– Hai pranzato?
– Adesso ti spiego.
Le mie scuse per non pranzare. Usate tutte, alcune di queste più volte, negli ultimi mesi di Food Spamming:
I carboidrati mi fanno girare la testa.
Nel film che ho visto ieri sera mangiavano sempre.
Scajola aveva detto che bisognava risparmiare sul gas.
Non posso aprire il frigorifero; ho visto muoversi qualcosa nel sacchetto delle zucchine.
Un bicchiere di latte conta come carboidrato?
E se ci aggiungo dello zucchero?
Ho un tostapane poco spazioso.
Una pasta alla Norma mi ha salvato la vita, da piccola, e ho giurato di non mangiarne mai più.
Questa insalata di pomodori mi ha seguita fino a casa. Posso mangiarla?
Da bambina i miei genitori mi dimenticarono in un Autogrill e io fui allevata da un Camogli. Non posso mangiare il prosciutto cotto, sarebbe cannibalismo.
Io ero convinta che fosse pesto. Invece era la maschera Cleopatra di Lush.
Il microonde fa uno strano rumore.
I crackers con lo spalmabile sono un signor pranzo.
Ho appena inghiottito per sbaglio il chewing-gum.
Mi hanno rubato il carrello con la spesa dentro.
Ho appena mangiato due mandarini.
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