martedì, novembre 21, 2006

Dalla Russia con il Tallio - Prima parte

Ma ci sembra possibile?Ma ci sembra possibile che io possa tacere a proposito di una storia pittoresca come quella dell'ex colonnello dei servizi russi avvelenato a Londra? Tenete conto che questo post è stato scritto ventiquattr'ore fa, e per tutto questo tempo io mi sono chiesta se fosse tecnicamente possibile stare zitta. Risposta: no. Di conseguenza, a causa delle ventiquattr'ore cautelative, alcune notizie potrebbero essere leggermente datate. Per esempio, sono apparse delle foto, l'italiano ha parlato, la vittima continua a peggiorare e ci si chiede se oltre al tallio potesse esserci qualcos'altro.
Comunque per ora baderò a ricostruire la storia dalla sua nascita mediatica.

Rewind
Riassumendo, ecco la notizia così come è stata data sui quotidiani italiani (che si rifanno per lo più a fonti inglesi, con semplificazioni, aggiunte e piccoli deragliamenti): Aleksandr Litvinenko, 43 anni, ex colonnello dell'FSB, lotta tra la vita e la morte in un ospedale di Londra. L'ex colonnello si è sentito male un paio d'ore dopo aver pranzato con Mario Scaramella, un "contatto" italiano, in un ristorante giapponese nella zona di Piccadilly. L'italiano gli avrebbe consegnato un documento di quattro pagine (un'e-mail, pare) che conteneva una lista di nomi, tra cui alcuni funzionari dell'FSB, che sarebbero coinvolti nell'omicidio di Anna Politkovskaja. Qualche ora dopo l'incontro Livtinenko ha cominciato ad accusare i primi malori. Tre giorni dopo, il ricovero al Barnet Hospital e, poi, al London's University College Hospital. Una serie di esami tossicologici ha indicato all'origine dell'avvelenamento il tallio.

Il bandito

Boris Berezovskij, l'oligarca che ora risiede a Londra dopo essere fuggito dalla Russia, ha commentato, riferendosi a Putin: "È difficile credere che un leader del G8 che si atteggia a democratico possa ordinare qualcosa di simile. Ma la gente deve capire che è un bandito".
Dunque, siamo al solito Putin che fa ammazzare la gente in giro, e al solito Berezovskij che lo accusa. Un Berezovskij che però è sempre stranamente legato alle presunte vittime del feroce presidente.
Comunque, quel che conta è che sulla stampa italiana la notizia può essere così sintetizzata: "Avvelenato l'ex 007 che indagava sull'assassino della Politkovskaja. Si è sentito male dopo una cena con un contatto italiano".
Del contatto italiano, Mario Scaramella, ci viene raccontato che è un un "accademico dell'università di Napoli e consulente della commissione Mitrokhin istituita dal Parlamento italiano per indagare sulle attività del Kgb in Italia durante la Guerra Fredda".
Bene.
Questo articolo di Repubblica è rappresentativo di quanto ho riassunto finora.

Gli inglesi e i russi
A questo punto ho controllato i giornali inglesi: hanno cominciato a diffondere la notizia dell'avvelenamento il 19 novembre, e da allora le hanno dato molto rilievo (la stessa cosa ha fatto la BBC, con collegamenti da Scotland Yard). I media russi avevano dato la notizia qualche giorno prima. Se c'è una costante in questo tipo di vicende è che alcuni mezzi di informazione russi sembrano seguirle molto più di altri. In questo caso, l'avvelenamento di Litvinenko viene seguito soprattutto dalla stazione radiofonica Echo Moskvy, l'Eco di Mosca, di proprietà della Gazprom. L'emittente viene considerata da alcuni il mezzo di informazione più indipendente e libero che ci sia in Russia, da altri invece è vista con grande sospetto (qui devo essere sintetica, ma tendo a concordare con i sospettosi; fornisco esempi a richiesta).

Disclaimer Politkovskaja
Piccola premessa necessaria: penso che Anna Politkovskaja fosse una brava giornalista, una persona onesta, e che avesse materialmente aiutato moltissime persone. D'altra parte, come ho fatto spesso notare nei commenti, la valutazione del suo lavoro in Russia non è unanimamente né completamente positiva: pesa indubbiamente la sua associazione almeno iniziale con Berezovskij, considerato a ragione un vero e proprio gangster, ricercato dalla giustizia russa. Quindi i detrattori ci sono, e sono anche molti. Non mancano le sfumature, ovviamente: c'è chi ancora oggi la considera "un nemico" ma anche chi - pur non avendo alcuna simpatia per lei - è disposto a riconoscere che dopo essersi occupata di affari interni si era dedicata con passione a salvare molte vittime della guerra cecena, denunciando le torture e le violazioni dei diritti umani.
La premessa è necessaria perché capiterà che il nome di Anna Politkovskaja appaia negli estratti che citerò, e a volte in termini critici che non mi trovano d'accordo. Però serve a capire il contesto, e il contesto è complesso.
Serve anche a far capire una cosa che sta diventando sempre più chiara: la sua morte è oggetto di una strumentalizzazione. Forse il caso Litvinenko aiuta a comprendere in che senso.

