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lunedì, giugno 17, 2024

D'un tratto a quindici anni

D’un tratto a quindici anni scopro che mi piacciono i ragazzi. Soprattutto quelli visti di sfuggita e da lontano, i bersagli mobili e fluttuanti, tutti belli ai miei occhi di adolescente riflessiva. Prima mi piaceva essere guardata, fantasticarmi irresistibile con i miei jeans rosa, le magliette Fruit of the Loom, il lucidalabbra al gusto di Big Babol e l’Eau Jeune. Improvvisamente, grazie alla mia personale rivoluzione copernicana dello sguardo, esisto poco, provo il sollievo di non fantasticarmi più. Senza saperlo sono diventata un’aspirante collezionista.

Il figlio cadetto dell’agenzia immobiliare, occhi celesti e riccioli neri, con il suo lento svagato pedalare? Bellissimo, la quintessenza del maschio in bicicletta che rende interessante ogni giovane su due ruote. Il leader studentesco che riesce a far durare cinque ore le assemblee per poi mandarle a schiantarsi contro il suono dell’ultima campanella tra applausi scroscianti? Bello come sostengono le mie compagne di classe, con il suo fascino distante da maschietto alfa. Meno interessante da vicino, sarà che ha il mento abbastanza ruvido, quel giorno hanno sparato a John Lennon e lui John Lennon non sa chi è, vuole solo baciare ed essere baciato. Non conosci John Lennon, non sai che è la fine di un’epoca per noi quindicenni di quarant’anni con un occhio al post-punk e l’altro a Sgt. Pepper? Non trovi che faccia un po’ freddo? Ti vedo un po’ pallido.

Bellissimo lo studente dell’istituto d’arte travestito da Barry Lindon a una festa in maschera, visto solo una volta o sempre, quindi mai: privato del suo celeste gainsborough è tutti ed è nessuno, un fisico minuto riproducibile nella sua eleganza a noleggio.

L’amico in Vespa del mio migliore amico, il ripetente trasfertista, il recidivo diciottenne: tutti bellissimi, tutti destinatari del mio sguardo democratico. A volte mi capita perfino di vederli sfilare insieme in una versione tuttifrutti dei miei desideri. Da Erodoto dell’infatuazione raccolgo informazioni, le amiche dicono, raccontano, inventano, laggiù pare, qua si dice, fin là non ci va nessuno. Ma non m’importa più di tanto, quel che conta è che lo sguardo non si fermi mai.

È Carnevale. Vestita da antico romano passeggio per il Corso con il mio piccolo drappello di catiline e ciceronesse e mi dico che forse rivedrò Barry Lyndon, magari siamo destinati a vederci una volta all’anno come in una fiaba e tra cinquant’anni, decrepiti come sessantaseienni (del resto la matematica non è un’opinione), coroneremo il nostro (cioè il mio) sogno d’amore. In lontananza vedo il ragazzo dell’agenzia immobiliare, ma senza ruote e in tenuta da sceicco. Mi distraggo osservando l’ennesimo togato, uno dei ripetenti o forse uno che gli somiglia. Poi mi arriva in faccia una manciata di farina doppio zero, e a quel punto sì che i miei belli sono tutti uguali.

L’effetto farina dura qualche giorno e a quel punto i miei sospettano un danno (che mi confermerebbe una martire delle feste: due mesi prima un gangster ha buttato un tricche tracche rasoterra sulla pista da ballo: peccato, perché avevano messo su gli Earth Wind & Fire e comunque avrebbe già fatto colpo senza effetti speciali, in quanto vandalo nella gloriosa tradizione cinematografica dei selvaggi).

 Così finisco dall’oculista. Macché farina, macché Carnevale, dice quello, questa è miope, 1,5 a sinistra e 1 a destra.

Mi scelgo così una montatura alla John Lennon e mi ributto nella mischia sentimentale.
Cambia tutto. L’universale maschile si differenzia in ragazzi bruttini, meno bruttini, indifferenti, qualsiasi, non è più universale ma un inferno iperrealista di incarnati poco omogenei, di capelli problematici e apparecchi ortodontici.
Metto a fuoco. Ci vedo. Barry Lyndon non è più Barry Lyndon, e io non amo più.



martedì, marzo 26, 2019

When in Rome

Tarda mattinata. Giornali e tabacchi. Sulla porta un foglio A4 con su stampato in Times New Roman corpo 30 "Si vendono batterie per orologi".

