lunedì, giugno 14, 2010

WRSA sia in parola che in scrittura, SYDHT

Anzi
IL GOVERNO DEVE VIETARE ASSOLUTAMENTE LA CHIUSURA DELLE BABBRICHE E INDUSTRIE IN ITALIA PER APRIRLE POI ALTROVE ANZI FARLE TUTTE RIENTRARE. O SARA' MISERA ATROCE.

Interessi
CARO BERLUSCONI E' TEMPO CHE GUARDI GLI INTERESSI DEGLI ITAIANI E BASTA CON I CONTRATTI IN AFFITTO QUESTO TUTELA SOLO I PADRONI E DISTRUGGE L'ITALIA E GLI ITALIANI.

Oggi
LA LEGA OGGI CI HA SCOCCIATI, PERCHE' STA AGENDO SORNIONAMENTE. AL PARLAMENTO CI SONO PIU' LEGHISTI CHE ONOREVOLI ITALIANI. ATTENZIONE MAI FEDERALISMO. I COSTI DEVON

In corso
Peccato che il nostro orgoglio e onore di avere un Pres. salvatore di tragedie umane come quelle in corso! siano oscurate dai nostri amici leghisti x scopi individua

Dixit
IL PERICOLO VIENE DAL MEDIO ORIENTE E AFRICA COME FATE A NON CAPIRE,ORIANA FALLACI LO HA DETTO NEI SUOI LIBBRI.UN GIORNO SARA' TROPPO TARDI.STANNO ISLAMIZZANDO L'EUR

Il punto e la virgola
Oggi su SKI stanno giocando col punto e la virgola il debito pubblico varaiva da 1,812 a 1.812 sia in parola che in scrittura dire 1 virgola812..e dire mille812!!

Infinito
Si scrivono fiumi di parole, sul tema politico del vituperato governo, poi bastano poche azioni del nostro grande,infinito S.B. x pazzare via come un temporale le male

domenica, giugno 13, 2010

Lasciamo perdere le sfere intermedie


Passare giorni di luglio tutti uguali in una cittadina di provincia della Siberia orientale, dove il cemento dei condomini si è addormentato, prima di aver finito di fottere una pastorella quarantacinquenne sazia di maccheroni; vivere e amare tra gli strumenti di tortura dell'estate in monotono movimento; in questo paesino vicino al centro immaginario del mondo, nel vento che sposta la polvere ma non l'aria, nella penombra e nel marciume – perché da nessuna parte è altrettanto buio quanto nel cerchio al centro della candela; in questa disposizione di fogne, gusti ordinari, mosche, inutile affaccendarsi e piccoli teppismi; nella città del non-splendore e dei suoni incompiuti, del genere più basso di materialismo, nella patria spirituale degli ammiratori in giacca e cravatta di Nekrasov, delle caramelle da poco senza involucro, nella Babilonia della non-poesia che si spinge ai limiti dell'inesistenza; nel punto non segnato sulle guide che non conduce né all'Inferno né al Paradiso (lasciamo perdere le sfere intermedie), nella città dimenticata dalla guerra e dall'illuminismo, dove vive un messia che parla alla TV locale e soffre di adenoidi; dove tutto è squallido, sudato, insufficiente e spietato; dove putridi torrenti passeracei di tanto in tanto escono dagli argini, portando distruzione nelle serre, negli orti e nelle tane di ratti, oltre che accenni di dissenteria e di colera; qui dove un tempo, tanto tempo fa che è come se non fosse mai accaduto, i cammelli delle carovane della Via della Seta si spezzarono le zampe, e i discendenti di dei pagani, famose tribù di fabbri e di stregoni, si estinsero per l'alcolismo e la diarrea, e adesso sulle equivoche collinette urbane composte di escrementi umani crescono pomodori di dimensioni mostruose nutriti dalle radiazioni che vengono dalle vallate vicine; dove i trasporti pubblici sono più illusori di Fata Morgana e le piazze aride, i pioppi indifferenti e un'architettura bastarda debordano ovunque sotto lo sguardo, perché le cuciture di questa realtà si sono ormai logorate da molto tempo; al centro della regione in cui i fatti dell'Europa e dell'Asia arrivano un mese dopo come grandi notizie, e le notizie non arrivano mai, dove le mode dei balli delle due Americhe muoiono come topi avvelenati stramazzati a metà strada mente correvano verso l'acqua; in questo luogo, o tempo, o coscienza, o altra dimensione dell'Essere, inaccessibile al genio, che continua a vivere qui malgrado tutto – mi alzo tutte le sere quand'è ancora chiaro, scosto le tende per far passare la luce dell'ubiquo sole locale che tramonta, preparo il tè; e aspetto; e spero, spero. Il mio compagno delle vacanze estive, Tommaso da Kempis, è seduto a tavola da un bel po': è calmo e serio, sta lavorando. Scrive il suo libro, scrive e scrive, diligente e muto, strizzando gli occhi di tanto in tanto, l'indice contro la tempia. “Stai ancora scrivendo!” – mi guarda con disapprovazione e continua a scrivere il suo libro imitativo, teso nella sua imitazione se non come una scimmia diciamo come una gatta incinta di una scimmia. Sorseggia il tè georgiano che gli ho servito e che si sta raffreddando – classe superiore, quello che odora di salsiccia! neanche lui toccherebbe i tè di prima e seconda categoria che abbondano nel negozio coloniale locale e puzzano come il calzino di uno scapolo – niente, niente, non li assaggerebbe per niente al mondo – e con la voce tintinnante di un mentore e di un vecchio amico fedele indaga “E così? questa tua vita non è forse un crimine e una negazione di Dio?” “No!” esclamo. “Questa è la mia vita, e questo, tutto questo, non è un crimine, anzi! è una malattia, e questo, e no! è una sfortuna, un'allucinazione oscura, una pestilenza, un'anemia che assomiglia al mal di denti, alla carie, alla pediculosi, alla composizione di versi per un anniversario, alla lebbra, al cimurro; nella geografia del cielo e della terra questa vita e questo luogo sono un luglio che marcisce per sempre tra le chiappe di Dio Signore, ed Egli è troppo pigro per guardarsele allo specchio! e tu, amico, vai avanti, continua a scrivere.” Stringe le labbra, si gira e riprende a far scricchiolare la penna, strizzando gli occhi, mentre io esco sulla veranda, cerco di ricordare il sogno del giorno prima, mi accendo la prima sigaretta della sera e ancora mi aggrappo alla speranza: cosa c'è là, nell'ocra del cielo crepuscolare? non è una nuvola? forse è una nuvola; forse la luce di un lampo illuminerà il nostro giardino pieno di lappole e di lattine, forse una voce tonante dai cieli dirà che siamo tutti perdonati, che possiamo tornare a casa; forse! e un acquazzone, uno spaventoso, gioioso, lacrimoso acquazzone di nostro Signore si rovescerà su di noi, sul giardino, sulla cittadina, su questo crescente, tremolante, verdastro, stillante luglio, una pioggia purificatrice e disinfettante di insetticida e di candeggina, di fuoco e di zolfo bollente.

