martedì, maggio 06, 2025

Paradižniki

Molti anni fa mi dico che anch’io ho diritto a un po’ di New Age. Così vado da Marella, un’amica di famiglia addirittura pre-New Age, genere vecchia scuola con sottofondo di Popol Vuh, una donna dolcissima di una bellezza struggente alla Marina Vlady con due figlie ormai grandi, una secca secca e nevroticamente seducente, l’altra con il carisma di una che sa dalla prima media come si gestisce una quinta di reggiseno. Il marito era mancato da tempo oppure aveva fatto molti debiti, delle due l’una o forse tutte e due. Il cuore della famiglia, la sua grazia matriarcale, era Marella.
Incenso di qualità, massaggi molto rilassanti, musichella bella, chakra tutti sistemati. Un giorno dico che ho un po’ di mal di testa. Lei si fa pensosa e dice: scusa se chiedo, ma oggi a pranzo cos’hai mangiato? Cinque pomodori ciliegino, dico io. Lei sospira e poi calma calma fa: per forza, i pomodori ti stressano. Io la guardo facendo gli occhi da batrace e lei ripete scuotendo la testa: i pomodori ti stressano, amore.

 Negli anni ho mangiato poi molti pomodori, ho pranzato a pomodori, ho cenato a pomodori, ho sgranocchiato ciliegini al mare, divorato panini con il pomodoro, pomodori sulla pizza, pomodori con contorno di pomodori. Gazpacho, salmorejo. Ciliegini, datterini, camoni, neri di Crimea, costoluti, cuor di bue, Rosalinda, tutti. In sloveno il pomodoro è paradižnik, in tedesco austriaco Paradeiser, dal tedesco Paradiesapfel, mela del Paradiso: perché è bello e buono come il peccato, il pomodoro.
Negli anni mangiando tutti quei pomodori non c’è stata una volta in cui non mi sia detta agitando un ditino fantasma: "i pomodori mi stressano".

 Ma magari quel giorno fatidico avevo mangiato anche una fettina di mozzarella, una mozzarella dimenticata e non dichiarata a Marella nel provvisorio ma assoluto benessere dei chakra in ordine. E quindi è la mozzarella di contrabbando che nel mio caso trama nell’ombra, che mi sussurra mielate paroline di ansia, fai così, fai così, dice, mangiami, mangiami. Lo sai che il pomodoro non è nemmeno un ortaggio vero, è una bacca, è un frutto. Il pomodoro. Quello che ti stressa. Oppure ti stressano gli incensi, la musica d’ambiente, troppi pianeti veloci nello Stellium, l’umidità, l’anticiclone. Non io: io sono la mozzarella.

 Marella mi aveva insegnato a picchiettare appena sopra lo sterno con la mano destra e in un punto appena sopra l’ombelico con la sinistra, Anahata e Manipura, in un tap tap tap armonizzato, poniamo 18 volte 3 volte al giorno.
Anahata e Manipura, Manipura e Anahata, tap tap: fa bene, fa benissimo, fa benissimo a che cosa?
Non me lo ricordo più.
Potrei googlare.
Ma perché.