– Buongiorno, lei li vende i biglietti del tram?
– Sì.
– Allora due biglietti per favore.
– Li ho finiti.
– Ma dove si comprano?
– Qui o nell'edicola di fronte.
– Allora andiamo all'edicola di fronte?
– Ma anche lì so' finiti. So' finiti dappertutto.
– Ah, ma allora se vogliamo prendere il tram come facciamo?
– Eh dovete ave' i biglietti.
– Ma lei quando vuole prendere il tram come fa?
– Affitto 'na macchina che faccio prima!
– Ce l'ha le Rothmans rosse?
– Me dispiace, nun ce l'ho.
– Grazie arrivederci.
– Arrivederci!

Tardo pomeriggio.
– Buonasera, di nuovo noi.
– Buonasera.
– Non ho trovato le Rothmans rosse. Ha le Lucky Silver?
– Nun ce l'ho.
– Le Camel morbide?
– C'ho le Malboro rosse.
– A questo punto senta facciamo le MS mild.
– Le MS mild so' forti come le Malboro rosse.
– È sicuro?
– Come no?
– Davvero?
– E me sembra proprio de sì.
– Ma lei quali prenderebbe?
– Io non fumo.
– Non fuma e non prende il tram.
– Esatto.
– Ce l'ha le ministilo ricaricabili?
– Eh nun ce l'ho!
– Grazie arrivederci!
– Arrivederci!

Accompagnava tutto questo con un sorriso serafico e suadenti alzate di spalle. Oso dire che ci siamo lasciati da amici e che torneremo da lui con sciocchi pretesti solo per parlargli.

mercoledì, gennaio 23, 2019

La sublime morte di Lara Croft

Ho giocato per anni in solitaria, su computer e console.
Una sera sul tardi citofona il mio amico di Portogruaro. Il mio amico di Portogruaro viene a Gorizia con la scusa della benzina slovena, ma prima passa sempre a salutare la "cugina di Zellina" perché comunque è di strada, così da me arriva in media dopo le undici. Io lo saluto appena, gli comunico rapida che devo mostrargli una cosa e salendo gli scalini a due a due lo porto su in mansarda dove tengo il computer, che è tipo un 486 con Windows Zero. E lì gli mostro Lara Croft. Ma non la Croft che corre salta e spara, bensì un gomitolo di poligoni che continua a morire gemendo e contorcendosi sott'acqua per fatale mancanza d'ossigeno, alla ricerca di una via d'uscita. 

Quella notte facciamo le ore piccole a osservare la morte di Lara Croft preceduta da gemente agonia subacquea. È come stare davanti a un acquario, si parla d'altro e ogni tanto ci si interrompe dicendo "sempre bello l'effetto dell'acqua però" e "le cose che possono fare i videogiochi oggi" o infine, già sbadigliando, "comunque la Lara la trovo in forma, stasera". "La Lara" diventa una variante irrinunciabile della "cugina di Zellina" nella quest benzinara del mio amico di Portogruaro.

Passa un po' di tempo. Mi compro la PS1. Una sera sul tardi (dopo la "cugina di Zellina") passa il mio amico di Portogruaro. Io lo saluto appena (ormai andiamo al dunque senza neanche salutarci più, ci limitiamo a prendere atto della reciproca presenza), dico "devo mostrarti una cosa" e lo porto davanti a Lara Croft che annega uguale, ma sullo schermo di un televisore 32 pollici. A quel punto anche lui vuole la PS1, è comprensibile che voglia riprodurre l'esperienza a casa sua. Però siamo sotto Natale, e quell'anno le PS1 non si trovano neanche a pagarle il doppio a un camionista bosniaco nell'area di servizio di Cessalto. Allora lui fa il giro dei centri commerciali del Veneto, trova una PS1, se la porta a casa e collega furiosamente i cavi prima di constatare con una certa delusione che il televisore è troppo piccolo per Lara Croft. Così compra un nuovo televisore e un mobiletto per accogliere il televisore, il mio amico di Portogruaro, e manca tanto così che compri anche un soggiorno nuovo, una casa nuova. Manca tanto così che demolisca Portogruaro come un dio capriccioso solo per far spazio a Lara Croft che annega in un metro cubo alla ricerca di una via d'uscita.
Perché una cosa è certa: noi, il mio amico e io, faremo sempre in modo che quell'uscita non la trovi mai.

Adesso ho la PS4, gioco a Red Redemption II, convivo con le malinconie di Arthur Morgan, ho un cavallo di nome Giorgio. I testicoli del mio cavallo Giorgio si contraggono visibilmente quando fa molto freddo, lassù nella regione di Ambarino.

