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mercoledì, ottobre 16, 2013

Perché gli dei

[...]
Perché gli dei
ci avvertono fin dall'inizio,
segnalano le curve scivolose,
tracciano rune su carte da parati estranee,
come i ciechi, con le labbra o con le dita
ci spiegano qualcosa,
e si infuriano
quando non li capiamo.

Da "Dva sna" ("Due sogni"), Grigorij Kružkov.

sabato, dicembre 10, 2011

Sorriso


Sorriso
di Grigorij Kružkov
                
                   A V.Č.
Era un uomo cupo,
E quando per un istante
Sul suo volto si accendeva un sorriso,
Per spegnersi inevitabilmente subito dopo,
Si vedeva che in lui la felicità
Bastava solo per una vampata.
Era una specie di premio
Per me, conoscenza casuale,
Passante sbadato,
(Suo segreto compagno
Di tristezza e di pazzia),
E provavo sempre più forte il desiderio
Di rivedere quel miracolo
E di farlo durare ancora per un po',
Così come da bambino
Volevo trattenere i fuochi d'artificio
Sopra i denti dei tetti e delle torri
Nel cielo fatto di fumo, nuvole e neve.

Originale: "Улыбка", На берегах реки Увы, 2002.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica poesie e traduce, soprattutto i metafisici inglesi. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.


[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, dicembre 03, 2011

Nel millecinquecentonovantatré


La vita si risveglia
di Grigorij Kružkov

La vita si risveglia nel millecinquecentonovantatré.
Sir Walter Raleigh scrive dalla torre i disperati versi
"The Ocean to Cynthia".
Giungono dall'alto voci certe che la sua testa cadrà sotto la scure,
qualsiasi ruolo egli si sia attribuito – da quello del pastore
a Leandro morto tra i flutti.
In quel momento, altrove, Thomas Kyd
viene persuaso a non scagionar l'amico.
Sbirciando i ferri, il drammaturgo spaventato
accusa un altro, Christopher Marlowe
(anch'egli drammaturgo), utile alla polizia segreta
non tanto in sé, ma in quanto testimone dell'eresia
di Walter Raleigh e del suo vile influsso sulle menti.
Intanto Marlowe si ripara dalla peste
a casa di Thomas Walsingham (proprio lui!) nel Kent.
Cosa scriva in questi giorni non si sa,
ma ricevuto l'ordine di recarsi a Londra
finisce ucciso, l'occhio trafitto da un pugnale.
In lutto per il doppio agente
di Lord Burghley e del dio Apollo, gli amici terminano
l'ultimo atto della Dido e il poema su Leandro.
La peste va e viene come un servo sciocco,
chiudono i teatri fino a nuovo avviso
e Shakespeare,
scivolando sul ghiaccio di primo mattino,
per poco non si spacca la testa, che non gli ha ancora suggerito
le parole con cui il gobbo seduce la vedova.
Ma egli sa che quelle parole vanno trovate,
e le trova nel momento esatto
in cui una brezza impercettibile in volo dalla Manica
anima, come una marionetta, un brigantino assopito.

Originale: "Жизнь открывается снова", Третья книга стихов, 1998.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica poesie e traduce, soprattutto i metafisici inglesi. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.

[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, ottobre 29, 2011

Boomerang

Boomerang
di Grigorij Kružkov

Allora dico addio a questa casa,
Al cubo d'aria sopra un letto duro,
Alla studiata inclinazione della lampada
E a questo terrazzo ingombro,
Simile per forma a un boomerang.
Lascio tutto nelle mani di Dio, come si dice.

Dio mi disegna simile
A un aborigeno australiano,
Nudo e scarmigliato
Nel suo bush selvatico e deserto,
Lanciatore di boomerang-anime
In rapido volo all'orizzonte.

L'anima che colpisce con tutta la sua forza
Un cuore caldo e vivo
Vince un trofeo di cenere.
E centrato il bersaglio
Curva la propria traiettoria
Per tornare a colui che l'ha lanciata

Perché egli nuovamente scagli l'arma
Con un alto grido e con un balzo barbaro.
Significa che è tempo di congedarsi
Dal fronte interno delle braccia aperte, dall'alta palizzata
Di scaffali; ai libri io non credo più.

Credo solo in quella terra incantata
Dove, come racconta un testimone,
Passeggia Dio, immemore,
E pascolano adrosauri
E sfrecciano uccelli privi d'ali.

Originale: "Бумеранг", Бумеранг: Третья книга стихов, 1998.

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica e traduce poesie, principalmente dall'inglese. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.

[Grazie a Sten per l'immagine.]