giovedì, gennaio 06, 2005

Cronache della città di G./Suicidi temuti

È il 6 di gennaio.
Se vedete il pupazzo di una vecchia con grosso naso, capelli grigi e vestitino rustico probabilmente voi pensate alla Befana. Al limite, a una roba di Cattelan.
Invece – a causa forse dell'entusiasmo tipicamente goriziano per l'autoeliminazione (con pistolettata, volo dal balcone, seppuku domestico, suicidio etilico) – nella città di G. è scattato l'allarme.

Almost certainly

"The desperate housewives, of the television series of that name, page 10, G2, January 3, may live in clapboard houses but almost certainly not in clapperboard houses".
The Guardian, sezione "Corrections" di oggi.

Clapboard = assicella di legno per rivestimenti
Clapperboard = tavoletta del ciac

martedì, gennaio 04, 2005

Hi, I'm Richard Gere

"Salve, sono Richard Gere e vi parlo a nome di tutto il mondo. Siamo con voi in queste elezioni. È importante: andate a votare".
È l'appello di Richard Gere al popolo palestinese per le elezioni del 9 gennaio (mi sono sempre chiesta, in effetti: "ma quanto sarà popolare Richard Gere nei territori?" - un casino, evidentemente).
Oggi a Beit Lahiya le truppe di occupazione israeliane hanno sparato colpi di mortaio su alcuni contadini palestinesi che raccoglievano patate e fragole in un campo. Sono state fatte a pezzi sette persone, tra cui almeno cinque ragazzi tra i 10 e i 17 anni. Quattro delle vittime appartenevano alla stessa famiglia.
Il problema non è che i palestinesi non vanno a votare.
È che faticano a diventare maggiorenni.

Borderline

Ho letto sulla Repubblica che i Ds di Marmirolo e dintorni hanno immediatamente preso le distanze da Roberto Del Bosco: uno che non era neanche tesserato, più vicino agli ambienti di Rifondazione, insomma, "un borderline". Ve lo dicevo, che prima o poi ci avrebbero scoperti.

Ragioniamo.
Coronella, deputato di An, chiede l'ergastolo; Il Giornale titola "Luzi vuole il Nobel e per questo attacca Berlusconi" ("Povero vecchio, bisogna capirlo. In fondo fa tenerezza. E non sarò certo il primo letterato nostrano a barattare la coscienza con qualche personale beneficio. Altri prima di lui han fatto di peggio"); il solito Calderoli avverte che "Dal Bosco potrebbe reiterare il reato, se non contro Berlusconi contro qualche altro esponente della casa della libertà"; la legge "stronca Dal Bosco" è già pronta, ma potrebbe esser chiamata "Legge per la difesa dello Stato", come quella del 1926 (molto più tranquillizzante, ammettiamolo).
Insomma: "folle atto" (Fini), "campagna d'odio" (Bondi), "cattivi maestri della sinistra" (Tajani), "episodio di intolleranza e di inciviltà" (Fassino), "indegna mascalzonata" (Rutelli), "grave gesto di inciviltà" (Prodi). E poi il borderline è Dal Bosco.

"Mi sento come quando al cinema si guarda un film di quelli che non si capisce niente. E io sono pure entrato al secondo tempo": onestamente, come fa a non starti simpatico uno così?

lunedì, gennaio 03, 2005

If you are tired of London



I librai di Charing Cross, i saldi alla Waterstone's, un salto da Forbidden Planet, i negozi di vinile, il pomeriggio al Victoria & Albert, pranzare a tramezzini e aranciata nella Gamble Room, la sera tardi alla Tate, i pattinatori a Somerset House, la folla sulla South Bank a mezzanotte, tutto questo si sovrappone alle tante altre visioni di Londra, più o meno recenti: le passeggiate lungo il Regent's Canal, Primrose Hill, il cimitero di Highgate, le fontane d'estate a Somerset House, le serre di Kew, il parco di Greenwich in un pomeriggio di sole. E parecchi altri posti del passato, che mi piace rivedere e misurare con un mezzo sorriso e con simulato distacco, quelli che non hanno bisogno della cartina.

Forse sono queste le cose che aiutano a non trasformarsi in quarantenni inutili. È con una smorfia di imbarazzo e una scrollata di spalle che mi accorgo di non essere, nonostante tutto, tired of life.

E alla compagna che mi ha augurato un anno ro
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sso e libero, rispondo che certo, sarà proprio così.

domenica, dicembre 26, 2004

Memo del 26 di dicembre

Scrive il gatto di Babsi nei commenti:
"E dire che questo Cristo era persino un Capricorno".

Non solo Cristo era un Capricorno. Perfino mia suocera lo è.
E questo - tanto per non arrendersi al caos - ha probabilmente la stessa spiegazione del colesterolo buono e del colesterolo cattivo.