Il mio amico di Portogruaro si è fermato alla PS1 e ha un figlio tredicenne che vuole diventare YouTuber come Cicciogamer. 

Lara Croft esiste ancora, ma in prequel avventurosi in cui è giovane, parla e rivendica una personalità e financo alcuni stati d'animo a dirla tutta abbastanza convenzionali. Mi piace pensare che non abbia ancora scoperto la sua vera vocazione, annegare in un metro cubo d'acqua dentro un vecchio 486.

martedì, gennaio 08, 2019

Tre o quattro

Un giorno senza il wi-fi e mi ero già convinta che i Re Magi fossero quattro: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre e quello che arrivava in ritardo. Per quello che arrivava in ritardo ricordavo perfino un'infilata di contrattempi pittoreschi.
Poi è tornato il wi-fi e sono andata su Google a cercare "Re Magi quattro", e «Famiglia Cristiana» dice che in effetti non si sa. Lo dice in maniera molto amichevole, con un linguaggio chiaro anche per i più piccoli, infatti la rubrica è intitolata "I figli ci chiedono". E questo è quanto.

La fantasia sui Re Magi era stata scatenata dalla puntuale comparsa della Galette des Rois, il trappolone con cui il giorno della Befana i panettieri francesi ti impacchettano la Tradizione: il prezzo della tradizione può arrivare a 30-40 euro per un disco volante di pasta sfoglia farcita frangipane e tungsteno, l'equivalente di tre-quattro Re Magi che deambulano nel delicatissimo stomaco umano con gli scarponi chiodati. Nell'impasto (che per comodità chiameremo immonda sbriciolatura) è nascosta una fève, oggettino kitsch costruito in materiale economico da una batteria di macchinari azionati da bambini asiatici.
Chi trova la fève è il re della serata e vince un viaggio dal dentista. Di solito si fa in modo che a trovarla siano i più piccoli, un po' perché loro si accontentano di poco, un po' perché se ci lasciano un dente è meno grave e magari rimediano pure una banconota di piccolo taglio.
Ogni anno Monoprix comunica di aver nascosto nelle sue féve una decina di diamanti.

Il maestro delle medie Stanti, insegnante di educazione tecnica dei maschi e per supplenza anche delle femmine, dei propri opachi e corsari trascorsi sudafricani amava raccontare le ispezioni corporali all'uscita dalle miniere, dilungandosi sui metodi per nascondere e contrabbandare i diamanti. In un innominabile passato l'elica di un aereo gli aveva mangiato la mano destra, al maestro Stanti, ma lui non se l'era presa e continuava a caricare gli alunni su un vecchio Cessna per il battesimo del volo: Gorizia dall'alto, castello, confine, piccolo vuoto d'aria, scendere fare attenzione congratulazioni Vittorelli siamo già al terzo battesimo avanti un altro. Un giorno ci aveva imbarcati tutti su un DC9 per portarci a Roma, andata e ritorno in giornata. Atterraggio a Ciampino, foto ricordo, pranzo al sacco, serata libera al Luna Park mentre lui andava a trovare un'amica sua carissima, rientro a Ronchi dei Legionari ore ventidue zero zero, genitori commossi in sala arrivi: tornavamo stanchi ma incolumi dalla prima guerra dell'EUR.

In ogni caso i diamanti di Monoprix nessuno li ha veramente visti mai. E questo è quanto.

sabato, gennaio 06, 2018

Là dov'era più morbida

Il maestro di musica diceva che lui l'Olivieri l'aveva conosciuta da giovane ed era bellissima, la ragazza più bella di Gorizia. Adesso però la Olivieri aveva un viso smunto tappezzato da una peluria chiara e folta e faceva spavento.
Antonia, sempre aggiornata sui progressi della chirurgia grazie alla lettura di pubblicazioni scientifiche come «Cronaca Vera» e «Stop», diceva che probabilmente quel viso era la conseguenza di un brutto incidente di macchina o di ustioni gravi, e che alla Olivieri avevano trapiantato la pelle prelevandola là dove era più morbida, il sedere, metodo già collaudato con la somma diva Sylvie Vartan.

Da dove venisse quella pelle non si sapeva, fatto sta che la Olivieri suscitava paura, sgomento e ribrezzo. Per non incrociare i suoi occhi, enormi e tossici, lo sfortunato chiamato alla lavagna si vedeva costretto a concentrarsi sulla peluria, un paesaggio nel quale controluce e in giornate particolarmente umide potevano formarsi arcobaleni.

