Piccolo enigma del lunedì:
Ipotesi:
1. si cerca un nuovo metodo vagamente coercitivo per insegnare la storia dell'Antico Egitto;
2. ci si interroga se sia moralmente accettabile costringere giovani individui di sesso femminile a mangiare volatili, anch'essi di sesso femminile; e, se sì, come;
3. è una comunicazione in codice tra cellule dormienti di al Qaeda;
4. è una cosa sconcia;
5. è una cosa brutta, e allora spiegatemela con una certa delicatezza.
lunedì, settembre 18, 2006
C'è del nudo in Michelangelo
La previdente versione cartacea del News&Observer ha ritenuto prudente inserire questo avviso tra i richiami in prima pagina:
"La sezione Life, ecc. di oggi comprende la fotografia di un famoso affresco di Michelangelo che contiene nudità".
Qui c'è il .pdf della prima pagina, qui l'articolo e soprattutto l'immagine del "famoso affresco". Vi avverto che Adamo è nudo.
via Romenesko
"La sezione Life, ecc. di oggi comprende la fotografia di un famoso affresco di Michelangelo che contiene nudità".
Qui c'è il .pdf della prima pagina, qui l'articolo e soprattutto l'immagine del "famoso affresco". Vi avverto che Adamo è nudo.
via Romenesko
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sabato, settembre 16, 2006
10 fatti su Guantanamo
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha sentito la necessità di pubblicare questi 10 fatti su Guantanamo:
1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.
2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.
3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.
4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.
5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.
6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.
7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.
8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.
9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.
10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".
Dunque:
1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?
1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.
2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.
3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.
4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.
5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.
6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.
7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.
8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.
9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.
10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".
Dunque:
1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?
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venerdì, settembre 15, 2006
In che senso, inumano e degradante?
Tony Snow, capo ufficio stampa della Casa Bianca, a proposito dell'Articolo III comune delle Convenzioni di Ginevra:
– Nel caso dell'Articolo III comune, naturalmente, si ha la "proibizione della tortura e di altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante", ed è importante capire quello che significa. Come sa...
– È vago, secondo lei?
– Sì, certo.
– Vuole dire crudele, inumano, degradante?
– Sì, perché bisogna specificare esattamente quello che significa.
– Continui a sorridere.
– Nel caso dell'Articolo III comune, naturalmente, si ha la "proibizione della tortura e di altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante", ed è importante capire quello che significa. Come sa...
– È vago, secondo lei?
– Sì, certo.
– Vuole dire crudele, inumano, degradante?
– Sì, perché bisogna specificare esattamente quello che significa.
– Continui a sorridere.
giovedì, settembre 14, 2006
Bracci destri numero 2 e 3 di quello nuovo
Oh, là, finalmente un bel comunicato come ai tempi del tenebroso giordano: tre giorni fa a Baghdad è stato ucciso il numero due del Tizio Nuovo, di Coso, di al Masri.
Nome: Abu Jafar al-Liby.
Cosa faceva: dirigeva le "operazioni criminali di al Qaeda".
Dove lo faceva: nei quartieri di al Rasafa e al Karrada e nella provincia di Diyala, a nordest della capitale.
Aveva con sé: due lettere, una per Osama bin Laden e l'altra per al Masri.
Quelle lettere contenevano: dichiarazioni di lealtà e la promessa di altri attacchi.
Dopo l'incursione sono stati trovati: tanti esplosivi e vari giubbotti da kamikaze.
È stato inoltre arrestato: un altro pezzo grosso.
Che si occupava di: attacchi terroristici, contribuendo alle violenze settarie in città.
Vedo che ricominciamo a ragionare secondo le sei regole giornalistiche classiche: "chi", "come", "dove", "perché", "quando" e "si dice".
E ora, una consolante sessione visagistica.
-------------------
Make-up:
Cover-me-up Liquid Foundation, Hide-and-Seek superpowder, matita per le sopracciglia Low Brow ultrablack, mascara Forget about It, eyeliner Glam Guerrilla, lucidalabbra Libylicious aromatizzato all'alchechengi. L'allover questa volta è il fondamentale Love Letters in the Sand, tonalità bronzo fruttato.
Nome: Abu Jafar al-Liby.
Cosa faceva: dirigeva le "operazioni criminali di al Qaeda".
Dove lo faceva: nei quartieri di al Rasafa e al Karrada e nella provincia di Diyala, a nordest della capitale.
Aveva con sé: due lettere, una per Osama bin Laden e l'altra per al Masri.
Quelle lettere contenevano: dichiarazioni di lealtà e la promessa di altri attacchi.
Dopo l'incursione sono stati trovati: tanti esplosivi e vari giubbotti da kamikaze.
È stato inoltre arrestato: un altro pezzo grosso.
Che si occupava di: attacchi terroristici, contribuendo alle violenze settarie in città.
