martedì, ottobre 17, 2006

L'errore di Putin

Quello che nuoce alle indagini
di Dmitrij Muratov, direttore responsabile della Novaja Gazeta

Il Presidente del paese ha il pieno diritto di non amare A. S. Politkovskaja. Del resto, sappiamo che A. S. Politkovskaja lo ricambiava. Probabilmente per la dichiarazione fatta in Germania il Presidente ha fatto riferimento alle pubblicazioni della Politkovskaja.
Penso che abbia fatto un errore. Quando il leader di una nazione, al quale sono soggette tutte le strutture del potere, offre nei primi giorni, nelle prime ore delle indagini la sua versione personale, cioè la versione del presidente secondo la quale gli assassini sono i nemici esterni della Russia, gli inquirenti possono interpretarlo come un ordine del comandante in capo e tralasciare le altre ipotesi. I giornalisti l'hanno già interpretato così. La "Selezione" (cioè il compendio di tesi significative che vale la pena di sviluppare) che viene passata alle televisioni e alle redazioni giornalistiche dal Cremlino, evidentemente, sta già funzionando.
E già non esistono altre ipotesi, oltre a quella presidenziale? Capisco che il presidente interpreti questo assassinio come un'azione criminosa e abbia voglia di passar sopra il fatto che è accaduto il giorno del suo compleanno. Il Presidente, a quanto pare, capisce che non è stato un duro colpo solo per i figli di Anna, per sua sorella, per sua madre, per tutta la famiglia, per noi del giornale, ma anche per lui. Ma non so se sappia da che parte è arrivato. Come non so se ci sia già nel paese un "Partito del Terzo Termine". Quello che per proteggere i propri interessi sarebbe pronto a tutto per fare del presidente una figura inaccettabile per la comunità internazionale ma tuttavia capace ("alla Lukašenko") di durare al potere.


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