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domenica, ottobre 01, 2006

Falso Allarme per Smuà-Smuà

La notizia è riportata da Gabriele sul suo blog: secondo l'American Airlines baciarsi in volo è un comportamento perturbatorio.

Volo 45 dell'American Airlines dal Charles de Gaulle al J.F.K. Tra i passeggeri, per lo più newyorkesi di ritorno da Parigi, ci sono George, giornalista televisivo, e il suo ragazzo Stephan, scrittore. Subito dopo il decollo Stephan si appisola e appoggia la testa sulla spalla di George. Si avvicina un'assistente di volo e dice che il commissario di bordo vuole che la smettano. Ma smettere cosa? Di toccarsi e sbaciucchiarsi, che domande!
"Ma non era un bacio-bacio, era uno smuà!" protesta George.
I due che stanno seduti dietro si sporgono e dicono: "Abbiamo sentito bene?" "Sì, sì, avete sentito bene!"
Adesso a essere indignati sono in quattro, e chiedono di parlare con il commissario di bordo. Lei arriva, dice che non sa nulla dell'episodio e ammette che il loro comportamento non poteva essere giudicato inappropriato.
George allora chiede se le cose sarebbero andate diversamente se a baciarsi fossero stati un uomo e una donna. A quel punto il commissario di bordo "si irrigidisce" e comincia a dire che non va mica bene baciarsi su un aereo. Poi si allontana.
Torna mezz'ora dopo dicendo che alcuni passeggeri si erano lamentati del comportamento affettuoso dei due. Ma chi? chiedono loro. Non lo sa. Possono almeno sapere come si chiama l'assistente di volo? No. Possono parlare con un rappresentante della compagnia, una volta a terra? No. A quel punto la donna dice che se non la smettono l'aereo dovrà invertire la rotta.
Un'ora dopo George viene convocato dal capitano, che gli dice di smetterla di infastidire il personale o lui sarà davvero costretto a invertire la rotta.

Tim Wagner, portavoce dell'American Airlines, ha detto che l'ingiunzione dell'hostess era ragionevole (baciarsi in aereo: brutto). Secondo un rappresentante del servizio clienti, invece, ci si può baciare tranquillamente (quindi: donna bacia uomo, uomo bacia uomo, donna bacia donna, nonsisa bacia nonsisa, repubblicano bacia minorenne): "Ma sì, ma sì, semplicemente non è possibile entrare insieme nella toilette*".

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Sono le misure preventive: "impediamo loro di sbaciucchiarsi lì perché non vengano a sbaciucchiarsi qui". Giusto: dove l'avete già sentita?

Update:
Falso Allarme per Abbronzatura Selvaggia
Sui voli dell'American Airlines è anche sconsigliata l'abbronzatura. Architetto di origini ebraiche, scambiato per un terrorista islamico per un banale malinteso cromatico, viene aggredito e perquisito da un passeggero sotto lo sguardo (indifferente, in alcuni casi riconoscente) degli altri passeggeri e dell'equipaggio.

sabato, settembre 30, 2006

Falso Allarme per Uomo Barbuto

Pablo Gutierrez Vega, un professore universitario di Siviglia in volo da Siviglia a Dortmund su un aereo della Air Berlin, viene guardato con sospetto dagli altri passeggeri; tre di questi gli si avvicinano durante lo scalo a Palma di Maiorca e insistono per perquisirgli il bagaglio a mano. Lui, che inizialmente pensava si trattasse di agenti in borghese, si oppone. Allora arriva il pilota, che invita il professore a scendere dall'aereo per parlargli in privato, e poi gli spiega che i passeggeri erano convinti che fosse musulmano, per via della barba lunga e della carnagione scura.
L'inviso barbuto risale sull'aereo e decide di sistemare il bagaglio a mano nella cabina di pilotaggio per evitare ulteriori problemi.
Numero di passeggeri espulsi dall'aereo: zero.
La compagnia aerea si è dichiarata: costernata.
Il professor Gutierrez Vega ha deciso di: fare causa all'Air Berlin.

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lunedì, settembre 18, 2006

mercoledì, settembre 13, 2006

Falso Allarme per Maglietta/2

Ragazzo si presenta all'Aeroporto Internazionale di Birmingham indossando una maglietta con la scritta Guns N Rollers e le guardie gli raccomandano di indossarla alla rovescia prima di imbarcarsi sul suo volo per il New Jersey, per non turbare i passeggeri: le due pistole incrociate raffigurate sul davanti rappresentano infatti un rischio per la sicurezza. Non per il buon senso estetico (ammirate il festoso intreccio di rose con teschio), ma per la sicurezza.
Adesso speriamo che le Guns N Rollers non si incazzino con quelli di Birmingham. (Sì, il puntatore si trasforma magicamente in un pattino a rotelle. Godetevelo).