Vedo che ricominciamo a ragionare secondo le sei regole giornalistiche classiche: "chi", "come", "dove", "perché", "quando" e "si dice".
E ora, una consolante sessione visagistica.
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Neolingua
Due giorni fa un alto ufficiale dell'Esercito americano in Iraq, il generale maggiore Zilmer, ha detto che le operazioni guidate dagli Stati Uniti stanno "soffocando" l'insorgenza nella provincia occidentale di Anbar ma non sono abbastanza forti per sconfiggerla.
A proposito dell'addestramento delle truppe irachene ha poi dichiarato: "Per quello che stiamo cercando di conseguire qui, credo che i livelli di forze siano appropriati".
Traduzione:
1. ci siamo persi la provincia di Anbar;
2. va tutto bene finché non si tratta di sconfiggere qualcuno.
A proposito dell'addestramento delle truppe irachene ha poi dichiarato: "Per quello che stiamo cercando di conseguire qui, credo che i livelli di forze siano appropriati".
Traduzione:
1. ci siamo persi la provincia di Anbar;
2. va tutto bene finché non si tratta di sconfiggere qualcuno.
mercoledì, settembre 13, 2006
Banksy va a Disneyland
Una decina di giorni fa aveva sostituito in varie città del Regno Unito l'ultimo disco di Paris Hilton con 500 copie del suo personale remix. Nel finesettimana Banksy ha sistemato una bambola gonfiabile a grandezza naturale vestita da prigioniero di Guantanamo accanto al trenino delle Montagne Rocciose di Disneyland-California. La figura ammanettata e incappucciata è stata rimossa un'ora e mezza dopo, quando il personale del parco a tema ha chiuso l'attrazione per motivi di sicurezza. Quindi questo è anche un Falso Allarme per Bambola Gonfiabile.
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Ma la cosa davvero interessante
– Insomma, prendevamo il sole al largo di Duino. Lo sai com'è fatto tuo padre: si è addormentato. Io mi annoiavo, faceva caldo. Poi ho notato che poco più in là si era ormeggiata un'altra barca. E sopra c'era un signore, che invece lui sì che pescava, si dava un sacco da fare, mica come tuo padre. Ma la cosa davvero interessante è che questo signore aveva un cane, nero e bianco, a pelo lungo. Vispo, sai, dovevi vedere come seguiva attento tutto quello che faceva il suo padrone.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
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Falso Allarme per Maglietta/2
Ragazzo si presenta all'Aeroporto Internazionale di Birmingham indossando una maglietta con la scritta Guns N Rollers e le guardie gli raccomandano di indossarla alla rovescia prima di imbarcarsi sul suo volo per il New Jersey, per non turbare i passeggeri: le due pistole incrociate raffigurate sul davanti rappresentano infatti un rischio per la sicurezza. Non per il buon senso estetico (ammirate il festoso intreccio di rose con teschio), ma per la sicurezza.
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).
(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).
(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)
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martedì, settembre 12, 2006
al Qaeda, honey?
La scorsa settimana la signora Gillian Davison, di professione attrice, ha scritto al blog di Craig Murray raccontando che all'aeroporto di Heathrow le avevano requisito il libro Murder in Samarkand, scritto dall'ex-ambasciatore britannico in Uzbekistan.
C'è un precedente sospetto, che risale a un mese fa. Ben Paarman partiva da Luton per Berlino; nel bagaglio a mano aveva due libri, un romanzo tedesco (fatto passare senza problemi) e il libro di Murray:
'Parla di terrorismo?', chiede l'addetta ai controlli di sicurezza. 'Humm, beh, fa riferimento a quello, ma parla del vostro ex-ambasciatore in Uzbekistan e tratta soprattutto di diplomazia'.
'C'è dentro al Qaeda?'
'Beh...'
A quel punto la donna chiama il suo superiore, che chiede a Paarman dove ha preso quel libro (alla Waterstone di Islington, risponde lui) e poi dice: 'Temo che non possa portarlo a bordo, signore'. E glielo confisca. It's the war on terror, baby.
Link
Anni fa a Gatwick mi perquisirono minuziosamente il bagaglio a mano, una vecchia borsa di cuoio dall'aria vissuta e dal peso sospetto: non conteneva plastico ma qualche chilo di libri usati comprati da Quinto. "Books, honey?", si intenerì il poliziotto. Adesso meglio se i libri li ordino su internette e mi barrico in casa ad aspettare il corriere (nella città di G. col cavolo che vige il costume della portineria). Se non posso portarmi il burrocacao, il fondotinta, la panna montata e i libri canaglia spiegatemi che gusto c'è a prendere un aereo.
