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domenica, giugno 13, 2004

Quest'anno si cambia



Il Gito è piccolo. Sono le sue prime Elezioni e i suoi primi Europei di Calcio, e questa sera si comincia a far sul serio: ci sono Francia-Inghilterra e si chiudono i seggi. Si sa come sono fatta io: urlo, mi agito, telefono, minaccio, impreco. Non devo farmi solo gli affari miei, ma anche quelli di tutta Europa, o almeno dell'isolato.
In questi casi La Micia™ si allontanava con stile, appartandosi sotto il letto, non senza farmi capire quanto seccante e tutto sommato poco femminile fosse la situazione.
Ma lui è piccolo, e siamo soli in casa: ai primi exit-poll starà giocando ignaro con le sue otto palline di gomma (come sia capace di tenerle tutte in gioco, è un mistero). Mica si aspetta un inferno in salotto.
Quest'anno, allora, si cambia: tifo composto (in funzione antifrancese, perché il Miro non dimentica), reazioni da camera dei Lord, una scatolina di tonno al mais per lui, una tisana per me. Come nella pubblicità odiosa del cibo chic per gatti: scene al rallentatore, lei tutta vestita di bianco, il felino sinuoso e delicato, il rumore di un petalo bianco che cade sulla moquette.

Ma è inteso: al primo agguato da dietro le tende, torniamo due bestie.

giovedì, maggio 29, 2003

O dramma o niente

"Abituati a vincere, abbiamo scoperto che perdere non finiva per ucciderci, e ciò ha il suo mistero. [...]
La prima lezione di ogni giocatore e di ogni allenatore dovrebbe essere questa: In questo gioco, se non c'è dramma non c'è niente. Se perdere o vincere una partita non viene vissuto come un evento cruciale e con una trama e una storia, con una svolta o una catastrofe, che riguarda il passato, il presente e il futuro, la dignità e il decoro e naturalmente la faccia con cui uno si alza l'indomani, allora lasciamo perdere e guardiamo in televisione le squadre degli altri con equanimità e tiepidamente (ben presto ci allontaneremmo da un programma così insulso). Il calcio è il circo dei nostri giorni, ma anche il teatro. Deve essere emozione, paura e tremito, desolazione o euforia".

Javier Marías, "Cuori così bianchi", Selvaggi e sentimentali.