Sergej Kruglov, Poesie in prosa, in "GF - Novaja Literaturnaja Gazeta", Mosca 1994.

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come reporter nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus)

[Grazie a Sten per le palme.]

venerdì, giugno 11, 2010

Making a difference

Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.
Joe “il Biondo” (Clint Eastwood) ha la pistola carica, Tuco (Eli Wallach) no
in Il buono, il brutto, il cattivo (Sergio Leone, 1966).

[Il taglio comunque me l'ha prestato Sten, mica l'ho trovato su google.]

La Brancata Leone (WRSASYDHT)

è TUTTA UNA MESSINSCENA DEL PD E DI TUTTA QUELLA BRANCATA LEONE DI OPPOSIZIONE NEL VIDEO AI TALK DELLA RAI E DI MEDIASET FANNO CREDERE DI ESSERE D'ACCORDO SU TUTTO PO

giovedì, giugno 10, 2010

File under: un lavoro come un altro

"Hi,
I need a native Italian translator with proven experience in translating karting related content. Pls send me your bid ONLY if you have such translation experience and can show it to me in your CV.

Thank you!"

Non c'è di che.
È che chi traduce nel karting non va a raccontarlo in giro.
A estranei.
Dopo anni di provata esperienza.
Con il genere di soddisfazioni che ci si abitua a gestire.
E le invidie.
Per non parlare dei guadagni.
Di questi tempi.
Conosco uno che dopo anni di karting related content si è fatto la barca, per dire.
Con tanto di posto barca, non so se mi spiego.
Longitudinal acceleration.
Throttle position.
Centrifugal clutch.
Questo è il karting.
Roba che se ne va in giro per il mondo senza differenziale, roba che scotta.
Va bene.
Ora smetto.
Ciao.

lunedì, giugno 07, 2010

L'hobby preferito dei turchi (WRSASYDHT)

Fine
FINI che fine indecorosa ai fatti agli occhi di tutta la comunità di destra che per te si è sem pre battuta senza privilegi tradendo i suoi grandi valori.Da ex MSI/AN senza perdon

Vivamente
a volte spero vivamente che i MAYA abbiano ragione, questo mondo non ha più ragione di esistere,troppo male,odio,rabbia,ci dovremmo vergognare tutti quanti!

Empasse
povero Papa Benedetto VI°! ha dovuto dire che quello di monsignore non è un omicidio politico per non creare un'empasse politico. Come siamo ridotti male noi cattolic

Milioni
TURCHIA NELL'UE ? non vedo l'ora.milioni di turchi instabili psicologicamente,verranno qui,e il loro hobby preferito e' ammazzare preti e vescovi..non vedo l'ora.

Di brutto brutto brutto
VISTO KE NON SONO SOLDI NOSTRI XKE' NON INIZIAMO A TASSARE DI BRUTTO CALCIATORI,VELINE,SOCIETA DI CALCIO? ED ANCHE TUTTI I SAMAMRINESI CHE HANNO CASA IN ITALIA?

Rimini, la tua voce
BELLISSIMO ARTICOLO SUL QUOTIDIANO "LA VOCE DI RIMINI" DEL 04.6 IN DIFESA DI ISRAELE CON TANTO DI DOCUMENTAZIONE.NAVI DI PACIFINTI,CON FIONDE ,SPRANCHE ED ARMI,IFHH KE APPOGGIA HAMAS.MA

Lardo
QUESTA EUROPA NON è UNA NAZIONE NON PUO' OMOLOGARE TUTTO LA PESCA IN MEDITERRANEO COME L'OCEANO I SERVIZI ITALIANI X LE DONNE COME L'INGHILTERRA IL LARDO DI COLONNATA FUORI DAL M

Attenzione Jugoslavia
Vi ricordate la guerra in JUGOSLAVIA,dal comportamento dei ladri in alcune ville la cattiveria è questa,gente che non ha niente da perdere attenzione.

Di tutto
QUESTO E' UN PAESE SENZA CONTOLLO. ENTRA DI TUTTO DA: CLANDESTINI A PRODOTTI AVARIATI E SCADUTI E POTATI NI SUPERMERCATI.NOI CONSUMATORI SIAMO INERTI E IMPOTENTI.AIU

venerdì, giugno 04, 2010

WRSA geograficamente, SYDHT

I TURCHI METTEVELO IN TESTA SONO MUSULMANI E GEOGRAFICAMENTE NON E' EIROPEA, E' MEDIORIENTALE, PERTANTO NON FANNO PARTE DELL'EUROPA. GUAI SE ENTRTERANNO!