Appunti:
1. la prossima volta che si parla delle grandi scoperte dell'umanità, oltre alla penicillina ricordarsi di nominare l'Alka Seltzer;
2. dopo due giorni di incontri ravvicinati con salmone, scampi, gamberi e gamberetti, guardare Alla ricerca di Nemo non è una buona idea;
3. lo so benissimo, che l'anatra segnaposto non è un regalo; chi l'ha messa nella mia borsetta voleva incastrarmi.

venerdì, dicembre 24, 2004

Il signor G.

Buone feste a tutti dal tradizionalista di casa.



E cercate di sopravvivere.

giovedì, dicembre 23, 2004

È ufficiale

Secondo un'indagine Confesercenti-Swg, per gli under 24 il prossimo Natale si presenta "all'insegna delle spese, soprattutto legate ad abbigliamento e tecnologie".
"Il 34% destinerà più soldi dello scorso anno alle strenne mentre il 35% ha speso per la cena della Vigilia ed il pranzo di natale fra i 125 ed i 250 euro".
A Capodanno "resterà a casa solo il 49% dei giovani, il 13% andrà in discoteca ed il 37% viaggerà". E a mezzanotte del 31, "fuochi e botti per il 39% dei ragazzi (tra gli adulti spareranno 15 su 100) circa la metà dei quali disposti a spendere per acquistarli tra 75 e 125 euro".
I sogni nel cassetto? Un viaggio intorno al mondo, la casa al mare, auto e moto di grossa cilindrata.
Italia, anno 2004. Mense dei poveri, persone che frugano nei cassonetti, ci dormono, a volte ci muoiono dentro. Ci siamo?
Quindi direi che è ufficiale: gli under 24 italiani spacciano.

mercoledì, dicembre 22, 2004

Cose di cui vergognarsi

In segno di protesta contro il piano di ritiro israeliano i coloni ebrei della striscia di Gaza hanno deciso di indossare delle stelle di David simili a quelle imposte dai nazisti. E questa cosa non ho intenzione di commentarla, ma andava detta.

Palestinesi morti a Gaza oggi: tre*. Uno di loro aveva cercato di scalare il recinto e i militari "hanno avuto la sensazione che si trattasse di un terrorista"; è morto dissanguato, l'esercito sparava contro chiunque tentasse di portargli soccorso.

Se Giuseppe e Maria volessero partire da Nazareth per far nascere il loro bambino a Betlemme, la notte del 24 dicembre prossimo – passando per Jenin, Nablus, Ramallah e quindi a sud attraverso Gerusalemme – difficilmente ci riuscirebbero, perché Betlemme è isolata.
Il presepe 2004 dovrebbe essere vuoto come un villaggio fantasma del Far West, i negozi degli artigiani chiusi, le luci spente, e la stella cometa che punta da un'altra parte.

*quattro.

martedì, dicembre 21, 2004

Il ladro di biciclette

Settantaduenne monzese ruba 22 biciclette: "Temevo che scoppiasse una guerra e mi stavo attrezzando".

lunedì, dicembre 20, 2004

Incitement-free

Alcuni istituti di ricerca statunitensi ed europei, dopo analisi approfondite, hanno concluso che i libri di testo palestinesi sono privi di incitamento all'odio e alla violenza. Lo dice l'International Herald Tribune, ripreso da Islamonline.
Tranquilli, ai palestinesi non viene insegnato da piccoli a odiare gli ebrei e Israele. Questi bambini conoscono la violenza nel tragitto da casa a scuola, tra le mura domestiche, in classe, o nei cortili: cioè quando l'Esercito di Difesa Israeliano spara loro addosso. A Rana - sette anni - è successo dieci giorni fa, mentre cenava in casa con i suoi genitori, nel campo profughi di Khan Yunis.

domenica, dicembre 19, 2004

Dopo i cinesi i turchi

Alla manifestazione leghista a Milano "una massa variopinta di militanti" ha "mostrato orgogliosa" cartelli con le scritte "no alla Turchia in Europa", "sì alle radici cristiane" e "dopo i cinesi i turchi! Piccola e media impresa a rischio".
Dal messaggio di Bossi citato da Calderoli: "Proprio qui da Milano partì la cavalleria che affrontò e sconfisse i turchi che minacciavano Vienna e che sarebbero potuti arrivare anche a San Pietro".
E poi: "La nostra storia non è in vendita".
Cioè, qualcuno sarebbe interessato a comprare la storia d'Italia e noi perdiamo quest'occasione?

sabato, dicembre 18, 2004

A.

