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lunedì, luglio 15, 2013

Ovvio

– Ha visto qualcosa che le interessa?
– Quanto ci fai i Geronimo Stilton?
– Sei euro. Ho anche il dvd di Spiderman.
– E ma Spiderman ce l'ho già.
– Ci sono le scene tagliate.
– Magari senza scene tagliate è meglio, no?
– Dipende. Una faceva ridere.
– Ma se ti piace perché lo vendi?
– Non guardo più Spiderman.
– E cosa guardi?
– Altro.
– Tipo?
– Il wrestling.
– Il wrestling?
– Ovvio.

venerdì, luglio 12, 2013

Il bagno

– Facciamo il bagno?
– Sì. Che però non vale come un vero bagno. No?
– Se per bagno intendi riempire la vasca e aspettare e blabla, no, non è un vero bagno.
– Tu ce l'hai la vasca?
– Io sì.
– Anch'io.

sabato, giugno 22, 2013

L'esperimento

– Elio, sei in ritardo di mezz'ora.
– Lo so ciccina, mi scuso.
– Cos'hai combinato.
– Ho fatto un esperimento.
– Che sarebbe?
– Come dimenticare a casa il portafogli e la patente.
– Ha funzionato?
– Benissimo.

mercoledì, giugno 19, 2013

L'arrotino

Mi ha appena citofonato l'arrotino. Arrotino, sono l'arrotino!, ha urlato.
Finché dal portone della casa di fronte non vedo uscire un carro trainato da un cavallo con il defunto signor Toni alle redini, o alla tv non passano le repliche della Cittadella, ho deciso che non mi preoccupo.

giovedì, febbraio 21, 2013

Come Voi ben sapete


Ecco è arrivata! Dobbiamo scegliere come incassare. Tu sei gentile Manuela, papà caro Elio a me ancora niente. Noi bene freddo siamo all'erta per la neve vedremo baci.

martedì, gennaio 15, 2013

Tutto bene

Ciao tutto bene freddo temporale neve ghiacciata di tutto. Da stamattina le reti Rai e La7 sono sparite insomma un caos. Abbiamo le cibarie non ti preoccupare. Tu stai bene? Tuo padre è in cantina: da un armadio grande ne sta facendo uno piccolo. Baci baci.

giovedì, dicembre 20, 2012

Per un qualche motivo


Le astronavi viaggeranno regolarmente 
e le teste di Babbo Natale saranno tutte in strada 
come sempre. 
Le renne invece sentiranno qualcosa 
e resteranno tappate al tappeto, 
come tutti gli animali vivi o morti del resto. 
Quindi presumo che anch'io tapperò.
Nel dubbio, stai lontana dalla Senna 
e regala candele per Natale. 
E fai il pieno e ricordati 
che siamo cresciuti a Simmenthal 
per un qualche motivo.

                                D.M., mail.

martedì, dicembre 11, 2012

A costo zero


Mio padre ha la filosofia del costo zero. Nella mia cucina si rompe la cerniera di un'anta? Aspetta che ci penso io, dice. Due giorni dopo l'anta si chiude perfettamente. Elio, cos'è successo all'armadietto del bagno?, dice mia madre. Ho preso una cosina, dice lui. È la filosofia del costo zero. Guarnizioni, viti, cardini, cerniere non si generano dal nulla. Si spostano, migrano, passano da un'orbita casalinga a un'altra.
Perde un po' la guarnizione del rubinetto della vasca, dico al telefono. Ce l'ho io, dice, costo zero. Papà, siamo a Parigi: idraulico polacco, costo cinquanta euro. Peccato, dice lui.

Quando non è occupato ad aggiustare, mio padre progetta, elabora, costruisce. Ama soprattutto il ferro. Cosa non si può fare, con il ferro.

Ma non sempre i pezzi di ferro possono viaggiare da una casa all'altra, smaterializzarsi in una cantina per apparire in un garage. Ed è così che il padre mio decolla per una magica spedizione nel suo regno, la discarica. Si trovano cose molto interessanti, dice, ti vengono le idee. Le idee di mio padre sono la preoccupazione di mia madre. Elio, parla, dice lei. Parla e non pensare, sennò ti vengono le idee.