QUESTA EUROPA PIU' L'ALLAGATE PEGGIO . E' BENE RIDURLA COME ERA UNA VOLTA O SCIOGLIERLA SAREBBE LA COSA MIGLIORE PER TUTTI GLI EUROPEI.LA GLOBALIZZAZIONE E' STATA

martedì, giugno 01, 2010

Almeno insultiamoli (WRSASYDHT)

Visto
visto che chi dovrebbe esse espulso,in realta' non si muove,erimane sul ns.grop pone...almeno insultiamoli,evitiamoli,boicottiamoli,malediciamoli,almeno quello

Affricani
SINDACATI GOVERNI DI DS,E SX,AVETE ROVINATO L'ITALIA DISTRUTTO IL NOSTRO POPOLO CONSEGNATO L'ITALIA A CINESI RUMENI ALBANESI AFFRICANI ECC.X FARE I VS SPORCHI INTERE

Anche
Se Israele mette l'embargo nella Striscia di Gaza, cosa ci vanno a fare le navi dei pacifisti al confine vanno a provocare? le leggi vanno rispettate anche dai pacifi

Agnelli
ISRAELE SI E' DIFESO DA UN ATTACCO DI TERRORISTI ROSSI ED ISLAMICI CHE VESTIVANO LA PELLE DI AGNELLI.

Nomi e cognomi
Sa o no che tante"Associaz.culturali"sono locali x scambisti?Posso fare nomi e cognomi,sa o no ke qst sig.non pagano tasse?I tagli sono sacrosanti!Altro ke lagne!!

Caw-boi
Il bavaglio lo mettevano i caw-boi quando dovevano rapinare una banca o la diligenza...però quasi quasi..una rapina di notizie?Ecco il doppio senso del gesto.

Piano

Mi chiedo se il boicotto dei prodotti israeliani da parte di coop rosse sia parte di un piano piu' vasto, nel quale rientrano i recenti fatti davanti le coste di Gaza

Magut
Posti ai giovani.Baristi,commessi,magazinnieri,macellai,operatori ecologici,pela patate,inbianchini,elettricisti,idraulici,mungitori,e come si dice da noi "magut"

Italini sfacendati
Vogliamo sapere chi sono gli italini sfacendati che, mentre noi ci dibattiamo con la crisi,sono spensieratamente in crociera a caccia di guai per loro e per noi?

Tutti
tutti speravano in una pace nel medio oriente ma questa è impossibile esistono diversi interessi e tutti vogliono ragione pertanto fra altri diecimila anni ancora

lunedì, maggio 31, 2010

L'isola dei vuocumpra' (WRSASYDHT)

Isola
i c.i.e. sono costosi e a capienza limitata.si costruisca una mega baraccopoli su di un ISOLA(cosi' non scappano),esi portino li in attesa di rimpatrio.

Please
Provincie = clientalismo! Ho votato PDL anche per l'abbolizione delle provincie, please mantenere le promesse.

Sembra
Tremonti mette il redditometro, sembra che al governo sia ritornato Padoa Schioppa e Visco! ma da che parte stà Tremonti????? alla fine pagherà sempre e solo l'onesto

Quando
Teniamoci la "nostra politica" che ha una logica migliore,oltre alla guida, se non sbaglio quando si pensava il peggio abbioamo sempre avurto la fiducia(mandato).

Nessuno
Con 24000 voti in più ci hanno iiriso,si sono attaccati agli specchi cercando di governare da soli (anche poltrone)e nessuno dico propio nessuno gridava "COESIONE"

Tobaci
Giuro di nn aver mai dimenticato l'uccisione di TOBACI, di 30 fa.Oggi leggendo l'articolo di Feltri, mi sono commosso, e credo ci vorrebbe maggior divulg. di quest.

Essi ridono
dove vivete?vedete o no,che ad ogni angolo,strada,parco,giardino ci sono ridenti magrebini,africani nullafacenti ?mantenuti da noi.DIO VI MALEDICA.

Dove
L'Italia è il paese dove ha lavorato molto per il sociale,peccato di chi ci ha mangiato dietro..se partite dalle case popolari poi...apriti cielo.

Interpol
TUTTI QUESTI VUOCUMPRA' NESSUNO LI SEPDISCE AL PROPRIO PAESE. UN ITALIANO CHE FECE IL LAVAVETRI IN EGITTO FU MESSO IN GALERA E PER USCIRE INTERVENNE L'INTERPOL

Caratteristica
gli extracom.hanno una caratteristica che rompono gli zibidei inoltre se non gli dai la moneta del carrello ti insultano,quindi comunisti a parte fuori dalle balle.

Non capisce
ora va fatta una riforma altretanto seria per la scuola visto che gli insegnanti giudicano gli studenti non capisco perchè nun si possano gudicare loro dagli studenti

sabato, maggio 29, 2010

Not with a bang, but with a whimper

DENNIS HOPPER, 17/05/1936 - 29/05/2010

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta
di Sergej Gandlevskij

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta
uno scrittore con il collo non rasato e un tic
alla guancia, lì lì per mettersi a piagnucolare.
Solo soletto esce per la strada,
le periferie ascoltano Dio,
conversano le stelle; chiudere le virgolette.

Стоит одиноко на севере диком, 1994

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Il primo verso riecheggia la traduzione di Lermontov della poesia di Heine "Ein Fichtenbaum steht einsam", "На севере диком стоит одиноко..." (1841):

Nel Nord selvaggio solitario su una desolata vetta
Un pino se ne sta
E dorme cullandosi
Sotto la bianca coltre di gelo e neve

E sogna che nelle distese lontane
Nella terra del sol nascente
Cresce una bella palma
Triste e sola su un dirupo ardente.


