Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin era seduto nel suo studio all'interno del Cremlino e ascoltava su radio "Echo Moskvy" l'intervento del giornalista Evgenij Alekseevič Kiselev.
- La rivoluzione arancione, - diceva Evgenij Alekseevič, - È stata uno dei maggiori insuccessi di Putin. Più della Cecenia e dell'affare Jukos.
- Ma va'... - si stupì Vladimir Vladimirovič™, - Ma guarda un po' se...
In quel momento sul tavolo di Vladimir Vladimirovič™ si mise a squillare il telefono. Vladimir Vladimirovič™ afferrò prontamente il ricevitore.
- Ascolta, bratello, - nel ricevitore risuonò la voce del direttore del Servizio di Sicurezza Federale Nikolaj Platonovič Patrušev, - Ma tu lo sapevi che il Kasparov era una spia americana?
- In che senso? - si meravigliò Vladimir Vladimirovič™.
- In quel senso lì, - rispose Nikolaj Platonovič, - Sembra che sia membro del Consiglio di un certo Centro americano per una politica di sicurezza. Dal '91.
- Bella roba! - si rallegrò Vladimir Vladimirovič™, - Vuol dire che è dei nostri? Possiamo metterci d'accordo?
- Ma chiaro, - concordò Nikolaj Platonovič, - Ancora non è successo che una spia e un'altra spia non siano riuscite a mettersi d'accordo. Gli telefoni tu o gli telefono io?
- Io, io, - disse tutto contento Vladimir Vladimirovič™, - Fammi il numero.
- Pronto? - nella cornetta risuonò la voce del campione del mondo Garri Kimovič Kasparov.
- Garri Kimovič? - disse affabilmente Vladimir Vladimirovič™, - Salve!
- Chi parla? - domandò il campione, che non capiva.
- Sono Vladimir Vladimirovič™, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Il Presidente della Federazione Russa. Adesso, però... perché prima... prima anch'io, come lei, ero una spia.
- Che spia? - disse Garri Kimovič, - Ma con chi vuole parlare?
- Ma lei non è membro del Consiglio del Centro americano per una politica di sicurezza? - domandò un po' confuso Vladimir Vladimirovič™.
- Questa è una provocazione, - rispose Garri Kimovič, - La smetta di molestarmi.
- Ma non è una provocazione! - esclamò Vladimir Vladimirovič™.
- Sì che è una provocazione, - disse il campione del mondo, - Un'evidente provocazione nei confronti di "Altra Russia" alla vigilia della "Marcia dei dissenzienti". Mi lasci in pace o chiamo la polizia!
- Garri Kimovič, - lo supplicò Vladimir Vladimirovič™.
- Non voglio parlare con lei! - esclamò Garri Kimovič.
- Ma ci sta già parlando! - si meravigliò Vladimir Vladimirovič™.
- Interrompo questa conversazione! - disse il campione del mondo a Vladimir Vladimirovič™, - Troppo onore.
E Garri Kimovič mise giù.
- Non siamo riusciti a metterci d'accordo, - borbottò Vladimir Vladimirovič™, - Mi piacerebbe sapere cosa vuole, questo...
da: vladimir.vladimirovich.ru
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