domenica, gennaio 07, 2007

Non è tutto polonio quel che accoppa - The Litvinenko Round-Up

A quanto pare, proprio mentre mi facevo fotografare davanti a Itsu la polizia trovava tracce di polonio 210 in un ristorante di Mayfair, Pescatori.
Continuo a pensare che in tutta questa storia ci sia un eccesso di pesce.

Ieri l'Independent ha scritto che Scotland Yard sarebbe prossima a identificare i colpevoli ma che dispera di riuscire a portarli davanti alla corte britannica. Gli investigatori, inoltre, starebbero ancora indagando sul momento esatto dell'avvelenamento, e non escludono che sia avvenuto in due tempi (l'autopsia avrebbe individuato due "picchi" di contaminazione; al Pine Bar del Millennium Litvinenko avrebbe ricevuto la seconda dose, a qualche giorno dalla prima). I sospetti si concentrerebbero su due uomini d'affari, "un ex ufficiale del KGB" e un "ex militare sovietico", cioè Lugovoj e Kovtun. Lugovoj sicuramente è andato al ristorante Pescatori di Mayfair, e ci è andato prima del 1° novembre (giorno dell'incontro con Litvinenko al Pine Bar insieme agli amici Kovtun e Sokolenko), e ha lasciato tracce di polonio in tutti gli alberghi in cui ha dormito.
Secondo fonti della polizia britannica sarà molto difficile ottenere l'estradizione dei due russi. A dirla tutta, gira voce che siano in corso delle trattative segrete per scambiare Boris Berezovskij - ora cittadino britannico, ma ancora nel mirino della procura generale russa per gravi crimini fiscali - con Lugovoj e Kovtun. Berezovskij, in un'intervista a Echo Moskvy, nega.

La procura generale russa invece segue un'altra pista, e cioè quella che vede colpevole Leonid Nevzlin, ex dirigente Jukos fuggito in Israele: Nevzlin ora si trova negli Stati Uniti, da dove aggiorna tranquillamente il suo blog (in russo), ma ci sarebbe un filone dell'inchiesta che si concentra su di lui in quanto responsabile dell'"avvelenamento di cittadini russi con agenti tossici". Qua non si parla solo di polonio, ma anche di vapori di mercurio.
Calma. Adesso vi spiego. Aleksej Golubovič, un dirigente della banca Menatep (un po' di informazioni sulla Menatep in questo articolo di Astrit Dakli) arrestato la scorsa primavera in Italia su mandato dell'Interpol, ha dichiarato di aver subito un tentativo di avvelenamento con mercurio (disseminato generosamente a casa sua, nel suo ufficio, in macchina). Secondo Golubovič Nevzlin poteva avere interesse ad avvelenarlo perché a quel tempo gli azionisti e il consiglio di amministrazione della Jukos stavano discutendo su chi avrebbe controllato la proprietà e i fondi della compagnia all'estero. Poco tempo dopo a Londra si seppe che un ufficiale di Scotland Yard aveva passato all'agenzia di sicurezza britannica ISC Global informazioni sull'estradizione in Russia di cittadini russi residenti a Londra. La ISC Global faceva parte di Menatep, e Nevzlin era tra i suoi clienti. In novembre sono state scoperte tracce di polonio anche nella sede dell ISC, che ora si chiama (ta-daaaa) RISC Management. La fonte di queste notizie è il Kommersant, mica bagigi.
Link (in russo).

La Rospotrebnadzor, cioè più o meno l'Istituto russo per la Salute e i Diritti del Consumatore, ha comunicato che non sono state trovate tracce di radiazioni sui 20 aerei dell'Aeroflot che tra ottobre e novembre hanno volato sulla rotta Mosca-Amburgo. Stessi risultati per la rotta Mosca-Londra. I controlli sono stati eseguiti anche su aerei britannici. Niente polonio.
Link (in russo)