[Le traduzioni al solito sono mie, il correlativo visivo del Nord selvaggio è di Sten,
il rumore che sentite è Lermontov che si rivolta nella tomba della famiglia Arsen'ev.]

giovedì, maggio 27, 2010

I nostri antenati e noi (WRSASYDHT)

Ma
I NOSTRI GIOVANI ULTRETENNI LI MANTENIAMO NOI, LO STATO AGLI STRNIERI LI AIUTA MA AI DISOCCUPATI ITLIANI NON DA' NEMMENO UN CENTESIMO. BASTA CON STRANIERI NE SIAMO PI

Mo'
i nostri antenati e noi abbiamo tribolato per ottenere questi diritti(sanità) arrivano stì zingari e con poco tempo sè sò magnato tutto e mò dovemo dà pagà a bossi pen

Ieri
Sono un dipendente pubblico che ha sempre votato per Forza Italia ed il PDL. Mi sento come se fossi stato tradito dall'amico piu' caro. E' da ieri che sto malissimo

Il ns. sistema
siano pakistani,egixiani,tunisini,bosniaci o kossiovari,poco cambia.i musulmani sono incompatibili col ns.sistema di vita.evitiamo una nuova bosnia.......

Tanto
oltre al 10% su stipendi politici taglio sul numero dei politici di conseguenza meno auto blu. Ma un bel taglio in parlamento..tanto in tv si nota ke parekki desertano

Attenzione
ATTENZIONE CON IL REDDITOMETRO CHE NON DIVENTI UN MEZZO DI PERSEQUZIONE IN UN REGIME DI CRISI ECONOMICA LASCIARE UN LIBERO MERCATO NON OPPRIMERE CON TROPPI CONTROLLI F

Traino
siamo al traino della lega!!!!! tassa albergatori a Roma e Province tagliate sotto i 220.000 abitanti e non della LEGA! e il CONDONO EDULIZIO ?? mai piu voto pdl

Genio
considerare potenzialmente detraibili,tutte le spese.poi anno per anno,si stabili sca quali lo siano.es.abbigliamento,viaggi...anno dopo alimentari...ecc ecc

martedì, maggio 25, 2010

Perché (WRSASYDHT)

perche non plubicate mai quello che scrivo?? le famiglie anno gia dato ora spetta taglio ai politici,t.evasore,t.magistrati. pestito alla grecia é sbagliato.s.sol.mort

lunedì, maggio 24, 2010

Belpaese, Italia (WRSASYDHT)

Anche
buongiorno FATE PAGARE LE TASSE ALLE COOPERATIVE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!vedi COOP Ecc Ecc piu anche alle troie e trans che di evasione ne fanno un bel po'!!! grazie

Finitela
CASINI E FANNULLONI FINITELA DI RIFONDARVI DI RIPROPORVI CAMBIANDO NOME TANTO SIETE SEMPRE GLI STESSI FATE COME GLI AKARI CHE PUR AUTODISTRUGGENDOSI SI RIFANNO ALL'IN

Non dico di
Ore lavoro ridotte.lunedi' e venerdi' di riposo,stipendi vergognosi.Si è proprio perduto lo stampo del vero "STATISTA"NON DICO DI ESSERE COME cORIOLANO,ma un po'

Quanti
quanti fiumi di nome PIAVE occorrerebbero oggi per una unità politica e non divisa e incapace di promuovere nuovo avvenire per i cittadini al posto dell'ignoranza dia

Ci parli lei
PRESIDENTE C PARLI LEI CON OBAMA KE LE INCERTETTAZIONI SNO IMPORTANTI KE QUì NON NE POSSIMO + DI ESSRE SPIATI IN OGNICASA NOSTRA!!!!! MI RACCOMNDO PRESIDENTE 6 TUTTTI

La molla
se scattasse una molla nella testa di tutti gli immigrati IRREGOLARI,e volessero lasciare il paese,per mesi avremmo trni,aerei,navi sempre pieni....

Figuri
Questi due coglioni frustrati, e idioti, Luchetti. e Verdone, che offendono la maggioranza del Belpaese, Italia, sono due figuri imbecilli che sputtanano se stessi.!!!

sabato, maggio 22, 2010

Mamma sparecchia, papà ascolta Beethoven

Mamma sparecchia, papà ascolta Beethoven
di Sergej Gandlevskij

Mamma sparecchia,
papà ascolta Beethoven dalla mattina.
Da sotto sale il grido “Forbici, coltelli”
mentre scendono le ombre della notte.
“Subito a letto!” è l'ultimatum,
cioè contare pecore fino a diventare matto,
o scivolare fuori in piena notte,
l'anima rovesciata dal terrore.
Sciocca Njura morta
portami qualcosa di bello in sogno
una profezia per il giovane naturalista
o una sciocchezza in cambio di una caramella.

Tutte scemenze. Questi inquilini,
a ben vedere, non abitano più in questo mondo.
Contavamo le pecore con Beethoven
E ci addormentavamo senza sognare, come i morti.
Eppure c'è qualcosa che mi attira in questo sogno.
Lunedì comincerò una nuova vita
e scorderò il verso della mia poesia preferita
“Gli stivali nuovi di papà” - la la la.
Oltre il fiume industriale
affogheranno i suoni di una musica i-nu-ma-na.
E ci trascineremo dietro le nostre ombre, nel doposbronza,
Ricordando quella domenica pomeriggio.

