- Come sta F.?
- Male, ha ancora la febbre a quaranta!
- Ma sono sette giorni!
- Non mi dire, sono disperata.
- La guardia medica l'ha visitato?
- Sì, io però in quel momento ero a fare la spesa.
- Ma F. cosa ti ha detto?
- Che il tizio ha una Mercedes spider!
- Tipico suo. E?
- "Continuare con tachipirina".
- Boh.
- Cosa sarà?
- Non lo so.
- Polmonite? Blocco renale? Mononucleosi?
- Ma no!
- Morbo del legionario? Qualcosa di subdolo?
- Ha sudato e preso freddo, c'era una bufera di neve.
- Allora polmonite. Me lo ospedalizzano?
- No. Stai tranquilla, adesso arriva il medico e sentiamo.
- Come sta, coso?
- Non benissimo, ultimamente. Dice che si fa sentire.
- Digli che se vuole tra due ore mi trova sul Rilke. Io sono quella con la pietra al collo.
Un'ora dopo.
- Tonsillite, dice il medico.
- Oh, bene. Che spavento. Ormai ci mancava solo la peste e l'aviaria con salto di specie.
- Mia madre se n'era uscita con la febbre maltese. Cazzo è la febbre maltese?
- Qua c'è scritto che è una malattia che colpisce soprattutto il bestiame.
- Beh.
- E chi vive accanto al bestiame.
- Allora no.
- Non credo che basti una visita al museo di storia naturale.
- No.
- Se vuoi bombardiamo Malta.
- Ma no, grazie, lascia stare.
- Bene. Niente Rilke per oggi?
- Niente Rilke, devo vivere per assisterlo. Ah, dì a coso.
- Eh.
- Che "mi faccio sentire" lo dice anche il mio dentista, e poi non si fa sentire mai.
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