C'è un precedente sospetto, che risale a un mese fa. Ben Paarman partiva da Luton per Berlino; nel bagaglio a mano aveva due libri, un romanzo tedesco (fatto passare senza problemi) e il libro di Murray:
'Parla di terrorismo?', chiede l'addetta ai controlli di sicurezza. 'Humm, beh, fa riferimento a quello, ma parla del vostro ex-ambasciatore in Uzbekistan e tratta soprattutto di diplomazia'.
'C'è dentro al Qaeda?'
'Beh...'
A quel punto la donna chiama il suo superiore, che chiede a Paarman dove ha preso quel libro (alla Waterstone di Islington, risponde lui) e poi dice: 'Temo che non possa portarlo a bordo, signore'. E glielo confisca. It's the war on terror, baby.
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Anni fa a Gatwick mi perquisirono minuziosamente il bagaglio a mano, una vecchia borsa di cuoio dall'aria vissuta e dal peso sospetto: non conteneva plastico ma qualche chilo di libri usati comprati da Quinto. "Books, honey?", si intenerì il poliziotto. Adesso meglio se i libri li ordino su internette e mi barrico in casa ad aspettare il corriere (nella città di G. col cavolo che vige il costume della portineria). Se non posso portarmi il burrocacao, il fondotinta, la panna montata e i libri canaglia spiegatemi che gusto c'è a prendere un aereo.
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Falso Allarme per Simulazione di Vietnam
Ieri la Mansfield Summit High School di Arlington è stata evacuata e circondata dalla polizia dopo la segnalazione di un passante che aveva notato alcuni giovani appostati all'esterno dell'edificio: si erano camuffati e apparentemente uno di loro aveva un'arma.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.
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lunedì, settembre 11, 2006
Costituitevi
Sì, a questo punto perfino io mi sono accorta (con molta calma) che il blog è stato nominato per il macchianera blog award 2006 nella sezione "miglior blog d'opinione".
Quattro cose:
1. ricordatevi che, come dice Poligraf, bisogna diffidare di una donna che mette il sale fino nell'acqua della pasta;
2. sono comunque tranquilla: lo so che non sapete compilare una scheda in formato excel;
3. vi amo anche per questo;
4. adesso però costituitevi.
Quattro cose:
1. ricordatevi che, come dice Poligraf, bisogna diffidare di una donna che mette il sale fino nell'acqua della pasta;
2. sono comunque tranquilla: lo so che non sapete compilare una scheda in formato excel;
3. vi amo anche per questo;
4. adesso però costituitevi.
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L'estremista malaccorto
"Il signor Zubaydah definì sbrigativamente il signor Padilla come un estremista malaccorto che sperava irrealisticamente di costruire una bomba sporca usando esplosivi convenzionali per disperdere materiali radioattivi. Durante gli interrogatori Zubaydah rivelò che il signor Padilla era ignorante in materia di fisica nucleare e credeva che si potesse separare il plutonio dal materiale nucleare semplicemente facendo vorticare sopra la testa un secchio pieno di materiale fissile".
Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.
Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.
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venerdì, settembre 08, 2006
Magical Mystery Tour nella Testa di Bush
Adesso ci facciamo un giro nella testa di Bush. Tenersi per mano è consigliabile, benché non obbligatorio.
Dall'intervista concessa ieri a Charles Gibson a bordo dell'Air Force One:
Armi di distruzione di massa!Charlie, come ho appena detto il compito di un presidente è affrontare una minaccia e... se mi consente di riportarla indietro nella storia, uh, Saddam Hussein era chiaramente una minaccia. Appoggiava il terrorismo, sparava ad aerei americani, aveva invaso un paese confinante, aveva ucciso migliaia di propri connazionali, aveva usato armi di distruzione di massa. Poi abbiamo saputo che non le aveva usate, ma aveva la capacità di usare armi di distruzione di massa.
Sciiti, sunniti... chiaroEd è molto importante che... che il mondo libero comprenda quello che c'è in gioco, e a me è risultato chiaro, mi è risultato chiaro - mi è risultato più chiaro - che mentre gli estremisti sciiti attaccavano la democrazia di Israele gli estremisti sunniti stanno attaccando la democrazia dell'Iraq.
Sì, beh, no
- Quell'accordo [tra Musharraf e i Talibani] la preoccupa?
- Be', non conosco tutti i particolari...
- Lo ha chiamato?
- Sì...
- Lo ha chiamato?
- Be', sto per farlo. Lo vedrò molto presto.
Link
Il giorno prima, dall'intervista a Kate Couric della CBS:
L'ha detto
Sa, una delle parti più difficili del mio lavoro è collegare l'Iraq alla guerra al terrore.
Scopriamo cellule
Khalid Sheikh Mohammad ha incaricato qualcuno di reclutare delle persone che pilotassero aerei, che li facessero schiantare su... credo sulla costa occidentale o da qualche parte in America. E queste persone sarebbero state del Sudest asiatico. In altre parole, abbiamo scoperto delle cellule.
