mercoledì, settembre 17, 2008

Putin Transformer, CNN cut

[Con un po' di ritardo perché nel frattempo c'erano altre cose da seguire, ma sempre valido: ecco come la CNN ha censurato la famosa intervista di fine agosto a Putin, nella ricostruzione di Yasha Levine di exiledonline. Normali tattiche della guerra di propaganda, e del resto cosa non ha combinato il canale russo Vesti nel doppiaggio dell'intervista di Fox News alla bimba americana testimone dell'attacco georgiano a Tskhinvali. Comunque resta molto interessante capire quale versione di Putin Transformer sia stata proposta al vasto pubblico americano, e perché].

La Russia finirà per cacciare la CNN?

di Yasha Levine

Probabilmente non sapevate che la CNN ha censurato Putin per la sua eccessiva sensibilità. Sì, vero. Circa due settimane fa Putin [il 28 agosto, N.d.T.] ha concesso al canale televisivo un'intervista di 30 minuti. E sapete cos'è successo? Niente. Non è andata in onda. La CNN ancora non lo sa, ma questo potrebbe costarle i diritti di trasmissione russi. Il 29 agosto il primo ministro Vladimir Putin ha incontrato il corrispondente Matthew Chance per un'intervista esclusiva alla CNN. “Accesso senza precedenti al potente primo ministro russo, l'ex spia del KGB ora sempre più ai ferri corti con Washington” così una voce narrante accompagnava le immagini di Chance e Putin intenti a scherzare bonariamente prima dell'intervista e a passeggiare nel giardino del palazzo di Soči. Appena seduti Chance non ha perso tempo con le sue domande provocatorie:

Matthew Chance: Non è un segreto che per anni lei abbia sollecitato l'Occidente a prendere più seriamente le preoccupazioni della Russia sulle questioni internazionali. Per esempio sull'allargamento della NATO, il posizionamento di sistemi di difesa anti-missile in Europa Orientale. Questo conflitto non è stato un modo per dimostrare che in questa regione è la Russia a detenere il potere, non la NATO e di certo non gli Stati Uniti?
Vladimir Putin: Naturalmente no. E inoltre non siamo andati alla ricerca di simili conflitti e non li vogliamo in futuro.
Il fatto che questo conflitto abbia avuto luogo – che sia comunque scoppiato – è solo dovuto alla mancanza di attenzione per le nostre preoccupazioni.
Penso che sia lei che i suoi – i nostri – spettatori oggi saranno interessati a sapere un po' di più della storia delle relazioni tra i popoli e i gruppi etnici in questa regione del mondo. Perché la gente ne sa poco o nulla.
Se pensa che sia irrilevante può tagliarlo dal programma. Non esiti, non importa.


Commento premonitore, il suo. Non solo la CNN ha cancellato il successivo excursus storico di Putin sulle relazioni tra Russia, Georgia e Ossezia del Sud dal XVIII secolo in poi, ma la rete ha anche tagliato quasi tutto il resto. Nonostante lo specchietto per le allodole dell'“accesso senza precedenti” a beneficio del suo pubblico statunitense, la CNN ha ridotto l'intervista di 30 minuti a una serie frasi a effetto che esponevano e ridicolizzavano la teoria pazzerella di Putin che il partito repubblicano avesse scatenato la guerra per lanciare McCain. Il pubblico internazionale della CNN è riuscito a vedere qualcosa di più. Ma si è trattato soprattutto della ridicola decisione “non politica” della Russia di bandire alcuni importatori americani di carne di pollo per la pessima qualità dei loro prodotti. Le intenzioni della CNN erano chiare: Putin doveva venirne fuori come uno scemo. E pare che Putin abbia offerto loro la materia prima perfetta. Embargo sui polli morti e complotti neocon globali? Accidenti, quale leader mondiale che si rispetti potrebbe tirar fuori simili uscite? Neanche Ahmadinejad è capace di cadere così in basso. Be', l'embargo sulla carne di pollo come argomento forse era un po' debole, ma sulla cospirazione neocon non ci giurerei mica. Ma di questo parleremo più tardi. (Potete vedere il filmato pesantemente tagliato sul sito della CNN, ma la rete non ha mai messo a disposizione la versione integrale. Però potete vederla alla TV russa).

