(F. lo sapeva, che poteva contare sui miei jackpot nevrotici)
Le mie cinque manie (mi sono costretta a una selezione).
- Tenere uno stick di burrocacao in ogni borsa e/o tasca. Metti che la temperatura crolli di colpo e finisca a venti sotto zero, metti che ci ritroviamo all'improvviso con un clima sahariano o alle prese con un fallout nucleare: possiamo correre il rischio che ci si secchino le labbra?
- Non buttare mai i talloncini delle carte d'imbarco, i biglietti d'ingresso a mostre e cinema, gli abbonamenti scaduti. Per poi tirar fuori dall'armadio la giacca di pelle, frugare nelle tasche, trovare il biglietto di ingresso ai Jardins de Bagatelle e sorridere, un istante prima di chiedermi: "che cavolo ci facevo a ferragosto con la giacca di pelle?"
- Coprirmi le orecchie con il lenzuolo prima di dormire.
- Guardare un film doppiato in italiano e cercare di ricostruire l'originale dal labiale (ecco perché sembro sempre così attenta). Il fatto che la lingua originale mi sia ignota non rappresenta un problema.
- Nelle circostanze meno adatte, attaccare con domande tipo: "Ti sei mai chiesto come si mettono e si tolgono i sigilli in un impianto nucleare?" e procedere con la spiegazione. Se possibile, proseguire con insostenibili dietrologie che mettono in imbarazzo l'interlocutore.
Come allegra infrazione finale ho deciso di non passare a nessuno questo meme: liberi tutti (sesta mania: fare l'anello debole). Per documentare strane abitudini anche non necessariamente nel numero di cinque, accomodiamoci nei commenti.