Link
Dall'intervista concessa ieri a Charles Gibson a bordo dell'Air Force One:
Armi di distruzione di massa!Charlie, come ho appena detto il compito di un presidente è affrontare una minaccia e... se mi consente di riportarla indietro nella storia, uh, Saddam Hussein era chiaramente una minaccia. Appoggiava il terrorismo, sparava ad aerei americani, aveva invaso un paese confinante, aveva ucciso migliaia di propri connazionali, aveva usato armi di distruzione di massa. Poi abbiamo saputo che non le aveva usate, ma aveva la capacità di usare armi di distruzione di massa.
Sciiti, sunniti... chiaroEd è molto importante che... che il mondo libero comprenda quello che c'è in gioco, e a me è risultato chiaro, mi è risultato chiaro - mi è risultato più chiaro - che mentre gli estremisti sciiti attaccavano la democrazia di Israele gli estremisti sunniti stanno attaccando la democrazia dell'Iraq.
Sì, beh, no
- Quell'accordo [tra Musharraf e i Talibani] la preoccupa?
- Be', non conosco tutti i particolari...
- Lo ha chiamato?
- Sì...
- Lo ha chiamato?
- Be', sto per farlo. Lo vedrò molto presto.
Link
Il giorno prima, dall'intervista a Kate Couric della CBS:
L'ha detto
Sa, una delle parti più difficili del mio lavoro è collegare l'Iraq alla guerra al terrore.
Scopriamo cellule
Khalid Sheikh Mohammad ha incaricato qualcuno di reclutare delle persone che pilotassero aerei, che li facessero schiantare su... credo sulla costa occidentale o da qualche parte in America. E queste persone sarebbero state del Sudest asiatico. In altre parole, abbiamo scoperto delle cellule.
Link
Lo Sceicco Molto Fermo e il Tizio Nuovo
Quattro scontate osservazioni (con annessa esercitazione visagistica) a proposito di questo filmato inedito featuring bin Laden di cui parla al Jazeera.
1. Mancano pochi giorni all'11 settembre, negli Stati Uniti sta per andare in onda il discusso e fazioso docudrama sugli attentati prodotto dalla ABC/Disney: ma allora non chiamiamolo filmato inedito, chiamiamolo trailer.
2. Come mai questo bin Laden almeno dalla seconda metà degli anni Novanta alla fine del 2001 è apparso in video e si è fatto intervistare a destra e a manca dai giornalisti e dai network televisivi occidentali, e adesso niente? Qualsiasi segnalazione a questo punto è drammaticamente importante. Avete visto Osama negli ultimi quattro anni? Vi sembra ma non siete sicuri? Ha tentato di arruolarvi via email? Vostro cugino lo ha sentito a telefono ma non ci giurerebbe? Siete quasi convinti di averlo conosciuto su Myspace dove fingeva di essere un quindicenne con la passione per l'emo più struggente ma nella sezione "Who I'd Like to Meet" aveva scritto "Sunni fighters"? Chi sa, parli.
3. Due giorni fa il generale pakistano Shaukat Sultan Khan si era lasciato sfuggire un'affermazione frettolosamente smentita: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Pacifico probabilmente lo è. Anche molto fermo.
4. Povero Tizio Nuovo di al Qaeda in Iraq. Mandano in onda un suo messaggio audio in cui promette di vendicare il tenebroso giordano e se lo filano in tre. Si tira ancora dietro quei due nomi, Abu Ayyub al-Masri e Abu Hamza al-Muhajir, che non aiutano a renderlo indimenticabile (per esempio Guido Olimpio del Corriere non ha mica ancora capito se si tratta della stessa persona). La signora al-Masri dice: eh, ma guardate che mio marito è in prigione. Secondo un avvocato egiziano al-Muhajir è in carcere anche lui.
E questo discorso. "Ponete la mano nella mano gli uni con gli altri... La vittoria è vicina" fa più medianico che mediatico. Abu avrebbe anche incitato i seguaci a uccidere "almeno un americano entro un periodo che non superi i quindici giorni". Un americano ciascuno ("è mio! l'ho visto prima io!") o in tutto? Mica bagigi.
È come se mi mettessero Stefano Accorsi in una parte pensata per Benicio Del Toro*. L'uomo non ci crede abbastanza, non è entrato nella parte, ma soprattutto non riesce a uscire da un carcere egiziano. Lo dico con l'amarezza della collezionista: se dovessi immaginare adesso una bambolina danzante del Tizio Nuovo perfino io sarei in difficoltà.
*Non so come mi sia venuto in mente. Giuro che volevo scrivere Ed Norton.
-----------------------------------------
Make-up:
Cinderella Fluid Foundation, Snow White Pressed Powder, mascara Double Identity per tenute estreme #1 black is black but maybe not, eyeliner di precisione Wazirirama, rossetto antitraccia Magicaboola. Come allover consiglio il Body Creator nella tonalità sabbia al tramonto. Osate.