(Si era capito che all'Aeroporto di Birmingham facevano sul serio quando sono stati gli unici a bandire i reggiseni con imbottitura in gel, l'arma preferita dei jihadisti.)

martedì, settembre 12, 2006

al Qaeda, honey?

La scorsa settimana la signora Gillian Davison, di professione attrice, ha scritto al blog di Craig Murray raccontando che all'aeroporto di Heathrow le avevano requisito il libro Murder in Samarkand, scritto dall'ex-ambasciatore britannico in Uzbekistan.
C'è un precedente sospetto, che risale a un mese fa. Ben Paarman partiva da Luton per Berlino; nel bagaglio a mano aveva due libri, un romanzo tedesco (fatto passare senza problemi) e il libro di Murray:
'Parla di terrorismo?', chiede l'addetta ai controlli di sicurezza. 'Humm, beh, fa riferimento a quello, ma parla del vostro ex-ambasciatore in Uzbekistan e tratta soprattutto di diplomazia'.
'C'è dentro al Qaeda?'
'Beh...'
A quel punto la donna chiama il suo superiore, che chiede a Paarman dove ha preso quel libro (alla Waterstone di Islington, risponde lui) e poi dice: 'Temo che non possa portarlo a bordo, signore'. E glielo confisca. It's the war on terror, baby.

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Anni fa a Gatwick mi perquisirono minuziosamente il bagaglio a mano, una vecchia borsa di cuoio dall'aria vissuta e dal peso sospetto: non conteneva plastico ma qualche chilo di libri usati comprati da Quinto. "Books, honey?", si intenerì il poliziotto. Adesso meglio se i libri li ordino su internette e mi barrico in casa ad aspettare il corriere (nella città di G. col cavolo che vige il costume della portineria). Se non posso portarmi il burrocacao, il fondotinta, la panna montata e i libri canaglia spiegatemi che gusto c'è a prendere un aereo.

Falso Allarme per Simulazione di Vietnam

Ieri la Mansfield Summit High School di Arlington è stata evacuata e circondata dalla polizia dopo la segnalazione di un passante che aveva notato alcuni giovani appostati all'esterno dell'edificio: si erano camuffati e apparentemente uno di loro aveva un'arma.
Commento della preside: "Mi sa che qui abbiamo un problema". Telefonata di un insegnante: "Mi sa che quel problema sono io".
Si trattava di alunni che partecipavano a un progetto fotografico sulla guerra del Vietnam. Con soddisfazione del vicinato, li hanno fermati prima che tirassero fuori l'Agente Arancio.

lunedì, settembre 11, 2006

L'estremista malaccorto

"Il signor Zubaydah definì sbrigativamente il signor Padilla come un estremista malaccorto che sperava irrealisticamente di costruire una bomba sporca usando esplosivi convenzionali per disperdere materiali radioattivi. Durante gli interrogatori Zubaydah rivelò che il signor Padilla era ignorante in materia di fisica nucleare e credeva che si potesse separare il plutonio dal materiale nucleare semplicemente facendo vorticare sopra la testa un secchio pieno di materiale fissile".

Dall'articolo del New York Times sugli interrogatori a cui fu sottoposto Abu Zubaydah, presunto braccio destro di bin Laden, nelle prigioni segrete della CIA.
Jose Padilla, arrestato nel maggio del 2002, è stato considerato un "combattente nemico" e rinchiuso in un carcere militare per tre anni e mezzo prima di essere trasferito a Miami, dove sarà processato per terrorismo. Padilla è accusato di aver fornito supporto e risorse materiali ai terroristi. Secondo le autorità aveva affermato di voler far esplodere una bomba radioattiva negli Stati Uniti. Ce l'ha messa tutta, infatti. Solo che centrifugava a mano.

mercoledì, settembre 06, 2006

Strane coppie

Che ci fanno in Sudafrica un sospetto operativo di Al Qaeda e un criminale israeliano? Contraffanno prodotti della Unilever (saponi, detersivi, detergenti) e li rifilano ai supermercati. Come collegamento tra Al Qaeda e Israele non è un granché, però fa ridere.

