordinato di assassinare i due giornalisti.

Ci appelliamo ai parlamentari del centrosinistra perchè adoperino ogni mezzo e ogni strumento perchè firmino questo appello e lo facciano arrivare fin dentro la Camera dei Deputati e al presidente on. Casini.

Ci appelliamo a tutti i giornalisti, agli operatori dell’informazione perchè non abbassino la guardia sulla drammatica vicenda della morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, perchè non si accontentino di verità tanto “semplici” come inusitatamente e pubblicamente enunciate dall’on. Carlo Taormina, prima ancora delle conclusioni ufficiali dei lavori della Commissione parlamentare, e che vedono indicare come causa della morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin qualcosa di molto simile a un incidente: “un tentativo di rapina, o rapimento, finito male...”.

La minaccia di querela per diffamazione contro Giorgio e Luciana Alpi ci indigna profondamente persino nella forma che è stata consapevolmente usata per diffonderla, ci indigna come cittadini che crediamo ancora nel valore della politica e degli strumenti democratici della politica per raggiungere la verità, ci indigna perchè segna il tentativo di delegittimare il lavoro e l’impegno di tutti coloro che per undici anni si sono impegnati e si sono battuti, senza alcun interesse personale, per cercare di arrivare a smascherare i mandanti dell’esecuzione di Ilaria e Miran. Ovunque si trovino, dentro e fuori la Somalia.

Noi firmatari di questo appello non ci accontenteremo fin quando non sarà raggiunta la verità, fino a quando non saranno chiarite tutte le dinamiche che hanno portato al duplice omicidio. Fino a quando non leggeremo nero su bianco i nomi dei mandanti.

Sentiamo di doverlo a Ilaria e Miran
Sappiamo di doverlo a Giorgio e Luciana
Noi siamo al loro fianco»

Vi invito a firmare l'appello qui: http://www.articolo21.info/appelli_form.php?id=51

lunedì, ottobre 10, 2005

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