Anche quest'anno le intenzioni erano buone. Ho perfino comprato e addobbato un albero ecologico alto 180cm modello "zar della steppa" (mettendo da parte per una volta le simpatie bolsceviche). Ho dedicato due giornate alla scelta di regali sensati se non fantasiosi.
Ma oggi ne manca uno alla vigilia, e non sopporto:
– le mail di lavoro con gli auguri di buon Natale;
– in particolare, quello che per fare l'originale mi ha mandato la ricetta del panettone (perché non poteva allegarlo);
– e quelli che sentono la necessità di scrivere BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO tutto maiuscolo;
– i pixel e pixel di babbi natale, renne, slitte, pupazzi di neve e abeti variamente addobbati, ovunque;
– gli uomini che anche quest'anno in ufficio o in redazione si sono fatti fotografare nudi dalla cintola in su, con il berretto di Babbo Natale e le pance pallide esibite sotto una luce al neon effetto-morgue;
– le donne che si fanno fare il calendario "per regalarlo al fidanzato";
– le donne che l'altr'anno si sono fatte fare il calendario, e quest'anno il puzzle. "Per regalarlo al fidanzato";
– il traffico di sms la sera della vigilia;
– le cene che cominciano con i gamberetti, continuano con il salmone, e da un momento all'altro ti aspetti che salti fuori il coniglio con le cozze;
– il concerto di Natale in Vaticano alla tv come tragico sottofondo.
Ne manca uno alla vigilia e darei volentieri fuoco allo zar della steppa. A giudicare dal raschiare asmatico delle luci intermittenti, credo che ci penserà da solo.
martedì, dicembre 23, 2003
Enough is enough
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venerdì, dicembre 19, 2003
lunedì, dicembre 15, 2003
- 9 alla Vigilia
Nota bene
Oggi non parlerò del Bafometto estratto dalla cantina di Tikrit questo weekend. Ma, ma... sento sospiri di sollievo?
Das Unheimliche
Il ritorno del rimosso, la coazione a ripetere, il familiare che improvvisamente cambia senso e diviene spaventoso e angosciante. È il perturbante secondo Freud.
Ma metteteci un alberello a fibre ottiche e un eccesso di decorazioni ed è il Natale a casa di mia suocera.
La mia impassibile metà anche quest'anno per il suo compleanno ha ricevuto un maglione da perfetto catechista (girocollo, color cincillà suicida, più grande di due misure) con la solita compostezza tibetana.
Intanto per Natale ci è stato prospettato con una certa insistenza un regalo inquietante: una pentola a pressione per due persone ("è una di quelle cose che se non te le regalano non te le compri": chiediti se c'è un motivo valido). L'oggetto domestico ha cominciato a visitare la mia coscienza, portando con sé due rivelazioni di un certo impatto:
1. il concetto di sorpresa: forget about it.
2. Babbo Natale: è mia suocera.
- 9 alla Vigilia. Il gioco si fa duro.
Oggi non parlerò del Bafometto estratto dalla cantina di Tikrit questo weekend. Ma, ma... sento sospiri di sollievo?
Das Unheimliche
Il ritorno del rimosso, la coazione a ripetere, il familiare che improvvisamente cambia senso e diviene spaventoso e angosciante. È il perturbante secondo Freud.
Ma metteteci un alberello a fibre ottiche e un eccesso di decorazioni ed è il Natale a casa di mia suocera.
La mia impassibile metà anche quest'anno per il suo compleanno ha ricevuto un maglione da perfetto catechista (girocollo, color cincillà suicida, più grande di due misure) con la solita compostezza tibetana.
Intanto per Natale ci è stato prospettato con una certa insistenza un regalo inquietante: una pentola a pressione per due persone ("è una di quelle cose che se non te le regalano non te le compri": chiediti se c'è un motivo valido). L'oggetto domestico ha cominciato a visitare la mia coscienza, portando con sé due rivelazioni di un certo impatto:
1. il concetto di sorpresa: forget about it.
2. Babbo Natale: è mia suocera.
- 9 alla Vigilia. Il gioco si fa duro.
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giovedì, dicembre 11, 2003
La stoffa dei palestinesi
Pensandoci bene, perdere di vista tren-ta-quat-tro cinesi non è poi così grave.