Filed in: alcaida USA dietrologia visagismi
1. Mancano pochi giorni all'11 settembre, negli Stati Uniti sta per andare in onda il discusso e fazioso docudrama sugli attentati prodotto dalla ABC/Disney: ma allora non chiamiamolo filmato inedito, chiamiamolo trailer.
2. Come mai questo bin Laden almeno dalla seconda metà degli anni Novanta alla fine del 2001 è apparso in video e si è fatto intervistare a destra e a manca dai giornalisti e dai network televisivi occidentali, e adesso niente? Qualsiasi segnalazione a questo punto è drammaticamente importante. Avete visto Osama negli ultimi quattro anni? Vi sembra ma non siete sicuri? Ha tentato di arruolarvi via email? Vostro cugino lo ha sentito a telefono ma non ci giurerebbe? Siete quasi convinti di averlo conosciuto su Myspace dove fingeva di essere un quindicenne con la passione per l'emo più struggente ma nella sezione "Who I'd Like to Meet" aveva scritto "Sunni fighters"? Chi sa, parli.
3. Due giorni fa il generale pakistano Shaukat Sultan Khan si era lasciato sfuggire un'affermazione frettolosamente smentita: se bin Laden si trovasse in Pakistan non verrebbe arrestato, basta che si comporti pacificamente. Pacifico probabilmente lo è. Anche molto fermo.
4. Povero Tizio Nuovo di al Qaeda in Iraq. Mandano in onda un suo messaggio audio in cui promette di vendicare il tenebroso giordano e se lo filano in tre. Si tira ancora dietro quei due nomi, Abu Ayyub al-Masri e Abu Hamza al-Muhajir, che non aiutano a renderlo indimenticabile (per esempio Guido Olimpio del Corriere non ha mica ancora capito se si tratta della stessa persona). La signora al-Masri dice: eh, ma guardate che mio marito è in prigione. Secondo un avvocato egiziano al-Muhajir è in carcere anche lui.
E questo discorso. "Ponete la mano nella mano gli uni con gli altri... La vittoria è vicina" fa più medianico che mediatico. Abu avrebbe anche incitato i seguaci a uccidere "almeno un americano entro un periodo che non superi i quindici giorni". Un americano ciascuno ("è mio! l'ho visto prima io!") o in tutto? Mica bagigi.
È come se mi mettessero Stefano Accorsi in una parte pensata per Benicio Del Toro*. L'uomo non ci crede abbastanza, non è entrato nella parte, ma soprattutto non riesce a uscire da un carcere egiziano. Lo dico con l'amarezza della collezionista: se dovessi immaginare adesso una bambolina danzante del Tizio Nuovo perfino io sarei in difficoltà.
*Non so come mi sia venuto in mente. Giuro che volevo scrivere Ed Norton.
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giovedì, settembre 07, 2006
Le prigioni...? Ah, quelle prigioni!
Il discorso di Bush, Miru's cut:
"11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.
Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".
"11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.
Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".
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mercoledì, settembre 06, 2006
Strane coppie
Che ci fanno in Sudafrica un sospetto operativo di Al Qaeda e un criminale israeliano? Contraffanno prodotti della Unilever (saponi, detersivi, detergenti) e li rifilano ai supermercati. Come collegamento tra Al Qaeda e Israele non è un granché, però fa ridere.
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Falso Allarme per Preghiera Chassidica
Mentre l'aereo dell'Air Canada da Montreal a New York si prepara a raggiungere la pista per il decollo un passeggero si mette a pregare: "Era chiaramente un ebreo chassidico", ha poi raccontato un testimone "Aveva una specie di copricapo. Leggeva da un libro. Non pregava proprio a voce alta, ma dondolava avanti e indietro".
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.
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lunedì, settembre 04, 2006
Il Baffo e la Bestia
– Antonia, se non stai un po' zitta finisce che ti ammazzo.
– Perfino!
– Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
– Ah, caro mio...
– Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
– E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
Le discussioni tra mio padre e la nonna finivano immancabilmente con un proposito di omicidio e si arenavano sulle piastrelle scompagnate. Io li fissavo con un'espressione di bovino stupore, la mamma lasciava la stanza in lacrime e le zie seguivano tutto con il binocolo dalla casa vicina.
– Mamma, ma papà non ammazza davvero la nonna, no?
– No, sono due stupidi.
– Perché poi quando vengono la Claudia e la Raffaella se ne accorgono, se c'è qualcosa che non va con il pavimento. E le zie? Poi deve ammazzare anche le zie, e non abbiamo una casa tanto grande.
– Non le ammazza, le zie.
– Che strano, poi. Ci sono la legnaia e il sottoscala. Perché vuole seppellirla proprio in cucina?
– Non stare ad ascoltare quello che dice tuo padre.