Alla discarica non si entra così, quando e come si vuole, non si prende il primo pezzo di ferro interessante e firulì firulà. Ci vogliono i sotterfugi, serve il metodo. Mio padre ce l'ha.
– Lei, dove sta andando?
– Buongiorno, sto dando un'occhiata.
– Ma guardi che non si può mica.
– Mi hanno detto che posso.
– Chi gliel'ha detto?
– Il Giulio.
– Quale Giulio?
– Sta qua il pomeriggio.
– Va bene, mi informo.
– Intanto mi interesserebbe questo pezzo qui.
– Va bene, lo prenda.
– Grazie arrivederci.

Dopo un po', diciamo un paio di settimane, mio padre riprende a pensare e a sognare pezzi di ferro. S'impone un altro viaggio. Serve il metodo.
– Lei.
– Buongiorno.
– Guardi che qui non c'è nessun Giulio, sa.
– Mi scusi?
– Ma sì, quello che le ha dato il permesso l'altra volta.
– Io non ho detto Giulio, ho detto Tullio.
– Non mi sta prendendo per mona, vero?
– Come potrei permettermi? Vedrà che il Tullio le conferma tutto. È quello non tanto alto.
– Mi informo.
– Prendo intanto questo pezzettino.

Giulio e Tullio mutano in Fulvio, all'occorrenza. Poi sono bruciati. Ma il progetto a costo zero è ormai realizzato. La prossima volta bisognerà cambiare orario, scomodare Mario e Manlio dal mondo delle idee.
E quando il ferro si riposa c'è pur sempre il legno, materiale duttile e facilmente reperibile. Con esso si costruiscono mensole, cornici, tavolini, poggiapiedi, eleganti fermagli per capelli spesso laccati di rosso, laccati di rosso a costo zero.

Elio, non riesco a trovare la boccetta dello smalto, dice mia madre.
Fammi pensare, dice lui.

mercoledì, novembre 28, 2012

venerdì, novembre 02, 2012

I beati anni di Mondale




"L'hai fatto il compito per casa?" mi chiese la Macùz mentre ancora ci dimenavamo per toglierci dalle spalle le cartelle.
"Sì", risposi saltellando.
"E chi è il tuo personaggio vivente preferito?"
"Dimmi prima tu."

Beato chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscere una Macùz Cristina negli anni dell'infanzia.
La Macùz poteva sembrare scontrosa: ma la bocca incline al broncio, la fronte sempre un po' aggrottata e un presagio di peluria sopra il labbro superiore suggerivano una tendenza al rigore più che all'ostilità e promettevano una grazia olivastra e selvatica. Grazie ai miei genitori, amici dei suoi, sapevo che aveva un fratello molto più grande, cestista promettente, per il quale stravedeva e che la viziava alla follia. Stentavo a immaginare una versione domestica e affabile della Macùz intenta a costruire i giardini pensili di Babilonia attingendo a una fonte inesauribile di mattoncini Lego mentre il cestista savio le diceva "Questo mettilo qui" o semplicemente "Qui". Stentavo persino a immaginarla in pigiama. Perché la Macùz vestiva sobriamente, tono su tono, nello stile che mia nonna definiva "Nilde Iotti". Era però informatissima sulle ultime tendenze della moda secondo Burda, che sfogliava golosamente seguendo poi con l'indice i tracciati dei cartamodelli. 

La Macùz squadrava il mio cappotto nuovo e poi mormorava con approvazione: "Hai il maxi". Per poi aggiungere, soddisfatta: "Fantasia avio. Il massimo". Mi aspettava davanti all'ingresso della scuola il giorno del mio compleanno ed esclamava, inarcando le sopracciglia e sgranando gli occhi: "Ti hanno regalato il Taimex!". Era una fortuna avere accanto una Macùz Cristina: perché io lo avevo sempre pronunciato "Tìmex", e i miei lo chiamavano orologio.

"Dimmi prima tu" esitai.
La Macùz piegò all'insù gli angoli della bocca in un sorriso saggio.
"Mondale" disse. "Fritz Mondale."
E annuì in silenzio.
La fissai a bocca aperta. Quella bambina aveva accesso a un tipo di informazioni a me precluso. Quella bambina guardava i dibattiti. Magari guardava persino i programmi dell'accesso.

"E tu?"

E io?

A me piacevano i rapinatori di banche, i Fedayyìn, Alain Delon, Dino Zoff, il comandante Carlos, Bjorn Borg, Nadia Comaneci, l'inventore del maxicappotto. Ma soprattutto i rapinatori di banche e Dino Zoff.

E infatti dissi:
"Mondale. Mondale anch'io."