Originale: Мама чашки убирает со стола, 1999

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Sergej Gandlevskij, nato nel 1952, è stato un importante poeta d'avanguardia negli anni Settanta e Ottanta. Laureatosi in filologia all'Università Statale di Mosca, ha lavorato come insegnante, guida turistica, guardia notturna. Ha fatto parte del movimento poetico degli anni Settanta “Moscosvskoe Vremja” insieme ad Aleksej Cvetkov, Aleksandr Soprovskij e Bachyt Kenžeev. Ha cominciato a pubblicare le sue poesie negli anni Ottanta ed è uno dei poeti russi contemporanei più pubblicati. Ha ricevuto l'anti-Booker Prize nel 1996. È anche romanziere e saggista.

[Grazie, Sten, e buon natale!]

lunedì, maggio 17, 2010

Il colpevole è sempre il maggiordomo (WRSASYDHT)

Ricordatevi
LA SICILIA LIBERA DA UNA POLITICA CLIENTELARE E AFFARISTICA E LIBERA DALLA DELINQUENZA CHE CI TAPPA LE ALI,RICORDATEVI CHE SIAMO AL CENTRO DEL MEDITERRANEO

Maggiordomi
sembra che i PAKISTANI siano molto attivi come terroristi.ne modenese per far entrare loro simili,si assumono avicenda come "badanti"o "maggiordomi".

In lungo e in largo
LE CINQUE REGIONI DOVE LA SINISTRA HA SPAPARANZATO IN LUNGO E LARGO SPERPERANDO I RISPARMI DEI CITTADINI DEVONO PAGARE TUTTI GLI ESPONENTI DI QUEL MANDATO COMUNI PROVI

Ora
E' l'ora di darsi una massa, non fate altro che parlare di riforme e sono solo discorsi. Datevi daffare anche da soli ma fatele. Quanto tempo ci vuole per frare una

Fluidotecnica forever
x Verità 2010: lei dice che FLUIDOTECNICA SAN SEVERINO Srl di Bari HA LA SOLUZIONE x arginare macchia petrolio. Io le dico: si deve CHIAMARE L'AMBASCIATA USA a Roma.

sabato, maggio 15, 2010

Farfalle



Dark pictures, thrones, the stones that pilgrims kiss,
poems that take a thousand years to die
but ape the immortality of this
red label on a little butterfly.

da "On Discovering a Butterfly" , Vladimir Nabokov.

[I bui dipinti, i troni, le pietre baciate dai pellegrini / le poesie che impiegano mille anni a morire / al più scimmiottano l'immortalità di questa / etichetta rossa su una piccola farfalla.]

venerdì, maggio 14, 2010

La comodità dei bruxellesi (WRSASYDHT)

Se
RAI3.Se si limitasse al TG come informazione non è un problema ma fare trasnissioni e programmi contro il Governo votato dalla maggioranza di chi paga il canone!!!!!

Preventivi
FACCIAMO COMITATI PREVENTIVI,PER RACCOGLIERE SUBITO LE FIRME,SE PASSA LA CITTADINANZA BREVE.SCENDIAMO IN PIAZZA E REFERENDUM SUBITO

Il fine di Fini
ACCAPARRARSI + GENTE POSSIBILE ATTRAVERSO GENERAZIONE ITALIA FACENDO CREDERE CHE SIANO SEDI DEL PDL E POI CREARE UN SUO PARTITO. X QUESTO NON LASCIA ADESSO IL PDL

Limitiamoci
SabrinaGuzzantiNon so' se bisognerebbe usare le parole dell'ex Pres. del Consiglio Massimo D'ALEMA che disse a Ballarò ma limitiamoci a dire"Parassita d'immagine

Se può
Sono molto preoccupato e sconcertato per il disastro avvenito nel golfo del messico.Si faccia qualcosa per limitarne i danni mi raccomando.Presidente collabori se puo.

LA soluzione
Presidente dica agli USA che la FLUIDOTECNICA SAN SEVERINO Srl di Bari HA LA SOLUZIONE per arginare la macchia di petrolio. Da SUBITO. SI SBRIGHI. NON PERDA TEMPO

Gioco
Si è trovato il sistiema di bloccare tutti gli appalti,se ad ogni appalto ci sarà sempre un sospetto,basta che si regali una cena o una penna e il gioco è fatto.

Nemica
LA MONETA UNICA SI E' RIVELATA NEMICA. TUTTA L'EUROPPA STA SUBENDO UN TRACOLLO DA QUANDO E' STATO EMESSO L'EURO. E' STATA SOLO LA COMODITA' DEI BRUXELLESI.

Pertanto
in Italia tutta la corruzione non è colpa di nessun individuo ma solo della usanza politica del modo di fare ed è diventato l'usanza di tutti pertanto tutti colpevoli

Gli fricani
LE CARCERI SONO PIENI AFRICANI,LE STRADE SONO SPAVENTOSAMENTE INVIVIBILI PER MERCANZIE CHE GLI FRICANI VENDONO A TERRA,TUTTI CLANDESTINI. BASTA CI COSTANO ! L'ITALIA

sabato, maggio 01, 2010

Nessun muro a cui appoggiarsi: l'intervista di "Lateral" a Roberto Bolaño

Intervista a Roberto Bolaño
Testo pubblicato su Lateral. Revista de cultura, numero 40, aprile 1998

È stato la rivelazione letteraria dello scorso anno. È cileno, è nato nel 1953 e dal 1977 vive in Spagna. Prima di allora ha viaggiato a lungo. A quindici anni si trasferisce in Messico, dove diventa poeta, vive di giornalismo e si converte al trotzkismo. Nel 1973 fa ritorno in Cile, in tempo per assistere al golpe militare. Arrestato, per un colpo di fortuna viene scarcerato. Nel Salvador conosce i futuri assassini di uno dei maggiori poeti latinoamericani. Di queste ed altre cose parla nell'intervista. In Spagna ha fatto tutti i mestieri. A 43 anni compiuti pubblica il suo primo libro di narrativa, La letteratura nazista in America (La literatura nazi en América, Seix Barral, 1996), acclamato dalla critica spagnola. Poi vengono Stella distante (Estrella distante, Anagrama, 1996), romanzo che consolida la sua reputazione, e i racconti di Chiamate telefoniche (Llamadas telefónicas, Anagrama, 1997), che lo consacra come uno dei migliori scrittori contemporanei di lingua spagnola. Da alcuni anni vive in un paesino della Costa Brava.

