Che cence tiere e cence cîl
a si è achì, trimant al vivi,
come l'aiar ator ator di un sbâr.
Che senza terra e senza cielo
si è qui, tremando al vivere,
come fa l'aria dopo uno sparo.
da "Scrivi lune", di Pierluigi Cappello (in Azzurro elementare, BUR, Milano 2013).
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giovedì, novembre 14, 2013
Qui
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giovedì, novembre 07, 2013
Noi inchiodati qui a scrivere poesie
Offrimi un caffè
di Federico Tavan
Di montagne di silenzi
di poesie del cazzo
di donne che non mi hanno voluto
di '68 che non ho fatto
Di montagne di amici
che non mi hanno più scritto
di suicidi non venuti bene
non mi resta niente.
Mi sono solo un po' ingrassato
Offrimi un caffè
da Augh!, Edizioni Biblioteca dell'Immagine - Circolo Culturale Menocchio, 2007.
di Federico Tavan
Di montagne di silenzi
di poesie del cazzo
di donne che non mi hanno voluto
di '68 che non ho fatto
Di montagne di amici
che non mi hanno più scritto
di suicidi non venuti bene
non mi resta niente.
Mi sono solo un po' ingrassato
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lunedì, novembre 19, 2012
Ritorno
"Se n'è andato. È partito per una vita ignota e fondamentalmente estranea, sotto un cielo immenso, nel verde di immensi giardini. In un mondo dove autostrade di vetro si lanciano forse come frecce oltre l'orizzonte, dove edifici flessuosi gettano sulle piazze un ricamo d'ombre. Dove saettano macchine senza persone a bordo e con persone a bordo vestite d'abiti stravaganti: gente quieta, intelligente, cordiale, sempre molto indaffarata e molto contenta d'esserlo. Se n'è andato, e continuerà a vagare per un pianeta simile e dissimile alla Terra che abbiamo lasciato tanto tempo fa, che abbiamo lasciato così di recente."
Arkadij e Boris Strugackij, Polden'. Dvadcat' vtoroj vek: Vozvraščenije (1962).
Arkadij e Boris Strugackij, Polden'. Dvadcat' vtoroj vek: Vozvraščenije (1962).
martedì, gennaio 31, 2012
Sarà così anche la morte? Probabilmente no
Dopo dieci anni di manutenzione, Splinder oggi chiude.
Due parole, doverose, per ringraziare chiunque si celi dietro la piattaforma Splinder che per anni ha prima tenuto a battesimo e poi sopportato i miei "brividi". Luogo di incontro, confronto, dibattito, scambio di idee, emozioni, incontri inaspettati. Perchè nei primi anni del
Grazie a tutti per ogni singola parola e pensiero che mi avete dedicato. Augurio a tutti la vita che sognate, me compresa... a presto, un bacio.
Contattami perschiava Contattami pettywords Contattami Pinkpolly Contattami poesiaoggi Contattami polverosaMente Contattami prosit Contattami psiconautica Contattami purgatore
addio e graziedi tutto splinder...
un grazie particolare al magico e straordinario mondo di splinder ,una sola parola piena di tanti significati GRAZIE..
Visto che non è attiva la ridirezione metto qui il nuovo indirizzo
Anche quest'anno come ormai consuetudine, la federazione vicentina del R.N.C.R. R.S.I. "Continuità Ideale" ha distribuito ad anziani camerati ed ex combattenti dell'Onore la "Befana Fascista". E' sempre una gioia aldilà del piccolo gesto, dare un
When the music's over, Turn out the lights candu sa mùsica ispàciat, studandi sa luxi
addio, amico splinder
Qualcuno ne capisce di interpretazione dei sogni? Ho sognato una doppia eclissi. Mi devo preoccupare?
Ciao! Il blog chiude qua.
Niente. E' solo la fine. 23.59 dicono. Poi il mondo non esisterà più. Non questo. Non qui. Non per me. Poco importa se questo è solo un inizio. Decisamente poco importa. E' già la fine. Come quelle gioie che vivono solo di sé stesse, e
Vorrei possedere un'anima, mi piacerebbe molto ma vedo un codice con un indirizzo divertente per chi ha voglia di di leggerlo e vedere delle foto e altro
Addio splinder... non ti dimenticherò mai. Sempre nel mio cuore. La tua Saretta83
Con molta delusione invio tutta la mia critica a Splinder ed ai suoi amministratori. Dopo 5 anni di attività Blogger (23-9-2007), spariranno i miei Post e quelli di tanti altri colleghi amanti della controinformazione, senza avere la possibilità di salvarli su un altra
gfdgfg
lasciarsi qua in una casa senza pareti splinder non mi va di portarmi via delle cose spero nella memoria di immagini improssisamente torneranno tornerete
Se a qualche mortale frega ho cambiato cripta
... è un po' come scrivere qualcosa sul muro di una casa, mentre si vede già la grossa sfera di metallo che sta caricando. Be'... un abbraccio a tutti quanti (nel caso ci si rivede da me su blogspot o, dove che sarà, da voi). (ho pure riaperto i commenti :)
Mi fanno reindirizzare il blog qui.... e mi perdono tutti i post... DIO DIO!
