Visualizzazione post con etichetta grandiinterviste. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta grandiinterviste. Mostra tutti i post

mercoledì, marzo 06, 2024

Quello che ha firmato e lo scrive su Twitter

LE GRANDI INTERVISTE

QUELLO CHE HA FIRMATO E LO SCRIVE SU TWITTER

– Buonasera, disturbo?
– Buonasera, no no, ma quale disturbo.
– Lei è quello che ha firmato un appello, vero?
– Ho firmato!
– Quello dove c'è anche coso.
– L'appello della sinistra!
– Non solo della sinistra.
– Della sinistra per Israele.
– Valori liberali e progressisti, dico bene?
– Certo!
– Robusta e radicata cultura democratica?
– Rigorosamente, come diceva la bella attrice nella pubblicità degli spaghetti.
– Si parla troppo male del sionismo, che invece.
– Invece in esso vivono i valori di uguaglianza, giustizia, liberazione umana della sinistra democratica e del progressismo.
– Basti pensare alla?
– Straordinaria esperienza dei kibbutz, il progetto e il sogno di una società più
– Come vive uno che firma un appello?
– Normalmente, la mattina mi alzo, faccio la doccia, un po' di yogurt proteico e poi firmo.
– Firma fino a mezzogiorno?
– No, faccio una pausa alle nove e mezza.
– E in quella pausa cosa fa?
– Vado su Twitter e scrivo che ho firmato!
– Reazioni?
– Luci e ombre.
– Ma mi sembrano più ombre, però.
– Ma no, ma no.
– Quell'appello mitizzicchia leggermente, diciamo.
– Non mi pare proprio.
– Un po'.
– No!
– E dài.
– Neanche per sogno.
– Vi fanno schifino i palestinesi, dica la verità.
– Noi vogliamo una rinnovata leadership dell'ANP.
– Vi fanno schifolino.
– Due popoli in due
– Se se. La cosa più bella del suo lavoro?
– Quando metto le cartucce nella stilo.
– La cosa più brutta?
– Quando mi macchio i polsini.
– Grazie buonasera.
– Buonasera.


domenica, dicembre 24, 2023

Il maxi anticiclone

LE GRANDI INTERVISTE

IL MAXI ANTICICLONE

– Buongiorno.
– Buongiorno si accomodi.
– Lei è il famoso
– Sono il maxi anticiclone.
– Non basta anticiclone, anche maxi.
– Ma guardi che anticiclone non è mica accrescitivo.
– Anticiclo, anticiclone.
– No.
– Maxi anticiclone è come dire più meglio.
– Assolutamente no.
– Le piace questa foto dove le hanno messo il cappellino di Babbo Natale? A me piace.
– Insomma.
– Fa sempre allegria, non trova? Come quando si entra da Intimissimi e le signorine hanno tutte il berrettino rosso, secondo me si divertono moltissimo. Ha presente?
– In questo momento no.
– Di solito diciamo anticiclone delle Azzorre qua, anticiclone delle Azzorre là. Lei da dove viene?
– Io dall'Africa del Nord.
– È vero che è venuto a bloccarci qualsivoglia perturbazione?
– È vero.
– E ad alzarci le medie climatiche?
– Un po'.
– Non abbiamo abbastanza problemi? Non bastano i suoi amici Houthi?
– Ma guardi che gli Houthi non stanno mica in Africa.
– Eh lasci fare!
– Stanno dall'altra parte del Mar Rosso, scusi.
– Sì, adesso mi dirà che neanche i suoi amici di Hamas sono africani.
– E infatti non sono per niente africani.
– E dai.
– No.
– Un pochino.
– No.
– Il bello del suo lavoro?
– Certi tramonti spettacolari.
– Il brutto del suo lavoro?
– Le alzatacce.
– Come trascorrerà le feste?
– Ho sempre sognato di vedere il Colosseo.
– Lei lo sa che in Europa non abbiamo posto per tutti, oltre a essere democrazie.
– Si figuri se non lo so.
– Abbiamo i nostri valori, tra questi l'inverno e gli impianti di risalita.
– Va bene.
– Quindi il primo gennaio in fila per il check-in con tutta la famiglia, mi raccomando.
– Sicuramente.
– Poi non si lamenti che c'è nebbia insidiosa e i voli sono in ritardo.
– Va bene.
– Perché la nebbia insidiosa è tutta colpa sua.
– Orpo.
– Lei condanna?
– E come no?
– Sicuro?
– Sicuro.
– Non è che poi mi torna in Africa e si mette a fare le stragi?
– Quali stragi?
– O a buttare i gay giù dai tetti?
– Ma no.
– Vi conosciamo voi anticicli.
– Non è accrescitivo.
– Le piace fare la storia con i se?
– No.
– E con i seh seh?
– Guardi, adesso devo andare perché mi chiudono il Colosseo.
– Sì, da mo' che ha chiuso, il Colosseo.
– Come?
– Vigilia di Natale. Tradizioni!
– Ah. Vabbe' pazienza, buonasera.
– Buonasera! Se lo metta, il berrettino.
– Sì sì, dopo me lo metto.
– Buonasera!
– Buonasera.