– Tra cinque anni magari rideremo di tutto questo.
– Ah, non tipo tra una settimana?

martedì, dicembre 14, 2004

Missione manzoniana

Sarò via tre o quattro giorni, per quella che potremmo chiamare "missione manzoniana".
Insomma, togliete i bravi, la peste e anche la monaca di Monza. Ecco, proprio quella cosa lì.
Il weblog non sarà aggiornato, ma se volete scambiarvi saluti o informazioni che non includano le parole "esplosivo", "detonatore" o zoppicanti deliri in neolingua senza l'uso delle doppie i commenti restano a vostra disposizione.
Torno.

domenica, dicembre 12, 2004

Democrazia

Marwan Barghouti lascia; è stato convinto, costretto, a lasciare.
La sua candidatura aveva provocato reazioni molto negative e la minaccia di espulsione da Fatah, ma godeva di un ampio consenso popolare: i sondaggi lo hanno dato sempre in testa, e in passato era secondo solo a Arafat.
Sembra che la priorità dei palestinesi (o meglio, della loro dirigenza) sia di dimostrare all'esterno di essere uniti, compatti e capaci di elezioni democratiche, e questo paradossalmente a scapito della democrazia.
Trovo che il commento più lucido e onesto sull'ostilità a Barghouti sia stato quello di Hasan Abu Nimah e Ali Abunimah su Electronic Intifada: "Quello che è davvero irresponsabile, assurdo e difficile da capire è il fatto che un palestinese venga trattato così crudelmente non dai suoi persecutori israeliani ma dai suoi stessi compagni. Marwan Barghouti è criticato così aspramente non mentre vive tra i suoi compagni ma mentre sconta cinque ergastoli in un carcere israeliano per presunti "crimini" commessi per difendere la propria gente quando altri godevano dei privilegi, del falso prestigio e della ricchezza che avevano ottenuto in cambio dei diritti e della dignità del loro popolo".
Resta l'impressione di un'occasione perduta, e la speranza che Barghouti abbia almeno posto delle condizioni (non fare concessioni su Gerusalemme, garantire il ritorno dei profughi e la liberazione dei prigionieri palestinesi): questo dimostrerebbe ancora una volta le sue doti di negoziatore e la sua intelligenza politica.
Intanto Mahmoud Abbas - che piace a Israele, agli Stati Uniti e alla classe media - vincerà le democratiche elezioni palestinesi.

Te piace 'o alberello?

– Fai l'albero, oggi?
– No.
– La vuoi la punta da mettere in cima, quella che si illumina e suona?
– Non faccio l'albero.
– Ah, bene. Perché se lo facevi...
– No.
– Io potevo darti i babbinatale che salgono sulla scaletta.
– Ma non lo faccio.
– Ah, va bene.
– Bene.
– Non è mica necessario. Io per esempio ho quello a fibre ottiche.
– Infatti.
– Non voglio essere invadente.
– Non ti preoccupare.
– Allora ti porto la corona da appendere fuori, quella con i fiocchi e le pigne.
– ...
– Almeno la corona la appenderai, no?

Signori, mia suocera.

sabato, dicembre 11, 2004

Travestimenti

Per la festa in maschera del suo reggimento in memoria della battaglia di Waterloo un soldato britannico si è travestito da terrorista suicida (turbante, barba posticcia e giubbotto imbottito di fili e finti candelotti esplosivi).
Visto nei dintorni della base militare di Aldershot, mentre tornava dalla festa ubriaco, è stato subito circondato e arrestato.
Allora: turbante, barba posticcia, finto giubbotto esplosivo, andatura barcollante. Solo io me lo immagino con la faccia di Peter Sellers?

venerdì, dicembre 10, 2004

Dorme

Com'è possibile pretendere di usare lo scanner di fronte a uno capace di trasformarlo in cuscino, per un pisolino tanto professionale?
Sogni belli, Gito.

Se

Non è tanto la notizia in sé che mi fa ridere.
È pensare alla faccia che avrei fatto vent'anni fa se mi avessero detto che Sylvester Stallone avrebbe girato un film sul Maresciallo Tito commentando "Non ne posso più di film inverosimili".

giovedì, dicembre 09, 2004

Aquile e balene

Sfogliando vecchi appunti ho trovato una frase di Herman Melville che mi piace molto, "I love all the men who dive", io amo tutti gli uomini che si tuffano, che vanno in profondità. E, parafrasando e riassumendo, prosegue così: tutti i pesci sono capaci di nuotare vicino alla superficie, ma ci vuole una balena per scendere giù per cinque miglia o più; e se non riesce a raggiungere il fondo non ci riuscirà neanche tutto il piombo di Galena.
Melville amava i tuffatori del pensiero, coloro che dalle origini del mondo non hanno fatto altro che tuffarsi per poi riemergere con gli occhi iniettati di sangue, tuffarsi e riemergere.
Mi rendo conto che questo corrisponde anche alla mia idea di vera scrittura, che dev'essere per forza correre rischi, affrontare fatiche, opporsi agli attriti: e per tanti che nuotano a filo d'acqua ce ne sono pochissimi altri che tornano su dal fondo con gli occhi arrossati. Melville, cantore di balene e di aquile - le aquile di montagna che anche gettandosi nelle gole più oscure volano più alte degli uccelli di pianura - era uno di loro.
Anch'io amo coloro che si tuffano.
Chissà cosa penserebbero gli oggetti della mia ammirazione sentendosi entusiasticamente catalogare come cetacei.

"Uomo, ammira dunque la balena e modella te stesso su di essa. Cerca anche tu di restare caldo in mezzo al ghiaccio. Vivi anche tu in questo mondo senza farne parte".
Herman Melville, Moby Dick