Ancora loro.
Un ladro è finito in manette perché aveva chiesto a due agenti di spingere la macchina che stava cercando di rubare, mentre lui tentava di metterla in moto. Ma gli agenti, alla vista dell'autoradio sul sedile del passeggero, si sono insospettiti.
Alla polizia di Cluj hanno dichiarato: "È uno dei ladri più spavaldi con cui abbiamo avuto a che fare. Era calmo e controllato, ma un po' trasandato".
Solito Ananova.
Giorni fa, invece, un uomo ha rubato una preziosa collana da una gioielleria di Ramnicu Valcea e si è allontanato a piedi, inseguito dall'orefice. Poi, arrivato all'attraversamento pedonale, ha trovato il semaforo rosso. Perché avrebbe dovuto violare il codice della strada? Così un poliziotto: "Se ne stava lì ad aspettare che il semaforo diventasse verde, per poter attraversare. Non voleva commettere un reato". Preso.
A questo punto è possibile perfino individuare uno schema narrativo, un paradigma del furto in solitaria costituito da sgangherata iniziativa personale, pasticcio e plateale smascheramento; immancabilmente, il ladruncolo pecca d'ingenuità (o si astiene dal commettere due reati contemporaneamente) e la polizia non nasconde una certa benevolenza, una sorta di burbera ammirazione.
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