Il 1° novembre scorso l'Aeroporto di Los Angeles ha preso in consegna un'intera mostra itinerante del Palestine Costume Archive per effettuare i controlli di sicurezza ai raggi x. Ecco come ti perdo mezzo secolo di storia palestinese al Terminal 4. La notizia è riportata da Electronic Intifada, la fonte è un comunicato stampa dello stesso Archivio. Si trattava di Symbolic defiance: Palestinian costume and embroidery since 1948: materiale mai esposto in precedenza, tra cui abiti tradizionali degli anni '50, '60, '70 e '80, rari vestiti dell'Intifada e ricami politici.
Dell'esposizione si sono definitivamente perse le tracce; dopo tre settimane sono state sospese le ricerche.
Ma l'Archivio ha deciso di curare nuovamente la mostra, questa volta dividendola in due parti: una con il materiale tessile (che sarà esposta in tutti i paesi, tranne gli Stati Uniti), l'altra con materiale esclusivamente grafico (che circolerà negli Stati Uniti), più facilmente rimpiazzabile se sarà nuovamente smarrita.
Il 1° novembre scorso l'Aeroporto di Los Angeles ha preso in consegna un'intera mostra itinerante del Palestine Costume Archive per effettuare i controlli di sicurezza ai raggi x. Ecco come ti perdo mezzo secolo di storia palestinese al Terminal 4. La notizia è riportata da Electronic Intifada, la fonte è un comunicato stampa dello stesso Archivio. Si trattava di Symbolic defiance: Palestinian costume and embroidery since 1948: materiale mai esposto in precedenza, tra cui abiti tradizionali degli anni '50, '60, '70 e '80, rari vestiti dell'Intifada e ricami politici.
Dell'esposizione si sono definitivamente perse le tracce; dopo tre settimane sono state sospese le ricerche.
Ma l'Archivio ha deciso di curare nuovamente la mostra, questa volta dividendola in due parti: una con il materiale tessile (che sarà esposta in tutti i paesi, tranne gli Stati Uniti), l'altra con materiale esclusivamente grafico (che circolerà negli Stati Uniti), più facilmente rimpiazzabile se sarà nuovamente smarrita.
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mercoledì, dicembre 10, 2003
For gamers only
[Vedo dagli accessi che c'è una certa domanda di soluzioni di Dark Chronicle, noto anche come Dark Cloud 2... chiedete e vi sarà detto. Sono a 70 ore di gioco, ho cominciato a tornare indietro per raccogliere le pietre preziose, i diorama sono un po' disordinati ma efficienti...]
Per tutti gli altri: roba seria, analisi dei contenuti, interpretazione marxista... è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
lunedì, dicembre 08, 2003
Due di picche
Considerazione né intelligente, né originale, ma è arrivato il mio momento di chiedermi ad alta voce, nel presente inutile blog: quanti sono i vice di Saddam? Non servirà un altro mazzo di carte? (Sono andata a vedere a che punto siamo con il due di picche - è ancora a piede libero. anche perché. con quei connotati.)
E sono sicura di aver contato più di un braccio destro di Osama. I demand a recount.
E sono sicura di aver contato più di un braccio destro di Osama. I demand a recount.
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giovedì, dicembre 04, 2003
Missing in Croatia
Succede, con i turisti cinesi. Un momento sono lì tutti e 34 e un minuto dopo non ci sono più. Insomma, ve li siete persi.
Andiamo con ordine. 34 turisti cinesi arrivano a Zagabria il 24 novembre e prendono alloggio al Golden Tulip Holiday hotel della città. Visitano Dubrovnik, Spalato e i laghi di Plitvice. Dovrebbero ripartire martedì 2 dicembre, al Tulipano d'Oro hanno pagato il conto regolarmente, ma nessuno di loro si presenta sul bus per l'aeroporto. "Li stiamo cercando" ha annunciato la portavoce della polizia, che non commenta le ipotesi di fuga.
Il China Daily scrive che si trattava del primo gruppo di turisti cinesi in Croazia, che in Cina è diventata ufficialmente una destinazione turistica solo il 1° novembre scorso.
I primi 34. Non facile, perché dopo tutto Zagabria (con tutto il rispetto per Zagabria) non è Città del Messico (con tutto il rispetto per Città del Messico).