Il Centovetrine Fans Blog da ieri sera si è trasferito su IOBLOGGO. L'indirizzo al quale raggiungerci è http://100vetrine.iobloggo.com (clic). Limmacce, Kiwignette, Peppate, Marcellinate, Rassegna stampa di Mica e Dati Auditel vi danno appuntamento nella nuova casetta
Neve Getto nel nero Fiocchi di ghiaccio Cuore amaro Occhi confusi Voli nel vento Gelo e rancore
Ciao ti porti via il mio Cuore , grazie per le soddisfazioni che mi hai procurato. Purtroppo niente è eterno e il Dio quattrino fa sì che tutto finisca prima.
Ciao Ciao Blogghino Mio :(Ora ti sto trasferendo comè la prima volta che trasferisco un bloge vorrei non perdere nientenon perdere i postnon perdere le immagininon perdere i commentinon perdere gli amici... non perdere QUESTO BLOG!UFF!Ora: Import SplinderMemory ...
sarà così anche la morte ? si spegne tutto e in silenzio si chiude ? e magari ci si ritrova in qualche altro posto. arrivederci a tutti !
oggi 31-12-2012 si giuoca parma-juventus: partita valevole per la 2^ giornata del girone di ritorno: esamino adesso la struttura che deve assumere la juventus per vincere e conquistare così i 3 punti indidspensabili per conservare la testa della classifica: a) la difesa della
Da: www.splinder.com (2002-2012)
martedì, ottobre 18, 2011
Buonamente un po'
Al mondo
Mondo, sii, e buono;
esisti buonamente,
fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso
Io pensavo che il mondo così concepito
con questo super-cadere super-morire
il mondo così fatturato
fosse soltanto un io male sbozzolato
fossi io indigesto male fantasticante
male fantasticato mal pagato
e non tu, bello, non tu «santo» e «santificato»
un po' più in là, da lato, da lato
Fa' di (ex-de-ob etc.)-sistere
e oltre tutte le preposizioni note e ignote,
abbi qualche chance,
fa' buonamente un po';
il congegno abbia gioco.
Su, bello, su.
Su, münchhausen.
Andrea Zanzotto, La Beltà, 1968.
Mondo, sii, e buono;
esisti buonamente,
fa' che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,
ed ecco che io ribaltavo eludevo
e ogni inclusione era fattiva
non meno che ogni esclusione;
su bravo, esisti,
non accartocciarti in te stesso in me stesso
Io pensavo che il mondo così concepito
con questo super-cadere super-morire
il mondo così fatturato
fosse soltanto un io male sbozzolato
fossi io indigesto male fantasticante
male fantasticato mal pagato
e non tu, bello, non tu «santo» e «santificato»
un po' più in là, da lato, da lato
Fa' di (ex-de-ob etc.)-sistere
e oltre tutte le preposizioni note e ignote,
abbi qualche chance,
fa' buonamente un po';
il congegno abbia gioco.
Su, bello, su.
Su, münchhausen.
Andrea Zanzotto, La Beltà, 1968.
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mercoledì, gennaio 24, 2007
Ryszard Kapuściński (1932-2007)
"Sa che sono qui per lo sciopero dei minatori. La sua miniera l'ha sospeso, ma ce ne sono altre che continuano. Se voglio, possiamo andarci. Ci tuffiamo nel mare di tenebra, nella neve, nel ventaccio gelido, reggendoci l'un l'altro perché una raffica non ci rovesci a terra o ci separi uno di qua e uno di là.
A Vorkuta ho sentito per la prima volta il gelo non come un senso di freddo penetrante e intenso ma come un vero e proprio dolore fisico. La testa mi scoppiava dal male, mani e piedi mi dolevano al punto da non poterli neanche sfiorare.
Nella tormenta fitta e impetuosa baluginavano qua e là ombre umane, silhouettes dai contorni vaghi rannicchiate su se stesse, quasi piegate in due.
'Sono quelli del secondo turno', mi ansimò all'orecchio Gennadij Nikolaevič. 'È il secondo turno che rientra a casa'.