Ne ottenni un impagabile sguardo di complicità: avremmo fatto strada.

giovedì, febbraio 23, 2012

Qualità

"Lei dice che quando si sta in piedi sulle barche bisogna tenere le gambe elastiche, ma guardi che io non ho quella qualità. Io non ho nessuna qualità. In compenso non ho tutti i difetti. In molte cose sono semplicemente neutro."

Stenelo, febbraio 2012.

martedì, gennaio 31, 2012

Sarà così anche la morte? Probabilmente no

Dopo dieci anni di manutenzione, Splinder oggi chiude.


Due parole, doverose, per ringraziare chiunque si celi dietro la piattaforma Splinder che per anni ha prima tenuto a battesimo e poi sopportato i miei "brividi". Luogo di incontro, confronto, dibattito, scambio di idee, emozioni, incontri inaspettati. Perchè nei primi anni del

Grazie a tutti per ogni singola parola e pensiero che mi avete dedicato. Augurio a tutti la vita che sognate, me compresa... a presto, un bacio.

Contattami perschiava Contattami pettywords Contattami Pinkpolly Contattami poesiaoggi Contattami polverosaMente Contattami prosit Contattami psiconautica Contattami purgatore

addio e graziedi tutto splinder...

un grazie particolare al magico e straordinario mondo di splinder ,una sola parola piena di tanti significati GRAZIE..

Visto che non è attiva la ridirezione metto qui il nuovo indirizzo

Anche quest'anno come ormai consuetudine, la federazione vicentina del R.N.C.R. R.S.I. "Continuità Ideale" ha distribuito ad anziani camerati ed ex combattenti dell'Onore la "Befana Fascista". E' sempre una gioia aldilà del piccolo gesto, dare un

When the music's over, Turn out the lights candu sa mùsica ispàciat, studandi sa luxi

addio, amico splinder

Qualcuno ne capisce di interpretazione dei sogni? Ho sognato una doppia eclissi. Mi devo preoccupare?

Ciao! Il blog chiude qua.

Niente. E' solo la fine. 23.59 dicono. Poi il mondo non esisterà più. Non questo. Non qui. Non per me. Poco importa se questo è solo un inizio. Decisamente poco importa. E' già la fine. Come quelle gioie che vivono solo di sé stesse, e

Vorrei possedere un'anima, mi piacerebbe molto ma vedo un codice con un indirizzo divertente per chi ha voglia di di leggerlo e vedere delle foto e altro

Addio splinder... non ti dimenticherò mai. Sempre nel mio cuore. La tua Saretta83

Con molta delusione invio tutta la mia critica a Splinder ed ai suoi amministratori. Dopo 5 anni di attività Blogger (23-9-2007), spariranno i miei Post e quelli di tanti altri colleghi amanti della controinformazione, senza avere la possibilità di salvarli su un altra

gfdgfg

lasciarsi qua in una casa senza pareti splinder non mi va di portarmi via delle cose spero nella memoria di immagini improssisamente torneranno tornerete

Se a qualche mortale frega ho cambiato cripta

... è un po' come scrivere qualcosa sul muro di una casa, mentre si vede già la grossa sfera di metallo che sta caricando. Be'... un abbraccio a tutti quanti (nel caso ci si rivede da me su blogspot o, dove che sarà, da voi). (ho pure riaperto i commenti :)

Mi fanno reindirizzare il blog qui.... e mi perdono tutti i post... DIO DIO!

Il Centovetrine Fans Blog da ieri sera si è trasferito su IOBLOGGO. L'indirizzo al quale raggiungerci è http://100vetrine.iobloggo.com (clic). Limmacce, Kiwignette, Peppate, Marcellinate, Rassegna stampa di Mica e Dati Auditel vi danno appuntamento nella nuova casetta

Neve Getto nel nero Fiocchi di ghiaccio Cuore amaro Occhi confusi Voli nel vento Gelo e rancore

Ciao ti porti via il mio Cuore , grazie per le soddisfazioni che mi hai procurato. Purtroppo niente è eterno e il Dio quattrino fa sì che tutto finisca prima.