Fonte AFP, che si rifà a sua volta al quotidiano croato Jutarnji List. Ansa conferma.
Andiamo con ordine. 34 turisti cinesi arrivano a Zagabria il 24 novembre e prendono alloggio al Golden Tulip Holiday hotel della città. Visitano Dubrovnik, Spalato e i laghi di Plitvice. Dovrebbero ripartire martedì 2 dicembre, al Tulipano d'Oro hanno pagato il conto regolarmente, ma nessuno di loro si presenta sul bus per l'aeroporto. "Li stiamo cercando" ha annunciato la portavoce della polizia, che non commenta le ipotesi di fuga.
Il China Daily scrive che si trattava del primo gruppo di turisti cinesi in Croazia, che in Cina è diventata ufficialmente una destinazione turistica solo il 1° novembre scorso.
I primi 34. Non facile, perché dopo tutto Zagabria (con tutto il rispetto per Zagabria) non è Città del Messico (con tutto il rispetto per Città del Messico).
Fonte AFP, che si rifà a sua volta al quotidiano croato Jutarnji List. Ansa conferma.
Campi di tiro
I soldati israeliani uccidono incessantemente civili palestinesi. Non passa quasi giorno senza che vi siano vittime palestinesi innocenti - 30 in novembre, 57 in ottobre, 33 in settembre.
Tra queste vittime: un uomo di 32 anni (in motocicletta, sospettato di voler fuggire a un posto di blocco); un bambino di 10 anni (andava a caccia di uccelli con la fionda); un ragazzino (tirava pietre ai soldati); un giovane (al funerale di un amico a Jenin); un tassista, padre di un bambino di sei anni (sospettato di voler fuggire a un posto di blocco); un quindicenne (durante degli arresti); un bambino di nove anni (giocava davanti a casa); tre uomini (stavano andando a cena in una sera di festa).
La storia delle loro morti violente - e delle loro vite così a buon mercato - non raggiunge mai la coscienza e la consapevolezza degli israeliani. Sto lavorando di retorica e di indignazione, riassumendo dati palestinesi? No, di tutto questo ha scritto Gideon Levy su Ha'arez, quotidiano israeliano, il 30 novembre. The killing fields of Rafah, qui.
Intanto (c'è sempre un intanto). La versione israeliana del reality show "American Idol" è stata vinta da un arabo. Sorridete.
Tra queste vittime: un uomo di 32 anni (in motocicletta, sospettato di voler fuggire a un posto di blocco); un bambino di 10 anni (andava a caccia di uccelli con la fionda); un ragazzino (tirava pietre ai soldati); un giovane (al funerale di un amico a Jenin); un tassista, padre di un bambino di sei anni (sospettato di voler fuggire a un posto di blocco); un quindicenne (durante degli arresti); un bambino di nove anni (giocava davanti a casa); tre uomini (stavano andando a cena in una sera di festa).
La storia delle loro morti violente - e delle loro vite così a buon mercato - non raggiunge mai la coscienza e la consapevolezza degli israeliani. Sto lavorando di retorica e di indignazione, riassumendo dati palestinesi? No, di tutto questo ha scritto Gideon Levy su Ha'arez, quotidiano israeliano, il 30 novembre. The killing fields of Rafah, qui.
Intanto (c'è sempre un intanto). La versione israeliana del reality show "American Idol" è stata vinta da un arabo. Sorridete.
venerdì, novembre 28, 2003
Miscommunicator
Eccolo qua
Silvio Berlusconi è il peggior comunicatore del 2003, secondo la Foreign Press Association (non era facile battere Geoff Hoon dopo la catastrofe-Kelly).
Adesso dirà che è tutta pubblicità.
Silvio Berlusconi è il peggior comunicatore del 2003, secondo la Foreign Press Association (non era facile battere Geoff Hoon dopo la catastrofe-Kelly).
Adesso dirà che è tutta pubblicità.
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giovedì, novembre 27, 2003
Una persona che
"Direttive del Governo militare israeliano ai soldati dei Territori occupati:
Una persona che cammina con fare nervoso è un sospetto terrorista arabo.
Una persona che cammina tranquilla è un sospetto terrorista arabo dal sangue freddo.
Una persona che cammina con lo sguardo in alto è un sospetto terrorista arabo religioso.