Falso Allarme per Preghiera Chassidica

Mentre l'aereo dell'Air Canada da Montreal a New York si prepara a raggiungere la pista per il decollo un passeggero si mette a pregare: "Era chiaramente un ebreo chassidico", ha poi raccontato un testimone "Aveva una specie di copricapo. Leggeva da un libro. Non pregava proprio a voce alta, ma dondolava avanti e indietro".
Un'hostess si avvicina all'uomo e gli dice che sta facendo innervosire gli altri passeggeri. Poi gli chiede di scendere dall'aereo e lo fa scortare fuori.
"L'assistente di volo ha ricosciuto a voce alta che non si trattava di un musulmano e che era desolata, ma che doveva chiedergli di andarsene".
Il grassetto è mio, la notizia è qui.

giovedì, agosto 31, 2006

Falso Allarme per Maglietta

Al JFK di New York lo costringono a togliersi la maglietta con scritta in caratteri arabi (e traduzione in inglese). Lui è Raed Jarrar, architetto (e blogger) di origini irachene.

Quiz del giovedì:
Cosa c'era scritto su quella maglietta?

1. You are leaving the Israeli sector.
2. My daughter went to Baghdad and all I got was this lousy t-shirt.
3. Where's Lee Harvey Oswald when he's needed?
4. We will not be silent.

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mercoledì, agosto 30, 2006

Hey lube

Insomma, non puoi portarti il collirio, la crema solare, lo shampoo, il balsamo, il bagnoschiuma, le cremine, il lucidalabbra, il dentifricio, il collutorio, il fondotinta fluido, la soluzione salina per le lenti e puoi portarti il lubrificante personale? Fino a 4 once (113 grammi)?
No burrocacao, sì lubrificante? Dico*.
È sul sito della TSA, l'Ente americano per la sicurezza dei trasporti.

*È pateticamente chiaro a tutti che il capoblog in questo momento si sta censurando.

Falso Allarme per Nome Esotico

Il bello di questa notizia apparsa sul sito della BBC è che non si capisce cosa abbia combinato il Kulasegaram Jayendran, in attesa del traghetto da Ardossan all'isola di Arran, per turbare l'ordine pubblico e far scattare un security alert. Altrove si accenna a un "presunto commento rivolto al personale del traghetto". Lo metto via come "Falso Allarme per Nome Esotico e Colore dell'Incarnato".

La mia nuova collezione

È quasi settembre, i miei bracci destri lustrati con il sidol sono schierati in perfetto ordine sulla mensola del salotto (the new guy di al Qaeda-Iraq è uno a cui piace mantenere il basso profilo, si dice in giro, e questo significa che devono ancora lavorarci su) e sento che è ora di cominciare una nuova collezione: i Falsi Allarmi.

Dopo il papà di tutti i FA, quello liquido e senza precedenti, dopo l'omino che portava nello zaino una "pompa" che è stata scambiata per "bomba" e svariati aerei scortati a terra o mai decollati perché tra i passeggeri c'erano dei signori dalla pelle scura che "forse" parlavano arabo e portavano giubbotti troppo pesanti per la stagione (moda tiranna), ho deciso di cominciare con questi due oggettini di pregio:

1. Ragazzino fa cadere per sbaglio l'iPod nel bagno dell'aereo, creando scompiglio.
2. Un signore dichiara la propria antipatia per una diga durante un incontro pubblico e riceve una chiamata dell'FBI.
1. My name is Stupid
Il ragazzino sta volando in Canada da un'amica conosciuta giocando in rete, va in bagno, torna al suo posto, nota una certa agitazione tra le hostess. Solo dopo averle viste fare una telefonata si rende conto di non avere più l'iPod con sé e fa due più due. Va dalle hostess, spiega l'accaduto e dice: "Quello è il mio iPod. Non serve che chiamiate l'Ente per la protezione del traffico aereo". "Lo abbiamo già fatto", dicono loro.
A terra lo interrogano, e quando emerge che il ragazzino è un giocatore di World of Warcraft (pseudonimo: "Stupid") le cose si fanno, come dire, più complicate:

"Che tipo di gioco è?"
"È un gioco fantasy... si gioca in rete"
"Fantasy... tipo maghi e stregoni?"
"Be', gli stregoni ci sono..."

Bisogna anche spiegare agli agenti antiterrorismo cosa sono le gilde. Poi arrivano le domande toste: cosa pensi dell'11 settembre? E sulla questione dell'Iran? Sai costruire una bomba?
Alla fine lo lasciano andare. Poi un agente gli si avvicina:

"Me l'hanno appena dato gli artificieri. È un iPod. Lo rivuoi?"
"È stato nel cesso".
"Sì, è sporco".

