C'era questa maestra, la maestra Burziani, che ogni tanto ci buttava il tema "Cosa ho fatto ieri sera". Allora io personalmente la sera:
andavo con mio papà a prendere la mamma all'uscita dal lavoro ma prima ci fermavamo in un baretto di Straccis dove gli amici gli dicevano "I te gà riciamà", "Ti hanno richiamato", per via della camicia kaki stile militare, e mio papà rideva sotto i baffi a ferro di cavallo, poi mi diceva scegli un gelato pìciula e io prendevo sempre la Cristallo, cioè stracciatella in una tazzetta di plastica blu trasparente;
oppure guardavo la tv.
La maestra Burziani accettava di buon grado la storia della coppa Cristallo, se la gustava ogni volta come una bella replica a volte condita da un seguito come la mamma che saliva sull'auto sbagliata o papà che fermava la macchina sul marciapiede, scendeva e poi tornava con un mazzetto di erbe per la frittata, mentre io dicevo "papà ma è legale?", "siamo sicuri che è legale?" e lui diceva "tira giù la testa che c'è la polizia".
Sulla tv la maestra Burziani aveva qualche riserva. Aveva qualche dubbio.
Non è corretto dire ho guardato la tv, diceva. Ho guardato il televisore? No, perché così sembra che hai guardato l'apparecchio spento. (Risate.) Ho guardato la televisione?
La maestra Burziani faceva la faccia pensosa.
Poi sentenziava: ho assistito alla televisione. Ho assistito a un programma televisivo.
Ma la vedevo incerta, e per non darle un dispiacere il tema lo facevo sempre sulla Coppa Cristallo, una storia on the road piena di tappe bellissime e prevedibili, di finestrini abbassati, di profumi di prati annaffiati di fresco e della mamma che saliva sull'auto sbagliata.
Tranne quando c'era la partita.
Allora lì dicevo abbiamo assistito alla partita.
Per la verosimiglianza.
Però ci infilavo la camicia kaki di papà anche se magari a casa stava in canottiera.
Per l'arte.
La maestra Burziani non si è mai lamentata.