Il tallio!
E ora prima di tutto un sensato post che ho trovato ieri nella comunità livejournal dedicata alla politica russa:
"Di certo non sono stati i servizi segreti ad avvelenare Litvinenko. Nessun serio servizio segreto toglierebbe di mezzo un traditore utilizzando sali di tallio, o diossina o quasiasi veleno a lenta azione la cui presenza possa essere facilmente determinata. Esistono dei veleni che agiscono in fretta, disintegrando velocemente l'organismo. Sarebbe anche logico usare un tipo di veleno che possa far pensare a un avvelenamento naturale: per esempio il ferro carbonile provoca sintomi simili a quelli dell'intossicazione da ossido di carbonio (è così che è stato ucciso Zurab Žvanija quando è diventato scomodo per Saakašvili e i suoi). Ma non il tallio. Sarebbe stupido come usare l'arsenico.
Inoltre, secondo la poco chiara versione dei 'liberali' [qui si riferisce al partito Russia Liberale, che ha come presidente proprio l'oligarca Berezovskij], Litvinenko sarebbe stato avvelenato per fermare le sue indagini sull'assassinio di Anna Politkovskaja. Notevole. Bisogna pensare però che a Mosca Litvinenko aveva una vasta e potente rete spionistica. Anna Politkovskaja non destava certo le mie simpatie, ma lei aveva davvero aiutato delle persone che soffrivano. E non mi piacciono neanche la guerra cecena e le sue conseguenze. Non bisogna essere dei geni per indovinare chi avrebbe fatto uccidere la Politkovskaja secondo l'indagine indipendente di Litvinenko. Di certo gli stessi responsabili dell'ondata di attentati del 1999 sempre secondo la tesi di Litvinenko: i servizi segreti, l'FSB.
E a proposito, per quanto riguarda il fallito attentato di Rjazan' (anch'esso organizzato dai servizi, secondo la versione fornita da Litvinenko nel suo bestseller Blowing up Russia) risulta più affidabile la versione di Victor Toporov, secondo il quale i cekisti avevano messo l'esplosivo (o semplicemente dei sacchi di zucchero) per poi fingere di trovarlo e di sventare l'attentato, con l'intento di recuperare un po' di prestigio. Una sgangherata trovata propagandistica, insomma.
È evidente che come vittime Litvinenko e la Politkovskaya diventano dei fattori ben più utili nell'influenzare la situazione in Russia di quanto lo fossero in precedenza. Non so se vi ricordate di Ivan Rybkin, anche lui associato a Berezovskij; fece in tempo ad scappare a Kiev, trasformandosi in un cadavere politico ma avendo salva la vita. Non a tutti riesce di visitare la bella Kiev nel momento del bisogno.
E comunque, tutto ciò è abbastanza scontato".
Link

L'agente di Putin sotto il letto
Nel suo blog Kirill Pankratov segnala che Fox News ha ripreso la notizia dell'avvelenamento comunicando che finora sono "ameno 13 i giornalisti uccisi da Putin" e "molti di questi con lo stesso metodo, cioè il tallio". Commento divertito del blogger: "La sera bisogna guardare tutti sotto il letto, non si sa mai che ci sia un agente di Putin con una fiala di tallio pronta all'uso".
Molto interessante: Pankratov si ricordava di Mario Scaramella, il bizzarro contatto italiano, sul quale aveva scritto perfino un post in passato. Non so se qualche giornale italiano ne abbia parlato in questi giorni, ma ricordate la storia secondo la quale l'Unione Sovietica, volendo invadere l'Italia, avrebbe depositato armi nucleari sul fondo del Mediterraneo tramite la sua flotta sottomarina? Armi nucleari attivabili tramite un'antenna sul Vesuvio, ricordate? A consegnare il dossier segreto era stato il consulente della commissione parlamentare Mitrochin [mi rifiuto di translitterarlo con la k], Mario Scaramella. Per approfondire, leggete questo articolo, soprattutto l'ultima parte.
Poi il blogger russo mette un link al film di Bruno Bozzetto dedicato a coloro che pensano che gli italiani si comportino come gli altri europei. Ehm :-).

Ok, fine della prima parte. Nella seconda potrebbero esserci delle sorprese, però mi è necessario un po' di feedback.

Minisondaggio:
a) pensavo che il vocativo ucraino fosse il limite; doniamola alla scienza.
b) continua, stupiscimi, adoro il rutilante mondo di mirumir!
c) perché non ti iscrivi a una palestra, donnino?
d) ibernazione, è la risposta; tallio, l'alternativa.

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