giovedì, dicembre 02, 2004
Christmasholic
Una certa persona di famiglia potrebbe essere definita natalomane: lo si nota dagli addobbi nel salotto, dal redivivo alberello a fibre ottiche, da una lampada dai colori pastello che emette fasci di luce e musica, dai presepi improvvisati un po' ovunque, mentre Ella la cagnolina sfoggia un berretto da babbo natale. L'anno scorso ho scambiato per una saliera un pastore di ceramica con pecora in spalla (un consiglio: tutto quello che si trova nei paraggi di una cometa non è commestibile). La cena della Vigilia ci si sente un po' come i personaggi di un presepio vivente postmoderno. Saranno anche le musiche natalizie in sottofondo, ma se in quel momento mi apparisse un biondino alato e riucciuto in abito lungo con lo striscione "Pace in terra agli uomini di buona volontà" lo troverei anche normale ("ancora un po' di parmigiano?" "no, quella non è una saliera, caro").
Quella certa persona di famiglia da qualche anno ha deciso di imboccare la strada (dovrei dire il tunnel) dei regali utili, dei regali di coppia.
L'espressione "regalo per la coppia" in questo contesto evoca tante cose letalmente tediose: che ne so, ciabatte in tinta, pigiami abbinati, una trapunta doppia, due tazzone per il caffelatte... Mai che venga in mente a nessuno che magari a tutti e due piacerebbe il dvd di Tetsuo.
E che insidioso sa essere l'aggettivo "utile".
"Vi serve una piccola aspirapolvere raccoglibriciole?" (disperatamente)
"Vi piacerebbe, vero, una pentola a pressione per due persone?" (mi hai letto nel pensiero)
"E un cestello per cuocere a vapore nella pentola a pressione per due persone che vi ho regalato lo scorso anno?" (chi lo immaginava che una pentola a pressione potesse avere più optional di una Smart?)
"E un decanter per il vino rosso?" (e l'apribottiglie, quando?).
Quest'anno l'interrogatorio è stato più complesso, e rivelava una discreta conoscenza delle tecniche della CIA.
"Un ferro da stiro da viaggio?" (nnn-nnn)
"Un asciugacapelli da viaggio?" (mi chiedo se voglia mandarci a tutti i costi in esilio)
Poi, dopo breve riflessione, di fronte alla mia faccia sgomenta:
"Ah, ecco!"
"Eeee....?"
"Un'affettatrice!"
"..."
"E per te, A., pensavamo a un set per la bourguignonne".
"Mamma, ma vivo solo" (immaginarsi, prego, la scena di A. che rincasa la sera tardi e si prepara una bourguignonne per uno).
"Puoi sempre invitare qualche collega-a" (e per collega-a intende collega donna, con relativa fantasia sul figlio che rincasa e allestisce una bourguignonne per quattro seducenti donne manager, in una sala da pranzo illuminata dalla luce delle candele).
Ho 22 giorni per dirottare l'affettatrice che mi sta puntando come un meteorite.
Io dico che quell'asciugacapelli da viaggio potrebbe servire.
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