Lo Specialista Glendale Wells si è dichiarato colpevole di aver spinto un detenuto contro il muro e ha ammesso di non aver fatto nulla per impedire gli abusi compiuti da altri soldati della base statunitense di Bagram. In effetti due mesi per una spinta sono tanti, no? Ah, già, ma ci sono state delle torture e due morti.
Forse ve la ricordate, la storia di Dilawar. Ho pensato che vi interessasse sapere com'è andata a finire. Due mesi.
Tom Engelhardt qualche giorno fa commentava la storia di abusi, umiliazioni, incarcerazioni senza imputazioni né prove, torture e impunità che sembra essere il tratto distintivo della politica estera dell'amministrazione Bush:
"Non sorprende che non sia stato fatto un calcolo preciso delle persone incarcerate senza imputazioni né possibilità di ricorso. Sono forse 15.000 i detenuti rinchiusi nelle carceri militari americane in Iraq; 505 quelli di Guantanamo; un numero imprecisato di prigionieri è passato poi per le basi militari e i centri di prigionia dell'Afghanistan (che è diventato una specie di gigantesca Guantanamo dell'Asia Centrale per detenuti che vengono da tutte le parti del mondo); e poi ci sono centinaia di "prigionieri fantasma" rinchiusi in carceri fantasma in luoghi sconosciuti (forse anche sulle navi da guerra della marina statunitense, sull'isola di Diego Garcia conrollata dagli americani e nelle prigioni di vari paesi alleati, specialmente quelli particolarmente favorevoli all'uso della tortura); e alcuni si trovano anche nelle carceri militari degli Stati Uniti. Tra tutti questi prigionieri, per lo più privati di ogni diritto e lontani dal resto del mondo e dalle persone che li conoscono e li amano, molti sono - come si è visto, caso dopo caso - uomini, donne e in alcuni casi bambini innocenti, travolti dall'isteria della 'guerra al terrore' intrapresa dall'amministrazione Bush e dalle guerre e dalle occupazioni che sono seguite."
Link: contiene un pezzo molto interessante di Karen J. Greenberg, "The Achilles Heel of Torture".
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