Non sorprende che tutto questo non sia piaciuto troppo al primo ministro. Vedete, quando Putin ha detto alla CNN che non gli importava se tagliavano alcuni commenti non era del tutto sincero. Non solo gli importava, ma si è sommamente incazzato quando ha scoperto che era stata censurata tutta l'intervista. In fin dei conti è lui che di solito censura gli altri. E poi non è che conceda interviste televisive agli americani tutti i mesi, e neanche tutti gli anni. Se non erro, l'ultima intervista concessa alla TV americana da Putin risale al lontano 2000, quando è stato ospite del Larry King Live e ha espresso un brusco commento sull'affondamento del sottomarino Kursk. E poi c'è la faccenda dello spazio che la CNN ha concesso a Saakashvili. Solo nell'ultimo mese Saakashvili è apparso una decina di volte, con interviste della durata dai 5 ai 10 minuti. Come la CNN giustamente ha fatto notare, Putin è un'ex spia del KGB, dunque presta attenzione a tutti i dettagli fino all'ultimo secondo. Ed ecco perché ha preso la censura come un insulto personale da parte della direzione della rete (interpretandolo come un'ulteriore prova della cospirazione dei media internazionali). Però potrebbe essere lui ad avere l'ultima parola. Si dice in giro che Putin cerchi vendetta. Secondo una fonte che ha accesso ai piani alti del potere, i russi stanno programmando azioni punitive contro la CNN. A questo punto sono solo voci, ma potrebbero apprestarsi a cacciare circa la metà della decina di giornalisti occidentali che lavorano alla sede di Mosca della CNN. Prima o poi saranno costretti a chiedere il rinnovo del visto ed ecco fatto: glielo negheranno, una cosa pulita e tranquilla. Possiamo solo sperare che quel fantoccio di Matthew Chance abbia presto bisogno di un visto.

Ma perché la CNN ha deciso di tagliare l'intervista? Il fatto è che Putin rischiava di uscirne molto ma molto bene. Già, l'embargo sui polli era imbarazzante, ma la teoria del complotto McCain/neocon non era così folle come molti vorrebbero credere. Gary Brecher ha sempre detto che questa piccola guerra aveva tutta l'aria di essere un piano neocon malriuscito per il dominio del mondo. Come dice Gary, le mosse della Georgia non hanno alcun senso dalla prospettiva georgiana. Qualcuno deve aver detto a quegli idioti che si sarebbero potuti tranquillamente prendere l'Ossezia del Sud. Chi meglio di Cheney?

Putin è stato capace di toccare toni insolitamente accorati, durante quell'intervista. Di certo niente a che fare con l'intervista grottesca di otto anni fa, con la crudele battuta “è affondato” a proposito del Kursk. Questa volta è stato pacato, ragionevole e soprattutto molto convincente e credibile: insomma, niente di ciò che ci si aspetterebbe da quell'ibrido tra Stalin e Hitler che viene scodellato al pubblico americano. E alla CNN se ne sono preoccupati così tanto da censurare brutalmente il tutto e sperare che nessuno se ne sarebbe accorto.

Ma allora quali sono le parti di Putin lasciate fuori dalla CNN in sede di montaggio?

Putin l'anti-stalinista:

Dunque coloro che insistono che quei territori debbano continuare ad appartenere alla Georgia sono stalinisti: difendono la decisione di Josif Vissarionovič Stalin [Fu Stalin a dividere per primo l'Ossezia e a darne la metà meridionale alla Georgia]

Putin il sensibile:

Per noi è una particolare tragedia, perché durante i molti anni in cui abbiamo vissuto insieme la cultura georgiana – perché il popolo georgiano è una nazione dalla cultura antichissima – è diventata senza dubbio parte della cultura multinazionale della Russia… [T]enendo conto del fatto che quasi un milione, anche più di un milione di Georgiani si è trasferito qui abbiamo legami spirituali speciali con quel paese e con il suo popolo. Per noi è una particolare tragedia.

Putin il pacifico:

Adesso lei e io siamo seduti qui, a conversare tranquillamente nella città di Soči. Ad alcune centinaia di chilometri da qui sono giunte le navi della flotta russa, che trasportano missili il cui raggio d'azione è proprio alcune centinaia di chilometri. Non sono le vostre navi ad essersi avvicinate alle vostre coste; sono le vostre che si sono avvicinate alle nostre. Dunque quale scelta abbiamo?
Non vogliamo complicazioni; non vogliamo litigare con nessuno; non vogliamo combattere nessuno. Vogliamo una normale cooperazione e un atteggiamento rispettoso verso di noi e verso i nostri interessi. È chiedere troppo?

Putin l'uomo d'affari coscienzioso:

La costruzione del primo sistema di gasdotti è stata avviata durante gli anni Sessanta, all'apice della Guerra Fredda, e per tutto questo tempo, dagli anni Sessanta a oggi, la Russia ha sempre soddisfatto i propri obblighi contrattuali in modo molto coerente e affidabile, indipendentemente dalla situazione politica.
Non politicizziamo mai le relazioni economiche, e siamo sorpresi dalla posizione di alcuni funzionari dell'amministrazione degli Stati Uniti che vanno nelle capitali europee a cercare di convincere gli europei a non comprare i nostri prodotti, come il gas naturale, in un incredibile tentativo di politicizzare la sfera economica. Di fatto è una cosa molto dannosa.
È vero che gli europei dipendono dalle nostre forniture, ma anche noi dipendiamo da chiunque acquisti il nostro gas. Si tratta di interdipendenza; è esattamente questa la garanzia della stabilità.
Fonte: exiledonline

Articolo pubblicato l'11 settembre 2008

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