Poi l'agente gli dice:
"Tim, ormai sei fuori dai guai. Adesso puoi dirmelo. Sei andato in bagno e hai buttato per sbaglio l'iPod nel water?"
"No! Ve l'ho detto, me ne sono accorto dopo!"
"OK, OK. Ti credo. Sei andato alla grande, Tim".

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Sul forum di WOW Stupid racconta la sua avventura.

2. Arrivederci e grazie per il pesce.
Il Genio militare americano organizza un incontro pubblico ad Alton, Illinois, per parlare di pesci, di chiuse e di dighe sul Mississippi. C'è anche una presentazione PowerPoint sulle varie proposte per migliorare la vita dei pesci: una di esse consiste nell'eliminazione di una diga a East Alton.
Il signor Bensman interviene a favore della demolizione della diga. Anzi, come scriverà un quotidiano locale, dichiara ai genieri che gli "piacerebbe veder saltar in aria quella diga".

Il giorno dopo un ufficiale del Genio legge il giornale e decide che il signor Bensman ha minacciato un'infrastruttura pubblica.
Quando viene contattato da un agente dell'FBI, il signor Bensman si stupisce che secondo i federali un terrorista possa annunciare i suoi piani durante un incontro pubblico organizzato dall'Esercito. Poi però gli dicono che vogliono perquisirgli la casa, e allora gli viene in mente che forse ha bisogno di un avvocato. Bene, dice l'agente dell'FBI, allora scriverò che non collabora.

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martedì, agosto 29, 2006

Né imminente, né inimmaginabile

Sempre a proposito dell'attentato "di dimensioni inimmaginabili" che sarebbe stato sventato dalle autorità britanniche il 10 agosto scorso, Enrico Franceschini su Repubblica riferisce di una "lunga e accurata inchiesta" del New York Times , che riassume così:

"la minaccia era seria, gli arresti vennero decisi dopo che alcuni dei presunti terroristi registrarono le rivendicazioni dell'attentato da rendere pubbliche dopo la loro morte suicida, ma apparentemente il complotto non aveva ancora raggiunto la fase finale e non è chiaro come e quando i complottatori lo avrebbero portato a termine. Qualcuno degli investigatori non è nemmeno sicuro se sarebbero riusciti a portarlo a termine, cioè se possedevano l'esperienza tecnica richiesta per fare detonare un esplosivo di quel tipo.

Questo non significa che il pericolo non fosse (e non rimanga) serio; né che un'altra cellula terroristica non stia portando avanti nell'ombra un piano analogo, in Inghilterra o altrove. Ma alcune affermazioni fatte nelle prime ore e nei primi giorni successivi all'arresto dei ventiquattro sospetti, scrive il New York Times, appaiono ora 'esagerate', imprecise, fuorvianti. Non ci sarebbero prove, ad esempio, che i terroristi volevano far saltare 'dieci' aerei, né che il loro attacco avrebbe causato un massacro 'inimmaginabile, senza precedenti'.

La dinamica degli arresti e soprattutto il modo in cui furono annunciati diffuse l'impressione che i terroristi fossero stati fermati all'ultimo momento: poche ore dopo o al massimo il mattino seguente sarebbero saliti sugli aerei compiendo le loro stragi. Invece dall'inchiesta del New York Times risulta che non avevano ancora acquistato i biglietti e neppure deciso date o rotte dei voli".

Cioè, quello che Craig Murray aveva osservato a pochi giorni dagli arresti, e che aveva ribadito in un commento sul Guardian: la scelta dei tempi è stata di natura politica ("qui c'è più propaganda che complotto"), il rischio era probabilmente reale ma vago, e soprattutto questa operazione non ha contribuito a eliminarlo.

L'inchiesta ieri è uscita solo sulla versione cartacea del New York Times, ed è stata esclusa dal sito Internet. Oggi c'è, a questo indirizzo.

(Per evitare la registrazione, c'è il solito bugmenot)

venerdì, agosto 25, 2006

Is that a bomb in your pants?

Va all'aeroporto con la mamma e due bambini piccoli, l'addetta alla sicurezza lo perquisisce ed estrae dallo zaino un "piccolo oggetto nero di gomma". Lui dice sottovoce che si tratta di una "pompa". Lei però capisce "bomba".
Hilarity ensues.