Era l'agosto del 1973, e il babbo aveva due ossessioni: la Nonna Morta Sotto Il Pavimento (o Almeno Zitta) e La Grande Trota. Per quest'ultima sentiva di essere vicino a una soluzione. Da circa tre mesi all'imbrunire andava a fare la posta alla marmorata gigante che il suo amico d'infanzia Gianni, a tutti noto come Tarzan per lo stile di vita alternativo, diceva di aver intravisto nell'Isonzo dalle parti della Centrale Elettrica.
Con le ferie l'attività di vigilanza si era intensificata: il babbo partiva di buon mattino lasciandosi alle spalle una scia di Autan e di ottimismo, tornava a pranzo (il tempo di litigare con la nonna) e poi si riappostava fino a sera. Dopo una settimana di pesca intensiva aveva già cominciato a stabilire un legame empatico con il pesce ("pensa da trota, sii la trota"), peraltro senza averlo mai visto.
Antonia era scettica.
– Magari non esiste!
– Esiste.
– Magari non la sai pescare. Fa' veder l'esca.
– No.
– Fa' veder l'esca, mica te la mangio!
– Antonia, se non stai zitta...
– Allora chiedo all'Aldo.
– Antonia!
L'Aldo era il vicino vagamente imitativo, pescatore dilettante e sprovveduto, sempre alla ricerca di consigli che non sarebbe mai riuscito a mettere a frutto. Papà ci aveva imposto il silenzio stampa sulla Grande Trota: voleva evitare di trovarsi accanto Aldo con il suo entusiasmo da neofita proprio mentre "pensava da trota" fissando in silenzio il galleggiante.
– Ciao, papà è uscito?
– Per quanto mi consta...
– A pescare?
– No, no.
– A far esca?
– Forse...
– Progressi con il pesce?
– No eh be'...
– C'è la mamma?
– No.
– La nonna?
– Buongiorno signor Aldo!
– Signora, cosa mi dice di suo genero?
– Tanto una brava persona, mio genero.
– Sa se va a pescare, oggi?
– Ne so, di cose...
– Nonna!
– Sul pesce?
– Ah, no, sul pesce non so niente, arrivederla!
Accadde un pomeriggio. Papà pensava da trota, mamma era uscita a fare la spesa, io leggevo un libro e Antonia si stava curando il mal di testa con l'Optalidon e una pezza bagnata sulla fronte.
– Omadonna mi sa che mi gira la testa.
– Nonna!
– Mi stendo per terra solo un momento.
– Chiamo le zie?
– No no, adesso faccio un pisolino.
Poco dopo la mamma aprì la porta di casa, entrò in salotto e trovò me che vegliavo quella che le sembrò la salma di sua madre. Antonia morta davanti alla bambina e suo marito a fissare un galleggiante: ebbe la presenza di spirito di rimandare lo svenimento, di cacciare indietro le lacrime e di chiamare un'ambulanza. In un secondo momento si rese conto che Antonia respirava ancora. O meglio rantolava. O meglio, come si sarebbe chiarito in seguito, russava.
Quella sera papà tornò con la Trota - una marmorata di 14 chili - e una lieve tachicardia. Non potevo crederci.
– Papà!
– Vedi che c'era. Dov'è la mamma?
– All'ospedale con la nonna.
Mettiamoci nei panni di quest'uomo e delle sue coronarie: La Grande Trota tra le braccia e la Suocera all'Ospedale, nello stesso giorno. Sembrava quasi che il silenzio improvviso lo intimidisse. Per fortuna in quel momento qualcuno si attaccò al campanello del portone: Aldo.
Risultò che la nonna aveva esagerato con gli Optalidon. In seguito ebbe anche una reazione allergica che le fece gonfiare le labbra. Fu così che la vidi la mattina dopo, quando entrai correndo nella camerata e mi fermai incespicando davanti al suo letto:
– Nonna, l'ha presa, l'ha presa!
– La Tfota!
– 14 chili. Cos'hai alla bocca.
– Feazione allefgica. Che paufa che go ciapà, Mafìa Vefgine.
Vista così, con la camicia da notte bianca, la nuvoletta di capelli grigi, gli occhi velati, la pelle lentigginosa e le labbra gonfie, Antonia sembrava pure lei un pesce, ma di una specie antichissima e ormai estinta, un fossile vivente. Dovette pensarlo anche il babbo, che rimase a guardarla a distanza prima di avvicinarsi.
– Allofa tanti complimenti per la tfota.
– L'esca era quella giusta.
– O il pesce efa stanco.
– Anche.
– Ti pensavi che mofivo.
– Avevo già scavato il buco in cucina.