Alla Olivieri io piacevo.
«Vittorelli, il mio arbiter elegan-»
«-tiarum» ero obbligata a scandire, perché lei ci faceva anche i rudimenti di latino, latino alle medie in una scuola che aveva fama di essere la migliore e nella quale per banali questioni di residenza confluivano soprattutto figli di operai, gente di Straccis, del Torrione, di via Cordaioli, insomma del Bronx.
«Vittorelli, che colori. Sei la nostra Madame... »
«Henriot.» Perché ci faceva anche un po' di storia dell'arte, l'arte che piaceva a lei.

Valerio Colella era figlio di operai pure lui, e a casa sua linguisticamente parlando vigeva il doppio corso monetario: ci si scambiava cioè mozziconi di frasi in dialetto e in un italiano molto elementare. In più il Colella era un ragazzo introverso, a scuola stentava, e soprattutto arrossiva forte e senza motivo sopra lo scollo di maglioni che sua madre gli sceglieva sobri come un monoscopio a colori.
Poi un giorno, in un compito in classe sul Leopardi, dopo una sfilza di pensieri convenzionali il Colella partì temerario per la tangente, forse per spiegare certe sue afasie esistenziali: "Mi sento come la Simca di mio papà, che bisogna sburtarla per farla partire".
La Olivieri lesse la frase a voce alta. Poi la rilesse. Nel mondo della Olivieri non esisteva il verbo sburtare. E del resto non esisteva neanche quella classe di poveracci, né l'odore di Big Babol, di sudore e di panni asciugati male. Il suo mondo erano i fiori freschi da Voigtländer, il caffè al Verdi o al Garibaldi, i tè danzanti della Ginnastica, le uscite sul fiume con gli amici della vecchia banda, una banda in cui le ragazze si chiamavano Argia e i ragazzi facevano alpinismo e si tiravano un colpo di rivoltella passati da poco i vent'anni. Quel mondo esisteva solo nei suoi occhi spaventosi, e nella peluria che alla minima corrente d'aria ondeggiava e si illuminava come lino delle fate. Nel mondo della Olivieri non si sburtava.

Fu così che la Olivieri quella mattina si scagliò sul Colella urlando.
Alla fine di lui rimase soltanto un mucchietto di pelle ossa e cartilagini, un ciuffo di capelli, un maglione lacero, un paio di Clarks contraffatte, due tubolari bianchi ingialliti sulla pianta, qualche cartina di caramella Golia, una pozzanghera di lacrime, un astuccio contenente una penna biro, un compasso, una matita 2B, una scolorina e una gomma profumata.
Questo vidi io, Madame Henriot, arbiter elegantiarum, sesto banco a sinistra nella disposizione a ferro di cavallo.
All'uscita della scuola il Colella trovò come sempre ad attenderlo suo padre con la vecchia Simca.
Come sempre toccò sburtarla per farla partire.

giovedì, gennaio 04, 2018

La prima fetta



Quel pomeriggio eravamo in spiaggia quando alla Barbara venne proprio voglia di un panino. E disse ho proprio voglia di un panino.
Allora mia madre disse mi raccomando, se prendete il salame taglia via la prima fetta e buttala. Mi raccomando, ripeté mia madre.
Con la Barbara salimmo in casa, spalancammo il frigo, tagliammo il pane, tagliammo il formaggio, tagliammo il salame e preparammo un panino. La Barbara se lo mangiò con gusto, piano piano ma con gusto. E disse mi è proprio piaciuto questo panino.
Quando riscendemmo in spiaggia mia madre mi prese da parte e mi chiese se avevamo buttato la prima fetta di salame. Io dissi di sì, ma ce ne eravamo dimenticate.
È risaputo che se non butti la prima fetta di salame puoi morire quasi subito, diciamo entro una o due ore.
E infatti la Barbara quel pomeriggio morì, puntuale.
Mia madre disse te l'avevo detto.
Mio padre disse te l'avevo detto.
E i vicini d'ombrellone fecero sì con la testa, perché loro non l'avevano detto ma comunque l'avevano pensato.
Mentre mia nonna rimase zitta a rosicchiare la matita interrogandosi sulla soluzione del 12 orizzontale, per poi bisbigliare assorta comincia con la D e forse ma solo forse c'è una M in mezzo.
Infine tacquero tutti, e si sentì solo il ronzio lontano di un aereo che trainava uno striscione pubblicitario con su scritto Mobili Donda.
Quella sera dopo cena andammo tutti a mangiare un gelato.
La Barbara prese una coppa con tre palline di stracciatella e un succo di frutta alla pera, che consumò piano piano ma con gusto. Mi piace proprio, la stracciatella, disse.