Ma torniamo al nostro caso Litvinenko. Abbiamo bisogno di almeno una dark lady, in questa storia. Oggi la CBS trasmetterà una puntata di 60 minutes che fa al caso nostro, fornendoci il personaggio femminile ambiguo al punto giusto. Non si tratta della moglie del defunto, Marina, che si limita a dichiarare che suo marito non era un ricattatore, ma di Julija Svetličnaja, secondo la quale lo era eccome.
Vi ricordo chi è la bella Julija: ricercatrice russa residente a Londra, conobbe Litvinenko perché aveva bisogno di informazioni per un libro che stava scrivendo. Racconta che Litvinenko le rivelò di voler ricattare un oligarca russo che risiede nel Regno Unito e che è legato a Putin. "Nominò il ricatto in modo molto disinvolto. Mi diceva sempre che aveva bisogno di soldi, che doveva guadagnarsi da vivere, che aveva dei figli da mantenere", dice la Svetličnaja, che non vuole fare il nome dell'oligarca ricattabile ma esclude che si tratti di Berezovskij.
Link

Oggi il deputato della Duma Aleksandr Lebedev avrebbe dichiarato al Sunday Times di essere sopravvissuto pure lui a un tentativo di avvelenamento. Sarebbe successo in un ristorante moscovita circa otto mesi fa. All'epoca perse sei chili, ma non si trovarono tracce di radiazioni né di sostanze tossiche. È più interessante però ricordare chi è Lebedev: ex agente del KGB, milionario, azionista della Novaja Gazeta (il giornale in cui lavorava Anna Politkovskaja e che ha pubblicato le accuse di Litvinenko ai servizi segreti russi per gli attentati del 1999), amico personale di Gorbačev, detentore del 31% di Aeroflot, è il numero 194 nella classifica di Forbes degli uomini più ricchi del mondo. Della serie a noi il conflitto di interessi ci fa una sega.
Pensare che aveva cominciato come agente del KGB all'ambasciata di Londra, con uno stipendio di 700 sterline. Poi aveva lasciato il servizio ed era passato a lavorare come consulente in una banca. Infine si era comprato una piccola banca tutta sua. Di lì, il successo e tanti tanti soldi. Adesso Lebedev, oltre a fare il milionario, il deputato e a denunciare tentativi di avvelenamento à la Litvinenko, tuona contro la corruzione mafiosa che permea il governo russo. Eh, sì.
Link

Update: oggi Lebedev in un'intervista telefonica a Interfaks ha smentito tutta la storia pubblicata dal Sunday Times, estrapolata da un'intervista rilasciata mesi fa al Tatler in cui Lebedev avrebbe "ironizzato su alcuni metodi della concorrenza, che sarebbe perfino disposta ad avvelenare i propri avversari". Niente avvelenamento, niente radiazioni, niente di niente. In compenso il Sunday Times ci ha offerto un bel Lebedev for dummies, per il quale lo ringraziamo molto.
Queste storie from rags to riches sono così divertenti e varie (con scatti vertiginosi e inspiegabili da "ex agente del KGB" a "uomo superpotente e danaroso") che sto seriamente pensando a un generatore automatico di oligarchi/giovani magnati russi.

Piccolo colpo di scena facilmente ridimensionabile: secondo la rivista tedesca Focus, due giorni prima dell'avvelenamento di Litvinenko il diplomatico russo Igor Ponomarev sarebbe morto in circostanze misteriose. Ponomarev avrebbe dovuto incontrarsi con Litvinenko e Scaramella, e invece è andato all'opera, si è sentito male, gli è venuta una gran sete, ha bevuto tre litri d'acqua ed è morto. Focus, citando la dottoressa Gabrijela Gerber-Zupan del centro antiveleni di Monaco, dice che tra i sintomi dell'avvelenamento da tallio c'è proprio la gran sete, e che il corpo di Ponomarev è stato portato in Russia in fretta e in furia, senza autopsia.
La versione ufficiale parla di infarto. Ma una sete dell'accidenti non è tra i sintomi dell'infarto, dice il professor Dietrich Andresen della società tedesca di cardiologia. Mia suocera, abbonata lombarda di Viversani&Belli, direbbe che la morte è stata causata da indigestione d'acqua.
Link (in russo). Mi voglio rovinare: link in tedesco.

Make-up:
Mercury Beauty Anti-Wrinkle Foundation per un'impeccabile argentata uniformità, Tallium Rich Powder per pelli secche, Salmon Pink Blush con effetto vellutante, Ultimate Mascara P-210 a lunga tenuta, Alpha Eyeliner, Trevoga Hand Cream. Come allover propongo l'impalpabile ed evanescente Pribaltiskij Body Glitter nella nuance Silver Cavedano.

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