"Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin si svegliò nella sua residenza fuori città di Novo Ogarevo. Vladimir Vladimirovič™ scostò la coperta di ermellino con le aquile bicipiti dorate ricamate sugli angoli, posò a terra i presidenziali piedi e li infilò in soffici pantofole con le punte all'insù. Le pantofole gli erano state donate dal generale Šamanov - erano state cucite con la pelle di un comandante, un arabo di nome Abu o Ali, Vladimir Vladimirovič™ non ricordava esattamente. Su una pantofola era impresso in caratteri arabi "Allah Akbar", sull'altra "DMB-86" in caratteri cirillici. Vladimir Vladimirovič™ si alzò, indossò la vestaglia di ermellino con lo stemma russo ricamato, fece un paio di bruschi movimenti con le braccia e si diresse verso il bagno presidenziale per radersi.
Lì Vladimir Vladimirovič™ accese la luce e si guardò allo specchio.
- Sto invecchiando, - borbottò Vladimir Vladimirovič™ esaminando attentamente il riflesso della propria presidenziale persona, - Non mi resta molto tempo da vivere, come uomo...
Vladimir Vladimirovič™ si toccò una guancia con un dito. Poi passò una mano sulla presidenziale testa. Guardò il palmo. E sbiancò.
- No... - sussurrò, guardando con orrore il palmo della presidenziale mano.
Vladimir Vladimirovič™ uscì di corsa dal bagno e si precipitò in sala da pranzo. La consorte di Vladimir Vladimirovič™ stava servendo della zuppa.
- Ljudmila! - strillò Vladimir Vladimirovič™, correndo dalla moglie. - Guarda!
Vladimir Vladimirovič™ le mise sotto il naso il palmo presidenziale.
- Cosa? - la moglie di Vladimir Vladimirovič™ guardava la mano amata e non capiva.
- Un capello! Lo vedi? Un capello! - e Vladimir Vladimirovič™ le indicò un capello color castano chiaro. Mi è caduto un capello!
- Beh, e allora? - la consorte di Vladimir Vladimirovič™ continuava a non capire. - Io ti amerò anche senza capelli.
- Ma non capisci! - esclamò Vladimir Vladimirovič™, - La caduta di capelli è uno dei sintomi dell'avvelenamento da tallio!
- Cosa? - disse sorpresa la moglie di Vladimir Vladimirovič™.
- Tallio! - esclamò dolorosamente Vladimir Vladimirovič™. - Sono arrivati fino a me! Sono spacciato!
- Voloden'ka, - disse con voce tranquillizzante la sposa di Vladimir Vladimirovič™, - La vuoi, un po' di zuppa?
- Vladimir Vladimirovič™ fissò sua moglie con terrore.
La moglie di Vladimir Vladimirovič™ sorrise".
Dal blog Vladimir Vladimirovič™, di Mr.Parker. (Questi raccontini seriali - con il loro Putin caricaturale, gogoliano, paranoico, aquile dorate ricamate ovunque e una consorte tollerante e sorniona - sono diventati per me una forma di dipendenza medio-grave, pazientate).
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