Di quel giorno resta una foto, che chiameremo il Baffo e la Bestia. Lui esibisce una camicia caki con le maniche arrotolate, blue jeans a zampa d'elefante con i taschini applicati sul davanti e chiusi da una zip, sandali di cuoio marrone, occhiali da sole con lenti fumè, caratteristica calvizie, baffi generosi, basette lunghe e un innaturale pallore da extrasistole. Sembra uscito da un film di Fernando di Leo, potrebbe essere il poliziotto in borghese ma anche il pregiudicato con precedenti per furto con scasso e ricettazione. E poi c'è lei, enorme, pesante. La Grande Trota stanca di correre.
La foto è miracolosamente a fuoco, ad Aldo per l'emozione tremavano le mani.
– Perfino!
– Ai parenti dico che sei tornata nella tua Lovadina.
– Ah, caro mio...
– Invece ti ammazzo qua in cucina, scavo un buco e ti ci butto dentro.
– E dopo ti tocca cambiare tutte le piastrelle.
Le discussioni tra mio padre e la nonna finivano immancabilmente con un proposito di omicidio e si arenavano sulle piastrelle scompagnate. Io li fissavo con un'espressione di bovino stupore, la mamma lasciava la stanza in lacrime e le zie seguivano tutto con il binocolo dalla casa vicina.
– Mamma, ma papà non ammazza davvero la nonna, no?
– No, sono due stupidi.
– Perché poi quando vengono la Claudia e la Raffaella se ne accorgono, se c'è qualcosa che non va con il pavimento. E le zie? Poi deve ammazzare anche le zie, e non abbiamo una casa tanto grande.
– Non le ammazza, le zie.
– Che strano, poi. Ci sono la legnaia e il sottoscala. Perché vuole seppellirla proprio in cucina?
– Non stare ad ascoltare quello che dice tuo padre.
Era l'agosto del 1973, e il babbo aveva due ossessioni: la Nonna Morta Sotto Il Pavimento (o Almeno Zitta) e La Grande Trota. Per quest'ultima sentiva di essere vicino a una soluzione. Da circa tre mesi all'imbrunire andava a fare la posta alla marmorata gigante che il suo amico d'infanzia Gianni, a tutti noto come Tarzan per lo stile di vita alternativo, diceva di aver intravisto nell'Isonzo dalle parti della Centrale Elettrica.
Con le ferie l'attività di vigilanza si era intensificata: il babbo partiva di buon mattino lasciandosi alle spalle una scia di Autan e di ottimismo, tornava a pranzo (il tempo di litigare con la nonna) e poi si riappostava fino a sera. Dopo una settimana di pesca intensiva aveva già cominciato a stabilire un legame empatico con il pesce ("pensa da trota, sii la trota"), peraltro senza averlo mai visto.
Antonia era scettica.
– Magari non esiste!
– Esiste.
– Magari non la sai pescare. Fa' veder l'esca.
– No.
– Fa' veder l'esca, mica te la mangio!
– Antonia, se non stai zitta...
– Allora chiedo all'Aldo.
– Antonia!
L'Aldo era il vicino vagamente imitativo, pescatore dilettante e sprovveduto, sempre alla ricerca di consigli che non sarebbe mai riuscito a mettere a frutto. Papà ci aveva imposto il silenzio stampa sulla Grande Trota: voleva evitare di trovarsi accanto Aldo con il suo entusiasmo da neofita proprio mentre "pensava da trota" fissando in silenzio il galleggiante.
– Ciao, papà è uscito?
– Per quanto mi consta...
– A pescare?
– No, no.
– A far esca?
– Forse...
– Progressi con il pesce?
– No eh be'...
– C'è la mamma?
– No.
– La nonna?
– Buongiorno signor Aldo!
– Signora, cosa mi dice di suo genero?
– Tanto una brava persona, mio genero.
– Sa se va a pescare, oggi?
– Ne so, di cose...
– Nonna!
– Sul pesce?
– Ah, no, sul pesce non so niente, arrivederla!
Accadde un pomeriggio. Papà pensava da trota, mamma era uscita a fare la spesa, io leggevo un libro e Antonia si stava curando il mal di testa con l'Optalidon e una pezza bagnata sulla fronte.
– Omadonna mi sa che mi gira la testa.
– Nonna!
– Mi stendo per terra solo un momento.
– Chiamo le zie?
– No no, adesso faccio un pisolino.
Poco dopo la mamma aprì la porta di casa, entrò in salotto e trovò me che vegliavo quella che le sembrò la salma di sua madre. Antonia morta davanti alla bambina e suo marito a fissare un galleggiante: ebbe la presenza di spirito di rimandare lo svenimento, di cacciare indietro le lacrime e di chiamare un'ambulanza. In un secondo momento si rese conto che Antonia respirava ancora. O meglio rantolava. O meglio, come si sarebbe chiarito in seguito, russava.
Quella sera papà tornò con la Trota - una marmorata di 14 chili - e una lieve tachicardia. Non potevo crederci.
– Papà!
– Vedi che c'era. Dov'è la mamma?
– All'ospedale con la nonna.