(Certo, che sembra una notizia finta, ma noi non ci vergogniamo di nulla. Perché noi siamo siamo la Propaganda Ostile.)

martedì, giugno 13, 2006

La segretissima Operazione Volga parte seconda

Ricordate l'Operazione Volga, 300 agenti, irruzione alle 4 del mattino in un'abitazione di Forest Gate, arresto di due fratelli bengalesi e ferimento di uno dei due (chi poteva immaginare che non portasse un giubbotto esplosivo sotto il pigiama?), il tutto seguito dalla disperata e infruttuosa ricerca della famosa bomba chimica (quella roba che se la respiri muori)?
I due fratelli (uno dei quali aveva un pericolosissimo precedente per possesso d'arma contentente gas nocivo, cioè ehm, uno spray antiaggressione, via) sono stati rimessi in libertà senza alcuna imputazione, con le scuse della polizia.

Oggi, durante una conferenza stampa, Mohammed Abdul Kahar, 23 anni, ha raccontato: "Dalla mia stanza ho sentito mio fratello gridare, così mi sono alzato". Poi gli hanno sparato: "Ero steso sul pavimento, mi sono accorto che il mio torace sanguinava e ho visto il buco lasciato dal proiettile". Ha aggiunto che mentre era steso a terra sanguinante gli hanno dato un calcio in faccia e gli hanno detto di "chiudere quel cazzo di bocca".

La sorella, Humeya Kalam, ha dichiarato: "Era buio pesto, poi all'improvviso c'erano luci e armi ovunque. Hanno cominciato a buttarci per terra, puntandoci le pistole alla testa, e ad ammanettarci". "Ho sentito sbattere delle porte e un rumore di vetri infranti. Mi sono svegliata, ho aperto la porta e ho visto una persona completamente vestita di nero che mi puntava contro una pistola. Ho richiuso la porta. L'hanno aperta a calci e una persona ha gridato: 'A terra! A terra!' un istante dopo ero stesa sul pavimento, pietrificata, ammanettata".

Per tutto quel tempo la famiglia ha pensato di essere in balia di un gruppo di rapinatori: "Mi hanno trascinata giù e mi hanno fatta salire su un camioncino della polizia. Quando ho visto il camioncino mi sono resa conto che si trattava di poliziotti. Pensavo che fossero ladri armati, e che volessero uccidermi".

Intelligence failure, si chiama, ma scommetto che esistono definizioni migliori.


lunedì, giugno 12, 2006

Dai Cristiani mi guardi iddio...

... che da Al Qaeda mi guardo io. Via Lying Media Bastards, due simpatiche notizie di cronaca dagli Stati Uniti:

A Riverdale, Maryland, un uomo aveva costruito una pipe-bomb, un tubo bomba con cui voleva attaccare una clinica abortista. Lui è stato arrestato, la bomba è esplosa mentre la polizia cercava di disinnescarla, e ha mandato in fumo il piano superiore di una casa. L'aspirante terrorista intendeva anche aiutarsi con una pistola calibro 40, con la quale aveva pensato di sparare ai medici in fuga dall'edificio. Il tizio andava in giro con una macchina con sopra gli adesivi "Choose Life" e "God is pro-Life".
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A Waldo, Florida, alcuni cittadini benpensanti non erano contenti dell'imminente apertura di una libreria-sex shop, l'adult supercenter dall'evocativo nome "Cafè Risque". Prima hanno tentato con veglie di preghiera, ma non ha funzionato. Così hanno escogitato quello che la polizia ha definito un "atto terroristico" basato su un congegno rudimentale con cui (la faccio breve) avrebbero pompato dell'acido all'interno dell'edificio attraverso un'apertura sopra il condizionatore d'aria. Secondo la legge dello stato si tratta di un'"arma di distruzione di massa". Al Cafè Risque in effetti qualcosa hanno rischiato.
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Fortuna che ogni tanto possiamo ancora contare su un bel Leoni-Cristiani 1-0.

domenica, giugno 04, 2006

La segretissima Operazione Volga

"Sono stati là per circa tre mesi, alle due estremità della strada, dalle 9 del mattino alle 6 di sera. Erano in borghese, ma noi sapevamo che erano della polizia per via dei telefoni, delle tazze di tè e dei giornali. Sapevamo che erano poliziotti".