sabato, ottobre 18, 2014

L'amore e l'amarezza

– Cos'è quella faccia?
– No niente.
– Dài.
– Ho fatto bollire lo zenzero per marinarlo. L'ho bruciato. Ho bruciato anche il pentolino. Poi ho fatto lo sciroppo con lo zucchero e l'aceto. E ho bruciato anche quello. E il pentolino, tutto annerito. Tuo padre!
– Mamma, e il timer?
– Ma che ci faccio con il timer. Dovevi sentire tuo padre, le urla.
– Immagino.
– Sempre così: due minuti prima è l'amore, e due minuti dopo è l'amarezza del rimprovero.
– Buttati i pentolini?
– Buttati. Neri, erano. Ne-ri.
– Molto fumo in casa?
– Molto fumo.

lunedì, dicembre 16, 2013

domenica, ottobre 06, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Enrico Letta bene. Angelino Alfano bene. Eugenio Scalfari bene.
Immagine & sintesi di Sten
Caimano Moretti bene, ballata Benigni bene. Ma Berlusconi finto ragiona cervello, Berlusconi vero ragiona viscere.
Dimostrazione: mercoledì.
Ore 10.00 Berlusconi esce Palazzo Grazioli & entra Montecitorio. Dice no fiducia Letta. Va.
Palazzo Grazioli ---> rissa falchi-colombe mentre Capo ---> ansia & angoscia che rodono fegato & pesano su palpebre. Capo ---> ascolta, tormenta dita, passa mani su volto, si dimena su poltrona. Quasi caccia falchi & colombe (coadiuvato da fidanzata). Capo soffre. Capo patetico.

Ore 14.00. Letta ha parlato. Letta chiaro e deciso. (Letta molto bene.)

Gruppo dirigente Pdl ancora discute. Capo ---> sempre + aggrondato, cupo, tormentato, sudato. Capo ---> perso piglio, Re Travicello sbattuto tra onde. Altri ---> grida, spintoni, sospiri, alterchi, lacrime. Capo ---> chiude occhi. Occhi = fessure causa lifting & rabbiosa emozione.
Infine: Capo si scuote & si alza & dice che voterà sfiducia.
Tutti fuori in passi perduti.
Bondi ---> tracotante sfiducia. Brunetta ---> Bondi.

Ma Alfano, Lupi & Gasparri ---> dentro x spiegone di fiducia. Capo ---> rifiuta. Capo ---> sudore fronte, mani strette/quasi aggrovigliate una in altra.
Arriva vice Schifani con foglio carta dove incollate foto di Quagliariello con altro foglio carta con nomi Pdl pronti varcare Rubicone. Schifani ---> no dichiarazione voto, gruppo spaccato, meglio se fa Berlusconi.

Boss passo incerto verso aula. Dice vota fiducia ma insulta magistratura & Pd.
Zanda ---> rinvia insulti parole dure.

Spettacolo: Berlusconi copre occhi con mani & Letta dice "grande".

***

Fine Berlusconi = fine berlusconismo = stabilità? Bene? Molto bene? Dubbi.
Se Berlusconi = Caimano Moretti ----> dimissioni & occuparsi aziende. Caimano Moretti fa opposto ma con coerenza.
Berlusconi vero parla con viscere. Berlusconi bugiardo, segue umori, no bene comune, odia Stato, vende frottole, ecc. (Berlusconi non bene.)
Venderà Alfano e moderati moderatismo carta d'argento con cioccolatini avvelenati. Logorerà governo. Sarà sempre presidente coalizione. Impedirà formazione nuovo gruppo parlamentare.
Via pitoni e pitonesse. Giornali di famiglia in mani gradite Alfano. Ma coverà rabbia & vendetta.
Massima attenzione.

Meglio ----> nuovi gruppi parlamentari & nuovo partito centrodestra o centro che insieme Pd governi fase necessità & approvi legge elettorale Violante. Legge elettorale essenziale.

Tra 20 giorni ---> voto Senato decadenza Berlusconi.
Maggioranza schiacciante x decadenza. Ma proprio vero? Pesa ricordo 101. 101 provenienza ignota. In questo caso ---> grillini che attribuiscono voto a Pd o Pd che attribuiscono voto a grillini, o grillini e Pd insieme. Possibile. Molta attenzione.