Mettiamoci nei panni di quest'uomo e delle sue coronarie: La Grande Trota tra le braccia e la Suocera all'Ospedale, nello stesso giorno. Sembrava quasi che il silenzio improvviso lo intimidisse. Per fortuna in quel momento qualcuno si attaccò al campanello del portone: Aldo.
Risultò che la nonna aveva esagerato con gli Optalidon. In seguito ebbe anche una reazione allergica che le fece gonfiare le labbra. Fu così che la vidi la mattina dopo, quando entrai correndo nella camerata e mi fermai incespicando davanti al suo letto:
– Nonna, l'ha presa, l'ha presa!
– La Tfota!
– 14 chili. Cos'hai alla bocca.
– Feazione allefgica. Che paufa che go ciapà, Mafìa Vefgine.
Vista così, con la camicia da notte bianca, la nuvoletta di capelli grigi, gli occhi velati, la pelle lentigginosa e le labbra gonfie, Antonia sembrava pure lei un pesce, ma di una specie antichissima e ormai estinta, un fossile vivente. Dovette pensarlo anche il babbo, che rimase a guardarla a distanza prima di avvicinarsi.
– Allofa tanti complimenti per la tfota.
– L'esca era quella giusta.
– O il pesce efa stanco.
– Anche.
– Ti pensavi che mofivo.
– Avevo già scavato il buco in cucina.
Di quel giorno resta una foto, che chiameremo il Baffo e la Bestia. Lui esibisce una camicia caki con le maniche arrotolate, blue jeans a zampa d'elefante con i taschini applicati sul davanti e chiusi da una zip, sandali di cuoio marrone, occhiali da sole con lenti fumè, caratteristica calvizie, baffi generosi, basette lunghe e un innaturale pallore da extrasistole. Sembra uscito da un film di Fernando di Leo, potrebbe essere il poliziotto in borghese ma anche il pregiudicato con precedenti per furto con scasso e ricettazione. E poi c'è lei, enorme, pesante. La Grande Trota stanca di correre.
La foto è miracolosamente a fuoco, ad Aldo per l'emozione tremavano le mani.
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domenica, settembre 03, 2006
Braccio destro numero 1 di quello nuovo
Jumaa Farid al-Saidi, ad alcuni noto come Abu Humam e ad altri come Abu Rana, per tutti noi il "braccio destro numero 1 di quello nuovo", è arrivato trascinando il suo beauty case e si è sistemato timidamente in seconda fila tra gli sguardi curiosi degli altri vice. L'hanno catturato in giugno, mentre con quella faccia un po' così si accingeva a usare donne e bambini come scudi umani (ferocia: +2 punti), poi se lo sono persi in qualche magazzino e adesso lo rispolverano tra l'apparizione in video del dottor Zawahiri e un discorso di Bush sulla Guerra al Terrore (nuova serie).
Non è più come ai bei vecchi tempi, quando il braccio destro ci veniva fornito con allegato curriculum (esperto di esplosivi, chimico, tesoriere, visagista) e si lasciava dietro una scia di documenti, fotografie e numeri di telefono compromettenti che bastavano a farci divertire per una settimana. Del resto Abu Ayyub al-Masri, il suo capo, forse non è neanche il capo (carisma: -10). Forse sta in carcere, in Egitto (potere magico: -15).
Secondo le autorità irachene al-Saidi era "direttamente responsabile" della persona che aveva fatto saltare in aria il santuario sciita di Samarra (potere evocativo: +8) e commissionava rapimenti a scopo di riscatto (prestigio: +1).
C'è di buono che è ancora in garanzia.
-----------------
Make-up:
Fondotinta rivitalizzante Brighten-Me-Up, Superpowder opacizzante Anonymous Beige, Fard Alcaidora in quattro tonalità effetto mosaico, rossetto Infrarouge #10 Bluff, Dazzling Body Powder Or du Japon.
Non è più come ai bei vecchi tempi, quando il braccio destro ci veniva fornito con allegato curriculum (esperto di esplosivi, chimico, tesoriere, visagista) e si lasciava dietro una scia di documenti, fotografie e numeri di telefono compromettenti che bastavano a farci divertire per una settimana. Del resto Abu Ayyub al-Masri, il suo capo, forse non è neanche il capo (carisma: -10). Forse sta in carcere, in Egitto (potere magico: -15).
Secondo le autorità irachene al-Saidi era "direttamente responsabile" della persona che aveva fatto saltare in aria il santuario sciita di Samarra (potere evocativo: +8) e commissionava rapimenti a scopo di riscatto (prestigio: +1).
C'è di buono che è ancora in garanzia.
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Make-up:
Fondotinta rivitalizzante Brighten-Me-Up, Superpowder opacizzante Anonymous Beige, Fard Alcaidora in quattro tonalità effetto mosaico, rossetto Infrarouge #10 Bluff, Dazzling Body Powder Or du Japon.
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