Intanto aggiungiamo al bollettino degli impoloniti anche 20 olandesi.
La Komsomolskaja Pravda ieri ha intervistato l'ex capo del servizio di sicurezza presidenziale, il generale Aleksandr Koržakov. Usando il linguaggio dei veterani del KGB, Koržakov ha detto:
"Non bisogna parlar male dei morti, ma visto che è stato lei a introdurre il discorso... Sì, conoscevo quel mascalzone del 1994. E non avrei mai pensato che un giorno sarebbe diventato famoso in tutto il mondo. Era una nullità. Me lo presentò il mio vice Georgij Rogozin. Mi disse che c'era un tizio che del dipartimento Controspionaggio dell'FSB per la lotta contro il crimine organizzato che aveva da dire delle cose importanti sulla corruzione. A quel tempo la corruzione tra gli alti ufficiali veniva combattuta solo dal servizio di sicurezza presidenziale. Perfino
Černomyrdin mi temeva... Va bene, dissi, fallo entrare. Entrò questo maggiore (questo era allora il suo grado). Magro, non rasato, in disordine, le scarpe sporche, con addosso una specie di pantaloni cinesi da lavoro e un maglione sformato che gli arrivava quasi fino alle ginocchia. Sguardo sfuggente e irrequieto. E per un'ora e mezza gettò fango su tutto e tutti. Disse che i suoi colleghi rubavano: catturavano un malvivente, gli prendevano la macchina e senza neanche preoccuparsi di confiscarla la portavano via. Poi si stufavano della macchina, trovavano un altro mascalzone e prendevano la sua. [...] Allora io mi informai. In quello stesso dipartimento lavorava un mio amico, avevamo combattuto insieme in Afghanistan e mi fidavo di lui perché era un compagno d'armi. Lo mandai a chiamare e gli dissi della visita di Litvinenko. Disse: 'Saša, tu mi conosci? È arrivato da noi dall'MDV [Ministero dell'Interno, n.d.t.], e quindi non è gradito al Controspionaggio. Litvinenko per noi è un paria, una canaglia, un delatore'".
E Lugovoj? "Lo conosco, certo. Era nella direzione del KGB, nella 18ma unità. Lo abbiamo mandato nella guardia del primo ministro Gajdar. Piccolo di statura. In gamba. Più intelligente di Litvinenko. Lì le scelgono, le persone..."
Lugovoj avrebbe potuto uccidere Litvinenko? "No, sciocchezze! Una guardia del corpo ha un'altra psicologia, non li si può trasformare in sabotatori!".
Linguaggio KGB, ve l'avevo detto.
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Il Kommersant invece ha intervistato Vjačeslav Sokolenko, l'amico di Lugovoj e Kovtun, anche lui all'Hotel Millennium quel 1° novembre. Lui Litvinenko non lo conosceva mica, lui era lì per vedere la partita. Anzi, per tutta questa storia si è pure perso Amburgo-Cska, il 6 dicembre.
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L'ex agente dei servizi russi Limarev dice che nei documenti passati a Scaramella non si faceva parola dei piani dell'FSB di eliminare Litvinenko. Su quelle carte c'erano solo i nomi di Paolo Guzzanti e Mario Scaramella. Limarev è anche convinto che qualcuno voglia ucciderlo, che fuori casa si aggirino persone strane e che Babbo Natale esista. Ok, la cosa di Babbo Natale me la sono inventata. Esiste Paolo Guzzanti, vogliamo negare che ci sia gente che si muove trainata da renne e ti piomba in casa attraverso il camino?
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Prima o poi dovremo parlare di quelle società di Berezovskij nelle cui sedi sono state trovate tracce di polonio 210. In particolare della Erinys, che non è solo la personificazione della vendetta ma anche una società privata che si occupa di "sicurezza nazionale, protezione personale, addestramento e sicurezza di siti produttivi". L'Erinys ha "un'esperienza operativa esclusiva nei settori petrolifero, edilizio e dell'estrazione mineraria".
Semplificando: servizi di sicurezza in zone di alto rischio. Tra queste, l'Africa e il Medio Oriente, in particolare l'Iraq.
Supersemplificando: mercenari.
Non metto link, tanto i mille modi per maltrattare Google e vivere felici li conoscete. Troverete anche che Erinys "ha istituito e sviluppato una forza di oltre 16.000 guardie della protezione nazionale irachena (sia fisse che mobili) che proteggono 282 siti cruciali di infrastrutture petrolifere, compresi gli oleodotti e i gasdotti strategicamente importanti. La OPF (Oil Protection Force, forza di protezione petrolifera) ha utilizzato oltre 450 veicoli ed è stata sostenuta da un'infrastruttura di comunicazioni nazionali solida e completa, progettata, realizzata e gestita da Erinys".
Quando lo troverete, gustatevi l'organigramma.
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