domenica, novembre 26, 2023

L'iceberg più grande del mondo

LE GRANDI INTERVISTE

L'ICEBERG PIÙ GRANDE DEL MONDO

– Buongiorno, disturbo?
– No, si figuri.
– Lei è il famoso...
– Sono l'iceberg più grande del mondo.
– Due volte...
– Londra. Due volte Londra.
– Chi è stanco di Londra...
– È stanco della vita: moltiplicato per due, pensi un po'.
– Incredibile, complimenti.
– Praticamente tre volte New York City, non so se conosce.
– Come no.
– In pratica prende l'Atlantico meridionale e va su su su, arriva all'Atlantico settentrionale e sulla sinistra trova New York.
– Sì sì ho capito.
– Non mi vada a destra che mi finisce in Portogallo.
– D'accordo.
– Segunda-feira de Lisboa, che nome d'incanto! Qui da noi è lunedì soltanto, come cantava il Maestro.
– E infatti domani è lunedì.
– Non me ne parli.
– Com'è la vita quotidiana di un grosso grosso iceberg?
– Ma guardi, normalissima, forse anche un po' noiosa.
– Il suo passatempo preferito?
– I puzzle, quelli giganteschi dove praticamente è tutto cielo.
– Le piacciono.
– Mi fanno impazzire.
– Il suo personaggio storico preferito?
– Annibale!
– Un grande condottiero.
– Aut viam inveniam aut faciam! Ahahah, anche se non so se l'ha detto davvero.
– C'è un pregiudizio che vorrebbe sfatare?
– Guardi noi iceberg non è che ci divertiamo a sfasciare i transatlantici, devono stare anche un po' attentini loro.
– Certo.
– Lo scriva: stare attentini.
– La cosa più brutta del suo lavoro?
– Le alzatacce.
– E la più bella?
– Fare i puzzle con mia moglie e magari un bel bicchierino di... Non so se si può dire la marca.
– La dica.
– Lagavulin!
– Io la ringrazio molto per questa chiacchierata.
– Si figuri.
– Ultima cosa.
– Dica.
– Lei condanna Hamas?
– E come, no?
– Dal fiume al mare...
– Tante belle cose, mi saluti la sua signora!
– Tunnel qua sotto ce ne stanno?
– Ma quali tunnel mi faccia il piacere!
– Grazie arrivederci.
– Si ricordi: stare attentini!



