mercoledì, aprile 26, 2006

I piaceri dell'extreme gardening

Ho una priorità, con le terrazze della casa nuova: evitare che il signor G. si arrampichi sulla balaustra e si inviti a cena dai vicini. Quindi mi servono delle piante, alte e rampicanti, possibilmente spinose (recinto elettrificato: scartato subito).
Oggi ho passato la mattinata in un vivaio, a correre dietro a una ragazzona bionda che mi indicava quello che secondo lei faceva per me. Ho inciampato un numero interessante di volte nei tubi per l'irrigazione, ho annuito con convinzione fingendo di riconoscere piante a me sconosciute, ho scelto colori a caso mentre lei scribacchiava contenta su un foglietto.
– Ma ci starà tutta questa roba in macchina? Sono in Panda.
– Vedrà che ci sta tutto.
In quel momento è arrivato un ragazzo con una carriola.
– Bruno, la signora ha quattro rosai, due caprifogli, quattro pandoree, una passiflora, un gelsomino, otto vasi di lavanda e un ulivo.
– Nessun problema.
– E un Panda.

Per noi di G. è normale dire "un Panda", maschile ("Parcheggio il Panda e arrivo"). Del resto, a Trieste dicono "i auti".
Ma sarà stato il tono, sarà che era distratto a moltiplicare rose e lonicere, fatto sta che Bruno ha fatto due occhi così e ha sillabato:

– Un pa-n-da?

Sì, non so come ha fatto ma ha sillabato anche la n.

Probabilmente si è raffigurato un panda seduto sul sedile del passeggero, intento a sgranocchiare teneri germogli di bambù. Hanno fantasia, i vivaisti. Chissà come si immaginava il bambù.

La roba in macchina c'è stata (però le rose pungono, ve lo dico subito).

Presto appiccicherò ovunque post-it con su scritto: "Annaffiare!" E poi comincerò a spiare con aria scettica le foglie nuove e a dire: "Cos'hai, sei pallida, hai sete, cos'hai, è troppo, è troppo poco, spiegati. Vuoi Bach, vuoi Mozart, guarda che Beethoven non te lo metto, Beethoven è per gli esaltati"?

Decideranno di morirmi tra le braccia? Si rinforzeranno? Strisceranno in massa verso il terrazzo dei vicini, chiedendo asilo politico?
– Cosa sono queste?
– Sono social plants, mirano alla comunità, alla condivisione.
– Mah.
– Pensi giovane, pensi 2.0.
– Mah.
– Si fidi, meglio un social honeysuckle che un social cat.

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