Come capita a Blanes un cileno?
Per caso. A Blanes sono arrivato per metter su un'attività; all'epoca facevo il negoziante. Era un negozio di bigiotteria e abbigliamento, un negozio per turisti, e così sono rimasto a vivere lì.

Vive ancora di questo?
No, dal '93 vivo esclusivamente di letteratura. Quell'anno vinsi tre o quattro premi che mi portarono molti più soldi dei libri pubblicati in seguito. Avevo quarant'anni.

Deve essere stata una svolta miracolosa...
Non lo considero né una svolta né un miracolo. Scrivo da quando avevo 18 anni e a 22 in Messico già vivevo di letteratura. Tutto il denaro che guadagnavo veniva dalla scrittura: giornalismo, articoli... Ricordo che il biglietto aereo per l'Europa me lo comprai con due articoli pubblicati su una rivista messicana.

E perché venne in Spagna?
Venni in Spagna nel '77. In realtà me ne andai in Svezia, dove più o meno mi ero rimediato un lavoro, ma mia madre viveva in Spagna da due anni e quando arrivai era molto malata. Poi mi misi ad aspettare che si rimettesse, insomma ad aiutarla. Barcellona, nel '77, era una vera bellezza, una città in movimento con un clima gioioso in cui tutto era possibile. La politica si mescolava con la festa, con una grande liberazione sessuale, una vera esplosione sessuale, un desiderio di fare costantemente qualcosa, che probabilmente era artificiale, non mi faccio troppe illusioni al riguardo, ma artificiale o autentico che fosse era tremendamente seducente. Per me fu una scoperta, e mi innamorai della città. A Barcellona imparai cose che credevo di sapere ma che in realtà non sapevo.

Per esempio?
Il vivere al di fuori della letteratura. In Messico vivevo molto a contatto con la letteratura. Vivevo in mezzo ad altri scrittori e mi muovevo in un mondo dove chi non era scrittore era artista. E a Barcellona cominciai a muovermi in un mondo dove non c'erano scrittori. Avevo amici scrittori, ma un po' alla volta mi feci amici di altro tipo. Ovviamente ho fatto di tutto: il lavapiatti, il cameriere, la guardia notturna, il netturbino, lo scaricatore di porto, il vendemmiatore, a Barcellona, in Francia, in un sacco di posti. E lo trovavo magnifico. E poi all'epoca non c'era ancora la disoccupazione che ci fu in seguito e la mobilità lavorativa era davvero grande; il mio corpo me lo chiedeva, sapere che lavoravo, conoscevo gente, guadagnavo soldi e quando mi stufavo cambiavo lavoro e nel giro di una settimana ne trovavo un altro. Per me era fantastico.

Ma allora perché ritirarsi in provincia?
Questo succede quando passa l'euforia del '77. In Spagna il disincanto viene fatto risalire al 1979-80, però io lo sperimentai un po' più tardi. Me ne andai a Girona perché ero stanco di Barcellona, anche se vivevo in una strada molto centrale, Tallers, dietro a La Vanguardia. Ci passavano migliaia di persone. Avevo avuto mille storie e avevo bisogno di uscirne, significava vivere con persone e con fantasmi. Avevo bisogno di andarmene in un posto dove non conoscevo nessuno.

E come finì in Messico a 15 anni?
Per via dei miei genitori. Mia madre era professoressa e mio padre trasportatore. Un giorno hanno deciso di andare a vivere in Messico. Ciascuno di loro è arrivato con un ideale e poi, come sempre accade, non ne è uscito niente.

Nel 1973 decide di tornare in Cile...
A vent'anni torno in Cile solo per fare la Rivoluzione. All'epoca ero di estrema sinistra, vicino al MIR [Movimiento de Izquierda Revolucionaria], ma la mia ideologia era trotzkista. In realtà il MIR non ebbe mai buoni rapporti con la politica dei paesi dell'Est. Ora, quella di Cuba è sempre stata un'eccezione abbastanza infantile perché è una malattia dei latinoamericani. I cubani possono essere prosovietici ma sono latinoamericani...

Come con Cortázar, che era critico nei confronti dell'URSS ma appoggiava il regime cubano che censurava i suoi libri.
Credo che in quel caso Cortázar e la stragrande maggioranza abbiano toppato, e toppato in modo bestiale. Il fatto che fossero latinoamericani non li giustificava più degli altri. È una faccenda complicata, perché per esempio ci furono molti trotzkisti che si esiliarono a Cuba, e i cubani non si comportarono male con loro. Ci furono molte forme di guerriglia fatte da chi non stava con il socialismo reale e che furono appoggiate anche da Cuba. Inoltre l'atmosfera di quegli anni era apocalittica nell'accezione di San Giovanni, nell'accezione cristiana. Aspettavamo tutti che scoppiasse la rivoluzione o la controrivoluzione. Si respirava un clima da Giorno del Giudizio. In quei giorni la paura ti faceva cercare, almeno mentalmente, un muro a cui appoggiarti, per pura paura. Alla fine non trovammo nessun muro a cui appoggiarci ed è andata come è andata, evidentemente, però credo che solo così si possa spiegare la faccenda di Cuba e di Cortázar...

Si dice che i mesi che precedettero il colpo di stato di Pinochet furono terribili, pieni di odio e di scontri.
Gli ultimi mesi del governo di Allende furono spaventosi. Però io non mi facevo molte illusioni; ero ingenuo, ma non mi aspettavo la rivoluzione suprema degli uomini puri né niente di tutto questo. E credo che in fondo cercassi l'avventura per l'amore dell'avventura in sé. Trovai tutta l'avventura che volevo e molta di più. Soprattutto dopo il colpo di Stato.