Ciao Ciao Blogghino Mio :(Ora ti sto trasferendo comè la prima volta che trasferisco un bloge vorrei non perdere nientenon perdere i postnon perdere le immagininon perdere i commentinon perdere gli amici... non perdere QUESTO BLOG!UFF!Ora: Import SplinderMemory ...

sarà così anche la morte ? si spegne tutto e in silenzio si chiude ? e magari ci si ritrova in qualche altro posto. arrivederci a tutti !

oggi 31-12-2012 si giuoca parma-juventus: partita valevole per la 2^ giornata del girone di ritorno: esamino adesso la struttura che deve assumere la juventus per vincere e conquistare così i 3 punti indidspensabili per conservare la testa della classifica: a) la difesa della

Da: www.splinder.com (2002-2012)

martedì, gennaio 03, 2012

L'Italia di Mezzo

Si chiamava Pierulli Riccardo ed era un piccoletto con un grosso naso a patata e un gran ciuffo elettrico di capelli rossi. Mi scortava a casa tutti i giorni. A un certo punto, di solito al primo semaforo, si metteva a urlare VITTO TI AMO. Io acceleravo e tentavo di staccarlo, ma lui VITTO TI AMO, VITTO TI AMO. Quando finalmente riuscivo a sbattergli il portone in faccia era già passato a VITTO FAMMI LO SPOGLIARELLO VITTO METTITI NUDA.
Tutti i giorni così, con minime varianti ispirate alle scelte di abbigliamento: FONZIE TI AMO, SALOPETTA TI AMO, FULARINO TI AMO. I vicini si godevano l'inseguimento. Antonia aspettava di sentire VITTO TI AMO per buttare la pasta. Eravamo puntualissimi.

La Crissi Sverzutti, che sostenevadi conoscere Pierulli dai tempi dell'asilo, sosteneva che avesse cominciato a parlare non prima dei sei anni. Io cercavo di immaginarmi quei favolosi sei anni di mutismo.

In terza lui si lasciò bocciare e io presi a frequentare un giocatore di basket che mi accompagnava a casa con la Simca blu metallizzato del nonno latinista. Ci perdemmo di vista.

Ci incrociammo in piscina, un pomeriggio d'inverno. Mi avvicinai io, lui ricambiò indifferente il mio ciao. Costume olimpionico, osservò d'un tratto serissimo. Poi, mentre già mi allontanavo (livida, impettita, i piedi a papera nelle ciabatte di gomma, indifesa, probabilmente ridicola), con la coda dell'occhio lo vidi. Scandiva in silenzio VITTO TI AMO, le sopracciglia alzate sopra gli occhi sgranati color ovomaltina.

Oggi fa il consulente finanziario.
Secondo la Crissi Sverzutti, che sostiene di aver frequentato con lui Economia e Commercio, è stato nell'UDC, poi nell'Italia di Mezzo, infine nel PD.

Come i migliori troll.

Se mi chiede l'amicizia accetto.

giovedì, gennaio 25, 2007

Il Giorno del Bradipo

– Ehi, Mats? Giù, dai.
– Lo vedi cosa abbiamo qui?
– Spaghetti per te!
– E dai.
– I cetrioli che ti piacciono tanto.
– Scendi, fallo per noi.
– Fallo almeno per la scienza.
– Ti porteremmo una bradipa, se riuscissimo a farla scendere dall'altro palo.
– Bene, come vuoi. Magari domani, no?

A quanto pare gli scienziati dell'Università tedesca di Jena hanno passato tre anni a cercare di far scendere un bradipo da un palo (cosa non facile, come è ben noto a chi sa di bradipi).
Il tentativo di smuovere l'animaletto a metabolismo ridotto faceva parte di un "esperimento sul movimento umano". Esperimento fallito: dopo aver tentato tutte le lusinghe si sono arresi e l'hanno rispedito allo zoo.
"È evidente che Mats non voleva avere niente a che fare con il progresso scientifico", ha detto la portavoce dell'università.
Ora Mats e il suo palo vivono felici allo zoo di Duisburg.

Link, via collision detection.

sabato, settembre 24, 2005

La vita è una cipolla OGM

L. ha una vecchia zia che alla domanda "Come va?" ha l'abitudine di rispondere "La vita è come una cipolla, più la sbucci e più ti fa piangere". In dialetto, lo dice: "La vita xe una zevolla...". Da sempre, con fare rassegnato: "Come va, zia?" "La vita xe una zevolla..."
Poi, un giorno.
L. dà un passaggio in auto alla zia, e mentre sono fermi a un semaforo, le dice:
– Eh, zia? Come va?
– Bene.
– ...
– Bene.
– Zia, la vita è come la cipolla, più la sbucci... Eh, zia?
– Sì.
– Vero?
– Sì – Lunga pausa. – Ultimamente però hanno inventato le cipolle che non fanno piangere.