Serpente = tramortito. Serpente ---> pronto a mordere.

martedì, ottobre 01, 2013

We Read Scalfari Che Parla Da Solo In Presenza Di Papa So You Don't Have To!

Immagine & collaborazione di Sten

Esiste 1 visione del Bene unica? Chi la stabilisce?

Coscienza = autonoma. Ciascuno ---> obbedire coscienza sua. Io (= Scalfari) penso quello = 1 dei passaggi più coraggiosi detti da 1 Papa.

Chiesa fa questo?

Sì. Io (= Scalfari) so.

Ama il prossimo = ama te stesso.

Gesù: agape (= amore per altri) = solo modo di amare Dio. Affermativo?

x Gesù amore x prossimo = amore x noi stessi. Dunque narcisismo bene?

Molti Capi Chiesa = narcisisti.

Corte = lebbra di papato. Corte = XYZ. XYZ = Curia?

Sua vocazione fin da giovane?

Sedotto da comunismo?

E Teologia liberazione?

Combattere Teologia liberazione = giusto?

Formazione culturale di Io: madre cattolica, 12 anni 1° premio catechismo tutte parrocchie Roma & premio Vicariato. Comunione 1° venerdì mese = credente e praticante. Ma liceo = filosofia = Descartes = “penso dunque sono” = io base di esistenza umana = addio fede.

Percorso ---> altra sponda.

Io non anticlericale. Io = Io anticlericale quando incontro clericale.
.
Quali santi + vicini anima sua?

Ok Paolo importante, ma quali + vicini anima sua?

Conosce proverbio = scherza con fanti?

Ignazio brutto?

Mistici bello?

Lei mistico?

A me sembra: no.

Mai capitato?

Santi più vicini anima sua? Agostino?

Differenza?

Come stiamo a Grazia?

No fede? No credente? Possibile?

Io non credo anima.

Io = Io inconvertibile = Scalfari.

E Francesco?

Perché 0 papi prima lei ---> Francesco? E (secondo Io = Scalfari) 0 papi dopo lei?

Grazie, forse un bicchiere d’acqua.

Cristiani = minoranza. Italia ---> cattolici praticanti = 8-15 %. Cattolici poco cattolici = 20 %. Mondo ---> + di 1 miliardo cattolici. + altre Chiese cristiane ---> 1 miliardo e ½ tot. Pianeta = 6-7 miliardi di persone. Cristiani = minoranza.

Società moderna: crisi economica sociale spirituale. Generazione schiacciata su presente. Anche noi non credenti ---> sofferenza. Per questo noi credenti ---> dialogo con credenti. Noi = Scalfari = Io.

Gesù: ama tuo prossimo = ama te stesso = ama Io = ama Scalfari = Scalfari ama Scalfari.

Penso amore Chiesa x potere temporale ---> ancora molto forte.

Lei ---> stessa strada?

E politica?

Appello a cattolici x impegno civile & politico?

Ma Chiesa = non sempre così.

Grazie per domanda. Risposta: Io (= Scalfari) credo nell’Essere = tessuto dal quale sorgono forme, Enti.

Noi = distanti in pensieri, simili come persone umane. In questo noi = simili. Noi = Papa Scalfari.

Essere = tessuto energia = energia caotica ma indistruttibile & in eterna caoticità. Da energia ----> forme se energia a punto di esplosione. Forme hanno loro leggi, campi magnetici, elementi chimici che si combinano casualmente, evolvono, si spengono ma loro energia non si distrugge. Probabile uomo = solo animale dotato di pensiero (almeno in pianeta e sistema solare). Uomo animato da istinti e desideri ma anche da risonanza, eco, vocazione caos.

Lei ha detto in lettera a Io: “tutta luce sarà in tutte anime”. + immanenza? - trascendenza?

Anche politica è chiamata in causa.

Lei = persona fede. Lei = toccato Grazia. Lei = rilanciare Chiesa pastorale, missionaria, rigenerata, no temporalistica. Ma Lei = Papa rivoluzionario. Lei = ½ gesuita, ½ uomo di Francesco. Forse mai veduto. Lei “Promessi Sposi” Manzoni, Holderlin, Leopardi, Dostoevskij, film “La strada” & film “Prova d’orchestra” Fellini, film “Roma città aperta” Rossellini, film Aldo Fabrizi.

Miei suggerimenti: film “Viva la libertà” & film su Fellini di Ettore Scola.
Io a 20 anni ---> 1 mese e ½ esercizi spirituali da gesuiti. Nazisti a Roma, Io disertato. Punibile con condanna a morte. Ospite gesuiti solo se 1 mese e ½ esercizi spirituali.

