Ho letto sulla Repubblica che i Ds di Marmirolo e dintorni hanno immediatamente preso le distanze da Roberto Del Bosco: uno che non era neanche tesserato, più vicino agli ambienti di Rifondazione, insomma, "un borderline". Ve lo dicevo, che prima o poi ci avrebbero scoperti.
Ragioniamo.
Coronella, deputato di An, chiede l'ergastolo; Il Giornale titola "Luzi vuole il Nobel e per questo attacca Berlusconi" ("Povero vecchio, bisogna capirlo. In fondo fa tenerezza. E non sarò certo il primo letterato nostrano a barattare la coscienza con qualche personale beneficio. Altri prima di lui han fatto di peggio"); il solito Calderoli avverte che "Dal Bosco potrebbe reiterare il reato, se non contro Berlusconi contro qualche altro esponente della casa della libertà"; la legge "stronca Dal Bosco" è già pronta, ma potrebbe esser chiamata "Legge per la difesa dello Stato", come quella del 1926 (molto più tranquillizzante, ammettiamolo).
Insomma: "folle atto" (Fini), "campagna d'odio" (Bondi), "cattivi maestri della sinistra" (Tajani), "episodio di intolleranza e di inciviltà" (Fassino), "indegna mascalzonata" (Rutelli), "grave gesto di inciviltà" (Prodi). E poi il borderline è Dal Bosco.
"Mi sento come quando al cinema si guarda un film di quelli che non si capisce niente. E io sono pure entrato al secondo tempo": onestamente, come fa a non starti simpatico uno così?
Nessun commento:
Posta un commento