Incrociavamo persone che non vedevano la luce del sole per mesi interi. Andavano in miniera col buio. Rientravano dal lavoro in mezzo alle tenebre. Erano come la ciurma di un sottomarino, che solo l'orologio, la stanchezza crescente, la fame e il sonno avvertono del tempo che passa.
La miniera Komsomolskaja: pareti ghiacciate, costruzioni ghiacciate, qualche luce fioca, un bagnaticcio nero sotto i piedi. Donne che smistano carrelli, spostano leve, assi, longarine.
'Vuoi parlarci?' mi chiede Gennadij Nikolaevič. Parlarci? E di che? Con quel freddo, quel buio, quella tristezza? Con tutto il da fare che hanno, la stanchezza accumulata, i dispiaceri, il dolore fisico? Non potendo far nulla per loro, decido di risparmiargli se non altro uno sforzo in più, sia pur minimo, come il rispondere a qualche domanda di routine".
Imperium, Ryszard Kapuściński (1932-2007)
A Vorkuta ho sentito per la prima volta il gelo non come un senso di freddo penetrante e intenso ma come un vero e proprio dolore fisico. La testa mi scoppiava dal male, mani e piedi mi dolevano al punto da non poterli neanche sfiorare.
Nella tormenta fitta e impetuosa baluginavano qua e là ombre umane, silhouettes dai contorni vaghi rannicchiate su se stesse, quasi piegate in due.
'Sono quelli del secondo turno', mi ansimò all'orecchio Gennadij Nikolaevič. 'È il secondo turno che rientra a casa'.
Incrociavamo persone che non vedevano la luce del sole per mesi interi. Andavano in miniera col buio. Rientravano dal lavoro in mezzo alle tenebre. Erano come la ciurma di un sottomarino, che solo l'orologio, la stanchezza crescente, la fame e il sonno avvertono del tempo che passa.
La miniera Komsomolskaja: pareti ghiacciate, costruzioni ghiacciate, qualche luce fioca, un bagnaticcio nero sotto i piedi. Donne che smistano carrelli, spostano leve, assi, longarine.
'Vuoi parlarci?' mi chiede Gennadij Nikolaevič. Parlarci? E di che? Con quel freddo, quel buio, quella tristezza? Con tutto il da fare che hanno, la stanchezza accumulata, i dispiaceri, il dolore fisico? Non potendo far nulla per loro, decido di risparmiargli se non altro uno sforzo in più, sia pur minimo, come il rispondere a qualche domanda di routine".
Imperium, Ryszard Kapuściński (1932-2007)
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sabato, ottobre 07, 2006
16 e 20, ora di Mosca
"Il 10 luglio è semplicemente un'altra data sul calendario russo. Capita però che sia l'ultimo giorno utile per apportare cambiamenti a questo libro.
Ieri, in tarda serata, Paul Chlebnikov, redattore capo dell'edizione russa di Forbes Magazine, è stato assassinato a Mosca. L'hanno falciato mentre lasciava la sede della rivista. Chlebnikov era famoso per aver scritto degli oligarchi, della struttura del 'capitalismo malavitoso' russo e delle ingenti somme di denaro sulle quali certi nostri cittadini sono riusciti a mettere le mani. Sempre ieri sera, Viktor Čerepkov è stato fatto saltare in aria a Vladivostok. Era un membro del nostro parlamento, la Duma, e famoso per essersi fatto portavoce dei più deboli e dei più poveri di questa terra. Čerepkov era candidato come sindaco di Vladivostok, sua città natale, la più importante dell'estremo oriente russo. Aveva superato con successo il secondo turno e sembrava avere buone possibilità di essere eletto. Mentre usciva dalla sede del suo comitato elettorale è stato fatto saltare in aria da una mina antiuomo attivata a distanza.
Sì, in Russia è arrivata la stabilità. È una stabilità mostruosa, sotto la quale nessuno cerca giustizia in tribunali che ostentano il proprio servilismo e la propria partigianeria. Nessuna persona sana di mente può cercare protezione nelle istituzioni incaricate di difendere la legge e l'ordine, perché sono completamente corrotte. La legge del taglione è all'ordine del giorno, nella mentalità delle persone e nelle loro azioni. Occhio per occhio, dente per dente."
Anna Politkovskaja, giornalista, 48 anni, assassinata questo pomeriggio a Mosca (il corpo accanto all'ascensore, quattro proiettili, una pistola Makarov).
Il brano è tratto dal suo libro Putin's Russia, Harvill Press, 2004.
