L'ICEBERG PIÙ GRANDE DEL MONDO
– Buongiorno, disturbo?
– No, si figuri.
– Lei è il famoso...
– Sono l'iceberg più grande del mondo.
– Due volte...
– Londra. Due volte Londra.
– Chi è stanco di Londra...
– È stanco della vita: moltiplicato per due, pensi un po'.
– Incredibile, complimenti.
– Praticamente tre volte New York City, non so se conosce.
– Come no.
– In pratica prende l'Atlantico meridionale e va su su su, arriva all'Atlantico settentrionale e sulla sinistra trova New York.
– Sì sì ho capito.
– Non mi vada a destra che mi finisce in Portogallo.
– D'accordo.
– Segunda-feira de Lisboa, che nome d'incanto! Qui da noi è lunedì soltanto, come cantava il Maestro.
– E infatti domani è lunedì.
– Non me ne parli.
– Com'è la vita quotidiana di un grosso grosso iceberg?
– Ma guardi, normalissima, forse anche un po' noiosa.
– Il suo passatempo preferito?
– I puzzle, quelli giganteschi dove praticamente è tutto cielo.
– Le piacciono.
– Mi fanno impazzire.
– Il suo personaggio storico preferito?
– Annibale!
– Un grande condottiero.
– Aut viam inveniam aut faciam! Ahahah, anche se non so se l'ha detto davvero.
– C'è un pregiudizio che vorrebbe sfatare?
– Guardi noi iceberg non è che ci divertiamo a sfasciare i transatlantici, devono stare anche un po' attentini loro.
– Certo.
– Lo scriva: stare attentini.
– La cosa più brutta del suo lavoro?
– Le alzatacce.
– E la più bella?
– Fare i puzzle con mia moglie e magari un bel bicchierino di... Non so se si può dire la marca.
– La dica.
– Lagavulin!
– Io la ringrazio molto per questa chiacchierata.
– Si figuri.
– Ultima cosa.
– Dica.
– Lei condanna Hamas?
– E come, no?
– Dal fiume al mare...
– Tante belle cose, mi saluti la sua signora!
– Tunnel qua sotto ce ne stanno?
– Ma quali tunnel mi faccia il piacere!
– Grazie arrivederci.
– Si ricordi: stare attentini!
– Buongiorno, disturbo?
– No, si figuri.
– Lei è il famoso...
– Sono l'iceberg più grande del mondo.
– Due volte...
– Londra. Due volte Londra.
– Chi è stanco di Londra...
– È stanco della vita: moltiplicato per due, pensi un po'.
– Incredibile, complimenti.
– Praticamente tre volte New York City, non so se conosce.
– Come no.
– In pratica prende l'Atlantico meridionale e va su su su, arriva all'Atlantico settentrionale e sulla sinistra trova New York.
– Sì sì ho capito.
– Non mi vada a destra che mi finisce in Portogallo.
– D'accordo.
– Segunda-feira de Lisboa, che nome d'incanto! Qui da noi è lunedì soltanto, come cantava il Maestro.
– E infatti domani è lunedì.
– Non me ne parli.
– Com'è la vita quotidiana di un grosso grosso iceberg?
– Ma guardi, normalissima, forse anche un po' noiosa.
– Il suo passatempo preferito?
– I puzzle, quelli giganteschi dove praticamente è tutto cielo.
– Le piacciono.
– Mi fanno impazzire.
– Il suo personaggio storico preferito?
– Annibale!
– Un grande condottiero.
– Aut viam inveniam aut faciam! Ahahah, anche se non so se l'ha detto davvero.
– C'è un pregiudizio che vorrebbe sfatare?
– Guardi noi iceberg non è che ci divertiamo a sfasciare i transatlantici, devono stare anche un po' attentini loro.
– Certo.
– Lo scriva: stare attentini.
– La cosa più brutta del suo lavoro?
– Le alzatacce.
– E la più bella?
– Fare i puzzle con mia moglie e magari un bel bicchierino di... Non so se si può dire la marca.
– La dica.
– Lagavulin!
– Io la ringrazio molto per questa chiacchierata.
– Si figuri.
– Ultima cosa.
– Dica.
– Lei condanna Hamas?
– E come, no?
– Dal fiume al mare...
– Tante belle cose, mi saluti la sua signora!
– Tunnel qua sotto ce ne stanno?
– Ma quali tunnel mi faccia il piacere!
– Grazie arrivederci.
– Si ricordi: stare attentini!
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