sabato, novembre 11, 2023

Il vulcano Fagradalsfjall

LE GRANDI INTERVISTE

IL VULCANO FAGRADALSFJALL
– Buongiorno, disturbo?
– Buongiorno, ma no, nessun disturbo.
– Giornata tranquilla?
– Tranquillissima, un sabato del resto.
– Dicono che sta preparando un'eruzione, è così?
– Ma quale eruzione, le solite esagerazioni.
– Dicono che nel sottosuolo si stanno diffondendo grandi quantità di magma.
– Eh, se le dovessi raccontare tutte le volte che il magma se ne va a spasso.
– Un tunnel di magma. Scosse sismiche.
– Ma no, ma no. Un po' di umidità, questo sì. Che non fa bene per la cervicale, poi a me non piace abusare di antinfiamm...
– Quanto sarebbe lungo, questo tunnel?
– Ma niente, così, qualche chilometro.
– Qualche chilometro, ammazza!
– Ma guardi che siamo in Islanda, sa.
– Senta, è vero che l'altro giorno al bar ha detto "Israele se continua così... io non lo so?"
– Ma se ne dicono tante.
– Cosa intendeva per "io non lo so?".
– Che non lo so!
– Viva viva Pale...
– No io in palestra non ci vado molto, purtroppo.
– Il suo piatto preferito?
– La zuppetta di lichene di mia suocera.
– Il lato più bello del suo lavoro?
– I tramonti.
– Il più brutto?
– Le alzatacce.
– Lei condanna Hamas?
– Sì sì, condanno Hamas.
– Grazie per averci dedicato un po' del suo tempo, buonasera!
– Buonasera. No guardi, si tenga sul lato destro perché di lì non si passa.
– Di qui?
– E poi sempre dritto.
– Grazie buonasera.
– Seguendo il fiume di lava non sbaglia. Buonasera.
Il vulcano Fagradalsfjall (sullo sfondo). Foto AP.



martedì, settembre 12, 2023

Quell'inesauribile arsenale nordcoreano

LE GRANDI INTERVISTE (IL GRANDE RITORNO DI MIRUMIR)

QUELL'INESAURIBILE ARSENALE NORDCOREANO

– Buongiorno, disturbo?
– No no, si figuri. Ero qui perso nei miei pensieri.
– Lei è l'inesauribile arsenale nordcoreano.
– Sono io.
– Tutti si chiedono come possa essere la vita di un inesauribile arsenale nordcoreano.
– Ma guardi, niente di speciale, orari normali, ferie pagate...
– Ha sempre sognato di fare questo lavoro?
– Io ho studiato da arsenale, poi da una cosa nasce l'altra.
– Si dice che in Corea del Nord manchi la libertà.
– Io comunque faccio l'arsenale.
– Inesauribile.
– Per così dire.
– Lei la mattina si alza...
– E vengo in questo ufficio.
– E?
– Niente, faccio un po' di inventario, controllo che ci sia tutto. Il segreto, quando si è inesauribili, ecco...
– Dica, dica.
– È l'organizzazione.
– Certo.
– Devi sempre sapere dove stanno le cose, altrimenti si perdono.
– Il bello del suo lavoro?
– Gli orari flessibili.
– Il brutto?
– Le alzatacce. E poi, se devo essere sincero...
– Dica.
– È un lavoro da scrivania, mi piacerebbe viaggiare di più.
– Vedere il mondo.
– Sì, portare mia moglie in vacanza.
– Dove le piacerebbe andare?
– A New York!
– Ah però.
– Dicono tutti che con quei grattacieli sembra Blade Runner, è vero?
– È abbastanza vero.
– E allora vede, mi piacerebbe andare a New York e negli Stati Uniti in generale. Un coast to coast, magari.
– Quell'inesauribile arsenale nordoreano: le piace questo nome?
– Moltissimo. Mi ricorda certi titoli di film.
– Quel treno per Yuma...
– Quel maledetto treno blindato.
– Quella sporca ultima meta.
– Vede che ci capiamo.
– Programmi particolari, per oggi?
– No, oggi è un classico martedì, non succede quasi mai niente.
– Giornata tranquilla.
– Sa come si dice, di Venere e di Marte non si sposa nè si parte.
– È proprio vero.
– Anche se io mi sono sposato di venerdì perché gli altri giorni mia suocera non poteva.
– Ma è andato tutto bene.
– Tutto bene. Mia suocera è un caratterino, sa, ma fa una buona pasta al forno.
– Complimenti.
– È quell'inesauribile pasta al forno di mia suocera. HA HA!
– HA HA! Quell'inesaurib... La ringrazio, non la disturbo oltre. Arrivederci, buon lavoro.
– HA HA. Scusi. Arrivederci. La scriva questa cosa di New York.
– Senz'altro. Arrivederci.
– E del coast to coast. Arrivederci.