Ieri, in tarda serata, Paul Chlebnikov, redattore capo dell'edizione russa di Forbes Magazine, è stato assassinato a Mosca. L'hanno falciato mentre lasciava la sede della rivista. Chlebnikov era famoso per aver scritto degli oligarchi, della struttura del 'capitalismo malavitoso' russo e delle ingenti somme di denaro sulle quali certi nostri cittadini sono riusciti a mettere le mani. Sempre ieri sera, Viktor Čerepkov è stato fatto saltare in aria a Vladivostok. Era un membro del nostro parlamento, la Duma, e famoso per essersi fatto portavoce dei più deboli e dei più poveri di questa terra. Čerepkov era candidato come sindaco di Vladivostok, sua città natale, la più importante dell'estremo oriente russo. Aveva superato con successo il secondo turno e sembrava avere buone possibilità di essere eletto. Mentre usciva dalla sede del suo comitato elettorale è stato fatto saltare in aria da una mina antiuomo attivata a distanza.
Sì, in Russia è arrivata la stabilità. È una stabilità mostruosa, sotto la quale nessuno cerca giustizia in tribunali che ostentano il proprio servilismo e la propria partigianeria. Nessuna persona sana di mente può cercare protezione nelle istituzioni incaricate di difendere la legge e l'ordine, perché sono completamente corrotte. La legge del taglione è all'ordine del giorno, nella mentalità delle persone e nelle loro azioni. Occhio per occhio, dente per dente."
Anna Politkovskaja, giornalista, 48 anni, assassinata questo pomeriggio a Mosca (il corpo accanto all'ascensore, quattro proiettili, una pistola Makarov).
Il brano è tratto dal suo libro Putin's Russia, Harvill Press, 2004.
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giovedì, maggio 26, 2005
Una leggera brezza
Motivo Dalmata, 1950
"Il vento spazza via le cose, e l'uomo può soltanto esserne travolto. Avrei una bella pretesa se volessi sostituirmi al vento: ci riescono soltanto i grandissimi artisti, come Giorgione, Bellini, Picasso. Sono stati uragani che hanno cambiato il mondo della pittura, che lo hanno trasformato.
Quanto a me, mi accontenterei di essere ricordato come una leggera brezza."
Anton Zoran Music
Gorizia, 1909 - Venezia, 2005
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sabato, maggio 01, 2004
Cronache delle città di G e di N.G./This is the end
Ecco fatto. Siamo arrivati sotto una pioggia sottile giusto in tempo per sentire il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione pronunciare nel suo discorso il nome di Silvio Berlusconi ed essere sommerso da fischi e da proteste ("buffone!", o anche semplicemente "buuu" e "a casa!").
Il goriziano-base, in faccende di dissenso, ha due atteggiamenti tipici:
– si sente un trasgressivo, un rivoluzionario. In pratica, un bolscevico; si aspetta di essere messo su una lista nera, e che domani mattina due agenti in divisa (due giustizieri) passeranno a prelevarlo a casa (lo getteranno in una fossa);
– si stupisce che altri condividano il suo legittimo malumore (ancora mezz'ora dopo un signore, in chiaro aftermath adrenalinico, commentava incredulo alla moglie: "ma te ga sentì aha come che lo gavemo fis'cià").
Continuava a venir giù una pioggia sottile. A un certo punto, da una gru sono scesi anche due angeli biancovestiti, agitandosi un po'. Lontana citazione del Cielo sopra Berlino? Saperlo.
Poi gli inni (riusciremo mai a ricordarci quello sloveno?), il conto alla rovescia (che fa tanto capodanno in piazza), l'Inno alla gioia. Presentava l'Alessandro Cecchi Paone (con espressioni universali come "All together now!": il tipo accanto a me si è messo a canticchiare la musica di "Giochi senza frontiere").
Alla fine - nonostante tra i goriziani, per stile di vita e per costituzione, serpeggiasse un certo scetticismo ("i sarà bagnadi!") – i fuochi artificiali, molto belli.
Ho sentito di persone che ieri hanno attraversato il confine solo per usare l'ultima volta il lasciapassare; ho visto la bandiera slovena sulla scritta Nas Tito; ho visto moltissimi tricolori fuori luogo, tra i quali anche alcuni listati a lutto, e poche bandiere europee; qualcuno ha avuto l'idea di mettere in vendita a dieci euro una maglietta con la scritta Gorizia nelle diverse lingue e il simbolo dell'Europa.
Però i fuochi erano belli; poi, tra tanta pioggia, una lacrima cosa volete che sia.
L'immagine di apertura è di Luca d'Agostino, il miglior fotografo in circolazione (grazie!).
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