Prox volta ---> parliamo Pascal. Pascal = grande anima. Pascal x Io = benissimo. Chissà x lei.

Saluti. Benedizione papa. Questo = papa Francesco. Papa Francesco molto bene.

domenica, settembre 22, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Odierna situazione italiana = 2 aforismi di Friedrich Hebbel. “La caparbietà è il più economico surrogato del carattere” e “la massa non fa progressi”. Berlusconi ---> caparbietà, masse sedotte da demagogia no progressi, votano Pdl & Grillo.
Fragili istituzioni = mattoni cantiere Italia. Bisogna fare con mattoni che si hanno. Governo Letta = governo Monti = prodotto necessario di situazione senza alternative. Governo Letta bene.
Riusciranno i nostri eroi?
Berlusconi non si acconcia a condanna. Per Berlusconi forze del male = magistrati e comunisti = governo Letta. Prima necessario, ora impossibile, governo Letta non si vuole sottomettere, riscattare Berlusconi & adottarne politica. E allora resti pure in vita ma a 1 condizione: adotti quella politica. Tutto questo dice Berlusconi. Berlusconi abbastanza male.

Problemi interni Pd. Assemblea saltata: cagnara poco decorosa. Continue schermaglie non bene. Renzi non adatto a carica segretario, Renzi non molto bene, ma se maggioranza vuole così che si manifesti pure. Pare giusto. Maggioranza non bene, ma pazienza.
Per maggioranza Pd, Letta ---> lento, meglio trotto anzi galoppo. Renzi cavalca queste posizioni. Renzi torrente in piena. Dice C. De Mita che Renzi = torrente in piena se si vota subito, Renzi = torrente in secca se si aspettano 2 anni. Cioè Renzi non è fiume, fiume ---> lento ma costante e dunque bene. Definizione perfetta, anche definizione di De Mita bene.
Renzi = torrente, Letta = fiume. D’accordo sostenere Renzi finché non ostacola Letta. Altrimenti fermarlo.

***
Oggi voto Germania. Vittoria Merkel, coalizione con socialdemocratici & verdi inevitabile. Ma attenzione a partito antieuropeo. Conseguenze preoccupanti anche x noi. Letta lo sa. Napolitano lo sa. Draghi lo sa. Letta Napolitano Draghi nostri 3 punti di forza, dunque benissimo benissimo benissimo. Europa obiettivo preminente x bene di tutti. Operare di conseguenza.

domenica, settembre 15, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Scalfari si appella all'avv. Leopardi Giacomo (al tavolo, cammei di Pascal, Baudelaire, Gesù e La Rochefoucauld). 
(Scelta video di Sten)

Ricordate lettera che ho indirizzato Papa?, dice Io (= Scalfari). Tra i tanti articoli scritti su quella lettera ce n'è 1 di Vito Mancuso. Chi sono i non credenti, chiede Mancuso? E si dà risposta. Io (= Scalfari) trovo suggestiva quella risposta. Mancuso crede in Pensiero che porta verso Bene.
Io (= Scalfari) chiedo spesso agli amici se essi credano. Loro sovente rispondono di sì. E allora Io (= Scalfari) gli chiedo "in che cosa?". Loro rispondono "in qualche cosa". Noi = specie desiderante = desideriamo desiderare. (Noi = Scalfari & commensali.)
Citazione di Auden. Convocazione La Rochefoucauld, Pascal, Leopardi, Baudelaire. Esiste amore x se stesso. Esiste amore x altro. Esiste amore x prossimo. Convocazione di Gesù.
Se il mio dialogo con papa Francesco continuerà come ardentemente spero tema = amore x prossimo ≥ amor proprio. Vero culmine Cristianesimo non resurrezione Cristo ma crocifissione Gesù.

***

Segue post scriptum su politica. Politica un po' annoia Io (= Scalfari) perché è 1 po' ripetitiva. Dunque brevità.
Berlusconi ---> perso trebisonda. Berlusconi secondo Io (= Scalfari) ----> dimissioni & richiesta provvedimenti di clemenza Napolitano.
Passiamo a: governo Letta. Governo Letta buono.
Economia ---> guai se cade governo. Letta --- > abbattere cuneo fiscale. Saccomanni ---> sta studiando problema.
Legge elettorale ---> facciamola.
Conclusione: governo Letta bene, governo Letta dura fino a inizio 2015 ---> uscita da tunnel.
Pd secondo Io (= Scalfari) ---> essere compatto su questo obiettivo, ricostruire identità come partito riformista sinistra democratica italiana ed europea. 
Buona sera e buona fortuna.