Ricorda il giorno del colpo di Stato?
Vivevo a casa di Jaime Quesada, che oggi è un poeta quasi ufficiale e a quel tempo era un poeta giovane, amico di mia madre. Mi svegliò tutto tremante e mi disse: “Roberto, i militari hanno fatto un golpe”. La prima cosa che ricordo di aver detto è: “Dove sono le armi, che vado a combattere?”. E Jaime che mi diceva: “Non uscire, non andare, cosa dirò a tua madre se ti succede qualcosa?”.
Io non conoscevo il quartiere e Jaime era pronto a restare chiuso in casa tutto il giorno. Andai a casa di un ragazzo di quindici anni che sapevo essere di sinistra. E gli domandai: “Chi sta organizzando la resistenza nel quartiere? Perché io voglio offrirmi volontario”. E questo ragazzo mi disse: “Anch'io voglio andare volontario”. Io avevo vent'anni, ma lui ne aveva quindici. E andammo insieme alla cellula comunista, che era l'unica a essere organizzata. Lì c'era gente di tutti i partiti. Era la casa di un operaio comunista, che era molto, molto spaventato. E ricordo che aveva i romanzi western di Marcial Lafuente Estefanía, dei libriccini di cowboy che teneva nella credenza. Fu tutto molto dolce, molto desolante e molto dolce.

Ma la resistenza era davvero organizzata, in caso di golpe?
Arriviamo lì e diciamo: “Cosa bisogna fare?”. Siamo qualcosa come venti o trenta persone e ciascuno di noi riceve il compito di controllare una strada. In realtà ci danno un piano pensato per uno scenario di guerra civile, non di colpo di Stato. Io mi accorgo che il compito che mi assegnano è di una stupidità sovrana. Perché dovevo controllare la casa di un civile, di una persona che si sapeva essere di destra, nel caso ci entrassero delle armi, insomma, tener d'occhio quella casa. Una cosa demente, perché le strade erano deserte e quando passavano pattuglie militari se non ti sparavano ti arrestavano. Mi danno un falso nome e una parola d'ordine da dare a un compagno che sarebbe passato a controllare. Vado nella via che mi hanno assegnato. Non c'è nessuno, ci sono solo io. Comincio ad avere paura, cosa ci faccio qui? Ti trovi solo in una strada e la prima cosa che pensi è che ti stanno guardando da tutte le finestre. Poi passarono quelli che facevano i controlli e io mi ero già dimenticato la parola d'ordine; ci parlai, tornai alla cellula. A quel tempo parlavo con accento messicano e credettero che fossi straniero. E siccome si pensava che tutti gli stranieri avessero una grande esperienza nella lotta armata, chiesero a me, che potevo benissimo essere un infiltrato, di andare a contattare la cellula principale.

I telefoni non funzionavano?
Doveva essere un contatto diretto. Mi danno una bicicletta perché faccia non so quanti chilometri fino a una città che non conosco perché ho vissuto solo a Santiago. Lì capisco: se obbedisco di sicuro mi ammazzano. Fu divertentissimo. Come un film dei fratelli Marx. Ordini, contrordini, nessuno capiva niente.

Ma alla fine riuscirono a fare qualcosa?
Verso mezzanotte o l'una ci giunse la notizia che il generale Prats stava arrivando con un contingente di truppe lealiste. Decidemmo di andare ad accogliere Prats, ma militarmente, cioè per offrire protezione e vedere che armi avevamo. Così andammo in un quartiere lì vicino, un quartiere di chabolas, come si chiamavano all'epoca quelli del movimento dei “senzatetto”: occupavano terreni e ci costruivano su. Una di queste case era piena di bombe molotov. La logica era distruggere una serie di ponti pedonali per impedire il transito delle prime avanguardie dei pinochetisti fino all'arrivo delle truppe di Prats. Poi si seppe che in quel momento Prats era già stato catturato. Non c'erano truppe, non c'era niente, il generale Prats era agli arresti. E comunque come si fa a colpire i ponti pedonali con le molotov? Era una pazzia totale. Perché non avevamo né armi leggere né niente... solo bombe molotov. Era impressionante. Quel giorno andò così.

E poi? Cosa avvenne il giorno dopo il golpe militare?
Poi ci fu il colossale doposbronza. Un quartiere resistette al golpe, erano preparati meglio, attaccarono un commissariato, riuscirono a sopraffare i carabinieri e isolarono il quartiere. Ma era come entrare nella fossa dei leoni. Li bombardarono dal cielo.
Si sentiva sparare tutto il santo giorno. Quando bombardarono La Moneda, dal quartiere in cui stavo sentivo e ogni tanto riuscivo a vedere gli aerei.

Sì, ma come è riuscito a cavarsela, in una situazione simile?
Quando mi fermarono per la strada e il tenente del posto di blocco si mise in contatto con Concepción per riferire sull'accaduto, mi spaventai: “Sono fritto, mi ammazzano”. Mi presentò come uno dei dieci uomini più ricercati del Cile, nientemeno. Stava cercando di gonfiare la sua cattura, ovvio. Vennero a prendermi in un veicolo speciale con due armadi, due tizi giganteschi; in vita mia non avevo mai visto carabinieri più grandi. Poi mi portarono al commissariato e lì c'era un altro tenente che era tutto il contrario di quello che mi aveva arrestato, era un tipo ragionevole e si rese conto che io non avevo niente del terrorista, non ero straniero e non avevo fatto nulla. Non poteva lasciarmi andare, ma almeno non mi lasciò lì.
Nello stesso giorno passai per i carabinieri, per un altro posto che non ricordo sotto quali ordini stava e poi finii all'investigativa, dai poliziotti in borghese. E fui molto fortunato.

