giovedì, maggio 25, 2006

Mandala in cucina

Non saranno incantevoli come un giardino a terrazze ma queste terrazze a giardino fanno la loro gatta figura. Per crescere, le piante crescono. Ramificano, fogliano, fioriscono. E spinano. Oh, se spinano. Sono rosacee, precisa la signora Miru. Grazie, anche i rovi lo sono. Il filo spinato della cortina di ferro era meno pericoloso del parapetto di questo terrazzo. L'altro giorno mi sono inavvertitamente accostato ad una pianta e nel tentativo di liberarmi la mia pelliccia è stata dolorosamente cardata. Ora il pelo del fianco destro pende come un copriletto troppo ampio ma non mi farò mettere i bigodini come ha proposto la sadica. Ho una dignità da difendere, sono stato sommergibilista nella marina sovietica, io. Stanotte scambierò tra loro tutte le targhette fissate alle piante: voglio vederla, poi, quando sposta sul lato nord le pandoree o mentre discetta con la vicina di ulivi rampicanti. Nel frattempo il girasole si è ammutinato, in una muta protesta per la primavera scippata: ha cominciato a voltarsi in tutte le direzioni alla ricerca del sole, sembrava un radar, e infine si è accartocciato su se stesso come un peperone alla griglia.
Sono certo che il peggio debba ancora venire. Ieri la signora Miru sfogliava con attenzione un catalogo e temo di vedere sul terrazzo simpatici cartelli o coloratissimi pappagallini (ma non è un tucano?).
Ieri è venuto a trovarci l'Amico. Finora avevo sempre ritenuto che l'Amico fosse Immaginario: da mesi la signora Miru apparecchia la tavola e prepara il caffè per due persone pur pranzando da sola. Anche quando va al cinema tiene sempre un posto per l'Amico ma quando esce i suoi vestiti sono impregnati soltanto di cremine, signor G. e feromoni facciali di gatto. Il misterioso Amico, invece, si è palesato davvero e credo che lavori per conto del Food Spammer. La Signora Miru era in fibrillazione, ha cominciato a cucinare la sera prima. Ha cotto farfalle, sminuzzato olive, arrostito peperoni, tagliato a dadini il feta, impastato farina con acqua, lievito furbo e sale, affettato zucchine, cotto bocconcini di petto di pollo, ingentilendoli con manate di origano. I preparativi si sono prolungati con una lentezza e una cura esasperanti, sembrava la composizione di un Mandala e invece si trattava di pasta fresca e torta salata. L'Amico è sembrato apprezzare l'aderenza della signora Miru ai Satolli Precetti del KarmaFood, annuiva con evidente soddisfazione.
Sono io che non sono soddisfatto: mi toccherà mangiare pasta fredda e torta salata a lungo. Per impressionare l'Ospite la signora Miru ha cucinato quantità industriali di cibo e l'impassibile signor G., che ha smesso di mangiare da diverse settimane, si rifiuta di collaborare. Solo acqua, lo stupido gatto, ma in compenso si droga pesantemente con integratori alimentari a base di taurina. È come fare un'endovena di caffeina ad un bradipo: il signor G. si muove solo se posto su un piano inclinato. Non è possibile vincere l'apatia di quel felino, ora che si è rassegnato alla mia presenza, ma sono riuscito nella storica impresa (la signora Miru sostiene che un evento simile non si era mai verificato) di farlo soffiare furiosamente per ben tre volte, a comando. Offeso, si è nascosto dietro una tenda. Nascondersi per modo di dire: il signor G. avrà pure l'incredibile dono di natura della visione in tre dimensioni (così dichiara la confezione degli integratori alimentari a forma di topini 3D) ma non ha la minima consapevolezza di avere una coda.
Attraverso un momento di profonda nostal'gija. A Bologna è stato rinvenuto uno splendido ritratto in cristallo di Stalin, realizzato dagli operai di una vetreria per festeggiare il 70° compleanno di Josif Vissarionovič Žugašvili. Doveva essere spedito a Mosca, dono della federazione bolognese del P.C.I., ma all'ambasciata sovietica di Roma si resero conto che il peso di quasi 3 quintali rendeva troppo oneroso il trasporto aereo. Mi piacerebbe averlo qui, dovrei chiedere alla signora Miru di offrire in cambio il Fiero Maresciallo e la Patetica Madonna.
La padrona di casa è uscita per fare la spesa ma dovrebbe tornare tra poco, se tutto va bene. Sono un po' preoccupato perché ho avuto la sventurata idea di spiegarle che il pomodoro è un frutto. Pignola com'è, starà importunando tutti i fruttivendoli della città chiedendo un chilo di bacche. Spero che non le facciano troppo male.

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