Una persona che cammina con lo sguardo in basso è un sospetto terrorista arabo timido.
Una persona che cammina con gli occhi chiusi è un sospetto terrorista arabo che dorme.
Una persona che se ne sta a casa è un sospetto terrorista arabo malato.
I suddetti sospetti vanno arrestati e, dopo uno sparo di avvertimento, portati all'obitorio".
Hanoch Levine, drammaturgo israeliano.
Una persona che cammina con fare nervoso è un sospetto terrorista arabo.
Una persona che cammina tranquilla è un sospetto terrorista arabo dal sangue freddo.
Una persona che cammina con lo sguardo in alto è un sospetto terrorista arabo religioso.
Una persona che cammina con lo sguardo in basso è un sospetto terrorista arabo timido.
Una persona che cammina con gli occhi chiusi è un sospetto terrorista arabo che dorme.
Una persona che se ne sta a casa è un sospetto terrorista arabo malato.
I suddetti sospetti vanno arrestati e, dopo uno sparo di avvertimento, portati all'obitorio".
Hanoch Levine, drammaturgo israeliano.
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mercoledì, novembre 26, 2003
Have Yourself a Merry Little Christmas
La polizia doganale israeliana ha sequestrato al porto di Haifa 450 bambole danzerine con le fattezze di Bin Laden e Saddam Hussein. L'idea del proprietario era di venderle ad arabi ed ebrei israeliani.
Sullo stesso cargo hanno trovato anche 450 pupazzi-Teletubby.
Sullo stesso cargo hanno trovato anche 450 pupazzi-Teletubby.
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domenica, novembre 23, 2003
Cro Cop stendili
Si vota in Croazia. Il sito della BBC riferisce di un massiccio aumento nel consumo di DVD: e insinua che i croati cerchino rifugio alla disperata nel mondo parallelo di Matrix 1 e 2 per sfuggire ai confusi messaggi elettorali dei partiti politici.
C'è da dire che i destroidi dell'HDZ hanno dalla loro:
– Berlusconi, che sembra abbia detto al leader Sanader: "Voi siete il futuro dell'Europa. L'Europa ha bisogno di persone giovani, capaci e sicure di sé come lo siete voi". (yup.)
– i cattivissimi vescovi croati, dichiaratamente contrari ai "partiti e singoli che sono a favore della legalizzazione dell'aborto, dell'eutanasia e delle unioni coniugali innaturali tra persone dello stesso sesso" (e – noi lo sappiamo – anche alla pratica dello yoga, pericoloso induttore di induismo).
Sarà forse per questo che i socialdemocratici di Racan (SDP) hanno deciso di schierare tra i propri candidati Mirko "Cro Cop" Filipovic, campione di kickboxing, nella lotta contro il centro-destra del Tudjman-man Sanader?
Le arti marziali contro il "ritorno al potere dei briganti" di cui ha parlato la ministra Antunovic? Neo contro la Matrice?
Nella foto, impegnato in una convincente azione, il campione Filipovic (è quello con la bandiera croata stampata sulla mutandina, impossibile sbagliare).
Curiosità: il soprannome "Cro Cop" è un'abbreviazione di Croatian Cop, visto che si tratta di un ex agente di polizia.
Sono confusa. Mi è venuta voglia di noleggiarmi un DVD.
C'è da dire che i destroidi dell'HDZ hanno dalla loro:
– Berlusconi, che sembra abbia detto al leader Sanader: "Voi siete il futuro dell'Europa. L'Europa ha bisogno di persone giovani, capaci e sicure di sé come lo siete voi". (yup.)
– i cattivissimi vescovi croati, dichiaratamente contrari ai "partiti e singoli che sono a favore della legalizzazione dell'aborto, dell'eutanasia e delle unioni coniugali innaturali tra persone dello stesso sesso" (e – noi lo sappiamo – anche alla pratica dello yoga, pericoloso induttore di induismo).
Sarà forse per questo che i socialdemocratici di Racan (SDP) hanno deciso di schierare tra i propri candidati Mirko "Cro Cop" Filipovic, campione di kickboxing, nella lotta contro il centro-destra del Tudjman-man Sanader?
Le arti marziali contro il "ritorno al potere dei briganti" di cui ha parlato la ministra Antunovic? Neo contro la Matrice?