Cosa accadde in realtà? Come riuscì a cavarsela?
Mi scarcerarono due poliziotti che erano stati miei compagni di scuola quando avevo cinque anni. Uscii dopo otto giorni perché c'erano quei due; altrimenti sarebbero potuti passare uno o due mesi. Un giorno invece incontrai un poliziotto che mi disse: “Non ti ricordi di me? Eravamo compagni di scuola”. Io non mi ricordavo niente. Fu straordinario.

Ma in Chiamate telefoniche c'è un racconto che narra esattamente questo! Io pensavo che si trattasse di pura invenzione, di un gioco letterario. Mi ha anche fatto pensare a una poesia di Nicanor Parra, in cui alcuni personaggi popolari cileni, “compari”, se non ricordo male, instaurano lo stesso dialogo assurdo dei detective del racconto.
No, è in gran parte autobiografico. Io incontrai davvero questi due ex compagni di scuola quando ero in prigione, e loro mi scarcerarono. Ma anche la cosa di Nicanor Parra è vera. Imposto tutti i miei testi fondandoli sull'intreccio, ma esiste un rovescio, un contrario. In questo caso il contrario era la poesia “Saranguaco” di Nicanor Parra, con il suo schema basato su un dialogo impossibile, una specie di dialogo pazzo. E fa anche parte del folklore cileno.

E perché questa necessità di un rovescio, di un'ombra letteraria?
Per una questione di economia. Ciascun racconto ha un suo rovescio, ma governato da una disciplina di ferro. Perché altrimenti non avrei potuto scrivere i quattordici racconti di questo libro, avrei scritto quattordici romanzi. E probabilmente quattordici romanzi infiniti. Per esempio, “Vita di Anne Moore”, l'ultimo racconto di Chiamate telefoniche, è, nel suo riflesso, un romanzo-fiume di circa seicento pagine. Succedono cose che si possono raccontare in seicento pagine, ma in tutta tranquillità.

Queste ombre o guide letterarie risultano più visibili nei racconti de La letteratura nazista in America. Forse perché lì c'è stata la necessità di esemplificare con opere la biografia degli autori immaginari presentati... Credo che La letteratura nazista sia un romanzo, con un'esposizione, uno svolgimento e una conclusione. Il classico romanzo...
Già, ma in definitiva è un insieme di biografie unite tematicamente ma indipendenti. È un'altra cosa: un romanzo che non va letto come romanzo. Si può aprire dove si vuole, malgrado abbia i tre stadi classici del romanzo. Per esempio credo che si possa cominciare dall'epilogo. È assai probabile che abbia fallito, ma l'idea era questa e secondo me non era del tutto malvagia. Ora, ripeterò fino alla morte che è un romanzo.

Perché è stato ossessionato dalla cultura dell'estrema destra in America Latina?
Il mondo dell'estrema destra è un mondo smisurato, ed è interessante in sé. Quello che accade è che io colgo il mondo dell'estrema destra, ma molte volte quello di cui sto veramente parlando è la sinistra. Prendo l'immagine che è più facile parodiare per poi parlare d'altro. Quando parlo degli scrittori nazisti in America in realtà sto parlando del mondo a volte eroico ma più spesso miserabile della letteratura in generale.
Certamente non furono solo i fascisti a commettere orrori in America Latina. Per esempio c'è quel poeta del Salvador assassinato dai suoi compagni, Roque Dalton. Io conobbi alcuni di quelli che uccisero Roque Dalton. Vissi nel Salvador prima dell'inizio della Guerra Civile, e dei dieci comandanti principali quattro erano scrittori. Due li conobbi. Uno che si chiamava Cienfuegos e un altro che non so come diavolo si chiamava. E conoscevo molti scrittori e...

Uomini sicuramente affascinanti...
Alcuni sì, affascinanti. Altri non tanto. Inoltre mi feci tutta la costa del Pacifico dell'America Latina per arrivare in Cile nel 1973, e questi avevano la mia età: vent'anni, ventidue, ventitré... O qualcosa di più. A presentarmeli fu Manuel Sorto, che era il regista ufficiale della guerriglia, quello che rischiando la vita girava i film che poi venivano proiettati in tutto il mondo. Era una persona con un alto senso etico. Cienfuegos invece era uno di quelli che diedero l'ordine di uccidere Roque Dalton, ma nel suo caso mi chiedo se dietro non ci fosse una rivalità letteraria.

Perché? Era un cattivo poeta?
No, Cienfuegos non era un cattivo poeta, ma niente a che vedere con Roque Dalton. Credo che fondamentalmente abbiano assassinato Dalton mettendo in atto il rituale dei figli che ammazzano il padre.

Ma anziché un assassinio letterario fu un assassinio letterale.
Sì, sì, letterale. E poi lo ammazzarono mentre dormiva. Non lo svegliarono; non seppe mai che stavano per ucciderlo. Discussero per tutto il giorno, perché Roque Dalton si opponeva alla rivolta armata e i comandanti dicevano che era giunto il momento e che si doveva cominciare la rivoluzione. Non giunsero a nessun accordo; Roque Dalton andò a dormire, i comandanti continuarono a discutere e dissero: bisogna ucciderlo. Come se fossero una banda di gangster. E dissero, uccidiamolo adesso che dorme, perché è un poeta, perché non soffra. Parole letterali.
Il mio prossimo libro dovrebbe essere La letteratura bolscevica in America Latina... Ma forse non affronto l'argomento in modo diretto perché mi fa soffrire molto.

Originale: http://www.sololiteratura.com/bol/bolanoentlateral.htm
Traduzione di M.V., revisione di A.S.