lunedì, settembre 17, 2012
Un posto all'ombra/10. Vedove
Ha trovato un impiego per il Vosvaghen. Mette insieme quattro-cinque vedove amiche di Dorugero, passa a prenderle, le accomoda sul pullmino e le porta al camposanto a trovare i mariti, una o due volte la settimana. Il Pepi si convince così di unire l'utile al dilettevole, perché dopo aver lasciato le vedove libere di pascolare tra le lapidi va a controllare il suo Tombone, il Tombone che è solo suo perché i figli, la moglie e i parenti non hanno creduto nell'investimento in un aldilà comune, in un posto di famiglia dove diventare polvere e sporco tutti insieme, tutti insieme quando sarà il momento.
Basta mettere insieme quattro-cinque vedove. Quattro-cinque vedove si trovano sempre.
Dopo un'ora le vede tornare, accaldate e pigolanti.
"Bitte, bitte, Damen!"
E le riporta a casa, senza fretta, una rotatoria dopo l'altra, guatandole nello specchietto retrovisore.
Il Pepi vorrebbe quasi imparentarsele, queste reumatiche loquaci e scrupolose. Se le immagina che lustrano il suo ritratto sulla lapide, strappano le erbacce, rinvasano le azalee, gli sussurrano lunghe liste della spesa e qualche dolciastra maldicenza.
Poi c'è la Marega.
Lei è diversa, lei non ha tombe da accudire.
La Marega è interessata all'acquisto.
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