Nella foto, impegnato in una convincente azione, il campione Filipovic (è quello con la bandiera croata stampata sulla mutandina, impossibile sbagliare).
Curiosità: il soprannome "Cro Cop" è un'abbreviazione di Croatian Cop, visto che si tratta di un ex agente di polizia.
Sono confusa. Mi è venuta voglia di noleggiarmi un DVD.
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Domenica, mal che vada venerdì sera
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venerdì, novembre 21, 2003
Lavami
A grande richiesta, il sapone che lava i peccati:
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Miro is back
Pensavi forse di stanarmi a colpi di Marx? Ci sei riuscito.
Liberazione
La “liberazione” è un atto storico,
non un atto ideale, ed è attuata
da condizioni storiche, dallo stato dell’industria,
del commercio, dell’agricoltura, delle relazioni. […].
[...] [Nella] fase superiore della società, quando
saranno scomparse la subordinazione servile
degli individui alla divisione del lavoro,
e quando il lavoro cesserà di essere
esclusivamente un mezzo per vivere
e si trasformerà nella prima necessità vitale;
quando tutte le forze produttive saranno
moltiplicate e tutte le fonti
di ricchezza produttive zampilleranno.
Allora, e soltanto allora, la società
potrà scrivere sulle proprie bandiere:
che ciascuno dia secondo le proprie capacità,
che a ciascuno sia dato secondo le sue necessità.
Karl Marx, Opere scelte, 1969
non un atto ideale, ed è attuata
da condizioni storiche, dallo stato dell’industria,
del commercio, dell’agricoltura, delle relazioni. […].
[...] [Nella] fase superiore della società, quando
saranno scomparse la subordinazione servile
degli individui alla divisione del lavoro,
e quando il lavoro cesserà di essere
esclusivamente un mezzo per vivere
e si trasformerà nella prima necessità vitale;
quando tutte le forze produttive saranno
moltiplicate e tutte le fonti
di ricchezza produttive zampilleranno.
Allora, e soltanto allora, la società
potrà scrivere sulle proprie bandiere:
che ciascuno dia secondo le proprie capacità,
che a ciascuno sia dato secondo le sue necessità.
Karl Marx, Opere scelte, 1969
mercoledì, novembre 19, 2003
L'ora di Mosca
"[Il momento propizio è quando] il sole
è già basso, al colmo della potenza.
Ma il momento di grazia non dura:
ancora qualche istante e la luce
diviene rossa.
Mosca diviene una macchia enorme che
fa vibrare tutto il vostro essere interiore [...].
Come il forte finale di un'immensa orchestra.
E soprattutto, scoppia la linea
bianca del campanile.
La testa d'oro della sua cupola
tende verso il cielo una nostalgia
acuta ed eterna [...].
Rendere quell'ora,
quell'impareggiabile punto
di partenza per nuove ispirazioni,
mi pareva la felicità più grande
che potesse toccare ad un artista.
Wassilj Kandinskij, Sguardi sul passato, 1913
è già basso, al colmo della potenza.
Ma il momento di grazia non dura:
ancora qualche istante e la luce
diviene rossa.
Mosca diviene una macchia enorme che
fa vibrare tutto il vostro essere interiore [...].
Come il forte finale di un'immensa orchestra.
E soprattutto, scoppia la linea
bianca del campanile.
La testa d'oro della sua cupola
tende verso il cielo una nostalgia
acuta ed eterna [...].
Rendere quell'ora,
quell'impareggiabile punto
di partenza per nuove ispirazioni,
mi pareva la felicità più grande
che potesse toccare ad un artista.
Wassilj Kandinskij, Sguardi sul passato, 1913
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Vaghe stelle dell'URSS
sabato, novembre 15, 2003
Scambiato
Ungheria, il corpo di un impiccato scambiato per una scultura (Reuters)
Materia da sociologia dell'arte?
Materia da sociologia dell'arte?
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venerdì, novembre 14, 2003
La natura della missione
"Questa volta l'incendio rischia di bruciare l'incendiario, ma soprattutto noi che a quel Medio Oriente siamo più vicini, il Mediterraneo non è più Mare nostrum.