Con queste parole un vicino di casa ha rivelato al Telegraph che la segretissima e sofisticata Operazione Volga (quella che ha portato all'arresto di due fratelli e al ferimento di uno di essi a Forest Gate, nella zona orientale di Londra) era in realtà nota a tutto il vicinato. Un po' perché anni di polizieschi ti insegnano a riconoscere un appostamento quando ne hai uno sotto casa, un po' perché comunque 250 poliziotti vogliono dire un bel traffico di tazze di tè.
Intanto la polizia sta ancora cercando disperatamente la famosa bomba chimica artigianale. Di che si tratti ancora non si sa. Una fonte ha rivelato: "Pensiamo che se fosse scoppiata sarebbe bastato respirare per morire". (Detto così, potrebbe essere anche la Lagostina con cui mia suocera prepara un celebre brasato letale).
I due asiatici arrestati con l'accusa di aver cercato di preparare uno o più sacchetti al cianide avevano precedenti rispettivamente per "furto, furto con scasso e possesso di un'arma proibita costituita da 'gas liquido nocivo'" (spray antiaggressione, pare) e "furto, furto con scasso e possesso di un coltello Stanley". Però.
La buona notizia è che la polizia londinese non mira più alla testa.

Fonte: Telegraph.

mercoledì, aprile 19, 2006

Pericolo ninja

In Georgia uno studente torna da una festa vestito da ninja e gli agenti dell'ATF (Alcohol, Tobacco and Firearms) lo rincorrono e lo fermano. Lui tornava da un evento chiamato "pirati contro ninja", e leggendo meglio si scopre che non era poi nemmeno vestito da ninja, tranne che per una bandana sulla faccia e una sulla testa. Per il resto, pantaloni di tuta e maglietta.
"Vedere qualcuno con qualcosa sulla faccia, da un punto di vista federale, è qualcosa che non va bene", ha detto uno degli agenti.
Non l'hanno arrestato, ma non l'hanno neanche trattato benissimo. Perché in paese libero ninja no bene, neanche con pantaloni di tuta e maglietta.

mercoledì, agosto 17, 2005

A clean place

Lenin's Tomb segnala questo interessante pezzo di ITV News sull'uccisione di Jean Charles De Menezes, che la mattina del 22 luglio fu scambiato per Hussain Osman - "sospetto terrorista" - e ucciso con dieci colpi alla testa e alla parte superiore del corpo. I documenti e le fotografie resi pubblici da ITV News dimostrano che Jean Charles non portava alcuna borsa, indossava un giubbino di jeans e non un cappotto pesante. Si comportò normalmente, non scavalcò i girevoli d'accesso della metropolitana, e si fermò perfino a prendere un giornale gratuito. Cominciò a correre solo quando si accorse che il treno stava partendo.
Un documento descrive la scena ripresa dalle telecamere di sorveglianza: il signor De Menezes entrò nella stazione di Stockwell a "un'andatura normale" e scese lentamente le scale mobili. Dice il documento: "A un certo punto, ai piedi delle scale mobili lo si vede correre verso il vagone della metropolitana, entrare e accingersi a sedersi in un posto libero". Quasi simultaneamente, i poliziotti armati ricevono la notizia dell'identificazione "sicura" di De Menezes. Il rapporto cita la dichiarazione di un uomo della sorveglianza: "Sentii delle grida, compresa la parola 'polizia', e mi voltai verso l'uomo in giubbino di jeans. L'uomo si alzò subito e avanzò verso di me e i poliziotti del CO19. Lo afferrai cingedogli il torace con entrambe le braccia e bloccandogli i movimenti. Poi lo costrinsi a sedersi nuovamente al suo posto. In quel momento sentii uno sparo vicinissimo al mio orecchio sinistro e fui trascinato a terra."
Il rapporto dice anche che l'autopsia ha rivelato che il signor De Menezes fu colpito sette volte alla testa e una alla spalla. Altri tre colpi mancarono il bersaglio (i bossoli sono stati trovati nel vagone della metropolitana).
Avevano detto che indossava un cappotto pesante, che correva, che aveva scavalcato i girevoli d'accesso della metropolitana, che era stato identificato con certezza, che non si era fermato all'alt. Avevano detto che le telecamere di sorveglianza quel giorno non funzionavano. Che aveva dei lineamenti asiatici, no? Anzi, "Mongolian eyes".

Tempo prima De Menezes aveva rassicurato sua madre, preoccupata per lui: "È un posto tranquillo, la gente è educata. In Inghilterra non c'è violenza. Nessuno va in giro armato, neanche la polizia".

Non bisogna dimenticare questa storia.