lunedì, giugno 11, 2012
Un posto all'ombra/2. Himmlische Müdigkeit
Lo trovo che sta benedicendo con l'antiparassitario l'orto, le rose, lo steccato, il cane dormiente, i panni stesi ad asciugare.
"Sarebbe bello stare tutti insieme", e fa un ampio gesto con il braccio, nebulizzando anche la mia auto. "Bisogna pensare al futuro. Il nonno, la nonna, io, tuo papà, la Laura. I sempre cari nonni bis."
Posa lo spruzzatore accanto all'ingresso, si leva la tuta. Sotto la tuta ha un pigiama azzurro di maglina che lo fa sembrare un incrocio tra una comparsa in un film di fantascienza sovietico e un lungodegente.
Lo seguo dentro casa, fin sulla soglia della camera da letto.
"Una cosa bella, sai, una cosa di gusto. Potrei riciclare il marmo del nonno."
Si toglie il pigiama, resta in mutande e maglietta.
"Che a lui non gli serve più, lui viene con me. Con noi."
Piega il pigiama, lo infila sotto il cuscino.
"Zio, in che senso pensare al futuro?"
"Così stiamo tutti insieme." Tira su col naso, ispirato, la faccia chiazzata di poltiglia bordolese. "Himmlische Müdigkeit io sento in me."
Si infila i pantaloni, poi dalla tasca pesca il portafoglio.
Per un attimo penso che voglia mostrarmi ancora una volta le foto dei bisnonni.
Invece mi chiede ottanta euro per riciclaggio marmo.
Ma tu sei completamente scemo, penso.
Gliene do cinquanta.
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