Estrema sintesi: Viva Gesù, viva Io, grazia a Berlusconi, viva Letta, Letta fino a 2015 causa uscita tunnel, crocifissione > resurrezione, amore prossimo ≥ amore se stessi, bsera bfortuna.

venerdì, settembre 06, 2013

Uomini nudi con le mani in tasca

Spano faceva il professore di disegno nella mia classe. Portava un completo beige che lo faceva sembrare un informatore in un poliziesco degli anni Settanta, o forse un poliziotto infiltrato, sempre che negli anni Settanta potesse esistere un informatore o un infiltrato con lo sguardo di Joe Pesci. A lui piaceva sparare essenzialmente una domanda: "Avete mai visto...", e si guardava intorno. "Avete mai visto il film..." E infine, urlando: "'L'UOMO NUDO CON LE MANI IN TASCA'?". Questo accadeva preferibilmente durante l'ora di disegno tecnico. Lui lavorava sui nervi, dandosi da fare per produrre sobbalzi, rette storte e cancellature. Doveva avere un accordo sottobanco con una ditta di gomme. Era sposato con la professoressa di inglese, una bella mora che si pitturava gli occhi come Nefertiti. Magari glieli pitturava lui prima di uscire di casa, con il goniometro e l'eyeliner. Io mi facevo i cavoli miei. Lui se ne accorgeva, si avvicinava a passi lenti e misurati, si fermava accanto al mio banco e diceva: "Vittorelli". "Sì professore." "Disegnami una saliera di Archimede." Oppure "Fammi una pelecoide". E si guardava attorno soddisfatto. Altre volte invece era di buon umore. In quei casi diceva "Vittorelli. Disegnami un uomo nudo. Con le mani in tasca." Io allora gli facevo una piramide esagonale. "Ti devo dare sette", diceva. Mi dava sette. Spano, completo beige e basette, una moglie bella come Nefertiti, i miei quattordici anni.

lunedì, luglio 15, 2013

Ovvio

– Ha visto qualcosa che le interessa?
– Quanto ci fai i Geronimo Stilton?
– Sei euro. Ho anche il dvd di Spiderman.
– E ma Spiderman ce l'ho già.
– Ci sono le scene tagliate.
– Magari senza scene tagliate è meglio, no?
– Dipende. Una faceva ridere.
– Ma se ti piace perché lo vendi?
– Non guardo più Spiderman.
– E cosa guardi?
– Altro.
– Tipo?
– Il wrestling.
– Il wrestling?
– Ovvio.

venerdì, luglio 12, 2013

Il bagno

– Facciamo il bagno?
– Sì. Che però non vale come un vero bagno. No?
– Se per bagno intendi riempire la vasca e aspettare e blabla, no, non è un vero bagno.
– Tu ce l'hai la vasca?
– Io sì.
– Anch'io.

sabato, giugno 22, 2013

L'esperimento

– Elio, sei in ritardo di mezz'ora.
– Lo so ciccina, mi scuso.
– Cos'hai combinato.
– Ho fatto un esperimento.
– Che sarebbe?
– Come dimenticare a casa il portafogli e la patente.
– Ha funzionato?
– Benissimo.

mercoledì, giugno 19, 2013

L'arrotino

Mi ha appena citofonato l'arrotino. Arrotino, sono l'arrotino!, ha urlato.
Finché dal portone della casa di fronte non vedo uscire un carro trainato da un cavallo con il defunto signor Toni alle redini, o alla tv non passano le repliche della Cittadella, ho deciso che non mi preoccupo.

giovedì, febbraio 21, 2013

Come Voi ben sapete


Ecco è arrivata! Dobbiamo scegliere come incassare. Tu sei gentile Manuela, papà caro Elio a me ancora niente. Noi bene freddo siamo all'erta per la neve vedremo baci.

martedì, gennaio 22, 2013

Forse

Ciao, come stai? Abbiamo sentito di quella fuga di gas a 130 km, non uscire (forse esagero). Tutto bene, piovuto tutta la notte, finito puzzle ma manca un pezzetto, baci.

martedì, gennaio 15, 2013

Tutto bene

Ciao tutto bene freddo temporale neve ghiacciata di tutto. Da stamattina le reti Rai e La7 sono sparite insomma un caos. Abbiamo le cibarie non ti preoccupare. Tu stai bene? Tuo padre è in cantina: da un armadio grande ne sta facendo uno piccolo. Baci baci.