Di fronte a tutto questo che cosa accade nel nostro paese, che ieri esponeva le bandiere a mezza asta da palazzi fondamentalmente ipocriti e incapaci di emozioni? Sui media, e non solo, sembra prevalere un'ondata populistico-patriottica, che ripete ed enfatizza il vecchio motto mussoliniano: «noi tireremo diritto». Non solo non ci ritiriamo, ma manderemo altre truppe, per battere il mostro del terrorismo. E senza nemmeno chiedersi a quale esito può portare quell'intervento fatto solo per ingraziarsi l'amico Bush.
A sinistra sono in molti, partiti e movimenti e cittadini che rivendicano il ritiro delle truppe italiane e non per dire «scapuma» ma per rispetto della nostra ancora vigente Costituzione.
Un problema lo pongono i Ds, che pure sarebbero la maggiore forza della sinistra. Non se la sentono di dire restiamo a fianco di Bush, ma neppure di rivendicare il ritiro (sarebbe poco da partito di governo). E così, incerti tra l'una e l'altra scelta hanno deciso di chiedere, grosso modo, di «cambiare la natura della missione». Fanno pensare a quei vescovi che quando volevano mangiare carne di venerdì, la battezzavano pesce. E oggi siamo di venerdì".
Valentino Parlato, sul Manifesto di oggi
Di fronte a tutto questo che cosa accade nel nostro paese, che ieri esponeva le bandiere a mezza asta da palazzi fondamentalmente ipocriti e incapaci di emozioni? Sui media, e non solo, sembra prevalere un'ondata populistico-patriottica, che ripete ed enfatizza il vecchio motto mussoliniano: «noi tireremo diritto». Non solo non ci ritiriamo, ma manderemo altre truppe, per battere il mostro del terrorismo. E senza nemmeno chiedersi a quale esito può portare quell'intervento fatto solo per ingraziarsi l'amico Bush.
A sinistra sono in molti, partiti e movimenti e cittadini che rivendicano il ritiro delle truppe italiane e non per dire «scapuma» ma per rispetto della nostra ancora vigente Costituzione.
Un problema lo pongono i Ds, che pure sarebbero la maggiore forza della sinistra. Non se la sentono di dire restiamo a fianco di Bush, ma neppure di rivendicare il ritiro (sarebbe poco da partito di governo). E così, incerti tra l'una e l'altra scelta hanno deciso di chiedere, grosso modo, di «cambiare la natura della missione». Fanno pensare a quei vescovi che quando volevano mangiare carne di venerdì, la battezzavano pesce. E oggi siamo di venerdì".
Valentino Parlato, sul Manifesto di oggi
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giovedì, novembre 13, 2003
Un cuore nuovo
Ho trovato alcune cose interessanti e non scontate sull'Iraq. Se le parole chiave e i bypass retorici di questi giorni - "lotta al terrorismo", "tributo di sangue", "come ground zero, uguale" - inspiegabilmente non vi fanno sentire meglio, se le meste fiction tappabuchi vi scompensano il senso civico, morale e storico in un colpo solo, se mai come ora vi siete sentiti "Cinquantunesimo Stato" senza possibilità di secessione, potete anche scegliere di fare un salto sul blog iracheno di Riverbend, o sui resoconti di electroniciraq (questo ha anche .pdf da stampare e diffondere, per i feticisti del genere come me).
Se non vi quadrano più alcune chiacchiere stile Porta a Porta sul "terrorismo" iracheno, infine, questa analisi di Milt Bearden potrebbe dimostrarsi non priva di interesse.
E poi.
Sempre dal diario di Riverbend, leggo una frase che sua madre dice in continuazione, un modo di dire con cui ci si prepara a sentire una storia triste - quel tipo di storie che cominciano con un sospiro e finiscono con "Allah kareem": "hai bisogno di un cuore nuovo per ogni persona che ascolti".
Se non vi quadrano più alcune chiacchiere stile Porta a Porta sul "terrorismo" iracheno, infine, questa analisi di Milt Bearden potrebbe dimostrarsi non priva di interesse.
E poi.
Sempre dal diario di Riverbend, leggo una frase che sua madre dice in continuazione, un modo di dire con cui ci si prepara a sentire una storia triste - quel tipo di storie che cominciano con un sospiro e finiscono con "Allah kareem": "hai bisogno di un cuore nuovo per ogni persona che ascolti".
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