mercoledì, settembre 08, 2021

Il frigorifero di Xi

LE GRANDI INTERVISTE

 IL FRIGORIFERO DI XI JINPING

– Buongiorno, si può? Disturbo?
– Venga venga, ma quale disturbo si accomodi.
– Lei è il frigorifero di Xi Jinping?
– No, ma quale Xi Jinping, io sono il frigorifero della famiglia Li, siamo stati tirati a sorte.
– Ci spieghi meglio.
– Hanno telefonato per dirci che sarebbe passato il presidente e che voleva guardare nel frigo, cioè al mio interno.
– Mi faccia capire, il presidente è entrato in casa e l'ha aperta?
– E abbiamo fatto la foto, quello a destra sono proprio io.
– E come mai?
– È la "prosperità condivisa", dicono, ma io non lo so.
– In effetti lei...
– Io raffreddo e basta.
– Fa anche il ghiaccio?
– Certo.
– Il presidente era soddisfatto?
– Sì sì, si è congratulato, dice vedo che anche a voi piacciono i succhi in lattina, io ne vado matto dice.
– Altre osservazioni?
– Le uova, dice anche a voi piacciono tanto le uova, lo sapete che hanno una data di scadenza vero?
– E la famiglia Li?
– Sì sì, dicono, lo sappiamo. È tutto buono, tutto fresco. Ma lui era contento, si vede dalla foto.
– Tutto a posto.
– Sì, la famiglia Li era un po' preoccupata, dice metti che ci fa un esproprio del frigo per via della prosperità condivisa, del riallineamento agli ideali socialisti con caratteristiche cinesi.
– E lei?
– No io mi sono detto che tanto il furgone dei surgelati passava nel pomeriggio.
– E adesso?
– È passato, se vede nello scomparto freezer trova sei pizze margherita e anche cinque cornetti gelato più uno gratis.
– È contento.
– Sì perché è la mia vocazione.
– Come si definirebbe?
– Non starebbe a me dirlo, ma sono un tipo luminoso ecco.
– Che cosa le piace del suo lavoro?
– La freschezza e la pulizia.
– Qualche rammarico?
– Uno solo.
– Ci dica.
– Se questi adesso comprano il cocomero io non so proprio dove metterlo.
– Grazie, arrivederci!
– Con tutta la più buona volontà, ma non ho posto.
– ...
– Non è che non voglio: non posso.
– Arrivederci!
– Arrivederci!





martedì, agosto 31, 2021

L'ultimo

LE GRANDI INTERVISTE

L'ULTIMO SOLDATO AMERICANO A KABUL

– Buongiorno.
– Buongiorno, lei è... ?
– Sono l'ultimo soldato americano in Afghanistan.
– Un'icona.
– No guardi, io non mi sento un'icona.
– Ma è veramente tutto verde come si vede nella foto?
– No no, io ho colori normalissimi.
– Lei è esperto in missioni di evacuazione.
– Sì, anche in famiglia quando abbiamo ospiti.
– Racconti.
– C'è sempre qualcuno che non si decide ad andarsene, come mia suocera.
– E lei?
– Io le porto il cappotto e l'accompagno alla porta con fermezza. Lei allora parte con il solito trucchetto dei saluti sulla soglia di casa, "Allora ciao", "Ciao", "Ciao", e così all'infinito. A volte dimentica apposta gli occhiali sul divano.
– E in questo caso?
– La evacuo con gentile fermezza. Stessa cosa quando con mia moglie dobbiamo uscire. Lei non è mai pronta, così avvio le manovre di evacuazione.
– Cioè?
– Prendo cappotto e borsetta e li butto giù dalle scale. Vede allora come corre.
– Funziona?
– Funziona sempre, l'ho imparato da un film. Ma non mi chieda il titolo, abbiamo perso l'inizio perché mia moglie e mia suocera erano in ritardo.
– Lei è sempre l'ultimo ad andarsene?
– Sì.
– Però sa come si dice, chi primo arriva bene alloggia.
– Non la sapevo. Io sapevo arriva bene chi arriva ultimo.
– No, eh, non proprio.
– Comunque mi tengono sempre un posto sull'aereo.
– Il bello del suo lavoro?
– Si vede il mondo.
– Il brutto del suo lavoro?
– Le alzatacce.
– Tutto qui?
– E non è sempre facile trovare un cocomero a Ferragosto.
– Grazie, arrivederci!
– Arrivederci!